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S.O.S. SCUOLA la scuola salva la scuola

La decadenza della scuola italiana sia come Istituzione che come struttura fisica stessa è ormai palese per tutta l’opinione pubblica. L’importanza della scuola per il futuro di un Paese ma anche per il suo presente è

evidente e non ha bisogno di argomentazioni. E allora come comportarsi davanti ad edifici scolastici pericolanti e pericolosi, di fronte alla mancanza di fondi, di fronte alla politica spesso sorda e di fronte alla burocrazia che

opprime e spesso blocca la buona volontà e l’impegno di studenti, professori e dirigenti scolastici? Ci si può lamentare, si possono spendere migliaia di parole oppure ci si può rimboccare le maniche e provare a fare. Ed

è quello che stanno facendo e vogliono fare gli studenti di due Istituti Scolastici: il liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo e il liceo artistico Guggenheim di Venezia.

L’Istituto di Palermo ha lanciato il suo S.o.s. e l’Istituto di Venezia lo ha raccolto!

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Come nasce s.o.s. scuola: “...noi vogliamo studiare, vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi...” è un frammento della lettera scritta da due adolescenti africani, Yaguine e Fodè, a nome di tutti i ragazzi e i bambini di quel sud del mondo in cui la lotteria della nascita nega a molti i diritti fondamentali . Yaguine e Fodé chiedevano a “Le loro Eccellenze i Signori d'Europa” il diritto di studiare e di frequentare una scuola. Il 2 agosto 1999 i due ragazzi nascosti nel vano carrello di un aereo nel tentativo di consegnare personalmente la loro lettera al Parlamento Europeo furono ritrovati morti assiderati all'aeroporto di Bruxelles . Oggi la lettera è un simbolo per migliaia di ragazzi che si sono riconosciuti nel movimento Fatti sentire nato dal film “Il sole dentro” e promosso dall’Alveare Cinema, che ha riportato alla luce la memoria e la storia di Yaguine e Fodè. La loro lettera è stata finalmente consegnata al Parlamento Europeo (Sede di Bruxelles) il 7 maggio 2013 insieme alle 1500 lettere di studenti italiani. Era presente una delegazione di studenti e docenti di diversi Istituti fra cui il liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo e il liceo artistico Guggenheim di Venezia. Ed è proprio da questo incontro che è nata l’idea di S.o.s. Scuola. Il Ninì Cassarà è una scuola decadente e fatiscente, situata nel difficile quartiere popolare Zisa di Palermo; il Guggenheim è uno dei “fiori all’occhiello” dell’Istruzione italiana, una scuola dotata di laboratori, spazi funzionali, biblioteche in cui gli studenti possono mettere in pratica ciò che studiano. I ragazzi del Cassarà hanno lanciato il loro S.o.s. e i ragazzi del Guggenheim lo hanno raccolto e hanno messo a disposizione le loro conoscenze, competenze e gli strumenti che la scuola ha dato loro in dotazione per sistemare la scuola di Palermo e renderla un luogo più sicuro, dove gli spazi e le strutture invoglino gli studenti ad apprendere ed i docenti ad insegnare.

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Il progetto: Il progetto prevede :

• Una delegazione di studenti e docenti del Guggenheim si recherà a Palermo per studiare assieme ai colleghi siciliani quali potranno essere gli interventi di miglioramento del Ninni Cassarà ;

• Verranno ricercati i materiali necessari per il recupero del plesso scolastico, anche attraverso il coinvolgimento di associazioni ed enti presenti sul territorio ( Regione Sicilia, Libera , Associazione albergatori e ristoratori etc . ) donati gratuitamente

• Nel mese di luglio, dopo la chiusura delle scuole al Ninni Cassarà inizieranno i lavori . Gli studenti siciliani, veneziani e di altre scuole che stanno aderendo al progetto, lavoreranno coadiuvati da alcuni loro docenti e da chiunque altro vorrà dare il proprio contributo gratuito ad un'opera così ricca di significati etici e sociali .

Il primo esempio di SOS SCUOLA verrà seguito da La Repubblica.it in ogni sua fase tramite video, materiale fotografico ed approfondimenti che documenteranno, anche attraverso le singole storie dei partecipanti al progetto, questa avventura di rinascita. Tutta la comunicazione sarà curata dagli studenti ma coordinata e coadiuvata dall’Alveare Cinema e Pulsemedia. La presenza di un partner mediatico garantirà all’intero progetto la visibilità necessaria per comunicare ad un ampio pubblico i valori di S.o.s. Scuola ma anche per coinvolgere Istituzioni e sponsor. Sviluppi del progetto: La ristrutturazione dell’Istituto Ninì Cassarà vuole essere solo il primo tassello di un processo molto più ampio che si espanderà a macchia d’olio coinvolgendo scuole, studenti ed opinione pubblica. Sarà l’occasione per far entrare in contatto diverse realtà scolastiche italiane, l’opportunità per i privati di sponsorizzare la scuola non traendone un profitto immediato ma a lungo termine (migliorare la scuola significa migliorare il Paese). Attraverso un portale e una community le scuole lanceranno il loro S.o.s al quale più soggetti potranno dare risposta. Inoltre S.o.s. Scuola apre numerose possibilità dal punto di vista della comunicazione, può essere infatti l’occasione per conoscere e far conoscere storie vere di giovani raccontate con i loro tempi ed i loro linguaggi. Da S.o.s. Scuola potrà nascere una serie web, un’applicazione; sarà un bacino di storie e volti che potranno essere utilizzati per film, fiction finalmente aderenti alla realtà; potrà nascere un libro; una rivista.

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I punti di forza di s.os. scuola • IL NORD E IL SUD: in un momento in cui il Veneto vota per la sua secessione il fatto che due scuole una di Venezia ed

una di Palermo si uniscano è sicuramente un elemento positivo. Durante la ristrutturazione sicuramente si capirà quanto anche la scuola di Palermo, pur con tutti i suoi limiti strutturali, può dare a quella di Venezia.

• PIU’ FORTI DELLA CRISI: la crisi che stiamo vivendo purtroppo non è solo economica, ma soprattutto di ideali e di voglia di cambiamento. Gli studenti di oggi sembrano apatici e rassegnati ad un futuro triste. Con S.o.s. Scuola vogliamo dimostrare che si può essere più forti della crisi ed i problemi economici si possono limitare con il coraggio delle idee, la voglia di fare e soprattutto con l’unione delle nostre forze.

• CON LE ISTITUZIONI: Le soluzioni che gli studenti trovano per migliorare le proprie scuole spesso passano per autogestioni ed occupazioni e non sono altro che il riflesso di un malessere generale e diffuso verso chi ci governa; in questo caso studenti docenti ed Istituzioni collaborano insieme.

• I GIOVANI PER I GIOVANI: mostrare attraverso i mezzi di comunicazione attuali tutte le attività svolte dagli studenti ad altri studenti sarà l’occasione per creare un circolo virtuoso, per proporre modelli positivi e propositivi. Mostrare, direttamente attraverso le immagini e il racconto degli studenti, la fatica e il lavoro per sistemare la propria scuola contribuirà a sviluppare un senso civico e di appartenenza alla scuola.

• LA MANUALITA’ E IL LAVORO: Sviluppare e favorire le abilità manuali dei ragazzi è un elemento fondamentale per aprire nuovi sbocchi professionali e riscoprire professioni trascurate che invece possono portare nuova occupazione.

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Le scuole Liceo linguistico statale ninì cassara’: Scuola fondata nel 1973, situata nel cuore di Palermo. Accoglie centinaia di studenti ed è caratterizzata da un ambiente multietnico e variegato. L’ultima ristrutturazione risale a parecchi anni fa. Attualmente la scuola versa in queste condizioni:

TESTIMONIANZA DELLA STUDENTESSA NORMA TUMMINELLO Ricordo il mio primo giorno al Ninni Cassarà: pioveva, e io non capivo dove fosse la scuola, perché a prima vista sembrava soltanto un enorme palazzo con un cortile spoglio, tutto asfalto e grate di ferro arrugginito. Pregustando il piacere di trovarmi al riparo, rimasi delusa. Dall’interno all’esterno, sembrava non essere cambiato nulla: cupo e umido fuori, grigio e freddo dentro. Ancora oggi, a distanza di cinque anni, questa sensazione mi aleggia per la testa ogni volta che la campanella suona e mi ritrovo a camminare per i corridoi tristi e poco illuminati, a salire gli scalini ricoperti di cicche di sigarette e polvere, accompagnata fino in classe da dichiarazioni d’amore per un ragazzo o una squadra di calcio, insulti razzisti o disegni che hanno qualcosa di grottesco, perché sui muri della mia scuola si vede quasi solo questo: un cartellone, ogni tanto, misero tentativo di dare vita ad un luogo tanto trascurato, ma il dominio delle scritte sulle pareti è assoluto, dispotico, opprimente.

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Apro la porta (senza maniglia) della mia aula, e raggiungo il mio posto: la sedia ha delle parti rovinate, e le punte del legno potrebbero bucarmi i jeans, se non facessi attenzione; il banco è troppo basso per me, ci sbatto le ginocchia, allora faccio per spostarlo un po’, ma sento sotto le dita una vecchia chewing-gum che sarà lì ormai da secoli, e ritraggo la mano, disgustata. Fa freddo, perché i riscaldamenti non sono accesi: mi stringo al giubbotto, magari tra un po’ spunterà il sole. Una mia compagna, invece, si è attrezzata, e sta stendendosi un plaid sulle gambe. Entra in classe la professoressa, tutti in piedi. Avremmo dovuto vedere un documentario, nell’ora di Storia, ma non ci sono proiettori funzionanti, e la tv non ha il lettore necessario, quindi siamo costretti a limitarci a leggere dal libro l’argomento che c’interessa. Adesso ci tocca un’ora di Educazione Fisica: andiamo a cambiarci nello spogliatoio dei ragazzi, perché quello femminile è inagibile. Vorremmo giocare a pallavolo, ma i tetti sono troppo bassi, i palloni troppo vecchi. Il campetto, invece, è occupato dai ragazzini del quartiere: meglio non contrariarli, se non si vuole passare un brutto quarto d’ora. A ricreazione, ho bisogno di andare al bagno. L’ambiente è saturo di fumo, perché nessuno controlla cosa avvenga al suo interno, e il rosso delle piastrelle è quasi invisibile sotto i tratti dei pennarelli indelebili utilizzati per scriverci su. La maggior parte delle porte non ha un chiavistello, così sono costretta a chiedere a qualcuno di fare attenzione che nessuno entri. Tiro lo sciacquone, o meglio, mi piacerebbe farlo, ma la cassetta dell’acqua è guasta, e la tazza è intasata. Esco, dicendo alle ragazze in fila che conviene che scendano al piano di sotto, e vado a lavarmi le mani: l’acqua è praticamente congelata, e scorre lenta da un tubo di gomma, perché il lavandino è stato riparato per come si poteva: male. Torno in classe, e le lezioni riprendono: la prof di Matematica vuole spiegare, ma è allergica al gesso, dunque non può usufruire dei minuscoli gessetti rimasti. Il mio compagno va a chiedere un pennarello per la lavagna bianca, e lo mandano in giro per tutta la segreteria per poi rispedirlo in classe per riferire alla professoressa che c’è bisogno di una richiesta scritta dell’insegnante: così lei strappa un foglietto e scribacchia velocemente quanto richiesto. Luca torna con il pennarello, e sfruttiamo l’ultimo quarto d’ora che ci rimane per cercare di decifrare cosa ci sia scritto alla lavagna, ma soprattutto cerchiamo di capire cosa dobbiamo ricopiare sul quaderno, dato che traspaiono ancora le scritte di qualche anno fa. Alla fine della giornata, torno a casa amareggiata: penso a quanto io ami apprendere, confrontarmi coi miei compagni e con i miei professori, ma rifletto anche sulle condizioni in cui siamo costretti ad esercitare il nostro Diritto allo Studio. Ho paura, perché una società che non si cura del luogo in cui nasce la Cultura, non ha futuro. Ma io e i miei compagni non ci lasceremo paralizzare, non affonderemo il piede nella palude come hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni prima di loro: c’è una luce, una fiammella di speranza che brilla nei nostri cuori. Non sono né i soldi, né le raccomandazioni: è la fiducia nel lavoro onesto, nella solidarietà, nell’allegria e nella voglia di fare. E’ la forza che troviamo dentro di noi e che ci ha spinto a chiedere aiuto, perché tutto ciò che desideriamo è UNA SCUOLA A COLORI, un giardino dove guardare fiorire le nostre possibilità, i nostri talenti, ma anche le nostre debolezze, un luogo dove poterci riunire non per essere inondati di nozioni e compiti, ma dove ognuno di noi possa scoprire qualcosa di sé, degli altri e del mondo, un ambiente il cui portone sarà sempre aperto per noi, a qualsiasi ora del giorno, dove si possa imparare a vivere sognando e a vivere i sogni.

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Liceo Artistico Statale "M. Guggenheim" – Venezia L'Istituto ha la sua sede storica nell'antico convento dei Carmini, oggi completamente ristrutturato. E' ubicato vicino a Campo S. Margherita, a dieci minuti da Piazzale Roma e a quindici dalla Stazione Ferroviaria. Presso la sede centrale, oltre alle aule, ai laboratori e agli uffici, si trovano ambienti particolari quali una ricca biblioteca, una gipsoteca, spazi espositivi fra i quali l'ex sala capitolare dell'ex convento, prospicente il chiostro cinquecentesco e l'Aula Magna, attrezzata per svolgere lezioni multimediali, seminari, convegni e congressi. Ecco alcune immagini della scuola:

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I sostenitori del progetto: Alveare cinema - pulsemedia L’Alveare Cinema è una casa di produzione cinematografica e audiovisiva “sui generis”. L’intento de L’alveare è quello di produrre film e prodotti audiovisivi che siano caratterizzati da contenuti profondi, dal valore etico e sociale, che possano far riflettere, far conoscere nuove realtà ma allo stesso tempo emozionare e divertire. L’alveare Cinema ha prodotto i film “Il giorno, la notte poi l’alba” e “Il sole dentro” uno dei film più visti dalle scuole italiane negli ultimi anni. Oltre alla produzione cinematografica L’Alveare Cinema ha sviluppato una serie di attività come laboratori, incontri e come l’iniziativa Fatti Sentire che ha permesso agli studenti italiani di comunicare con l’Istituzione europea. Pulsemedia è una giovane società fondata da Roberto Ruini nel 2007 a Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, che si occupa di ideazione, produzione e riproduzione di contenuti multimediali. !Al passo con l'evoluzione informatica e tecnologica, Pulsemedia è cresciuta rapidamente diversificando la sua attività in quattro principali aree, autonome e complementari tra di loro. !Produzione e distribuzione di film documentari; ideazione e realizzazione di video corporate; ideazione e realizzazione di ambienti web; Direzione artistica e tecnologica di streaming live: web, iPhone, iPad. Il ruolo di Alveare Cinema e Pulsemedia sarà quello di sostenitori, promotori ma anche coordinatori di S.o.s. Scuola. Le decisioni e le attività saranno svolte dagli studenti ma sarà comunque necessaria una figura esterna che si occuperà di mantenere uniti i ragazzi, di consigliarli e sostenerli anche dal punto di vista burocratico/amministrativo/tecnico. Inoltre, la presenza di un produttore cinematografico e di contenuti multimediali sarà utile per rendere più visibili e tecnicamente validi i materiali mediatici prodotti dai ragazzi.

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Cosa chiediamo Non chiediamo grandi contributi economici, salvo quelli necessari all’avvio del progetto. Chiediamo di essere ascoltati e che venga data credibilità al progetto. Chiediamo il sostegno e l’appoggio delle Istituzioni. Chiediamo che ci sia data visibilità e che venga premiato l’impegno. Chiediamo che non ci vengano posti limiti e vincoli burocratici. Chiediamo che venga diffuso un messaggio positivo, che insieme ce la si può fare. Chiediamo di non essere strumentalizzati ma sostenuti.