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Deliberazione n. 5/2017/SCBOLZ/PRSS

REPUBBLICA ITALIANA

laCORTE DEI CONTI

inSezione di controllo per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol

Sede di Bolzano

composta dai magistrati:

Josef Hermann RÖSSLER PresidenteIrene THOMASETH ConsigliereAlessandro PALLAORO Consigliere

Nella camera di consiglio in data 27 novembre 2017;VISTO l’art. 100, c. 2, della Costituzione;VISTO l’art. 79, c. 3, d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 di approvazione dello Statuto speciale

per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol;VISTO l’art. 6, c. 3-ter, d.P.R. 15 luglio 1988, n. 305, e successive modifiche ed

integrazioni, concernente norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per l’istituzione delle sezioni di controllo della Corte dei conti di Trento e di Bolzano;

VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d.12 luglio 1934, n. 1214;

VISTA la l. 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e di controllo della Corte dei conti;

VISTA la l. 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3;

VISTO l’art. 1, commi 166 e seguenti, l. 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006);

VISTO l’art. 1, commi 3 e 7, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con l. 7 dicembre 2012, n. 213;

VISTO il regolamento (n.14/2000) per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la deliberazione n. 1/2017/INPR del 2 febbraio 2017 della Sezione di controllo della Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol, con sede a Bolzano, che ha definito il programma di controllo per l’anno 2017;

VISTA la deliberazione n. 18/2017 della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, che approva le linee guida per l’attuazione dell’art. 1, c. 170, l. n. 266/2005 relativamente al bilancio di esercizio 2016;

PRESA VISIONE della relazione inoltrata dal Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano in data 13 settembre 2017 (prot. n.850);

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VISTE le deduzioni in data 22 novembre 2017 del Collegio dei revisori dei conti, nonché le note del Direttore generale dell’Azienda sanitaria in data 24 novembre 2017 e della Provincia autonoma di Bolzano (Ufficio Economia Sanitaria) in data 27 novembre 2017;

VISTO il decreto n. 5/2017 del 20 novembre 2017 con il quale il Presidente della Sezione di controllo di Bolzano ha convocato il Collegio per la data odierna;

SENTITI i Magistrati relatori;

PREMESSO CHE- la citata l. n. 266/2005 prevede l’adozione da parte delle Sezioni di controllo della Corte

dei conti di specifiche pronunce nelle ipotesi di constatate “gravi irregolarità”, fenomeno che appare rilevante, tra l’altro, “… se si tratta di violazioni alla normativa vincolistica statale inerente a questioni strettamente finanziarie e contabili, suscettibili di pregiudicare l’equilibrio di bilancio e di recare conseguenze tali da non consentire all’Ente di concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali della finanza pubblica…” (del. della Sezione delle autonomie n. 18/2013);

- l’art. 1, c. 3, d.l. n. 174/2012, convertito con l. n. 213/2012, ha previsto l’esame da parte delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, “con le modalità e secondo le procedure di cui all’art.1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’art.119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti”;

- nel caso di accertamento da parte delle sezioni regionali di controllo di “…squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria”, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità l’art. 1, c. 7, d.l. n. 174/2012, convertito con l. n. 213/2012, prevede l’obbligo da parte degli Enti di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio;

- si può considerare suscettibile di segnalazione all’Azienda sanitaria e alla Provincia autonoma di Bolzano ogni forma di irregolarità contabile anche non grave o meri sintomi di precarietà, al fine di promuovere le opportune misure correttive dei comportamenti di gestione, fermo restando che l’assenza di uno specifico rilievo su elementi non esaminati non costituisce di per sé valutazione positiva;

- l’art. 30, l. 30 ottobre 2014, n. 161, relativa all’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, ha disposto il rafforzamento delle funzioni di controllo attribuite alla Corte dei conti dagli articoli 100 e 103 della Costituzione, stabilendo che siano gli organi di controllo interno e di revisione contabile delle pubbliche amministrazioni i destinatari delle metodologie e delle linee guida emanate dalla Corte dei conti nell’esercizio delle funzioni di controllo;

- la Corte costituzionale, con sentenza n. 60/2013, ha affermato che il controllo affidato alla Corte dei conti “... si pone su un piano distinto da quello ascrivibile alle funzioni di controllo e vigilanza sulla gestione amministrativa spettanti alla Provincia autonoma di Bolzano…” e che il suddetto controllo della Corte dei conti sulla gestione economico-finanziaria non ”...preclude in alcun modo l’istituzione di ulteriori controlli riconducibili all’amministrazione provinciale ai sensi di quanto previsto dall’art. 79, terzo comma, del D.P.R. n. 670 del 1972…”, ponendosi le funzioni di controllo, rispettivamente affidate alla Corte dei conti e alla Provincia, “...su piani distinti, seppur concorrenti nella verifica delle condizioni di tenuta del sistema economico-finanziario nazionale”;

- il Patto per la salute 2014/2016, siglato in Conferenza Stato-Regioni in data 20 luglio 2014, ha previsto di far decorrere nella provincia di Bolzano l’operatività delle disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, previste dal Titolo II del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche, dal 1° gennaio 2017;

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- con l’art. 23, c. 4, l.p. 23 dicembre 2014, n. 11, come aggiunto dall’art. 9, c. 2, l.p. 25 settembre 2015, n. 11 e sostituito dall’art. 3, c. 1, l.p. 23 dicembre 2015, n. 18 sono state recepite le disposizioni di cui al Titolo II del citato decreto legislativo n. 118/2011, e s.m.i., ai sensi del c. 4-octies dell’art. 79 dello Statuto d’autonomia e dell’art. 1, c. 407, lett. e), p. 4, l. 23 dicembre 2014, n. 190, prevedendone l’applicazione alla sola Azienda sanitaria a decorrere dal 1° gennaio 2017 e non istituendo conseguentemente “ una gestione sanitaria accentrata”, ai sensi dell’art. 19 d. lgs. n. 118/2011;

- a decorrere dal 1° gennaio 2014 è stato introdotto il nuovo piano dei conti in recepimento della predetta disciplina contabile (del. n. 1593/2013 della Giunta provinciale) ed operato il relativo raccordo con gli schemi di bilancio ai sensi del decreto del Ministero della salute 20 marzo 2013 (direttive di contabilità generale prot. 607128 dell’11.11.2013, prot. 143062 del 28.2.2014, prot. 636080 del 13.11.2014, prot. 119726 del 27.2.2015 e prot. 153647 del 13.3.2015; prot. 130418 del 28.2.2017.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

In sede di esame del questionario trasmesso dal Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano relativo al bilancio di esercizio 2016, redatto ai sensi dell’articolo 1, c. 170, l. 23 dicembre 2005, n. 266, come integrato dall’art. 1, commi 3 e 7, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con l.7 dicembre 2012 n. 213 è emerso quanto segue:

I. Risultanze ed equilibri del bilancio d’esercizio 2016Nell’anno 2016 è proseguito il riassetto organizzativo del servizio sanitario provinciale, finalizzato al miglioramento complessivo del sistema ed alla sostenibilità futura. Lo strumento centrale di pianificazione del fabbisogno sanitario e di allocazione delle risorse è rappresentato dal nuovo piano sanitario provinciale, definito con delibera della Giunta provinciale n. 1331 del 29 novembre 2016, secondo i principi e gli orientamenti contenuti nelle linee guida “Assistenza sanitaria 2020” (delibera n. 171/2015 della Giunta provinciale). La revisione del quadro ordinamentale è prevista dalle leggi provinciali n. 3/2017 (struttura organizzativa del servizio sanitario provinciale) e n. 4/2017 (modifiche di leggi provinciali in materia di salute). L’esercizio 2016 si presenta come anno di transizione per l’avvio della riforma, connotato dalle problematiche finanziarie già rilevate in occasione del precedente bilancio, stanti le difficoltà di raccordo tra pianificazione provinciale e programmazione attuativa aziendale. L’Azienda ha infatti redatto la prima versione del bilancio economico preventivo (delibera del Direttore generale n. 245 del 29 dicembre 2015) in situazione di disequilibrio economico, iscrivendo una perdita presunta pari a 6,1 ml e lamentando la mancanza di copertura finanziaria dei maggiori costi per nuove attività e progetti. Detta delibera, da intendersi peraltro decaduta ai fini dell’esercizio del controllo ai sensi dell’art. 23 l.p. n. 7/2001, come sostituito dall’art. 11 l.p.n. 6/2007 (ora abrogato dall’art. 41, c. 1, l.p. n. 3/2017) per mancato invio nei termini fissati degli elementi integrativi richiesti, è stata revocata con delibera del Direttore generale n. 53 del 4 marzo 2016, che ha approvato il bilancio previsionale portato in equilibrio per effetto del finanziamento aggiuntivo per 31,7 ml disposto con l.p. 12 febbraio 2016, n. 2 (variazioni al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per gli esercizi 2016, 2017 e 2018). Il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha nuovamente sottolineato la necessità che “…per garantire un bilancio in pareggio anche per i prossimi anni, senza che annualmente debbano essere messi a disposizione sempre crescenti mezzi finanziari da parte della Provincia, vengano adottati i provvedimenti strutturali approvati dalla Provincia nell’ambito della riforma sanitaria e amministrativa, naturalmente dopo che questa abbia creato il relativo quadro normativo”. La Giunta provinciale ha approvato il bilancio economico preventivo nella seduta del 19 aprile 2016. Va sottolineato che l’Azienda, a supporto dei processi decisionali, ha attivato con effetto dal 2017 il necessario raccordo tra gli strumenti di programmazione economica-finanziaria previsti dall’art. 2 l.p. n. 14/2001, come sostituito dall’art. 10 l.p. n. 3/2011 dotandosi del piano generale triennale 2017/2019 (delibera n. 471/2016 del Direttore generale) e del bilancio economico pluriennale preventivo 2017/2019 (delibera n. 475/2016 del Direttore generale). Risulta, altresì, in via di approntamento l’atto

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aziendale, adempimento propedeutico essenziale ed imprescindibile ai fini di una regolare programmazione gestionale, a seguito delle sopraccitate leggi di riordino del servizio sanitario provinciale, sulla base delle linee guida impartite con delibera n. 506/2017 della Giunta provinciale.Il bilancio di esercizio 2016 è stato approvato con delibera del Direttore generale n. 193 del 28 aprile 2017 ed è composto dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dalla nota integrativa comprensiva del rendiconto finanziario, nonché dalla relazione sulla gestione del Direttore generale e dalla relazione del Collegio dei revisori dei conti. Esso risulta redatto secondo lo schema definito con decreto del Ministero della salute 20 marzo 2013 ed in conformità alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i., nonché nel rispetto delle regole civilistiche (art. 2423 e ss. del codice civile) e della direttiva contabile emanata dalla Provincia in data 28 febbraio 2017. In proposito si evidenzia che nella predisposizione del bilancio non è stata ancora recepita la tassonomia introdotta dal d.lgs. n. 139/2015 (in attuazione della normativa comunitaria in materia di bilancio d’esercizio), anche in forza di una disposizione espressa nell’art. 2423-ter del codice civile, che fa comunque salve le strutture dello stato patrimoniale e del conto economico qualora definite da leggi speciali (cfr. circolare del Ministero economia e finanze n. 26/2016). In conseguenza delle modifiche legislative si segnala che l’OIC (Organismo italiano contabilità) ha nel frattempo provveduto ad aggiornare il principio contabile 12 (composizione e schemi del bilancio d’esercizio). La Giunta provinciale ha approvato nella seduta del 13 giugno 2017 il documento contabile, corredato dal parere positivo del Collegio dei revisori dei conti, con rilievo in ordine alla congruità del fondo rischi ed ai relativi accantonamenti. L’Azienda è stata invitata ad ottemperare entro il 2017 alle osservazioni contenute nel parere di regolarità tecnico-contabile redatto dalla Ripartizione Sanità, che ha rilasciato anch’essa un giudizio positivo ad eccezione delle poste di bilancio relative ai fondi rischi e agli altri fondi per oneri e spese, nonché ai relativi accantonamenti. L’Organo di revisione, nel lamentare nuovamente l’intempestività della messa a disposizione della documentazione di bilancio nella versione definitiva (verbale n. 6/2017), ha constatato “ che la formazione del bilancio e dei documenti che lo compongono è delegata a diversi responsabili nei vari comprensori, e ciò in assenza, in taluni casi, di dettagliate procedure e di un sistema codificato di controlli incrociati”. Si ribadisce al riguardo che nello svolgimento della revisione contabile del bilancio assume rilevanza anche l’elemento della tempistica, al fine di consentire l’espressione di un giudizio con un livello di rischio di revisione accettabilmente basso (cfr anche il principio di revisione internazionale ISA - International Standards on Auditing n. 200, predisposto dallo IAASB – International Auditing and Assurance Standards Board). La prescrizione dei limiti temporali e delle regole procedurali dovrà inoltre essere disciplinata nel regolamento aziendale di contabilità e organizzazione, da approntare nell’ambito del percorso avviato di certificazione dei bilanci (PAC) approvato con delibera n. 213/2016 della Giunta provinciale (in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 1, c. 291, l. 266/2005 e dall’art. 11 del Patto per la salute 2010/2012), onde rispondere all’esigenza di un’efficace pianificazione e svolgimento della revisione contabile. E’ da sottolineare che con delibera n. 534/2016 del Direttore generale dell’Azienda è stata disposta l’aggiudicazione ad un raggruppamento temporaneo di imprese della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio triennale di affiancamento ed assistenza, ai fini del raggiungimento dei necessari requisiti per la certificazione di bilancio e per l’implementazione di un modello di controllo interno finalizzato all’ottimizzazione dei processi aziendali. Entro il 2017 è previsto il completamento dell’attività di riprogrammazione del PAC aziendale di dettaglio. Si rileva, altresì, che il bilancio d’esercizio 2016 costituisce il primo bilancio redatto dopo il compimento dell’operazione di fusione per incorporazione, a norma dell’art. 2501-ter del codice civile (c.d. “fusione eterogenea” tra società di capitali e Azienda sanitaria), della Hospital Parking S.p.a., società in house della Provincia che gestiva il parcheggio sotterraneo e i posti macchina in superficie presso l’Ospedale centrale di Bolzano, soppressa ai sensi dell’art. 19 l.p. n. 11/2014 con effetto dal 1° gennaio 2016, in quanto rientrante nel piano di razionalizzazione delle società collegate assunto dalla Giunta provinciale con delibera n. 366/2015. La fusione è stata adottata con delibera n. 861/2015 della Giunta provinciale, che ha disposto il trasferimento all’Azienda delle azioni per 3,2 ml. Il progetto di fusione della società in data 22 dicembre 2015 ha previsto l’annullamento delle azioni senza concambio e la successione universale nel patrimonio e nei rapporti giuridici facenti capo alla società incorporata. La presa in carico della situazione patrimoniale nella contabilità dell’Azienda è stata disposta con delibera del Direttore generale n. 446 del 29 novembre 2016 sulla base dei

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valori risultanti dalle scritture contabili alla data di efficacia della fusione medesima, come iscritti nel bilancio di chiusura al 31.12.2015. L’esercizio 2016 si è chiuso con un risultato economico positivo pari a 19,4 ml, accantonato a riserva per investimenti per 16 ml (come previsto dalla casistica applicativa documento n. 1 – la sterilizzazione degli ammortamenti) e riportato a nuovo a copertura di eventuali perdite di esercizi futuri per i restanti 3,4 ml. Sulla proposta di destinazione dell’utile d’esercizio avanzata dal Direttore generale in sede di approvazione del bilancio e nella relazione sulla gestione (10 ml per finanziare il piano operativo dell’informatica e 9,4 ml a copertura di perdite future) si è espresso favorevolmente il Collegio dei revisori (cfr. verbale n. 8/2017), non rilevando nella presenza di un fondo di dotazione negativo un fattore ostativo e tenuto conto del rispetto del pareggio di bilancio in fase previsionale per il triennio 2017/2019. Si rileva il permanere di un valore negativo del fondo di dotazione di entità rilevante. Il reddito operativo, differenza tra il valore e i costi della produzione, mostra un miglioramento di 13,4 ml, con un saldo pari a 54 ml rispetto ai 40,6 ml dell’esercizio precedente. Il graduale aumento del valore della produzione, ammontante a 1.252,6 ml (+34,1 ml), è dovuto principalmente ai contributi erogati dalla Provincia (1.130,1 ml a carattere indistinto e vincolato) che incidono per il 90,2% sul valore della produzione (90,3% nel 2015); concorrono, anche se in modo meno rilevante, le altre componenti reddituali tipiche, ovvero i ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria per l’incremento della mobilità sanitaria attiva (58,8 ml), i concorsi e recuperi (17,7 ml) e gli altri ricavi (5,1 ml) comprensivi dei proventi del parcheggio (circa 1,5 ml). Si riducono i ricavi da compartecipazione alla spesa sanitaria (19 ml) per l’erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale, che passano da 17,3 ml nel 2015 a 16,9 ml. La quota contributi in conto capitale imputata all’esercizio ammonta a 21,5 ml. Per quanto attiene alla mobilità sanitaria extra-provinciale e internazionale si registra a livello aziendale un saldo attivo pari a 11,3 ml (8,1 nel 2015), con un miglioramento dell’attrattività nel Comprensorio di Bolzano; solo il Comprensorio di Merano presenta un conto negativo con un cosiddetto indice di fuga superiore a quello di attrazione per ricoveri ospedalieri e per prestazioni non di ricovero. E’ invece di 19,1 ml il saldo negativo per prestazioni fatturate direttamente in regime di ricovero (16,2 ml) e non (2,9 ml), prevalentemente con strutture austriache (sulla base delle apposite convenzioni stipulate ai sensi dell’art. 7 d.P.R. 26 gennaio 1980, n. 197), al fine di assicurare l’assistenza sanitaria ai pazienti altoatesini, nel rispetto delle caratteristiche etnico-linguistiche. Risultano in aumento, da 20.238 a 21.121 (+4,3%), le prestazioni erogate in regime di intramoenia. I proventi ammontano a 2,8 ml (2,7 nel 2015) e consentono di coprire integralmente le quote retrocesse al personale per 1,7 ml e gli altri costi stimati in 677.647 euro, come rilevati in contabilità analitica. Con riguardo alle verifiche effettuate il Collegio dei revisori ha confermato che, analogamente allo scorso esercizio, “Non essendo svolta alcuna forma di attività libero-professionale intramoenia allargata non sono di conseguenza previsti ulteriori specifici controlli. Sono invece effettuati controlli periodici, di carattere generale e puntuale in relazione all’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni monitorate con particolare riferimento alle visite specialistiche ed ulteriori prestazioni ambulatoriali, nonché verifiche per l’attività svolta in regime ambulatoriale o di ricovero in ordine all’appropriatezza anche presso strutture private qualora ne sia richiesto rimborso a regime indiretto”. Sul fronte dei costi di produzione per 1.198,5 ml (1.177,8 nel 2015, 1.186,4 nel 2014), si registra un incremento dell’1,7% rispetto al 2015, pur con andamenti differenziati in considerazione delle macro-categorie di risorse consumate. Fra i fattori alla base della dinamica della spesa vi sono l’incremento dei beni sanitari per l’impatto dei costosi farmaci innovativi ed oncologici, dei servizi per manutenzione e servizi non sanitari, dei rilevanti accantonamenti per cause civili e oneri processuali (+ 11,4 ml rispetto al 2015). Il costo del personale (579,4 ml), influenzato dalla riduzione degli oneri di liquidazione a carico dell’Azienda per TRF (-11,9 ml rispetto al 2015) determinata dall’applicazione nel corso del 2016 dei nuovi contratti collettivi (con forte aumento dell’indennità di buonuscita a carico dell’INPS), presenta un decremento in termini di valore assoluto per 6,5 ml (di cui 3 ml per riduzione dei fondi per competenze accessorie) con un’incidenza sui costi di produzione che passa dal 49,6% nel 2015 al 48,3 % (il costo 2015 è pari a 586 ml e risulta adattato alle modifiche apportate al piano dei conti e disposte con lettere della Ripartizione sanità

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dell’8.8.2016, 18.11.2016 e 7.2.2017); e ciò nonostante una accresciuta utilizzazione di personale con contratto a tempo determinato rispetto all’esercizio precedente (901,2 unità con una spesa per retribuzioni che passa da 36,7 ml a 37,5 ml), l’aumento del numero di incarichi libero professionali, di studio, ricerca e consulenza conferiti (da 570 contratti a 577 con oneri che passano da 27,4 a 29,7 ml), gli incrementi stipendiali anche per l’applicazione dei nuovi contratti stipulati (contratto collettivo di comparto per il personale della dirigenza sanitaria, amministrativa, tecnica e professionale escluso il personale dell’area medica e medica veterinaria del 22.10.2009; contratto collettivo intercompartimentale per il triennio 2016/2018, contratto collettivo provinciale per il personale dell’area della contrattazione della dirigenza sanitaria per il triennio 2016/2018) e le nuove assunzioni di personale medico ed infermieristico disposte con delibere del Direttore generale n. 22/2016 e n. 148/2016. L’andamento lievemente decrescente della spesa per il personale si allinea con il trend riscontrato a livello nazionale del -0,6 % (Rapporto 2017 sul coordinamento sulla finanza pubblica approvato con delibera n. 3/2017 della Corte dei conti). Sempre sul lato delle informazioni finanziarie, i dati acquisiti in termini di competenza economica dal sistema conoscitivo del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni (SICO) della Ragioneria generale dello Stato mostrano una crescita: a) della spesa per retribuzioni lorde al personale, che ammonta nel 2016 a 383,9 ml (378,2 nel 2015 cfr. tabella n. 1- conti annuali rilevazione titolo V del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165); b) del costo del lavoro, che sale a 650,7 ml (628,2 nel 2013, 634,2 nel 2014, 648,5 nel 2015), come peraltro confermato anche nel questionario inviato. L’analisi dei dati finanziari inviati al sistema operativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) secondo il criterio di cassa evidenzia l’incremento dei pagamenti per il personale, che passano da 564,8 ml nel 2015 a 569,5 ml. Con riguardo alle misure di contenimento settoriale adottate a livello provinciale, l’Azienda si è attenuta a quanto disposto dall’art. 5 l.p. n. 18/2015, provvedendo con delibera n. 552/2016 del Direttore generale a completare il piano di riduzione della dotazione organica del personale amministrativo nella misura del 3% nel quinquennio 2011/2015 (30 posti a tempo pieno). Inoltre, come concordato nel patto di stabilità 2016, in coerenza con il dettato di cui all’art. 1, c. 236, l. 208/2015, l’ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale, in 116,9 ml, si è mantenuto nei limiti del corrispondente importo determinato per l’anno 2015 (119 ml), come rilevato dal sistema SICO (tabella T13 – conti annuali). La dotazione organica dell’Azienda al 31 dicembre 2016 sale a complessivi 8.243,20 posti, in conseguenza degli ampliamenti autorizzati dalla Giunta provinciale con delibere n. 1553/2015 e n. 452/2016 e determinati dalle ricadute organizzative conseguenti alla necessità di rimodulare gli orari di lavoro in ambito sanitario, in attuazione dell’art. 14 l. n. 161/2014, nonché di osservare gli standards di qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera definiti con decreto del Ministero della salute n. 70/2015. L’Azienda ha quindi sopperito alla grave carenza di personale sanitario specializzato bilingue indicendo, per inderogabili necessità assistenziali, procedure concorsuali straordinarie e facendo ricorso a forme di lavoro flessibile e prestatori d’opera professionali ai sensi della l.p.n. 18/1983 e s.m.i. Si rileva, tuttavia, come tali misure risultino adottate senza la previa definizione del piano di fabbisogno del personale previsto dall’art. 1, c. 541, l. n. 208/2015, da predisporsi secondo le indicazioni operative impartite dal Ministero salute con circolare del 25 febbraio 2016 e nel rispetto della specifica procedura di monitoraggio e controllo richiesta dalla legge, attivando solo in caso di criticità emergenti dal piano stesso, il reclutamento straordinario tramite concorso (art. 1, c. 543, l. n. 208/2015, come modificato dall’art.1, c. 10, d.l. n. 244/2016, convertito con l. n. 19/2017). Si sottolinea che in materia è intervenuta la Corte costituzionale chiarendo nella recente sentenza n.231/2017, che le disposizioni in parola si applicano alla Provincia senza porre limiti alla sua ”autonomia in punto di spesa sanitaria, in quanto non finanziata dallo Stato”. L’aggregato beni e servizi per complessivi 545,8 ml (538 ml nel 2015) incide per il 45,5% sui costi di produzione (45,6% nel 2015), con un notevole incremento dei beni sanitari per l’acquisto di farmaci innovativi destinati alla cura dell’epatite C ed oncologici. Crescono inoltre i costi per pubblicità ed inserzioni, per canoni noleggio hardware e software, per i servizi di lavanderia e radioterapia, nonché per manutenzioni di beni immobili e di software.Nel contesto degli obiettivi di contenimento della spesa negli acquisti pubblici si collocano le disposizioni che prevedono il ricorso crescente a strumenti centralizzati per l’approvvigionamento sanitario (da ultimo l’art.1, commi 548 e 549 l. 208/2015) e di rinegoziazione dei contratti in essere con i fornitori (art. 9-ter d.l. n. 78/2015, convertito con l. n. 125/2015). Va tenuto conto che la disciplina statale della razionalizzazione e della

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centralizzazione degli acquisti in ambito sanitario non trova immediata applicabilità alla Provincia autonoma di Bolzano, in capo alla quale permane un obbligo di adeguamento della normativa provinciale ai principi fondamentali dettati dalla legge statale, che costituiscono limiti ai sensi degli artt. 4 e 5 dello Statuto, “…adottando, conseguentemente, autonome misure di razionalizzazione e contenimento della spesa”, come ribadito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 191/2017. In ordine all’attività contrattuale l’art. 21/ter l.p. n. 1/2002, come inserito dall’art. 10 l.p. n. 15/2016 stabilisce che sia l’Agenzia per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (ACP), istituita a livello provinciale ai sensi dell’art. 27 l.p. n. 15/2011 ed iscritta nell’elenco dei soggetti aggregatori di cui all’art.9 d.l. 66/2014, convertito con l. n. 89/2014 (delibere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC n. 58/2015, n. 125/2016 e n. 784/2016) nell’ambito dell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti, a procedere all’elaborazione e pubblicazione dei prezzi di riferimento di diversi beni e servizi, tra quelli di maggiore impatto in termini di costo. Essi costituiscono il prezzo massimo di aggiudicazione in tutti i casi in cui non è presente una convenzione-quadro stipulata in qualità di soggetto aggregatore. Per gli acquisti di prodotti e servizi sanitari ricompresi nel dPCM 24 dicembre 2015 ai sensi del citato art. 9 d.l. 66/2014, convertito conl. n. 89/2014 e nel piano di acquisti centralizzato provinciale la Giunta provinciale, con delibere n. 25/2016 e n. 1228/2016, ha stabilito che l’Azienda è responsabile come centrale di committenza provinciale per i beni e i servizi sanitari in base ad apposita delega da parte dell’ACP. In tale contesto il Collegio dei revisori ha evidenziato che non risultano rescissi contratti a seguito di rinegoziazioni infruttuose, ai sensi dell’art. 15, c. 13 lett. b), d. l. n. 95/2012, convertito con l. n. 135/2012. Permangono 26 contratti di acquisto di beni e servizi con valori superiori di oltre il 20% ai corrispondenti prezzi di riferimento per un valore complessivo di 26,7 ml, dei quali 25,5 ml si riferiscono alla gara d’appalto del servizio di pulizie già espletata dal Comprensorio di Bolzano. In relazione ai restanti contratti, 13 (per un importo complessivo pari a 2,06 ml milioni di euro) riguardano l’acquisto di farmaci e dispositivi medici per i quali specifiche analisi di mercato hanno comunque confermato la congruità dei prezzi praticati; un contratto per circa 0,45 ml concerne l’acquisto di materiale di guardaroba, categoria merceologica ricomprendente tipologie di prodotto che sono risultate “parzialmente diverse dalla descrizione sommaria prevista per i prezzi di riferimento”; un contratto si riferisce all’affidamento del servizio di lavanderia alla società controllata Wabes S.r.l. ed è comprensivo dell’importo assegnato per la fase di start-up; un contratto è relativo all’acquisto di cerotti per 0,027 ml ed uno all’acquisto di siringhe per 0,007 ml, per i quali si è provveduto in seguito alla delibera ANAC n. 212/2016 che ha rideterminato i prezzi di riferimento, a richiedere alle ditte interessate la revisione del prezzo stesso (cfr. nota dell’Azienda del 30 ottobre 2017). Cresce complessivamente il costo dell’assistenza farmaceutica (124,5 ml) nelle due componenti dell’assistenza territoriale (81,4 ml) ed ospedaliera (43 ml), pur mantenendosi nel tetto del 14,85% rispetto al livello di finanziamento programmato, come previsto dall’art. 15, commi 3 e 4, d.l. n. 95/2012, convertito con l. n. 135/2012. Non risultano attributi all’Azienda specifici obiettivi settoriali sulla base della scheda di valutazione bilanciata - metodica della Balanced Scorecard (BSC) per l’anno 2016 (delibere n. 1019/2015 e n. 1297/2016 della Giunta provinciale). L’Azienda ha concordato, in sede di patto di stabilità 2016, l’obiettivo di rafforzamento dell’attività di controllo sull’appropriatezza prescrittiva dei medici dipendenti del servizio sanitario provinciale o convenzionati e definito nei documenti di pianificazione e programmazione aziendale diverse misure di governo (istituzione di un tavolo di lavoro aziendale per la condivisione di linee di indirizzo aziendali per alcuni farmaci ad alto costo in ambito emato-oncologico; aumento della percentuale prescritta di molecole non coperte da brevetto o presenti nelle liste di trasparenza; elaborazione di linee guida per l’impiego di farmaci biologici in area reumatologica, dermatologica e gastroenterologica, controllo dei piani terapeutici). Sul versante dell’organizzazione dei servizi farmaceutici sono state apportate con l’art. 6 l.p. n. 10/2016 e con l’art. 19 l.p. 8/2017 modifiche alla l.p. n. 16/2012 (assistenza farmaceutica).In relazione ai controlli sistematici di qualità e appropriatezza clinica e organizzativa delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate, ai sensi dell’art. 88 l. n. 388/2000, come sostituito dall’art. 79, c. 1-septies, d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133 e secondo i parametri identificati dall’art. 2 del decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 10 dicembre 2009 (Intesa Stato-Regioni del 29 ottobre 2009), il Collegio dei revisori riferisce che sono stati effettuati controlli analitici casuali su 1280 schede di dimissione ospedaliera rispetto alle 6157 prestazioni erogate, nonché sulla totalità delle prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza (82 SDO). L’Azienda si è attivata anche sul

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fronte della realizzazione delle misure di prevenzione e gestione del rischio sanitario, ai sensi dell’art. 1, c. 539, l. n. 208/2015 (tra l’altro l’analisi degli eventi sentinella, le segnalazioni di non conformità per i servizi e reparti certificati ISO). E’ stato costituito all’uopo un apposito gruppo di lavoro al fine di implementare e sviluppare l’attività di gestione del rischio clinico mediante un approccio integrato e sistemico. E’ proseguita, inoltre, l’azione di sensibilizzazione e formazione continua del personale. Con riguardo agli adempimenti previsti dall’art.1, c. 522, l. n.208/2015 si rileva in tema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità, che la Provincia partecipa al sistema di valutazione nazionale esiti (PNE), nonché al “sistema di valutazione delle performance dei sistemi regionali” della Scuola Superiore di sanità Sant’Anna di Pisa; partecipa, inoltre, al progetto di ricerca di AGENAS nell’ambito dello sviluppo del nuovo Sistema di garanzia nazionale (NSG) per il monitoraggio e valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA). A livello operativo è stato costruito il sistema SiVas (sistema di valutazione assistenza sanitaria), al fine di ottimizzare il lavoro di rilevazione, validazione del dato di costruzione e valutazione degli indicatori di sintesi. Non risulta, tuttavia, che l’Azienda abbia ottemperato all’obbligo di pubblicazione degli esiti del monitoraggio dell’attività assistenziale sul proprio sito istituzionale, ai sensi della citata legge. La Ripartizione sanità della Provincia ha comunicato che l’Azienda verrà invitata a conformarsi a ciò, a partire dal 2018 (cfr. nota del 9 novembre 2017). Per il biennio 2016/2017 non risultano impartiti all’Azienda specifici obiettivi di contenimento della spesa, in considerazione del progetto di riorganizzazione in atto, ferma restando l’adozione di autonome misure di razionalizzazione da parte della direzione aziendale. La Giunta provinciale si è limitata ad impartire con delibera n. 1492/2016 le disposizioni generali cui orientare l’attività amministrativa, ovvero la limitazione delle assunzioni di personale amministrativo, lo sviluppo degli acquisti centralizzati, l’adeguata programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, il costante monitoraggio e incasso dei crediti, il divieto di rinnovo del parco automezzi, il rispetto della normativa provinciale in materia di conferimento di incarichi esterni. Le azioni poste in essere dall’Azienda sanitaria per le finalità di recupero dell’efficienza gestionale e dell’ economicità hanno riguardato in particolare i settori degli acquisti di beni non sanitari, farmaceutica, dell’assistenza riabilitativa, rimborsi assegni e contributi sanitari, consulenze e collaborazioni sanitarie e non sanitarie, altri servizi sanitari, la formazione, che hanno registrato una riduzione dei costi rispetto all’anno precedente, mentre altre componenti di spesa hanno inciso maggiormente sul fabbisogno sanitario segnando una crescita (acquisti beni sanitari, medicina di base, assistenza specialistica ambulatoriale, assistenza integrativa e protesica, dell’ospedaliera convenzionata prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale, trasporto sanitario, prestazioni socio-sanitarie, i servizi non sanitati, le manutenzioni). Si segnala una riduzione del 6,4% rispetto al 2015 della spesa per incarichi di studio e consulenza sanitaria e non sanitaria che ammonta a 267.111,52 euro ed è inferiore al 64% di quella sostenuta nel 2009 (757.000 euro), mantenendosi entro i limiti contenuti nell’art. 6, c. 7, d.l. n. 78/2010, convertito con l. n. 122/2010. Questa Corte rileva come il sistema sanitario provinciale, il cui finanziamento è ad esclusivo carico della Provincia e non rientra nel finanziamento del servizio sanitario nazionale ai sensi dell’art. 34, c. 3, l. n.724/1994, benché ancora orientato prevalentemente verso una risposta sanitaria di tipo ospedaliera, garantisca un livello di tutela della salute della popolazione complessivamente buono (bersaglio 2015 -sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali) nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Sotto il profilo di riqualificazione del servizio, la riforma appena varata mantiene inalterato l’ambito territoriale dei quattro comprensori, limitando il contributo aziendale richiesto per assicurare il processo di risanamento finanziario al recupero dell’efficienza della spesa in termini di miglioramento del rapporto costo/efficacia dei servizi. L’Amministrazione provinciale si attende dal processo di riorganizzazione avviato un contenimento degli ulteriori aumenti di costi.La gestione finanziaria (differenza tra proventi e oneri finanziari) presenta un saldo negativo di 1 ml e registra il notevole incremento degli altri oneri finanziari, ammontanti a 990.124 euro e derivanti dai contratti di finanziamento stipulati dalla società incorporata Hospital Parking. S.p.a. Diminuiscono gli interessi passivi sul conto del tesoriere/cassiere, che passano da 53.753,06 a 40.459,93 euro, mentre risultano corrisposti interessi passivi per 58.859,29 euro connessi al mutuo assunto in seguito alla fusione per incorporazione; gli interessi moratori per ritardato pagamento verso i fornitori sono pari a 1.079,23 euro. Si rilevano interessi attivi per 7.259,57 euro.

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Le rettifiche di valore di attività finanziarie per 21.163,47 euro comprendono le rivalutazioni in corrispondenza delle partecipazione societarie detenute.La gestione straordinaria ha prodotto un saldo differenziale positivo per il risultato economico pari a 2,1 ml. (14,4 ml nel 2015). I proventi straordinari per 14,8 ml riflettono sopravvenienze attive per 12,3 ml e insussistenze attive per 2,4 ml. Risultano imputati a conto economico con valore sostanziale di sopravvenienza attiva straordinaria in particolare i contributi a destinazione vincolata per arretrati al personale medico relativo al periodo 2009/2010, in applicazione del contratto di comparto 2009/2015 per 8,4 ml ed il recupero delle ferie non godute dell’anno 2013 per 1,3 ml. Fra la voce di bilancio delle insussistenze del passivo figura la cancellazione di fondi rischi (1,2 ml) per la sopravvenuta risoluzione positiva di contenziosi.Gli oneri straordinari, pari a 12,6 ml., rappresentano minusvalenze per alienazioni ordinarie di beni immobili per 66.579 euro, insussistenze passive per 631.080 euro e sopravvenienze passive per 11,8 ml. Tale ultima voce comprende gli arretrati per 8,4 milioni di euro corrisposti al personale medico dipendente per il periodo 2009-2015, in applicazione del contratto di comparto. Lo stato patrimoniale, riclassificato secondo criteri finanziari, presenta una struttura dell’attivo (763 ml) in cui prevalgono gli investimenti in attivo fisso, incrementati da 455,1 a 460,5 ml post-fusione, con lieve decremento del grado di rigidità degli impieghi che assume un valore pari al 60%. Nelle immobilizzazioni immateriali (276 ml) trovano rappresentazione i consistenti costi costituenti ristrutturazione, manutenzione straordinaria e spese incrementative su beni terzi (in prevalenza su immobili di proprietà della Provincia). La voce ricomprende il valore del citato garage interrato costruito sul terreno di proprietà della Provincia (al netto dei contributi in conto capitale ottenuti) e condotto in concessione, contabilizzato nel bilancio della società incorporata tra le immobilizzazioni materiali (opportunamente ammortizzato), in applicazione della facoltà prevista dal principio OIC n. 16. Tuttavia la regola generale di coerenza nell’allocazione delle voci di bilancio, secondo il principio contabile OIC n. 4, trova nel caso di specie una deroga nel criterio aziendale adottato e precedentemente definito di contabilizzazione degli investimenti su beni di terzi nella posta delle immobilizzazioni immateriali. Tenuto, altresì, conto che l’Azienda non risulta titolare di alcun diritto reale sull’immobile e che il valore acquisito in bilancio non ha comportato impatti economico-patrimoniali, si è proceduto ad una rettifica dell’imputazione originaria tra i beni immateriali ammortizzabili, come indicato dall’OIC con l’applicazione n. 3 relativa all’International Financial Reporting Interpretations Committee - IFRIC (12 Service Concession Arrangements) per le immobilizzazioni oggetto di concessione. Ai fini di una migliore rappresentazione contabile si determina l’esigenza che tale posta venga riclassificata tra le immobilizzazioni immateriali da “migliorie di beni terzi” a “beni in concessione”, soluzione prospettata dall’Amministrazione per la redazione del bilancio di esercizio 2017 (cfr. nota della Ripartizione sanità del 19/10/2017) Le immobilizzazioni materiali, costituite solo da beni mobili, si riducono a 35,7 ml per effetto degli ammortamenti, a fronte di nuovi investimenti in 7,3 ml. I beni immobili di proprietà della Provincia concessi in comodato d’uso all’Azienda ed utilizzati ai fini istituzionali sono iscritti nei conti d’ordine per un valore pari a 971,6 ml. Il Collegio dei revisori ha dichiarato nel questionario fornito alla Corte dei conti che sono stati effettuati controlli a campione per accertare l’esistenza fisica dei principali beni materiali e che sono stati dichiarati fuori uso ed eliminati dalle immobilizzazioni beni per 46.738 euro.L’Azienda ha effettuato la sterilizzazione degli ammortamenti (ovvero l’annullamento dell’effetto sul conto economico dell’ammortamento dei cespiti finanziati da contributi in conto capitale) per i beni acquisiti con contributi in conto capitale dalla Provincia o con forme di finanziamento ed essi assimilate e minusvalenze da alienazioni e dismissioni per complessivi 21,5 ml. Risultano applicate le aliquote di ammortamento contenute nell’all. 3) del d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i., ad eccezione delle maggiori aliquote adottate per le manutenzioni straordinarie effettuate su edifici in affitto e nel caso del valore dell’edificio del citato garage sotterraneo, per il quale gli ammortamenti sono stati commisurati alla durata del corrispondente contratto di concessione. Sono state acquistate immobilizzazioni con contributi in conto esercizio per 83.042,06 euro, totalmente stornati dalla gestione corrente, ai sensi dell’art. 29, c.1, d. lgs. n. 118/2011 e s.m.i.

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Si riscontra nell’attivo immobilizzato una lieve contrazione dei crediti a medio-lungo termine verso la Provincia per finanziamenti per investimenti, contabilmente appostati nell’attivo circolante ed esposti in base all’atto formale di assegnazione, che ammontano a 127,5 ml, di cui 38,4 ml risalgono ad annualità anteriori all’anno 2012 (30%). Al riguardo l’Amministrazione ha comunicato che sono state effettuate, anche per il 2016, la ricognizione e la riconciliazione contabile delle posizioni creditorie verso la Provincia (come da relazione dell’Ufficio economia sanitaria del 12 luglio 2017). Rimangono contabilizzati al valore di presumibile realizzazione anziché con il criterio del costo ammortizzato introdotto dal novellato art. 2426 del codice civile gli altri crediti a lunga scadenza, in considerazione del postulato della rilevanza, come declinato dall’art. 2423, c. 4, del codice civile e precisato dal principio contabile 15. Nel senso dell’irrilevanza degli effetti di utilizzo di tale criterio ai fini di dare una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio si è espresso il Collegio dei revisori in sede di parere al bilancio. L’Azienda detiene partecipazioni in società controllate nella misura del 51% del capitale sociale rispettivamente della SAIM – Südtirol Alto Adige Informatica medica S.r.l. pari a 102.000,00 euro e della neo costituita Wabes S.r.l. per un valore di 153.000 euro. Quest’ultima è operante a far data dal 22 aprile 2016 nel settore delle lavanderie industriali (lavaggio e la gestione della biancheria piana dell’Azienda, dei presidi sanitari nel territorio della provincia di Bolzano nonché dell’abbigliamento di lavoro dei relativi dipendenti). Le partecipazioni sono iscritte per la prima volta nel bilancio in base al metodo del patrimonio netto (Equity-Methode), ai sensi del d. lgs. n. 139/2015, per un importo rispettivamente pari a 119.518,50 euro e 156.644,97 euro, corrispondente alla quota di pertinenza della partecipazione nel patrimonio netto riferito alla data del 31.12.2016. Le società sono inserite nella banca dati del Dipartimento del Tesoro (ai sensi dell’art. 17, c.4, d.l. n. 90/2014, convertito con l. n. 114/2014) e l’Organo di revisione ha provveduto al controllo della coerenza delle informazioni con quelle rilevabili dalla documentazione oggetto di verifica. L’Azienda ha effettuato la ricognizione straordinaria delle partecipazioni detenute, a norma dell’art.1, c.5, l.p. n. 12/2007 come sostituito dall’art. 12 l.p. n. 27/2016 (di recepimento dell’art. 24 d.lgs. n. 175/2016, come modificato dal d.lgs. n. 100/2017), il cui esito negativo in ordine all’adozione di piani di razionalizzazione per l’assenza delle condizioni previste dall’art. 20, c.2, d.lgs. n. 175/2016 e s.m.i. e dall’art. 1, c. 5/bis, l.p. n. 12/2007 (delibera n. 382/2017 del Direttore generale), è stato comunicato a questa Corte con prot. n.1231 del 6 novembre 2017. In relazione ai requisiti legislativi individuati ai fini del mantenimento delle società in questione si rilevano l’esclusività dell’oggetto sociale e lo svolgimento di attività di autoproduzione di beni e servizi strumentali, strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell’Azienda per la realizzazione di un servizio di interesse generale attraverso un contratto di partenariato pubblico/privato.La SAIM S.r.l è stata costituita come società mista con partner privato selezionato nell’ambito di una procedura competitiva ad evidenza pubblica a doppio oggetto per l’ affidamento della realizzazione della cartella clinica informatizzata negli ospedali di Bolzano, Merano e strutture collegate. Risulta recentemente interessata da profondi cambiamenti concernenti la modifica della compagine sociale per il subentro di un nuovo socio (pari al 23,25% del capitale sociale), la composizione dell’organo amministrativo rinnovato in data 4 maggio 2017, l’adozione di un nuovo statuto depositato il 28 dicembre 2016 e la definizione dell’oggetto sociale in esecuzione del contratto di servizio integrativo sottoscritto con l’Azienda in data 27 dicembre 2016. Nel 2016 la stessa risulta ancora priva di personale amministrativo dipendente, mentre alla data del 27 giugno 2017 di adozione del provvedimento di ricognizione straordinaria, gli addetti ammontano a 3 unità. L’Azienda ha optato per il mantenimento del sistema informativo esistente (delibera del Direttore generale dell’Azienda n. 82 del 13 aprile 2016 di approvazione del piano strategico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per il triennio 2016/2018), previa valutazione comparativa di convenienza ad opera dell’Osservatorio NETICS e ha variato il contratto di servizio originario, stipulato il 6 dicembre 2004 (delibera del Direttore generale n. 287 del 16 agosto 2016 di approvazione del documento SAIM 2.0- capitolato tecnico), adottando un nuovo processo di costituzione, gestione e monitoraggio del sistema informativo sanitario integrato (SISI), in superamento della cartella clinica informatizzata. Il contratto di servizio integrativo approvato con delibera del Direttore generale n. 507/2016 della durata di 6 anni coincidente con la durata della partecipazione del socio privato nella società, evidenzia che la migrazione informatica si configura come sviluppo del primo affidamento di cui mantiene la natura originaria e non già quale oggetto di specifico nuovo affidamento, come previsto nella Comunicazione interpretativa della Commissione europea del 5 febbraio 2008 sull’applicazione del diritto

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comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni ai partenariati pubblico-privati istituzionalizzati. L’assegnazione di nuovi compiti era, infatti, espressamente prevista nei documenti di gara iniziali (Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 16 marzo 2009; n, 1555) e le modifiche contrattuali non avrebbero, secondo l’Amministrazione, l’effetto di alterare la natura generale del contratto. Il valore complessivo del progetto originario è stato stimato in 24,7 ml, comprensivo dei valori delle licenze software, della manutenzione ordinaria e straordinaria per la durata trentennale di vita della società, dei servizi supplementari nel limite del 50% del progetto, mentre il valore residuo del contratto è stato quantificato in 17,3 ml. Tale importo è costituto dai corrispettivi destinati all’erogazione dei servizi per il periodo di durata contrattuale fino al 2022, (di cui 1 ml per il 2016) , comprensivo della licenza d’uso, i servizi corrisposti e il canone concordato desumibile dal quadro economico predisposto. Sulla relativa congruità si è espresso positivamente il citato Osservatorio NETICS, sia in termini di quantificazione dell’effort (espresso in giornate uomo), sia in termini del tariffario di riferimento (tariffe medie di mercato per servizi professionali IT in ambio clinico-sanitario).Giova rilevare, tuttavia, come il valore del contratto stipulato si discosti notevolmente dal costo stimato dallo stesso Osservatorio in sede di ricerca di mercato comparativa (pari a 9,8 ml per lo sviluppo in house). Si sottolinea che con l’approvazione del piano strategico aziendale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per il triennio 2016/2018 (30 ml), adottato con delibera del Direttore generale n. 82/2016, l’Azienda ha destinato alla società il 25% dei fondi provinciali dedicati allo sviluppo del sistema informativo unificato aziendale. Aumenta l’incidenza del capitale circolante lordo sull’attivo (297,8 ml) derivante dall’espansione dei crediti a breve termine, specie crediti verso la Provincia per contributi in conto esercizio da versare (163,5 ml), ma anche crediti nei confronti del Commissariato del governo per prestazioni erogate a cittadini stranieri e crediti verso privati esposti in bilancio secondo il presumibile valore di realizzo (per i crediti con scadenza inferiore ai 12 mesi è prevista l’esenzione dal criterio di valutazione del costo ammortizzato nella presunzione dell’irrilevanza degli effetti sul bilancio), per i quali si riscontrano ancora difficoltà d’incasso. Al riguardo si sottolinea che la percentuale dei crediti verso privati recuperati nel 2016 è stata pari al 24% di quelli esistenti al 31.12.2015. Il Collegio dei revisori dei conti ha focalizzato l’attenzione sull’analisi del rischio di insolvenza dei crediti, come previsto dall’obiettivo settoriale inserito nel PAC per il 2016, rinnovando la raccomandazione di una più incisiva azione di recupero crediti e di revisione delle procedure di incasso, anche alla luce del tendenziale incremento dei crediti verso privati (aumentati da 16,3 a 16,6 ml) e tenuto peraltro conto che una considerevole parte delle prestazioni erogate non viene immediatamente pagata (la percentuale degli incassi con anzianità superiore ai 2 anni è mediamente inferiore all’11%). L’Azienda ha sottolineato in nota integrativa al bilancio che “nell’anno 2016 è stata ulteriormente intensificata l’attività di invio di solleciti e di atti di costituzione in mora e che è stata svolta una gara per la scelta del partner esterno, cui affidare il recupero dei crediti all’estero” (delibera n. 364/2016 del Direttore generale). L’aggiudicazione della procedura aperta per l’affidamento triennale del servizio è stata disposta con delibera n. 82/2017 del Direttore generale. Si sta attualmente valutando pure l’incarico ad un partner esterno per il recupero dei crediti nei confronti di debitori nazionali. L’Organo di revisione ha verificato l’esistenza e l’ammontare dei crediti attraverso la circolarizzazione degli stessi, constatando una sostanziale correttezza dell’accantonamento effettuato nell’apposito fondo svalutazione crediti nel 2016 per 890.522,17 euro. La consistenza del fondo al 31.12.2016, stimato tramite un procedimento sintetico (applicando gli indici di anzianità globale dei crediti), è pari a 8,7 ml. Non sono stati ritenuti suscettibili di svalutazione i crediti vantati nei confronti della Provincia e degli Enti provinciali.Le rimanenze (39,2 ml), valutate con il metodo del costo d’acquisto medio ponderato per movimento, registrano un incremento complessivo pari a 1,3 ml per rimanenze sanitarie (le rimanenze non sanitarie ammontano a 2,6 ml). L’obiettivo prioritario di pervenire ad un’accurata e completa rilevazione, valorizzazione e rappresentazione delle rimanenze di magazzino risulta perseguito per il 2016 nel percorso attuativo di certificabilità del bilancio. In merito, il Collegio dei revisori ha rilevato il miglioramento dell’attività volta alla corretta rilevazione dei magazzini e sottolineato l’esigenza di ampliare la gestione delle scorte anche ai magazzini di reparto mediante procedure informatizzate. Ai fini dell’ottimizzazione della

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gestione del magazzino e per un’appropriata gestione futura delle giacenze l’Azienda ha provveduto ad avviare nel corso del 2016 uno specifico progetto di logistica. Nella struttura del passivo, per effetto della fusione con l’Hospital Parking S.p.A., l’incremento del patrimonio netto, che ammonta a complessivi 390,2 ml, è stato di 22,5 ml ed è stato determinato principalmente dal risultato netto positivo dell’esercizio per 19,4 ml, al quale si aggiunge l’apporto del capitale sociale della società incorporata per 3,2 ml. In apposita riserva è iscritto l’avanzo di fusione per 627.237,94 euro. Nel corso del 2016 l’Azienda ha effettuato la valutazione straordinaria delle singole poste del patrimonio netto (come richiesto anche da questa Corte nella delibera n. 3/2016), operando le opportune rettifiche a correzione delle sterilizzazioni pregresse degli ammortamenti. Tali variazioni non hanno tuttavia influenzato la consistenza del patrimonio netto, che rappresenta il 51% del passivo. Il fondo di dotazione, negativo per 49,1 ml, risulta parzialmente reintegrato per 9,8 ml impiegando la riserva utili portati a nuovo (delibera del Direttore generale n. 282/2015). Si riduce l’esposizione debitoria a medio-lungo termine (136,3 ml), costituita dai debiti nei confronti della Provincia per rimborso di anticipi sulle buonuscite ai sensi dell’art. 4 l.p. n. 10/95 (35,2 ml), erogati nel periodo 2009/2015 e valutati al valore nominale, senza applicare il criterio di valutazione del costo ammortizzato e l’attualizzazione (in relazione all’irrilevanza degli effetti su bilancio), nonché dai debiti per trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato (99,5 ml), identificati nel passato esercizio dal Collegio dei revisori come una delle aree critiche del bilancio. Si osserva al riguardo che per effetto dell’applicazione del contratto di intercomparto 2016/2018 (che incrementa significativamente l’indennità di buonuscita a carico dell’INPS, con contestuale riduzione degli oneri a carico dell’Azienda) è emersa una eccedenza del fondo TFR per 703.000 euro, la cui eliminazione è stata correttamente contabilizzata nel valore della produzione (come previsto dal paragrafo 47 dell’OIC 31). Conseguentemente non sono stati effettuati accantonamenti per il 2016. Gli esiti dell’attività di verifica effettuata dall’Organo di revisione nel corso dell’anno, quale azione prioritaria inserita nel PAC per il 2016, hanno confermato al riguardo l’aggiornamento della banca dati dei dipendenti e “l’evoluzione positiva del sistema di calcolo e di validazione dei dati assunti a base del conteggio”. Il Collegio dei revisori ha ritenuto pertanto di non sollevare rilievi in merito alla posta, impegnandosi a proseguire nell’attività di controllo e monitoraggio. Nelle passività correnti (236,6 ml) si registra un significativo incremento dei debiti v/altri (69,1 ml), in particolare debiti verso in personale per oneri da liquidare (40,3 ml) e dei debiti tributari (32,6 ml) anche per l’applicazione dello split payment (art.1, c. 629 lett. b), l. n.190/2014), mentre di converso diminuiscono i debiti verso fornitori, che ammontano a 80,1 ml. Si osservano in relazione spostamenti tra le voci di debito, diversamente classificate in bilancio per esigenze di maggior dettaglio del piano dei conti. Emerge altresì un debito verso le società partecipate pari a 664.316 euro e verso l’Istituto Tesoriere per 72.787 euro, in relazione ai costi per il servizio di trasporto valori. Il Collegio dei revisori ha dichiarato di aver verificato l’esistenza e l’entità dei debiti attraverso la circolarizzazione a campione degli stessi, riscontrando, come già evidenziato lo scorso anno la presenza di debiti contestati per i quali suggerisce nuovamente di procedere ad una puntuale ricognizione e conseguente valutazione della effettiva debenza. La nota integrativa al bilancio dà conto che non sussistono contenziosi, pignoramenti e situazioni simili per ritardati o mancati pagamenti dovuti. Risulta, inoltre, attestato il rispetto della disposizione normativa di cui all’art. 1 d.lgs. 9 novembre 2012, n. 192, di modifica del d.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, che, nel recepire la direttiva UE n. 2011/7, ha fissato anche per le aziende sanitarie il termine di 60 giorni per disporre i pagamenti nelle transazioni commerciali. Tale riscontro è confermato nel prospetto allegato al bilancio, reso ai sensi dell’art. 41 d.l. n. 66/2014, convertito con l. n. 89/2014, che espone un indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, definito in termini di ritardo medio di pagamento ponderato in base all’importo delle fatture, in osservanza degli artt. 9 e 10 d.P.C.M. del 22 settembre 2014, pari a -2,34 giorni. Si rileva che il Collegio dei revisori non ha dato evidenza nella propria relazione della verifica condotta sulla predetta certificazione, da effettuarsi ai sensi del citato art. 41 d.l. n. 66/2014, convertito con l. n. 89/2014.

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Per quanto concerne i fondi rischi ed oneri (21,4 ml), che comprendono i fondi per imposte anche differite, i fondi rischi per cause civili e oneri processuali e per contenzioso personale dipendente, le quote inutilizzate per contributi ed altri fondi oneri e spese, si segnala che non risulta ancora effettuata dalla Provincia la verifica dello stato dei rischi aziendali e dell’adeguatezza degli accantonamenti, in quanto le disposizioni di cui al d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i. (art. 29, lett. g, d.lgs. n. 118/2011) trovano applicazione a decorrere dal 2017. Anche per questo motivo il Collegio dei revisori ha nuovamente puntualizzato che “…non è nelle condizioni di attestare l’avvenuto rispetto delle condizioni per procedere all’iscrizione dei fondi rischi ed oneri ed al relativo utilizzo”. L’Amministrazione provinciale riferisce che è in fase di stesura un regolamento per la gestione amministrativa e la valutazione dei rischi, mentre a livello aziendale, nell’ambito del PAC, è in via di definizione una procedura operativa per la gestione e valutazione periodica del fondo. Con riguardo agli accantonamenti connessi ai contenziosi legali, i Revisori hanno riscontrato “la non aderenza ai principi contabili dei criteri adottati dall’Azienda per gli accantonamenti ai fondi rischi e il fatto che detti criteri Aziendali non appaiono comunque applicati uniformemente”. Nella maggioranza dei casi la determinazione del fondo rischi per cause civili e oneri processuali è basata acriticamente solo sul petitum della controparte, il che ne determina una sua sovrastima. Di particolare rilevanza è inoltre l’accantonamento effettuato per 12,3 ml quale calcolo approssimativo delle istanze classificabili come possibili e probabili, ma non ancora presentate, legato alla c.d. “vicenda dei contrattisti”, in seguito alla sentenza n. 251/2016 del Tribunale di Bolzano-Sezione lavoro, che ha accertato la natura subordinata dei rapporti di lavoro stipulati ai sensi della l.p. n. 18/1983 e condannato l’Azienda sanitaria al risarcimento del danno. Avverso la sentenza è stato promosso ricorso in appello con delibera n. 190/2017 del Direttore generale dell’Azienda sanitaria. Si osserva che questa Corte aveva già sollevato in precedenza la questione dell’esatta qualificazione giuridica del contratto d’opera ai sensi della citata legge, avendone riscontrato in sede istruttoria l’ utilizzo talora improprio per il ricorso all’acquisto di prestazioni professionali. In quell’ambito l’Azienda era stata richiamata al rispetto dei requisiti essenziali desumibili dall’art. 1-bis della stessa legge (ora sostituito dall’art. 25, c.1, l.p. n. 21/2016) e l’Organismo di valutazione della Provincia era stato invitato a procedere ad un approfondito controllo. Per il 2017 l’Azienda ha adottato delle misure volte a ridurre gradualmente il numero dei contratti d’opera ed alla relativa sostituzione con quelli di personale dipendente, in applicazione delle delibere della Giunta provinciale n. 256/2017 e 257/2017 e delle linee guida per l’assunzione di esperti a tempo determinato e mediante corso-concorso, ai sensi del d.P.P. n. 22/2013. Sulla congruità dell’accantonamento, identificato quale “elemento critico del bilancio per l’esercizio 2016” il Collegio dei revisori lamenta l’impossibilità di ricostruire compiutamente l’iter logico utilizzato per determinare l’entità del rischio e conseguentemente di esprimere un giudizio al riguardo, pur riconoscendone l’iscrizione secondo il principio della prudenza.Osserva questa Corte che il nuovo OIC 31 prevede l’accantonamento per eventuali contestazioni da parte di terzi qualora l’evento sia ritenuto probabile (come definito dal documento OIC 19), anche alla luce di pareri legali, in quanto suscettibile di stima attendibile nel rispetto dei requisiti della imparzialità, oggettività e verificabilità. La nota integrativa deve dar conto dei criteri applicati nelle valutazioni, dando evidenza del rischio di ulteriori perdite rispetto al valore stimato. Non si opera l’accantonamento a fronte di passività potenziali, ovvero possibili (secondo il documento OIC 19 quando il suo grado di avveramento è inferiore al probabile), e di passività potenziali ritenute probabili, ma il cui ammontare non può essere determinato se non in modo aleatorio ed arbitrario, per le quali viene data unicamente informativa in nota integrativa.In esito all’attività di vigilanza svolta sugli “altri fondi per oneri e spese” (5,6 ml) il Collegio dei revisori ha nuovamente constatato che “per un importo cospicuo tali fondi non sono adeguatamente motivati”, in quanto la nota integrativa non fornisce adeguata informazione sulla composizione degli accantonamenti effettuati negli esercizi precedenti, di ammontare apprezzabile(2,1 ml), come richiesto dal citato OIC 31.La dinamica finanziaria dell’Azienda, espressa dal rendiconto finanziario, reso secondo lo schema previsto dal d. lgs. n. 118/2011 e s.m.i., evidenzia un flusso di cassa complessivo di gestione, per via indiretta, negativo pari a 4,8 ml, che corrisponde alle variazioni in termini di flussi finanziari liberati dalla gestione reddituale e dall’attività di investimento e di finanziamento. La gestione reddituale, quale somma algebrica del flusso di capitale circolante netto generato dalla gestione corrente per 26,9 ml (costi e ricavi non monetari) e dal saldo

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negativo delle variazioni dei crediti, debiti, rimanenze, ratei e risconti per 30,9 ml (che riflette in particolare la maggiore esposizione creditoria verso la Provincia per 41 ml e debitoria complessiva per 16,2 ml) presenta un deficit di liquidità per 4 ml. Anche la gestione degli investimenti mostra un fisiologico flusso negativo per l’impiego di liquidità volto alla realizzazione del piano di investimenti (-41 ml) che supera l’importo relativo all’esercizio precedente per 4,1 ml. Tali deficit sono stati colmati utilizzando il flusso finanziario positivo derivante dall’attività di finanziamento per 40,2 ml e derivante dai movimenti di patrimonio netto per 28,2 ml, dalla variazione dei finanziamenti relativi agli investimenti per 11,9 ml e dalla diminuzione del debito verso l’Istituto tesoriere per 24.364,27 euro. L’analisi patrimoniale e finanziaria dell’Azienda non presenta particolari profili di criticità, in quanto le scelte di gestione hanno consentito di mantenere sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio le condizioni di equilibrio generale, garantendo prioritariamente l’equilibrio economico e non indebolendo la struttura finanziaria. Risulta raggiunto un livello di solidità patrimoniale abbastanza soddisfacente, in un contesto in cui l’attivo immobilizzato appare coperto da capitali permanenti, anche alla luce delle modificazioni intervenute nella composizione quali-quantitativa del patrimonio per effetto dell’operazione di fusione. Non emergono altresì rischi di solvibilità nel breve periodo, riuscendo l’Azienda a coprire le passività correnti tramite le liquidità immediate e differite, senza considerare le scorte di magazzino. L’impatto degli oneri finanziari sul conto economico, sebbene significativamente aumentato non pregiudica l’equilibrio finanziario. Dal punto di vista della programmazione dei flussi si mantiene inalterato il grado di dipendenza dal finanziamento provinciale, a fronte di un margine di entrate proprie alquanto modesto. Va tenuto conto che, nelle specifiche caratteristiche dei servizi sanitari, l’utilizzo dei fattori produttivi è rigido (elevati costi fissi soprattutto del personale e costi di struttura) ed il margine d’intervento per l’effettiva razionalizzazione della spesa è riferito prevalentemente all’impiego di beni e servizi, che hanno un’incidenza molto limitata sul costo complessivo. Permane tuttavia l’esigenza di migliorare l’equilibrio sistemico aziendale in connessione con l’azione di riforma in atto, consistente nella valorizzazione e corretta allocazione delle risorse in coerenza con obiettivi di efficienza, nel contenimento dei costi e nella capacità di dimensionare la propria struttura operativa interna, trasformando il processo strategico in un ciclo a continuo rinforzo dei livelli qualitativi di assistenza raggiunti. Circa le politiche di investimento, emerge un migliorato grado di rinnovo del patrimonio aziendale (quale rapporto tra totale investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e stock delle immobilizzazioni lorde), che passa dal 5,01% al 6,35% con una minore tendenza all’obsolescenza dei beni durevoli (46,78%). In particolare sale al 4,23% (3,98 nel 2015) il tasso di rinnovo delle immobilizzazioni materiali, mentre il tasso di obsolescenza di impianti e macchinari e attrezzature sanitarie si attesta al 12,59%.

II. Patto di stabilità Ai fini del coordinamento della finanza provinciale, ai sensi dell’art. 79, c. 3, dello Statuto d’autonomia, la Provincia ha provveduto anche per il 2016 a stabilire il contributo dell’Azienda (ente appartenente al sistema territoriale integrato di propria competenza) quale concorso agli obiettivi di finanza pubblica (delibera della Giunta provinciale n. 626/2016).Il patto di stabilità, stipulato tra il Presidente della Provincia e il Direttore generale dell’Azienda in data 18 agosto 2016 ha previsto il rispetto dell’obiettivo del pareggio di bilancio, come figurante nel conto economico preventivo 2016. Risultano altresì concordati indirizzi e interventi da realizzare per il riordino del servizio sanitario provinciale, il controllo e la riduzione dei costi del personale, il rafforzamento del controllo di appropriatezza prescrittiva, la digitalizzazione, il contenimento dei costi generali e nei settori dell’assistenza integrativa e protesica e dell’ acquisto di beni e servizi. E’ stato, inoltre, stabilito che eventuali minori ricavi rispetto a quelli previsti, indipendenti dalla volontà dell’ente, così come maggiori costi derivanti esclusivamente da sopravvenute modifiche normative, o da sentenze, o dall’applicazione di diverse modalità di contabilizzazione, non sono da considerarsi ai fini del calcolo del saldo a consuntivo, fermo restando che l’Azienda è comunque tenuta a illustrare gli scostamenti più significativi nelle voci della gestione caratteristica e di quella straordinaria.L’attestazione circa il raggiungimento degli obiettivi convenuti in sede di patto è stata resa con apposita relazione allegata al bilancio d’esercizio dal Direttore generale (redatta nell’aprile 2017). Si riscontra che il Collegio dei revisori, nell’esercizio delle proprie funzioni obbligatorie

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ai sensi dell’art. 15 , c. 5 lett. d), l.p. n. 3/2017 non si è pronunciato sulla predetta certificazione. In merito si è espressa la Ripartizione sanità, che ha ritenuto la relazione esaustiva in termini quantitativi e qualitativi, rilevando positivamente “lo sforzo per avviare processi di miglioramento e riordino nei vari settori d’intervento, nonché per risolvere in tempi rapidi le problematiche emerse che ostacolano il completamento dei processi di cambiamento avviati”.L’Organismo di valutazione della Provincia di cui all’art. 24 l.p. n. 10/1992 e s.m.i., nell’ambito dei compiti di controllo ad esso affidati, in attuazione e per le finalità di cui all’art. 79 dello Statuto di autonomia, ha attestato l’avvenuto rispetto del patto (cfr. nota dell’1 settembre 2017 prot.48) e preso atto nel contempo delle informazioni fornite sullo stato di attuazione degli ulteriori indirizzi e interventi assegnati. I dati di consuntivo confermano il raggiungimento delle condizioni di equilibrio economico e finanziario del bilancio, che registra un miglioramento del saldo-obiettivo concordato per complessivi 19,4 ml, da ricondursi alla gestione ordinaria (maggiori ricavi/minori costi) per 17,2 ml, ai maggiori benefici connessi alle componenti straordinarie per 1,2 ml e alla minore incidenza delle imposte per 1 ml. In particolare, a fronte di un incremento del valore della produzione (+0,14%) dovuto ai maggiori finanziamenti provinciali, ai ricavi per rimborsi e recuperi ed ai ricavi propri non operativi, che hanno compensato la diminuzione dei proventi per prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e per la compartecipazione alla spesa sanitaria, si rileva un decremento di tutte le macro-voci che formano il costo di produzione ad esclusione del godimento per l’uso dei beni terzi e degli accantonamenti per rischi. Come osservato dal Collegio dei revisori, un aspetto critico è rappresentato dal fatto che“ spesso le previsioni, espresse tanto nei bilanci preventivi quanto nei preconsuntivi, circa il risultato dell’esercizio si siano rilevate assai diverse dal risultato definitivo” (verbale n. 6/2017). Nel constatare lo scostamento tra previsioni e risultanze dei valori consuntivi si prende atto di quanto rappresentato dall’Organo di revisione nel verbale n. 8/2017, ovvero che per il raggiungimento del risultato d’esercizio “è stato determinante un’accurata politica di risparmio dei costi, specie nel settore del personale non sanitario, degli acquisti e dell’uso appropriato di beni e servizi non sanitari, proseguita dall’Azienda anche nel corso del 2016”. Pur tuttavia si raccomanda una più accurata connessione tra programmazione, attendibilità della previsione, gestione e rendicontazione.

III. Indebitamento Il Collegio dei revisori ha attestato di avere svolto le prescritte verifiche circa il rispetto dell’art. 119, c. 6, della Costituzione, con riferimento al ricorso all’indebitamento solo per le spese di investimento. Il servizio di debito, per capitale e interessi, relativo all’anno 2016 pesa per il 7,46% sulle entrate proprie correnti dell’Azienda e rientra nel limite quantitativo del 15% fissato dall’art. 2, c. 2-sexies, lett. g), d. lgs. n. 502/92. Trattasi del debito residuo di finanziamento pari a 7,5 ml di cui alla “base facility” del contratto stipulato dall’Hospital Parking S.p.A. (società incorporata) con un gruppo di banche per complessivi 25,5 ml con scadenza 30 giugno 2024, oggetto di rimborso anticipato in concomitanza con la scadenza della rata del 30 giugno 2016, come disposto dal Direttore generale dell’Azienda sanitaria con delibera n. 156/2016 del 31 maggio 2016. L’esborso complessivamente sostenuto a tale data, in esenzione da maggiorazioni a titolo di penale in virtù delle clausole contrattuali, è stato pari a 8.521.669,97 euro, comprensivo del rateo interessi maturato (tasso variabile euribor + 1,6%), dell’agency fee da corrispondere in misura fissa alla banca agente, della commissione semestrale sulla fideiussione e dell’estinzione degli Interest Rate Swaps - IRS accesi il 19.10.2005 e con scadenza il 29.12.2023, in collegamento funzionale con il mutuo. In particolare i contratti IRS (swap di copertura) prevedevano lo scambio di posizioni in tassi mediante la regolazione di un differenziale semestrale pari allo sbilancio netto tra una componente fissa a carico della società, calcolata applicando il tasso fisso del 3,55% ed una componente a favore della medesima applicando un tasso variabile (euribor a 6 mesi) sul capitale nozionale decrescente, che ha determinato un mark to market negativo pari a 979.600 euro. L’Azienda ha rappresentato le ragioni di convenienza economico-finanziaria dell’operazione nel risparmio dei costi relativi al sostenimento degli interessi passivi sul mutuo e degli oneri accessori, in un contesto di prevedibile sostanziale invarianza dei mercati finanziari, ovvero di lentissima

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crescita dell’euribor. Il pagamento del debito in unica soluzione è stato correttamente inserito nella programmazione di bilancio e la necessaria liquidità assicurata da trasferimenti provinciali senza ricorrere all’indebitamento. La sostenibilità a carico del bilancio aziendale è garantita da assegnazioni annuali di parte corrente a carattere straordinario per euro 520.000 (per il 2016 delibera n. 1506/2016 della Giunta provinciale) che la Giunta provinciale, nella seduta del 28 luglio 2015, ha riconosciuto fino a naturale scadenza del mutuo all’Azienda per l’accollo dei debiti di finanziamento contratti dalla disciolta società, nonché dai proventi futuri derivanti dall’assunzione della gestione diretta del parcheggio, tuttora affidata a soggetto esterno con contratto di servizio. Si evidenzia, inoltre, che con delibera del Direttore generale n. 74 dell’11 aprile 2016 è stata approvata la costituzione della società controllata WABES S.r.l., iscritta nel Registro delle imprese a far data dal 22 aprile 2016, per la durata trentennale ed avente come oggetto sociale prevalente la gestione di una lavanderia industriale realizzata nel comune di Vadena mediante lo strumento del project financing con formula BOT (Build, Operate and Transfer) e qualificata nello statuto come “attività di pubblica utilità”. Trattasi di un’operazione classificabile di partenariato pubblico-privato istituzionalizzato con finalità rientrante nei limiti di cui all’art. 4 del d. lgs. n. 175/2016, come modificato dal d. lgs. n. 100/2017 e con scelta del socio realizzatore mediante gara pubblica aggiudicata in data 17 maggio 2010. I profili di convenienza del modello prescelto, ritenuto dall’Azienda “unica soluzione percorribile”, risiedono nell’asserita economicità rispetto ai costi sostenuti e all’appalto tradizionale, nell’alto livello qualitativo del servizio offerto (certificazione Rai 992) che “non trova confronto con la realtà delle lavanderie industriali del paese”, realizzando obiettivi di tutela dell’ambiente e risparmio energetico, nel risparmio delle spese di costruzione o di sostituzione dell’impiantistica, nel know-how sul mercato e nel vantaggio di ordine sociale per il mantenimento dei posti di lavoro (nota della Direzione aziendale prot. 81513/17). Al riguardo si evidenzia che al 31 dicembre 2016 risultavano in assegnazione temporanea, su basi pattizie, ai sensi dell’art. 23-bis, c.7, d. lgs. n. 165/2001 n. 30,65 unità di personale a tempo pieno equivalente (messo a progressiva disposizione) con oneri stipendiali rimborsati all’Azienda ai sensi della circolare del Ministero Lavoro e politiche sociali n. 3/2004 per il periodo 2 maggio-31 dicembre 2016 pari a 433.038,90 euro. Si precisa che la messa a disposizione del personale, concordata in sede di bando di gara nel preminente interesse aziendale, è stata regolata con le organizzazioni sindacali in un apposito protocollo d’intesa del 22 febbraio 2016 e riguarda un numero massimo di 55 persone, con spesa stimata di circa 1,5 ml. E’ inoltre da puntualizzare che il transito di funzioni e dipendenti alla società non è stato ricondotto alla disciplina del trasferimento di ramo d’azienda di cui all’art. 2112 c.c. , richiamato dall’art. 31 d.lgs. 165/2001, configurabile in presenza dei requisiti individuati dalla direttiva CE n. 2001/23 (“…è considerato come trasferimento ai sensi della presente direttiva quello di un’ entità economica che conserva la propria identità, intesa come insieme di mezzi organizzati al fine di svolgere un’attività economica, sia essenziale o accessoria”). Va, inoltre, rilevato che per la gestione operativa ordinaria della società e per taluni atti di gestione straordinaria risulta conferita una procura generale ad negotia a terza persona nominata dal socio privato, ai sensi dall’art. 22 dello statuto, ferma restando la funzione di indirizzo dell’attività sociale in capo al Consiglio di amministrazione, composto da tre membri di cui due nominati dall’Azienda. Nell’impostazione contrattuale posta in essere risultano stipulati con la società il contratto di servizio per il lavaggio e la gestione della biancheria piana nonché dell’abbigliamento di lavoro dell’Azienda ed il contratto di affitto del complesso produttivo. La ripartizione dei rischi tra soggetto pubblico e soggetto privato è stata definita conformemente ai criteri contenuti nelle decisioni Eurostat (Direttiva 2014/23/UE). Il rischio di costruzione è assunto dalla società affittante il complesso aziendale, mentre il rischio operativo dalla società mista. Sotto il profilo finanziario va rilevato l’intervento di revisione del piano economico-finanziario e di normalizzazione dei costi operativi, con incremento tariffario del 34,9% all’atto di costituzione della società. Il riequilibrio ha comportato la necessità di corrispondere un set up fee contrattualmente previsto fino ad un valore massimo di 350.000 euro, elevato a 550.000 euro (delibera n. 74/2016 del Direttore generale), rimborsabili a partire dall’anno 2020 per i successivi 10 anni per un importo annuo pari a euro 55.000 l’anno. Suscitano perplessità le condizioni di equilibrio prospettate nel piano economico-finanziario, che si basa su proiezioni di fatturato che paiono sovrastimate rispetto all’esigenza di domanda, tenuto conto anche della progressiva riduzione dei posti letto ospedalieri in atto, “evento destabilizzante” in grado di attivare il meccanismo di riequilibrio. Inoltre, con riguardo ai prezzi di riferimento in ambito sanitario di cui all’art. 17,

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c.1, lett. a), d.l. n. 98/2011, convertito con l. n. 111/2011 e s.m.i., si rileva come il documento tecnico elaborato dall’ANAC riporti l’osservazione di ASSOSISTEMA (Associazione Sistema Industriale Integrato di beni e Servizi Tessili e Medici Affini) in ordine all’utilizzo del prezzo a chilogrammo, ritenuto un indicatore obsoleto ed utilizzato dal mercato in via residuale. Va sottolineato, altresì, che il contratto di servizio prevede la modifica del servizio da lavaggio a lavanolo. Per l’affitto del complesso aziendale risulta corrisposto un canone annuo di 1,3 ml soggetto ad adeguamento sulla base del cosiddetto indice ISTAT FOI (indice dei prezzi di consumo per famiglie di operai e impiegati). Il piano economico-finanziario 2016, concernente il contratto stipulato, tiene conto della modifica del piano degli investimenti diretti ed in leasing della società affittante (la prima ipotesi risaliva al 2009 e prevedeva il finanziamento bancario) e dell’attivazione di due operazioni finanziarie a copertura degli investimenti in leasing. Il raffronto effettuato della valutazione di convenienza del progetto di investimento mostra nelle diverse ipotesi un VAN (valore attuale netto) positivo, su cui incide il tasso di attualizzazione stimato (investimento da piano 2009 e normalizzato 2,41%; investimento aggiornato 2016 2,34%; Ias transition 3,75%), elemento condizionante il processo estimativo.Anche nel 2016 l’Azienda, per far fronte alla situazione di momentanea illiquidità, ha fatto ricorso nei mesi di gennaio e febbraio ad anticipazioni di cassa con l’Istituto tesoriere (per 18 giorni ed un importo medio di 4 ml), mantenendosi entro il limite massimo annuo di 60 ml, da intendersi rapportato al saldo tra anticipazioni e restituzioni medio tempore intervenute, che, nel rispetto dell’art. 16, c. 3, l.p. n. 14/2001 risulta non superiore ad un dodicesimo dell’ammontare dei ricavi inerenti al valore della produzione (CE preventivo 2016).L’Azienda ha provveduto ad allegare al bilancio d’esercizio i prospetti delle entrate e delle uscite dei dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) e delle disponibilità liquide, di cui al decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze del 23 dicembre 2009, evidenziandone la concordanza con le scritture contabili. Con riferimento all’obbligo di cui all’art. 7, c. 4-bis, d.l. n. 35/2013, convertito con l. n. 64/2013, l’Azienda ha dichiarato che non sussistono debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31 dicembre 2016 e non estinti per somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti e per obbligazioni relative a prestazioni professionali.

IV. Controlli interniIl Collegio dei revisori non ha rilevato disfunzioni significative con riferimento al sistema contabile, né nell’ambito del controllo amministrativo degli atti, risultando regolare la tenuta dei libri contabili obbligatori, nonché corretta l’applicazione dei principi della prudenza e della competenza economica.Con riguardo alle verifiche di funzionamento dei controlli interni i Revisori hanno evidenziato come “L’apparato amministrativo, appare ancora frammentato territorialmente sui quattro comprensori ma si constata una decisa tendenza all’unificazione delle procedure e dei programmi” (verbale n. 6/2017). Inoltre gli stessi “hanno potuto constatare ed apprezzare nel corso del 2016 l’intensa attività da parte della Direzione volta a introdurre e migliorare i sistemi di controllo interno anche con reporting periodici nel corso dell’esercizio” (verbale n. 14/2016). E’ emersa, tuttavia, ancora la difficoltà dei responsabili della governance nella supervisione e redazione di bilancio, con carenze nel processo di controllo interno in relazione all’informativa finanziaria. Si sottolinea che l’Azienda, in applicazione degli indirizzi programmatori assegnati per l’esercizio 2016 (delibere n. 1019/2015 e 1297/2016 della Giunta provinciale), ha provveduto ad elaborare una proposta di sviluppo del sistema di controllo interno e di adattamento della contabilità analitica con l’introduzione di un piano unico dei centri di costo. Circa l’annuale valutazione dei risultati aziendali conseguiti è da evidenziare che l’Assessora competente non si è ancora espressa in merito agli accordi aggiuntivi personali sottoscritti dal Direttore generale per la determinazione della quota premiale. Si osserva che per il 2016 sono stati introdotti nuovi criteri di pesatura degli obiettivi, anche in seguito alle perplessità sollevate da questa Corte sul sistema di pesi in uso finalizzato al giudizio sintetico di valutazione complessiva. Con riguardo al raggiungimento dei sette macro-obiettivi fissati mediante Balanced Scorecard (BSC) si registra una performance nella misura del 100% in ordine al miglioramento dell’ appropriatezza nella presa in carico e nel trattamento di alcune

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patologie, alla riqualificazione dei servizi sanitari, al potenziamento funzione di programmazione aziendale ed al debito informativo per il governo del servizio sanitario provinciale. Rimane invece limitata nell’ambito dello sviluppo del sistema informatico la messa a disposizione on line dei referti di laboratorio per tutti i cittadini transitati per le casse dell’Azienda.

P.Q.M.la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol - Sede di Bolzano, alla luce di quanto esposto in parte motiva, sulla base dell’esame del questionario compilato dal Collegio dei revisori dei conti in riferimento al bilancio d’esercizio 2016 dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano ed in esito alla successiva attività istruttoria

ACCERTA1. il ricorso alla sistematica riparametrazione del finanziamento provinciale al fine di garantire i

livelli di assistenza sanitaria offerti e, nel contempo, preservare le condizioni di equilibrio generale del bilancio aziendale;

2. il limitato contributo dell’Azienda al contenimento della spesa nell’ambito degli obiettivi di finanza provinciale;

3. la mancata adozione di un piano di fabbisogno del personale in funzione della garanzia dei livelli assistenziali;

4. l’inappropriatezza dell’imputazione, tra i beni immobili immateriali alla voce “migliorie di beni terzi” del bilancio, del valore del garage interrato presso l’ospedale di Bolzano;

5. un maggiore ricorso all’utilizzo di organismi societari per la gestione di servizi strumentali;6. le perduranti difficoltà nel recupero dei crediti verso privati;7. le persistenti criticità riguardo alla congruità del fondo rischi e oneri e relativi

accantonamenti;8. il permanere di carenze nel sistema di controllo interno, con particolare riferimento

all’informativa finanziaria

INVITAl’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano e la Provincia autonoma di Bolzano (ente finanziatore, controllore e vigilante), per i profili di rispettiva competenza, a:1. migliorare l’equilibrio sistemico aziendale, in connessione con l’azione di riforma del servizio

sanitario provinciale in atto, nel rispetto dei principi di economicità, efficienza ed efficacia;2. conformarsi in materia di personale agli adempimenti previsti dall’art. 1, commi 541, 542 e

543, l. n. 208/2015, provvedendo a predisporre un piano concernente il fabbisogno di personale e a rispettare la specifica procedura di monitoraggio e di controllo richiesta dalla legge;

3. proseguire nel recupero dell’efficienza della spesa in termini di miglioramento del rapporto costo/efficacia dei servizi;

4. provvedere a riclassificare il valore del garage interrato presso l’Ospedale di Bolzano alla voce “beni in concessione” delle immobilizzazioni immateriali;

5. promuovere un percorso di risk-assessment delle società controllate e introdurre criteri di benchmarking per ottimizzare la trasparenza e l’efficienza organizzativa;

6. potenziare il recupero dei crediti verso privati;

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7. applicare agli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri e alle passività potenziali appropriati criteri di rilevazione e di rappresentazione, dandone adeguata informativa in nota integrativa;

8. accelerare il percorso di implementazione dell’attività di controllo interno, a garanzia anche dell’attendibilità delle informazioni contabili e di bilancio.

Dispone che la presente deliberazione sia trasmessa al Presidente del Consiglio Provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, al Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, all’Organismo di valutazione, al Direttore generale e al Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano.Dispone, altresì, che, ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, la presente pronuncia venga pubblicata sul sito internet dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano.

Così deliberato in Bolzano, nella camera di consiglio in data 27 novembre 2017

IL PRESIDENTEf.to Josef Hermann Rössler

I relatorif.to Josef Hermann Rössler

f.to Alessandro Pallaoro

Depositata in Segreteria il giorno 27 novembre 2017

Il dirigentef.to Peter Werth

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