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-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

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PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

DEL RISCHIO IDRAULICO, IDROGEOLOGICO e INCENDI

RELAZIONE IDROGEOLOGICA

SOMMARIO PREMESSA ......................................................................................................................................................... 3

1. RISCHIO IDROGEOLOGICO ....................................................................................................................... 4

2.1 Premessa ........................................................................................................................................... 4

2.2 Scenario di rischio di riferimento ..................................................................................................... 5

2.3 Scenario di pericolosità..................................................................................................................... 5

2. INDAGINE CONOSCITIVA .......................................................................................................................... 6

2.1 Perimetrazione PAI ........................................................................................................................... 6

2.2 Adeguamento PUC al PAI ................................................................................................................. 7

2.3 Progetto inventario dei Fenomeni Franosi (IFFI) ............................................................................. 9

2.4 Progetto AVI .................................................................................................................................... 18

2.5 Presidio territoriale geomorfologico .............................................................................................. 18

3. CARATTERIZZAZIONE DEL FENOMENO FRANOSO ................................................................................ 19

3.1 Tipi di Frane ..................................................................................................................................... 20

4. ANALISI E CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE IN FRANA ATTUALMENTE ............................................. 22

4.1 VECCHIA STRADA TUILI SETZU (CARTOGRAFATA PAI)................................................................... 23

4.2 STRADA VICINALE TRA BINGIA MURGIA E PRANU ........................................................................ 25

4.3 STRADA CHE CONDUCE A PRANU .................................................................................................. 27

4.4 STRADA COMUNALE GIARA VIA GIULIANA ................................................................................... 29

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4.5 STRADA COMUNALE GIARA VIA COSTA PRAZZESUS (diversi punti) ............................................. 32

4.6 STRADA MONTE LIONAX ................................................................................................................ 37

5. INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI ........................................................................................................... 47

6. CONCLUSIONI ......................................................................................................................................... 49

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PREMESSA

La stesura del presente Piano di Protezione Civile Comunale commissionata dal Comune di Tuili,

nasce dall’esigenza di fornire uno strumento atto a fronteggiare l’emergenza sia per il rischio

idrogeologico che idraulico; sostanzialmente scaturisce dallo studio della vulnerabilità del

territorio e dalla possibilità che questo venga investito da un evento calamitoso, alla luce degli

eventi che si sono verificati in passato e che possono riproporsi in futuro.

Il Piano sarà caratterizzato dalla descrizione di una serie di attività coordinate e di tutte le

procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso, in modo da

garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse indispensabili per il superamento

dell’emergenza ed il ritorno alle condizioni normali di vita.

Per quanto concerne il rischio idrogeologico, si è cercato di ricostruire lo scenario di pericolosità

del territorio comunale in seguito alla scrupolosa indagine storica e rilevamento di campagna. Lo

scenario di pericolosità idrogeologica viene rappresentato all’interno di tabelle schematiche e

riassuntive, e soprattutto lo scenario è stato riportato in cartografia in modo che gli addetti ai

lavori al momento delle calamità abbiamo una visione immediata dei luoghi da verificare e

monitorare.

La cartografia allegata alla compatibilità idrogeologica, deve essere consultata in tempo di pace in

modo da verificare lo stato dei luoghi e valutare la possibilità di eliminare i corpi lapidei instabili e

le masse detritiche, che in alcuni casi sono prossimi alle sedi stradali ed in caso di piogge intense

andrebbero ad occupare le sedi stradali, creando disaggio per gli automobilisti; pulire e

manutenere le cunette e i cavalca fossi atti ad accogliere il passaggi dell’acqua, quindi curare le

opere di drenaggio delle acque superficiali, avendo cura e rispetto delle linee d’impluvio dei

versanti.

Nel complesso si è cercato di produrre un documento caratterizzato da chiarezza e semplicità

espositiva e comunque facilmente comprensibile a tutti i soggetti che saranno direttamente

coinvolti nella gestione dell’emergenza. Tale relazione è un allegato del vero e proprio Piano di

Protezione Civile che invece è costituito da 5 sezioni: Inquadramento generale, Scenari degli

eventi attesi, Sistema di allertamento del rischio, Pianificazione e strategia operativa ed il modello

di intervento.

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1. RISCHIO IDROGEOLOGICO

2.1 Premessa

Nel territorio comunale di Tuili sono presenti delle aree a pericolosità e rischio

idrogeologico perimetrate dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I) redatto ai sensi del

Decreto legislativo 152/2006, che rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico

operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate

alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo, alla prevenzione del rischio

idrogeologico, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato;

Nella fattispecie, nelle linee Guida della redazione del Piano di Protezione Civile, si

sottolinea di considerare come scenario di rischio di riferimento, le aree perimetrale come

Rg4/Hg4 e Rg3/Hg3, rispettivamente a rischio e pericolo molto elevato ed elevato. Nello scenario

ricostruito verranno introdotte anche delle aree o meglio dei punti critici che non ricadono in aree

perimetrate P.A.I, che comunque risultano sofferenti e per tale motivo punti soggetti a

fenomenologie franose in casi di eventi meteoclimatici copiosi e improvvisi che devono essere

monitorate dal Presidio Territoriale; in particolare in concomitanza di eventi di piogge eccezionali il

Presidio Territoriale deve monitorare quelle aree caratterizzate da evidenti segni precursori quali

pali o alberi inclinati, crolli localizzati, fenditure o fratture, rigonfiamenti dei muri di contenimento.

Lo scenario individuato dal PAI, è generalmente di tipo statico, dove le aree a rischio e

pericolo di frana coincidono con le aree di dissesto. In alcuni casi è bene valutare uno scenario di

tipo dinamico, dove si considera la zona di evoluzione e propagazione del fenomeno e per questo

s’introduce il concetto di “bacino di pericolosità”.

Lo scenario di tipo dinamico verrà utilizzato come riferimento per la predisposizione del

Piano di emergenza. Lo scenario di pericolosità sarà delineato facendo riferimento alle aree a

rischio elevato perimetrate dal PAI e ridefinite all’adeguamento del PUC al PAI (Giugno 2005); I

punti critici che verranno riportati in cartografia sono stati individuati facendo riferimento

all’inventario dei fenomeni franosi (IFFI) redato a cura del Dipartimento Difesa del Suolo - Servizio

Geologico d'Italia dell'APAT (ora in ISPRA), in collaborazione con della Regione Autonoma della

Sardegna. Il progetto è pubblicato sull’Web, la banca dati dell'inventario IFFI, ha l'obiettivo di

favorire la più ampia diffusione e fruizione delle informazioni alle amministrazioni locali, agli enti

di ricerca e ai tecnici operanti nel settore della progettazione e della pianificazione territoriale.

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Il tutto è stato corroborato da un attento e scrupoloso rilevamento di campagna coadiuvata da un

indagine storica e documentazione fotografica e integrato con ulteriori punti critici alcuni dei quali

indicati dall’amministrazione comunale.

2.2 Scenario di rischio di riferimento

Per la descrizione dello scenario di rischio verranno prese in considerazione informazioni di tipo

tecnico relative ad aree interessate da fenomeni circoscritti di instabilità di versanti, che

interessano porzioni limitate di territorio, e che corrispondono ad un livello di criticità moderato.

Lo scenario nell’ambito del sistema di allertamento fornisce supporto alle attività di monitoraggio

e sorveglianza relativa all’evolversi dell’evento e definisce i contenuti e gli obbiettivi dell’attività

del Presidio Territoriale. In concomitanza di eventi di piogge eccezionali il Presidio Territoriale deve

monitorare quelle aree caratterizzate da evidenti segni precursori quali pali o alberi inclinati, crolli

localizzati, fenditure o fratture, rigonfiamenti dei muri di contenimento. Nello specifico verrà

redata una carta in scala 1.10.000 nella quale verranno individuate le aree interessate da

fenomeni franosi e indicati i punti critici da monitorare in concomitanza di eventi calamitosi.

2.3 Scenario di pericolosità

Per individuare lo scenario di rischio è necessario definire lo scenario di pericolosità, che

comprende la perimetrazione delle aree coinvolte (aree di pericolosità) e la descrizione sintetica

della dinamica dell’evento, nonché la valutazione preventiva di possibili danni a persone o cose

che

il verificarsi dell’evento atteso può determinare. Il territorio di Tuili dal punto di vista morfologico

è in parte collinare e in parte pianeggiante, la parte interessata da fenomenologie franose è quella

collinare prospicente l’altopiano della Giara e alcune colline presenti a sud del centro abitato

(Monte Lionax).

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2. INDAGINE CONOSCITIVA

Come già accennato in questa fase sono stati analizzati tutti i progetti regionali PAI e non IFFI che

si occupano di perimetrare e/o analizzare aggiornare le aree a pericolosità franosa in questo caso

interessanti il territorio comunale di Tuili.

Quindi sono stati visionati:

− Il P.A.I

− L’aggiornamento del P.U.C al P.A.I

− L’I.F.FI

− Indagine storica

2.1 Perimetrazione PAI

Il territorio comunale di Tuili ricade nei sub-bacini idrografici del Tirso e del Flumendosa-

Campidano-Cixerri e nella zona di Allerta zona di Allerta del bacino “Campidano (Sard B)”.Di

seguito sono elencate le tavole della perimetrazione delle aree a rischio, della pericolosità e degli

elementi a rischio frana riportate nel P.A.I, comprendenti il comune di Tuili:

BACINO

IDROGRAFICO

TAVOLA ELEMENTI RISCHIO

FRANA

TAVOLA RISCHIO

FRANA

TAVOLA PERICOLOSITÀ

FRANA

Bacino 7 B7Eg 31/69 B7 Rg 31/69 B7 Hg31/69

Bacino 2 B2Eg 022/49 B2Rg 022/49 B2Hg 022/49

Parte del Comune di Tuili ricade in area a pericolosità da frana Hg4, Hg3, Hg2 e Rischio frana Rg3,

Rg2.

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2.2 Adeguamento PUC al PAI

Nel Giugno del 2005, è stato redatto il Piano di adeguamento del PUC al PAI; per quanto concerne

la pericolosità da frana sono stati rivisti i limiti della mappatura PAI ritenuti più attinenti alla realtà

territoriale e riportate le classi nella medesima cartografia.

Successivamente sono state riportato alla scala grafica della strumentazione urbanistica (1:10.000

e 1:2000) le aree perimetrate dal P.A.I a rischio Rg3, Rg2, e le aree pericolose Hg4, Hg3, Hg2 come

individuate per il territorio comunale di Tuili e adeguate contestualmente le norme dello

strumento urbanistico comunale come previsto dall’art. 4, comma 5 delle Norme di Attuazione

dello stesso PAI.

Perimetrazioni riportate nella cartografia allegata al Piano.

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2.3 Progetto inventario dei Fenomeni Franosi (IFFI)

Consultando le schede dei progetti IFFI si evince che nel territorio di Tuili sono state individuate

delle aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi e delle aree caratterizzate da scivolamento

rotazionale traslativo, inoltre sono presenti dei PIFF ossia dei punti identificativi dei fenomeni

franosi ai quali è associata una scheda descrittiva.

Nel progetto IFFI sono state individuate

Di seguito è riportata la cartografia e le schede IFFI con i punti identificativi relativa al Comune di

Tuili.

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MONTE LIONAXI

ID 0920024100

Tipo di movimento Scivolamento rotazionale/traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

ID:0920024200

Tipo di movimento Scivolamento rotazionale/traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

MONTE LIONAXI

ID 0920024000

Tipo di movimento:

Aree soggette a crolli/ ribaltamenti diffusi

Attività Quiescente

Cause: Precipitazioni brevi e intense materiale fratturato

Litologia Marne

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STRADA GIARA VECCHIA (Strada comunale Giara)

ID 0920016700

Tipo di movimento Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: rocce effusive laviche basiche

Danno strade e terreno agricolo

STRADA GIARA VECCHIA (Strada comunale Giara) (primo punto)

ID 0920017200

Tipo di movimento Scivolamento traslazionale traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

Danno strade

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STRADA GIARA VECCHIA (Strada comunale Giara)

ID 0920017100

Tipo di movimento Scivolamento traslazionale traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

Danno strade

STRADA GIARA (Strada c.le Bingia de Meli)

ID 0920017000

Tipo di movimento Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

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STRADA NUOVA PER LA GIARA

ID 0920016700

Tipo di movimento Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: rocce effusive laviche basiche

Danno strade terreno agricolo

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STRADA NUOVA PER LA GIARA

ID 0920016900

Tipo di movimento Scivolamento traslazionale traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

Danno Strade

Interventi reti e muri

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STRADA NUOVA PER LA GIARA

ID 0920017300

Tipo di movimento Scivolamento traslazionale traslativo

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

Danno Strade

Interventi reti e muri

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STRADA NUOVA PER LA GIARA

ID 0920016800 sulla curva

Tipo di movimento Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi

Attività: Attivo/riattivato/ sospeso

Causa materiale fratturato precipitazioni brevi e intense

Litologie: marne

Danno n.d

2.4 Progetto AVI

Per quanto riguarda il rischio frana non sono stati ritrovati dei dati.

2.5 Presidio territoriale geomorfologico

In concomitanza di eventi di piogge eccezionali il Presidio Territoriale deve monitorare e

vigilare quelle aree esposte e a maggior rischio, riportate in cartografia come punti critici.

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3. CARATTERIZZAZIONE DEL FENOMENO FRANOSO

Il fenomeno franoso, si verifica per la complicità di differenti fattori, quali l’evento meteorologico

e i fattori strutturali predisponenti le frane come ad esempio le intercalazioni argillose, la

fratturazione, la frammentazione o scarsa coesione della roccia, la stratificazione, la fessurazione,

ecc., La classificazione maggiormente utilizzata è la classificazione di Varnes, (1958 1978) dove si fa

riferimento a tutti i movimenti di versante, includendovi anche i fenomeni che non sono frane in

senso stretto, quali deformazioni estremamente lente a carattere superficiali dei pendii.

La classificazione si articola sulla base del tipo di movimento, in 5 classi principali (crolli,

ribaltamenti, scivolamenti, espansioni laterali e colate); gli scivolamenti si dividono sua volta in

rotazionali e traslativi, ognuna di queste classi è ulteriormente suddivisa in base al tipo di

materiale coinvolto nel fenomeno, roccia detrito o terra e non sono esclusi i fenomeni franosi di

tipo misto.

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3.1 Tipi di Frane

Le frane di crollo hanno origine da pareti verticali o

fortemente inclinate e sono collegate alla presenza di

fratture nella roccia compatta e all'erosione della base del

pendio. Nelle frane di crollo si ha la caduta libera dei

frammenti che si staccano dalla roccia madre

Le frane di Ribaltamento sono dovute ad un movimento dovuto a forze che causano movimento

ribaltante attorno ad un punto di rotazione situato al di sotto del baricentro della massa

interessata. Qualora il fenomeno non sia frenato può evolvere in un crollo o in uno scorrimento.

Le frane di Scivolamento si dividono sua volta in rotazionali

e traslativi, il primo è dovuto a forze che determinano un

movimento di rotazione attorno ad un punto posto al di

sopra del centro di gravità della massa e la cui superficie di

rottura si presenta concava verso l’alto; nel secondo il

movimento si verifica in prevalenza lungo una superficie più

o meno piana o debolmente ondulata, corrispondente in

genere ad una superfici di discontinuità strutturale e/o

litologica.

Gli smottamenti intervengono quando si ha la caduta

abbastanza rapida di una massa di materiale incoerente

imbevuto di acqua. Il fenomeno si verifica sui pendii

argillosi

dei rilievi in seguito a piogge abbondanti che saturano

d'acqua il terreno

Le frane di colamento sono originate da piogge intense e

si presentano come movimenti rapidi lungo canaloni di

materiali costituiti da un miscuglio di fango, roccia e

acqua.

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La degradazione fisica e chimica può produrre frammenti che si depositano alla base del pendio

come detrito di falda. Il materiale incoerente si ammassa alla rinfusa secondo una pendenza

ottimale che gli consente una buona stabilità. Gli indizi che denunciano la possibilità di una frana

sono fratture più o meno evidenti nel suolo, rigonfiamenti del terreno, scomparsa o comparsa di

sorgenti, spostamenti o inclinazione di alberi o pali, caduta di sassi.

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4-5-6-7

8-13

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4. ANALISI E CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE IN FRANA

ATTUALMENTE

Località e punti critici

,

Vecchia strada Tuili Setzu (cartografata PAI) Bruncu Pallaresu,

Bingia Murgia

Strada vicinale tra Bingia Murgia e Pranu

Strada che conduce a Pranu

Strada comunale della Giara (diversi punti) da

Giuliana

Strada comunale della Giara Via Costa Prazzesus

(diversi punti) Perdaba

Strada Monte Lionaxi

1

2

3

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4.1 VECCHIA STRADA TUILI SETZU (CARTOGRAFATA PAI)

Bruncu pallaresu, Bingia Murgia

Note: zona non inserita nell’IFFI

Lungo la strada Tuili-Setzu, in prossimità in cui la curva di livello dei 250 metri s.l.m di

Br.cu.Pallaresu sfiora la strada com.le, il versante è interessato da diversi fenomeni di

smottamento; inoltre sono diversi gli alberi di mandorlo instabili che in occasione di forti e intense

precipitazioni potrebbero essere sradicati e occupare parte della carreggiata. (vedi foto). Area da

monitorare dal Presidio Territoriale in caso di abbondanti precipitazioni.

2

1 3

3a

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Punto critico 1 Punto critico 1

Punto critico 1 Punto critico 1

Punto critico 1 Punto critico 1

Area interessata da smottamenti che interessano il suolo e che stanno portando alla denudazione

delle radici degli alberi che in occasione di precipitazioni forti e intense potrebbero cadere e

occupare la carreggiata stradale.

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4.2 STRADA VICINALE TRA BINGIA MURGIA E PRANU

Risalendo il versante compreso tra Bingia Murgia e Pranu, osservando il versante di Bingia Murgia

sono notevoli gli episodi di smottamento che interessano anche lo scalzamento dei paletti di

recinzione.

L’area si caratterizza per la presenza di alternanze di marne ed arenarie e suoli ad alto grado di

erosione.

Un altro punto critico caratterizzato da smottamenti è stato rilevato lungo la strada che conduce

alla località Giuliana.

Punto critico 2

Punto critico 2

Punto critico 2

Punto critico 2

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Punto critico 3a Punto critico 3a

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4.3 STRADA CHE CONDUCE A PRANU

Note: zona non inserita nell’IFFI

L’area si trova a nord del paese, come indicato dalle coordinate geografiche (1496492-4397011)

Si tratta della parte iniziale dello stradello che conduce alla località Pranu, lo stesso attraversa una

collina la cui litologia è caratterizzata dall’alternanza di marne e livelli arenacei, ad elevato grado di

alterazione.

Il manto stradale è realizzato in cemento, la zona versa in situazioni di sofferenza, in particolare

lungo i versanti in parte rocciosi e in parte ricoperti da suoli ad alto grado erosionale; talora lungo

il bordo strada sono presenti detriti di versante precipitati dagli stessi, ed evidenti degli

smottamenti.

L’aerea è inclusa all’interno di un area più vasta mappata P.A.I. a pericolosità media da frana Hg3,

confermata dall’adeguamento del P.U.C al P.A.I.

Cause del dissesto

-Presenza di roccia fratturata

-Natura del suolo

-Esigua copertura vegetale.

-Notevole acclività elevata

-Mancanza delle cunette laterali alla strada

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Punto critico 3

Punto critico 3

Punto critico 3

Punto critico 3

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4.4 STRADA COMUNALE GIARA VIA GIULIANA

Il sito si trova a circa 3 Km a nord dall’abitato di Tuili, a una quota di 490 me s.l.m a nord di S’Uraxi;

Nell’area è presente una strada comunale di accesso all’altopiano della Giara.

Alcuni punti sono interessati da ruscellamento diffuso, che progressivamente sta portando alla

sensibile riduzione della risorsa suolo.

Lungo il versante sono presenti diversi impluvi, le cui acque non sempre si riversano in maniera

adeguata all’interno di cunette o pozzetti cavalca fosso, si consiglia di manutenere questi due

elementi per il regolare deflusso delle acque.

Sono presenti dei fenomeni di crollo che interessano blocchi di basalto in particolare in prossimità

del punto critico 5.

Interventi realizzati:

A valle della strada in corrispondenza delle coordinate (1497049-4398268) è stata realizzata una

gabbionata (vedi foto)

4

5

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Punto critico4

Punto critico4

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

31

Punto critico4

Punto critico 5

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4.5 STRADA COMUNALE GIARA VIA COSTA PRAZZESUS (diversi punti)

Lungo la strada che attualmente viene utilizzata per accedere all’altopiano della Giara, sono

evidenti diversi punti caratterizzati da fenomeni di crollo rotolamento e smottamenti. L’area risulta

sia mappata P.A.I che indicata dall’I.F.F.I. I materiali interessati sono talora rocce arenacee,

marnose e carbonatiche blocchi di basalto, e suoli che potrebbero interessare la sede stradale.

Inoltre nel punto 11 si evidenzia un cedimento nel manto stradale che si estende per circa 40

metri.

Si consiglia di monitorare l’area anche in tempo di pace, potrebbe evolvere e creare gravi danni

alla sede stradale nonché agli automobilisti. Inoltre si segnala un area di sofferenza in località

Perdaba, (P.C 13) dove sono presenti dei fenomeni di erosione dei versanti interessati da un

impluvio il cui letto è caratterizzato da litologie marnose, il punto individuato è prossimo alla sede

stradale realizzata poco tempo fa’.

6b

8

7

9

10

110

13 12

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punto critico 7 punto critico 7

punto critico 7 punto critico 7

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punto critico 7 Punto critico 7

punto critico 8 punto critico 8

punto critico 8 punto critico 9

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punto critico 10 punto critico 10

punto critico 10 punto critico 10

punto critico 11 punto critico 11

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Punto critico 12 Punto critico 13

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4.6 STRADA MONTE LIONAX

Tale località si trova a sud del comune di Tuili ai confini con il comune di Turri e Pauli Arbarei.

Il versante in prossimità della strada, è caratterizzato da fenomeni di dissesto quali ruscellamento

crolli ribaltamenti e scivolamenti rotazionali traslativi. Le litologie interessate sono le marne e i

danni interessano la strada.

L’area non è mappata P.A.I ma risulta verificata e catalogata dall’I.F.F.I

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Punto critico 14

Punto critico 14

Punto critico 14

Punto critico 14

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Per una valutazione speditiva della pericolosità dei fenomeni franosi si possono tenere in

considerazione alcuni parametri , quali la tipologia , la velocità, e le dimensioni dalla frana.

Una stima approssimativa della velocità, se pur difficoltosa , può essere desunta dalla tipologia del

fenomeno e dal suo stato di attività, tenendo presente che il movimento che avviene lungo una

superficie di rottura di neoformazione è generalmente più rapido della riattivazione di una frana

preesistente.

Tipologia di frana in base alla velocità.

Tipologia di frana Classi di velocità’

Crollo 1 2 3 4 5 6 7

Ribaltamento 1 2 3 4 5 6 7

Isolamento di roccia (neoformazione) 1 2 3 4 5 6 7

Scivolamento di roccia (riattivazione) 1 2 3 4 5 6 7

Scivolamento di detrito 1 2 3 4 5 6 7

Scivolamento di terra (neoformazione) 1 2 3 4 5 6 7

Scivolamento di terra (riattivazione) 1 2 3 4 5 6 7

Espansione laterale in roccia 1 2 3 4 5 6 7

Espansione laterale di blocchi di roccia sopra livello duttile

1 2 3 4 5 6 7

Espansione laterale per liquefazione 1 2 3 4 5 6 7

Colamento in roccia 1 2 3 4 5 6 7

Colamento di detrito 1 2 3 4 5 6 7

Colamento di terra coesiva (neoformazione) 1 2 3 4 5 6 7

Colamento di terra coesiva (riattivazione) 1 2 3 4 5 6 7

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

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Siti in dissesto Tipologia di frana

Località Monte Lionax

Località Strada vecchia

per la Giara; strada nuova

per la Giara (Strada c.le

Bingia de Meli)

CROLLO

Località Monte Lionax

Località Strada vecchia

per la Giara; strada nuova

per la Giara (Strada c.le

Bingia de Meli)

RIBALTAMENTO

Località strada Pranu

SCIVOLAMENTO

ROTO_TRASLAZIONALE

Località Monte Lionax Località Strada vecchia per la Giara Località strada nuova per

la Giara (Strada c.le Bingia

de Meli)

SCIVOLAMENTO

TRASLAZIONALE

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

41

Classificazione dei fenomeni franosi

Località Strada vicinale

tra Bingia Murgia e Pranu

Vecchia strada Tuili Setzu

(cartografata PAI) Bruncu

Pallaresu, Bingia Murgia

strada per Pranu Strada per località Giuliana

SMOTTAMENTI

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

42

Alla classificazione dei fenomeni franosi, basata sulla velocità del movimento, è associata una scala

dei possibili danni, analogamente a quanto definito per i terremoti alla scala Mercalli, che viene di

seguito riportata.

Siti in dissesto Classe Descrizione Danni osservabili Velocità Località Monte

Lionax

Località Strada

vecchia per la Giara;

strada nuova per la

Giara (Strada c.le

Bingia de Meli)

7 Estremamente rapido

Catastrofe di eccezionale violenza. Edifici distrutti per l’impatto del materiale spostato. Molti morti. Fuga impossibile

5 m/s 5

Località Monte

Lionaxi

Località Strada

vecchia per la Giara;

strada nuova per la

Giara (Strada c.le

Bingia de Meli)

6 Molto rapido

Perdite di alcune vite umane. Velocità troppo elevata per permettere l’evacuazione delle persone.

3m/min 5*10-2

5 Rapido

Evacuazione possibile. Distruzione di strutture immobili ed installazioni permanenti

1.8 m/h 5*10-4

Località Monte

Lionax

Località Strada

vecchia per la Giara;

Località strada

nuova per la Giara

(Strada c.le Bingia

de Meli)

4 Moderato

Alcune strutture temporanee o poco danneggiabili possono essere mantenute.

13m/mese

5*10-6

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

43

Magnitudo dei fenomeni franosi e danni osservati

Località strada Pranu Loc.Bingia e Murgia Strada Tuili-Setzu Strada per località Giuliana

3 Lento

Possibilità d’intraprendere lavori di rinforzo e di restauro durante il movimento. Le strutture meno danneggiabili possono essere mantenute con frequenti lavori di rinforzo se il movimento totale non è troppo durante un particolare fase di accelerazione

1.6m/anno

5*10-8

2 Molto lento

Alcune strutture permanenti non possono essere danneggiate dal movimento.

16mm/anno

5*10-10

1 Estremame

nte lento

Impercettibile senza strumenti di monitoraggio Costruzioni di edifici possibili con precauzioni.

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

44

L’ulteriore caratterizzazione della magnitudo dell’evento si ricava associadto la velocità alle

dimensioni del fenomeno franoso come relazionato nella seguente tabella.

Velocita'+dimensione Velocita'

Classe V0 V1 V2 V3

Siti in

dissesto Valori di rif. -

<10-6 m/s (<m/mese)

10-6 ÷ 10-4

m/s >10-4 m/s

(>m/h)

Classe Valori di rif. Descrizione TRASCUR

ABILE LENTO

MODERATA

RAPIDO

AREA

a0

- TRASCURABILE I0 I0 I0 I0

a1 <103 m

Località strada Pranu strada Pranu Loc.Bingia e Murgia Strada Tuili-Setzu Strada per località Giuliana

MODESTA I0 I1 I2 I3

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

45

Classificazione fenomeni franosi in funzione della velocità e delle dimensioni

Una sintesi finale di quanto schematizzato nelle precedenti tabelle conduce alla definizione delle

classi d’intensità cioè di pericolosità, in relazione alla tipologia del movimento franoso. Intensità

dei fenomeni franosi.

a2 103-105m

Località

Monte

Lionax

Località

Strada

vecchia per

la Giara;

Località

strada

nuova per

la Giara

(Strada c.le

Bingia de

Meli)

MEDIA I0 I1 I2 I3

a3 >105m GRANDE I0 I2 I3 I3

Siti in dissesto

Intensità Conseguenze attese Tipologia

I0 NULLA -Nessun danno Frane assenti Movimenti di terreno impercettibili

I1 MODERATA

-Nessun rischio per la vita umana -Possibilità di rimozione dei beni mobili -Possibilità di effettuare lavori di consolidamento durante il movimento.

Frane superficiali o lente. V<1m /anno (v<10-8 m/s) -espansione laterali -DGPV -colate lente riattivate -soliflusso

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

46

Località

Monte

Lionax

Località

Strada

vecchia per

la Giara;

Località strada nuova per la Giara (Strada c.le Bingia de Meli) Località strada Pranu strada Pranu Loc.Bingia e Murgia Strada Tuili-Setzu Strada per località Giuliana Località Monte Lionax Località Strada vecchia per la Giara Località

strada nuova

per la Giara

(Strada c.le

Bingia de

Meli

I2 MEDIA

-Evacuazione in genere possibile. Minor rischio di perdite di vite umane. -Difficoltà di rimozione dei beni mobili -Impossibilità di effettuare lavori di consolidamento durante il movimento.

Frane a velocità moderata 10-8<v<10-4 m/s (1 m/anno<v<1m/h -Scivolamento di terra (neoformazione) -colate di terra -scivolamento di roccia (riattivazione)

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

47

Riepilogando, nelle località citate abbiamo differenti tipologie di frana di crollo e/o ribaltamento e

di scivolamento roto/traslazionale e scivolamento traslativo con intensità media (I2), che

comporta un basso rischio di perdite umane.

5. INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI

Per quanto riguarda gli elementi a rischio in tutti i casi si tratta di strade comunali o vicinali che

collegano il paese a località di campagna e terreni agrari e aree di particolare interesse

ambientale.

La strada di maggior importanza è quella che conduce altopiano della Giara, che deve

essere monitorata in modo particolare.

I3 ELEVATA

-Rischio per la vita umana -Perdita totale dei beni mobili -Distruzione di edifici strutture e infrastrutture

Frane a cinematica rapida v>10-4 m/s (v>1m/h) -colate e scivolamenti di detrito -crolli e ribaltamenti -scivolamenti di roccia (neoformazione)

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

48

CONSIGLI PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA NELLE AREE A PERICOLOSITÀ DA

FRANA E PERICOLOSITA’ IDRAULICA

Interventi propositivi per la salvaguardia del fenomeno franoso

Il Comune di Tuili punta sulla prevenzione e monitoraggio delle situazioni critiche che interessano

stagionalmente i versanti e i corsi d’acqua del territorio comunale per la tutela e la corretta

gestione dell’ambiente; la redazione del Piano di Protezione civile ha lo scopo di mettere in

evidenza i punti critici sia per il rischio geomorfologico che idraulico e di informare, sensibilizzare

ed educare la popolazione al rispetto dell’ambiente e ad affrontare gli eventi che potrebbero

interessarla e investirla.

In particolare saranno sensibilizzati i proprietari terrieri a provvedere ad una corretta

manutenzione di sponde ed argini e linee d’impluvio, quando necessario realizzare una adeguata

rete di regimazione secondaria delle acque e mantenerla in efficienza liberandola dai residui di

lavorazione dei terreni, da residui di origine vegetale e da rifiuti, in applicazione degli articoli 914 e

seguenti del Codice civile e del R.D. n. 523/1904. Inoltre i proprietari terrieri in genere devono

occuparsi di sistemare e liberare i propri terreni, soprattutto quelli confinanti con le strade da

residui di origine vegetale provenienti da tagli e ripulitura delle proprie piante, e devono essere

accorti nelle lavorazioni dei terreni, infatti, per quanto concerne l’aratura ad esempio, nei terreni

in pendenza, la stessa deve essere realizzata in senso opposto alla pendenza per rallentare

l’erosione e per far si che il dilavamento sia rallentato.

-Relazione Idrogeologica- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

49

6. CONCLUSIONI

Dalle indagini condotte e dall’analisi effettuata nel territorio comunale, si evince che sono diverse

le aree in cui sono presenti dei punti critici dal punto di vista della pericolosità da frana, punti da

manutenere in tempo di “pace” con interventi di seguiti indicati e tenere sotto controllo in caso di

eventi calamitosi eccezionali e piogge persistenti.

Gli interventi da seguire sono mirati a ridurre la pericolosità, evitando il pericolo di movimenti di

masse detritiche e lapidee a rischio mobilitazione in caso di piogge persistenti; che possano in

qualche modo occupare sedi stradali e creare quindi un pericolo per le persone.

Si consiglia di manutenere i punti critici indicati, e in tempi di non emergenza, eliminare i corpi

lapidei instabili e masse detritiche, che in alcuni casi sono prossimi alle sedi stradali, pulire e

manutenere le cunette e i cavalca fossi atti ad accogliere il passaggi dell’acqua, quindi curare le

opere di drenaggio delle acque superficiali, avendo cura e rispetto delle linee d’impluvio dei

versanti.

Si consiglia, inoltre, di ripristinare laddove è possibile la vegetazione con piante autoctone, in

modo da proteggere i suoli e rallentare l’erosione degli stessi, limitando il ruscellamento

superficiale.