Il diffondersi delle prime scuole pubbliche sostituì l'incarico di insegnante al pater familias il...
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L' ISTRUZIONE NELL' ANTICA ROMA
Gruppo di Zaramella Laura, Caron Michela, Dall’Amico Erica e Nardello Lucia
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Introduzione
Il diffondersi delle prime scuole pubbliche sostituì l'incarico di insegnante al pater familias il quale, però, supervisionava al lavoro dell'istruttore del proprio figlio.
I Romani davano molta importanza all'istruzione prediligendo gli insegnanti greci il che favorì la propagazione della cultura ellenistica nell' impero romano.
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Gli insegnanti
IL RUOLO DEL PATER FAMILIAS Inizialmente era compito del padre (pater familias)
occuparsi dell' educazione dei figli; esso aveva il compito di insegnare loro le nozioni base ovvero leggere, scrivere e fare i conti oltre che il modo di vivere e le usanze.
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Successivamente, durante gli ultimi anni della Repubblica e il periodo dell'Impero, vi fu una specializzazione da parte degli insegnanti nelle varie materie:
-Litterator: insegnava al bambino a leggere e scrivere
-Librarius: migliorava lo studente nellla lettura e nella scrittura
-Calculator: si dedicava nel fare apprendere la matematica
- Notarius: insegnava la stenografia
Infine c'era il grammaticus il quale aveva l'arduo compito di insegnare all'alunno materie come la letteratura greca e latina, storia, geografia, fisica e astronomia.
La materia più importante secondo i romani era la retorica ovvero l’arte di parlare.
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Le varie fasi dell’istruzione L'istruzione romana era formata da 3 livelli
più un quarto facoltativo. Primo livello All'età di 6 anni i bambini venivano educati
dal ludi magister sei ore al giorno; le vacanze erano ogni nove giorni più le festività.
Secondo livello A 12 anni per i ragazzi iniziava il periodo di
insegnamento con il grammatico (generalmente proveniente da Asia, Egitto o Grecia) mentre le ragazze apprendevano il mestiere di casalinghe; le famiglie più ricche,invece, preferivano il più delle volte acquistare maestri privati (molto spesso schiavi greci istruiti) per l'istruzione dei ragazzi mentre per quella delle ragazze assumevano dei precettori privati i quali garantivano anche a queste un'istruzione più completa.
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Terzo livello Gli studi superiori, intrapresi dai ragazzi dai 17 anni per due anni,
si occupavano della preparazione per l'eventuale futuro da politico o avvocato dell'alunno; a questo proposito veniva insegnata loro la retorica (rethores) per acquisire la capicità del ben parlare.
Quarto e ultimo livello
Infine, per i giovani romani che volessero approfondire ulteriormente i propri studi, c'era la possibilità per loro di fare un viaggio all'estero nelle città di maggiore influsso culturale per cercare maestri più validi di quelli presenti a Roma nelle varie discipline (filosofia, astronomia, ecc.).
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Chi erano i sofisti?
Tra il 450 e il 380 a.C., in Grecia si formò un movimento intellettuale i quali membri, viaggiando per le varie poleis, mettevano il loro sapere a disposizione di chiunque volesse imparare (ovviamente questo era un servizio a pagamento) insegnando le loro idee e aiutando i giovani ad esporle in modo convincente.
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Il materiale
Strumenti per la scrittura - Cocci/Tavolette di cera - Papiro - Pergamena - Avorio Tavole imbiancate Pietra Marmo I libri dell’epoca: I libri erano dei lunghi rotoli composti da vari fogli incollati tra loro e, per
proteggerli dal tempo e dall'acqua, venivano ricoperti dall'olio di cedro e conservati all' interno di cassette.
“Penne” e inchiostro Per scrivere sulle superfici, i romani utilizzavano cannucce appuntite (con
una piccola spatola nell'estremità opposta per correggere o cancellare) o penne di uccello intingendole in inchiostri composti da fuliggine di resina o di pesce e nero di seppia.
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Le punizioni
I Romani erano convinti che l'unico modo per interessare l'alunno e farlo studiare era ricorrere alle punizioni fisiche:
-Ferula: era lo strumento più utilizzato e consisteva in una canna provvista dii nodi di legno all'estremità.
-Scutica o virga: utilizzata per punizioni più gravi era una frusta con striscie di cuoio la quale veniva utilizzata nella schiena dell'alunno in presenza dei compagni.