* Fonte: ARPA FVG prima edizione 2019...2019/11/27  · Tempi di degradazione dei rifiuti in mare* *...

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Page 1: * Fonte: ARPA FVG prima edizione 2019...2019/11/27  · Tempi di degradazione dei rifiuti in mare* * Fonte: ARPA FVG Rapporto rifiuti urbani Friuli Venezia Giulia, prima edizione 2019

Tempi di degradazione dei rifiuti in mare*

* Fonte: ARPA FVGRapporto rifiuti urbaniFriuli Venezia Giulia, prima edizione 2019

Composizione della plasticapresente nel marine litter raccolto sulle spiaggedel Friuli Venezia Giulia*

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I sacchetti di plastica possono esseresostituiti con sacchetti in carta, in tessutoo in bioplastica. Le bioplastiche sono ottenute da materieprime rinnovabili, come l’amido di mais, di grano o tapioca, le bucce di patate ealtre materie vegetali; sono compostabilialtre materie vegetali; sono compostabilial 100% e biodegradabili nel giro di qualche mese.

Le bottiglie in plastica dell’acquapossono essere sostituite con bottiglie e caraffe in vetro riutilizzabili, da riempire con l’acqua del rubinetto o delle “case dell’acqua”. Fuori casa possiamo usare borracceriutilizzabili. riutilizzabili. L’acqua di rete è controllata e monitoratacostantemente, mentre l’acqua nelle bottiglie di plastica può risentire di modalità di conservazione e di stoccaggio non corrette.

L’uso delle fibre tessili sintetiche, come il nylon e il poliestere, ha grandi impatti sulla dispersione della plastica nell’ambiente.Durante il lavaggio rilasciano una grande quantitàdi microfibre che finiscono in mare, perchéi filtri di lavatrici e depuratori non riesconoa trattenerle.Utilizzare un sacchetto “filtro” nella lavatrice Utilizzare un sacchetto “filtro” nella lavatrice potrebbe essere una prima soluzione.Sarebbe consigliabile sostituire gli indumentisintetici con capi realizzati con fibre naturali come lino, cotone,seta, bambù, lana, canapa.Le fibre tessili naturali, oltre a essere più confortevoliresistenti, igieniche e sostenibili, hanno ottime proprietàtermoregolatrici e sono anche una scelta etica perché la termoregolatrici e sono anche una scelta etica perché la loro produzione serve a sostenere i piccoli agricoltori e ilavoratori a basso reddito e a promuovere le antiche colturelocali.

Tra i materiali usa e getta più impattanti ci sono le stoviglie, i bicchieri, le posate e le cannuccein plastica, che possono esseresostituiti con materiali biocompostabili ebiodegradabili, riciclabili al 100%, oppure constoviglie in ceramica, vetro, bambù e metallo.stoviglie in ceramica, vetro, bambù e metallo.Anche altri oggetti usa e getta possono esseresostituiti con materiali naturali, come ad esempiogli spazzolini da denti in bambù, il filo interdentalein cotone e i bastoncini cotonati in carta o cotone.

Teli da pacciamatura, spaghi, sostegni, tubiper l’irrigazione, sacchi di sementi, possonoessere sostituiti con materiali naturali che sibiodegradano nel terreno, come la carta, la juta, la lana, il cotone o le bioplastichein amido di mais.

Comprare prodotti sfusi consente di risparmiare una grande quantità di imballaggi in plastica. Frutta e verdura, cereali, pasta, riso, farine, frutta secca, imballati in sacchetti di carta, possono poi essere conservati a casa in contenitori riutilizzabili. Anche i detersivi possono essere acquistati sfusi Anche i detersivi possono essere acquistati sfusi “alla spina” tramite i dispenser presenti in molti negozi, riutilizzando più volte lo stesso flacone.

La plastica è un’invenzione molto utile e il suo impiego è così vasto che va dalla produzione degli oggetti di uso comune alle applicazioni più sofisticate. Ma c’è il rovescio della medaglia: ce n’è troppa e gran parte del pianeta ne è invaso.Negli oceani si sono formate delle vere e proprie “isole di plastica”.Anche nei nostri mari si trovano enormi quantitativi di plastica dispersa. Ogni anno, lungo il litorale del Friuli Venezia Giulia, si raccolgono circa 6,5 t di rifiuti, pari a 3 camion*. Se non gestiti correttamente infatti, i rifiuti in plastica pari a 3 camion*. Se non gestiti correttamente infatti, i rifiuti in plastica finiscono in mare, nei fiumi, nei laghi e nel terreno, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.

Un grosso problema è costituito anche dalle microplastiche: microscopiche particelle di plastica presenti nei cosmetici, come creme o dentifrici, che contengono microgranulidi polietilene o che si creano durante il lavaggio di capi sintetici. I pesci ingeriscono lemicroplastiche, scambiandole per plancton: così la plastica entra nella catena alimentare.La plastica rimane senza dubbio utile per molte applicazioni, ma il suo utilizzo può essereridimensionato.

Ognuno di noi può fare la propria parte, facendo la raccolta diOgnuno di noi può fare la propria parte, facendo la raccolta differenziata dei rifiuti,raccogliendo i frammenti che troviamo sulle spiagge e sul territorio, ma soprattuttocambiando alcune nostre abitudini utilizzando meno plastica. Si può!

77%plastica

23%altro

Rifiuti raccolti sul litorale del Friuli Venezia Giulia da ARPA FVG dal 2015: percentuali di materiali*