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SINTHESIS Accreditato S.S.N. - Aut. 319 Direttore Sanitario Dr. G. Chiumenti OSSIGENO-OZONO TERAPIA: UNA METODICA RIGENERATIVA

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SINTHESISAccreditato S.S.N. - Aut. 319

Direttore Sanitario Dr. G. Chiumenti

OSSIGENO-OZONO

TERAPIA:

UNA METODICA RIGENERATIVA

Il Centro Fisioterapico Sinthesis è in attività a Monza dal 1975.Dotato delle più moderne tecnologie distribuite su uno spazio di circa 800 mq, considera la professionalità dei suoi terapisti la più sicura garanzia per una terapia mirata e calibrata sulle esigenze del singolo paziente, secondo le prescrizioni del me-dico curante e dei vari specialisti.La presenza medica specialistica costante è sicuro segno di af-

fidabilità e di controllo sulle terapie in atto.

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L'impiego di una miscela di gas costituita da ossigeno-ozono (O2O3) è ormai da tempo utilizzata nel trattamento del dolore di origine vertebrale, sia esso dovuto ad una patologia degenerativa della co�lonna (artrosi) o alla presenza di un vero conflitto disco-radicolare (ernia del disco). La letteratura scientifica riconosce ampiamente a questo “farmaco” un'efficacia terapeutica almeno pari a quella di altri trattamenti, sottolineando sia la bassa incidenza di effetti collaterali dovuti all'azione propria del gas, sia quella di complicanze relative alle tecniche di applicazione, qualora vengano attuate “da mani esperte e nel rispetto delle linee guida”.La finestra terapeutica per l'O2O3 terapia è abbastanza stretta, da ciò è cruciale la massima accuratezza del prelievo.La preparazione di una miscela di O2 e O3 non può prescindere da attrezzature sofisticate e affidabili in cui la concentrazione di O3 è dosata in tempo reale con spettrofotometro e immediatamente somministrata.La somministrazione di O2O3 a opportuna concentrazione può esse�re effettuata in molteplici modi: attraverso l'autoemoterapia, intra�muscolare, sottocutanea, intraarticolare, intradiscale, uso topico per insufflazione a flusso continuo per la terapia di ferite infette, ulcere trofiche, lesioni epatiche e infezioni fungine.Anche l'uso di olii e pomate ozonizzate è molto efficace.Quasi ogni malattia è accompagnata o da un'aumentata formazione di ROS (specie reattive dell'ossigeno) o dall'inadeguatezza del siste�ma antiossidante (enzimi come il glutatione,le vitamine C, E, A, i bio�flavonoidi e molti altri).Secondo i più recenti studi, la somministrazione di O2O3 determina uno stress ossidativo brevissimo nella zona trattata che attiverebbe dei messaggeri sviluppando precisi effetti biologici.

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MECCANISMI D'AZIONE DELL'OSSIGENO OZONO NEL DOLORE

I dati emersi dalla ricerca scientifica, riconoscono a questo gas un duplice ruolo, antiinfiammatorio ed analgesico.Tali effetti sembrano essere dovuti alla combinazione di diversi mec�canismi d'azione: una minore produzione dei mediatori della flogosi (infiammazione), l'ossidazione (inattivazione) dei metaboliti algogeni che agendo sulle terminazioni nervose inducono il dolore, un netto miglioramento della microcircolazione sanguinea locale, con un mi�glior apporto di ossigeno ed una più rapida eliminazione delle so�stanze tossiche, indispensabili per la rigenerazione delle strutture anatomiche lese.In riferimento poi al più specifico sistema di percezione del dolore, alcuni studi sembrano far ipotizzare anche, sulla base di un meccani�smo riflesso (già dimostrato per le altre tecniche terapeutiche, come ad esempio l'agopuntura), un effetto di potenziamento dell'attività del nostro sistema di modulazione del dolore (un vero e proprio filtro “neuro-chimico” che contrasta l'ingresso dello stimolo doloroso nel nostro organismo). L’ iniezione intramuscolare può provocare così l'inibizione delle vie afferenti dolorose sbloccando il circuito vizioso “dolore-contrattura-dolore” e riequilibrando per via riflessa il meta�bolismo tissutale alterato.In seguito al deficit del sistema antiossidante nel processo infiamma�torio-degenerativo si instaura un circuito vizioso di sbilanciamento tra ROS prodotti (specie reattive dell'ossigeno) e ROS neutralizzati.Uno stress ossidativo calcolato e fugace, attraverso l’O2O3 attiva i recettori della cellula in stato degenerativo, è pertanto utile associare una dieta ricca di antiossidanti (vit. C, A, E, frutta e verdura fresca).Poiché l'ozono agisce a un livello elementare su molti componenti ematici capaci di esercitare le più svariate funzioni può coadiuvare la terapia per:• patologie infettive• patologie articolari e il problema del “mal di schiena”• malattie autoimmuni - disfunzioni immunitarie• patologie ischemiche• patologie neurodegenerative• malattie vasculo-degenerative in oculistica• lipodistrofie (cellulite, panniculite)

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EFFETTI INDESIDERATI DELL’ OSSIGENO-OZONO TERAPIA

Anche per l'O2O3 terapia, come per qualunque altra tecnica terapeu�tica miniinvasiva, sono possibili complicanze; tuttavia la loro inciden�za viene riportata dalla letteratura scientifica come veramente ecce�zionale, sovrapponibile a quella di altre metodiche.E' necessario distinguere fra gli effetti indesiderati legati all'azione dell'Ozono ed alla sua modalità di somministrazione, e le complican�ze che invece possono essere correlate alla particolare tecnica di im�piego.1. Effetti indesiderati O2O3: la somministrazione di O2O3 viene in

genere ben tollerata dal paziente che talora può avvertire una sensazione di pesantezza e/o di lieve dolore urente (bruciore), comunque di breve durata e a risoluzione spontanea. Solo in casi eccezionali, lo stimolo doloroso indotto dalla puntura dell'ago può indurre una crisi vagale (bradicardia, calo pressorio e sudo�razione) che per il carattere transitorio il più delle volte non ne�cessita di alcun intervento farmacologico.

2. Complicanze relative alla tecnica: sono perlopiù dovute all'azio�ne traumatica dell'ago sulle strutture anatomiche incontrate du�rante il suo avanzamento. Esse possono consistere in ematomi (puntura di un vaso sanguineo), dolore o parestesie con distribu�zione radicolare all'arto inferiore ( per contatto accidentale del�l'ago con la radice nervosa), discite ( infiammazione del disco intervertebrale, nel caso della tecnica intradiscale).

E’ fondamentale che chi esegue l'ossigeno-ozono terapia, tanto nella pratica ospedaliera quanto in quella ambulatoriale, sia personale che, per competenze specialistiche (anestesista, neuroradiologo, ortope�dico, fisiatra...) e di pratica clinica quotidiana, offra tutte le garanzie possibili di conoscenza riguardo agli effetti farmacologici ed alla mo�dalità d'uso del gas, di esperienza nell'esecuzione della tecnica e di assoluta osservanza delle necessarie norme di sicurezza.

CONTRO INDICAZIONI ALL’ OSSIGENO-OZONO TERAPIA

Controindicazioni cliniche sono essenzialmente rappresentate da: gravidanza, ipertiroidismo, favismo, gravi malattie cardiovascolari e/o ematologiche e/o respiratorie in fase clinica di scompenso.

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PATOLOGIE ARTICOLARI E TENDINEE

L'iniezione del gas in sede sia intraarticolare sia periarticolare induce una rapida scom�parsa del dolore e dell'edema con normaliz�zazione della temperatura locale, che sugge�riscono un'attenuazione infiammatoria con aumento della mobilità e funzionalità arti�colari.L'efficacia dell'ozono non sarebbe perciò direttamente dovuto alla molecola di O3, ma bensì all'attivazione reattiva locale di enzimi e ormoni (citochine, interferone, prostaglan�dine , serotonina, endorfine, ecc.).

DOLORE DI ORIGINE VERTEBRALE: IL “ MAL DI SCHIENA “

Il trattamento base per il dolore vertebrale (cervicalgia, lombalgia, sciatica, nevrite per ernia discale) consiste nell'infiltrazione della mu�scolatura e del sottocutaneo paravertebrale relativi al blocco funzio�nale con una miscela di gas O2O3 opportunamente dosata.Ogni seduta comporta 2-3 iniezioni o una serie di micro iniezioni superficiali (blistering).La media delle sedute previste nei protocolli (federazione italiana ossigeno-ozono) è di 10-15, nella nostra specifica esperienza si riducono mediamente a 6-8 per il probabile sinergismo con le appli�cazioni fisioterapiche che normalmente associamo.In rapporto alla enorme variabilità biologica individuale e alla rispo�sta terapeutica legata alla stimolazione reattiva del sistema immuni�tario, la frequenza, abitualmente bisettimanale e il dosaggio sono adattate alla risposta del paziente.Gli effetti della terapia si apprezzano fin dalle prime sedute, ma il più delle volte si evidenziano dopo alcune settimane L’ iniezione provoca normalmente una sensazione di bruciore che per lo più si risolve in pochi minuti. La durata della seduta è brevissima e

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normalmente il paziente può immediatamente riprendere la stazione eretta e muoversi autonomamente. Non ci sono controindicazioni alla guida, a una blanda attività fisica, all'assunzione di farmaci per pa�tologie collaterali.Normalmente il risultato della cura è permanente non essendo ma�scherato ne da farmaci analgesici ne da antiinfiammatori, ma dovuto alla reazione biologica dell'organismo e al riequilibrio del metaboli�

smo a livello di lesione.Nelle forme croniche (artrosi, artrite, disco�patia degenerativa ecc.) è utile ripetere ciclicamente qualche sedute di richiamo non essendoci alcuna controindicazione.Anche nei pazienti con ernie discali volumi�nose, senza apparenti gravi deficit neuro�motori e in quelli già sottoposti ad interven�to di discectomia senza buon risultato la tecnica infiltrativa paravertebrale con O2O3 si è dimostrata efficace.Le tecniche d'impiego dell'ossigeno-ozono nel dolore di origine vertebrale:

1.Infiltrazione paravertebrale: individuato palpatoriamente lo spazio intervertebrale da trattare, si procede alla somministrazio�ne della miscela di gas alla distanza di circa due cm dalla linea mediana delle apofisi spinose. La somministrazione dell'O2O3 viene eseguita, previo test di aspirazione negativo, lentamente e a diversi livelli di profondità: muscolare e sottocutaneo. An�che in questo caso vanno garantite le nor�me di sterilità e l'anestesia superficiale della cute.2.Tecnica intraforaminale: sotto guida sco�pica e nel rispetto assoluto della sterilità

(sia relativamente al prelievo del gas con apposite siringhe sterili e filtri antibatterici, e sia alla preparazione asettica della sede di puntura), si accede per via percutanea tramite ago 25 G al fora�

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me intervertebrale da cui le radici nervose fuoriescono dal canale vertebrale. Ottenuta la conferma radiologica del corretto posizio�namento dell'ago e dopo aver eseguito il test di aspirazione ( che scongiuri la puntura accidentale di un vaso sanguineo), si proce�de alla lenta somministrazione della miscela di gas in volumi e concentrazioni rispettose delle indicazioni delle Linee Guida. La manovra viene eseguita previa anestesia locale della cute con etil-cloruro spray o iniezione di anestetico locale

3. Tecnica intradiscale: sotto guida scopica e nel rispetto assoluto della sterilità, si accede per via percutanea tramite ago 22G diret�tamente all'interno del disco intervertebrale; dopo esecuzione della discografia, si procede alla somministrazione della miscela di O2O3, secondo le modalità sopra riferite. Anche per questa tecnica, si esegue prima l'anestesia locale sulla cute.

L’ AUTOEMOTRASFUSIONE

L’ autoemotrasfusione consistente nel prelievo di una certa quantità di sangue dal paziente ( in genere 100-250 cc. ), che viene opportu�namente miscelata con un’ adatta quan�tità di O2O3 ad una precisa concentra�zione. Quindi viene reinfuso allo stesso paziente.Durante questo pro�cesso il sangue ve�noso viene riossige�nato. L’ elasticità della parete dei glo�buli rossi aumenta ed aumenta anche la loro capacità a lega�re l’ ossigeno ed a distribuirlo ai tessu�ti. Infatti il globulo

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rosso, più elastico e più ricco di ossigeno, può arrivare meglio nei capillari più piccoli, portando quindi ossigeno in territori carenti o non più ossigenati direttamente.Rappresenta la possibilità di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni (condizione indispensabile per l’ apporto delle sostanze utili per ciascun tessuto) e attivare in modo differenziato le funzioni di cellule diverse (eritrociti,leucociti, piastrine) con effetti biologici selettivi per patologie diverse Sulla base del meccanismo d’ azione sopra descritto, l’ autoemotra�sfusione con O2O3 viene utilizzata nelle seguenti situazioni:• Malattie in cui i tessuti necessitano di una maggiore ossigenazione: diabete, arteriosclerosi, morbo di parkinson, ostoporosi, artrosi, morbo di raynaud, ulcere topiche, insufficiente irrorazione arterio�sa periferica, flebopatie, cefalee......

• Malattie che necessitano di una spinta al sistema immunitario: afta, foruncolosi, acne, epatiti virali, epatiti croniche attive o persistenti da pregressa infezione virale

• Malattie che necessitano di una regolazione del sistema immunita�rio: Allergie, intolleranze alimentari, tutte le cosidette collagenopa�tie, malattie autoimmuni (artrite reumatoide, LES, sclerodermia, etc.)

LIPODISTROFIA: LA CELLULITE

L'alterazione della microcircolazione e del drenaggio linfatico ( elimi�nazione delle scorie operata dalla linfa) è responsabile di vari fenomeni, come la com�parsa di cellulite, del gonfio�re associato ad indurimento e atrofia dei tessuti.È' noto, da tempo, che la metodica dell'O2O3 terapia è una metodica di grande effi �cacia nel trattamento della lipodistrofia. Quest'efficacia si raggiunge poiché l'O2O3

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fatto penetrare nel sottocutaneo esplica la sua azione attraverso tre principali meccanismi d'azione:

1. L’ O3 provoca la scissione degli acidi lunghi grassi, rendendo queste catene corte e quindi idrofile. In altre parole i grassi si “legano” ai liquidi e quindi diventano più facilmente eliminabili attraverso le urine.

2. L’ O3 stimola l’allontanamento dei liquidi interstiziali ristagnanti( edema) dovuti sia alla cellulite sia alla cattiva circolazione.

3. La miscela di O2O3 si lega alla membrana dei globuli rossi così da portare una maggiore ossigenazione dei tessuti favorendo una miglior circolazione veno-linfatico.

Il trattamento consiste nell'inoculazione del sottocutaneo tramite piccoli aghi da 4 mm, di una miscela a base di O2O3 che migliora l'ossigenazione dei tessuti, stimola il drenaggio linfatico e favorisce l'eliminazione di tessuto adiposo.Il ciclo di cura va dalle 10 alle 20 sedute con cadenza settimanale o bisettimanale.

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