Luna - 48mag2016.pdf · Mai più: 72° anniversario della strage "Armadio della vergogna" on line...

36
Luna Luna Periodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997 l a Periodico indipendente di Palagano e dintorni nuova nuova Maggio 2016 Anno XIX Numero 48 www.luna-nuova.it Elezioni amministrative 2016 Intervista a Fabio Curto Operazione Colomba

Transcript of Luna - 48mag2016.pdf · Mai più: 72° anniversario della strage "Armadio della vergogna" on line...

LunaLunaPeriodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997

laPer iod ico ind ipendente d i Pa lagano e d in torn i

nuovanuovaMaggio 2016 • Anno XIX • Numero 48

www.luna-nuova.it

Elezioni amministrative 2016 • Intervista a Fabio Curto • Operazione Colomba

3333344444

1414141414

2020202020

2525252525

2626262626

313131313132323232323636363636

Terza pagina

Fatti & Misfatti

Alto voltaggio

Volontariato& solidarietà

Associazionela Luna

Val Dragone

Poesia

Scrivi alla Luna

Ultima

Maledette malelingue

Notizie da Palagano e dintorniMai più: 72° anniversario della strage

"Armadio della vergogna" on line

"Sopra le nuvole" alla Camera dei deputati

Palagano Fuoristrada Club

Il male da non tacere

Emergenza-urgenza: infermiere H24

Eleonora Turrini

Parmigiano Reggiano di montagna

Gran premio delle città

Elezioni amministrative 5 giugno 2016

News da Palagano Rock CityIntervista a Fabio Curto

Corridoi umanitariOperazione "Colomba"

Teatro comunale di PalaganoTeatro: università e montagna

Gli assalti alla Rocca di MontefiorinoI MontecuccoliLa Repubblica di Montefiorino

La Ballata della Valle

Posta

Riflessioni

Som

mario

RedazioneDavide Bettuzzi,

Francesco Dignatici, Daniele Fratti,

Martina Galvani,Milena Linari,

Gabriele Monti.

Hannocollaborato

Laura Bettuzzi,Patrizia Dignatici,Laura Facchini,Aldo Magnoni,Bruno Ricchi.

la Luna nuova

Attualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Direttore responsabile: Andrea Fratti

Associazione La Luna. Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO). Tel.: 0536/961621 - Fax: 0536/970576www.luna-nuova.it - e-mail: [email protected]

Num. 48 - Anno XIX - Maggio 2016. Fondato come "la Luna nel Pozzo" (13 numeri dal 1993 al 1996)Aut. Tribunale di Modena num. 1414 del 13/11/1997

la Luna nuova viene inviata a tutti i soci e sostenitori dell'Associazione la Luna.La quota associativa minima annuale è di 2O Euro e può essere versata sul nostro

conto corrente bancario o direttamente ai soci autorizzati:Nadia Marasti: ditta Edilart Marasti - Via XXIII Dicembre, 35 - Palagano Tel. 0536 961521

Ricchi Bruno: INA-Assitalia - Via XXIII Dicembre 8 - Tel. 0536 961266

Associazione "la Luna"

Conto corrente bancario num. 100016 presso il Banco Popolare - Agenzia di Palagano

Codice IBAN: IT24 Y 05034 66871 000000100016

Info: [email protected] - www.luna-nuova.it

Chiuso in redazione il 15/05/2016

Stampato in proprioTiratura: 300 copie

Il disegno di copertina è di Scat

TTTTTerererererzzzzzaaaaapapapapapaggggg inainainainaina

Sarebbe troppo complesso cercare una spiegazioneesaustiva al perché della menzogna; si correrebbe il rischio di affastellare

l’una sull’altra facili spiegazioni e fornire così soluzioni a buon mercato, godibilio risibili a seconda delle inclinazioni e delle sensibilità. Non cercherò dunque di risolvereproblemi che vanno al di là delle mie possibilità, né tantomeno di ritrarmi in spazi protettida cui guardare con disprezzo quel prodotto umano che è la bugia, ma solamenteproverò a parlarne e, in particolar modo, a narrare l’epilogo di una manciata fresca dicalunnie, che, tuttavia, si sono presto dissolte nel nulla.È perlomeno antropologicamente interessante, infatti, osservare come nelle piccole co-munità una notizia un po’ originale (ma neanche troppo) si diffonda tanto velocemente e«come una freccia dall’arco scocca e vola veloce di bocca in bocca» - per citare uncantautore a caso. Motivo di ancor più ampio interesse è poi il fatto che la “notizia” inquestione fosse pure menzognera.Mi riferisco - così scopriamo qualche carta - alla generosa donazione fatta da un cittadi-no palaganese in favore della nostra parrocchia. Forse non c’è niente di nuovo che iodebba spiegare perché, se la tesi è corretta, tutti sanno già tutto. Proverò soltanto aguardare di nuovo l’episodio, certamente per mettere al corrente i più “distratti”, masoprattutto per dare alla questione un po’ di dignità, stampigliandola a chiare lettere suun pezzo di carta.La donazione suddetta, secondo le voci più disparate, era misteriosamente scomparsa.L’occasione che aveva fatto nascere il sospetto (o direi piuttosto la convinzione) erascaturita dalla comunicazione sincera del parroco che, a fine anno, si era preoccupato difornire al paese un quadro chiaro del bilancio parrocchiale.Come poteva conciliarsi un bilancio in difetto con quell’ingente donazione? Questaincongruenza aveva scatenato ragionamenti complessi e articolati, degni dei nostribeneamati protagonisti della celebre Palaganeide e l’arcano era stato presto risolto: sicu-ramente qualcuno aveva fatto incetta del denaro! Si vociferava. Straccio di vesti e indi-gnazione, chi all’interno della parrocchia poteva essere il colpevole di tale ladrocinio?!Non mi addentrerò nelle ipotesi avanzate, che ovviamente rimangono fumose, ma possosvelare il finale. In verità, il generoso cittadino palaganese desidera che la somma da luidonata alla Chiesa non sia spesa finché lui sarà a questo mondo.La soluzione del “mistero” è stata offerta dal parroco che, in pubblica sede, ovvero altermine della Santa Messa, ha fatto ancora una volta chiarezza. Ha spiegato ai presentiche la donazione c’è ed è intatta, ma rimarrà ferma lì dov’è secondo la volontà del suodonatore; ha poi rinnovato l’invito a partecipare attivamente all’amministrazione dei benidella nostra parrocchia, perché il consiglio economico pastorale è aperto a chiunquevoglia farne parte.Questo genere di storie non dovrebbe portare con sé un grande stupore. Episodi antichie sempre nuovi, che al nocciolo duro della menzogna aggiungono soltanto, di volta involta, nuove vesti e nuovi colori: episodi che ancora allieteranno le conversazioni dei più“attenti” alle vicende di paese e di nuovo saranno protagonisti di secondi, minuti e ore ditutti noi. Mi esprimo con apparente leggerezza e cercando di evitare il giudizio nonperché mossa da triste rassegnazione, né da morbida tolleranza, ma solamente perchécredo che dall’accettazione del limite si origini la tensione a più alti ideali.

di M

arti

na G

alva

ni

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani MALEDETTEMALEDETTEMALEDETTEMALEDETTEMALEDETTE

MALELINGUEMALELINGUEMALELINGUEMALELINGUEMALELINGUE

4 la LUNA nuova - Maggio 2016

MAI PIÙMAI PIÙ

Anche quest'anno le celebrazioni perricordare la strage del 18 marzo 1944sono state numerose e molto parteci-pate: hanno avuto inizio venerdì 18 esi sono concluse martedì 22 marzo.Quest'anno si è cercato di dare allecommemorazioni un taglio particola-re: di fronte alle notizie delle stragiquotidiane, che insanguinano tutti icontinenti, di fronte ai rigurgiti di intol-leranza e razzismo a cui assistiamo,di fronte agli appelli alla pace e allaconvivenza pacifica che giungono datante parti, la domanda che sorgevaspontanea era: ma le stragi del pas-sato, gli olocausti del '900, le guerreche hanno mietuto nel secolo scorsomilioni di vittime non ci hanno insegna-to proprio niente?Ed ecco allora che venerdì 18 marzo

gli alunni della scuola Primaria diMonchio, dopo aver ascoltato la testi-monianza di un orfano della strage, sisono recati al monumento della piaz-za del paese, per un omaggio alle vit-time i cui nomi sono stati letti ad altavoce, hanno cantato la canzone dellastrage e hanno deposto un cartello conla scritta "mai più".Alla sera una partecipata Via Crucisha ripercorso le stazioni della passio-ne di Gesù a San Vitale, una delleborgate di Monchio teatro di violenzae morte, che si è conclusa nell'anticooratorio di San Vitale con la preghieraper la pace di Papa Giovanni Paolo II.Il sabato mattina, presso il teatro diPalagano, ai ragazzi delle scuole se-condarie di 1° e 2°, è stato presentatoin anteprima l'estratto di un corposolavoro di raccolta di testimonianze dellastrage, che verrà messo a disposizio-

ne di chiunque voglia studiare e capirequanto accaduto sul nostro territoriopiù di settant'anni fa. Quindi Amir, unragazzo afghano fuggito dal suo pae-se in seguito all'uccisione del padreda parte dei talebani, ha raccontato airagazzi la sua storia con grande sem-plicità e forza. Ha raccontato cosa si-gnifica essere un ragazzo in Afghani-stan oggi, attraverso un video chemostra la punizione di un ragazzinoscoperto ad ascoltare musica con ilcellulare.Nel pomeriggio, si è svolta la cammi-nata sui luoghi della strage da Savo-niero a Susano, passando da Vallim-perchio, con la partecipazione di unatrentina di persone, tra cui un'insegnan-te di Modena con alcuni suoi studentiche hanno pensato di svolgere una le-zione di storia per così dire "in diret-ta".

Di fronte alle notizie delle stragi quotidiane che insanguinano tutti i

continenti, di fronte ai rigurgiti di intolleranza e razzismo a cuiassistiamo, di fronte agli appelli alla pace e alla convivenza pacifica che

giungono da tante parti la domanda che sorge spontanea è: ma le stragi

del passato, gli olocausti del '900, le guerre che hanno mietuto nel secoloscorso milioni di vittime non ci hanno insegnato proprio niente?

72mo18 marzo 2016

ANNIVERSARIO DELLA STRAGE

di

Patr

izia

D

igna

tici

Patr

izia

D

igna

tici

Patr

izia

D

igna

tici

Patr

izia

D

igna

tici

Patr

izia

D

igna

tici

5la LUNA nuova - Maggio 2016

Alla sera, in teatro a Palagano, è av-venuta la presentazione dell'historytelling "Dalla notte all'alba della demo-crazia", musica, immagini e parole perraccontare tre anni di storia italiana,dall'armistizio alla nascita della repub-blica italiana.Domenica 20 marzo ha avuto luogo lacelebrazione ufficiale alla "Buca" diSusano, luogo carico di memoria edolore, in una mattinata di primaveraluminosa e calda. Oltre alle rappresen-tanze dello Stato, della Regione e del-le Istituzioni era presente il ConsoleGenerale della Repubblica Federaledella Germania Jutta Wolke.I bambini hanno ricordato con il lanciodi alcuni palloncini bianchi i bambinimorti nella strage del 18 marzo, mahanno anche ricordato i 12.000 bam-bini siriani morti dall'inizio della guerrain Siria con il lancio di tanti palloncinirossi.Terminata la cerimonia laica si è tenu-ta la processione verso la Chiesa par-rocchiale per la celebrazione dellaSanta Messa della Domenica dellePalme, animata dalla Corale palaga-nese diretta da Ottavio Piacentini.Lunedì sera a Costrignano vi è stata larecita del Rosario per la pace e pertutte le vittime delle stragi passate e

Palagano, 28 aprile 2016.Ci sono stati momenti di commozione

e trasmissione di memoria."Nella mia famiglia 10 morti trucidati tra cui 4 bambini. La mam-

ma ci diceva che non bisogna odiare". I famigliari delle vittimedella strage del 18 marzo hanno incontrato il ministro della

cultura tedesco e una delegazione dell'ambasciata di Roma.

Dal 16 febbraio 2016 la Camera dei deputati hadesecretato e pubblicato online i 695 fascicoli conte-nuti in quello che è stato chiamato l’Armadio della ver-gogna: un archivio ritrovato nel 1994 in uno scantinatodella procura generale militare dove erano stati "provvi-soriamente archiviati" nel 1960 documenti che riguar-dano gli eccidi commessi dai nazisti e dai fascisti trail 1943 e il 1945 in Italia.Il ritrovamento di questa documentazione ha permes-

so di riprendere le indagini e celebrare processi dopo oltre cinquant'anni dai fatti, ascoltando i superstiti e i loroparenti, portando alla sbarra numerosi ufficiali e sottufficiali dell'esercito tedesco.Ora sarà possibile consultare dal proprio computer questa ampia documentazione, nascosta per molti anni e sottrat-ta alla ricerca della verità. Basta collegarsi a http://archivio.camera.it/.

(db)

"ARMADIO DELLA VERGOGNA" consultabile onlineLa Camera pubblica i fascicoli sugli eccidi nazi-fascisti fra il 1943 e il 1945

presenti.Il giorno 22 marzo numerosi famigliaridelle vittime del 18 marzo, alcuni bam-bini della scuola di Monchio, i rappre-sentanti dell'Amministrazione Comu-nale di Palagano, con il Sindaco Fa-bio Braglia, hanno assistito a Roma,

presso la Camera dei Deputati, alla pro-iezione del film di Sabrina Guigli eRiccardo Stefani "Sopra le nuvole", cheracconta la strage di Monchio e diCervarolo. Anche in questa occasioneè stato proiettato l'estratto della rac-colta delle testimonianze "Il racconto

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

6 la LUNA nuova - Maggio 2016

Il 22 marzo, alla Camera dei deputati, è stato proiettato ilfilm "Sopra le nuvole" di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani.Film, quasi totalmente interpretato da attori non professio-nisti, che rievoca i tragici avvenimenti del 1944 presentan-doli in una cornice di storie vere, visti con gli occhi dellagente che li ha dovuti subire. Persone che vivevano una vitaspesso povera, ma dignitosa: il lavoro nei campi, il matri-monio, la nascita dei figli, le feste di paese... e poi, in po-chi attimi di follia, la fine. "Alla Camera dei deputati, abbia-mo commemorato il 72° anniversario delle stragi diMonchio, Susano, Costrignano e Savoniero. Prima stragenazifascista nel nostro paese e tra le più violente, è stataspesso dimenticata. Con la proiezione del bellissimo film"Sopra le nuvole " e con l'accoglienza dei superstiti e deifamiliari alla Camera dei deputati abbiamo cercato di man-tenere viva la memoria e di dare il giusto riconoscimento atutti quei martiri civili che nel 1944 rimasero uccisi" (On.

di una strage".A causa degli attentati a Bruxelles lapresidente della Camera Laura Boldriniè rimasta bloccata all'areoporto dellacapitale belga e non ha potuto incon-trare i familiari delle vittime, ma la sen-sazione che abbiamo ricavato è chela concessione della medaglia d'oro al

valor civile per il comune di Palaganosia vicina.Sono state giornate piene, intense ecariche di significato.Rivivere quei giorni, ricordare quei fat-ti, riascoltare i testimoni, tornare suiluoghi della strage ha sempre un im-patto molto forte su chi partecipa a

questi eventi. E più si analizza quantoaccaduto allora, più ci si accorge del-le analogie e delle somiglianze conquanto sta accadendo ora in Europa,in Africa e in Asia.E proprio per questo si rafforza la vo-lontà di non mollare per continuare aripetere "mai più".

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

"SOPRA LE NUVOLE"Proiezione allaCamera dei deputati

Roma (22 marzo 2016). Camera dei Deputati.

PALAGANOFUORISTRADA CLUBNegli ultimi mesi ha avuto luogo, pubblicamente e non,uno scontro fratricida sulla gestione della Pista Perma-nente di Fuoristrada di Palagano, una delle migliori pisteitaliane, che storicamente ha ospitato manifestazioni dicarattere nazionale ed internazionale. Il Palagano

Fuoristrada Club, gestore dal 1981, non ha visto rinnovata la convenzione di affidamento della pista da parte delDemanio, che l'ha invece concessa al Comune fino al 2034. A questo punto sono iniziati i "botta e risposta" tra leparti, con il Club che ha pubblicamente denunciato di non aver soltanto perso l'utilizzo della superficie, ma anche ibeni mobili di sua proprietà che vi custodiva (prefabbricati, camion e ruspa). Da parte sua, come dichiarato allaGazzetta di Modena, il Sindaco Fabio Braglia ha risposto "Gli stabili sono da regolarizzare, perché non iscritti alCatasto ed il Comune, su suggerimento dell'Ufficio regionale, è subentrato nella gestione dell'area per metterla adisposizione di tutti, una volta sistemate le cose". Di certo si tratta di una vicenda estremamente complessa.L'auspicio è che si giunga ad una soluzione in tempi brevi,così da restituire al paese una delle principali attrattivesportive e turistiche. (df)

Giuditta Pini). "Adesso? In questa giornata tragica faccia-mo memoria della strage di Monchio, Susano, Costrigna-no e Savoniero perché la battaglia per la memoria serve acreare gli anticorpi contro la barbarie di chi uccide inno-centi in ogni tempo...anche oggi " (Maria Costi, sindaco diFormigine). (db)

7la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

Il 10 marzo scorso si è tenuto pressoil Teatro Comunale di Palagano un in-contro volto all’approfondimento e alladiscussione di una tematica calda, chequasi quotidianamente emerge tra glieventi di cronaca: la violenza sulla don-na. L’evento "Il male da non tacere: ilproblema della violenza sulla donna"è stato pensato e organizzato dalla no-stra associazione "la Luna" – soste-nuto dal Comune di Palagano e dal-l’Unione dei Comuni del distrettoceramico - con l’intento di aprire il di-battito e permettere l’approfondimen-to circa questa problematica delicatae complessa. Grazie al contributo delledottoresse Elisa Fava, Margherita Rus-so e Amanda Zanni, che ogni giorno siconfrontano con la realtà della violen-za di genere, è stato possibile realiz-zare una serata stimolante: la loro

esperienza è diventata dialogo vivo cheè riuscito a sensibilizzare l’uditorio pre-sente.Elisa Fava, laureata in Filosofia e lin-guaggi della modernità, si è occu-pata della relazione e della violen-za sulla donna e sta ora svol-gendo un tirocinio presso la Fon-dazione Famiglia Materna di

Rovereto (TN). Il suo intervento siè concentrato su alcune coordinatesemplici ed efficaci, all’interno dellequali è stato possibile inquadrare iltema. Quali sono i numeri dei casi diviolenza sul genere femminile? Perchéè un fenomeno tanto diffuso e qualisono gli stereotipi che impediscono unintervento realmente efficace? Sonostate queste le domande che hannodato inizio al dialogo e hanno permes-so la riflessione profonda circa unaproblematica ancora oggi così difficileda risolvere.Margherita Russo, poi, assistente so-ciale del comune di Palagano (Unionedei Comuni del Distretto Ceramico), hapresentato le modalità di intervento delServizio Sociale in montagna e si èsoffermata in particolar modo sulla de-scrizione di tali servizi in caso di vio-lenza di genere, mostrando quindi la

IL MALEDA NON TACERE

di M

arti

na G

alva

ni

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani

Mar

tina

Gal

vani

Un’occasione interessante ed efficace perinformarsi e comprendere la portata di unproblema che coinvolge tutti,direttamente o indirettamente

rete di aiuti attivi anche sul nostro ter-ritorio. Infine Amanda Zanni, psicolo-ga e psicoterapeuta, consulente pres-so il Centro di ascolto per donne indifficoltà (Unione dei Comuni del Di-stretto Ceramico), ha messo in giocola sua esperienza in materia psicote-rapeutica ed è riuscita in modo chiaroed efficace a comunicare le modalitàcon le quali è possibile intervenire inquesti casi di violenza. Non sono sta-te tralasciate le svariate difficoltà fisi-che, ma in primis psicologiche, cheincontra una donna vittima, le qualiperò possono essere affrontate e su-perate in modo efficace proprio graziealle molteplici strutture di supporto edi aiuto, che offrono sostegno e con-sulenza mirati. La serata è stata un’oc-casione interessante ed efficace perinformarsi e comprendere la portata diun problema che coinvolge tutti, diret-tamente o indirettamente. La possibi-lità di dialogare con persone coinvolteattivamente, nel sostegno delle donnevittime di violenza, aiuta coloro che vi-vono una relazione “sbagliata” a rico-noscerla e ad affrontarla, ma serveanche a chiunque volesse intervenireper aiutarli e infine permette l’efficaciadella prevenzione.

CERCHIAMO FOTO DI UNA VOLTAE' in corso la stesura di un libro fotografico con l'obiettivo di documentare usi, costu-mi, tradizioni, modi di vivere di una volta nel nostro comune. Se qualcuno fosse inpossesso di fotografie "antiche" che potrebbero essere utilizzate per la ste-sura del libro e intendesse metterle a disposizione può contattare SILVANOBRAGLIA (0536/961404) o LA NOSTRA REDAZIONE ([email protected] Tel. 0536 961621 - 339 3959487).Le fotografie verranno digitalizzate e restituite al proprietario senza subire danno.

8 la LUNA nuova - Maggio 2016

di

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

EMERGENZA-URGENZA: INFERMIERE H 24

Dal 15 febbraio scorso al punto diEmergenza-Urgenza di Palagano, an-che negli orari notturni, l'equipaggio del-l'ambulanza prevede la presenza di uninfermiere professionale 118 affianca-to da un volontario autista dell'AVAPPalagano debitamente formato.Viene garantita così un'assistenza pro-fessionale 24 ore al giorno (prima l'in-fermiere era presente solo nella fasciaoraria 8-20). Giunge così a compimen-to una trattativa con l'AUSL iniziata nelgennaio 2013. Fabio Braglia, sindacodi Palagano, che ha creduto tenace-mente al progetto: "Un grande traguar-do per la nostra montagna e per lepersone che ci vivono. Dopo anni dilavoro, progettazione, ricerca delle ri-sorse economiche ed umane giungea compimento il progetto che prevedeun mezzo avanzato con infermiere pro-fessionale a bordo esperto di emergen-za sanitaria, che andrà in supporto alleambulanze di volontariato. Un immen-so grazie al direttore generale AUSLdott. Massimo Annicchiarico e a chiin questi anni ha reso possibile tuttoquesto: dott. Tassi, dott. Lenzotti,dott.ssa Biondi, dott. Serantoni, dott.Orlando. Un ringraziamento specialealla dott.ssa Sonia Rioli, agli infermie-ri, agli autisti 118 ed a AlessandraTrabucco per aver fortemente credutoe lavorato in sinergia con noi per arri-vare a questo risultato. Ma tutto que-sto non sarebbe mai arrivato senza lacollaborazione ed il supporto delle as-

sociazioni di volontariato AVAP del ter-ritorio in particolare l'AVAP di Palaga-no con il suo presidente SilvanoSilvestrini, la vice Ilaria Bernardi ed i

Importante miglioramentodell'assistenza sanitarianella nostra montagna

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricercaSIR - SCIENTIFIC INDEPENDENCE OF YOUNG RESEARCHERS

volontari soccorritori sempre in primafila a lavorare per gli altri. Oggi Pala-gano e la nostra montagna sono piùricchi e sicuri grazie a tutti voi!"

Il programma SIR è destinato a sostenere igiovani ricercatori nella fase di avvio dellapropria attività di ricerca indipendente e con-siste nel finanziamento di progetti di eleva-ta qualità scientifica, sotto il coordinamen-to di un Principal Investigator (PI).Tra gli oltre 5000 giovani ricercatori che hannopresentato i loro progetti ne sono stati sele-zionati 144, tra i quali 9 provenienti dall'Uni-versità di Bologna, facendo ottenere un fi-

nanziamento triennale di 3.000.000 di euro.Tra i nove ricercatori emiliani selezionati c'è la frassinorese Eleonora Turriniche lavora, nel Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita a Rimini, adun progetto di ricerca su terapie innovative per leucemie in qualità di coordi-natrice (Principal Investigator). Eleonora quindi coordinerà un gruppo di gio-vani ricercatori proveninienti da diverse università italiane.Laureatasi nel 2006 in Chimica e tecnologie farmaceutiche ha conseguito ilDottorato di ricerca in Farmacologia e Tossicologia nel 2011. Oltre che aBologna ha svolto attività di dottorato in Germania e in Svizzera. Ora, graziea SIR, ha un contratto di tre anni da ricercatrice, primo passo per la carrieraaccademica. (db)

ELEONORATURRINICoordinatrice di un gruppodi ricercatori in ambito antitumorale

9la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

Per la produzione di Parmigiano Reg-giano di Montagna deve essere utiliz-zato solo latte prodotto da aziendeagricole con sede nel territorio monta-no, le mucche debbono essere alimen-tate prevalentemente con erba e fieno(divieto dell'uso di insilati e additivi) cheper oltre il 60% debbono avere originelocale (la parte rimanente può essereacquisita esclusivamente in altre aree

PARMIGIANOREGGIANODI MONTAGNA

del comprensorio del Parmigiano Reg-giano); al ventiquattresimo mese distagionatura il formaggio è oggetto diuna ulteriore selezione qualitativa com-preso un panel di assaggio.Il "formaggio di montagna" si differen-zia nel colore (giallo paglierino più in-tenso) e nel gusto che, a parità di sta-gionatura, ha una piccatezza più in-tensa. Nelle aree montane di Parma,Reggio, Modena e parte del bologne-se si producono oltre 700.000 formesu un totale di 3.300.000 per un valoresuperiore ai 380 milioni di euro.Questo sistema di produzione ha fra-gilità e costi superiori rispetto alla pia-

di

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Il "Progetto qualità" del Consorzio delParmigiano Reggiano aggiunge un ulterioreelemento di qualità al marchio se ilformaggio viene prodotto nelle areeappenniniche esclusivamentecon "latte di montagna

nura che mettono a rischio la filiera dimontagna al confronto della nuova con-correnza globale per cui, dopo aver ot-tenuto dalla UE la possibilità di utiliz-zare la denominazione "prodotto dimontagna”, il Consorzio ha definito nel2015 il "Progetto qualità”, che mira aselezionare le migliori forme di Parmi-giano Reggiano prodotte dai caseificicertificati e proporle al consumatore.A marzo 2016 hanno aderito al "Pro-getto qualità" per il prodotto di monta-gna 14 caseifici e 100.000 forme sonogià state prodotte nel 2015 e sarannodisponibili per la commercializzazio-ne nel 2017.

Venerdì 3 giugno alle ore 20.30 presso il Parco Comunale, Palagano ospiterà per laprima volta una tappa dei reading pubblici del concorso letterario nazionale Terra di Guido

Cavani. Nato quasi per scommessa nel 2015, questo concorso, ispirato allo scrittore di Serrae organizzato dal circolo culturale di Pazzano insieme all'associazione faentina "Il mondo dello

scrittore network", volge oramai al termine. Sono ben 197 le opere arrivate entro la scadenza del 14aprile, di cui sei nella sezione giovani. Sono stati valutati il quadruplo dei racconti rispetto alla prima edizione,provenienti da 18 regioni e 64 province italiane, più qualche scritto dal Canton Ticino in Svizzera. La preselezione deinumerosi scritti inediti ispirati al tema "All’ultimo momento", ha portato 35 racconti all’attenzione del Comitato dilettura, composto dagli assessori alla cultura dei comuni che sostengono l’iniziativa, tra cui Palagano. Il comitatoselezionerà le 18 opere semifinaliste che verranno poi sottoposte alla valutazione della Giuria tecnica, composta daesperti. Durante la serata di lettura saranno letti due dei racconti finalisti del Premio Letterario Nazionale e una Giuriapopolare composta da 20 giurati locali esprimerà un voto su un'apposita scheda. A seguire lettura di un brano di GuidoCavani e una manifestazione artistica. L'Amministrazione comunale e il Comitato organizzatore invita a parteciparenumerosi a questa nuova eperienza! (Laura Facchini)

GRAN PREMIO DELLE CITTÀQuest'anno passa anche da Palagano

10 la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

ELEZIONI AMMINISTRATIVE5 GIUGNO 2016

"PALAGANO PRESENTE" è l'unica lista che si presenterà agli elettoripalaganesi. Il vero "avversario" è il Commissario prefettizio.

Quando alle elezioni amministrative comunali è presente un'unica lista, per poterla dichiarare

vincente è necessario che venga raggiunto un quorum di votanti e voti. Il raggiungimento del

quorum è previsto per evitare che un'esigua minoranza di elettori possa prendere decisioni

riguardanti l'intera collettività.

Nelle elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale nei comuni fino a 15.000 abitanti è neces-

sario il raggiungimento di un duplice quorum: il numero dei votanti deve essere almeno 50 per

cento degli aventi diritto più uno (quorum strutturale) e la lista deve aver riportato un numero di

voti validi superiore al 50 per cento dei votanti (quorum funzionale).

Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, l'elezione è nulla e il comune verrà amministrato

da un Commissario prefettizio. Il Commissario ha il compito di amministrare l'Ente fino all'ele-

zione del nuovo Consiglio e del nuovo Sindaco, da tenersi nel primo turno elettorale utile previ-

sto dalla legge. Il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto di nomina;

normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: Sindaco, Giunta e Consiglio. In

virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministra-

zione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata

strategica.

LISTA UNICA, QUORUM, COMMISSARIO

11la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

Mario CaminatiDaniele ZordanelloFabio BragliaDaniele BettuzziOsvaldo CasiniGraziano AlbiciniLubiana BeneventiPaola BettelliLaura FacchiniCristina DignaticiPatrizia Dignatici

La lista civica “Palagano Presente” è composta da11 persone che mettono a disposizione il loro tem-po, il loro impegno ed il loro entusiasmo a favore delbene comune per Palagano, le sue frazioni e la gen-te che vi abita.Si propone di salvaguardare il VIVERE ed il LAVO-RARE nella nostra montagna in modo decoroso, pro-ponendo progetti di crescita e di sviluppo e di salva-guardia e potenziamento dei servizi esistenti.Lo vogliamo fare dando continuità ai progetti partiticon l’amministrazione uscente ed anche con nuoviinterventi che vertano nel portare il comune di Pala-gano ad essere vivo ed un punto di riferimento pertutto l’Appennino.

Per raggiungere questo obiettivo investiremo risor-se su:

• LAVOROSostegno alle realtà presenti, incentivazione a chipromuoverà crescita e sviluppo dando nuove oppor-tunità di lavoro.Supporto logistico-progettuale a nuovi insediamentiproduttivi, a nuove realtà commerciali che diano pro-spettive di miglioramento per l’economia futura e peri servizi offerti alla cittadinanza nonché ai turisti.Partnership diretta o indiretta dell’amministrazionecon chi sarà interessato a creare startup ed attività

LINEE PROGRAMMATICHEDELLA LISTA "PALAGANO PRESENTE"

per promuovere il territorio, i suoi prodotti, le eccel-lenze e sviluppare nuove forme produttive tramiteenergie rinnovabili, usando le materie prime che lenostre terre possono offrire.

• SOCIALE E SANITÀRiorganizzare il servizio sociale investendo risorsedistrettuali per incrementare sia l’assistenza socialeche quella domiciliare, coordinandosi con i servizidell’Unione del distretto ceramico e l’ausl.Sviluppare e migliorare i servizi, potenziando il pro-getto "Casa della Salute" in rete con la medicina dibase, l’ausl distrettuale e dipartimentale.Portare a termine, assieme ai comuni di Montefiori-no e Frassinoro, il progetto di ambulanza d’area insupporto alle postazioni 118 del territorio.Progetto e realizzazione di struttura diurna e resi-denziale per anziani.

• SCUOLAAccompagnare la chiusura del liceo paritario peravviare la statalizzazione definitiva, incrementandodi un secondo indirizzo, quello linguistico.Investire su ristrutturazioni, ammodernamenti, sicu-rezza, efficentamento energetico, innovazione e stru-mentazioni ludiche e tecnologiche di tutti gli ordini discuola (infanzia, primaria e secondaria di primo esecondo grado) presenti nel territorio comunale.

12 la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

Offriremo nuovi progetti di supporto agli studenti edalle loro famiglie, in collaborazione con istituto com-prensivo ed insegnanti, per accompagnare i ragazzinel percorso di apprendimento e crescita, sfruttan-do i laboratori informatici, linguistici delle diverse strut-ture e la biblioteca comunale.

• VIABILITÀMiglioramento della rete stradale con ripristino deitratti danneggiati, mantenimento di quella esistentecon interventi di pulizia cunette, promuovendo incen-tivi sulla manutenzione degli argini.Interventi di messa in sicurezza nei tratti colpiti dacalamità e dissesto idrogeologico.Incremento di cartellonistica stradale per la sicurez-za, segnaletica luminosa e sostituzione di quellaobsoleta.Incremento ed efficientamento della rete di illumina-zione pubblica tramite sostituzione delle lampade alsodio con quelle a led e installazione di nuovi puntiluce nelle zone buie segnalate.

• AGRICOLTURASalvaguardare le aziende agricole del territorio, aiu-tarle negli investimenti per migliorare lavoro e produ-zione tramite i fondi strutturali del piano di svilupporurale.Promuovere investimenti su nuovi insediamenti estartup agricole, incentivando i giovani a rimanere alavorare sul territorio.Promuovere e tutelare il Parmigiano Reggiano qua-le eccellenza del territorio, sviluppando il marchio dimontagna e la sua produzione nelle nostre valli.Mettere a disposizione uffici e professionisti qualitecnici, agronomi ed esperti per lavorazioni dei campi,piantagioni, filiere corte, forestazione e pulizie deiboschi.

• TURISMOProgettare e istituire interventi importanti sull’offertaturistica, ricettiva e sportiva, utilizzando gli operatoriprivati del territorio, le associazioni, ristoratori ed al-bergatori, mettendo a disposizione strutture di pro-prietà dell’Ente (piscina, ostello, sentieristica, parchi,strutture sportive) e investendo risorse per creare il“Brand Palagano” e promuoverlo in Italia ed all’este-ro.

• SICUREZZAInstalleremo telecamere panoramiche sulle vie prin-cipali di accesso al capoluogo e frazioni, in rete conle forze dell’ordine.Promuoveremo assieme ai comuni limitrofi un con-corso per l’assunzione di nuovi agenti di polizia mu-nicipale istituendo un corpo funzionante e presentesui territori.Investiremo sulla Protezione Civile creando una piùforte sinergia con il mondo del volontariato e metten-do a disposizione attrezzature e mezzi.

• SPORTTermineremo al più presto (entro l’anno) la palestrapolifunzionale nel capoluogo mettendola poi a dispo-sizione delle scuole e associazioni sportive assie-me a tutte le altre strutture di proprietà dell’ente.Promuoveremo progetti, assieme alle polisportivelocali, per grandi e piccini finalizzati alla crescita alsano divertimento ed all’educazione alla salute.

• AMBIENTEIncentiveremo tutte le forme premianti di utilizzo del-le energie rinnovabili, promuoveremo pulizia di bo-schi e sentieri.Metteremo a disposizione aree per il compostaggioe lo stoccaggio di potature, tagli e sfalci derivanti dallepulizie di siepi, argini, giardini e boschi.Rivedremo e potenzieremo il sistema di raccolta dif-ferenziata dei rifiuti finalizzando l’obiettivo principaledi non aumentare i costi, possibilmente di ridurli, of-frendo servizi migliori rispettando le normative regio-nali ed europee che prevedono l’obbligo di arrivaread una percentuale di raccolta differenziata pari al65% entro il 2020.

• COLLABORAZIONE ED INNOVAZIONEOffriremo sempre la massima collaborazione, sup-porto ed impegno per aiutare chiunque sia nel biso-gno in stretta rete con parrocchie, associazioni divolontariato del territorio e Comuni confinanti.Promuoveremo lo sviluppo di nuove formule di aiutoreciproco tra gli Enti partendo dall’Unione del DistrettoCeramico di cui facciamo parte, i comuni del Sub-ambito montano per lavorare sempre di più in sinergiacon gli obiettivi di offrire migliori servizi ai cittadini.Attiveremo la banda ultralarga attraverso la rete a

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016

13la LUNA nuova - Maggio 2016

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

fibre ottiche e dove non sarà possibile arrivare conessa ci attiveremo con un sistema satellitare in mododa coprire tutto il territorio comunale permettendo ad

imprese, esercenti, liberi professionisti, associazio-ni, cittadini di avere anche in montagna servizi buonie veloci.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016

Fortunato Palagano!Le cose devono andare proprio bene se i cittadini del paese, "patria di geni e cervellifini", come scrisse il poeta, hanno presentato una sola lista alle elezioni comunali.Tutti contenti e grati a tal punto che, in massa, "sicuramente" voteranno la compagi-ne capeggiata dal sindaco uscente. Nessuno, proprio nessuno, ha sentito il bisognodi partecipare alle elezioni ed offrire una alternativa, una proposta diversa.Dev'essere proprio così, perché un conto è trovarsi alle elezioni con un'unica lista,come potrebbe succedere a Montefiorino, causa l'esclusione dell'altra da parte dellaCommissione elettorale; altro discorso è avere proprio una sola lista, punto e basta.Quindi tutto bene. Nessuno si lamenti e avanti così!Invece no, non va bene.Intanto perché è difficile pensare che l'amministrazione uscente abbia ottenuto unapprezzamento così alto dalla totalità dei cittadini, evento più inverosimile che impro-babile. È evidente, infatti, che una parte della popolazione non ha apprezzato, inparte o del tutto, l'operato degli ultimi amministratori.Inoltre va detto che l'infallibilità non è una dote comune e un controllo da parte di chideve esercitare il delicato e difficile ruolo di minoranza è quantomeno auspicabile.Può anche essere che qualcuno preferisca il commissariamento alla rappresentanzapopolare. Opinione da rispettare come tutte, ma, permettetemi di dire, qualche per-plessità la solleva.Però, la grande tristezza che mi prende deriva dal fatto che una popolazione chefondamentalmente sta bene, è istruita, è capace di esprimere le proprie opinioni, in unpaese libero dove si possono votare i propri rappresentanti o anche mettersi, per unperiodo della propria vita al servizio della collettività, non sia stata capace di esprime-re, con i meccanismi della democrazia, la propria pluralità politica, pluralità che, sesfruttata e utilizzata con coerenza, onestà e intelligenza, diventa complementarietà eforza positiva a vantaggio di tutta la collettività.Allora sì che si sarebbe potuto dire: "tutto bene!".

di

Dav

ide

Bet

tuzz

iD

avid

e B

ettu

zzi

Dav

ide

Bet

tuzz

iD

avid

e B

ettu

zzi

Dav

ide

Bet

tuzz

i

Riflessionetriste di un

elettore

COSA TI È SUCCESSO PALAGANO?COSA TI È SUCCESSO PALAGANO?

14 la LUNA nuova - Maggio 2016

Intervista aSi comincia con un ironico ma incalzante funky blues

strumentale, SOL – DO7…io al basso, Fabio Curtoall’acustica. Sì, Fabio Curto. Non sto a presentarvelo con

grandi preamboli, dovreste già sapere quasi tutto. Calabreseverace e palaganese di adozione e di elezione, Fabio, oramaiun annetto fa, ha spedito in orbita con un calcione nel sedere

il suo anonimato di artista on the road. Si è presentato conserena umiltà al baraccone del piccolo schermo (avete

presente “The Voice”, giusto?) …e ha fatto le scarpe a tutti.Cosa è successo? Cerchiamo di ripercorrere l’avventura di

Fabio, coinvolgente, potente, sincera. Forte come un Amarodel Capo e acuminata come quella remota lingua di terra fra

lo Ionio ed il Tirreno. Commovente, come una canzoned’amore in SI minore. Fabio, che si prepara al live di

Palagano previsto per la sera stessa dell’intervista, è unmusicista eccezionale ed un cantautore di raro talento. Tanto

talento, forse troppo. O troppa onestà. E sicuramente unaconsapevolezza ed un’oggettività che non sempre puoi

trovare in un’artista. Con lui abbiamo cercato di capire cosaserve a questo esercito di artisti “sommersi” e

made in Italy per farsi conosceredavvero al Grande Pubblico.

E se davvero, questo famigerato “GrandePubblico”, se ne fa qualcosa dei veri artisti.

CONTIENE

PAROLACCE

Fab ioFab ioFab ioFab ioFab ioCURTOCURTOCURTOCURTOCURTO

Artista: Fabio CurtoAnno di nascita: 1987

Periodo di attività: 1991 – Ancora in attivitàGenere: musica d’autore, folk, rock, pop rock,musica balcanica, metal

Rubrica musicale della LunaRubrica musicale della LunaRubrica musicale della LunaRubrica musicale della LunaRubrica musicale della Luna

di

Dan

iele

B

ettu

zzi

Dan

iele

B

ettu

zzi

Dan

iele

B

ettu

zzi

Dan

iele

B

ettu

zzi

Dan

iele

B

ettu

zzi

di

Fran

cesc

o D

igna

tici

Fran

cesc

o D

igna

tici

Fran

cesc

o D

igna

tici

Fran

cesc

o D

igna

tici

Fran

cesc

o D

igna

tici

NEWS daNEWS daNEWS daNEWS daNEWS da

PALAGANOROCK CITY

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OV OV OV OV OV O L TL TL TL TL T AAAAA G G I OG G I OG G I OG G I OG G I O

15la LUNA nuova - Maggio 2016

Ciao Fabio, bentornato...Buongiorno a tutti.

Non abbiamo domande preparate.A parte la prima, a nome della Re-dazione. È di quelle più impertinen-ti però, dopo sarà tutto in discesa…Vai!

Hai talento, ma anche umiltà. Seiun animale da palco e lo hai di-mostrato. Hai pure la faccia giusta,ma non solo: hai dimostrato un le-game speciale con Palagano.Detto questo, mi spieghi che cavo-lo ci azzecca la cittadinanza ono-raria?[Ride di gusto] Non lo so è venuta “unpo’ così”. Fin dal mio primo disco [Stel-le, Rospi e Farfalloni, uscito nel 2013,nda], un po’ per scherzo ed un po’ no,è cominciato questo “scambio” affet-tuoso e simpatico con il paese di Pa-lagano. Poi gli spostamenti qui sonodiventati anche più frequenti. Ricordoche, appena vinto “The Voice”, mi sonofiondato a Palagano. Avevo bisogno diun nido, di un rifugio. La Calabria eratroppo distante. Nello spazio sì, maanche a causa di un certo “focolaio”acceso che avevo laggiù e che avreb-

be rischiato di scottarmi. Ho pensatosubito al vostro paese ed alla suamagnifica accoglienza. Poi è scattatapure questa “gag” della cittadinanzaonoraria. Non dimentichiamo poi il “car-retto” che mi ha caricato e mi ha por-tato in giro per il paese, proprio all’in-domani della vittoria. Un Apecar, concarretto stile dopoguerra ed un condu-cente con scritto “tigella” sulla magliet-ta. Io ed il mio amico Giovanni Bragliasul carretto. Rimarrà nella storia, erada una vita che sognavo una roba così.

Come hai cominciato a suonare?A quattro anni. Mio zio mi porta un’ar-monica a bocca presa alla Fiera dellaMadonna del Pettoruto, in provincia diCosenza. Avevo una canzoncina intesta, quella classica “del cowboy”[l’accenna con la chitarra, è “O Susan-na” per intenderci, nda]. Prendo l’ar-monica e capisco: quello che avevo intesta lo riuscivo a suonare. In realtànon è che l’ho capito, l’ho fatto e ba-sta.

Poi hai cominciato ad esprimertiin maniera più consapevole…Sì, col pianoforte. A 5 anni mi hannoiscritto a pianoforte, anche se io vole-

vo fare arti marziali. Avrei potuto diven-tare un pugile, evidentemente.

Fai ancora il pugile?Meni le persone?No, almeno… non lo faccio se non mifanno incazzare [risate].

Okay, dicevi del pianoforte…Studiavo, un po’ di malavoglia… e leg-gevo gli spartiti, ma non è che mi pia-cesse tantissimo. O meglio, facevo fin-ta di leggerli. In realtà arrivavo alla le-zione con la musica già tutta in testae me la cavavo così.

E poi le prime composizioni...Sì, a 7 – 8 anni. Non erano composi-zioni vere e proprie, ma delle variazio-ni su pezzi di musica leggera. Le pri-me composizioni vere e proprie arriva-rono quando avevo 11 anni.

Ti porti dietro qualcosa di quelleprime composizioni oppure le con-sideri oggi troppo ingenue?No, non le considero per niente troppoingenue. A 13 anni scrissi “Composi-zione N° 2”, la quale, dopo quasi 15anni, è diventata una canzone dal tito-lo Underwater world [ce la accenna con

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIO

Registrazioni in Palagano, aprile 2016.

NEWS da

PALAGANO ROCK-CITY

16 la LUNA nuova - Maggio 2016

voce e dolce arpeggio sulla chitarra].Alcuni spunti erano già decisamentematuri e credo di portarmi dietro tantodi quella roba.

Successivamente sei passato allachitarra che, a differenza del pia-noforte, puoi portartela in giro…perlomeno col pianoforte è piùcomplicato!Sì, suonavo in strada. Non è che civivevo, come si è inventato qualcuno.Ci suonavo. Per anni è stata la miaprofessione, al cento per cento. Fu apartire dai 23 anni, appena consegui-ta la laurea in Scienze Politiche, e duròalmeno fino ai 27. Dopo l’Università mifeci Est Europa, Spagna… è stato tut-to, è stata una scuola vera e propria,un corso di specializzazione. Inizi, nonsai che cazzo stai facendo. Poi supe-ri quella fase, superi l’imbarazzo, ca-pisci che è quello che ti piace. Poi ar-rivano le risposte positive dalle perso-ne ed il cuore ti si riempie: anche loropensano che tu stia facendo la cosagiusta. Superi le leggi del caso edell’imprevedibilità che vogliono che,magari, al lunedì ti becchi cento euro

ed al martedì zero. Entri in pace conl’Universo, semplicemente perchél’idea di svegliarsi e fare quello che tipiace è la cosa più bella che ci sia.

Tra il pianoforte ed il giro per l’Eu-ropa… ci siamo dimenticati di qual-cosa?Sì. Per un periodo suonavo il basso ecomponevo per una band black metal.[Prima dell’intervista, Fabio avevaimbracciato il basso, suonandolo no-tevolmente bene, nda]. Fu dai 14 ai17 anni.

Come fa uno col “cuore sangui-nante” per il cantautorato e per lagrande scuola del Rock ad appas-sionarsi al metal? Personalmentemi ha sempre fatto schifo. Non èche non lo rispetti. Semplicemen-te non ce la faccio… ma forse è unmio limite…Mi piaceva tantissimo.

Qual è il tuo approccio compositi-vo? Prima testo o musica?Considera che la musica è soprattut-to suono. Il cantautorato, soprattutto,

ha innalzato l’importanza del testo. Mala musica in sè va oltre, esiste e valegià per sè.Se sei un cantautore e ti trovi bene apartire dal testo, nessuno te lo vieta,vai avanti così. Per me, però, il Dio èla musica. Le parole vengono dopo.

Forse si potrebbe aggiungere chetutta la musica Rock o comunquetutta quella che puoi sentire o haipotuto sentire alla radio dacinquant’ anni a questa parte, daiLed Zeppelin a Bob Dylan o agliStones o chessò… agli Oasis, perfarti qualche esempio… tutto quel-lo che è arrivato alle grandi mas-se è soprattutto cuore ed istintoprima che filosofia ed intellettuali-tà. Mi sbaglio?Non ti sbagli, è così. A me arriva il suo-no, il “tribale”, il tamburo… i cori sen-za senso che magari non dicono nulladi elevato a livello letterario. È un po’lo stesso meccanismo per cui ti ritroviin Piazza Maggiore [Bologna, nda]…giri la testa ed un gruppo sta suo-nando Smoke on the water. Non saiperché, ma quel riff lì ti dà energia, tirimette in piedi… sono vibrazioni, cheti entrano nelle ossa e ti cacciano fuo-ri una forma di benessere. Non saiperché.

La parte migliore della musica èinspiegabile…Assolutamente inspiegabile ed è bel-lo che sia così.

Pensa ad esempio a Vasco o adaltri cantautori. Va detto che, ri-spetto ad altri “colleghi”, sei an-che un vero musicista: chitarra,piano, basso, violino, cori. Tuttosembra venirti istintivamente daDio…Se voglio farti sentire… chessò… dol-cemente malinconico, ad esempio,attraverso una musica che ho in te-sta, credo di poterlo fare in dieci se-condi. Ben più difficile mi sarebbe,nello stesso lasso di tempo, cacciartifuori quattro parole con un bel signifi-cato.La musica è immediata, non servechiedersi un bel niente per poterne

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIO

NEWS da

PALAGANO ROCK-CITY

17la LUNA nuova - Maggio 2016

godere.

Facciamo un esperimento: diven-tiamo dolcemente malinconici indieci secondi…[Parte un giro con chitarra arpeggiata,in SI minore, gli vado dietro… ]Esperimento riuscito. Ora sono triste[risate].

Come la chiamiamo?“Dieci secondi di tristezza in Si mino-re”.

Che mi dici del violino? Quando èarrivato?È arrivato in un periodo pazzo. Nel2009 venimmo a suonare a Savonierocon un gruppo chiamato "ÈtantDonnès", facevamo pezzi nostri, unprogetto meraviglioso secondo me. Inquell’occasione sedevo alla batteria ecantavo. Tipo Phil Collins.

Molto anti-estetica come abbina-ta…Molto anti-estetica. Nessuno capivadove fosse il cantante. Ma mi destreg-giai. Il violino arrivò subito dopo. Me loregalarono al compleanno e montai lecorde al contrario. Tra l’altro custanonu sac e sord… poi qualcuno mi hadetto: “A 21 anni non puoi iniziare asuonare il violino. E’ troppo tardi”.Meno male che me lo hanno detto.Nonostante questo, da lì ad un paiod’anni mettemmo su un progetto in cuisuonavo il violino: "La Van Guardia".Gran bel progetto.

Poi il tuo primo album solista, Stel-

le, rospi e farfalloni...

Ci fu questo momento della mia vita incui stavo incidendo l’album d’esordiode "La Van Guardia" (omonimo) e du-rante lo stesso periodo cominciai leregistrazioni per Stelle, rospi e farfal-loni. Fu un esperimento, effettivamen-te non avevo mai scritto pezzi in italia-no cantautorali.

Benché io parli da ascoltatore piut-tosto ignorante nell’ambito deicantautori, posso dirti che ascoltaiper la prima volta quel disco unpaio di anni fa e ricordo di avere

subito pensato: ”Caspita, questo èvero talento, chissà se sono in moltia conoscerlo…”Ti ringrazio.

Ci sono uno o più brani di quell’al-bum a cui ti senti legato partico-larmente?Sono molto legato a Il Rospo innamo-rato. Ha la carica emotiva e la soffe-renza tipiche di un addio, con una de-scrizione molto dolce.

Quanto conta la Calabria in quelloche scrivi? Cosa pensi della tuaterra?Conta tantissimo. Lo Scultore Omero,nel primo album, è un sunto della miainfanzia nella mia terra. La Calabria èuna terra combattuta fra sentimentiprofondissimi di rispetto, arte, poesiaspontanea e delinquenza. Certa gen-te ha rovinato tanto di ciò che aveva-mo di bello. 'Ndrangheta, di questo stoparlando e di nient’altro. Guadagni in-calcolabili e la propria “sede” principa-le all’interno di una delle regioni piùpovere d’Europa. Il luogo in cui sononato io mi ricorda un po’ Palagano, inun certo senso. Si trova in montagna,peraltro, a circa settecento metri di al-titudine. Mi lego alle cose belle, siadelle persone che dei luoghi. Ho que-sto approccio e credo di non direcazzate su questo: se anche della miaterra ci sono cose che fanno schifo emagari sono pure di più di quelle chemi piacciono, io ricordo quelle che mi

piacciono. Non dirò mai che la miaterra fa schifo. Non si può passare lavita a cercare di limare le cose e lepersone affinché rientrino nei nostriideali; vorrebbe dire sprecare tutto ilnostro tempo.

Prima di proseguire con la tua sto-ria del dopo - “Stelle” …mi incu-riosiva una cosa: cosa ascolti dimusica straniera?Tasto un po’ particolare. Prendo alcu-ni “capitoli” o dettagli ben precisi daivari artisti, senza avere magari interes-se sull’intera discografia. Prendi i DeepPurple, ad esempio: per me sonomade in Japan, punto. Tutto Nebraskadi Springsteen, certamente, ed il suolegame con The ghost of Tom Joad;ci trovo un mondo dentro. Poi iCreedence Clearwater Revival, aveva-no tutto: blues, rock and roll, gospel…tanta rabbia… ed un cantantefenomenale; in loro c’è tutto quel biso-gno di amore mischiato con la rabbiae la potenza del rock. Mi ci riconoscoanche io in questo.

E dei cantautori italiani cosa midici?Sono legato ed affezionato a 10-15pezzi di De Andrè; mi piace poi il pri-mo Branduardi, con quell’atmosfera da“elfo nel bosco incantato”. Non avevomai ascoltato Fossati fino a che nonmi hanno detto che, quando canto initaliano, ricordo molto lui; stessa cosami è successa con il cantato in ingle-

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIO

Fabio Curto nel momento della vittoria a “The Voice of Italy”, 2015

NEWS da

PALAGANO ROCK-CITY

18 la LUNA nuova - Maggio 2016

se ed Eddie Vedder.

E’ arrivato il momento: dimmi diThe Voice. Come ti hanno scelto al-l’inizio?Detto sinceramente: nelle preselezionimi sarei scelto. È qualcosa legato alfatto che oramai nove cantanti su die-ci suonano uguali come voce. Inoltreio avevo esigenza di farla sentire, lamia voce.Non era un hobby. Tante persone di-cevano che per me cantare era comeparlare. Non subivo la mediazione diuna particolare tecnica vocale o di unaqualche pre-impostazione sull’approc-cio al palcoscenico. Oggi ti insegna-no addirittura a simulare il pathos; nonva bene, così siamo alla morte artisti-ca.

E dopo come funziona durante ilperiodo delle trasmissioni televisi-ve? E’ davvero tutto preparato?Si prepara tutto al dettaglio, dai tempitelevisivi non si sfugge. Non posso peròlamentarmi, in un certo senso: le scelteavevano sempre la mia partecipazio-ne.

Che impressione hai avuto sul “mo-tore” principale di The Voice?Badano alla musica o vince la ri-cerca degli ascolti?Sempre prima gli ascolti, è la regoladella TV. Sempre e comunque.

Raccontami il momento della tuabella vittoria…È stata un bel terremoto. E subito doponon c’era tempo da perdere, si dovevauscire subito con un singolo… o cosecosì. Ricevevo migliaia di chiamate algiorno e non riuscivo a mettermi incontatto con la mia discografica, cheavrebbe dovuto darmi indicazioni.Fui un po’ travolto da tutto questo “igno-to”, almeno all’inizio. Per quanto riguar-da le ragioni della mia vittoria, va dettoche una bella differenza l’ha fatta ilbacino di voti dell’Italia del centro e delsud. Roma è stata una “roccaforte”.La Calabria pure ha risposto bene.

Come ti sentivi dopo la vittoria?

Ancora più semplice di prima. Ancheperché ho capito che la semplicità miha premiato, non ho dovuto inventarminiente, mi è bastato continuare a farequello che stavo già facendo.

Il primo singolo partorito in seno aThe Voice è stato L’ultimo Esame.Cosa cambia rispetto ai tuoi lavoriprecedenti?Cambia che con quel singolo doveva-mo creare un certo tipo di prodotto,che si adattasse a chi poteva interes-sarsi della trasmissione e votarmi.

Qualitativamente parlando, comeconsideri L’ultimo Esame?Ti dirò che L’ultimo Esame, nel suogenere di pop rock con venacantautorale, lo considero un lavoromolto ben fatto. È altresì chiaro che,se tu lo collocassi in un contestounderground, piuttosto che punk o nonso cos’altro, “stonerebbe” un po’.Comunque a me piace davvero tantamusica diversa. Non mi dispiacereb-be per nulla fare un intero concerto sul-lo stile de L’ultimo Esame, purché sisuoni bene.

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIO

Lo Scultore Omero lo consideri frai tuoi migliori pezzi, se non il mi-gliore. Perché non si poteva pro-porlo a The Voice?Non avrebbe avuto il tempo materialedi raggiungere le persone. Il testo vaascoltato due o tre volte, almeno cre-do. A The Voice avevi novanta secondiin cui ficcare una strofa ed un ritornel-lo.

Si può dire che le tue migliori cose,a livello qualitativo, non sianoadatte al grande pubblico?Sì, si può dire, almeno per quanto ri-guarda il Fabio Curto solista. Già "LaVan Guardia" ad esempio, è sempreroba di nicchia se vuoi, ma si tratta diuna nicchia più “allargata”.

Secondo te, l’Italia di oggi è pron-ta ad accogliere musica di quali-tà?No.

Pensi che oggi la qualità vengapremiata in ambito musicale?No.

Fabio Curto Live al My West Pub di Palagano, 2016

NEWS da

PALAGANO ROCK-CITY

19la LUNA nuova - Maggio 2016

A L T OA L T OA L T OA L T OA L T OVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIOVOLTAGGIO

Chi è che “conta”? La gente? Leradio?Già nel momento immediatamentesuccessivo a The Voice mi sono ac-corto presto che il pubblico, la gente,conta poco. Se una certa radio nazio-nale vuole imporre qualcosa, il “peso”della gente è davvero poca roba.

Ti seguo. Secondo me però, al dilà di una qualsivoglia volontàoscura da parte delle radio(“Money, so they say…”) che forsec’è sempre stata, c’è stato pure untempo in cui qualità ed accessibi-lità al “grande pubblico” andava-no a braccetto. Vale a dire: gliZeppelin, ad esempio, hanno ven-duto tantissimo… però erano an-che piuttosto “bravini”. Ora nonfunziona così. Perché?In generale sono d’accordo con te. Ilmainstream è questo, in Italia in parti-colare. Va pure detto che la qualitàtecnica e di esecuzione è comunqueelevata. Arrangiamenti raffinati, produt-tori in gamba. Però immagina di ascol-tare quelle stesse canzoni solo chi-tarra e voce: se ne accorgerebbe an-che un bambino che la qualità è scar-sa. L’underground italiano invece, chesfugge da questa logica, lo trovo mol-to interessante.

Fossimo in Inghilterra, cambiereb-be qualcosa?Qualcosa sì, credo proprio di sì.

Abbandoniamo la divagazione edatteniamoci alla cronologia: è cam-biato il tuo modo di vivere durantequesto ultimo anno?Beh, mi sono capitate quelle cose unpo’ “classiche”, sai… mille telefonate,la gente che mi ferma per strada…Lavorativamente ho avuto qualche bel-la opportunità dopo The Voice. Ho fat-to anche un bel po’ di date da solo,direi ventotto in un anno. In generale,ho avuto qualche bella soddisfazione.Ecco, chi pensa che io sia diventatoricco si sbaglia non di poco, ma di gros-so! Intendiamoci, vivo dignitosamentedi musica, di musica soltanto e direiche me la cavo un po’ meglio rispettoa prima.

E i 150.000 euro della vittoria?A me personalmente nessuno ha stac-cato un assegno e ci tengo parecchioa precisarlo. Alla luce del regolamen-to, si tratterebbe di soldi che finiscono“in un contratto discografico”. Ma la-sciamo stare…

Hai cominciato a beccare più don-ne rispetto a prima?Dal punto di vista amoroso sono an-dato “controcorrente”: mi sonofidanzato con una ragazza della qualesono innamoratissimo.

Direi che è il momento di dedicar-le una canzone.L’hai già composta per lei?

Ovviamente. Si chiama Song forRebecca.[Ce la canta tutta. Manco a dirlo… èun gran pezzo]

“Affogato nel suo amore”… ”La ra-gione per cui canto”… Beh, sei bel-lo cotto…[Ride] Esatto….

Concludiamo con un pensiero alconcerto di stasera qui a Palaga-no.Sei carico? Che tipo di concertosarà?Sarà speciale anche perché ci saràtanta gente che mi ha sostenuto inquesto ultimo anno. A Palagano misento completamente a casa. Quindisuonare stasera non è un impegno, èuna bella “rimpatriata”.Sarà uno spettacolo acustico, ma conqualche arricchimento che ho pre-re-gistrato sulla mia loop station: sezionidi archi, bassi elettrici, cori ed altraroba.

Bella roba. Grazie davvero Fabio.Ora sentiti libero di sparare unacazzata conclusiva a ruota libera…Grazie per l’intervista nella stanzina-studio de la LUNA nuova e grazie perla bella atmosfera.

“Bluesettino” finale in Mi e poiandiamo a pranzo, ok?Bene. One, two, three, four…

NEWS da

PALAGANO ROCK-CITY

20 la LUNA nuova - Maggio 2016

CORRIDOI UMANITARICORRIDOI UMANITARI

"Il progetto dei corridoi umanitari dimostra che invece dei muri, dellesofferenze ingiustamente inflitte a migliaia di persone, che hanno

diritto ad essere ospitate perché in pericolo, si offre la possibilità digiungere in Italia in modo sicuro per sé e per tutti.

È una risposta all’insegna dell’umanità e dell’efficacia perchéinaugura una felice collaborazione tra istituzioni e società civile che

facilita l’integrazione e produce anche risparmi per la collettività".(Marco Impagliazzo,

presidente della comunitàdi Sant’Egidio)

Dall’Italia un segnale di speranza per l’Europa

29 febbraio 2016. L’arrivo a Roma deiprimi 93 profughi siriani, provenienti daalcuni campi del Libano, ha dato con-cretamente inizio ad un progettoecumenico che permetterà a mille per-sone di essere accolte in Italia graziead un'idea proposta dalla Federazionedelle Chiese Evangeliche in Italia, dal-la Comunità di Sant’Egidio e dalla Ta-vola valdese.Dopo un assiduo lavoro di negoziazio-ne con le autorità italiane e stranierepreposte, è stato aperto questo primo

"corridoio umanitario" dal Libano checonsente a profughi, in condizioni diparticolare vulnerabilità, di entrare inItalia su un volo di linea grazie ad un"visto umanitario".La base giuridica di questa iniziativasi fonda sull'art. 25 del Regolamento(CE) n.810/2009 del 13 luglio 2009 re-lativo al Codice comunitario dei visti eprevede la possibilità di concedere vi-sti, previsti in via ordinaria dal codicefrontiere Schengen, "per motivi uma-nitari o di interesse nazionale o in virtù

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'di

La

ura

Bet

tuzz

i

Laur

a B

ettu

zzi

Laur

a B

ettu

zzi

Laur

a B

ettu

zzi

Laur

a B

ettu

zzi

21la LUNA nuova - Maggio 2016

di obblighi internazionali". A questoscopo, la Federazine delle ChieseEvangeliche in Italia (FCEI), Sant'Egi-dio e la Tavola valdese da una parte, ei Ministeri degli Affari Esteri e dell'In-terno dall'altra, hanno sottoscritto il 15dicembre 2015 un protocollo, il qualeprevede una collaborazione con leambasciate italiane in Marocco e inLibano, e presto anche in Etiopia. Ibeneficiari dei corridoi umanitari, unavolta arrivati per vie legali e sicure sulterritorio italiano, possono avanzare ri-chiesta di asilo e sono presi in caricodal coordinamento accoglienza FCEI-MH (Federazione delle Chiese Evan-geliche in Italia-Mediterranean Hope).Le prime famiglie arrivate in Italia sonoora ospitate in varie città italiane, an-che vicine a noi, come Reggio Emilia,Brescello, Novellara e San Michele."Operazione Colomba" fa parte dellaComunità Papa Giovanni XXIII, fonda-ta da don Oreste Benzi, opera in varienazioni (Albania, Colombia, Palestina,Libano, Italia) come Corpo Nonviolentodi Pace ed è presente da anni in uncampo profughi nel nord del Libano,dal quale provengono 22 (12 bambini,tra i quali Khaled, nato poche settima-ne fa a Reggio Emilia, e 10 adulti) del-le 93 persone accolte il 29 febbraio.A sostenere la loro accoglienza quisono le parrocchie, che hanno dato di-sponibilità di appartamenti/canonichee la Caritas reggiana che coordina gliaiuti e si fa carico delle necessità diqueste famiglie.Ogni giorno immagini, video e testimo-nianze tentano forse di fare informa-zione su ciò che sta succedendo apochi chilometri da noi; ogni giornodiscorsi, pareri e valutazioni tentanoforse di risolvere quello che sta suc-cedendo a pochi chilometri da noi; ognigiorno parliamo, dibattiamo e analiz-ziamo tentando forse di avere un’opi-nione su ciò che sta succedendo apochi chilometri da noi. Proprio daquesto “interrogarsi”, che ognuno di noifa ogni giorno davanti alla televisione,è nato nelle menti di gente come noi ilprogetto dei corridoi umanitari. Proget-to che, contro ogni aspettativa, è di-ventato realtà ed offre a mille personecome noi, ma nate con una fortuna

diversa, di salvarsi. Ed offre, a noi, lapossibilità di aiutarli. Presto arriveran-no altre persone, e tante altre sonoancora in attesa di comunità, parroc-

Profughi siriani accolti nella provincia di Reggio Emilia

chie, organizzazioni che si prendanoa cuore le loro situazioni.Gente come noi, di Palagano, cosafarà?

www.operazionecolomba.it

www.mediterraneanhope.it

Caritas reggiana: www.caritasreggiana.it

Tel. 0522 922520

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'

22 la LUNA nuova - Maggio 2016

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'

I "corridoi umanitari" sono frutto di un Protocollo d’intesasottoscritto da: Ministero degli Affari Esteri e della Coo-perazione Internazionale - Direzione Generale per gli Ita-liani all’Estero e le Politiche Migratorie; Ministero dell’In-terno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione;Comunità di Sant’Egidio; Federazione delle Chiese Evan-geliche in Italia; Tavola Valdese.

Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere inEuropa, e ha come principali obiettivi: evitare i viaggi coni barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato unnumero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedirelo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affaricon chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “con-dizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di per-secuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini,anziani, malati, persone con disabilità) un ingressolegale sul territorio italiano con visto umanitario e la pos-sibilità di presentare successivamente domanda di asilo;consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e pertutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i neces-sari controlli da parte delle autorità italiane.

I corridoi umanitari sono il frutto di una collaborazioneecumenica fra cristiani cattolici e protestanti: Comunitàdi Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche,Chiese valdesi e metodiste hanno scelto di unire le loroforze per un progetto di alto profilo umanitario.

I corridoi umanitari prevedono l’arrivo nel nostro Paese,nell’arco di due anni, di mille profughi dal Libano (per lopiù siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco (dove approdagran parte di chi proviene dai Paesi subsahariani interes-sati da guerre civili e violenza diffusa) e dall’Etiopia (eritrei,somali e sudanesi).

L’iniziativa è totalmente autofinanziata dalle organizzazioniche lo hanno promosso, grazie all’otto per mille dellaChiesa Valdese e ad altre raccolte di fondi. Non pesaquindi in alcun modo sullo Stato. La stessa Comunità diSant’Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche nel-l’ambito del progetto Mediterranean Hope e la Tavolavaldese per il tramite della Commissione Sinodale per laDiaconia (CSD), provvedono alle spese per l’ospitalitàdei profughi. Alcune associazioni, come ad esempio laComunità Papa Giovanni XXIII, presente da mesi nel cam-po libanese di Tel Abbas, hanno facilitato, con il loro ge-

CORRIDOIUMANITARI

neroso impegno, la realizzazione del progetto.Una volta arrivati in Italia i profughi non solo sono accolti,ma viene loro offerta un’integrazione nel tessuto socialee culturale italiano, attraverso l’apprendimento della lin-gua italiana, la scolarizzazione dei minori ed altre inizia-tive. In questa prospettiva viene loro consegnata una co-pia della Costituzione italiana tradotta nella loro lingua.

Per tutti questi motivi i corridoi umanitari si propongonocome un modello replicabile dagli Stati dell’area Schengene non solo dalle associazioni o da privati .

La selezione e il rilascio dei visti umanitari avviene suquesta base: le associazioni proponenti, attraverso con-tatti diretti nei paesi interessati dal progetto o segnalazionifornite da attori locali (Ong locali, associazioni, organi-smi internazionali, Chiese e organismi ecumenici, ecc...)predispongono una lista di potenziali beneficiari. Ogni se-gnalazione viene verificata prima dai responsabili delleassociazioni, poi dalle autorità italiane; l’azione umani-taria si rivolge a tutte le persone in condizioni di vulnera-bilità, indipendentemente dalla loro appartenenza religio-sa o etnica; le liste dei potenziali beneficiari vengono tra-smesse alle autorità consolari italiane dei Paesi coinvoltiper permettere il controllo da parte del Ministero dell’In-terno; i consolati italiani nei paesi interessati rilascianoinfine dei Visti con Validità Territoriale Limitata, ai sensidell’art. 25 del Regolamento visti (CE), che prevede peruno Stato membro la possibilità di emettere dei visti permotivi umanitari o di interesse nazionale o in virtù di ob-blighi internazionali.

Le organizzazioni che hanno proposto il progetto allo Statoitaliano si impegnano a fornire: assistenza legale aibeneficiari dei visti nella presentazione della domanda diprotezione internazionale; ospitalità ed accoglienza perun congruo periodo di tempo; sostegno economico per iltrasferimento in Italia; sostegno nel percorso di integra-zione nel nostro Paese.

I Paesi coinvolti nel progetto sono, nella prima fase, ilLibano (circa 600 profughi) e il Marocco (150), nella se-conda l’Etiopia (250). Si prevede quindi l’arrivo di millepersone in 24 mesi.Dopo la valutazione dei risultati da parte di un nucleo dimonitoraggio, si prenderà in considerazione la possibili-tà di continuare.

SCHEDA

23la LUNA nuova - Maggio 2016

I siriani sono oggi la popolazione diprofughi più grande al mondo.Si calcola siano intorno ai 6,5 milionigli sfollati interni, mentre le personeche sono state costrette ad abbando-nare il Paese sono 2,5 milioni, secon-do i dati ufficiali. Gran parte dei profu-ghi siriani sono attualmente rifugiati inLibano: un milione quelli registratidall'UNHCR, ma diverse fonti stimanoche la cifra reale si aggiri tra 1,5 e 2milioni. Molti siriani in Libano non siregistrano presso l'UNHCR, in parteper paura che i loro nomi vengano se-gnalati al governo siriano oppure a quel-lo libanese che li respingerebbe in Si-ria, in parte perché il Libano non rico-nosce lo status di profugo e non auto-rizza l'UNHCR a creare campi profu-ghi. È quindi molto difficile intercetta-re i profughi, non essendoci veri e pro-pri centri di registrazione.La popolazione libanese è di circa 4,5milioni di persone.Ad oggi, quindi, si considera che nelPaese viva un numero di profughi si-riani pari ad almeno 1/3 del numerodei libanesi.La grande maggioranza dei profughipresenti in Libano è musulmanasunnita che fugge dalle persecuzionidel governo e, soprattutto ultimamen-te, dalle violenze indiscriminate dei varigruppi armati che combattono in Si-

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'

I SIRIANI IN LIBANOUn po' di più su

ria, molti dei quali affiliatiall'Is.La popolazione libanese,che spesso continua a ve-dere i siriani come gli ex-occupanti, è preoccupatadall'alto numero di profughi.Questa preoccupazione èaumentata dalle incertezzesulla effettiva possibilità diun loro rientro in Siria (vistal'esperienza con i profughipalestinesi), dai rapimenti disoldati libanesi ad Aarsal edalla possibile presenza dicellule dell'IS fra di loro.L'incremento repentino del-la popolazione ha inoltreportato ad un'impennata neiprezzi degli affitti e contem-poraneamente ad un crollodel costo del lavoro. I sirianisono disposti ad accettarequalsiasi lavoro a compensimolto bassi e ciò è un fatto-re di notevole tensione con ilibanesi, che si sentono derubati dellavoro e dei diritti. La situazione deiprofughi siriani in Libano è drammati-ca: non essendo ufficialmente ricono-sciuti come tali, non possono avere letutele che lo Status di rifugiati garanti-rebbe loro.Si sono quindi dovuti organizzare e

mantenere autonomamente con i pro-pri risparmi.Le fasce sociali più agiate, una picco-la minoranza, hanno trovato alloggioin case in affitto, possibilmente nellegrandi città, come Beirut, Tripoli, ecc...La maggioranza ha trovato riparo inalloggi di fortuna, in particolare garageed edifici ancora in costruzione.Infine, un significativo numero di profu-ghi è andato a vivere in tende costruiteda loro stessi. Questi accampamentivengono definiti ITS (Informal TentedSettlements), sono generalmente com-posti da poche decine di tende in le-gno, plastica (nylon) e cartone e sonodislocati ovunque.Il governo libanese non ha voluto crea-re strutture per questi campi, sempreper il timore che divenissero stabili, percui non è stato possibile per UNHCRe altre ONG rifornirli di tende/prefab-bricati, elettricità, condotte idriche, fo-gnature e spesso neanche bagni.

24 la LUNA nuova - Maggio 2016

Grazie all'apertura di un canale umanitario per i profughi siriani, sono in arrivo icinquanta uomini, donne e bambini (in decisa maggioranza), con cui i volontari diOperazione Colomba vivono da due anni nelle tende di un campo profughi nel norddel Libano.Sono tutti scappati dalla città di Homs, molti dal quartiere di Ban El Hamra, uno deiluoghi in cui è stata pensata e sognata la lotta del popolo siriano per la libertà, dopoanni di povertà in aumento e crescente repressione da parte di un regime dittatorialeincapace di rispondere altrimenti alla crisi in divenire. Uno dei primi quartieri adessere bombardati nel 2011, ora non ne è rimasto più nulla; i suoi abitanti fuggiti orimasti sotto le macerie, tutti considerati oppositori al regime. Non si sa più nulla ditanti amici e famigliari di questi numeri chiamati "profughi".Profughi, sì, di una guerra schifosa, della quale l'occidente è complice, e che sipotrebbe fermare se solo lo volessimo. Fuggiti in Paesi che non possono e altri chenon vogliono accoglierli. Profughi che qui, in Italia, hanno diritto all'asilo politicograzie ad una Costituzione consapevole di quella guerra scritta nero su bianco per-ché da ripudiare. Profughi che tanti altri amici e famigliari sembrano dover perdereper terra e per mare per raggiungere questi diritti.

"L'ultima follia italiana, ora andiamo a prenderli con gli aerei" titolava un quotidiano riferendosi alle prime 93persone in arrivo tramite questo canale umanitario. La Siria ha creato ad oggi 5 milioni di profughi e oltre 7milioni di sfollati interni, tralascio i numeri dei morti in guerra e sulle vie di fuga.Profughi? Abu Akram, Sabaa, Akram, Issra, Ammudi, Sabaha, Karima, Rasha, Ahmad, Maisee, Rayan, Odei,Khalil, Fatmi, Backer, Omar, Abdel Karim, Rousun, Shaed, Shaimee, Imaan, Khaled che nascerà in Italia.Sono i Siriani accolti a Reggio Emilia.E come spiegarli i loro nomi? Come spiegare le risate della sera bevendo il mate, le lacrime di chi è obbligatoa ricordare il passato, i baci e gli abbracci come se si fosse famiglia da sempre, i saluti a chi non partirà... Lapaura per un futuro ignoto, che però è futuro e questo basta alla speranza che definisce l'Uomo?Si spiega a livello Umano, che non è quello dell'abusato termine "umanitario". È quello degli occhi che sispecchiano in quelli dei piccoli nei quali rinasce la storia e in quelli dei vecchi pieni di lotte, ma senza nemici.È quello delle mani che si stringono, che condividono. È quello dei piedi stanchi che camminano con la storiache si fa sotto di essi e che vale per tutti e ciascuno. Incancellabili impronte su una strada che una è, e unadeve farsi perché accettata tale. Il livello Umano è quello dell'aria che entra a pieni polmoni, come se respirarefosse un privilegio dato dalle presenze che ci scegliamo accanto.È solo a livello umano che posso spiegare i tanti nomi che custodisco, non con progetti scritti, non con articolidi giornale, forse neanche a parole. Umano è il livello che voglio possibile, ovunque e sempre.

Umano è il livello che voglio possibile,ovunque e sempre.

VOVOVOVOVOLOLOLOLOLONTNTNTNTNTARIAARIAARIAARIAARIATOTOTOTOTO&SOSOSOSOSOLIDLIDLIDLIDLIDARIETARIETARIETARIETARIETA'A'A'A'A'

IL LIVELLO UMANO

Sara Bigi,venticinqueanni, reggiana,volontaria diOperazioneColomba, havissuto tre mesiin un campoprofughi sirianoin Libano.

25la LUNA nuova - Maggio 2016

Informazione, cultura, solidarietàda Palagano e dintorni Associazione la Luna

TTTTTEEEEEAAAAATRTRTRTRTROOOOOTTTTTEEEEEAAAAATRTRTRTRTROOOOOcomunale

Le prossime iniziative del Teatro comunale di Palagano compren-deranno anche un progetto in via di realizzazione: "Università e mon-tagna".Seguendo alcuni consigli, abbiamo pensato di proporre un ciclo diserate durante le quali saranno presentate pubblicamente alcunetesi di laurea. In particolar modo, pensavamo di coinvolgere coloroche hanno svolto progetti di ricerca riguardanti tematiche di inte-resse locale, ma l’iniziativa è aperta a chiunque voglia sfruttarla.Siamo ancora in fase preparatoria, dunque è ben accetto qualun-que suggerimento; le tesi non sonoancora state scelte ed è possibile pro-porre la propria.L’intento è quello di valorizzare il pro-dotto culturale ed intellettuale dei gio-vani presenti sul nostro territorio e coin-volgere la cittadinanza, permettendo ladivulgazione di ricerche e progetti diinteresse comune.

LE ULTIMEATTIVITÀ

ORGANIZZATENEL TEATRO

COMUNALEDI PALAGANO

2 maggio. Spettacolo teatrale inlingua inglese della Scuola secon-daria.

16 aprile. Spettacolo teatrale del-la Compagnia dialettale di S.Cassiano. Il ricavato è stato devo-luto alla scuola primaria di Palaga-no.

8 aprile. Spettacolo teatrale in lin-gua inglese organizzato dall'Istitu-to comprensivo di Montefiorino.

10 marzo. "Il male da non tacere".Il problema della violenza sulla don-na. Organizzato da "Associazionela Luna" in collaborazione con il Co-mune di Palagano

29 gennaio. In occasione dellaGiornata della memoria proiezionedel film "Dottor Korczak".

26 dicembre 2015. La Corrida na-talizia.

TEATRO:UNIVERSITÀ

E MONTAGNA

Contatti, informazioni, prenotazioni,consultazione del calendario degli eventiin programma nel Teatro comunale diPalagano

web: www.luna-nuova.itmail: [email protected]: 334 1537548

26 la LUNA nuova - Maggio 2016

Ricerche, documenti e ricordiVVVVVaaaaal l l l l DDDDDrrrrraaaaagogogogogonnnnneeeeee DINe DINe DINe DINe DIN TORTORTORTORTORNININININI

Dapprima nel 1429, o come sostiene il Bucciardi, nel 1426,toccò al potente casato dei Montecuccoli, feudatari in granparte dell’Appennino modenese, essere cacciati per sem-pre dalle valli del Dolo e del Dragone ottenendo dagli Estensila promessa, sempre mantenuta fino all’avvento napoleoni-co, che quella terra non sarebbe mai più stata infeudata.Venne poi la più recente storia della seconda guerra mon-diale che vide questa volta salire prepotentemente in Roc-ca i nazifascisti, che in quello stabile vi elessero un poten-

te presidio. Ma ancorauna volta i nostri padri,nell’estate del 1944,diedero nuovamenteassalto a quel castellomedievale dando poivita alla prima Repubbli-ca partigiana d’Italia. In-teressanti documentidescrivono questi duefamosi eventi.

Il primo è la cronaca“Memorie Istoriche delFrignano” scritte nel1664 dal Notaio Alessio

Magnani che valendosi verosimilmente dell’archivio dellafamiglia Montecuccoli, al servizio della quale operò appun-to come Notaro, ci descrive in modo particolarmente detta-gliato non solo le cause che determinarono l’assalto inquella mattina del 25 novembre 1429, ma anche i capifami-glia che organizzarono la sommossa e le circostanze del-la fuga dei feudatari.Il secondo invece narra, attraverso un manoscritto ineditodel mio archivio, le vicende di un analogo attacco che, adistanza di oltre cinque secoli dal precedente in esame,vede la cacciata da Montefiorino dei nazifascisti. Que-st’ultimo raccoglie la testimonianza del giovane studenteuniversitario milanese, Guido Campagnol (mio suocero,deceduto prematuramente nel 1974) catapultato casual-mente dopo l’8 settembre, al pari di tanti altri giovani, neinostri monti ad intraprendere la vita partigiana e tra i pri-missimi a valicare l’ingresso della Rocca appena liberata.La passione del giovane diciannovenne Guido per la foto-grafia e per la pittura traspare a tratti nelle parti del volumi-noso manoscritto: “Difficoltà inenarrabili” come lui stessole titola, combattimenti, ritirate, rapporti con la popolazio-ne locale e, soprattutto, la descrizione minuziosa dei com-ponenti del suo gruppo di ribelli, insieme alla straordinariadescrizione di come trovò i locali appena abbandonati dainazifascisti.

di A

ldo

Mag

noni

Ald

o M

agno

ni

Ald

o M

agno

ni

Ald

o M

agno

ni

Ald

o M

agno

ni

GLI ASSALTI ALLA ROCCADI MONTEFIORINO

Due date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianoDue date separate da oltre mezzo millennio di storia testimonianocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessocome il desiderio di libertà e democrazia non abbia concessoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momentoresidenza tranquilla nella Rocca agli usurpatori del momento

25 NOVEMBRE 1429 25 NOVEMBRE 1429 25 NOVEMBRE 1429 25 NOVEMBRE 1429 25 NOVEMBRE 1429 eeeee 7 GIUGNO 1944 7 GIUGNO 1944 7 GIUGNO 1944 7 GIUGNO 1944 7 GIUGNO 1944

Foto Maciupiciu-MaciuDrone

27la LUNA nuova - Maggio 2016

Ricerche, documentie ricordi

"...Haveva Messer Andrea Fogliani da Reggio Podestà diMontefiorino per Nicolò et Alberguccio signori di quella giu-risditione uno prigione per nome Cristoforo da Rovallo reodi un delitto molto grave, da cui essendo stato posto altormento, et per non havere a confessare, tagliatasi la lin-gua essendo morto di spasimo, quei di Montefiorino comemal soddisfatti per certe imposte fatte loro da questi Si-gnori, per lo che havevano fatto ricorso, et cavato provisionidal Marchese, vogliosi di cose nuove, et havendo per capidi tutti quegl’altri i Casini et i Magnoni da Vetriola parenti diquel tale da Rovalo morto in prigione, havendone primapassato doglianza in absenza loro con Madonna CatterinaMalaspina moglie di Nicolò con dirgli che forsi se ne potria-no pelar la barba, la mattina di Santa Catterina cioè il 25 diNovembre del 1429 nell’aprire della porta del castello, etnel mutare le guardie forsi anco elle complici del tradimen-

Venerdi 25 novembre 1429(oppure lunedi 25 novembre 1426)

to, entrando impetuosamente con armi alla mano, con altevoci et parole ingiuriose scacciandone l’infelice Signora contutta la famiglia senza rispetto veruno con mettere ognicosa a sacco, si che ella hebbe appena tempo di fuggirealla meglio od alla peggio che potè, e con Pietro e Gugliel-mino suoi figlioli fanciulli scalzi e malvestiti fuggendo per lerive scoscese et dolente si ritirò di qua dal Dragone, ricove-randosi in casa di quei della Torre di Susano 2 miglia lonta-ne, e con gran fatica e prieghi ottenne dai sollevati di Mon-tefiorino il proprio letto, e ritirandosi insieme con Nicolòsuo marito, et Alberguccio il cognato si ben trattato dallafortuna e dalla amorevolezza del Marchese lor Signore com-plice del fatto, et in estremo alla Pieve di Polinago".

LA CACCIATADEI MONTECUCCOLI

Sabato 17 giugno 1944

LA CACCIATADEI NAZIFASCISTI

Così relaziona Davide (Osvaldo Poppi) sull’attività al 30 giu-gno: “In quei giorni si iniziò l’assedio di Montefiorino di no-stre forze composte dai distaccamenti Fontana e Barbolini(sassolesi) e dal distaccamento Balin.Interrotto l’acquedotto, le linee della corrente elettrica e iltelefono, la guarnigione fascista restò priva di acqua e luce,senza carne e grassi e ogni giorno e notte i nostri posti diblocco colpirono i militi che si recavano ad attingere acquaalle fontane fuori dell’abitato.Un’uguale opera di disturbo si compiva nei confronti del

presidio di Frassinoro…”Da frammenti del manoscritto di Guido Campagnoll’arrivo in Val Dragone: "Di buon mattino mi si avvertìche avrei raggiunto la formazione che mi era stata

destinata; era quella comandata da Giovanùn. Era un ra-gazzo sui vent’anni, nato e vissuto su quei monti, deciso erispettoso. Si notava in lui la preoccupazione che lo facevapiù uomo; forse mai nella sua vita aveva avuto tanta re-sponsabilità. Quando io giunsi si trovava in postazione conuna squadra d’una ventina di uomini.La descrizione di Ultimio Pagani e Cesario Palandri: "Conme avevo un ragazzo detto 'il mitragliere' appunto perchésparava con detta arma. Era un ragazzo coraggioso, stra-no ragazzo però: quasi sempre serio, assai di frequente si

28 la LUNA nuova - Maggio 2016

e DINe DINe DINe DINe DIN TORTORTORTORTORNININININIVVVVVaaaaal l l l l DrDrDrDrDraaaaagogogogogonnnnneeeee Ricerche, documenti e ricordi

arrabbiava per cose da nulla, però era pronto a fingere disorridere quando lo si obbediva. Aveva lineamenti belli, maferoci; mi dava l’aspetto di un soldato romano.L’altra formazione era comandata da un altro ragazzo dinon più di 22 anni. Pure lui era dei luoghi e come l’altro luipure dotato di una buona dose di coraggio. Aveva nomeUltimio [Ultimio Pagani, recentemente scomparso. N.d.A.];ricciuto, con baffetti ben curati e un viso olivastro. Un regi-sta l’avrebbe preso per raffigurare un corsaro di mare. Dal-la sua bocca, sempre in atteggiamento di sorriso, spicca-vano i denti bianchi in contrasto con l’impeccabile camiciarossa, che i primi giorni non abbandonava mai.Il comandante era Balin [Cesario Palandri, n.d.A.], un ra-gazzo onnipresente. Aveva 20 anni, non più alto di 1,65con capelli ondulati e basette bionde molto lunghe. Suquesti monti le sue basette avrebbero potuto passare allastoria, come in Francia lo fu per la cravatta alla Valliere.Per molti giorni non lo vidi mai ridere. Doveva essere moltopreoccupato: era il 'refugium peccatorum' e credo non aves-se nemmeno il tempo per respirare. Vestiva sempre in modidiversi e non so dove andasse a finire tutta la roba checambiava. Forse, anzi deve essere così, lui abitava vicinoe quindi più di molti poteva tenersi pulito. Solo una volta micapitò non solo di vederlo ridere, ma di scherzare moltoallegramente. Eravamo a riposare in un fienile. In quel gior-

no doveva aver sentito i suoi vent’anni che mal si adattava-no a tutta quella serietà e responsabilità. Rise con moltaspensieratezza, gettando dell’acqua a un compagno chedormiva. E poi, con l’aria più sorniona lo ascoltava impre-care. Nessuno, tra i non presenti, avrebbe supposto chefosse stato il serio Balin e, anzi, fu lui stesso a confessar-lo". La presa della Rocca: "Aspettavo Balin. Tutti l’aspetta-vano; eravamo tutti ansiosi di udire la sua voce che avrebbedato l’ordine per l’attacco definitivo a Montefiorino.Entrai in Rocca. Uno spettacolo desolante mi si presentòinnanzi. Nel cortile prospicente la porta vi era una tavolacon sopra avanzi di carne di mulo cruda. Il pozzo servì loroper trafugare munizioni ma, più che altro, le posero dentroper inquinare l’acqua. Tutt’intorno era un cumulo di immon-dizie. A destra, sempre al piano terreno, stava una stanzaingombra di armi di ogni sorta e di vestiario militare. In un’altrastanza una tavola imbandita era coperta di avanzi. Al pianosuperiore un fetore imparagonabile avvolgeva i locali; qua elà sedie rovesciate, rimasugli di vivande. Nelle camere, lettisconvolti ostacolavano il passo. In terra un numero incal-colabile di bossoli da moschetto e da mitragliatore.Più giù, nelle camerate della truppa, brande e coperte ab-bandonate nel caos. Avvolto da una decina di coperte tro-vammo un ragazzo di diciott’anni che dalla paura avevapreferito aspettare che lo raggiungessimo noi".

Massiccio edificio al quale le numerose distruzioni e rico-struzioni, succedutesi attraverso i secoli, non hanno tolto ilcarattere ed il fascino del castello medievale a dominio dellevalli del Dolo e del Dragone.Il suo primo nucleo, il cui elemento principale, la torre, esi-ste ancora e si conserva in buono stato, dovrebbe risalire alXII secolo (1170), ed essere stato realizzato dai principali

feudatari degli abati di Frassinoro – i Montecuccoli – come centro di controllo sul territorio settentrionale delle Terredell'Abbadia. Nel secolo successivo ed in concomitanza con il periodo di massimo espansionismo verso la montagna delcomune cittadino di Modena, gli abati frassinoresi ed i Montecuccoli diedero vita ad un deciso potenziamento della vecchiafortificazione (1230 circa): in un primo tempo essa venne dotata di un nuovo palazzo-torre residenziale e poi, dopo esserestata per la prima volta occupata e danneggiata dalle truppe modenesi, nuovamente potenziata (1245 circa) con lacostruzione del cassero esterno rafforzato da due torri.Poco prima di essere sconfitti alla Fossalta, alla metà del Duecento, i modenesi riuscirono nuovamente a prendere la rocca,dopo averla lungamente assediata, e la danneggiarono gravemente in modo che non potesse nuovamente essere riarmatacontro di loro. Dopo vari decenni di abbandono, il complesso venne nuovamente utilizzato, dapprima come romitorio didue monaci frassinoresi e poi, dai primi decenni del Trecento, venne scelto come sua dimora da Guidinello Montecuccoli:di conseguenza le strutture vennero riattate e la rocca fu trasformata in residenza signorile fortificata. Contemporanea-mente veniva anche fondato il borgo di Montefiorino – dal quale l'attuale centro si è evoluto – e costruita la Torre delMercato, che sopravvive oggi come campanile della chiesa paesana. Con la cacciata dell'ultimo discendente di Guidinelloe la richiesta da parte dei montefiorinesi di soggezione diretta alla casa D'Este, la rocca divenne sede di podesteria, e poi,dopo secoli, del municipio, qual è tutt'ora nonostante i gravi danni subiti durante l'ultima guerra. Attualmente, una granparte della rocca, completamente restaurata, è visitabile, compresa la torre che ne formava il nucleo originale e sulla cuisommità è possibile salire.

LA ROCCADI MONTEFIORINO

29la LUNA nuova - Maggio 2016

Ricerche, documenti e ricordie DINe DINe DINe DINe DIN TORTORTORTORTORNININININI

VVVVVaaaaal l l l l DrDrDrDrDraaaaagogogogogonnnnneeeee

Tra le casate del ducato estense, unposto di grande rilievo ha occupato lafamiglia dei Montecuccoli, di antichis-sime origini. E’ fondato pensare chela loro origine vada ricercata tra i nota-bili frignanesi che, durante il lungo pe-riodo dell’occupazione bizantina, as-solsero compiti di amministrazione delfisco e della giustizia, potere che fuloro confermato dai successivi domi-natori longobardi e franchi.Il loro primo nome è Da Frignano o DaFeroniano, poi Corvoli ed infine DaMontecuccolo, dal nome dell’omonimocastello.Più volte al seguito di Matilde di Ca-nossa finché, dopo la morte della GranContessa, i Montecuccoli ottennero,nel corso del XII secolo, l’investiturafeudale direttamente dall’imperatore.Consolidarono rapidamente il loro po-tere, come dimostra l’elezione a ve-scovo di Modena, nel 1157, di un loromembro, Enrico e la nomina a protet-tori dei territori dell’abbazia benedetti-na di Frassinoro, fondata nel secolo XIdai Canossa.Il personaggio più famoso della fami-glia Montecuccoli è il generale Rai-mondo. Nacque il 21 febbraio 1609 daGaleotto II, conte di Montecuccolo,Sassorosso e Burgone, e da AnnaBigi, damigella alla corte estense del-la duchessa Virginia de’ Medici.

La grandezza di Raimondo deriva dalvasto bagaglio di conoscenze e da uncomplesso patrimonio di esperienzedirette, accumulato nei momenti for-mativi della sua vita: la Guerra deiTrent’anni, i viaggi nelle capitali euro-pee e gli incontri con i personaggi piùeminenti dell’epoca. Furono occasio-ni che gli permisero di analizzare gliapparati degli Stati più moderni, l’or-ganizzazione degli eserciti, le strate-gie dei grandi condottieri accanto ocontro i quali si trovò a combattere:Wallenstein, Tilly, il re di Svezia Gu-stavo Adolfo, i generali francesi Condèe Turenne.Elaborò idee nuove e riformatrici incampo militare e politico quali l’orga-nizzazione logistica della guerra e lanecessità di un esercito permanente.In un’epoca di giganti che si conten-devano la supremazia sull’Europa, ilMontecuccoli si trovò dalla parte delgigante più debole: l’Impero asburgico,diviso al suo interno, retto da un impe-ratore politicamente e militarmentedebole, costretto a fronteggiare avver-sari forti quali la Francia di Richelieu,Mazzarino e di Luigi XIV, la Svezia delre Gustavo Adolfo e l’Impero Ottomanodi nuovo presentatosi sulla scena eu-ropea.Raimondo partecipò a tutte le campa-gne militari d’Europa dal 1625 al 1675,

ma su tutte le imprese brilla la vittoriacontro i Turchi del 1664, sul fiume Ra-ab, nell’attuale Ungheria, che impedìagli eserciti ottomani di penetrare nelcuore dell’impero.La fama di Raimondo è legata, oltre aisuccessi militari, alla sua produzioneletteraria. Scrisse diversi trattati di artemilitare, di cui molti andati perduti, chegodettero subito di grande fama e fu-rono tradotti in diverse lingue. Le sueteorie e idee riguardanti tecniche, ma-novre, progetti di fortificazioni furonorecepite dai più moderni Stati europei.Gli ultimi anni della vita di Raimondofurono amareggiati dalle invidie e dallemalignità, dalla violenta opposizione diuna parte della corte che non condivi-deva i metodi di condurre la guerra eosteggiava i suoi piani di riforma del-l’esercito e dello Stato. Arrivarono adaccusarlo di malversazione e di esser-si arricchito in modo disonesto, maRaimondo riuscì sempre a difendersiprovando la sua onestà.Da tempo malato, morì a Linz il 16 ot-tobre 1680. Il funerale solenne fu cele-brato a Vienna e il corpo fu tumulatoaccanto a quello della moglie Marga-rethe nella chiesa dei Nove Cori Ange-lici.

I MONTECUCC0LI

Raimondo Montecuccoli

Un po' di più su

(Fonte:http://intornoalmontecimone.altervista.org/

i-montecuccoli/)

Antico casato modenese le cui primenotizie si hanno a partire dall'anno1000. Nel XIII secolo la famiglia difeudatari si stabilisce nel Castellodi Montecuccolo, situatonell'omonima frazione dell'attualecomune di Pavullo.Signori del Frignanofino al XVII secolo.

30 la LUNA nuova - Maggio 2016

LA REPUBBLICADI MONTEFIORINO

Il suo territorio si estendeva su partedelle zone montuose delle province diModena e Reggio comprendendo gliattuali comuni di Montefiorino – ovevenne posta la sede del governo –Frassinoro, Prignano sulla Secchia,Palagano, Polinago, Toano, Ligonchioe Villa Minozzo.L'8 settembre 1943, in seguito all'ar-mistizio firmato tra il nuovo governo cheaveva sostituito quello fascista e gliAlleati, segnò l'inizio dell'occupazionenazista della penisola – giacché i te-deschi non erano più nostri alleati.Nacque anche la Repubblica SocialeItaliana (o Repubblica di Salò) che rac-colse tutti i fascisti che desideravanorimanere alleati alla Germania e rinne-gavano l'armistizio ed il governo Bado-glio. In questo contesto si sviluppò "laResistenza".Le forze armate italiane, rimaste sen-za ordini dagli alti comandi, si trovaro-no allo sbando; un reparto di allievi uf-ficiali dell'Accademia di Modena, chefacevano esercitazioni tra le Piane diMocogno e Monchio, si sciolse la-sciando sul posto armi ed attrezzatu-re belliche.Solo una parte dell'Italia era stata libe-rata, e tutta l'area centro-settentriona-le era sotto il controllo della Repubbli-ca Sociale e dei nazisti. Questi de-cretarono la chiamata alle armi nel-l'esercito “repubblichino”; molti giova-ni decisero di non rispondere e, persfuggire all'arresto con l'accusa di di-serzione e tradimento, si rifugiarono inmontagna. Furono loro, nel nostro caso

provenienti da Sassuolo e Modena, arecuperare le armi lasciate dai cadettied a iniziare, nell'autunno 1943, le pri-me azioni di guerriglia contro i Nazifa-scisti. Durante l'inverno 1943 - 1944 letruppe nazifasciste non riuscirono acondurre operazioni risolutive contro "iribelli", che progressivamente aumen-tavano di numero e si organizzavano.Il 18 marzo1944 un massiccio contin-gente nazifascista, comprendente re-parti di paracadutisti tedeschi e di ar-tiglieria, raggiunse la Rocca di Monte-fiorino e da lì bombardò pesantemen-te i paesi di Savoniero, Susano, Co-strignano e Monchio, mentre altre trup-pe rastrellarono ed uccisero civili. Levittime furono 136 ed i paesi furono inbuona parte distrutti.Anche Montefiorino fu distrutto. Neigiorni successivi toccò a Civago, Cer-varolo e Ripatonda, dove vennero uc-cisi una trentina di civili.Le file partigiane si ingrossarono rapi-damente. In Val Dragone si costituì labrigata “Giustizia e Libertà”, coman-data da Mario Allegretti. Entro la finedella primavera nell'area di Montefiori-no si erano radunati circa cinquemilapartigiani comunisti della divisione Mo-dena Armando (guidata da Mario Ric-ci), mentre a Fontanaluccia avevanosede i partigiani democristiani guidatida Ermanno Gorrieri. Il 17 giugno pre-so stabilmente il controllo del territo-rio, insieme ad altri reparti di stanza inaltre zone, costituirono un governo de-mocratico autonomo con sede nellaRocca di Montefiorino, dando vita alla

Repubblica, mentre tutti i combattentisi riunirono nel Corpo d'Armata CentroEmilia, al comando di Armando.Si pensò alla riorganizzazione civile delterritorio libero, alle elezioni dei sinda-ci, alla costituzione di un ospedale, alrifornimento di viveri ed a tutte le in-combenze alle quali un governo deveprovvedere. Vi furono arresti, processied esecuzioni.Nel frattempo proseguivano, al di fuoridel territorio liberato, le azioni di distur-bo, volte a scongiurare un probabilecontrattacco nazifascista; gli Alleatiparacadutavano nella zona liberata ri-fornimenti, attrezzature ed alcuni uffi-ciali di collegamento.Dopo soli 45 giorni la Repubblica fucancellata da un massiccio attacconazifascista: i reparti partigiani si re-sero conto di non poter resistere finoall'arrivo degli Alleati, il cui fronte eraancora tra Romagna e Toscana, e sidispersero. Montefiorino, Gombola,Piandelagotti, Toano, Villaminozzovennero dati alle fiamme, mentre la po-polazione, memore della strage del 18marzo, si mise in salvo con la fuga.Fino alla definitiva liberazione nell'aprile1945 i partigiani, riorganizzatisi sullemontagne, continuarono a condurreazioni di disturbo contro le retrovie te-desche e di sabotaggio nel territoriooccupato.

(Fonte:http://www.comune.montefiorino.mo.it/

laroccadimontefiorino.php)

Territorio che durante la Resistenzariuscì a liberarsi militarmente dall'occupazione

nazifascista avviando una esperienza diautogoverno democratico.

Visse dal 17 giugno al 1 agosto 1944.

e DINe DINe DINe DINe DIN TORTORTORTORTORNININININIVVVVVaaaaal l l l l DrDrDrDrDraaaaagogogogogonnnnneeeee Ricerche, documenti e ricordi

31la LUNA nuova - Maggio 2016

di B

runo

Ric

chi

Bru

no R

icch

i

Bru

no R

icch

i

Bru

no R

icch

i

Bru

no R

icch

i VVVVValleallealleallealle

LaL aL aL aL a

VVVVValleallealleallealledelladelladelladelladellaBallataBallataBallataBallataBallata

2929292929aaaaa

PARTE

Rebottini Nadia (1955 – 2014).Nata a Riolo di Palagano, da Goffredo eCaterina Barbati, Nadia ha vissuto la fan-ciullezza a Palagano ove pure ha fre-quentato le scuole elementari raggiun-gendole sempre a piedi anche durantela stagione invernale. La famiglia si èpoi trasferita da Palagano al Poggio diCostrignano ove il padre, agricoltore,conduceva la piccola azienda. Nel 1976Goffredo, che nel frattempo lavoravacome forestale, fu assegnatario di un ap-partamento nella casa popolare diCasina ove si trasferì con la famiglia; daallora Nadia diventò per tutti “la Nadiada Casina”. Nadia, coi due figli Giusep-pe e Paolo, ha poi sempre vissuto aPalagano, dedicandosi a diverse attività

Serena, Nadia nonostante i guai

giù a Casina con Beppe e con Paolino

faceva i turni alla “Cassa” dei “Ciacciai”

e dura lotta al crudele destino

lo scoramento non la prese mai

e sorrise anche l’ultimo mattino!

Nadia, nella tua grande sofferenza

Ci hai dato esempio di bontà e pazienza!

Alto fra i “confratelli” in processione

viene Bertugli Ernesto dal Casello

d’ottimo aspetto e reputazione

con alpino umorismo sul cappello

ti racconta il “colore” del marrone

con l’aggiunta via via di qualche orpello.

La vita giovanil pericolosa

mutò: calma, serena e laboriosa!

di volontariato, nonostante la grave ma-lattia che l’aveva colpita. La ricordo inparticolare per tanti anni volontaria del-l’ambulanza di Palagano e per altrettan-ti anni “cassiera” nello stand dei MaestriCiacciai, sia a Palagano che nelle varieuscite nei comuni della provincia. Nadiaera molto amante dei fiori e credo ciò inlinea con la grande bontà d’animo e di-sponibilità verso tutti. La ricordiamo tutticon affetto e riconoscenza.

Bertugli Ernesto (1919 – 2015).Nato in famiglia contadina di povere con-dizioni a “Casa Folino”, frequenta alcu-ne classi elementari a Palagano aven-do fra l’altro come insegnante ancheSuor Imelde delle Francescane di Pala-

gano. Militare di leva nel 1939, prendeparte alla guerra lampo con la Francianel 91° Compagnia Mortai; nel 1941/1942 è alpino in Russia nella “Sacca delDon” ove riporta parziale congelamentoad una mano e ad un piede; rientra apiedi a Vipiteno e viene ricoverato al-l’ospedale di Feltre. Ripreso dai tede-schi durante la Repubblica di Salò, vie-ne inviato a Bolzaneto ove riesce a fug-gire mentre in colonna veniva trasferitoalla stazione ferroviaria per l’invio in Ger-mania. L’8 dicembre 1944 sposa LidiaBononi, da cui avrà quattro figli, duemaschi e due femmine. Nel primissimodopoguerra si dedica al commercio dibestiame e, specialmente, nel trasferirebestiame vivo dall’Appennino in Tosca-na con viaggio interamente a piedi. Datala statura e la forte fibra, Ernesto, da sem-pre iscritto alla “Confraternita del San-tissimo”, portava in processione la ban-diera lunga o uno dei lampioni pesanti;tutte le domeniche, immancabilmente,raggiungeva Palagano col furgoncino“Ape” in compagnia della moglie per laS. Messa. Si racconta di Ernesto unaneddoto: allorché una signora gli chie-se come mai le avesse venduto deimarroni rossicci, rispose che per il tipopiù scuro doveva rivolgersi altrove.

32 la LUNA nuova - Maggio 2016

Scrivi

alla La Luna nuova esce 3-4 volte l'anno per cui alcunelettere spedite alla redazione potrebbero attendere

periodi lunghi prima della loro pubblicazione,perdendo la loro "attualità". Per ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questo

problema tutte le lettere ricevute verrannoproblema tutte le lettere ricevute verrannoproblema tutte le lettere ricevute verrannoproblema tutte le lettere ricevute verrannoproblema tutte le lettere ricevute verrannosubito pubblicate sul nostro BLOGsubito pubblicate sul nostro BLOGsubito pubblicate sul nostro BLOGsubito pubblicate sul nostro BLOGsubito pubblicate sul nostro BLOG

(www.luna-nuova.it)(www.luna-nuova.it)(www.luna-nuova.it)(www.luna-nuova.it)(www.luna-nuova.it) dove potranno anche essereargomento di discussione.

Luna

La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a, 41046 Palagano (MO)

Fax: 0536 970576 - Tel.: 0536 961621e-mail: [email protected]

Non si pubblicano lettere anonime

AMBIENTALISMO.Un principio fondamentale è quello di riconoscere, comeproprio, la tutela dell’inalienabile diritto di ogni individuo, adun’equa ripartizione delle risorse del nostro pianeta, non-ché il dovere morale di ognuno di noi di garantire ai nostrisimili, non solo contemporanei, ma anche futuri, la dispo-nibilità di un capitale di risorse non inferiore a quello di cuila presente generazione può godere.Per “risorse” si intendono non soltanto i beni economici,cioè quelli riconosciuti storicamente come scarsi (la terra,i suoi prodotti, i beni del sottosuolo, i mezzi di produzionee i capitali monetari), ma anche gli spazi vitali e i beni finoad oggi considerati non economici, perché considerati nonscarsi (l’aria, l’acqua dei mari e dei laghi, gli animali e ivegetali).Si considera altresì “risorsa” di interesse universale, e quindida tutelare per questa e per le future generazioni, il patri-monio culturale accumulato nel corso dei secoli da tuttele popolazioni della terra, a qualsiasi stadio di evoluzioneesse si trovino o si siano trovate, in tutti i campi dello scibileumano. Infine, ma non ultima, si considera “risorsa” di inte-resse universale “il tempo” che deve essere disponibile atutti in eguale misura, non solo per sopravvivere material-mente, ma per sopravvivere nel senso più pieno del termi-ne, per partecipare con pieno diritto alle comuni sceltesociali, per crescere e realizzarsi nella propria umanità,secondo finalità e disegni da ciascuno liberamente scelti,ma perseguiti nel rispetto degli analoghi diritti dei proprisimili ( la mia libertà finisce quando….). Si può ritenereche le risposte sociali sinora disponibili siano seriamenteinadeguate a garantire l’equa ripartizione delle “risorse” nellospazio e nel tempo sopra auspicata, tanto più in presenzadi un processo di crescita esponenziale (leggere il 29° gior-no di Lestre Brawn) quale oggi ci troviamo a fronteggiare eche siano anzi in atto seri processi degenerativi tali da

compromettere conquiste già consolidate, per lo meno intalune parti del globo: tra queste “la salute” e “l’equilibriopsico-fisico” degli individui nelle società industrializzate.Riconosciuta la centralità e l’urgenza di questi problemi, cisi propone di dare un contributo alla loro soluzione, impe-gnandosi:1) Ad approfondire lo studio delle problematiche relativealla salute ed all’ambiente, in tutte le loro implicazioni elivello sia locale che globale;2) A divulgare le conoscenze acquisite nel modo più esau-riente e nelle forme più consone a renderle accessibili eutilizzabili da tutti, indipendentemente dalla preparazioneculturale, ciò nella consapevolezza che l’universalità del-l’informazione è una premessa indispensabile alla realiz-zazione di una società realmente democratica e che, inquesto campo, soprattutto per quanto riguarda i problemidella salute e dell’ambiente, esistono gravissime carenze;3) Promuovere tutte quelle iniziative, sia a livello locale chegenerale, atte alla salvaguardia ed al miglioramento dellasalute e dell’ambiente.Su questa terra c'è la certezza che esiste in abbondanzatutto il necessario per soddisfare le nostre esigenze; quel-lo che invece non esiste è la possibilità di esaudire l'aviditàche c'è in ognuno di noi.Per questo non può essere proponibile nessun altro meto-do se non quello che ci porta al recupero dell'originarioequilibrio energetico spirituale dell'individuo, arginare laconfusione derivante dal decadimento degli equilibri gene-rali.Quello attuale è un momento di paradossi: ovunque si han-no dimostrazioni di prove di ingegno e di ispirazioni moltoimportanti nel campo delle scienze, della cultura in gene-rale, dell’arte, della medicina, ma anche di “evidente igno-ranza e di idiozia”: da una parte possediamo delle risorsescientifiche estremamente importanti, dall’altra milioni di

33la LUNA nuova - Maggio 2016

Scrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla Luna

persone muoiono di fame o di guerre fratricide. Possedia-mo opportunità senza precedenti, ma siamo anche di fron-te a minacce senza precedenti.

P.S.Possiamo confrontare le differenze fra ecologia eecologismo, la prima è una scienza, la seconda è un’ideo-logia. Nella vita sono necessarie sia l’una che l’altra: en-trambe servono per una civile convivenza.

Francesco Discienza

TRE ASSEMBLEE PER IMITARE GESÙ.GEOVA E I LORO FEDELI.Molti cercano di imitare personaggi famosi o importanti,mentre altri, saggiamente, prendono come esempio Gesù,Dio e persone loro fedeli vissute nel corso dei millenni.La serie delle tre assemblee dei Testimoni di Geovadell’Appennino e del Comprensorio Ceramiche fra l’estate2015 e la primavera 2016 prende in esame questi tre fon-damentali aspetti.Il congresso tenuto in estate aveva come tema “ImitiamoGesù”. In armonia con le parole della Prima Lettera di Pie-tro (2:21), Cristo ha lasciato un modello e i suoi seguacidevono seguire attentamente le sue orme nei pensieri enei comportamenti. Sono stati usati vari e interessanti modidi insegnare: discorsi, foto, video e rappresentazioni sce-niche. I presenti hanno compreso come applicare gli inse-gnamenti di Gesù a loro stessi, nella famiglia e nella co-munità.La seconda assemblea è stata organizzata il 7 novembrescorso. Aveva come tema “Imitiamo Geova! – Efesini 5:1”.In questo versetto, la Parola di Dio invita a divenire “Imitatoridi Dio come figli diletti”. Il programma ha fatto riflettere sul-le tante qualità di Dio come giustizia, saggezza, capacitàdi perdonare e imparzialità; ha mostrato come imitarle inpensieri, azioni e nei rapporti con altri. E’ stato spiegatoanche Efesini 5:2 che consiglia di “continuare a cammina-re nell’amore”, la principale qualità di Dio.Il 24 aprile 2016 i Testimoni modenesi e reggiani si sonoritrovati nella Sala delle Assemblee di Imola per completa-re la serie con il terzo incontro. E' stato sviluppato il tema“Imitiamo la loro fede”, tratto dalla Lettera agli Ebrei 13:7,dove la Parola di Dio invita a imitare la condotta di personefedeli a Dio e a Cristo.Il programma ha evidenziato eccellenti esempi biblici diuomini, donne e giovani che hanno mostrato straordinariafiducia nelle promesse di Dio. Le relazioni hanno spiegatocome e perché è bene imitarli. E' stato messo in evidenzache anche nei nostri giorni ci sono notevoli esempi di fedelia Dio e che pure alcuni giovani possono divenire modelli

degni di essere seguiti. Il programma ha fatto notare i be-nefici fisici, mentali, emotivi e spirituali che derivano dabuoni comportamenti.Come a tutte le riunioni tenute localmente dai Testimoni aPalagano, anche a queste grandi assemblee l’ingresso ègratuito e tutti sono benvenuti.Informazioni nel sito ufficiale www.jw.org e alla [email protected]

Romano SalaroliTestimoni di Geova Appennino modenese

Ufficio Stampa

IN VIAGGIO.Otto dicembre: festa del’’Immacolata Concezione.Personalmente ho scoperto l’importanza liturgica di que-sta festa solamente nel 1945, anno del mio ingresso nelSeminario di Fiumalbo. Ho ancora viva, stampata nellamente, la magia di quella giornata solenne; soprattutto lavisione della Cappella. Non mi è mai sfuggita la data del-l’otto dicembre. Ovunque io fossi, il mio pensiero correvalassù, al raccoglimento di quel piccolo luogo, grato allaVergine Immacolata, per le emozioni vissute in quella “spe-cialissima giornata”.Vedo ancora la statua della Vergine venirmi incontro, in untripudio di luci sfolgoranti, avvolta in una ghirlanda di giglipurissimi e profumati, tanto da far sembrare dicembre, al-lora lassù mese veramente di ghiaccio e di palle di neve, ilmaggio delle rose.“Palle di neve”: in quanto c’era in giardino un alberello, benvisibile dalla chiesa, che fioriva in dicembre, e i suoi fiori lichiamavamo, appunto: “palle di neve”.Ricordo che per accedere alla cappella bisognava passaredalla sacrestia, mentre i celebranti indossavano i paramentiper la Messa solenne. Il colore era il bianco: candido comela neve, e simbolo di purezza e di castità dei sacerdoti.Immagini e sensazioni che non mi lasceranno più.Sulle loro facce era dipinta la gioia che, essi, si scambia-vano a vicenda, coll’augurale saluto del: “Prosit”.Allora il Seminario era pieno di Sacerdoti: Don Medardo,Don Renzo, Don Antonio, Don Dante e tanti, tanti altri. Ionon avevo mai assistito ad una cerimonia così pomposa;non vi ero assolutamente preparato. Non sapevo nemme-no che in quel giorno si consegnasse la veste talare aglialunni di quarta ginnasiale, motivo per cui, in quel giorno,si aggiungeva festa alla festa. La cappella straripava diparenti, venuti da ogni dove per assistere alla vestizionedei loro “pretini” e qualcuno sognava già, in cuor suo, futurecerimonie di consacrazione a Vescovi e Cardinali dei lorofiglioli.Dentro di me, invece, bollivano e ribollivano assieme gioiae solitudine. Io c’ero, ma avevo la sensazione di trovarmi lì

34 la LUNA nuova - Maggio 2016

Scrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla Luna

per puro caso; erano cose che a me non riguardavano:nessuno si curava di me. Ricordi che affiorano, oggi, allamia memoria, vedendo Papa Francesco che porta i “barbo-ni” di Roma, lavati e ben sbarbati, in visita alla CappellaSistina, seguita da pranzo “papale”. Tuttavia sentivo, o al-meno così mi sembrava, che la Vergine mi fosse ugual-mente vicina, e ciò mi permetteva di inserirmi e gustarmi lafesta.Avevo, tra l’altro, escogitato un escamotage: oltre che Madredi Dio, consideravo la Madonna come amica; come la...“mia fidanzata”, così non avevo più bisogno di intermediari.L’avevo idealizzata al massimo grado, come solamentesanno fare i ragazzi lasciati a se stessi. Mi comportavocome fa il bambino con la mamma, quando le dice che levuole bene e che da grande... “la vuole sposare”.Penso che, vedendomi così mentalmente “indaffarato”, laVergine Benedetta sorridesse benigna di questo bamboc-cio “ingarbugliato”, come farebbe ogni mamma di questomondo.Fin qui la mia storia. Una piccola storia da tre soldi, per unverso insignificante e brutta, per altro aspetto, invece, “me-ravigliosa” e ben riuscita: me la sono cavata. Avrei volutofare il prete, avrei voluto avere “un pulpito tutto mio”, maquesto è un altro discorso...Dopo una guerra disastrosa che aveva devastato l’anima digrandi e piccini, ho vissuto quel periodo del seminario comeun sogno, un meraviglioso sogno di normalità, ma c’erasempre qualcosa che mi ricordava che normale non ero.Mi si diceva che, per fare il prete, avrei avuto bisogno diuna dispensa speciale del Papa, ma allora il Papa, ancheper un seminarista, era un’entità astratta. Sul trono di Pie-tro sedeva il principe Eugenio Pacelli; nulla di più lontanodalla gente; fermo ancora al bacio della pantofola.Da allora è come se fossero passati secoli; sotto i pontidel Tevere è transitata parecchia acqua. Intanto la mia vitaha proseguito il suo cammino ed anch’io sono arrivato alrush finale. Ho riempito la mia vita con la famiglia, il lavoro,un po’ di politica e il sindacato. Mi resta da percorrere iltratto più impegnativo, ma non mi spaventa; mi sento alsicuro, in buona compagnia. Mi porto ancora nel cuore laVergine Maria: l’Immacolata, quella di “Fiumalbo”, della qua-le il mio animo è ancora innamorato, e con la guida del piùgrande Papa degli ultimi diciotto secoli di storia della Chie-sa, la mia vita, nell’Anno Santo della Misericordia, non puòche finire bene ed avere un senso pieno. Per dirla con S.Paolo: “Ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.Il resto...Mi proietto nel futuro per mano a Francesco e, al suo fian-co, tutte le distanze si accorciano ed i pesi si fanno piùleggeri. Anche uno della mia... stirpe, con lui vicino, forse,avrebbe potuto fare il prete.Oggi, 18 dicembre 2015, ho seguito alla televisione la ceri-monia di apertura della Porta Santa presso l’Ostello dellaCaritas a Roma, ed ho ascoltato la sua omelia. "Dio" - hadetto - "si trova nell’umiltà, negli ultimi. Non saranno gli

onori né i soldi ad aprirci le porte del cielo, bensì la caritàverso gli ultimi".Ha citato le parole del Vangelo: "Avevo fame e mi avetedato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere...",alle quali mi permetto di aggiungere: “Ero sporco, sudicioe maleodorante e mi avete soccorso con la doccia calda eristoratrice; avevo la barba lunga, incolta, e pidocchiosa emi avete fornito gratis il barbiere; ero disperato e mi aveterestituito un po’ di dignità; ero solo e mi avete fatto compa-gnia”.È su queste cose che saremo chiamati a giudizio.Ho anche letto, in questi giorni, per l’ennesima volta, “IFratelli Karamazov” di Dostoevskij, ed il mio pensiero èandato all’interrogatorio, da parte del Grande Inquisitore, al“Disturbatore” silente del romanzo: "Perché sei venuto adisturbarci?" - gli chiede, rabbioso, il grande Inquisitore, ilCardinal “Torquemada” - "Sei venuto infatti a disturbarci, losai anche tu", gli ribadisce stizzoso, l’iroso porporato.Ho ascoltato alla televisione, non molto tempo fa, alcuni diquesti...”disturbati” paludati di rosso, dire che non potreb-bero di certo rinunciare ai loro “appartamentini”, ai loro li-bri... Dove li metterebbero? Ascoltandoli, mi sono convintoche se anche tornasse in Vaticano Gesù Cristo in perso-na, ci sarebbe sempre qualcuno che non esiterebbe unistante a farlo arrestare e a scomunicarlo “Ipso facto”.Disturbare la privacy delle loro Eminenze; ficcare il nasonel loro segreto bancario, è estremamente pericoloso: aifarisei di tutti i tempi e di tutti i luoghi non è mai piaciutostare sotto i riflettori; essere esposti troppo a lungo allaluce. La luce li disturba, fa male ai loro occhi. Non pernulla, parecchi di loro, portano pesanti occhiali neri.Torquemada non è morto del tutto. Ancora una volta urla infaccia al povero Cristo il suo: "Taci... Non potresti aggiun-gere altro a ciò che dicesti allora". Anzi! "Domani stesso ticondannerò e ti farò ardere sul rogo, come il peggiore deglieretici".Essere “pezzi grossi”, magari di Santa Romana Chiesaalla stregua del grande inquisitore spagnolo, non è garan-zia assoluta di sapienza divina. Per imparare a conoscereGesù Cristo non è necessaria una ben fornita biblioteca dilibri preziosi; basta il Vangelo. A dissipare la matassa, fac-ciamoci aiutare da Matteo: “Gesù prese a dire: "Io ti rendolode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hainascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hairivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto" (Mt.11,25-26).Il nostro è un Dio, dice Bergoglio, che scompagina i pianidei potenti. "Sì, Padre, perché così ti è piaciuto" e...”piùnon dimandare”.Non c’era posto per Lui in albergo nemmeno quando nac-que, figuriamoci se possono ospitarlo oggi nei sacri palaz-zi apostolici, assieme a Vescovi, Arcivescovi e Cardinali!Tanto più che tra poco sarà Natale; commemoreremo lanascita del Bambino, quello vero. Con un personaggio cosìingombrante tra i piedi, mica potrebbero far finta di piange-

35la LUNA nuova - Maggio 2016

re su di una mangiatoia d’oro e d’argento, calzando le pan-tofole rosso porpora da cerimonie solenni. Non scherzia-mo!Degli otto Papi della mia vita, incominciando da Pio XI,seguito a ruota da Pio XII, giù, giù fino a Francesco, di tutticostoro il “Disturbatore” è lui: il Papa dalle scarpe “contadi-ne”, “chiamato dalla fine del mondo per essere il Vescovodi Roma”.In quella sera e con tre semplici parole ha compiuto la piùgrande rivoluzione degli ultimi diciotto secoli di storia dellaChiesa. Sono: "Buona sera. Sono il nuovo Vescovo di Roma.Pregate per me".Quanti problemi di fede e di vita ha appianato! Quante stra-de ha raddrizzato! Anche gli atei gli stanno dedicando un’at-tenzione ed un ascolto del tutto particolari ed insperati.Usa parole semplici, alla portata di tutti. Ogni domenicaaugura a chi l’ascolta: "Buona domenica e buon pranzo"; aconferma che non vi può essere “mens sana in corporesano”, senza adeguato nutrimento.I poveri di Roma lo adorano, perché tutti sono invitati allasua mensa. La sua anima è sincera e generosa e lo sinota specialmente quando dice: "Come vorrei una Chiesapovera e per i poveri". Lo ha dimostrato andando in uno deipaesi più poveri dell’Africa ad aprire la prima Porta Santadel Giubileo della Misericordia. Ha fatto di Bangui, la capi-tale della Repubblica del Centro Africa, per un giorno, laCapitale mondiale della Cristianità. Con una semplice do-manda ha tirato fuori dalla melma (ex stercore), in cui liavevano relegati i ...benpensanti, i gay: "Chi sono io pergiudicare i gay?":lui, il Papa!Era urgente riparare in quanto, senza “riconciliazione”, nonsi va da nessuna parte. Ecco perché ringrazio Dio per aver-mi dato la gioia di essere un contemporaneo di Papa Fran-cesco, al cui seguito varcare la Porta Santa del Giubileo,da lui indetto. Senza perdono reciproco, per i figli di Eva,non c’è Salvezza.In lui l’umanità ha ritrovato un padre, come io ho ritrovato ilmio, che tanto mi è mancato. Ora, mano nella mano, ciincamminiamo assieme per le vie del cielo incontro allapace del cuore (vedi S. Agostino).Un cuore in pace con se stesso e con Dio è un cuore“capace di tutto”. Capace addirittura di perdonare anche itorti più grandi e dolorosi; capace persino di chiedere per-dono, come fa Bergoglio stesso. Questa si chiama Gra-zia; è Misericordia di Dio: "È inutile aprire le porte sante ditutte le cattedrali del mondo, se non si apre la porta delcuore all’amore" (il Papa ai suoi Cardinali).Non crediate che umiliarsi davanti a chi hai offeso sia faci-le. Chi è capace di farlo non è un debole. Solamente i fortisanno chiedere perdono. San Paolo, scrivendo ai Romanidel suo tempo, per non scandalizzare i deboli, li esortavacosì: "Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportarel’infermità dei deboli".Questo ultimo tratto della mia esistenza terrena, in com-pagnia di Francesco, è diventato una piacevole “passeg-

giata” verso la Speranza. Speranza che riesca a “restaura-re la sua Chiesa”; che, dopo di lui, ci sia una lunga serie di“Francesco” che riportino la Chiesa ad essere la “Chiesapovera e per i poveri”. È quella “e” che mi fa ben sperare; mifa capire la grandezza di cuore del nostro Papa, di questoVescovo di Roma. Con quella semplice “e”, con quella pic-cola vocale, pone gli ultimi della terra sullo stesso piano ditutti i cristiani del mondo. Ritaglia per loro un posto di pri-mo piano nella Chiesa Cattolica.Nel mondo ci sono troppi poveri! Ciò significa che, fin qui,qualcosa non ha funzionato. Chi avrebbe dovuto stare sem-pre, dovunque, e comunque al loro fianco, troppe volte si èschierato con Epulone, contro di loro.Che le ricchezze di questo mondo appartengano a Sata-na, lo dice Matteo nel suo Vangelo: "Tutte queste cose (iregni della terra) io ti darò" - dice Satana a Gesù - "segettandoti ai miei piedi mi adorerai", ma che sia una parte“alta” della gerarchia a stare al suo gioco, è troppo!Mi permetto un desiderio: "Quanto vorrei anch'io una Ge-rarchia povera e per i poveri!", in linea con quanto afferma-no una cinquantina di Padri conciliari del Vaticano II, in undocumento che va sotto il titolo di: “Patto della Catacom-be”.Vorrei che si attuassero al più presto almeno un paio diriforme qualificanti che, tra l’altro, non costano nemmenoun soldo: via i titoli costantiniani dalla Chiesa: Eccellenze,Eminenze, Monsignori, ed il Cardinalato. Cosa centra ilCardinalato con Gesù Cristo? Mica era un’Eminenza!Le riforme sono quanto mai urgenti, e Francesco ne è con-sapevole. Non ripetiamo gli errori del passato. Basta dareun’occhiata alla storia della Chiesa per capire che, se ilPapa del tempo di Lutero fosse stato un po’ più sollecitonell’attuare certe riforme, forse, quello scisma si sarebbepotuto evitare.Ma le riforme più difficili sono proprio quelle che non costa-no nulla. Penso sia così per tutte le religioni del mondo.Oggi, però, siamo in tempi di Ecumene, tempo di confron-to e di osservazione reciproca, specialmente tra le tre reli-gioni monoteistiche del mondo: Mussulmani, Ebrei e Cri-stiani. E se vogliamo smussare gli angoli per trovare unterreno comune per un culto di vera Latria da tributare al-l’Unico Dio, Vivo e Vero, che le tre religioni monoteisticheadorano, ognuno deve rinunciare a qualcosa. Cominciamocon quelle cose che non comportano implicazioni dottrinali:via i titoli onorifici per i cattolici; libertà per le donne, incasa mussulmana. Con i figli di Israele mi piacerebbe chesi parlasse un po’ di più dell’Ebreo Gesù di Nazareth.Tra cadute e resurrezioni, il mio andare per i deserti dellavita termina qui. Spero di non avere sperperato del tutto ilpatrimonio di talenti, di cui ogni uomo viene dotato fin dal-l’inizio del suo peregrinare sulla terra.Alla fine spero nell’intervento della Immacolata di...Fiumalbo: " Entra (pure tu) nella gioia del tuo Signore".

Ugo Beneventi

Scrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla LunaScrivi alla Luna

riflessioni

Il generale Dwight D. Eisenhower quando arrivò con i propri uomini presso i

campi di concentramento non ebbe il minimo dubbio. Ordinò che fosse scattato

il maggior numero di fotografie alle fosse comuni dove giacevano ossa, abiti,

corpi scomposti scheletrici ammassati come piramidi casuali. Fotografie per

ogni gelida baracca che fungeva da dormitorio, fotografie al filo spinato, ai

forni crematori, alle divise, ai cappellini, alle torri di controllo, alle armi, agli

strumenti di tortura.

Fotografie ai sopravvissuti così vicini alla morte da poterci interloquire e

restituirla a chiunque li fissasse senza dover nemmeno aprire bocca. Senza

parlare, senza parole.

Eisenhower pretese che fossero condotti presso i campi di concentramento

tutti gli abitanti tedeschi delle vicine città per vedere la realtà dei fatti e che,

suddetti civili, fossero costretti a sotterrare i corpi dei morti.

E poi spiegò: “Che si abbia il massimo della documentazione possibile – che

siano registrazioni filmate, fotografie, testimonianze – perché arriverà un giorno

in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”.