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b,.-,(oQ-- (-l I tcsldui orÉailci urtani non possono essere fàcillne{rt€ sfrunati o riciclati perché contengono elevate quandtà di :qqua e sono variabili e oon omogenei ifl termini di composizicne. La frazlone oryasica dei rifiuti urbani è una miscelÀ complessa costituita da earboidrati (mono, oiigo- e polisaccaridi), Xgsha proleine, grassi e altre biomolecole na8rali. Questi cosaituiscono fenergia chimica, che può in linea di principio essere recuperata r riciclata per un ulteriore uso, distruggendo e "destrufturando'" le molecole organiche di scarto. La messa io discarica ha un impatlo ambientale considerevo.le, La decomposieione dei rifiuti organici biodegradabili mediante fennentazioae produce iofaui metaro (gas ad effeno ssra) ed esst&da, per Ioro nalura, unìldi danuo prohlemi'dl percolaziorc generando soslarzÉ in grado di contaminare il suolo e le acque sottenaree. Le discariche generano inoltre bioaerosol, cattivi odori e disturbi visivi. Occupano alnesi una grossa quantità di spazio, rappresentando una perdita irrecuperabile di risorse e terred. Respourabili della lolo deggadazione sono i mioorymismi (hatteri; attinomiceti e funghi) presenti nei rlffud stessi i quali interagiscono cor i vart tipi dl substrato disponibile e influenzati nella loro anività dai gradienti chinici dei composti organici e iroryanicl. Sebbene Ia prima fase di stabiltzzazione del rifiuto arrenga in ambientÈ aerobico per Ia presenzà di ossigeno inrappo&ito inizialmente nel materiale amnassato, è la digesdo*e anaerobica che domina il processo se il mauriale nsn vesisse periodicmente rivoltato, Esauritosi l'ossigeno inizia la fase dl decomposizione anaerobica, che si madfesta irizialmente, con la riduzione ad azoto garsoso ed tdrogeno sollorato dei nitrad e dei solfati.

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b,.-,(oQ--(-l

I tcsldui orÉailci urtani non possono essere fàcillne{rt€

sfrunati o riciclati perché contengono elevate quandtà di :qqua e sono variabili e oon

omogenei ifl termini di composizicne. La frazlone oryasica dei rifiuti urbani è una

miscelÀ complessa costituita da earboidrati (mono, oiigo- e polisaccaridi), Xgsha

proleine, grassi e altre biomolecole na8rali. Questi cosaituiscono fenergia chimica,

che può in linea di principio essere recuperata r riciclata per un ulteriore uso,

distruggendo e "destrufturando'" le molecole organiche di scarto.

La messa io discarica ha un impatlo ambientale considerevo.le, La decomposieione

dei rifiuti organici biodegradabili mediante fennentazioae produce iofaui metaro (gas

ad effeno ssra) ed esst&da, per Ioro nalura, unìldi danuo prohlemi'dl percolaziorc

generando soslarzÉ in grado di contaminare il suolo e le acque sottenaree. Le

discariche generano inoltre bioaerosol, cattivi odori e disturbi visivi. Occupano alnesi

una grossa quantità di spazio, rappresentando una perdita irrecuperabile di risorse e

terred.

Respourabili della lolo deggadazione sono i mioorymismi (hatteri; attinomiceti e

funghi) presenti nei rlffud stessi i quali interagiscono cor i vart tipi dl substrato

disponibile e influenzati nella loro anività dai gradienti chinici dei composti organici

e iroryanicl.

Sebbene Ia prima fase di stabiltzzazione del rifiuto arrenga in ambientÈ aerobico per

Ia presenzà di ossigeno inrappo&ito inizialmente nel materiale amnassato, è la

digesdo*e anaerobica che domina il processo se il mauriale nsn vesisse

periodicmente rivoltato, Esauritosi l'ossigeno inizia la fase dl decomposizione

anaerobica, che si madfesta irizialmente, con la riduzione ad azoto garsoso ed

tdrogeno sollorato dei nitrad e dei solfati.

Dalla degradazioae dei materiali proteici si ha anche ta formazione di piccoli

quantiiativi di gas indesiderati quali NHr" H:S ed altri c}le si accompagnano aI biogas

prodotto.

La formazione del percolato è frutto di un processo di biostabilizzazione,

sinterizzabÌ.le nelle quamo fasi, di seguito descrine:

l. Stadio aembleo

I1 rifiuto viene sottsposto all'azione di diverse tipologie di batteri. La presenza di

orsigeno dà inizio ai processi aerobici dove le proteine vengono degradate dapprtma

ad amminoacidi, quindi ad anidride caùonìca, acqua, ninàti e solfati; i carboidrati si

cotrvertono in biossids di sarbonis ed acqua e i gassi atuaver$o la forrnazione

intermedia di acidi volatili sono idrolizzati ad acidi grassi e glicerolo.

La cellalosa, che costiurisce una percentuale preponderante delta frazione organica

dei rifiuti, è degradata a glucosio, che è succssivamente utili:,zats dai battsi e

convedito in anidride carbonica e aequa.

Questo stadio, data I'esoremicità delle reazioui d " ossidazione biologicq è

cà$tterizzato dal raggir:ngimento di temperature elevate (60-70 "C). La formazione

dl biossido di carbouio in conconitsnza eon l'esauri-oneilo dell'qrsigens, cospor8

l'arrmento della pressione parziale dell:anidride carùonica in fase Eagsosa, che si

dissolve in acqua formaodo un acido debole, con conseguente diminuzione del pH

che favorisce la solubilizz azione di altre sostanze mirerali-

Il. §tadio anaaroblco notr mietimigeno

Consumatosi I'ossigeno, inizia la fase anaerqbica del processo di decomposizione

caEtteÉzzdto dalla presenza di un amblente a pH acido privo di oxigeno e atemperature elevate.

ln questa fase i composti inoryanici ossidad (nitrati e solfati) postono essere stilizzati

come fonte di ossigeno, Duaste questo stadio l'esotemicità della reazione è meno

pronulciata rispÉtto allo stadio precedente. Una gran varietà di prodotti può firrmarsi

dal subsuato organico di partenza che è in genere cosriruiro da acidi grAssi e cuccheri

I microryanismi idrolizzanti e fermentanti scindono i polisaccaridi, le proteine, i lipidi

e gli altri polimeri a monomeri, grazie ad enzimi exrracellulari da loro pmdotti e lt

rendono cosl disponibili per il trasporto all'futerno delle cellule fermentanti.

A differenza del mehbolismo aerobico, durante il quale la conversione della rnateria

organica è quasi sempre portata a termine da un'unica specie ,di batteri, ilmetabolismo anaerobico richiede diversi tipi di popolazioni batteriche, ciascuna delle

quali ogsida parzialmmte una determinata classe di composti.

III, Stadio anaerobico mrtauigeno lnstabilc

In questa fase ha inieis il processo di decomposiziose anaerobica metanig,eoa,

durante il quale i "meunigeni", classe baEerica molto eterogenea, convertono lÀ

§ostanzs organica parzialmente degradata ix CH4 e C0: (costitumti principali del

biqgas).

In consegueuza del consumo di acidi organici, il pH aumenta fino ad awicinarsi alla

neutralita. A seguito deÌ consumo di substrati eolubili, la produzio:re di metano dai

rifiuti divmta dipendente dall'idrolisi della cellulosa, la quale peralbo contiene la più

alta quantità di carbsnio effecivamente biogassificabile. La percentuale di metano

nella miscela gassosa cresce progressivamente e diminuisce, per contro, la pressione

parzialedell'anidridecarùonica.,

IY: Stadio EtracÌobico m.tanigeno stabile

Il processo di trasformazione aaaerobica della materia organica biodegradabile

raggiunge l'equilibrio con frazioni volumetriche costanti di metano e biossido di

cirbonio. La pèrrentua-le di metano è pirrttosto vadabile, tuttavia compresa nÈl rang€

45-6s%.

È da sottolineare come con il procedete del processo di biostabilizzazisne noq solb

aùviene una diminuzione del carico organico presente nel percolatù, ma diminuisce,

albesì, la concentazione dei metalli pesanti in soluzione, cbe precipitano Botto forma

di idrorsidi e carbonati a seguito dell'aumentare del valore di pH e d*l decremenro

del potenziale redox.

II completamento delle fasi porta alla distruzione dei solidi volatili di cui si compone

il rifiuto e quindi alla mineralizzazione dello stesso.

I

All'intemo del prcolato si possono distinguerc quttBo gruppi fondamentali di

inguinand;

Msterio arganica disciolta: espressa come domanda chlmtca di ossigeno (COD) o

come carbonio organico toule (TOC), induso metano (CHr) e acidi grassi vblatili.

Macrccomponèntt ìnorganici: fra i quali catcio (Cr.), magnesio (Mgr*), sodio (Na-),

potassio (K'), feno (Fe), manganese (Mn), doro (C.l), ecc.

Metalti pesonti: fra i quati cadmio (Cd), cromo (Cr), rame (Cu), piombo (Pb), nichel

(Ni) e zineo (Zn).

Campostì organìci xenobiotici (XOC): fra i quali uoviamo idrocarburi aromatici,

fenoli e idrocarbui alifatici clorurati. Essi derivano da prodotti chimici presenti nei

rifiuti. La roncentrazioue dei XOC tende a diminuire nel rempo in dipendenza della

loro degradazione nei riliuti e della lom volatilizzazione nsl biogaq.

ll biiogas she si forma all'inGrno di una dirarica è una miscela mstituita dai prodotti

gasosi derivati dalle reazioni di trasformazione delle sostanze organiche

biodegradabili contenute nei rifiuti. Definito anche come .gos biologico',, e6so

rappresenE iI prodotto principale del processo degradativo, che coinvolge la

componeit€ orgarrica del rifiuto. '

Il biogas ha un tipico odore pungenre dotrrto alla presenza di alcune sostÀrze

intermedie e finali della fxe di fermentazione acida.

L'analisi della qualità ambientale e degti impatti su di esso richiede

inr+Bzitutto chiartzza su cosa si deve intendere con il termine slesso di ambiente.

Esistono in{atti almeno tre tipi di risposte possibili:

- si può corsiderare sols l:ambiente fisico e biologico e le relazioni di scambio che

awen8onÒ all'interno 'degli ecosistemi. Si devono considerare quindt le

caratteristiche fisiche dell"ambiente (geologia, idrologia, sismologia, etc.), gli

oryatrisni vivenri (flora, fauaa), avendo riguardo alle emergenze na$ralisriche

evertualmente presenti, aonché le relazioni che tra essi aw€ngono (rcosistemi);

- si può lare riferimento anche all'ambiente antropizzato (bed culturali, paesaggio,

ambienti urb? ni, usi del suolo); in tal caso si devono eomprendere anclie le attività

umane e le modifiche da esse impresse all'ambiente fisico, anche in termini di

alterazioni del funzionamento degli ecosistemi;

- ci si può riferire a ur sotrcetro aucora più ampio, che comprende anctre le afività e

le condizioni di vita dell'uomo (salute, sicurezza, stflrt§ra della società e

dell'economia, cultura, abirudini di vita),

Per quanto riguarda Ia Dormativa, l'allegato 1 deì DPCM 27/12tgg elenca le

componenti ed i fattori ambieutali che devono essere considerati dallo studio di

impatto ambientale:

- Atmosfera: qualità dell'aria e caras€alzzazioue meteoclimatiche;- Ambiente idrico: acque sottorraEee e acque superficiati (dolci, salmastre e

marine), consideraaa eome componenti, come ambimti e come riso.rpe;

- Suolo e sosostrolo: lntesi come profilo geologico, geornorfotogico e

podologlco, nel quadro dell'ambiente in esame ed anche come risorse non

rinnovabili;- Vegetazione, flora e fauna: , formazioni vegetali ed associazioni auimali,

emergeaze più signiffcative, specie protene ed equilibri aaturali;- Ecosistemi: complessi di componenti e fattori fisici, chimici e biologici ua loro

interagenti ed interdipendenti, che formano un sistema uniurio ed identificabile,

(quali un lago un bosco, un fiume, il mare) per propria struttura, funzionamento ed

evoluzione temporale;

- Salute pubblica: siruazioneepidemiologica'della comunita;- Rumorc e vibrazione: considerari in rapporto all'ambiente sia nannale che

lìmalto'- Paesaggiol aspetti uorfologici e culnrrali del paesaggio, idmtità delle comunilà

utriaDe intsressate e relativi beni culturali.

L'analisi approfoudita delle diverse componenti o dei diversi fanori amblentali

rlchiede I'apporro di molteplici discipline che vanno dalla botanica alla zoologia, alla

geologia, all'idrologla, alla fisica dell'aunosfera, all'ingegneria civile, alla

demografia, all'economia, ad alte discipline più o meno specirliqtiche.

Per quanto riguardg le componenti ambientali, queste sono state sintetizzate mediaate

la seguente classificazione:

- Paesaggio- Grado di ruElorositÀ- Qualità delle acque- Qualità dell"aria-,{"spetlisocio*economici- Relazioni ecologiche- Condizioneigienico-sanitarie- Utilizzo del teritorio

P.er paesaggio si fa in genere riferimento all"insieme di elernenti naturali o

componenti autoctone {alberi, flora originaria etc) ed umani che determinano le

caratteristiche visive della zoaa anche fu ygleziqnq alle aree circosUnti- La sua

descrizione può richiedere non solo aualisi scientiffche ma andte umanistiche

(presenza di masserie) ed anistiche (Parco dell'Alta Muryia). Per quanro

e§Ùemamente SOggettiva nella sua caratterizzerione qu€§ta compone0& ambienUle è

ua le più eviderti all'opinione pubbfica, specie nel caso di impiatti il cui impano

yisivo durante la fase di esercizio risula prticolariiente sgradevole.

Per grodo di rùnorwird si inteude l'effetto,combinato di h.rne Ie sorgelti di rumore

legate all'impianto sia direnamente (macchinari in esercizio nell'impianto durante la

Iase di esercizioi che iudirettamente (aumenùo del flusso veicolare &$iautocompattatoÌi per il conferimento dei Rifiuti),

Quolitd dell'ocqua.La discarica di rifiqti produce percolato, cioè liquame fonnato sià

dai processi dr decomposizione dei rifiuti sia dalt'umidità contenuta nei rifuiti che,

filtrando attraveso i rifiuti, solubilizza e trascina in sospensione sostarze organiche

ed ilorganiche. Il percolato ha proprietÀ altamente inquinanti essendo caratterizzato

da elevatl valori di BODs, COD e elevate ccncentrazioni di Mg, Na, NH{, Cl, s0r

oltre alla presèna di metalli pesanti ed idrocarburi e può, qualora raggiunga la falda

sottostarte, comprometterne per lungo tempo le possibilità di utilizzo.

Quolitri dell'aria. L'aria inquinata può avere eler,sti contenuti di polveri (materiEli

panicellati) e gas com€ diosido drzolfo, monossido di carbonio, ossidi di azpro e

composti oryanoclorulati. Le discariche possono ccsdnrire una fonte di inqrinamento

dell'aria poiché generano, durante i processi di degradazione anaerobica del rifiuto,

acidi organici, idrogeno solforato, addride carboniea e metano, inolm durante la loro

coltivazione si ha formazione di polveri causata dalle operazioni di movimento terra e

dal vento che pona in sospensionÈ i materiali più leggeri.

Gli osperi socio-eaonomici fannp riferimeoto a quell'insieme di auività che

interessano il territorio dal punto di vista sociale, cortmerciale e produttivo. La

valutazione di tali aspetti richiede un'analisi multicriteriale che intervenga non solo

sulla sfera economica ma anche sulle rsperienze del singolo individuo e dei suoi

bisogni. La presenza di rma discarica, inllueuzando alcuni parametri compresi nella

sfera di influenza econonrica cosi come in quella della qualiuà della vira, certrmerte

costituisce un elemento di disturbo ÉduceruCo il valore delle aree limitrofe e del

benessere psko-fisico della popolazione in prossimità della stessa provocando un

diradqnentq degli insediamenti abitativi.

Le rclozioni ecologiglrc possono essere definire come l'iusieme delle pmprietà

§tn-ltturali, funzionali e relazionali Ea tutti gli organismi (vims; pianu, animali),

comprsso I'uomo. La dircarica interferisce coo Ie relazioni ecolo$che poiché

lnflueaza I'habirat degli oryanismi viventi e può causare I'akerazione degli equiiibri

esistenti nel sito prima del suo inserimmto.

Le condizioni igienico sanitorie rappresentano I'insieme dei parametri atti a definire

le condizioni di salubrità per la popolazione della zona interpssata dall'inrerveato. l^a

presenza di una discarica può alterare Ia condizione preesistente sia attraverso i suoi

prodotti (biogas, percolato) che aaraverso una mutazione nella varieG della flora e

della fauna (ratti, insetti, gabbiani) che possoao avere.successive conseguenze sulla

trasmissione di malanie.

/

?er utiliao del territarta si int€nde la strutturazione dello spazio intorno. AIla base

dell'uso del terriroria vì è un complesso di scelte fondate su criteri economici no. nché

esigenze e valori culnrali etici e storici diffici.lmente quanti-ficabili.

Le misure di mitigazione degli impatti vergpno di seguito sintelizzate;

- Reetizzazione di un adeguato sistema di drenoggìo e captozione del percaloto,- Realizz:zione di ur sist€ma di captaziane e smalrimento del biogos, rn modo

tale che lo stèsso non possa disperdersi liberamente in atrnosfera,

- Riduzione del tasporto eolico dei rifiuti e delle polveri,- Contenimento della proliferazione dì topi, vermi e insstti.