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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo VimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 Sabato 16 dicembre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo ad Arnaldo Brunale. Tanti i volumi scritti sulla sua città: Campobasso. Ora, un rac- conto fresco di stampa che rac- conta di un’amicizia di qualche anno fa. Una cura nei particolari che ha sempre contraddistinto i lavori di Brunale. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco De Bernardo. L’asses- sore ai Trasporti del Comune di Campobasso sembra non combi- narne una buona. Ora, nel suo set- tore, tutto torna a qualche settimana fa e si riproietta la luce sinistra dei licenziamenti e dei tagli. Un caos. Francesco De Bernardo Se la gente non va nemmeno più a curarsi L’Ardire di Giuseppe Saluppo L ’articolo 32 della nostra Co- stituzione recita: “La Re- pubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della col- lettività…” ma per renderlo ineffi- cace, in Molise, non è stato necessario nemmeno un referendum. A medici e infermieri spetta assu- mersi tutti i rischi ed assistere allo scempio quotidiano di un diritto fon- damentale. Ai pazienti spetta invece il martirio che questo scempio com- porta. Costretti a vivere lo stesso dramma su fronti contrapposti. In- tanto, cresce la “povertà sanitaria” e la rinuncia di molti alle cure. Invece di incentivare un governo della spesa fondato sull’appropriatezza delle cure, sugli investimenti per estendere la ricerca (pubblica e privata) in campo medico e biologico, nei si- stemi di cura e riabilitazione, siamo alla dissennata chiusura di strutture e reparti. Con tasse e ticket alle stelle. Quest’ultimo fa male ai citta- dini e ai conti del servizio sanitario regionale, che incassa molto meno del previsto, perché chi non può ri- nuncia alla prestazione o perché spesso conviene pagarla privata- mente quando costa meno del ticket. Ancora più grave è la situazione in Molise alle prese con il piano di rien- tro, dove tasse e ticket aggiuntivi hanno fatto cassa ma non hanno fa- vorito in alcun modo la riqualifica- zione della spesa. Ed oggi, invece di una politica strategica tesa a favorire l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni, la possibilità per il ma- lato molisano di trovare le eccellenze in casa si generano iniquità e distor- sioni. Forse, si pensa che con la scure si possa guarire il sistema? Follia il pensarlo. Così si va verso la povertà sanitaria. Alla morte per mancanza di salute. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Arnaldo Brunale La Seac chiede il rispetto dell’Accordo “Mancano i pagamenti da settembre e il conguaglio da febbraio ad agosto” Dal 1 gennaio, rischia di fermarsi tutto Servizi a pagina 3

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoVimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

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E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 Sabato 16 dicembre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo ad Arnaldo Brunale.Tanti i volumi scritti sulla suacittà: Campobasso. Ora, un rac-conto fresco di stampa che rac-conta di un’amicizia di qualcheanno fa. Una cura nei particolariche ha sempre contraddistinto ilavori di Brunale.

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Il Tapiro del giorno lo diamo aFrancesco De Bernardo. L’asses-sore ai Trasporti del Comune diCampobasso sembra non combi-narne una buona. Ora, nel suo set-tore, tutto torna a qualchesettimana fa e si riproietta la lucesinistra dei licenziamenti e deitagli. Un caos.

Francesco De Bernardo

Se la gente

non va nemmeno

più a curarsi

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

L’articolo 32 della nostra Co-stituzione recita: “La Re-pubblica tutela la salutecome fondamentale diritto

dell’individuo ed interesse della col-lettività…” ma per renderlo ineffi-cace, in Molise, non è statonecessario nemmeno un referendum.A medici e infermieri spetta assu-mersi tutti i rischi ed assistere alloscempio quotidiano di un diritto fon-damentale. Ai pazienti spetta inveceil martirio che questo scempio com-porta. Costretti a vivere lo stessodramma su fronti contrapposti. In-tanto, cresce la “povertà sanitaria” ela rinuncia di molti alle cure. Invecedi incentivare un governo della spesafondato sull’appropriatezza dellecure, sugli investimenti per estenderela ricerca (pubblica e privata) incampo medico e biologico, nei si-stemi di cura e riabilitazione, siamoalla dissennata chiusura di strutturee reparti. Con tasse e ticket allestelle. Quest’ultimo fa male ai citta-dini e ai conti del servizio sanitarioregionale, che incassa molto menodel previsto, perché chi non può ri-nuncia alla prestazione o perchéspesso conviene pagarla privata-mente quando costa meno del ticket.Ancora più grave è la situazione inMolise alle prese con il piano di rien-tro, dove tasse e ticket aggiuntivihanno fatto cassa ma non hanno fa-vorito in alcun modo la riqualifica-zione della spesa. Ed oggi, invece diuna politica strategica tesa a favorirel’appropriatezza e la qualità delleprestazioni, la possibilità per il ma-lato molisano di trovare le eccellenzein casa si generano iniquità e distor-sioni. Forse, si pensa che con la scuresi possa guarire il sistema? Follia ilpensarlo. Così si va verso la povertàsanitaria. Alla morte per mancanzadi salute.

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Arnaldo Brunale

La Seac chiede il rispetto dell’Accordo“Mancano i pagamenti da settembre

e il conguaglio da febbraio ad agosto”Dal 1 gennaio, rischia di fermarsi tutto

Servizi a pagina 3

216 dicembre 2017

TAagliolto

Cemento a San Giovannello, tanto

quanto hanno deciso che sia i 13 con-

siglieri comunali che si sono espressi a

favore della proposta di deliberazione

presentata dalla giunta del sindaco

Battista, che di San Giovannello cono-

sce storia, tradizioni, valori, ma non

s’è fatto scrupolo di met-

terli in gioco, di ridurli, di inquinarli

con una massa cementizia di notevoli

proporzioni e notevolmente contesta-

bile sotto il profilo squisitamente edi-

lizio ed urbanistico, ancorché

commerciale. Campobasso trabocca di

edifici e di appartamenti invenduti:

una statistica che fosse redatta con

onestà intellettuale, dimostrerebbe che

la situazione per come s’è prodotta e

continua a prodursi lascia spazi alle

peggiori supposizioni circa l’uso di in-

vestimenti finanziari non coperti da

una domanda comprovabile di abita-

zioni. Cemento dunque, in una delle

aree più significative ambientalmente

del territorio cittadino, assecondando

gli interessi del costruttore, a malapena

controbilanciati dalla realizzazione di

un plesso scolastico e di una palestra,

strutture anche queste, peraltro, acqui-

site senza il supporto di un piano sco-

lastico territoriale che ne provi la

necessità e l’opportunità. La seduta

consiliare nel corso della quale è stato

consumato l’ennesimo “eccesso” edi-

lizio e l’ennesima cecità urbanistica, è

stata contraddistinta dal voto di solo

31 consiglieri che hanno votato per

altre migliaia di metri cubi di cemento,

incuranti dei rilievi e delle sollecita-

zioni a riflettere che si sono avvicen-

dati e sommati nel corso del dibattito

pre-consiliare, in cui si sono spesi

anche ragguardevoli rappresentanti di

categoria e di ordini professionali a la-

tere di una chiara dissidenza politica

all’interno della maggioranza, che

sembrava dovesse prevalere sulla osti-

nazione a sostegno dell’accordo di

programma da parte del sindaco e

della giunta. L’analisi del voto, svolta

sotto il profilo politico, assegna all’as-

sessore regionale Pierpaolo Nagni

l’onere e l’onore di aver messo a di-

sposizione del nuovo cemento di San

Giovannello tre consiglieri che fanno

capo a lui, che interagiscono politica-

mente con lui e per lui. Tre consiglieri

che la cronaca interna alla maggio-

ranza aveva incasellato tra gli ammi-

nistratori comunali disponibili ad

opporsi al cemento indiscriminato,

agli accordi di programma attaccabili

sotto l’aspetto della legittimità, nonché

leoninamente sbilanciati a favore degli

interessi privati e poco remunerativi

per l’interesse pubblico. Michele Am-

brosio che delle eccedenze edilizie ed

urbanistiche incluse nell’accordo di

programma è stato pervicacemente cri-

tico, conoscendo la volatilità di talune

volontà politiche e la loro volubilità,

ha preferito disertare la seduta consi-

liare per evitare di essere indotto a de-

nunciare pubblicamente il

voltagabbanismo di taluni suoi colle-

ghi, la loro sudditanza al capobastone,

la disinvoltura con cui affermano e ne-

gano se stessi e la loro credibilità poli-

tica e amministrativa. Tredici

consiglieri su trentuno consiglieri che

compongono l’assise sono una rappre-

sentanza esigua e sostanzialmente mi-

noritaria ma sufficiente, per come si

sono distribuiti i voti nella circostanza

(il già sindaco Di Bartolomeo, an-

ch’egli di estrazione sangiovannelle-

sca, per dire, s’è rifugiato tra gli aste-

nuti!), a dare il via libera al cemento, ai

volumi edilizi in eccesso, e ai poten-

tati che manipolano i voti e le co-

scienze. Se a petto di questi cedimenti

strumentali (o strutturali? – ndr) fos-

sero state mantenute ferme e irremovi-

bili le ragioni del dissenso coagulate

alla vigilia del voto consiliare, proba-

bilmente staremmo a raccontare un'al-

tra storia questa volta a sostegno di

quanti si dannano l’anima per arrestare

il degrado della città, della politica e

della sua sempre più evanescente mo-

rale.

Dardo

L’accordo di programma tra il costruttore e l’amministrazione comunale per nuovi insediamenti

edilizi è passato col sì di 13 consiglieri su 31 All’assessore regionale Pierpaolo Nagni l’onere e l’onore di aver messo

a disposizione del nuovo cemento di San Giovannello tre consiglieri

che fanno capo a lui, che interagiscono politicamente con lui e per lui

Nell’ultima seduta del consiglio regio-

nale, è stata approvata una mozione

sulla questione Consorzi di bonica che

impegna il Presidente Frattura a solle-

citare il varo, al più presto, della nuova

legge regionale in un’ottica di sviluppo

dei servizi e delle competenze dei

Consorzi e che, tra le altre cose, pre-

veda anche il finanziamento alle atti-

vità o alla capacità di sostenere mutui

autorizzati finalizzati al risanamento,

con oneri per capitale ed interessi a ca-

rico della stessa regione, nonché al-

l’attribuzione di opere pubbliche

riguardanti la sistemazione dei 350

chilometri di strade o di opere riguar-

danti il dissesto idrogeologico, oppure

il completamento di opere incompiute.

“Alla luce di questo - il Movimento

Agricolo Molisano - chiede al Presi-

dente Frattura e, in particolare, all’as-

sessore Facciolla, competente per

materia, perché non abbiano ancora

presentato ufficialmente emendamenti

correttivi alla proposta di legge n. 177

del giorno 8 febbraio 2017, così da ot-

temperare agli indirizzi contenuti nella

mozione ricordata sopra, continuando

invece a presentare in aula all’appro-

vazione del Consiglio Regionale il

testo originario della proposta di legge,

censurato dallo stesso Consiglio? Del

resto, ripetute sollecitazioni a modifi-

care la proposta di legge per il riordino

dei Consorzi di bonifica sono perve-

nute in questi mesi alla Giunta Regio-

nale da ex amministratori del

Consorzi, come il dott Nola, e poi da

tanti consorziati anonimi, non solo

quindi dal MAM, le cui grida di al-

larme non sono quindi state isolate e

fuori dal coro, bensì una interpreta-

zione corretta di un sentimento co-

mune del mondo agricolo regionale”.

Mam: “Consorzi bonifica, fare presto”

316 dicembre 2017

TAagliolto

Nonostante l’accordo fir-

mato innanzi al Prefetto il

giorno 17/11/2017 cui la

S.E.A.C ha dato imme-

diatamente seguito riassu-

mendo tutti i lavoratori

licenziati a causa dei tagli

imposti dalla Regione e

dal Comune di Campo-

basso, tutte le Ammini-

strazioni pubbliche

coinvolte non hanno an-

cora mantenuto fede agli

impegni formalmente as-

sunti innanzi a Sua Eccel-

lenza la Prefetta di

Campobasso.

Infatti, alcun trasferi-

mento dei fondi è stato di-

sposto dalla Regione

Molise nel termine previ-

sto dall’accordo

(30/11/2017), nessun pa-

gamento è stato effettuato

in favore della S.E.A.C

da parte del Comune di

Campobasso, nessun

bando risulta ancora pub-

blicato ufficialmente, nes-

sun contratto aggiuntivo è

stato ancora sottoscritto

con il Comune di Campo-

basso.

Ciononostante, la

S.E.A.C, pur fortemente

esposta a causa dei pre-

gressi esborsi sostenuti

per l’espletamento del

servizio, ha tempestiva-

mente assicurato le corse

integrative richieste ripri-

stinando nella sostanza i

servizi già resi negli anni

precedenti a favore della

cittadinanza sobbarcan-

dosi tutti i maggiori costi

del servizio e del perso-

nale riassunto con grande

senso di responsabilità e

con il plauso delle orga-

nizzazioni sindacali.

Gli inspiegabili ed insop-

portabili ritardi della Pub-

blica Amministrazione

mettono nuovamente a ri-

schio l’intero sistema del

trasporto pubblico della

città di Campobasso tanto

che in assenza di un tem-

pestivo intervento la

S.E.A.C. come preannun-

ciato al tavolo prefettizio

potrebbe essere costretta

a lasciare anzitempo il

servizio svolto con dedi-

zione da oltre 50 anni.

Mancano all’appello i pa-

gamenti di settembre, ot-

tobre e novembre 2017,

più il cospicuo congua-

glio relativo ai mesi di da

febbraio ad agosto,

manca qualsiasi program-

mazione dei prossimi tre-

sei mesi, ed intanto, come

ha sempre fatto, la Seac

finanzia con risorse pro-

prie il trasporto pubblico

locale della città di Cam-

pobasso, in attesa che

prima o poi le Istituzioni

tengano fede a quanto

formalmente impegnatisi

a fare.

Peraltro, si parla di rim-

borsi di spese già soste-

nute e documentate dalla

S.E.A.C. che ha antici-

pato gasolio, stipendi e

quant’altro necessario per

garantire il servizio pub-

blico ed ancora una volta

subisce il silenzio della

stazione appaltante e l’in-

differenza delle ammini-

strazioni coinvolte.

In queste condizioni il

servizio di trasporto pub-

blico locale di Campo-

basso è fortemente a

rischio dal 1/01/2018,

come fortemente a rischio

sono numerosi posti di la-

voro, non essendo inten-

zionata la SEAC a

Trasporto pubblico,torna il caos

La Seac, denuncia il mancato rispetto dell’accordo

“Mi scappa la pipì, mi

scappa la pipì….”. Quale

motivo, se non questo, si

presta meglio per definire

la situazione in essere a

Campobasso? Per decenza,

igiene e sicurezza è stato,

finalmente, chiuso l’inde-

cente bagno pubblico di via

Palombo. Ce ne siamo oc-

cupati, non più tardi di un

mese fa. Ci sorge la do-

manda: Cosa c’è di più ci-

vile in una citta, se non la

presenza di bagni pubblici?

Adeguati, però, alla civiltà?

A Campobasso, invece, gli

unici due bagni pubblici

esistenti hanno ben poco di

spazi civili. Tanto, che

quello di via Palombo è

stato, finalmente, chiuso

dopo il sopralluogo dei Nas

“per ragioni di tutela della

salute pubblica e fino al-

l’eliminazione degli incon-

venienti igienico-sanitari”.

Ora, viene meno anche l’in-

decente struttura che garan-

tiva, in ogni caso, un servi-

zio. In attesa, di lavori ur-

genti e in attesa che si

ponga mano, finalmente,

con un’operazione com-

plessiva del rifacimento

strutturale dei due bagni di

via Palombo e Corso Bucci.

E meno male che queste

strutture qualcuno, nel pas-

sato, le ha pensate e realiz-

zate. Anche se restano

chiuse nei giorni festivi. Ma

si sa, che in questi giorni

non ci sono problemi di na-

tura fisiologica. E siccome

non ci sono, vengono utiliz-

zati spazi adiacenti, in pub-

blica piazza, per sopperire

alla manchevolezza. Tutto

questo, nell’anno che corre

il 2017 e con i sistemi tec-

nologici e avanzati che con-

sentono un uso civile della

città e servizi ai cittadini

che ne hanno necessità. Ma,

anche, della previsione di

una gestione degli stessi af-

fiancata da una videosorve-

glianza. E che non si abbia

più che “la faccio qui…”

Bagni pubblici chiusi per ‘indecenza’Scarsa igiene per la struttura di via Palombo a Campobasso

Non pagate le spettanze da settembre e il conguaglio

da febbraio ad agosto. Tutto torna in alto mare

416 novembre 2017

TAagliolto

Le elezioni regionali portano fibrillazioni in casa dei par-

titi e movimenti. Sono stati, proprio, i movimenti civici a

richiamare l’attenzione della necessità, da parte della so-

cietà civile molisana, di un cambio di passo da parte della

politica. Di uno scatto di reni tanto necessario per potere

far guardare al Molise un possibile domani. Per questo,

hanno chiesto al presidente del Tribunale di Isernia, Enzo

Di Giacomo, di accettare la loro richiesta di candidatura

alla presidenza della Giunta regionale. Una richiesta so-

stenuta proprio dalla società civile attraverso i movimenti

civici e professionalità diverse. Una figura che viene vista

come altamente positiva ed in grado di scrollare vecchie

ruggini e attriti che non fanno il gioco dei cittadini e non

garantiscono alcunchè

di politico. Sulla

stessa scia d’onda

sono, anche, i movi-

menti e gruppi di area

moderata che si sono

espressi sulla stessa

linea. Non da ultimo

si è mosso proprio

Vincenzo Niro che ha

sottolineato l’esigenza

per la vasta area mo-

derata di avere un punto di riferimento preciso e una pos-

sibilità di recupero di un terreno politico che sembrava

non avere più orizzonti. Richiami, dunque, che spingono

verso quell’immagine da riconquistare di Molise come

entità autonoma e in grado di proiettarsi nel cammino di

una seconda autonomia per riprendere percorsi di cre-

scita, interrottisi anni addietro, e che hanno solo la ne-

cessità che qualcuno possa ripercorrerli con programmi

e strategie apposite per il rilancio del Molise. Da qui, la

individuazione della figura del giudice, Enzo Di Giacomo

come candidato eccellente per la presidenza della Giunta

regionale

Per Enzo Di Giacomoanche l’area moderata

Da 2 anni e mezzo siamo

privi di tutela del reddito,

non abbiamo avuto la for-

tuna di trovare un altro

lavoro, siamo stati estro-

messi dalla mobilità in

deroga ma senza essere

presi in considerazione

per alcun provvedimento

di politica attiva del la-

voro, reimpiego occupa-

zionale, tirocinio sociale

retribuito o incentivo al

pensionamento. Siamo

1744 persone anonime,

ognuno di noi lavorava in

una piccola azienda e non

ci conosciamo nemmeno

tra di noi, viviamo in tutti

i Comuni del Molise e

non abbiamo mai fatto

notizia perché siamo cit-

tadini normali abituati a

lavorare e andare avanti

senza farci troppi pro-

blemi. Non veniamo da

fabbriche conosciute o da

grandi aziende, ma da

ditte artigianali, esercizi

commerciali e imprese

individuali. Mai prima di

ora ci siamo trovati a lot-

tare con poche speranze

contro la disoccupazione,

l’assenza di soldi in fami-

glia, l’indifferenza della

gente e l’insensibilità

delle istituzioni che ci

hanno abbandonato to-

gliendoci sia la mobilità

in deroga che la dignità di

persone. Non c’è stata

data spiegazione del per-

ché la Regione Molise ci

ha tolto il diritto a perce-

pire l’indennità di mobi-

lità e perché non è stata

adottata alcuna misura

specifica per noi con una

riserva sulle borse lavoro

comunali o su incentivi al

reinserimento lavorativo

o al pensionamento?

Martedì 19 dicembre al

secondo punto all’ordine

del giorno, dopo il pro-

blema ATM, riprenderà

la trattazione della Mo-

zione che ci riguarda e

che mediando tra tante

difficoltà trova una solu-

zione equa per tutti e che

non danneggia nessuno.

Con la Mozione si chiede

di impegnare gli 8 mi-

lioni di euro, dedicati alle

politiche attive con la De-

libera di Giunta Regio-

nale n. 638 del 30

dicembre 2016, e i 3 mi-

lioni di euro residui, ossia

la rimanenza dei paga-

menti già effettuati, in

nostro favore per saldare

le 7 mensilità 2015 e

quelle possibili per il

2016. Ci appelliamo a

tutte le istituzioni, alle

forze sociali, alle autorità

civili e religiose perché si

tenga conto del disagio di

1744 famiglie molisane

figlie di nessuno che

chiedono di essere ascol-

tate e rispettate.

P/il Comitato

La Portavoce

Carolina D’Antino

Lavoratori in mobilità in deroga,abbandonati da tutti