Post on 02-May-2015
Vademecum sulle Vademecum sulle pensionipensioni
Dalla “riforma” Amato a Dalla “riforma” Amato a quella Berlusconiquella Berlusconi
A cura dei Cobas –Comitati di base della scuola
Sede Nazionale: V.le Manzoni 55, 00185 Roma
tel.: 0670452452; fax: 0677206060.e-mail: mail@cobas-scuola.org www.cobas-scuola.org
Il primo “attacco” alla pensione Il primo “attacco” alla pensione pubblica è portato dal governo pubblica è portato dal governo Amato (D.L. 30/12/1992 n.503). Amato (D.L. 30/12/1992 n.503).
I punti principali di questa riforma I punti principali di questa riforma sono:sono:
1.1. Elevazione, estesa a tutti i regimi Elevazione, estesa a tutti i regimi pensionistici, dell'età per la pensionistici, dell'età per la
pensione di vecchiaia da 55 a 60 pensione di vecchiaia da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 anni per le donne e da 60 a 65
per gli uominiper gli uomini
2. 2. Rideterminazione del periodo di Rideterminazione del periodo di riferimento per l'individuazione riferimento per l'individuazione della retribuzione pensionabile. della retribuzione pensionabile.
Nel pubblico impiego, per Nel pubblico impiego, per calcolare la retribuzione calcolare la retribuzione pensionabile, si faceva pensionabile, si faceva riferimento all'ultima riferimento all'ultima
retribuzione. Oggi il calcolo lo si retribuzione. Oggi il calcolo lo si fa considerando la retribuzione fa considerando la retribuzione
media degli ultimi 10 anni media degli ultimi 10 anni lavorativilavorativi
3. Perequazione automatica delle 3. Perequazione automatica delle pensioni con adeguamenti alla pensioni con adeguamenti alla
variazione dell'indice ISTAT dei prezzi variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo e non più alla dinamica al consumo e non più alla dinamica
salariale. Possibile corresponsione di salariale. Possibile corresponsione di ulteriori aumenti in relazione ulteriori aumenti in relazione
all'andamento dell'economia e, all'andamento dell'economia e, tenuto conto degli obiettivi di tenuto conto degli obiettivi di
aggancio della spesa pensionistica, aggancio della spesa pensionistica, all'andamento del PIL all'andamento del PIL
Nel '94 il Governo Berlusconi tenta di realizzare una riforma radicale, ma
prima di Natale è costretto alle dimissioni.
E’ il successivo Governo Dini, con l'accordo dei sindacati concertativi, ad attuare la "controriforma" del sistema
previdenziale (legge 335/95).
LA LEGGE DINILA LEGGE DINI
Le principali novità:Le principali novità:
1.1. I sistemi di calcoloI sistemi di calcolo
2.2. Nascita dei fondi pensioneNascita dei fondi pensione
SISTEMA DI CALCOLO SISTEMA DI CALCOLO RETRIBUTIVORETRIBUTIVO
È il sistema di calcolo legato È il sistema di calcolo legato alle retribuzioni degli ultimi alle retribuzioni degli ultimi
anni di attività lavorativa (10 anni di attività lavorativa (10 anni per i lavoratori anni per i lavoratori
dipendenti). E’ ancora valido dipendenti). E’ ancora valido per coloro che al 31 dicembre per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni 1995 avevano almeno 18 anni
di contribuzione.di contribuzione.
IL SISTEMA CONTRIBUTIVOIL SISTEMA CONTRIBUTIVO
Si applica ai lavoratori privi di Si applica ai lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° anzianità contributiva al 1°
gennaio 1996. Tale sistema di gennaio 1996. Tale sistema di calcolo si basa su tutti i calcolo si basa su tutti i
contributi versati durante contributi versati durante l’intera vita assicurativa l’intera vita assicurativa
rivalutati in base rivalutati in base all’andamento del prodotto all’andamento del prodotto
interno lordo (PIL).interno lordo (PIL).
IL SISTEMA MISTOIL SISTEMA MISTO
Si applica ai lavoratori con meno di 18 Si applica ai lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. anni di contributi al 31 dicembre 1995.
In questo caso la pensione viene In questo caso la pensione viene calcolata in parte secondo il sistema calcolata in parte secondo il sistema retributivo(per l’anzianità maturata retributivo(per l’anzianità maturata
fino al 31 dicembre 1995), in parte con fino al 31 dicembre 1995), in parte con il sistema contributivo (per l’anzianità il sistema contributivo (per l’anzianità
maturata dal 1° gennaio 1996). Se, maturata dal 1° gennaio 1996). Se, però, si possiede un’anzianità però, si possiede un’anzianità
contributiva pari o superiore a 15 anni, contributiva pari o superiore a 15 anni, di cui almeno 5 successivi al 1995, è di cui almeno 5 successivi al 1995, è
possibile utilizzare l’opzione per avere possibile utilizzare l’opzione per avere la pensione calcolata esclusivamente la pensione calcolata esclusivamente
con il sistema contributivo.con il sistema contributivo.
La "controriforma Dini" apre la strada La "controriforma Dini" apre la strada alla privatizzazione della previdenza alla privatizzazione della previdenza favorendo la nascita della pensione favorendo la nascita della pensione integrativa privata per la quale la integrativa privata per la quale la legge detta orientamenti generali. legge detta orientamenti generali.
Nascono, infatti, i primi fondi Nascono, infatti, i primi fondi pensione “chiusi”: Cometa (per i pensione “chiusi”: Cometa (per i metalmeccanici) e Fonchim (per i metalmeccanici) e Fonchim (per i
chimici) . Del tutto inapplicati sono chimici) . Del tutto inapplicati sono altri punti della legge 335/95, altri punti della legge 335/95,
soprattutto l'effettiva distinzione nei soprattutto l'effettiva distinzione nei conti Inps tra interventi di conti Inps tra interventi di previdenza ed assistenza e previdenza ed assistenza e
l'individuazione dei "lavori usuranti"l'individuazione dei "lavori usuranti"
La legge Maroni – La legge Maroni – BerlusconiBerlusconi
(legge n°243 del 2004)(legge n°243 del 2004)
LA PENSIONE RETRIBUTIVA O LA PENSIONE RETRIBUTIVA O MISTAMISTA
Metodo Metodo RetributivoRetributivo Metodo
Misto
Tutti i dipendenti con almeno 18 anni di contribuzione al
31/12/1995
Chi, al 31/12/1995, aveva una
contribuzione inferiore ai 18 anni
La pensione retributiva o mista si articola in:
Pensione di vecchiaia Pensione di anzianità
Pensione d’inabilità
Pensione d’invalidità
Pensione ai superstiti
Pensione di VecchiaiaPensione di Vecchiaia
Età + Contributi*Età + Contributi* Solo Solo Contributi*Contributi*
Donne Donne 60 + 2060 + 20 4040
UominiUomini 65 + 2065 + 20 4040
Bastano 15 anni di contributi per quei lavoratori che al 31 Bastano 15 anni di contributi per quei lavoratori che al 31 dicembre 1992: dicembre 1992:
- avevano già tale anzianità - avevano già tale anzianità - avevano già compiuto l'età pensionabile prevista all'epoca - avevano già compiuto l'età pensionabile prevista all'epoca
(55 anni per le donne e 60 per gli uomini) (55 anni per le donne e 60 per gli uomini) - erano stati autorizzati ai versamenti volontari- erano stati autorizzati ai versamenti volontari
* Le condizioni possono essere raggiunte entro il 31 dicembre dell’anno in cui si va in pensione. Per raggiungere i 20 o i 40 anni, i quattro mesi da settembre a dicembre sono considerati utili, per cui al personale, obbligato a cessare dal 1° settembre, bastano, al 31 agosto, 19 anni, 7 mesi, 16 giorni oppure 39 anni, 7 mesi e 16 giorni di anzianità contributiva.
L’unica finestra di uscita prevista per il personale scolastico è 1° settembre, inizio dell’anno scolastico.
Le donne che maturano i 60 anni e vogliono rimanere in servizio non devono presentare alcuna istanza in quanto l’età di collocamento a riposo d’ufficio è
anche per loro di 65 anni.
I lavoratori che compiono i 65 anni entro il 31 Agosto possono inoltrare domanda di mantenimento in servizio (fino a 67 anni), in caso contrario
saranno dimessi d’ufficio.
L’anzianità contributiva è comprensiva di ruolo, preruolo, riscatti, ricongiunzioni, militare, etc… I mesi da settembre a dicembre (utili per raggiungere l’anzianità retributiva) non valgono ai fini dell'ammontare della pensione
Chi matura il diritto alla vecchiaia entro il 31/12/2007 e non lo esercita può richiedere all’Inpdap il relativo certificato e andare successivamente in
pensione con le attuali regole di requisiti e calcolo.
LE PENSIONI DI LE PENSIONI DI ANZIANITA’ANZIANITA’
Come erano … … e come Come erano … … e come sarannosaranno
Come erano (Dini):Come erano (Dini):
AnnoAnno Età e Età e contribuzionecontribuzione
Contribuzione Contribuzione e qualsiasi etàe qualsiasi età
20042004 57 e 3557 e 35 3838
20052005 57 e 3557 e 35 3838
20062006 57 e 3557 e 35 3939
20072007 57 e 3557 e 35 3939
20082008 57 e 3557 e 35 4040
Come saranno Come saranno (Maroni-Berlusconi)(Maroni-Berlusconi)
AnnoAnno Età e Età e contribuzionecontribuzione
Contribuzione e Contribuzione e qualsiasi etàqualsiasi età
20082008 60 e 3560 e 35 4040
20092009 60 e 3560 e 35 4040
20102010 61 e 3561 e 35 4040
20112011 61 e 3561 e 35 4040
20122012 61 e 3561 e 35 4040
20132013 61 e 3561 e 35 4040
dal 2014dal 2014 62 e 3562 e 35 4040
Le donne avranno la possibilità di andare in pensione, anche dopo il 2008, con i requisiti previsti dalla normativa attualmente in vigore (35 + 57), ma la
pensione sarà interamente calcolata con il sistema contributivo (ciò comporterà una riduzione sulla pensione del 25/30%)
Pensione d’invaliditàPensione d’invalidità
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento e la cessazione dal servizio avviene a conclusione dell’iter della pratica di
riconoscimento (cioè, non è obbligatoria la decorrenza dal 1 settembre). Si matura con 15 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, previa visita medico-collegiale presso la Commissione provinciale di verifica, che accerta se esiste l’inabilità permanente alla funzione esercitata dal dipendente. Non è quindi necessario accertare una
situazione di invalidità assoluta; pertanto è riconosciuta, ad esempio, all’insegnante con gravi problemi alle corde vocali, non è riconoscibile
per lo stesso motivo al personale ATA. Per importi mensili molto bassi è prevista, in rapporto al reddito
complessivo, l’eventuale integrazione al trattamento minimo Inps di circa 412 €.
Pensione d’inabilitàPensione d’inabilità
E’ di competenza della commissione provinciale di verifica che deve accertare se esiste un’invalidità permanente ad ogni
attività lavorativa, nel qual caso è riconosciuta una pensione rapportata all’anzianità che il dipendente avrebbe maturato lavorando fino al compimento dei 65 anni, ovviamente col
limite di 40 anni con cui si matura l’aliquota massima dell’80%.
Il riferimento ai 65 anni è valido sia per gli uomini che per le donne.
Il requisito indispensabile al momento della cessazione è di 5 anni di servizio, di cui almeno 3 nell'ultimo quinquennio (a
prescindere dall’età).
Pensione ai superstitiPensione ai superstiti
Spetta al coniuge e/o figli minori del dipendente già in pensione (pensione di reversibilità) o morto in servizio con almeno 15 anni di anzianità complessiva oppure 5 anni di contribuzione di cui 3
nell’ultimo quinquennio (pensione indiretta).
L’importo della pensione, in mancanza di figli minori o studenti entro i 26 anni, può essere ridotto in rapporto al reddito del nucleo
familiare.
Come nel caso di pensione di vecchiaia e invalidità, per importi mensili molto bassi è prevista, sempre in base al reddito
complessivo, l’eventuale integrazione al trattamento minimo Inps.
Pensione e part-timePensione e part-timeIl dipendente che matura i requisiti per la pensione di anzianità può
chiedere la pensione e il mantenimento in servizio a part-time.Le dimissioni devono essere presentate entro gli stessi termini
previsti per i pensionamenti di anzianità, specificando che si intende usufruire del part-time.
Il part-time deve avere la durata di almeno 2 anni e la prestazione di servizio deve essere almeno del 50% dell’orario di lavoro.
Durante il part-time il dipendente percepisce la retribuzione del personale attivo nella misura percentuale dell’orario di lavoro e la
pensione assegnata nella misura della restante percentuale.La determinazione della pensione garantisce l’acquisizione della
stessa in base alla normativa vigente, non più soggetta ad eventuale sopraggiungere di normativa più restrittiva.
La buonuscita non viene corrisposta fino a quando si resta in servizio, anche se a part-time.
Al termine la pensione viene riliquidata sulla base della nuova anzianità maturata col lavoro a part-time.
SISTEMA DI CALCOLO SISTEMA DI CALCOLO CONTRIBUTIVO PER LA CONTRIBUTIVO PER LA
PENSIONE DI VECCHIAIAPENSIONE DI VECCHIAIA
ETA‘:ETA‘:
variabile da 57 a 65 anni, sia per gli uomini che variabile da 57 a 65 anni, sia per gli uomini che per le donne. per le donne.
Prima dei 65 anni la pensione si ottiene a Prima dei 65 anni la pensione si ottiene a condizione che risulti superiore del 20% condizione che risulti superiore del 20%
all'importo dell'assegno sociale. all'importo dell'assegno sociale.
CONTRIBUTI: CONTRIBUTI:
Sono richiesti almeno 5 anni di contribuzione Sono richiesti almeno 5 anni di contribuzione legati ad una effettiva attività lavorativalegati ad una effettiva attività lavorativa
SISTEMA DI CALCOLO SISTEMA DI CALCOLO RETRIBUTIVO PER LA RETRIBUTIVO PER LA
PENSIONE DI VECCHIAIAPENSIONE DI VECCHIAIA
ETA'ETA'
Si va in pensione a: 65 anni per gli Si va in pensione a: 65 anni per gli uomini 60 per le donne.uomini 60 per le donne.
Gli invalidi all’80% e i lavoratori non Gli invalidi all’80% e i lavoratori non vedenti possono andare in pensione vedenti possono andare in pensione di vecchiaia a 60 anni se uomini e a di vecchiaia a 60 anni se uomini e a
55 se donne.55 se donne.
CONTRIBUTICONTRIBUTISono richiesti almeno 20 anni di Sono richiesti almeno 20 anni di
contribuzione comunque accreditata contribuzione comunque accreditata (da attività lavorativa, da riscatto, (da attività lavorativa, da riscatto,
figurativa ecc.).figurativa ecc.).
Bastano 15 anni di contributi per Bastano 15 anni di contributi per quei lavoratori che al 31 dicembre quei lavoratori che al 31 dicembre
1992: 1992: - avevano già tale anzianità - avevano già tale anzianità - avevano già compiuto l'età - avevano già compiuto l'età
pensionabile prevista all'epoca (55 pensionabile prevista all'epoca (55 anni per le donne e 60 per gli uomini) anni per le donne e 60 per gli uomini)
- erano stati autorizzati ai versamenti - erano stati autorizzati ai versamenti volontarivolontari
La controriforma pensionistica Maroni-La controriforma pensionistica Maroni-Berlusconi indebolisce il sistema Berlusconi indebolisce il sistema
pensionistico pubblico, il suo carattere pensionistico pubblico, il suo carattere universale e solidale che era già statouniversale e solidale che era già stato
pesantemente picconato dalla legge Dini pesantemente picconato dalla legge Dini del 1995. del 1995.
Si andrà in pensione più vecchi e con una Si andrà in pensione più vecchi e con una pensione più povera. pensione più povera.
Per i giovani e i neoassunti sarà una vera Per i giovani e i neoassunti sarà una vera catastrofe : usufruiranno di un catastrofe : usufruiranno di un
miserevole assegno pensionistico (il 40% miserevole assegno pensionistico (il 40% circa dello stipendio) e per i precari a circa dello stipendio) e per i precari a
vita lavita lapensione può diventare un vero pensione può diventare un vero
miraggio.miraggio.