Post on 10-Mar-2016
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una prova del Romagna Chal-lenge e la cosa un po’ dispia-ce. Vedremo.
Intanto, visto che in tra-sferta ci divertiamo tanto, pensavamo ad una gara da fare fuori e ci stanno solleti-cando idee ambiziose e me-ravigliose…..
Intanto chiudiamo questo anno con auguri speciali a tutti ma in particolare a due di noi che per motivi diversi hanno avuto un 2010 più dif-ficile. In primis Giorgio, la new entry, a cui la vita ha riservato una delle prove più difficili. Se il 2011 ti deve ripagare anche solo in parte delle sofferenze del 2010 sarà un anno stratosferico. L’altro festeggiato speciale è il nostro Capitano che da mega imprenditore quale ormai è diventato, speriamo possa trovare di nuovo il piacere di frequentare assi-duamente i suoi amici. Scala-re le montagne senza le note delle canzoni di Giacobazzi o senza chiedersi “il Coccodril-lo come fa” non è la stessa cosa.
Buona lettura a tutti voi dal Capo Redattore, Giornalista Presidente, Lentociclista e chi più ne ha più ne metta…
Beppe
Il quinto anno di vita del Team si chiude con la consa-pevolezza che non è stata una stagione qualsiasi, ma che abbia segnato una svol-ta importante nella nostra storia., Abbiamo ufficial-mente fondato la A.S.D. Team Rossetti della quale sono onorato di essere il Presidente.
Quello si scollegarci della Asd Acropolis era ormai un passo inevitabile e dovero-so; ci hanno accolto quando siamo nati ma la nostra cre-scita non andava di pari pas-so con il loro status ed era giusto per entrambi sepa-rarsi.
In questo 2010 spiccano i grandi risultati sportivi ottenuti tra i quali il suc-cesso di Wilmer nella classi-fica finale categoria Vete-rani del Romagna Challenge. Lo stesso Wilmer è il primo elemento del Team a vince-re una Granfondo nella clas-sifica di categoria grazie alla splendida affermazione nella Granfondo del Capita-no di Bagno di Romagna.
Il livello agonistico della squadra è mediamente cre-sciuto tantissimo e tutti hanno contribuito a realiz-zare quello che solo pochi
anni fa sembrava impensabi-le.
Siamo ancora cresciuti in famiglia, sono infatti entrati a fare parte a pieno titolo del gruppo due nuovi ragazzi, fantastiche persone prima che ottimi e appassionati ciclisti. Benvenuti a Cristiano e Giorgio che in pochissimo tempo hanno già cominciato a dare il loro importante con-tributo.
Cristiano, ottima e fantasio-sa penna sarà anche una vali-da spalla per la redazione del Rossetti Bike News,
Giorgio lo dobbiamo anche ringraziare per averci fatto far un ulteriore salto di qua-lità, Da ottobre infatti è attivo su internet il nostro Blog. A giudicare dai contat-ti la cosa è piaciuta molto e ci voleva proprio.
E ora siamo già con la testa al 2011. In questo sonnac-chioso tardo autunno arriva-no con il contagocce le noti-zie relative alle granfondo del nuovo anno.
L’idea era quella di tornare in Versilia per ripetere la bella esperienza della Crono-squadre ma lo slittamento in avanti della stessa (causa Carnevale) probabilmente la matte in concomitanza con
Che anno il 2010….
Organo uf f ic ia le
de l Team
Rossett i
D i c e m b r e 2 0 1 0 A n n o 5 – N u m e r o 2 In questo numero:
Giro dei Castelli Malate-stiani. Missione Compiuta!
pag. 2
La mia prima volta in
maglia Rossetti…… pag.6
Granfondo Pantanissima.
Una gara pazzesca pag.10
3^ Granfondo Città di Cervia. Un sogno sfiorato...
pag.13
Dedicato al Capitano…….
pag.17
Quelli che…..pedalano die-tro ai Rossetti Sixs
pag.18
Expobici Una fiera che
promette bene pag.20
Beppe for president
pag.23
Crescere insieme pag.23
Siamo anche su internet!!
pag.24
Montaggio Sprint!! pag.24
Maratona, sempre più dif-
ficile….. pag.25
5STARS League Un pro-getto che merita rispetto
pag.25
E il 2011? pag.26
Quelli che…. pag.27
www.rossettibike.blogspot.com
P a g i n a 2
Giro dei Castelli Malatestiani
Missione compiuta!! Dopo più o meno un paio di mesi senza competizioni, tor-
niamo a gareggiare a fine e-state in quel di Rimini. Si cor-
re il Giro dei Castelli Malate-stiani, gara giunta alla sua
17esima edizione, facente parte del Romagna Challenge
del quale è la settima e penul-
tima prova.
Nel frattempo quasi tutti han-
no fatto un po’ di ferie, qual-cuno come il sottoscritto par-
tirà tra poco ma durante l’e-state ci siamo sempre allenati
con costanza privilegiando le passeggiate non agonistiche
ma mettendo sempre assieme
giri di un certo impegno.
Per questo arriviamo a questa impegnativa gara sufficiente-
mente preparati per fare bel-la figura. Qui Wilmer ha buo-
ne possibilità di chiudere ma-tematicamente il discorso
classifica generale: tra lui e il meritato trionfo circa 150
chilometri, quasi 2600 metri
di dislivello e un certo Alberto Pontellini (sempre lui…) che
tra l’altro gioca in casa essen-do della società (CBR Rimini)
che organizza la manifestazio-ne. Ma vincere a casa del riva-
le ha sempre un grande fasci-
no!!
La partenza alle 7 dalla Fiera
di Rimini ci impone una tre-menda alzataccia nel cuore
della notte. Quando chi “ha fatto serata” deve ancora
andare a letto, noi siamo sve-gli, prondi a buttare giù una
robusta colazione e via in mac-
china.
Quando arriviamo a Rimini è ancora buio e forse è meglio
che l’oscurità nasconda quello che accade nel parcheggio,
perché se la mattina è dura svegliarsi, non facile fare una
colazione simil-pranzo, ancora di più lo è andare in bagno e
molti provvedono…. a cielo
aperto!!
Entriamo in griglia con buon
anticipo o meglio ci entrerem-mo perché a poco più di mezz’-
ora dal via le stesse sono an-cora chiuse. Strano contrat-
tempo per una prova che do-vrebbe essere ben rodata e
che deve gestire i soliti 6-700
partenti.
La gara è di quelle che si defi-
niscono super competitive, il livello dei partecipanti è alto,
e la partenza non si discosta dal copione solito per questo
tipo di gare: si pedala a tutta verso la collina, si vedono nu-
mer i d i ogni genere (spartitraffico saltati al volo,
bici nel fosso) e si cerca di stare davanti se uno è riuscito
a sgusciare (e noi in questo
abbiamo dei maghi….), recupe-rare posizioni se qualcuno (a
caso….) è rimasto indietro.
La prima salita è anche la più lunga di giornata, si sale a
S.Marino Borgomaggiore dal versante di Faetano. Nulla di
trascenden-(continua a pag.3)
Turbo-Wilmer in piena azione. Il primo posto nella Challenge è suo!!
P a g i n a 3 tale, ma dopo che si è pedala-to a tutta col rapportone per
più di mezz’ora non è facile
cambiare ritmo.
La salita è di quelle non par-
ticolarmente ripide ma all’ini-zio è piuttosto costante at-
torno al 7-8% e non lascia tratti di respiro. E’ qui che
un parte del gruppo Rossetti si ricompatta. Davanti ci sono
Wilmer e Nelson, dietro, poco distanti Gianni, Giorgio
(che avevano fallito per poco il tentativo di agganciarsi al
gruppo davanti), Paolo e il sottoscritto. Siamo nel grup-
po Bandini e questo è già un buon risultato. Più indietro
Davide e Raffo che comunque
sono assieme e fanno corsa
parallela.
Dopo qualche dolce saliscendi
e il passaggio dal paese di Verucchio di scende decisi di
nuovo verso la pianura. Il primo terzo di gara è alle
spalle, questo è il momento giusto per alimentarsi e rac-
cogliere le energie per il re-sto della gara che sarà molto
impegnativo.
La giornata è meravigliosa, di
quelle fatte apposta per pe-
dalare….
Seconda salita di giornata è
la Cornacchiara, che una vol-ta era la nona salita della
Nove Colli. Tutt’altra roba rispetto al Gorolo, questa è
una salita regolare e pedala-bile che nel finale addirittura
spiana leggermente e si rie-sce a salire di buona lena. Ho
le gambe che girano a mera-viglia e senza forzare mi av-
vantaggio di qualche metro sul gruppo. Davanti non si
vede nessuno quindi non vale la pena di insistere e spreca-
re energie preziose ma mi sento davvero bene: bella
sensazione!!
Arriviamo a Sogliano alla di-visione dei percorsi. Per for-
tuna nel nostro gruppo tutti o quasi proseguono per il lun-
go. Si percorre a ritroso una parte della strada che scen-
de dal Barbotto e Giorgio si
mette in testa alla fila impo-nendo un bel ritmo regolare.
Oggi, come quasi sempre è successo quest’anno, la gam-
ba gli gira a meraviglia.
Si arriva più o meno a metà gara nella Valle del Savio
dopo la discesa di Bivio Mon-te Gelli e ci apprestiamo a
salire sul Montevecchio. Una salita che conosciamo metro
a metro per averla scalata tante volte sia in gara sia in
allenamento.
A differenza di altre occa-
sioni questa volta mi sembra che il gruppo salga piano. Una
fortuna, penso, davanti c’è Giorgio che va regolare e si
pedala tranquilli. Sarà poi il
Garmin a dirmi che non era-vamo saliti poi così lentamen-
te: circa 17 minuti, almeno 2
in meno di quelli impiegati per lo stesso tratto alla Selle
Italia in aprile….
Il nostro quartetto perde
Gianni e Paolo che però non mollano e dopo la discesa su
(segue da pag.2)
(continua a pag. 4)
Nelson nonostante soffra le partenze a tutta, oggi è
davvero in palla...
P a g i n a 4 Sorrivoli sono di nuovo con noi. Ce ne accorgiamo bene anche
per il rumore dei freni di Gian-ni che sembrano quelli di un
treno degli anni 60!!!! Accidenti
allo sgrassante….
Appena finita la discesa e vali-
cato il ponte di legno sul fiume Pisciatello torniamo a salire
per Monteleone, salita impe-gnativa soprattutto nella parte
iniziale. Pur non forzando mi trovo in breve in testa al grup-
po a scandire il ritmo, il gruppo si assottiglia con Gianni che
perde contatto quasi subito e
Paolo poco dopo.
In vetta al Monteleone (bello il passaggio sotto lo stretto arco
che porta alla piazzetta in por-fido molto caratteristica)
quando passiamo io e Giorgio nel gruppo Bandini, Wilmer è
già passato da 8 minuti ed ha staccato il suo diretto avver-
sario in classifica di oltre 3 minuti. Infatti è nel gruppo di
Nelson, che ci precede di meno di 5 minuti. Ormai il successo è
vicino….
Quello che fa specie è che
Giorgio ed io con il nostro gruppo siamo a meno di 15 mi-
nuti dai “mostri” davanti e di chilometri (e salite) ne abbia-
mo già messi assieme 103.... Non stanno andando male nean-
che Paolo (che passa a 1’27” circa da noi) e Gianni (che è a
3’25”). Più indietro, rispettiva-mente a 9’25” e 9’58” Davide e
Raffo separatisi perché Raffo ha sbagliato strada alla divisio-
ne percorsi ed è stato costret-
to a tornare indietro.
Viaggiamo comunque tutti ab-
bondantemente nella prima metà del gruppo, il livello della
squadra si è decisamente alza-
to. Bravi ragazzi.
Discesa e saliscendi attraver-sando Santa Paola e su di nuovo
verso Sogliano per la Ciocca. Pur non tenendo un’andatura
troppo alta, si viaggia a bel ritmo e da dietro non riescono
più a rientrare.
Sogliano, discesa verso Ponte Uso e giù per la stessa strada
della Nove Colli nella direzione che porta al Gorolo. Qui giria-
mo prima, verso Torriana: nulla a che vedere con la salita al
Gorolo ma anche questi 2 km o poco più sono una coltellata che
fa male. Pendenze costante-mente superiori al 10%, abbia-
mo più di 125 chilometri nelle gambe e si cominciano a senti-
re.
Per fortuna di birra in gruppo
non ce n’è tanta e la fine salita è una iniezione di fiducia. Or-
mai caro Giorgio non ci stac-
chiamo più.
A Torriana il gruppo dei primi è
passato in 3.32’55”, Wilmer è attorno alla 30esima posizione
a 8’41”, Nelson è nei 50 a 12’
45”, Giorgio e Beppe a 19’, Pao-lo rimasto solo con Francesco
Abela è a 23’24”, Gianni a 29’ 09”, Davide a 32’17” e Raffo
poco dietro a 34’30”. Siamo ancora tutti più o meno nei
primi 100.
Arrivati a Ponte Verucchio si attacca l’ultima salita, risalen-
do a Verucchio paese per la strada percorsa in discesa ad
inizio gara. Appena la strada s’impenna Monica Bandini parte
a tutta e mette in fila il grup-po. “Quanto c…. ne ha questa
st…..” mi viene da pensare, ma chissene frega, stringo i denti
e mi butto alla sua ruota.
Il gruppo in fila indiana, qual-
cuno (gregari della stessa Ban-dini compresi) si lamenta e
quando la stessa si gira e dice “Adesso basta, dai...” verrebbe
voglia di scattargli in faccia ma la fatica è tantissima e l’armi-
stizio è ben presto firmato.
Arrivati in cima il gruppo si è ricompattato ma siamo in pochi
a tirare nel tratto di ritorno verso Rimini, noi Rossetti ci
siamo e questo ci fa onore.
L’arrivo è al Parco Galvanina e
c’è un ultimo chilometro e mez-zo di salita. Come è ovvio tutti
spendono tutto per arrivare in cima più avanti possibile. Io so
di averne ancora un po’ e allun-go nel primo tratto per evitare
di restare imbottigliato, poi parte la volata vera e propria,
mi accodo a Giorgio e nono-stante si sia lavorato più di
molti “velocisti” ci piazziamo nei primissimi del gruppo che
nel frattempo si è frantumato.
Scopriamo all’arrivo della
splendida prestazione di Wil-mer, di poco fuori dalla zona
(segue da pag. 3)
(continua a pag.5)
Gianni a Verucchio
Paulinho nel pezzo duro della salita di
Torriana
Beppe a Verucchio con Monica Bandini
P a g i n a 5
(segue da pag.4)
premio ma nettamente davanti al suo diretto avversario che è
saltato e quasi lo raggiungeva-mo noi….. La matematica gli dà
ragione e la vittoria nel Roma-gna Challenge è un vero lustro
per lui e per tutti noi!! Grandis-
simo.
Nelson è arrivato poco dietro e
non è troppo soddisfatto per aver perso il treno del gruppo
di Wilmer in partenza e aver inseguito tutto il giorno vana-
mente. Ma, caro Maestro, av-vremmo mai pensato di non
essere contenti di un 49esimo assoluto e 11esimo di categoria
in una gara come questa solo
qualche anno fa?
Di lì a poco arriviamo tutti e ci
aspetta un supplemento di im-pegno per trovare il Parco “Don
Pippo” sede del Pasta Party e festeggiare degnamente que-
sta grande giornata. La festa vera e propria la faremo, osto
se la faremo….
E adesso per qualcuno meritate
ferie! Beppe
Giorgio a Torriana
22/08/2010 Giro dei Castelli Malatestiani Rimini (Rn)
Percorso lungo km 151,80 — Totale classificati 265
1° Kairelis Dainius (Giordana Cipollini) in 4h12’20” media 36,97 km/h
34° GHETTI Wilmer in 4h24’16” media 34,47 km/h (6°cat.VET)
49° FENATI Nelson in 4h28’45” media 33,89 km/h (11° cat.VET)
63° FRANCHI Giorgio in 4h35’12” media 33,10 km/h (19° cat.VET)
64° POGGI Giuseppe in 4h35’13” media 33,09 km/h (20° cat.VET)
79° MAZZAVILLANI Paolo in 4h44’20” media 32,03 km/h (25° cat. VET)
96° CONTI Gianni in 4h50’10” media 31,39 km/h (29° cat. VET)
103° GUARDIGLI Davide in 4h52’40” media 31,12 km/h (32° cat.VET)
112° VALENTINI Raffaele in 4h56’05” media 30,76 km/h (37° cat.VET)
Davide
Raffo
nel pezzo più duro della
salita di Torriana
P a g i n a 6 La prima volta in maglia Rossetti...
L’ultima domenica di
agosto è tradizional-
mente riservata ad un
appuntamento particola-
re, decisamente affa-
scinante e di assoluto
spessore: l’austriaca
Oetztaler Radmara-
thon, che quest’anno è
giunta alla 30^ edizione.
E’ una corsa che, assie-
me alla Sportful di Fel-
tre e alla Marmotte
francese, si contende il
primato di più dura d’-
Europa, per via del percorso di
238 km attraverso 4 salite
alpine, a cavallo tra Austria e
Italia, che assieme fanno un
dislivello di 5500 metri. Ma
sono soprattutto i 28 km e i
2509 metri slm del Passo Rom-
bo a fare da spauracchio per i
4500 granfondisti provenienti
da tutta Europa (e qualcuno
pure da fuori) che ogni anno si
ritrovano su queste strade per
una sfida con se stessi, più che
con gli altri.
Anche qui, come alla Maratona
di Corvara, i posti sono limitati.
Certo, non si raggiungono quei
numeri, ma al comitato organiz-
zatore arrivano comunque ri-
chieste per 13-15000 parteci-
pazioni e pertanto occorre sot-
tostare al sorteggio. Agli italia-
ni sono riservati circa 1000
pettorali. Finora mi è andata
bene, questa è infatti la mia 5^
partecipazione.
Raggiungere Solden, località di
partenza e arrivo della corsa, è
già un’impresa. La via più como-
da, ma molto lunga, è quasi tut-
ta in autostrada, valica il Bren-
nero, raggiunge e supera In-
nsbruck, e prosegue sulla fon-
dovalle della Oetztal. Da Ra-
venna ci vogliono almeno 6 ore.
La più breve (o meno lunga, a
seconda dei punti di vista…)
raggiunge invece la val Passiria
da Merano, per poi svalicare il
Passo Rombo (croce e delizia
della stessa granfondo), da
dove scendere infine a Solden.
Totale 5 ore, quasi 100 km in
meno e strade sicuramente più
suggestive.
La località turistica tirolese di
Solden, celebre per la consueta
annuale apertura di coppa del
mondo di sci che si tiene a fine
ottobre sui 3000 m del sovra-
stante ghiacciaio del Rettem-
bach, è una vera chicca: pulita,
ordinata e curata, sia nelle abi-
tazioni dei residenti, sia negli
alberghi e negli innumerevoli
negozi, in gran parte sportivi,
le cui vetrine, addobbate e
ricolme delle ultime uscite,
invogliano ad entrare ed acqui-
stare.
Appena arrivati, si capisce su-
bito che c’è fermento e tensio-
ne: insomma si respira l’aria dei
grandi eventi. Il ritrovo dei
granfondisti per le operazioni
preliminari è nella piazzetta del
centro, che è anche il luogo di
arrivo della corsa, con gli stand
espositivi tutt’intorno e il ritiro
dei pacchi gara all’interno della
“Freizeit Arena”, struttura su
più piani, non proprio bella a
vedersi da fuori, ma che rac-
chiude al suo interno il palaz-
zetto dello sport con un campo
da basket, un paio di campi da
tennis, una meravigliosa piscina
con zona benessere, bar, risto-
ranti, ufficio turistico ed altri
servizi.
Di contorno alla granfondo, per
tutta la settimana che precede
la corsa, il comitato organizza-
tore ha saggiamente predispo-
sto tutta una serie di agevola-
zioni, appuntamenti, visite gui-
date e manifestazioni collate-
rali, non solo a Solden ma anche
nelle località vicine, che con-
sentono di ingannare l’attesa di
granfondisti e accompagnatori/
trici.
Parlando di meteo, se la vigilia
della granfondo il tempo si è
mantenuto discreto, le previ-
sioni per la domenica non sono
entusiasmanti: parlano infatti
di calo termico e, soprattutto,
possibilità di pioggia. Ahia… E
invece, la mattina della parten-
za, in barba alle gufate dei
metereologi, il cielo è solo leg-
germente coperto da nuvole
alte e non minacciose, e la tem-
peratura è tutto sommato ac-
(continua a pag.7)
P a g i n a 7 cettabile, ritenendo accetta-
bili i 6 gradi ai 1300 metri di
altitudine di Solden.
Al raduno di partenza non esi-
stono griglie. Tutti i partenti
si sistemano ordinatamente e
tranquillamente sul vialone
principale. Nessuno scavalca o
tenta di fare il furbo. D’al-
tronde non servirebbe a nulla:
vuoi per il chilometraggio e-
stremo, vuoi per il sistema di
cronometraggio, fornito dall’-
eccellente Datasport, che pre-
vede una classifica stilata in
base al real time, quello vero e
proprio, e non come in certe
granfondo nostrane, anche
blasonate.
Mezz’ora prima del via mi ac-
codo anch’io, emozionato per il
mio esordio in gara con la divi-
sa Rossetti-Sixs.
Si parte alle 6.45 che ancora il
cielo non si è rischiarato del
tutto. Le giornate si stanno
accorciando, segno tangibile
che l’estate è agli sgoccioli.
Ultimo controllo prima della
partenza. Sembra tutto a po-
sto: i tubolari li ho gonfiati la
sera prima, le tasche della
maglia sono ricolme di ogni
cosa, la borracciona da 75cl è
piena e salda al suo posto, i
pattini non toccano i cerchi, e
il Garmin mi controlla come la
telemetria di una F1.
L’adrenalina cresce, lo speaker
urla e sbraita in tedesco, si
alza l’elicottero dalla tv, si
accendono i fumogeni a bordo
strada, sparo del cannone. Ok
si va.
I primi chilometri filano via
velocissimi, con la strada in
perfette condizioni che tende
leggermente a scendere. Me-
glio non guardare il contachilo-
metri. Fa una certa impressio-
ne vedere che si viaggia in
gruppo, uno a fianco dell’altro,
spesso ben oltre i 70 km/h!!
Purtroppo, subito dopo il via
sono costretto ad una sosta
fuori programma: il tubolare
posteriore sta lentamente
sgonfiandosi. Mi fermo a lato
della strada, mentre l’intermi-
nabile serpentone sfreccia
verso valle. Se questo è l’ini-
zio, mi dico, oggi sarà una lun-
ga giornata… Cerco di non pen-
sarci e, con po’ di schiuma e
una bomboletta d’aria, sono
pronto per ripartire dopo qual-
che minuto.
Il primo ostacolo della corsa si
chiama Kuthaipass, salita lunga
(17km) e tosta (spesso al 13-
15%) che attacco in 1400ma
posizione. All’inizio trovo l’im-
mancabile imbottigliamento
delle retrovie, poi, tempo due
chilometri, il gruppo inizia a
sfaldarsi e gli spazi si allarga-
no. La salita è molto bella, per
metà nel bosco e metà allo
scoperto, alternando lunghi
drittoni a tornanti in succes-
sione. Verrebbe voglia di spin-
gere a fondo, ma è meglio con-
servare le gambe: più avanti ce
ne sarà bisogno. Eccome...
La scalata dura poco più di
un’ora. In cima fa decisamente
freddo (brina sull’erba…). Mi
concedo una rapida sosta per
un te caldo e poi giù verso In-
nsbruck, con gli occhi ben a-
perti per evitare le mucche
che pascolano in mezzo alla
strada (si è saputo che uno dei
partecipanti ne ha centrata
una, in una galleria…). La disce-
sa è velocissima, il fondo stra-
dale è in perfette condizioni e
così in più di un’occasione si
sfiorano i 100 km/h. Mezz’ora
più tardi si entra in una sonno-
lenta Innsbruck, toccandola
però solo di striscio su strade
di periferia, in fila allungata e
a testa bassa. Ma è un attimo
(segue da pag.6)
(continua a pag.8)
P a g i n a 8 e subito inizia la risalita verso
il Brennero. Risalita si fa per
dire, visto che in 35km si co-
pre un dislivello di
neanche 1000m, però
tutti da pedalare, e
proprio la loro facili-
tà può trarre in in-
ganno, invitando a
spendere più del do-
vuto su falsopiani
interminabili, pane
per i passisti, croce
per gli scalatori.
Il gruppo dove mi
trovo è abbastanza
nutrito, siamo almeno
una trentina, viaggia-
mo sempre sopra i 35 km/h e
strada facendo raggiungiamo
altri corridori e gruppetti iso-
lati. Oltrepassati vari paeselli
con molto pubblico a bordo
strada (fa sempre effetto),
arriviamo sul Brennero, comun-
que belli sgranati: infatti gli
ultimi 5 km puntano verso l’al-
to, e chi in precedenza si è
fatto prendere dall’entusia-
smo, ora paga pegno.
Evito il ristoro – si trova in un
piazzale esterno alla sede
stradale con l’obbligo, fatto
rispettare teutonicamente, di
scendere dalla bici mentre ci
si rifornisce – e inizia la disce-
sa verso Vipiteno, dove si arri-
va con nelle gambe 140 km,
2000 m di dislivello ed una la
media di 34km/h!!
Qui inizia la scalata verso i
2090 m del Passo Giovo. Salita
fantastica per i panorami moz-
zafiato sulle cime innevate del
confine italo austriaco. Pen-
denza regolarissima del 7,5%
lungo tutti i suoi 15 km e fre-
quenti tornanti per rilanciare
l’azione. Vado bene fino a me-
tà, da dove accuso un principio
di crisi di fame. Mi maledico,
pensando al ristoro del Bren-
nero, che ho saltato…! Il rifor-
nimento sul passo, dove arrivo
con 5 minuti in più del previsto,
giunge quindi come una grazia
divina.
La successiva discesa verso
San Leonardo in Passiria è
quanto di più tecnico ci possa
essere: strada stretta, curve
cieche, avvallamenti improvvisi,
contropendenze ecc ecc. Vo-
lendo, ci sarebbe la possibilità
per recuperare posizioni, ma
visto quel che mi è appena ac-
caduto, decido saggiamente di
scendere con calma e mangia-
re. Meglio recuperare energie
per dopo, piuttosto che ag-
guantare qualche insignificante
posizione, col rischio poi di
rimanere a secco.
E così si arriva a San Leonardo
in Passiria. Praticamente fini-
sce una corsa e ne inizia una
nuova. Da qui in avanti, infatti,
saranno 2 ore di salita. A volte
più dura, a volte meno dura, ma
sempre di salita si tratta. D’al-
tronde ci troviamo a 780m slm
e dobbiamo arrivare ai 2509
del Passo Rombo e in mezzo ci
sono 28km.
La strada del Passo Rombo ha
un fascino particolare. Dopo un
tratto iniziale non particolar-
mente impegnativo, nei pressi
di Moso, ultimo luogo abitato,
si incontra una rampa micidia-
le: è il primo avvertimento. I
chilometri che seguono avran-
no infatti pendenze che tocca-
no il 12%. Solo molto più avan-
ti, verso metà dei 28 chilome-
tri di ascesa, la strada si farà
un po’ più dolce. Lì l’organizza-
zione ha predisposto un risto-
ro.
Nel frattempo si transita per
luoghi di confine, quasi disabi-
tati. Il paesaggio che si incon-
tra diviene via via più aspro,
solitario e selvaggio, la vegeta-
zione sempre più rada, scompa-
re quando si superano i 2000
metri di quota: da una parte si
tocca con mano la roccia viva,
con la strada letteralmente
aggrappata al fianco della mon-
tagna, dall’altra impressionanti
e scoscesi burroni solcano la
vallata, scavati dai torrenti
che nascono dai ghiacciai del
Similaun e dello Stubai.
La distanza coperta finora
(siamo sul filo dei 200km) e il
dislivello (i 4000 metri sono
superati da un pezzo) hanno
svuotato le riserve. Il proce-
dere è diventato un esercizio
di testa, oltre che di gambe,
visto che il Passo Rombo non lo
si scorge fin quando mancano
10 km allo scollinamento. Gli
ultimi 5 sono i più duri. Vuoi
per la pendenza, oltre l’8%,
vuoi per il fatto che la strada
Passo Rombo...un mostro
(segue da pag.7)
P a g i n a 9 presenta tratti diritti, di lun-
ghezza prossima, se non supe-
riore al chilometro.
Quando finalmente si passa la
galleria che porta al confine
austriaco, si è dato tutto e
anche di più. Si è allo stremo,
fanno male le gambe, la schiena
e le braccia, tanto che si fatica
pure ad alzarsi in piedi per
cambiare posizione. D’altronde
non esistono allenamenti per
salite di oltre 2 ore. Ma allo
stesso tempo si è pervasi da
un’euforia indescrivibile. Ed è
proprio questa sensazione im-
pagabile il succo e il concentra-
to di tutta l’Oetztaler.
Da qui all’arrivo a Solden è solo
discesa tranne uno strappo di 3
km, fastidiosi certo, ma che
nel complesso rappresentano
solo una formalità.
L’entrata in paese è da brividi,
con l’ultimo chilometro tran-
sennato, il pubblico festante
che applaude, e lo speaker che
annuncia uno per uno il nome
dei corridori che arrivano.
Il tempo? 8h 37’. Un minuto in
meno rispetto l’anno scorso.
Chissà che non sia stato merito
della divisa Rossetti…
Cristiano
(segue da pag.8)
Bravissimo Cristiano al debutto in maglia Rossetti e come “ penna ” del Rossetti Bike News.
Il tuo contributo sarà prezioso sui pedali e anche fuori.
La Redazione sentitamente ringra-zia!!
P a g i n a 1 0
La giornata comincia con la solita alzataccia alle 5 del
mattino per arrivare al classi-co ritrovo “del Fumista” ed
andare a Cesenatico. Quest’-anno è la 12esima gara con il
numero sulle spalle…
L’adesione della squadra anche questa volta è buonissima dato
che siamo in 8 (Giorgio, Wil-mer, Nelson, Beppe,
Davide, Denis, il sottoscritto e uno
dei “nuovi acquisti”
Cristiano.
Mancano solo il mio amico Gianò, alle
prese con il “gnocco fritto”, Raffone e l’altra new entry
Giorgio Emiliani che in questo momento è impegnato in una
Granfondo molto più dura di tutte le nostre messe assieme.
Conoscendolo siamo sicuri che ne uscirà ancora più forte di
prima. Forza Giorgio, sei un
grande!
Ma veniamo alla gara. Andiamo
in griglia e ci troviamo per una volta in seconda fila. A farci
compagnia c’è il solito “Bricò”
al secolo Adriano Selci del Pedale Bianconero di Lugo. Lui
è alla 19esima granfondo sta-
gionale e ha come al solito tan-te (troppe?) cose da racconta-
re.
La voglia sinceramente sta-mattina non è tanta e anche gli
altri non mi sembrano troppo carichi, invece da lì a poco, non
appena viene dato il via la Ros-setti Sixs Frw scatenerà come
al solito l’inferno…. Non appena l’ammiraglia della Mercatone
Uno si sposta, in testa al grup-po si porta il nostro Beppone
che ad un certo punto sembra anche accennare un tentativo
di fuga.
Dopo 20 chilometri inizia la
prima asperità, il Carpineta, che ci porta a scollinare a
Montevecchio. La salita viene presa “di petto” e mi accorgo
con sorpresa di riuscire a sta-re con Wilmer e Giorgio come
da un pezzo non mi capitava.
Scolliniamo e ci troviamo in 4 Rossetti, con noi c’è infatti
anche Cristiano e nel gruppo (di testa) si trova anche Da-
niele Valentini che di lì a poco girerà per il medio arrivando
ottimo 8° assoluto.
Inizia il lungo falsopiano (41
km!!) che ci porterà fin sotto la seconda salita, il Passo del
Carnaio da S.Piero in Bagno. Ora nel gruppo siamo in una
ventina e siamo riusciti a stac-care il “gruppo Bandini” dove si
trovano Beppe e Nelson, più dietro Davide e il Capitano che
poi girerà per il medio e ci aspetterà all’arrivo. E’ stato
comunque bello rivederlo final-
mente insieme a noi.
Si viaggia veloci verso S.Piero
in Bagno tra scatti ai 50 all’ora e rallentamenti ai 30. Scopria-
mo qui che davanti c’e una fuga con 6 ciclisti e poi ci siamo noi
ad inseguire. Non ci posso cre-dere, sono insieme ai cosiddet-
ti fenomeni ed ex (?) dopati; mi volto e in gruppo vedo Ersi-
lio Fantini!
Finalmente inizia il Carnaio e
posso impostare il mio ritmo, mi trovo subito ultimo del mio
gruppo…. Wilmer e Giorgio salgono così bene che è un
piacere vederli, peccato che io li veda sempre più piccoli fino
a sparire. Ci rivedremo solo
all’arrivo.
Cristiano è davanti a me di
poco e mi sembra pedali bene,
invece quando lo raggiungo e lo supero non mi segue, mi accor-
go che inizia a calare.
Domenica
28
Marzo
(continua a pag.7)
Domenica
12
Settembre
Granfondo Pantanissima
Una gara “pazzesca”
P a g i n a 1 1 Scollino assieme ad altri due ciclisti e il gruppo “Ghetti—
Franchi” è lì a 100 metri. Pro-viamo a tornare sotto in disce-
sa ma il tentativo risulterà vano: non ci resta che sperare
che da dietro arrivi il gruppo Bandini ma non vediamo nessu-
no. Ci toccano 30 chilometri in 3 e questo tratto anche se per
buona parte in discesa ci to-
glierà molte energie.
Iniziamo la terza ed ultima
salita di giornata, di nuovo Montevecchio ma questa volta
dal versante di Borello. Sag-giamente decidiamo di restare
tutti assieme e proprio men-tre scolliniamo veniamo final-
mente raggiunti dal gruppo
Bandini.
Vedo Nelson che mi fa un ca-loroso saluto mostrandomi il
dito medio, chiedo notizie di Beppe e mi dice che è anche
lui in gruppo. Purtroppo aveva perso contatto ad un chilome-
tro circa dalla vetta pagando il fatto di aver dormito la sve-
glia e non aver fatto colazione e forse di essere stato troppo
generoso nei primi chilometri quando si era messo in testa al
gruppo.
Iniziamo la tortuosa discesa
del Carpineta e all’ultima curva penso bene di andare per un’-
altra volta ancora un incontro ravvicinato con un guard-rail.
Riesco a salvare la bici dall’im-patto ma io l’abbraccio come
se fosse una bella donna.
Riparto velocemente ma mi accorgo di avere la catena giù.
E vai!!! Già mi era successo quest’anno di essere staccato
per colpa della catena ma sta-volta no, con uno sforzo incre-
dibile nonostante abbia le gambe in preda a crampi rie-
sco a rientrare.
Filiamo verso Cesenatico e mi
faccio trasportare dal gruppo senza mettere più il becco
davanti. Nelson invece è anco-ra in palla e da una mano a
tirare.
Finalmente l’ultimo chilometro e non appena accenno a fare la
volata, un altro morso di cram-pi mi consiglia di stare calmo.
Sono contentissimo lo stesso della mia gara anche quando
poi scopro che siamo arrivati a solo 2 minuti dal gruppo del
“mostro” Wilmer e del tena-
cissimo Giorgio, anche lui sci-
volato sul Carpineta.
Lui è un po’ più sbucciato di me
e insieme andiamo all’ambulan-
za per farci medicare.
Da lì a poco arriva anche Bep-
pe che non ha mollato ma si è f a t t o M o n t e v e c c h i o—
Cesenatico da solo. Bravo co-munque. Dopo di lui arriva Da-
vide che ha fatto la sua one-stissima gara mettendoci tut-
to quello che aveva da dare. In ultimo Cristiano che dopo il
Carnaio gli ha dato su ferman-dosi e gustandosi pure i risto-
ri.
Andiamo tutti insieme al pasta
party fatto malissimo nono-stante il fatto che a fare le
piadine ci fosse niente meno che la mamma di Marco Panta-
ni…. Ci resta di dare un’occhia-ta alle classifiche e vedere
che anche stavolta Wilmer porta a casa un premio come
5° di categoria, Giorgio 6°
resta beffato, peccato.
Insomma anche questa dome-
nica ci siamo fatti onore con tutti e 7 lunghisti nei primi
100 e con il Capitano bravo al rientro dopo mesi di inattività
e crisi mistiche. Denis, sai
cosa ti dico? Ma va aff….
Ciao a tutti!
Paolino
(segue da pag. 6)
12/09/2010 G.F. Pantanissima—Mercatone Uno Cesenatico (FC)
Percorso lungo km 153 — Totale classificati 205
1° Fioretti Luca (Team Nautilus) in 4h20’19” media 35,28 km/h
25° GHETTI Wilmer in 4h36’37” media 33,20 km/h (5°cat. M3)
26° FRANCHI Giorgio in 4h36’37” media 33,20 km/h (6° cat. M3)
37° FENATI Nelson in 4h38’37” media 32,97 km/h (10°cat. M3)
60° MAZZAVILLANI Paolo in 4h38’41” media 32,96 km/h (17° cat. M3)
75° POGGI Giuseppe in 4h47’01” media 32,00 km/h (19° cat. M3)
82° GUARDIGLI Davide in 4h47’41” media 31,93 km/h (12° cat. M4)
104° GARDINI Cristiano in 4h59’06” media 30,72 km/h (16° cat. M2)
Percorso corto km 88 - Totale classificati 356
1° Mondaini Mauro (Ped.Santarcangiolese) in 2h24’41” media 36,52 km/h
137° FRESCHI Denis in 2h46’50 media 31,69 lm/h (17° cat. M4)
Ecco l’autore del pezzo
impegnato sul Carpineta.
Che grinta!!
P a g i n a 1 2
Ecco altre foto dei no-
stri eroi alla gara di
Cesenatico.
In senso orario:
Beppe, Giorgio F., Cri-
s t i a n o , N e l s o n ,
“Settemmezzo”Wilmer,
il Capitano, D&G
P a g i n a 1 3
Aria da ultimo giorno di scuola per la 3^ edizione della Gran-
fondo Città di Cervia. E’ l’ulti-ma delle 8 prove del Romagna
Challenge e quest’anno rappre-senta anche la prova unica di
Coppa del Mondo di Fondo.
Niente di meglio per chiudere una stagione che ci ha visto
protagonisti lungo tutti questi
6 mesi abbondanti di gare.
Che siamo all’ultimo impegno lo si capisce dalle nostre facce in
attesa di partire all’insolito orario delle 10,30. Siamo tutti
molto rilassati, qualcuno forse troppo: forse invidioso della
mia sveglia dormita in occasio-ne della Pantanissima di Cese-
natico, Nelson riusciamo a ti-rarlo giù dal letto quando noi
siamo praticamente già a Cer-via….. Grazie alla partenza in
ora tarda riuscirà a raggiun-
gerci in griglia ancora in tempo.
Dei 9 iscritti al Romagna Chal-
lenge oggi manca solo Davide che non ha trovato il sostituto
per il turno di lavoro. Assenza
diciamo “normale”, può capitare a tutti di avere un impegno
improvviso) ma mai come sta-volta sarà pesante. Al lavoro è
anche la new entry Cristiano ma non avrebbe fatto punti per
la squadra. Per lui dobbiamo
aspettare il 2011.
Recuperiamo per l’occasione
anche il Capitano che non è al top della forma ma oggi ha
promesso di fare il lungo “per
la squadra”.
Wilmer è già sicuro della vitto-ria finale nella Challenge
(categoria Veterani) ma come al solito è pronto al via per
dare il meglio di se.
La giornata è splendida e il sole già alto prima della partenza,
cosa insolita per noi abituati a partire all’alba, quasi ci cucina.
Quasi fastidiosa la presenza di una vocalist di Radio Pinco Pallo
che cerca di inscenare giochet-ti stile villaggio turistico tipo
“su le mani” “fatevi sentire”,
ecc. ecc. Mavvattela a piglià…
Finalmente si fa l’ora e proba-bilmente per effetto della lun-
ga attesa, le molle dei gran fondisti si sono caricate a mol-
la e la partenza sembra ancora
più veloce del solito.
Se gli altri anni nei primi chilo-
metri si riusciva ad arrivare in testa al gruppo, questa volta
pur partendo abbastanza vicini
alla linea dei primi, riesco solo a vedere in lontananza il grup-
po allungatissimo alla cui cima pur facendo più dei 50 all’ora
non riesco ad avvicinarmi. Sono i primi grovigli di
gente che cade a spezzettare il
plotone.
Davanti ho tutti i nostri eccetto
Denis che è no-toriamente an-
cora più pruden-te di me in par-
tenza e per il quale in questo
momento è normale
risparmiare qualcosa.
L’andatura è soste-
nutissima fino a Sa-vignano quando la
strada comincia a salire. La prima dif-
ficoltà è il dentino di Montal-bano, assolutamente nulla di
trascendentale ma che si af-
fronta a tutta e con le gambe ancora intossicate dal rappor-
tone spinto in pianura.
La difficoltà di questa gara sta
anche nel fatto che da Savignano
si percorreranno 80 chilometri
tutti in salita e discesa dove è
concentrato tut-to il dislivello
della gara, circa
2000 metri.
La selezione si è già fatta e le (continua a pag.14)
Un sogno sfiorato…
Col Capitano c’è più gusto!!
P a g i n a 1 4 salite a Roncofreddo e Borghi-delineano i vari gruppetti. In
cima alla secca rampa di Ronco-freddo Wilmer e Nelson sono
t r a i p r im i s s im i c on “settemmezzo” che scollina per
ottavo assoluto ad un 1’30” circa dalla coppia di testa già
in fuga determinato a lasciare il segno con una grande presta-
zione anche oggi, Nelson 8” dietro di lui, ad una trentina di
secondi Paolo, Gianni e Giorgio ad un paio di minuti Beppe, con
Raffo a 15” e il Capitano un
altro minutino dietro.
Al chilometro 66 in località
Ponte Uso, poco dopo metà gara i gruppi si sono stabilizza-
ti. Si percorre a ritroso la
strada che porta al Gorolo alla Nove Colli e la leggera salita
consiglia di trovare compagnia per non spendere troppo. Fa la
differenza essere in un grup-po “attivo” o avere compagni
che sperano di essere porta-
ti……
Le posizioni dei “Rossetti”
prima della salita che porta a Sogliano vedono Wilmer anco-
ra impegnato in piena bagarre nel primo gruppo inseguitore a
poco più di 4’ dalla coppia Ca-valli-Fantini e in 11esima posi-
zione assoluta. Nelson è a 3’ circa da Wilmer e poco più di
un minuto davanti al terzetto Gianni Giorgio e Paolo. A 1’45”
da loro ci sono io e un po’ più
indietro Raffo seguito a di-stanza dal Capitano. Siamo
tutti nei primi 150.
Da questo momento si entra in un segmento di gara piuttosto
difficile e in poco più di 40 chilometri andremo ad affron-
tare ben 6 salite. Dalla
più pedala-bile Soglia-
no al duro ed irregola-
re Monte Farneto, poi
Monteleone, Mont i ano ,
Roncofred-
do e Montalbano dalla cui som-mità in poco meno di 30 chilo-
metri si farà ritorno a Cervia passando per Savignano e Ce-
senatico.
Nella impegnativa e molto dis-sestata discesa del Monte Far-
neto una crepa dell’asfalto por-ta alla doppia foratura di Gior-
gio, che dopo aver riparato la ruota anteriore si accorge di
aver forato anche dietro. Man-tre già vedeva il fantasma del
carro scopa, il passaggio di San Nino con la seconda camera
d’aria gli consente di ripartire. Il bel risultato è ormai com-
promesso ma già arrivare è un
successo.
Km 80, siamo in vetta a Monte-leone che con i suoi strappi al
16% ha fatto ulteriore selezio-ne. Wilmer è sempre tra i pri-
missimi e transita 16esimo as-soluto a meno di 5 minuti dai
leader della corsa, Paolino in giornata super ha agganciato il
gruppo Bandini con Nelson ottenendo il solito gentile
“gesto di saluto”. Gianni non ha retto il ritmo e sto per
raggiungerlo, poi Raffo che è 3 minuti circa davanti a Gior-
gio che per la sfortuna ha perso circa un quarto d’ora….
Anche Denis al rientro tiene in maniera orgogliosa e sarà
protagonista di un finale in
crescendo.
Le gambe cominciano ad esse-re stanche e certo la rasoiata
di Montiano con i suoi ultimi 400 metri al 18% non porta la
primavera nei cuori ma questa gara è così, una sorta di Giro
delle Fiandre in miniatura fat-to però a fine stagione e non è
cosa da poco.
Gianni è in difficoltà e si stacca dal nostro
gruppetto, provo a
convincere gli altri ad aspettare ma non si
vede e si riparte.
Penultimo scoglio la dura rampa che ripor-
ta a Roncofreddo. Neanche 3 chilometri
ma con diversi tratti sopra al 12%. Nel nostro gruppo non si
battaglia più, si cerca di salire regolari per non perdere pezzi
che posso servire nella lunga
pianura di ritorno.
In cima, al chilometro 96 c’è
l’ultimo tappeto di rilevamento e le posizioni vedono Wilmer in
18esima a meno di 7’ dal duo Cavalli—Fantini, nel gruppo
Bandini e dentro ai 50 Paolo e Nelson e 5’30” circa da Wil-
mer, a 6 minuti da loro il mio sparuto gruppetto, mentre
Gianni ha altri 2 minuti di ri-tardo. Giorgio ha raggiunto e
superato Raffo che sta per essere raggiunto da un buon
Denis.
Da lì all’arrivo le posizioni non
cambiano più, nei gruppi si af-filano le armi per le varie vola-
te che oggi contano più del solito visto che c’è la classifica
a squadre valevole per la Coppa
del Mondo!!
(segue da pag.13)
Giorgio oggi sfortunato
Nelson concentrato in discesa
(continua a pag.15)
P a g i n a 1 5
E infatti si lotta all’interno di ogni gruppo si lotta per conqui-
stare le migliori posizioni.
Wilmer chiude 3° del suo grup-po, 20° assoluto e la volata gli
vale anche il 3° posto in cate-goria veterani. Oltre a salire
sul gradino più alto del podio per la conquista (già sicura) del
Romagna Challenge, salirà an-che su quello della Coppa del
Mondo individuale. Giornata da incorniciare!!! L’unico neo resta
il fatto che a vestirsi con l’iri-de è il pluridopato Ersilio Fan-
tini arrivato 8’30” circa prima (il secondo posto era a 4’39”…).
Bravissimo Wil!!!
Buono il successo della gara visto che in questa stagione è
difficile replicare i numeri del-la primavera. Quasi 600 gli
arrivati sui 2 percorsi di cui 277 sul lungo con tutti i nostri
in posizioni di rilievo.
Mentre assistiamo al la “logorroica” premiazione pre-
sieduta da un indisponente Bruno Achilli, Gianni comincia a
fare due conti (e chi meglio di lui) e comincia a paventare l’i-
potesi che visti piazzamenti di tutti ci si possa piazzare da-
vanti nella classifica a squa-
dre….
E alla fine così è, siamo terzi in
Coppa del Mondo!!! La targa che ci spetta non c’è, piccolo
particolare (ce la faranno avere come promesso?), ma
la soddisfazione è tantissi-ma. Chissà senza la foratura
di Giorgio e con Davide……
Ma va bene cosi!
E così festa doppia per la
nostra punta di diamante e
per tutta la squadra.
Degno finale di una grandis-sima stagione agonistica.
Ragazzi, grazie a tutti!!!
Beppe
(segue da pag.14)
Beppe
26/09/2010 G.F. Città di Cervia Cervia (RA)
Percorso lungo km 128— Totale classificati 277
1° Cavalli Gianluca (Team Maggi FRW) in 3’31’’15” media 36,36 km/h
20° GHETTI Wilmer in 3h39’42” media 34,96 km/h (3°cat. Vet)
34° FENATI Nelson in 3h43’46” media 34,32 km/h (8°cat. Vet)
40° MAZZAVILLANI Paolo in 3h43’47” media 34,32 km/h (12° cat. Vet)
78° POGGI Giuseppe in 3h52’51” media 32,98 km/h (22° cat. Vet)
90° CONTI Gianni in 3h55’33” media 32,60 km/h (24° cat. Vet)
111° FRANCHI Giorgio in 4h01’49” media 31,76 km/h (35° cat. Vet)
156° VALENTINI Raffaele in 4h10’02” media 30,72 km/h (50° cat. Vet)
158° FRESCHI Denis in 4h10’02” media 30,72 lm/h (22° cat. Gen)
Raffo in azione
COPPA DEL MONDO A SQUADRE
1° Classificata TEAM CBR RIMINI
2° Classificata GS CICLI MATTEONI FRW
3°Classificata ROSSETTI SIXS FRW
Che spettacolo!!!
P a g i n a 1 6
Ecco le foto della festa
Wilmer sul podio di Coppa del Mondo
E su quello del Romagna Challenge
P a g i n a 1 7
L’abbiamo quasi perso per un anno, chi lo aspettava in monta-gna e non veniva, chi lo aspettava a Madonna e non c’era….Tra
i pensieri e il lavoro fisico il Capitano ci è mancato molto (come noi a lui) ma chiunque abbia visto il risultato ha capito
che era per una giusta causa.
La frase più ricorrente che capitava di sentire nei giorni di inaugurazione era: “Ma questa è una boutique!”. Gli altri ne-
gozianti di via G.Rasponi ringraziano ancora per l’indotto!
Insomma il macellaio più IN di Ravenna corre per la Rossetti, siamo sicuri che questo risultato professionale gli darà anco-
ra più stimolo per tornare a pedalare come e più forte di
prima.
Intanto sono stati presi contatti in Spagna con il fornitore di
bistecche di Contador. Se alla prima Granfondo del 2011 De-
nis sarà là davanti capiremo che il “test” è andato bene!!!
Vaaaaaaai Deeeeeenis!!!!
P a g i n a 1 8 Quelli che…….. pedalano dietro ai Rossetti SIXS
Finalmente trovo il tempo per scrivere ciò che era doveroso
farvi sapere; questo articolo vuole rappresentare tutto
quello che Stefano pensa di voi in maniera sincera ed ironica,
considerando anche tutto il gruppo allargato di cui poi farò
citazioni.
Innanzitutto un ringraziamento a tutti i ragazzi ROSSETTI
SIXS per avermi accolto circa 2 anni addietro in maniera
tranquilla e disinteressata, facendomi sentire parte di voi
da subito senza nessun condi-zionamento. Lo so che per qual-
cuno aspettarmi i primi tempi è stata dura, a volte 5 minuti in
più fanno si che il coniglio in
forno si raffreddi, ma sappiate che è più dura rincorrervi, ar-
rivare in cima alla salita, sgan-ciare il pedale e senti-
re…”ANDIAMO?”. Chiedete ad
Alberto Rosetti per informa-
zioni sul caso.
Oggi penso di essere migliora-
to ed aver limato parte del gap, ma volevo ringraziarvi per
avermi insegnato a stare in bicicletta, a gestirmi durante il
percorso e ad affrontare le curve in discesa (una grazie
sentito ai fratelli Conti).
Passando in rassegna tutti i
componenti del gruppo in ordi-ne di grado, queste sono le
cose che mi rimangono impres-
se di ognuno di voi:
NELSON: ho capito perché
viene chiamato il maestro: in-segna tutte le tecniche del
ciclismo sia in strada che a tavola, anche se negli ultimi
tempi seguendo i suggerimenti di Conti Marco qualche sgarro
serale viene commesso (vedi salsicce e altri insaccati consu-
mati in quantità nelle sere del-l’estate romagnola 2010). Oc-
chio Nelson a non farti tra-sportare da certa gente, e
soprattutto grazie perché ogni tanto fai qualche salita al 60%,
e io andando al 100% fuori so-
glia riesco ad arrivare in cima
30 secondi prima.
DENIS: il Capitano, che quest’
anno ho visto troppo poco e di cui mi mancano i giri da 5 ore
in estate con urla nel bosco nei momenti di crisi più nera ed
anche il campionario musicale delle nostre stars nostrane
Castellina Pasi e Giuseppe Gia-
cobazzi.
BEPPE: direi l’organizzatore e il collante della squadra, con i
suoi modi pacati ma decisi, rie-sce sempre a sdrammatizzare
nei momenti difficili e a tenere la corda tesa nei momenti di
facile entusiasmo; quest’anno nemmeno una settimana di por-
ceddu e pecorino sardo è riu-scita a limitarlo nelle sue per-
formance in bicicletta. La prossime volta il pecorino ve-
drò di diluirlo nella borraccia
pre gara.
GIORGIO: poche parole molti
fatti. Ad inizio salita certe volte lo passo e sembra in dif-
ficoltà, poi inesorabilmente lo trovo in cima ad aspettarmi:
ma da dove è passato? Comun-que lui parte in vantaggio per-
ché in pausa pranzo si allena nell’anello degli 11 passi, pardon
cavalcavia, attorno a Ravenna.
PAOLO: la persona a cui sono
più legato perché è stato colui che mi ha permesso di cono-
scervi e considero un amico sincero. Che dire, in salita va
da matti nonostante qualche fisiologica zavorra (leggasi
pancetta) e quest’anno si è permesso il lusso di battere la
Bandini (anche se ti dico Paolo, che è un uomo travestito da
donna). Un solo consiglio: lascia stare il cronometro e vedrai
che nel 2011 farai una grande
Nove Colli.
GIANNI: tecnica e costanza
allo stato puro in bicicletta. Grazie per i mille consigli che
mi dai, ma mi permetto di dar-
tene uno io stavolta: ogni tanto al martedì fai un Bertinoro ai
20 km/h, non è peccato!
WILMER: ultimo acquisto, troppo forte per il sottoscrit-
to. Arriva dopo di me soltanto quando i suoi splendidi tubolari
mi fanno un favore….bucandosi.
RAFFO: un po’ come Beppe,
poche parole molti fatti e so-prattutto uno spirito di squa-
dra unico. Parla sempre del gruppo in maniera positiva. Un
grazie per lo splendido venerdì passato sul Barbotto a vedere
il Giro.
DAVIDE: se avessi il tempo di allenarmi con lui saprei cosa
sono le ripetute, i cambi di ritmo, il non andare sopra so-
glia, ecc ecc... Praticamente un
trainer perfetto.
(continua a pag.19)
Ecco il nostro Nino!!
Alle sue spalle “il lun-
go” Chicco
P a g i n a 1 9
(segue da pag.18)
FIAMMA: poche volte l’ho visto nel 2010, ma i suoi cambi di
ritmo del 2008-09 ancora me li
ricordo.
Accanto a voi come dicevo sono
potuto crescere io e le altre persone che vi fanno da satelli-
ti, formando un gruppo allarga-to di cui sono fiero di fare par-
te.
Vorrei ricordare il duo Classen-
se, forte sia in salita che in discesa ma purtroppo scisso in
due persone (Marco C. in salita e Alberto in discesa), Giorgino
detto “del Faro” che non è mai andato così forte come in que-
sti anni di seconda giovinezza, e Chicco l’uomo del coffee, che
per fortuna ha poco tempo di
allenarsi altrimenti…addio.
Come poi scordare Cristiano “Garmin Salieri”, con i suoi rap-
porti talmente agili che se a-vesse al posto delle pedivelle il
frustino da cucina monterebbe
chissà quanti zabaioni.
Ultimo, ma in cima ai miei pen-
sieri e penso anche ai vostri, Giorgio Emiliani registrato sul
telefonino come “Baldoni”, a cui
noi tutti auguriamo una pronta ripresa dell’attività ciclistica
dopo aver passato questo diffi-cile 2010. Passeremo un bellis-
simo 2011, tutti insieme.
Con ironia e sincerità
Stefano
PS: ovviamente l'articolo è sta-to scritto prima degli ultimi
acquisti Rossetti SIXS, cioè Giorgio "Baldoni" Emiliani e
Cristiano “Garmin Salieri”, che da oggi diventeranno per tutti
noi Giorgio e Cristiano della
Rossetti SIXS.
Ccomplimenti ragazzi, la maglia
ve la siete proprio meritata,
buon 2011 a tutti!!!
Mi permetto una n.d.r. particolare in qualità di Capo Redattore, Prima Firma e Opinionista del Rossetti
Bike News, di Socio Fondatore e Presidente della squadra, ma soprattutto da uomo e da tuo fiero
compagno di viaggio dei bellissimi momenti di svago
che viviamo tutti assieme in bicicletta.
Grazie Stefano, i tuoi occhi sono lo specchio di un
grande cuore e dobbiamo sentirci noi onorati che tu faccia parte del “nostro Gruppo” indipendentemente
dalla maglia che si indossa.
Dico questo a nome del Team perché so perfetta-
mente che tutti nutrono per te sincera ammirazione
e grande rispetto.
Il Capo Redattore- Presidente
P a g i n a 2 0
UNA FIERA CHE PROMETTE BENE Lunedì 20 settembre, pomerig-gio libero da impegni di lavoro.
Perché non approfittarne per fare un salto a Padova, in occa-
sione dell’ultima giornata di E-
XPOBICI?
Detto, fatto. Anche se, a dire il vero, raggiungere il quartiere
fieristico padovano è impresa tutt’altro che semplice. Le indi-
cazioni stradali infatti latitano. In autostrada, l’unico, piccolo e
isolato cartello con il classico simbolo delle fiere è posiziona-
to proprio in corrispondenza del bivio tra A13 e A4, con inevita-
bile inchiodone, brusca sterzata e conseguenti imprecazioni, mie
e di chi mi seguiva.
Non è finita qui. Ci si immette in
tangenziale e, una volta usciti, c’è il fai da te, con cartelli che
per la fiera indicano di svoltare a sinistra, ma anche di poter
tirare dritto. Boh…
Comunque in qualche maniera sono arrivato e, perlomeno, nel-
le vie circostanti la fiera si par-
cheggia bene (leggi gratis ndr.).
EXPOBICI è una manifestazio-ne fieristica che, in 3 anni dalla
prima edizione, si è conquistata un suo spazio ed un certo inte-
resse, soprattutto da quando la fiera novembrina di Milano ha
perso importanza in seguito all’anticipazione a settembre di
quella tedesca di Friedrichsha-fen, dove ormai tutte le maggio-
ri case mondiali presentano le
loro anteprime.
L’entrata costa la ragionevole cifra di 7 Euro, scontata a 5
per gli abbonati al tal circuito, per chi acquistava la tal rivista,
per i soci del tal club, per chi possedeva la tal bicicletta, per
chi compilava un tal questiona-rio, per Tizio, Caio, Mimì e Cocò.
Insomma per tutti.
Subito dopo l’ingresso, il primo stand che trovo è proprio quello
di FRW, uno dei più estesi di tutta la fiera (come sempre
Brusi ha fatto le cose in gran-de), equamente diviso tra stra-
da e MTB. Sotto i riflettori, fanno bella mostra di sé tutte
le anteprime 2011 e ovviamente mi sono fiondato alla ricerca
della “nostra” Napa Valley.
Con soddisfazione, ed una punta
d’orgoglio, ho visto che la spe-
cialissima esposta è proprio
quella con i colori bianco-giallo-
nero del Team Rossetti-Sixs-
FRW, equipaggiata con le Mavic
R-Sys che montiamo pure noi e
il Dura Ace Di-2 elettronico.
Foto d’obbligo (mamma mia che
panza che ho…) e poi via alla
ricerca di altre chicche negli
stand delle altre case.
P a g i n a 2 1 Ad essere sincero, non ho tro-vato chissà quali novità. La
maggior parte dei produttori di telai, di componentistica, di
accessori o di vestiario ha so-stanzialmente riproposto quan-
to già presente in catalogo, per lo più rinnovando la veste este-
tica o affinando le soluzioni già
adottate.
Qualcuno, ad esempio FRW, ha addirittura preferito fare un
passo indietro, reintroducendo, nella Sonoma 2011, il tradizio-
nale reggisella rispetto al can-
notto integrato.
Chi mi ha lasciato addirittura a
bocca aperta (anche e forse
soprattutto per il prezzo…) è
invece Cervélo, con il nuovissi-
mo frameset R5CA. Mai avrei
pensato di poter vedere realiz-
zato un kit telaio e forcella in
fibra di carbonio da 780 gram-
mi!!! L’ho toccato con mano e
l’ho sollevato: sembra delicato
come il cristallo e un comune
nastro del manubrio forse pesa
di più. Ma poi l’ho subito riap-
poggiato. Guai a romperlo… non
vorrei dover sborsare la bellez-
za di 8500 Euro!!! E Non sto
scherzando, guardate la foto
(anche se nel prezzo del kit è
comunque compresa la fascetta
del reggisella JJJ). Fate voi i
conti di quanto possa costare
una bici con questo telaio ed
equipaggiata di componentistica
ovviamente al top...
Quanto alla sua resistenza, i
Cervélo garantiscono assoluta
affidabilità avendolo testato
nelle volate del Tour con il neo
Campione del Mondo Hushovd,
ma rimango comunque perples-
so...
Sempre a proposito di Tour,
allo stand SRAM ho potuto am-
mirare la versione limitata del
RED, colorato di giallo in onore
della vittoria nella Grande
Boucle. Non cambia nulla dal
punto di vista della meccanica,
ma esteticamente è davvero
molto bello. Qualcuno di noi ci
ha anche fatto un pensierino,
vero?
Selle Italia ha esposto il famo-
so sistema integrato cannotto-
sella con l’innovativo telaio mo-
nolink al posto di quello consue-
to a “forchetta”. Il sistema,
oltre a ridurre le dimensioni
complessive, eliminando defini-
tivamente i fastidiosi sfrega-
menti delle cosce con l’attacco
della sella ed il cannotto, con-
sente di aumentare la rigidità,
diminuire il peso e permette
una maggiore regolazione longi-
tudinale (avanzamento e arre-
tramento).
(continua a pag. 22
P a g i n a 2 2
(segue da pag.21)
Tra le altre novità tecniche
presenti a EXPOBICI, ho
visto che tra diversi co-
struttori stanno pren-
dendo piede le serie sterzo
coniche e i carri posteriori
asimmetrici. Questi ultimi au-
mentano la rigidità torsionale
del retrotreno, sottoposto a
sforzi differenti tra il lato
della catena e l’altro.
Altra curiosità riguarda TREK (io perlomeno ho
visto solo questa casa), che ha realizzato telai
con movimento centrale BB90, sistema consente
di utilizzare le guarniture
classiche, facendole ruotare all’interno di calotte esterne,
stile BB30. Come dire: non vuoi spendere altri soldi per acqui-
stare una guarnitura BB30? Ti compri il telaio nuovo della
TREK con movimento centrale
BB90 e ti tieni la tua guarnitu-ra classica. Non staremo esa-
gerando?
Passando tra gli stand di abbi-
gliamento, ho visto quello di SIXS e… della concorrenza.
Notate qualche somiglianza?
Le note dolenti della manife-stazione riguardano le assenze.
Tra i costruttori di biciclette, spiccava la mancanza di marchi
come Colnago, Pinarello e DeRo-sa. Mentre tra la componenti-
stica mancava Shimano. Sarà anche periodo di crisi globale,
ed è più che comprensibile che si cerchi di razionalizzare le
spese. Ma se è vero che la pubblicità è l’anima del com-
mercio, rinunciare allo stand alla seconda fiera di ciclismo in
una nazione ciclistica come l’Italia, di certo non contribui-
sce al buon nome del marchio.
Curiosità: nel mio pomeriggio
fieristico padovano mi sono imbattuto più volte in un noto
personaggio dell’-ambiente delle
due ruote, che, pur passeggiando
tra gli stand e i padiglioni della
fiera assieme ad un’altra persona
(a me sconosciu-ta), non si è mai
fermato ad osser-vare i prodotti
esposti. Vi dice niente il nome di
Di Luca? Ma che ci faceva lì? Non
era squalificato per 2 anni per le note vicende di doping al
Giro 2009? A metà ottobre si è poi saputo della sua riduzione
di pena ottenuta grazie alla collaborazione fornita agli in-
quirenti e la possibilità di tor-nare a correre dal prossimo
gennaio. Il fatto quanto meno curioso è che la fiera di Padova
si è tenuta a Settembre, ben un mese prima dello sconto di
pena. Che il corridore abruzze-se sappia predire il futuro? O
forse, più semplicemente, ci sono in ballo interessi economi-
ci e spinte occulte, che hanno poi consentito il regalone al
“Killer” da parte del tribunale
antidoping? Mah…
Meglio concludere con qualche
altra bellezza presente tra gli
stand. E ovviamente, non sto
parlando di quella in carbonio…
Cristiano
P a g i n a 2 3 Beppe for president
Il 4 ottobre il calendario ricor-
da San Francesco d’Assisi.
Almanacco alla mano, nella stessa data troviamo nel 1883
la prima corsa dell’Orient Express, nel 1957 il lancio dello
Sputnik, nel 1964 Aldo Moro che inaugura l’Autostrada del
sole.
E nel 2010…?
…Nel 2010 nasce l’A.S.D. Team
Rossetti.
E anche se quest’ultimo evento non dovesse essere riportato
sui libri di storia, per noi è co-munque una data da ricordare.
Con l’apertura della partita IVA e la sottoscrizione dell’atto
costitutivo, siamo infatti diven-tati a tutti gli effetti una so-
cietà sportiva indipendente, staccandoci dalla Polisportiva
Acropolis.
Per l’occasione, il ritrovo è nella
tavernetta di Gianò e, salvo qualche assente (chi più, chi
meno) giustificato, ci siamo
quasi tutti.
Mentre l’instancabile Beppe sistema e riordina gli ultimi
documenti relativi alla nascitu-
ra società sportiva (la burocra-zia italiana richiede tanta pa-
zienza e puntiglio), Wilmer sfoggia con orgoglio la maglia di
vincitore del Romagna Challen-ge (Che onore!!) e Nelson stuz-
zica Davide che, non sazio del
Power Tap, ora ha il pallino del-lo scatto fisso e delle tabelle
del preparatore che un Profes-sionista se le sogna. L’atmosfe-
ra, insomma, è quella giusta, come sempre con tanti argo-
menti di discussione: le ultime granfondo di stagione, gli sfot-
tò per chi ha pensato bene di finire in terrà proprio all’ultima
corsa e per chi “tira tira e poi salta in aria”, le anticipazioni
per gli obiettivi del 2011, ecc...
Poi Beppe ci richiama all’atten-
zione. Inizia la lettura dell’atto costitutivo societario (una to-
mella…) e poi passa ad illustrar-ci il funzionamento amministra-
tivo e burocratico di una socie-tà sportiva come la nostra. Ce
lo spiega una, due, tre volte, ma tra credito d’imposta e acconto
dell’IVA, tra regime forfetta-rio e ordinario, tra commercia-
listi, fornitori e compagnia bel-la, la maggior parte di noi, pur
annuendo, non ci ha capito un granché (ma non bastava peda-
lare?).
Infine c’è da eleggere il diret-
tivo, il “sancta sanctorum” del
Team, vale a dire Presidente, Vice presidente e Segretario. E
così, in quattro e quattr’otto, le alzate di mano decretano Davi-
de come Segretario, Nelson come Vice presidente e Beppe
come Presidente. Un po’ di fir-me sul documento da parte di
tutti ed è fatta.
A posteriori, ripensando a come
si è svolta la serata, mi sono reso conto che il tutto è avve-
nuto nella più assoluta normali-tà, senza chissà quali cerimo-
nie, applausi o strette di mano. Neanche una foto. Ma è giusto
che sia stato così. Pur nella sua intrinseca importanza, l’evento
non ha fatto altro che ratifica-re su carta quanto già era nella
realtà, ossia un gruppo di amici che condividono una forte e
sana passione per il ciclismo, un animo competitivo, il desiderio
di confrontarsi, di mettersi alla prova, sfidando se stessi prima
ancora che gli altri, ma ritro-
vandosi poi per “fare gruppo”.
E credetemi, visto da chi finora è stato al di fuori del Team, il
gruppo Rossetti appare bello, unito e compatto. E se proprio
questo valore può ingenerare invidia e pettegolezzi da parte
delle immancabili malelingue, il ben figurare all’esterno sarà
quindi una responsabilità che ora più che mai dovremo cerca-
re di tenere a mente, nell’inte-
resse nostro e degli sponsor Rossetti, SIXS e FRW, senza
l’apporto dei quali, ben difficil-mente avremmo raggiunto que-
sto importante traguardo.
Cristiano
In questo caso non posso pro-prio esimermi da scrivere qual-
cosa in merito.
Intanto un doveroso grazie a Cristiano a nome di tutto il
gruppo “storico” per le belle parole ed è bello che sia pro-
prio uno “dei nuovi a scrivere l’articolo della fondazione uffi-
ciale della A.S.D. Team Rosset-
ti.
Eravamo ormai maturi per il
grande passo; l’essere legati all’Acropolis ci rendeva tutto
più difficile, burocratico e me-no snello per il tipo di attività
che ci siamo trovati ad avere nei rapporti con quelli che non
chiamo sponsor ma amici che hanno creduto in noi e nel no-
stro progetto.
Progetto che vogliamo conti-nuare a portare avanti e fare
crescere piano piano ma senza
porre limiti, come abbiamo sempre fatto dal 2006 fino ad
ora.
Volevo dirvi per il momento che sono onorato di rappresentare
un gruppo meraviglioso come il nostro e ringrazio della fiducia
accordatami. Cercherò di ri-cambiare con il massimo impe-
gno che avrà però bisogno della
partecipazione di tutti!
Il Presidente
Crescere insieme...
P a g i n a 2 4 Siamo anche su internet!!
Era da un po’ che sentivamo
l’esigenza di avere uno spazio
nostro su internet.
Uno spazio da utilizzare come
bacheca per le comunicazioni di servizio, per scambiarci idee e
opinioni, per scrivere tutto quello che ci va anche semplici
battute o i fatti più divertenti.
E’ bastato caricare a molla
l’altra new entry di questo fine 2010, il nostro Giorgio 2, che
sapevo essere bravo dal punto
di vista informatico ma non
immaginavo tanto.
In pochi giorni si è materializ-zato il nostro Blog che è rag-
giungibile in rete con l’indirizzo
rossettibke.blogspot.com.
Una meraviglia, un giochino
molto divertente che cerche-remo di implementare per farlo
diventare il vero punto di rife-
rimento per tutti. Grande Gior-
gio.
Poi se un domani saremo maturi
potremmo creare un vero e
proprio sito internet, non ci poniamo alcun limite no? Ma
diamo tempo al tempo.
Per chi non l’ha già fatto consi-glio una visita perché già c’è
tanta roba da vedere e da leg-gere, poi se vi vengono nuove
idee basta dirle con Giorgino e
cercheremo di portarle avanti.
Io l’ho già fatto…..
Beppe
Montaggio
Sprint!!!
Finalmente sono arrivate…
Non che fossimo a piedi ma l’attesa per qualcuno di noi
cominciava a farsi insopporta-bile e si coglievano inequivoca-
bili segni di impazienza.
La domanda “allora, novità per le bici?” mi è stata posta un bel
po’ di volte e magari in altre, per pudore, mi è stata anche
risparmiata.
Così quando la fatidica telefo-
nata di Claudio è arrivata, le scatole con telai, gruppi e ruo-
te non hanno fato in tempo a toccare terra che sono state
prontamente ritirate e “messe
in opera”.
Record di montaggio veloce per
Cristiano che appena uscito da casa mia si è precipitato da
Ricci per prenotarsi per la mattina seguente (ma solo per-
ché erano già le 18 passate…). Vinta la resistenza del
“Professore” telefonata in uf-ficio per prendere la mattina
di ferie e il gioco è stato fatto.
Tempo cronometrato “ritiro
scatole-messa in strada meno di 18 ore e perché c’era la not-
te in mezzo.
Notte poi passata chissà come da Cristiano viste le foto sul
blog…. Ma era giustificato, per
lui è il debutto sulla Napa….
Ironia della sorte, tutte le bici
consegnate e montate ne man-
ca una…..la mia!
E’ solo per averla più nuova
delle vostre!!!!
Beppe
P a g i n a 2 5
E’ andata male anche stavolta. L’atteso sorteggione del 18
novembre ancora una volta si è rivelato sfortunato per noi e il
sogno di portare tutta la squa-
dra a Corvara resta tale.
Seremmo stati un bel po’: tutti
noi, 18 Classense e una decina di Surfing Shop ma la dea ben-
data ci ha voltato le spalle an-
cora una volta.
Tra le squadre di Ravenna risul-ta dentro il gruppo dei Forum
Bike e una buona fetta dei No-stromo che hanno rinunciato lo
scorso anno.
Piccola consolazione il fatto
che quest’anno non sarò solo, infatti una clausola del regola-
mento che non avevamo consi-derato ammette di diritto an-
che i Prestigiosi 2010 che non avessero disputato la Marato-
na. Cristiano quindi, prestigioso quasi per caso, è a sorpresa tra
i partecipanti.
Salvo acquisti di iscrizioni mag-giorate il nostro gruppo si fer-
ma qui, cercheremo oltre che goderci la magia di questa gara
di farci onore anche per chi
avrebbe voluto esserci.
Il prossimo anno, avendo già “bucato” tre sorteggi, anche in
caso di quarto tentativo vano, saremo dentro lo stesso ma non
tutti, quasi perché chi comun-que ha partecipato in questi
ultimi anni a qualsiasi titolo, iscrizioni maggiorate comprese,
perde questo diritto.
Insomma partecipare diventa
sempre più difficile…..
Beppe
P.S. In occasione del sorteggio è stata ufficializzata la squali-
fica di Michele Maccanti vinci-tore “fraudolento” della Mara-
tona 2010. Così sono diventato 86esimo assoluto… Troppa gra-
zia!!
Maratona, sempre più difficile….
5STARS LEAGUE
Un progetto che merita rispetto
Un motivo di rammarico in più per la mancata partecipa-
zione alla Maratona delle Dolomiti sta nel fatto che
quest’anno ci sarà il debutto del progetto Five Stars Lea-
gue, nato dalla collaborazio-ne delle 5 più importanti
Granfondo nazionali o almeno quelle che vantano i numeri
più importanti a livello di
partecipazione di massa.
Sull’onda della pessima im-
magine data a tutto il movi-mento dal “caso Maccanti”,
vincitore della Maratona 2010 e di altre gare pur es-
sendo stato pizzicato positi-vo all’antidoping nel mese di
maggio, gli organizzatori
della Maratona delle Dolo-miti, della Nove Colli, della
G.F. Sportful, de La Pina-rello Cycling Marathon, e
della G.F. Felice Gimondi, hanno stabilito un protocollo
d’intesa su norme che riguar-dano la tutela della salute e
dell’ambiente.
Il progetto nasce con l’inten-to di restituire le granfondo
agli amatori veri, ossia esclu-dendo dalla partecipazione
gli ex professionisti che ab-biamo cessato l’attività da
meno di cinque anni (escludendo quindi quelli che
vengono a corre le granfondo per acquisire visibilità e tor-
nare magari tra i pro…) e obbligando gli amatori top
del ranking nazionale a svol-gere opportuni esami antido-
ping preventivi prima di pre-sentare la richiesta di par-
tecipazione.
Detta così certo la cosa ri-sulta un po’ arrogante e pre-
suntuosa ma forse era il mo-
mento di fare qualcosa di concreto e qualcuno ha avuto
il coraggio. Coraggio che viene anche dai numeri (la
Maratona fa 25000 richie-ste di preiscrizione, la Nove
Colli chiude le iscrizioni per il raggiungimento del tetto
dei 12.000 in pochi giorni) ma che comunque merita
rispetto.
Coraggio vuol dire attirarsi anche le antipatie di molti
altri organizzatori lasciati fuori momentaneamente dal
progetto e di quelle squadre nelle cui fila militano gli
pseudo-amatori di cui sopra.
Qualsiasi idea in partenza ha bisogno di ritocchi dettati
dall’esperienza e gli aggiu-
stamenti in corso ci saranno, alla 5Stars o meglio alle sue
regole potranno aderire an-che altre manifestazioni che
non abbiano paura di perdere quei 20-30 corridori dal no-
me altisonante, io do il mio modesto parere che la curio-
sità va oltre le possibili lacu-
ne regolamentari.
In ogni caso bisogna esser
grati ed avere rispetto di chi si impegna e lavora per ren-
dere migliore e più credibile
il “nostro” sport.
Beppe
P a g i n a 2 6 E il 2011?
Al momento di chiudere questo giornalino sono in effetti anco-
ra poche le notizie certe sulle
gare della nuova stagione.
Le uniche certezze riguardano
le gare più grosse e se parteci-peremo di sicuro a Via Del Sale
e Nove Colli, non saremo, a parte un paio di fortunati, alla
Maratona delle Dolomiti.
Ancora tutto da definire il
programma del Romagna Chal-lenge che probabilmente verrà
svelato in occasione della pre-sentazione del programma del-
l’e Granfondo e Mediofondo Udace programmato per il
prossimo 12 dicembre a Ca-strocaro. Non so perché ma mi
aspetto che ci siano delle novi-tà importanti e che i consigli
che ho inviato agli organizzato-ri per mail possano essere a-
scoltati.
Si sa che il Prestigio di Ciclotu-rismo quest’anno avrà la prova
jolly in febbraio a Laigueglia in
Liguria, per la prima volta pre-senterà la G.F. Damiano Cune-
go, la prova alternativa alla Maratona delle Dolomiti sarà la
“quasi anonima” Prealpi Biellesi che come unico pregio credo
che abbia la data in concomi-tanza con la prova di Corvara, e
poi, udite udite, la prova stra-niera non sarà come da diversi
anni a questa parte la austriaca Oetztaler raccontata da Cri-
stiano in questo giornalino ma
la mitica Marmotte!!
Chiarisco subito che la formula
del Prestigio a mio avviso ha fatto il suo tempo, non è giusto
programmare la stagione sul Prestigio ma partecipare alla
Marmotte…… La leggenda delle
Alpi Francesi, Glandon, Tele-graphe, Galibier e Alpe d’Huez
sono per ogni ciclista la chiusu-ra di un cerchio, il posto dove
hai sempre sognato di essere.
Per essere al via ci sono da superare problemi di iscrizione
(serve un certificato particola-re di sana e robusta costitu-
zione scaricabile dal sito da compilare a cura del proprio
medico) e problemi logistici (viaggio e sistemazione alber-
ghiera). Poi la gara è di sabato e quindi servirebbe comunque
tutto il venerdì libero perché per arrivare alla partenza di Le
Bourg d’Oisans ci vogliono più
di 6 ore…..
Insomma bisogna lavorarci su
ma l’occasione è ghiotta e mi ricorda tanto la trasferta ad
hoc per lo Zoncolan.
Altre sono le idee per fare
qualcosa di nuovo: Straducale, qualche altra gara del calenda-
rio Udace, ma quel ronzio all’o-
recchio non sparisce...
In attesa di stilare il program-
ma più preciso accontentiamoci di passare questo inizio inverno
sognando ad occhi aperti.
Beppe
P a g i n a 2 7 Quelli che….. ...hanno la riga sulle gambe e sulle braccia tutto l’anno. …farebbero sempre e solo il Monte Cavallo.
…il Monte Cavallo proprio non lo digeriscono. …si depilano per l’uscita del sabato.
…non si depilano mai. …hanno il Gruber Assist (nelle gambe)
…vorrebbero il Gruber Assist… (quello vero) …hanno il cambio sregolato. Tutto l’anno.
…non li stacchi mai. …in bici non stanno mai zitti.
…hanno la divisa più bella. …si svegliano tutte le mattine alle 5 per il lavoro …e la dome-
nica fanno uguale per le granfondo. …non gli basta lavorare come un mulo. Devono fare anche 100
km in bici. …d’estate alle 8.30 sono già tornati da Bertinoro.
…la sera prima delle granfondo non dormono mai. …la sera prima delle granfondo dormono troppo …e poi arri-
vano tardi. …la moglie ha sempre qualcosa da dire.
…non dicono alla moglie tutto quello che spendono per la bici. …fanno 20000 km all’anno …di cui la metà sui rulli.
…fanno 2500 km in un mese …perché quello dopo stanno fer-mi.
…vanno forte in pianura. …vanno forte in salita.
…vanno forte in discesa. …vanno forte dappertutto (maledetti!!)
…hanno il Power Tap, l’SRM, il GPS, ma non guardano i dati scaricati.
…sanno tutto sugli sviluppi metrici dei rapporti. Ma non li
sanno smontare. …cadono in bici.
…forano. …forano 2 volte e allora sono c…i.
…hanno una bici da 6000 Euro, ma alla Porta d’Oro si girano. …hanno 11 rapporti, ma ne usano solo 2.
…fanno le ripetute. …fanno come Lance.
…hanno combattuto come Lance …possono uscire sempre.
…quando escono è un miracolo. …non li vedi mai, ma alle cene ci sono.
…non ci sono neanche alle cene. …escono anche con la pioggia (E poi si ammalano).
…fanno il diavolo d’inverno e a maggio sono cotti. …staccano a giugno (fino a dicembre).
…non staccano mai. …hanno il preparatore.
…si specchiano nelle vetrine. …sono sempre fuori soglia.
…in soglia non ci sono mai arrivati. …gli piacciono i lunghi.
…fanno le randonnè. …la piega bassa non sanno neanche cos’è.
…mettono il passamontagna già a settembre.
…vincono il Romagna Challenge. …li premiano alle granfondo.
…mangiano meno delle modelle. …mangiano di tutto e poi si lamentano.
…non mangiano e poi vanno in crisi di fame. …ai ristori sembrano delle locuste.
…succhiano le ruote. …hanno sbagliato sport.
…hanno fondato una squadra. …il coccodrillo come fa.
…agilità, questa sconosciuta. …Campagnolo tutta la vita.
…ma Shimano è più fluido. …SRAM. Non c’è confronto.
…pedalano a stantuffo. …vanno in palestra.
…hanno sempre la scusa pronta. …fanno il ventaglio, la catena, la doppia fila.
…hanno il casco da crono. …non si fidano dei tubolari.
…hanno il blog. …convivono con l’acido lattico.
…hanno due gambe così. …vanno in ritiro come i Prof alle Canarie o a Sharm.
…pagano 200 Euro, pur di esserci a Corvara. …a Corvara non li hanno mai presi.
…fanno lo scatto del morto. …fanno la volata al cartello di Madonna.
…comprano la macchina in funzione della bici. …si cambiano in macchina.
…gli hanno rubato la bici dalla macchina.
…donano il sangue solo per sapere quanto hanno di ematocri-to.
…domani ore 8.00 madonna, ciao. …sono la più bella squadra di Ravenna.
…sono la più bella squadra di Ravenna. E non solo!! …Hanno una Napa Valley nuova ogni anno.
…sono il treno Rossetti!!!
Cristiano
Una sorta di ripetizione rispetto al titolo del pezzo scrit-to da Stefanino ci sarà perdonato dai nostri attenti letto-
ri, troppo bello e divertente il pezzo inviato da Cristiano per non utilizzarlo come degna chiusura del Rossetti Bike
News del 2010!!!
A proposito di questo pezzo facciamo un concorso. Vedia-
mo chi si riconosce in più definizioni. Troppo forte.
Il Capo Redattore
Cervia, 26 settembre 2010, podio di Coppa del Mondo
Pensieri in libertà….. Si vince anche senza doping!! (???)