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ROMA 16 APRILE 2014
Il CONTRIBUTO DELL’ECONOMIA SOCIALE ALL’OCCUPAZIONE
Censimento dell’industria e dei servizi 2011Istituzioni non profit
ENRICO GIOVANNETTIUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
BARBARA MORESCHICOOPFOND Spa
Il punto di partenza
Manca una definizione condivisa del termine “economia sociale”, ma in molti atti ufficiali del Parlamento Europeo e della Commissione si invitano i policy maker nazionali a prestare maggiore attenzione al ruolo che l’economia sociale può svolgere nel favorire la crescita, nell’innescare percorsi virtuosi di uscita dalla crisi, nel contrastare la disoccupazione.
Gli squilibri del mercato del lavoro che l’economia sociale tenderebbe a correggere sono: Disoccupazione Precarietà Inoccupabilità delle persone esposte al rischio di esclusione sociale
I dati dei censimenti dell’Istat hanno offerto l’opportunità di verificare se queste affermazioni possono essere supportate dalla statistica ufficiale del nostro Paese.
Per effettuare questo test, di cui sottolineiamo il carattere sperimentale, ci siamo posti alcune domande:
Qual è il peso occupazionale dell’economia sociale all’interno del sistema produttivo? L’economia sociale crea occupazione? Si tratta di “buona” occupazione, cioè di occupazione stabile e inclusiva?
ROMA 16 APRILE 2014
I principali nodi critici emersi dalla sperimentazione
Il problema dell’assenza di una definizione universalmente condivisa è stato superato assumendo il criterio della forma giuridica come discriminante: l’universo di riferimento della nostra analisi è composto da associazioni, mutue, fondazioni e cooperative. Le prime tre tipologie fanno parte del campo di osservazione del censimento delle istituzioni non profit, mentre le cooperative sono in parte nel censimento non profit e per l’altra parte nel censimento delle imprese.
Nell’universo “economia sociale” così costruito, notiamo:
casi di confine (es. imprese a controllo cooperativo), organizzazioni con natura giuridica spuria (es. ex Ipab), unità non identificabili e/o con natura incerta (es. organizzazioni del commercio equo e solidale o che si occupano di microcredito, gruppi di acquisto solidale, banche del tempo)
caratteristiche che aiuterebbero a qualificare meglio la nozione di economia sociale che non sono rintracciabili nei dati (es. democrazia e partecipazione interna, funzione sociale svolta, ricadute sulla comunità a livello locale e globale)
problemi di collocazione all’interno dei settori istituzionali della contabilità nazionale (es. organizzazioni che svolgono attività d’impresa e organizzazioni che, basandosi esclusivamente su personale volontario, sono assimilabili alle famiglie)
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Il peso dell’economia sociale nel sistema produttivo alla fine del 2011
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Pubblico Privato Totale
Imprese* Economia sociale
Organizzazioni v.a.12.183 4.372.096 355.045 4.739.324
%0,3 92,3 7,5 100,0
Lavoratori** v.a.2.969.988 15.718.330 2.208.046 20.896.364
%14,2 75,2 10,6 100,0
* Escluse cooperative e imprese controllate da cooperative** I lavoratori comprendono: addetti (dipendenti e indipendenti), lavoratori esterni e lavoratori temporanei
La crescita dell’occupazione nell’economia sociale
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Organizzazioni e lavoratori del sistema produttivo (2011, variazioni percentuali rispetto al 2001)
Le organizzazioni più dinamiche
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Organizzazioni e lavoratori dell’economia sociale per forma giuridica (2011, variazioni percentuali rispetto al 2001)
Le aree geografiche più dinamiche
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Organizzazioni e lavoratori dell’economia sociale per area geografica (2011, variazioni percentuali rispetto al 2001)
I settori di attività più dinamici
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Lavoratori dell’economia sociale per settore di attività (2011, variazioni percentuali rispetto al 2001)
Settori di attività (Ateco 2007) Var.% lavoratori
Sanità e assistenza sociale 125,9
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 125,5
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 120,1
Istruzione 76,3
…………..
Servizi di informazione e comunicazione -35,6
Attività immobiliari -39,4
Agricoltura, silvicoltura e pesca -45,7
Le organizzazioni dell’economia sociale che privilegiano la stabilità dell’impiego
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Incidenza percentuale degli addetti sul totale dei lavoratori per forma giuridica dell’organizzazione (2011)
La presenza femminile nell’economia sociale
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Composizione percentuale dei lavoratori per genere nelle imprese e nell’economia sociale (2011)
Incidenza percentuale degli addetti sul totale dei lavoratori per genere (2011)
Uomini Donne
Economia sociale 84,4 86,1
Approfondimento sul non profit: forme contrattuali e anzianità organizzativa
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Lavoratori per tipo di contratto e periodo di costituzione dell’organizzazione (2011)
Approfondimento sul non profit: forme contrattuali e dimensione
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Lavoratori per tipo di contratto e dimensione dell’organizzazione (2011)
La polarizzazione nell’impiego di risorse
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Organizzazioni dell’economia sociale per tipo di risorse umane impiegate (2011)
La combinazione di risorse impiegate in alcuni settori di attività
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Organizzazioni dell’economia sociale per tipo di risorse umane impiegate e settori di attività (2011)
Spunti per la ricerca futura
La definizione di economia sociale e il concetto di sostenibilità
La necessità di introdurre variabili e strumenti di analisi specifici, mantenendo la comparabilità con il mondo delle imprese
L’attività d’impresa: combinazioni di risorse umane impiegate, continuità nella produzione, professionalità del servizio
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