Post on 29-Jan-2017
1
LA SALUTE DEI LAVORATORI LA SALUTE DEI LAVORATORI CALZATURIERI: RISCHIO DA CALZATURIERI: RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE E DA SOSTANZE PERICOLOSE E DA
SOVRACCARICO BRACCIO SPALLASOVRACCARICO BRACCIO SPALLA
FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ FOSSO’ 14.04.201014.04.201014.04.201014.04.201014.04.201014.04.201014.04.201014.04.2010
ddr. Davide Zarar. Davide Zara
SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) -------- A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13 A. ULSS 13
COMPARTO CALZATURIERO
�� MODELLERIAMODELLERIA
�� TAGLIO/TRANCERIATAGLIO/TRANCERIA
�� GIUNTERIAGIUNTERIA
�� MONTAGGIOMONTAGGIO
�� FONDOFONDO
�� FINISSAGGIOFINISSAGGIO
�� CONFEZIONAMENTO E IMMAGAZZINAGGIOCONFEZIONAMENTO E IMMAGAZZINAGGIO
FASI FASI DIDI LAVORAZIONELAVORAZIONE
2
�� Sostanze pericolose (chimiche e cancerogene)Sostanze pericolose (chimiche e cancerogene)
�� RumoreRumore
�� VibrazioniVibrazioni
�� Posture incongruePosture incongrue
�� Sovraccarico arti superiori (vibrazioni, movimenti Sovraccarico arti superiori (vibrazioni, movimenti
ripetitivi)ripetitivi)
�� VideoterminaliVideoterminali
RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI PER PATOLOGIE PROFESSIONALIPER PATOLOGIE PROFESSIONALI
SOSTANZE PERICOLOSE
•• cuoio, pelli (naturali o artificiali)cuoio, pelli (naturali o artificiali)
•• collanti (lattici, mastici, colle)collanti (lattici, mastici, colle)
•• coloranti, vernici, lucidicoloranti, vernici, lucidi
•• solventi da rifiniturasolventi da rifinitura
•• gomma, tessutigomma, tessuti
MATERIE PRIME UTILIZZATEMATERIE PRIME UTILIZZATE
3
RISCHIO POLVERI DI CUOIO
MAGGIOR RISCHIO DURANTE L’UTILIZZO MAGGIOR RISCHIO DURANTE L’UTILIZZO DIDI::
� ribattitrice
� fresatrice
� scarnitrice
� cardatrice
� spazzolatrice
RISCHIO POLVERI DI CUOIO
sostanze SENSIBILIZZANTISENSIBILIZZANTISENSIBILIZZANTI contenute nelle polveri
dermatiti allergichedermatiti allergiche
rinorino--congiuntiviticongiuntiviti
asmaasma
4
RISCHIO POLVERI CUOIO
azione IRRITATIVAIRRITATIVA
naso naso
faringefaringe
tracheatrachea
acutaacuta
cronicacronica
prime vie respiratorieprime vie respiratorie
RISCHIO POLVERI CUOIO
CANCEROGENOCANCEROGENO
TUMORE FOSSE NASALI E SENI PARANASALITUMORE FOSSE NASALI E SENI PARANASALI
5
TUMORE FOSSE NASALI
evidente correlazioneevidente correlazione tra tra aumento dellaaumento della polverosità polverosità e e aumento dei casi di tumoreaumento dei casi di tumore naso sinusale naso sinusale
tumori maligni relativamente tumori maligni relativamente rari in assolutorari in assoluto
maggiore frequenza maggiore frequenza negli addetti all’negli addetti all’industria industria calzaturieracalzaturiera
�virus o altri agenti biologici che possono contaminare i pellami
�cromo VI residuato dalle operazioni di concia
�cromo VI derivato da pigmenti usati per la colorazione
�tannini vegetali residuati dalle operazioni di concia
�donatori di formaldeide e/o la formaldeide tal quale.
Agenti Agenti sospettati sospettati di cancerogenicitàdi cancerogenicità
Non è stato dimostrato in quali momenti del ciclo di lavoro fosse evidente una sostanza cui attribuire l’aumento del rischio cancerogeno
TUMORE FOSSE NASALI
COSA LO PROVOCA?COSA LO PROVOCA?
6
Lavorazioni che, secondo IARC, comportano esposizione ad agenti cancerogeni
Circostanza di esposizione o lavorazioneCircostanza di esposizione o lavorazione classclass. IARC. IARC
(Esposizione professionale come) verniciatore 1
(Esposizione professionale a) nebbie di acidi forti inorganici contenenti acido solforico
1
(Esposizione professionale come) parrucchiere/barbiere 2A
(Esposizione professionale in ) lavanderia a secco 2B
(Esposizioni professionali nei) processi di stampa 2B
Applicazione di insetticidi (non arsenicati) 2A
Carpenteria in legno 2B
Fusione ferro/acciaio 1
Industria del mobile e falegnameria 1
Industria della gomma 1
Industria tessile 2B
Produzione del vetro artistico, di contenitori in vetro e articoli pressati 2A
Produzione dell’alluminio 1
Produzione e riparazione di calzature 1
IARC (Agenzia Internazionale per laRicerca sul Cancro): organismodell’OMS, di autorevolezza mondialericonosciuta, deputato allo studio delcancro, delle sue cause e dellestrategie per il suo controllo.
Categoria 1: cancerogena per l'uomo. Categoria 2A: cancerogena probabile per l'uomo. Categoria 2B: cancerogena possibile per l'uomo. Categoria 3: classificazione impossibile riguardo all'azione cancerogena per l'uomo. Categoria 4: probabilmente non cancerogena per l'uomo
RISCHIO CANCEROGENO
Occup Med (Lond). 20072007 Sep;57(6):438-43. Epub 2007 Jun 24.
Sino-nasal cancer and exposure to leather dust.Bonneterre V, Deschamps E, Persoons R, Bernardet C, Liaudy S, Maitre A, de Gaudemaris R.
Laboratoire EPSP-TIMC, UMR CNRS 5525, Faculté de Médecine, Domaine de la Merci, 38700
La Tronche Cedex, France. vbonneterre@chu-grenoble.fr
REVISIONE DI 14 STUDI SUL RISCHIO SPECIFICO
DISCUSSIONE: Nel settore calzaturiero vi è un eccesso di rischio di cancro ai seni paranasali, soprattutto tra coloro che lavorano in lucidatura, finitura e riparazione di calzature.
Necessario coinvolgere tutte le parti rendendoli consapevoli del rischio e dell’importanza di riconoscere il tumore seno-nasale come una\specifica malattia professionale (come è già stato fatto nelle industrie del legno).
7
tumore ai seni nasali Regione Piemonte periodo 1996-2000
MalattieMalattie professionaliprofessionali diagnosticatediagnosticate nelnel compartocompartocalzaturierocalzaturiero area area Riviera Riviera del del BrentaBrenta ((19901990--20092009))
74 Ipoacusie
12 dermatiti
22 ca. seni paranasali
4 polineuropatie
1 vestibolopatia
21 patologie arti superiori
2 patologie da vibrazioni
Totale: 136
8
90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Ipoacus. 11 9 10 10 5 4 8 5 3 2 2 1 2 1 1
Dermat. 1 1 2 1 1 1 2 1 2
Cr. Naso 3 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 3 2 1
Polineur. 2 1 1
Vestibolo. 1
Arti sup. 1 2 1 2 2 1 1 2 1 2 1 2 3
Pat. Vibraz 2
MalattieMalattie professionaliprofessionali diagnosticatediagnosticate nelnel compartocompartocalzaturierocalzaturiero area area Riviera Riviera del del BrentaBrenta (1990(1990--2009)2009)
Sostituire Sostituire
le sostanze le sostanze
pericolosepericolose
Limitare le Limitare le
zone in cui si zone in cui si
usano prodotti usano prodotti
pericolosipericolosi
Usare i Usare i D.P.ID.P.I..
Fare Fare
sorveglianza sorveglianza
sanitariasanitaria
RIDUZIONE DEL RISCHIO
9
A- INTERVENTI DI PREVENZIONE
Prevenzione Primaria = Eliminazione del Rischio
Prevenzione secondaria = Controllo del Rischio
B- INTERVENTI DI PROTEZIONE
Protezione collettiva = Areazione, Formazione, Organizzazione
Protezione personale = Dispositivi Protezione Individuali (DPI)
PREVENZIONE E PROTEZIONE
ELIMINAZIONE DEL RISCHIO
CALZATURE ECOLOGICHECALZATURE ECOLOGICHE
UNI 10594:1999 – Caratteristiche e requisiti dei cuoi destinati all'industria calzaturiera
PentaCloroFenolo
Cromo esavalenteAmmine aromatiche (AZO)Formaldeide ≤ 150 mg/kgpH
≤0,7
≤ 5 mg/kg
≤ 2 mg/kg≤ 30 mg/kg (per ogni ammina)
≥ 3,2 mg/kg
∆pH
10
Ecolabel calzature 2002/231/CE (esempio)
AssentePiombo
≤ 150 mg/KgFormaldeide libera o parz. Idrolizz.
AssenteCadmio
AssenteArsenico
≤ 10 mg/KgCromo (VI)
Valori limiteParametri chimici sul manufatto
Requisiti chimici diretti sul manufatto:
Requisiti inerenti i prodotti chimici utilizzati:
AssenteCloro-alcani C10-C13
≤ 30 ppm Coloranti che rilasciano ammine aromatiche
≤ 5 mg/KgPCP e TCP
Valori limiteParametri chimici
Chi vuole apporre il marchio Ecolabel deve fare/ottenere dichiarazione Chi vuole apporre il marchio Ecolabel deve fare/ottenere dichiarazione che non sono stati usati tali prodotti che non sono stati usati tali prodotti
MARCHI ECOLOGICI VOLONTARI PER CALZATUREMARCHI ECOLOGICI VOLONTARI PER CALZATURE
SIA NORMATIVE VIGENTI SIA MARCHI SIA NORMATIVE VIGENTI SIA MARCHI ECOLOGICI VOLONTARI NON PREVEDONO ECOLOGICI VOLONTARI NON PREVEDONO L’ELIMINAZIONE TOTALE DELLE L’ELIMINAZIONE TOTALE DELLE SOSTANZE POSSIBILI CANCEROGENESOSTANZE POSSIBILI CANCEROGENE
DIFFICILE STABILIRE IL LIVELLO DIFFICILE STABILIRE IL LIVELLO MINIMO MINIMO DIDI PROTEZIONEPROTEZIONE
PROBLEMATICAPROBLEMATICA
11
impianto di impianto di aspirazione meccanicaaspirazione meccanicaper le postazioni che producono per le postazioni che producono polveri di cuoiopolveri di cuoio
PROTEZIONE COLLETTIVA
L’ASPIRAZIONE DELLE POLVERIL’ASPIRAZIONE DELLE POLVERI DI CUOIO SIA FATTA DI CUOIO SIA FATTA PER PER VICINOVICINO AL LUOGO AL LUOGO OVE LE STESSE SI SVILUPPANOOVE LE STESSE SI SVILUPPANO
I I SISTEMI DI ASPIRAZIONESISTEMI DI ASPIRAZIONE SIANO DI SIANO DI CONFORMAZIONE E DIMENSIONAMENTO TALI DA CONFORMAZIONE E DIMENSIONAMENTO TALI DA CAPTARE ADEGUATAMENTECAPTARE ADEGUATAMENTE LE POLVERI DI CUOIO LE POLVERI DI CUOIO SVILUPPATESI DALLA LAVORAZIONE SVILUPPATESI DALLA LAVORAZIONE
PROTEZIONE COLLETTIVA
VERIFICARE CHE:VERIFICARE CHE:
I SISTEMI DI I SISTEMI DI ASPIRAZIONEASPIRAZIONE SIANO MANTENUTI SIANO MANTENUTI IN IN FUNZIONEFUNZIONE DURANTE OGNI LAVORAZIONE CHE POSSA DURANTE OGNI LAVORAZIONE CHE POSSA PRODURRE POLVERIPRODURRE POLVERI
SIA EFFETTUATA SIA EFFETTUATA MANUTENZIONEMANUTENZIONE PERIODICA, PERIODICA, PULITURAPULITURA QUOTIDIANAQUOTIDIANA
12
La posizione dei sistemi di aspirazione deve La posizione dei sistemi di aspirazione deve essere tale da evitare che l’operatore venga essere tale da evitare che l’operatore venga investito dall’aria aspirata investito dall’aria aspirata
SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!
PROTEZIONE COLLETTIVA
IMMISSIONE ALL’ESTERNO DELL’ARIA ASPIRATA IMMISSIONE ALL’ESTERNO DELL’ARIA ASPIRATA EVITANDO IL RICIRCOLO DELLA STESSA.EVITANDO IL RICIRCOLO DELLA STESSA.
13
PULIRSI IN MODO PULIRSI IN MODO CORRETTO…CORRETTO…
PROTEZIONE PERSONALE
SCELTA CORRETTA DEI DPI
14
particelle solide di varie dimensioni disperse nell’aria
inferiore a 0.5 µ
tra 0.5 e 5 µµµµ
maggiore di 5 µµµµ
penetra in profondità ma in parte espirato
frazione respirabile si fissa negli alveoli
vengono trattenute dalle vie aeree superiori
POLVERIPOLVERI
SCEGLIERE CORRETTAMENTE I DPI
SCELTA CORRETTA DPI
Alcuni tipi di APVR
Dr davide zara
FFP1Protezione da polveri nocive,fibre e aerosol a base acquosa di materiale particellare >=0,02 micron. Per concentrazioni di contaminante fino a 4,5 volte il valore limite ponderato (TLV). Filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta in corrispondenza del naso
FFP2(S)Protezione da polveri a media tossicità,fibre e aerosol a base acquosa di materiale particellare >=0,02 micron, fumi metallici. Per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte il valore limite ponderato (TLV). Filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta in corrispondenza del naso.
15
Alcuni tipi di APVRFFP2(S) Protezione da fumi metallici e polveri a media tossicità, di materiale particellare >=,02 micron. Per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte il valore limite ponderato (TLV). Valvola di espirazione, filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta lungo l’intero bordo del facciale, bardatura di sostegno a due elastici regolabili in 4 punti. Esempi di impiego: fumi e polveri di ossido di zinco, alluminio, ossido di magnesio, manganese, stagno, titanio, rame, zirconio.
FFP3(S) Protezione da polveri tossiche, fumi, aerosol a base acquosa,di materiale particellare con granulometria >=0,02 micron. Per concentrazioni di contaminante fino a 50 volte il valore limite ponderato (TLV). Valvola di espirazione, filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta lungo l’intero bordo del facciale, bardatura di sostegno a due elastici regolabili in 4 punti. Esempi di impiego: polveri di amianto, piombo, berillio, arsenico, cromati di zinco, cobalto, cromo, nichel, stricnina, argento, cadmio, uranio, antimonio, rodio. Fumi di saldatura (ad arco ed ossiacetilenica), fumi metallici.
Alcuni tipi di APVRFFP3(SL)Art. 2295 Protezione da polveri, fumi, aerosol a base acquosa, di materiale particellare tossico con granulometria >=0,02 micron. Per concentrazioni di contaminante fino a 50 volte il valore limite ponderato (TLV). Valvola di espirazione, filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta lungo l’intero bordo del facciale, bardatura di sostegno a due elastici regolabili in 4 punti. Esempi di impiego: polveri e fumi di amianto, piombo, berillio, arsenico, cobalto, cromo, nichel, cadmio, uranio. Aerosol di acido cromico, butil cromato, arseniati
Mascherina per polveri innocue.
16
� Sostanze pericolose (chimiche e cancerogene)
� Rumore
� Vibrazioni
� Posture incongrue
� Sovraccarico arti superiori (vibrazioni, movimenti
ripetitivi)
� Videoterminali
RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI PER PATOLOGIE PROFESSIONALIPER PATOLOGIE PROFESSIONALI
RISCHIO CHIMICO
� Sostanze chimiche varie (collanti, diluenti, appretti, cere, vernici, lucidi, solventi per pulitura, polveri di cuoio/pelle)
� Rumore
� Vibrazioni
� Posture di lavoro, movimenti ripetuti
� videoterminali
17
• Reparto giunteria/orlatura (assemblaggio fodera, spalmatura mastice per
assemblaggio tomaia, ripiegatura/bordatura, applicazione nastrino, incollaggio
fodera su tomaia)
• Reparto montaggio (applicazione sottopiede alla forma, applicazione puntale tra
tomaia e fodera, applicazione contrafforte tra tomaia e fodera, essicazione collanti,
riattivazione collanti)
• Reparto fondo (assemblaggio tomaia con suola, applicazione tacco)
• Reparto finissaggio e guarnitura (coloritura bordi suole e tacchi, coloritura
suole, pulitura e lavatura della scarpa, apprettatura, lucidatura scarpa)
Fasi di lavoro con possibile uso di prodotti chimiciFasi di lavoro con possibile uso di prodotti chimici
RISCHIO CHIMICO
ESEMPI ESEMPI DIDI COMPOSTI PRESENTI NEI PRODOTTI COMPOSTI PRESENTI NEI PRODOTTI COMUNEMENTE UTILIZZATI NEI CALZATURIFICICOMUNEMENTE UTILIZZATI NEI CALZATURIFICI
RISCHIO CHIMICO
•Acetato di etile•N-esano•Cicloesano•MEK
� IRRITAZIONI APPARATO RESPIRATORIO E CUTANEO� ALLERGIE RESPIRATORIE E CUTANEE� IRRITAZIONI PELLE E OCCHI� ALTERAZIONI SUL SISTEMA NERVOSO� ALTERAZIONI AL FEGATO E ALL’APPARATO DIGESTIVO� DANNI ALL’APPARATO DI ESCREZIONE
•Solventi aromatici•Acetone•Percloroetilene
POSSIBILI DANNI DA ESPOSIZIONEPOSSIBILI DANNI DA ESPOSIZIONE
18
DANNI DA AGENTI CHIMICI
DANNI DA AGENTI CHIMICI
19
DANNI DA AGENTI CHIMICI
AA-- INTERVENTI DI PREVENZIONEINTERVENTI DI PREVENZIONE
Prevenzione Primaria = Eliminazione del RischioPrevenzione Primaria = Eliminazione del Rischio
Prevenzione secondaria = Controllo del Rischio Prevenzione secondaria = Controllo del Rischio
BB-- INTERVENTI DI PROTEZIONEINTERVENTI DI PROTEZIONE
Protezione collettiva = Areazione, Formazione, OrganizzazioneProtezione collettiva = Areazione, Formazione, Organizzazione
Protezione personale = Dispositivi Protezione Individuali (DPI)Protezione personale = Dispositivi Protezione Individuali (DPI)
RISCHIO CHIMICO
20
Ad esempio, sostituzione dei prodotti contenenti solventi organici con:
- adesivi termofusibili (hot melt, non contengono solventi)- adesivi dispersi in acqua - nastri biadesivi- prodotti di pulitura / finitura in dispersione acquosa - colle vegetali su base acquosa
sostituzione dei prodotti pericolosi con sostituzione dei prodotti pericolosi con altri privi o a minor rischio di tossicità. altri privi o a minor rischio di tossicità.
PREVENZIONE PRIMARIA
DOTARE LE POSTAZIONI DI DOTARE LE POSTAZIONI DI LAVORO IN CUI SI LAVORO IN CUI SI IMPIEGANO COLLANTI OD IMPIEGANO COLLANTI OD ALTRI AGENTI CHIMICI DI ALTRI AGENTI CHIMICI DI IMPIANTI DI ASPIRAZIONE IMPIANTI DI ASPIRAZIONE MECCANICA (CAPPE)MECCANICA (CAPPE)
PROTEZIONE COLLETTIVA
21
ASPIRAZIONEASPIRAZIONE DI GAS, POLVERI O VAPORI SIA DI GAS, POLVERI O VAPORI SIA FATTA FATTA VICINOVICINO AL LUOGO OVE GLI STESSI SI AL LUOGO OVE GLI STESSI SI SVILUPPANOSVILUPPANO
I I SISTEMI DI ASPIRAZIONESISTEMI DI ASPIRAZIONE SIANO MANTENUTI SIANO MANTENUTI IN FUNZIONEIN FUNZIONE DURANTE OGNI LAVORAZIONE CHE DURANTE OGNI LAVORAZIONE CHE POSSA PRODURRE INQUINANTIPOSSA PRODURRE INQUINANTI
PROTEZIONE COLLETTIVA
VERIFICARE CHE:VERIFICARE CHE:
L’ ASPIRAZIONE SIA TALE DA L’ ASPIRAZIONE SIA TALE DA EVITAREEVITARE CHE CHE L’L’OPERATOREOPERATORE VENGA VENGA INVESTITO DALL’ARIA INVESTITO DALL’ARIA ASPIRATA ASPIRATA
ZONA DI ASPIRAZIONEZONA DI ASPIRAZIONE DEI PIANI DI LAVORO CON DEI PIANI DI LAVORO CON CAPTAZIONE FRONTALE O DAL BASSO CAPTAZIONE FRONTALE O DAL BASSO MANTENUTA MANTENUTA LIBERALIBERA DA OGGETTI O DA QUANT’ALTRO POSSA DA OGGETTI O DA QUANT’ALTRO POSSA RENDERLA INEFFICACE RENDERLA INEFFICACE
22
SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!SCARICO ALL’ESTERNO!
PROTEZIONE COLLETTIVA
IMMISSIONE ALL’ESTERNO DELL’ARIA ASPIRATA IMMISSIONE ALL’ESTERNO DELL’ARIA ASPIRATA EVITANDO IL RICIRCOLO DELLA STESSA.EVITANDO IL RICIRCOLO DELLA STESSA.
PROTEZIONE INDIVIDUALE
SCELTA CORRETTA DEI SCELTA CORRETTA DEI DISPOSITIVI DISPOSITIVI DIDI PROTEZIONE PROTEZIONE INDIVIDUALE..INDIVIDUALE..
GUANTI MASCHERE CUFFIE
23
PROTEZIONE CUTE
GUANTI
Riassunto
pittogrammi
24
47
UNI EN 374-1 Protezione chimica e biologica -
Terminologia
DEGRADAZIONE:Alterazione dannosa di una o più caratteristiche del materiale di cui ècostituito il guanto di protezione dovuta al contatto con un prodotto chimico. Talialterazioni comprendono sfaldamento, rigonfiamento, disgregazione,infragilimento, alterazione di colore, dimensioni, aspetto, indurimento,rammollimento, ecc.PENETRAZIONE:Diffusione, a livello non molecolare, di un prodotto chimico e/omicroorganismo, attraverso porosità, cuciture, punte di spillo o altreimperfezioni del materiale del guanto di protezione.PERMEAZIONE:Processo con il quale un prodotto chimico si diffonde attraverso il materialedel guanto di protezione a livello molecolare. La permeazione comprende quantosegue:- assorbimento delle molecole del prodotto chimico nella superficie di contatto(esterna) di un materiale;- diffusione delle molecole assorbite nel materiale;- desorbimento delle molecole dalla superficie opposta (interna) del materiale.
48
Penetrazione
Permeazione
IL LIVELLO DI PRESTAZIONE DEL GUANTO E’ DATO DALTEMPO DI PASSAGGIO DELLO SPECIFICO PRODOTTOCHIMICO ATTRAVERSO IL GUANTO STESSO
25
Corso DPI mani 2009 - dott. Roberto Agnesi 49
Corso DPI mani 2009 - dott. Roberto Agnesi 50
26
SostituzioneSostituzione delladella pezzapezza perper lala puliziapulizia delladella calzaturacalzatura conconunun appositoapposito attrezzo,attrezzo, adad esempioesempio bastoncinobastoncino conconestremitàestremità inin cotonecotone inin modomodo cheche lala mano,mano, ancheanche seseprotettaprotetta concon guanto,guanto, nonnon vengavenga aa contattocontatto concon ilil solventesolvente..
SEMPLICI ACCORGIMENTI..SEMPLICI ACCORGIMENTI..
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
27
CLASSIFICAZIONE DPI PER LE VIE RESPIRATORIE
DISPOSITIVI PROTEZIONE VIE AEREE
RESPIRATORI A FILTRO dipendenti dall’atmosfera
ambiente
RESPIRATORI ISOLANTI indipendenti dall’atmosfera
ambiente
SCELTA CORRETTA DEI DPI
28
USO CORRETTO DEI DPI
…RISCHI…RISCHI PALESI:PALESI:
29
… E NASCOSTI:… E NASCOSTI:
In presenza di potenziali agenti chimici In presenza di potenziali agenti chimici pericolosi :pericolosi :
Non si mangiaNon si mangia
Non si fumaNon si fuma
IMPORTANTE
30
� Sostanze pericolose (chimiche e cancerogene)
� Rumore
� Vibrazioni
� Posture incongrue
� Sovraccarico arti superiori (vibrazioni, movimenti
ripetitivi)
� Videoterminali
RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI RISCHI PRESENTI NEI CALZATURIFICI PER PATOLOGIE PROFESSIONALIPER PATOLOGIE PROFESSIONALI
MalattieMalattie professionaliprofessionali diagnosticatediagnosticate nelnel compartocompartocalzaturierocalzaturiero area area Riviera Riviera del del BrentaBrenta ((19901990--20092009))
74 Ipoacusie
12 dermatiti
22 ca. seni paranasali
4 polineuropatie
1 vestibolopatia
21 patologie arti superiori
2 patologie da vibrazioni
Totale: 136
31
90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Ipoacus. 11 9 10 10 5 4 8 5 3 2 2 1 2 1 1
Dermat. 1 1 2 1 1 1 2 1 2
Cr. Naso 3 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 3 2 1
Polineur. 2 1 1
Vestibolo. 1
Arti sup. 1 2 1 2 2 1 1 2 1 2 1 2 3
Pat. Vibraz 2
MalattieMalattie professionaliprofessionali diagnosticatediagnosticate nelnel compartocompartocalzaturierocalzaturiero area area Riviera Riviera del del BrentaBrenta (1990(1990--2009)2009)
Fasi di lavoro con possibile esposizione al rischio specificoFasi di lavoro con possibile esposizione al rischio specifico
PATOLOGIE OSTEO-ARTICOLARI OCCUPAZIONALI DA SOVRACCARICO
DEGLI ARTI SUPERIORI
••TAGLIO MANUALETAGLIO MANUALE••SCARNITURASCARNITURA••SPACCA PELLISPACCA PELLI••FRESATURAFRESATURA
32
Fasi di lavoro con possibile esposizione al rischio specificoFasi di lavoro con possibile esposizione al rischio specifico
PATOLOGIE OSTEO-ARTICOLARI OCCUPAZIONALI DA SOVRACCARICO
DEGLI ARTI SUPERIORI
••TAGLIO MECCANICOTAGLIO MECCANICO••CUCITURA MANUALECUCITURA MANUALE••CUCITURA A COLONNACUCITURA A COLONNA••LUCIDATURALUCIDATURA
�� -- Work related musculoWork related musculo--skeletal disorders (WMSD)skeletal disorders (WMSD)
�� -- Cumulative trauma disorders (CTD)Cumulative trauma disorders (CTD)
�� -- Ripetivive strain injury (RSI)Ripetivive strain injury (RSI)
�� -- Occupational overuse sindrome (OOS)Occupational overuse sindrome (OOS)
�� -- Occupational cervicobrachial disease (OCD)Occupational cervicobrachial disease (OCD)
DEFINIZIONI
PATOLOGIE OSTEO-ARTICOLARI OCCUPAZIONALI DA SOVRACCARICO
DEGLI ARTI SUPERIORI
alterazioni delle unità muscoloalterazioni delle unità muscolo--tendinee, dei nervi tendinee, dei nervi periferici e del sistema vascolare che possono periferici e del sistema vascolare che possono essere precipitate o aggravate da ripetuti essere precipitate o aggravate da ripetuti movimenti e/o sforzi fisici dell’arto superiore.movimenti e/o sforzi fisici dell’arto superiore.
33
Aspetti fisiopatologici
�� TENDINITITENDINITI�� DISORDINI DEI NERVIDISORDINI DEI NERVI�� DISORDINI MUSCOLARIDISORDINI MUSCOLARI�� DISRDINI VASCOLARIDISRDINI VASCOLARI�� DISORDINI ARTICOLARIDISORDINI ARTICOLARI�� DISORDINI DELLE BORSEDISORDINI DELLE BORSE
Sovraccarico biomeccanico di una regione Sovraccarico biomeccanico di una regione osteoosteo--tendineatendinea--muscolaremuscolare può determinare:può determinare:
�� alterazioni dell’alterazioni dell’irrorazione sanguignairrorazione sanguigna
�� alterazioni metabolichealterazioni metaboliche (eccessiva librazione di (eccessiva librazione di mediatori chimici, ipossia, mediatori chimici, ipossia, iperlaccidemiaiperlaccidemia locale…locale…))
�� microlesioni tessutalimicrolesioni tessutali con danni che favorirebbero con danni che favorirebbero reazioni immunitarie localizzatereazioni immunitarie localizzate
FATTORI FATTORI DIDI RISCHIO PER PATOLOGIE RISCHIO PER PATOLOGIE DA SOVRACCARICO ARTI SUPERIORIDA SOVRACCARICO ARTI SUPERIORI
�� Movimenti ripetitiviMovimenti ripetitivi�� Uso di forzaUso di forza�� Posizioni incongruePosizioni incongrue�� VibrazioniVibrazioni
�� alta frequenza e velocitàalta frequenza e velocità
�� duratadurata
�� insufficienti periodi di recuperoinsufficienti periodi di recupero
�� esposizione al freddoesposizione al freddo
FATTORI FATTORI DIDI RISCHIO PRINCIPALIRISCHIO PRINCIPALI
FATTORI FATTORI DIDI RISCHIO MODIFICANTI RISCHIO MODIFICANTI caratteristiche di un’esposizione a un rischio caratteristiche di un’esposizione a un rischio principale che possono aggravare il dannoprincipale che possono aggravare il danno
34
�Sesso (femmine/maschi 3:1)�Età�Traumi e fratture pregresse�Patologie croniche osteo-articolari�Patologie metaboliche �Stato ormonale/gravidanza�Attività nel tempo libero o attività hobbistiche (palestra, tennis, suonare il violino)
�Struttura antropometrica�Condizioni psicologiche �Attività domestiche
FATTORI FATTORI DIDI RISCHIO EXTRALAVORATIVIRISCHIO EXTRALAVORATIVI
CORRELAZIONE TRA FATTORI DI RISCHIO LAVORATIVI E PATOLOGIE ARTO SUPERIORE
RISULTATO ANALISI RISULTATO ANALISI DIDI NUMEROSI STUDINUMEROSI STUDI
35
PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI ARTO SUPERIOREPATOLOGIE PIU’ FREQUENTI ARTO SUPERIORE
PATOLOGIE PIU’ FREQUENTEMENTE CORRELATE AL LAVOROPATOLOGIE PIU’ FREQUENTEMENTE CORRELATE AL LAVORO
Nella spalla i tendini della cuffia dei rotatori Nella spalla i tendini della cuffia dei rotatori transitano fra 2 zone ossee prima di inserirsi transitano fra 2 zone ossee prima di inserirsi sull’omero.sull’omero.
Frequenti movimenti del braccio , Frequenti movimenti del braccio , danno ripetute compressione sui danno ripetute compressione sui tendini provocandone tendini provocandone
l’infiammazione !l’infiammazione !!!
Nei casi più gravi si ha Nei casi più gravi si ha calcificazione tendinea calcificazione tendinea ((M.diM.di DuplayDuplay) ) e riduzione della funzionalità.e riduzione della funzionalità.
PERIARTRITI SCAPOLO OMERALEPERIARTRITI SCAPOLO OMERALE
36
I MUSCOLI DELL’EPICONDILO (PARTE LATERALE O MEDIALE DEL I MUSCOLI DELL’EPICONDILO (PARTE LATERALE O MEDIALE DEL GOMITO) SI INSERISCONO IN UN’AREA RISTRETTA DELL’OSSO.GOMITO) SI INSERISCONO IN UN’AREA RISTRETTA DELL’OSSO.
QUANDO L’AVAMBRACCIO ESEGUE MOVIMENTI RIPETUTI , A SCATTO E CON USO DI FORZA, SI PUO’ AVERE INFIAMMAZIONE!
DOLORE AI MOVIMENTI DEL GOMITO CON IRRADIAZIONE ALL’AVAM -BRACCIO
EPICONDILITE/EPITROCLEITEEPICONDILITE/EPITROCLEITE
Uso ripetuto di un distretto articolare
Movimento rapido dei tendini all’interno delle guaine tendinee
SFREGAMENTO
INFIAMMAZIONE EDEMA TENDINEO
TENDINITE ACUTA E CRONICA
TENDINOPATIETENDINOPATIE
37
Uso ripetuto del distretto mano-
polso
Movimento rapido dei tendini all’interno delle guaine
tendinee nel tunnel carpale
Insufficiente produzione di liquido
sinoviale
Sfregamento infiammazione
edema dei tendini
Sindrome del tunnel carpale
Aumento della pressione all’interno del tunnel con compressione del nervo
SINDROME DEL TUNNEL CARPALESINDROME DEL TUNNEL CARPALE
SINDROME DEL TUNNEL CARPALESINDROME DEL TUNNEL CARPALE
sintomisintomi
Formicolii notturni alle dita,dolore al polso, perdita di forza, etc.Formicolii notturni alle dita,dolore al polso, perdita di forza, etc.
38
LAVORAZIONI A RISCHIO PER STCLAVORAZIONI A RISCHIO PER STC
•• Confezionamento della frutta Confezionamento della frutta •• Lavorazione della carne Lavorazione della carne •• Lavorazione del pesce Lavorazione del pesce •• Lavorazione della plastica Lavorazione della plastica •• Edilizia Edilizia •• Uso di VDT Uso di VDT •• Fast Fast FoodFood•• Fabbriche di abbigliamento Fabbriche di abbigliamento •• Macellazione Macellazione •• Fabbriche di ceramiche Fabbriche di ceramiche •• Fabbriche di scarpe Fabbriche di scarpe •• Elettronica Elettronica
SINDROME DEL TUNNEL CARPALESINDROME DEL TUNNEL CARPALE
infiammazione dei tendini dei muscoli abduttore lungo ed estensore breve del pollice a livello del primo canale osteofibroso del carpo in corrispondenza dello stiloide radiale
dolore in corrispondenza dello stiloide radiale, spesso irradiato “tabacchiera anatomica”. si associa spesso una limitazione della forza di presa
SINDROME DI DE QUERVAINSINDROME DI DE QUERVAIN
39
DITO A SCATTODITO A SCATTO
nodulo sul tendine del nodulo sul tendine del muscolo flessore di un ditomuscolo flessore di un dito
arresto dell’estensione del dito, arresto dell’estensione del dito, seguito da un caratteristico seguito da un caratteristico scatto forzando il movimentoscatto forzando il movimento
Metodi di valutazione dell’esposizioneMetodi di valutazione dell’esposizione
�� Checklist Checklist OSHAOSHA
�� Strain Strain IndexIndex
�� Indice OCRAIndice OCRA
�� TLV TLV –– ACGIHACGIH
�� CTD RISK INDEXCTD RISK INDEX
40
Metodo Metodo OCRAOCRA
�� Stima Stima 5 variabili lavorative:5 variabili lavorative:
1.1. RipetitivitàRipetitività2.2. ForzaForza3.3. PosturaPostura4.4. Periodi di recuperoPeriodi di recupero5.5. Fattori complementari (Lavori di precisione, Fattori complementari (Lavori di precisione, Vibrazioni, Compressioni localizzate, Movimenti a Vibrazioni, Compressioni localizzate, Movimenti a strappostrappo……))
IE<0,75 piena accettabilità
0,75<IE<4 zona di incertezza (attivare la sorveglianza dei possibili effetti indotti)
IE>4 non accettabile (introdurre miglioramenti delle condizioni di lavoro e sorveglianza sanitaria)
per attività manuali a compito unico:per attività manuali a compito unico:
�� Metodo Metodo quantitativoquantitativo�� È riferito al distretto È riferito al distretto manomano--polsopolso--avambraccioavambraccio�� È ricavato da studi epidemiologici, psicofisici e È ricavato da studi epidemiologici, psicofisici e
biomeccanicibiomeccanici�� È applicabile ad attività lavorative che comportano È applicabile ad attività lavorative che comportano
l’esecuzione di azioni o movimenti ripetitivi e simili l’esecuzione di azioni o movimenti ripetitivi e simili per almeno 4 ore al per almeno 4 ore al giornogiorno
Metodo Metodo ACGIH ACGIH -- TLVTLV
_____ TLV
- - - Limite di Azione
41
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONEMISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
•Ergonomia postazioni lavoro
•Ergonomia attrezzature
•Rotazioni mansioni
•Variazioni ritmi/pause
•Formazione e informazione
ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEL RISCHIOELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEL RISCHIO
Interventi su:Interventi su:
42
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!GRAZIE PER L’ATTENZIONE!GRAZIE PER L’ATTENZIONE!GRAZIE PER L’ATTENZIONE!