Post on 22-Feb-2019
«Quale attività sportiva nell’anziano e nell’obeso?»
Dott. Vincenzo GuiducciCardiologia, Medicina Sportiva ASMN‐IRCCS
L’evoluzione del concetto di attività fisica nel tempo.
• 1914 Osler “Principi pratici della medicina” affermava:
«l’elemento più importante ai fini riabilitativi è l’esercizio fisico graduato, non in piano ma in salita con diversi gradi di pendenza. La distanza percorsa ogni giorno viene registrata e gradualmente incrementata, in tal modo il cuore viene esercitato e rinforzato in maniera sistematica»
1950Registro inglese delle cause di morte
Mortalità per infarto più alta nei “colletti bianchi” che negli operai
Benefici dell’attività fisica
• Aumenta il dispendio energetico.• Migliora l’assetto lipidico.• Riduce l’insulino‐resistenza e migliora la tolleranza al
glucosio.• Favorisce la trasformazione di fibrocellule IIb
glicolitiche in Fibroellule IIA ossidative e glicolitiche.• Migliora il grado di efficienza fisica.• Riduce i valori di pressione arteriosa.• Migliora la qualità del sonno.• Ha ripercussioni positive sulla sfera psicologica
migliorando il tono dell’umore e l’autostima.
Benefici psicologici
• Ridotta suscettibilità alla depressione e ansia
• Aumentata autostima
• Migliorata socializzazione
• Maggiore resistenza alla fatica
Attività fisica‐sportiva
L’attività fisica comporta un dispendioenergetico variabile dipendente dal tipo,intensità e frequenza delle attivitàcondotte. Varia da poco più del 15% deldispendio totale in stili di vitaestremamente sedentari, a valori pari a 3‐4 volte il Metabolismo Basale in alcuniatleti.
Il complesso sistema dell’Allenamento sportivo può esser rappresentato come un insieme che posa su tre pilastri di equivalente importanza:
a) la somministrazione di carichi di lavoro “allenanti” ,
b) il recupero attivo & il riposo,
c) la somministrazione di razioni alimentari appropriate, adeguate e mirate
• Stati Uniti: 24% sono fisicamente inattivi• Italia: 44% non praticano sport/att. Fisica (26% sotto i 20 anni)
Da “The Economist”
Incidenza dell’attività fisica
Epidemiologia italiana 2009 Attività fisica e sportiva
• Il 31% degli italiani svolge qualche tipo di attività motoria: il 21% svolge sport in modo continuativo, il 9% svolge sport saltuariamente
• Il 27% svolge un’attività motoria di qualsiasi tipo (camminare, andare in bicicletta, nuotare)
• Il 40% è totalmente sedentario
• Sport continuativo: donne 17%; uomo 26%
• Sport saltuario: donne 8%; uomo 12%
• Un attività motoria blanda: donne 29%; uomini 25%.
• Sedentarietà: donne 45%; uomo 36%
051015202530354045
sportcont.
sport salt attiv.Mot
sedent.
UomoDonna
Epidemiologia italiana 2009 Attività fisica e sportiva
Anziani: sedentarietà
• In Italia, in media, il 31% degli uomini anziani e il 51% delle donne anziane non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero
0
5
10
15
20
25
30
I nactive Occasional Light Moderate Moderatelyvigorous
Vigorous
All causeNon-cardiovascularCardiovascular
Mor
talit
à ag
gius
tata
per
l’et
àCorrelazione tra mortalità ed entità di
attività fisica in maschi anziani
Wannamethee SG et al., Lancet 351:1603-8; 1998
Principi da seguire nel programmarel’attività fisica
Esame del soggetto• Attenta valutazione clinica• Stima della frequenza cardiaca massima al cicloergometro
Tipo• Preferire le attività aerobicheIntensità• Sottomassimale corrispondente al 60-75% del consumo massimo di O2• Evitare sforzi strenuiDurata e frequenza• 45 minuti per seduta; almeno 3 sedute settimanaliModalità di esecuzione• Riscaldamento per 5-10 min• Seduta allenante• Defaticamento per 5-10 min
ATTIVITA’ SPORTIVA IN SICUREZZA: L’IDONEITA’ SPORTIVA AGONISTICA e LUDICO‐MOTORIA
• Nel paziente anziano rischio di CARDIOPATIA ISCHEMICA SILENTE anche nello sportivo amatoriale con carichi di lavoro elevati!
CALCOLO DELLA FREQUENZA CARDIACA DI LAVORO
• Cardiofrequenzimetro indispensabile per i cardiopatici, utile per chi affronta attività fisica. In alternativa misura al polso dei battiti cardiaci.
• Calcolo della frequenza massimale raggiungibile: 220 – età
• Ad esempio: uomo di 65 anni:
220‐65= 155 bpm frequenza cardiaca massima teorica. Questo calcolo è soggetto a molte variazioni individuali e va considerato come parametro generico
•Metodo più preciso ed affidabile per il calcolo delle frequenze cardiache di lavoro, di solito utilizzato da atleti professionisti o amatoriali con frequenti sedute di allenamento è
il test cardiopolmonareper la valutazione del massimo consumo di ossigeno (VO2 max) e della soglia anaerobica (AT)
Quale attività sportiva?
Fattori che
influenzano la scelta
Età, eventuale cardiopatia, capacità
funzionale, stile di vita, motivazione, anamnesi
sportiva, fattori logistici e organizzativi,
condizioni generali, stato apparato osteo-
muscolare
Attività aerobica
•Corsa•Jogging
•Marcia-trekking•ciclismo•nuoto
•sci nordico
Altre discipline (alta componente ludico-ricreativaAttività in palestra (possibile quota isometrica)
Tuttemodulabili
Metodo delle ripetizioni o incruento
(Dal Monte, Faina)
Come programmare praticamente i carichi di lavoro
Carico ripetuto 13-15 volte: 40 % F Maxcarico ripetuto 10 volte: 70 % F Maxcarico ripetuto 6-7 volte: 80 % F Maxcarico ripetuto 4-5 volte: 85 % F Maxcarico ripetuto 2-3 volte: 95 % F Max
Incremento FC almeno 70 %,controllo PA
COCIS 2003
Raccomandazioni nell’anziano cardiopatico
< 40-60 % della maxcontrazione volontaria
Mantenere FC entro 70 %della FC massima
Telemetrie,cardiofrequenzimetri
Definizione del N°delle serie e delle
ripetute
Verificare che in recupero la FC non sia superiore del 20-30 % rispetto alla base
Imparare a camminare
• Almeno ½ ora • Almeno 3 volte alla settimana• Buon passo (poter parlare con chi ti accompagna)
•Risultati in 3 mesi•Anche in età medio - avanzata•Il limite è l’intensità, non la durata
L’attività fisica nelle varie età
Obiettivi fisico-salutari primari Programma di attività fisica
•Prevenzione e trattamento della malattia coronarica e del diabete tipo II•Mantenimento della funzionalità generale•Miglioramento del benessere psicologico•Mantenimento della integrità muscolo-scheletrica
T: prevalentemente esercizi di mobilità generale e di flessibilità ; alcuni esercizi di resistenza al carico I: moderataD: fino a 60 minuti al dì in più sessioniF: ogni giornoA: favorire l’attività fisica di modica intensità (ad es. camminare) ogni giorno
T: tipo di esercizio, I: intensità, D: durata o quantità,F: frequenza delle sedute, A: attuazione
Anziani oltre 65 anni
ANZIANO :65 anni
• Età anagrafica
• Età Biologica o Fisiologica: stato di salute e condizione fisica
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1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020
0-19 anni60 anni e +
0
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300
400
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600
700
1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020
0-19 anni20-59 anni60-79 anni>80 anni
Modificata da fonte ONU, 1993
Popolazione giovane edanziana in Italia (milioni)
1950-2020
Evoluzione dellapopolazione italiana per classi di età 1950=100
Ippocrate, vissuto 83 anni, dal 460 al 377 a.C
“I vecchi hanno bisogno di meno nutrimento deigiovani. Soffrono di difficoltà respiratorie, dicatarri che provocano accessi di tosse, di disuria,di dolori alle articolazioni, di malattie dei reni, divertigini, di apoplessia, di cachessia, di pruritodiffuso, di torpori. La vista e l’udito siabbassano."
Incidence of Chronic Disease by Age
30
35
43
49
57
20
30
40
50
60
35-44 45-54 55-64 65-74 75+
Age-GroupR
ate
per 1
000
National Center for Health Statistics,Public Health Service 1990
Disease in the Frail Elderly
PathologicAging
20 30 40 50 60 70 80 90 Years
100
50 Oldest-Old“Vulnerability”
Multiple RiskFactors
PolipharmancyADRs
Disability Comorbidity
Critical SocialStatus
FRAILTY20% ultra-65enni
50-60% ultra-80enni
Prevalenza (%) di patologie croniche associatee di limitazioni psico-fisiche negli anziani
>85 a.Patologie croniche 65-74 a. 75-84 a.
79.012.223.337.615.852.443.7
IpertensioneScompenso cardiacoArteriopatie perifericheMalattie respiratorieMalattie neurologicheParkinsonismoGonartrosi
72.97.18.3
34.511.314.927.4
82.012.514.544.615.229.534.1
Cacciatore F, Arch Gerontol. Ger 1998
MMSE (<24)Disabilità (ADL)GDS (punteggio)
19.24.59.8
24.513.912.2
34.425.713.1
PREVALENZA ETA’‐CORRELATA DELLA CORONAROPATIA NEGLI USA
0
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40-49 50-59 60-69 70-79 80+
Età (aa)
% FemmineMaschi
0%
5%
10%
15%
20%
25-44 45-54 55-64 65-74 75+
M F
Prevalenza di IMA anni 1988‐1991
Prevalenza di Malattia Coronarica anni 1988‐94
National Health and Nutrition Examination Survey
Età (aa)
Comorbilità e problematiche del paziente anziano in Riabilitazione Cardiologica
Condizione Problematica B.P.C.O.
Alterazioni neuro-cognitive
Depressione
Ridotta funzione VS
Ipotensione ortostatica
Aritmie
Arteriopatia periferica
Diabete mellito
Complicanze respiratorieDifficoltà della valutazione funzionale e prognosticaDifficoltà del training aerobico
Interferenza con la interpretazione dei sintomi, l’alimentazione, la assunzione dei farmaciDifficoltà di applicazione dei programmi di training
Interferenze farmacologicheRidotte motivazioni alla adesione al trainingLimita la esecuzione dei test (ecg da sforzo, spirometria, test psicometrici)
Rallenta la ripresa funzionaleRitarda l’inizio delle attività di training
Complica la terapia farmacologicaLimita la ripresa funzionale
Complicano la valutazione funzionale e prognosticaLimitano i programmi di training
Limita la valutazione funzionale e prognostica
Rallenta la guarigione delle ferite chirurgiche
CardiologoGeriatra
NeurologoPsicologo
Terapista riabilitazioneAltri specialisti
La specificità della valutazione del paziente anziano in Riabilitazione Cardiologica
Stato cognitivo
Polifarmacoterapia
Comorbilità Decondizionamentofisico
Qualità di vita Stato nutrizionaleAbitudini alimentari
Autonomia FunzionaleDisabilità
Supportosocio-familiare
EquilibrioStato psico-umorale
Valutazione multidimensionale
Cardiovascularmortality
All-cause mortality
inactive light moderate vigorous
Physical Activity
Age adjusted mortality rates/1000 person-yrs in 772 men (age >65 yrs; follow-up 5 yrs) with Coronary Heart Disease
20
40
60
Wannamethee S. Circulation 2000; 102
Age
-adj
uste
d m
orta
lity/
1000
Le evidenze scientifiche dell’esercizio fisico
Tolleranza all’esercizio in condizioni di base e dopo riabilitazione, in coronaropatici giovani ed anziani
Basale
0
10
20
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VO2pi
cco
(ml/K
g/m
in)
Dopo riabilitazione
0
10
20
30
DVO
2pic
co (%
) Giovani; n = 37età media 52 anni
Anziani; n = 22età media 68 anni
Ades , Am Heart J 1990
p <0.001
+ 23%+ 27%
“..Elderly patients have exercise trainability comparable to that ofyounger patients participating in similar exercise rehabilitation..”
Clinical Practice Guidelines no. 17: Cardiac RehabilitationAHCPR Publication No. 96-0672, 1995
0
2
4
6
8
10
12
level 1 level 2 level 3 level 4
Mortality decreases as performance on the 6-min walk test increases
Bittner V et al., JAMA 1993
Mor
talit
y, %
Distance walked stratified by performance level
p < 0.02 for trend
• Minori necessità di coordinazione neuro‐motoria
• Più facile rilievo di PA e FC• Coinvolgimento di minori
masse muscolari• Più basso valore di picco
V02• Problemi di “sella”
• Esercizio più fisiologico• Maggiore coinvolgimento di
masse muscolari• Più alti valori di V02 di picco• Più adatto nella arteriopatie
periferiche• Rilievo di PA e FC più
complesso • Difficoltà di coordinazione
neuro‐motoria
CYCLETTE TAPPETO
LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITA’ FUNZIONALE CARDIOVASCOLARE
NEL CARDIOPATICO ANZIANO
Programmi di Training fisico nel cardiopatico anzianoProgrammi di Training fisico nel cardiopatico anziano
• Endurance training• Interval training• Ginnastica respiratoria e calistenica
• Potenziamento muscolare• Flessibilità articolare
• Endurance training• Interval training• Ginnastica respiratoria e calistenica
• Potenziamento muscolare• Flessibilità articolare
Individualizzazione dei protocolli di training
Quale protocollo per quale paziente?
Training potenziamento muscolare: Come?
• Esercizi dosati per numero,intensità,durata,frequenza
• Ripetuti 8 volte di seguito per gruppo muscolare
• Intensità pari a 40‐50% max capacità sforzo per arrivare ad 80%
• La prescrizione dell’esercizio fisico ha dimostrato numerevoli benefici
• In Italia un numero esiguo di persone svolge regolare attività sportiva
• La prescrizione di esercizio fisico nel paziente anziano mostra molti benefici ma va attuata con attenzione e dopo valutazione medica
• Nel paziente obeso occorre tener presente problemi articolari. Prediligere attività leggere ma continuative
• Prescrivere attività che modificano lo stile di vita quotidiano
CONCLUSIONI
Attività fisica e prevenzione dei fattori di rischio
Influenza genetica
Efficacia misure preventive
Attività fisica
Terapia Dieta
Ipercolesterolemia mista
Ipertensione variabile
Fumo
Diabete tipo 1
Diabete tipo 2
Sedentarietà variabile
SINDROME METABOLICA• Obesità addominale circonf addominale >102 cm
> 82 cm• Dislipidemia Trig, HDL, apolipo B• Ipertensione arteriosa >=130, >= 85 mmHg• Insulino resistenza glicemia basale > 110 mg/dl• Stato proinfiammatorio proteina C • Stato protrombotico > PAI‐1 e fibrinogeno
DietaAttività fisica
pesoTrigliceridiColesterolo
Pressione arteriosa