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Gruppo Laboratoriomente “Profilo dinamico personale del discente” di Loredana Mercadante
- Presentazione Modello Autoregolativo - Profilo Dinamico Personalizzato, esiti
di una ricerca nella scuola di Bibbiano Reggio Emilia
ABSTRACT:
- il metamodello Autoregolativo di Orientamento nelle sue linee strutturali; - esiti della ricerca dell’applicazione del modello: visibilità di alcuni processi e risorse
personali che il discente mette in campo nello specifico contesto delineato in classe dalla proposta del docente, quale Profilo Dinamico Personale delle Competenze
Fasi e scopo del modello Autoregolativo di Orientamento: � fase del PROGETTO
- il docente pensa a una proposta verificabile, quale offerta specifica per quei discenti. Una proposta che coniuga un sapere disciplinare legato a un Nucleo fondante con le reciproche competenze, disciplinari, operative, relazionali; oltre a indicare l’ausilio di alcuni modelli, quali strumenti interpretativi della conoscenza.
� fase di CO-PROGETTO
- il docente, dopo la presentazione dell’idea progettuale, avvia la rilevazione delle risorse personali utili alla realizzazione del percorso-progetto dell’UdA, che saranno tabulate e organizzate con l’individuazione di indicatori condivisi coi ragazzi;
- entrambi riflettono sugli esiti dei primi processi diagnostici, resi visibili graficamente, quale area di Sviluppo Prossimale che delinea le possibili aree di intervento.
Quindi il docente: o individualizza, con opportune strategie, per sollecitare le risorse personali e le
motivazioni di ogni discente in modo da metterlo in situazione tale per cui possa realizzare, anche in gruppo, lo scopo progettuale proposto, attivarsi personalizzando il suo percorso di apprendimento, responsabilizzarsi sulla sua realizzazione portandolo a termine;
o regola i processi di monitoraggio, tramite riflessioni sulle successive rilevazioni, di assesment per la classe, per il gruppo per ogni discente
In questo modo ogni discente può: o capire e attribuire il proprio significato allo scopo del progetto proposto, o vedere le risorse personali e di gruppo possedute, o ipotizzare possibili percorsi basandoli su propri interessi e attribuzioni di senso, o quindi personalizzare, scegliendo tra le ipotesi possibili, il proprio progetto di UdA,
fatto da solo o nel gruppo Docente e discente: o formalizzano il contesto del loro progetto con un Contratto Pedagogico, parte
generale, mentre il progetto personale nel contratto pedagogico, parte specifica; contratto utile anche ad avviare scambi coi genitori
o organizzano spazi, tempi e modalità di valutazione-autovalutazione
� fase di CO-PRODUZIONE - ogni ragazzo o gruppo avvia il proprio percorso di apprendimento, descrivendo le fasi di
attuazione processuale e di prodotto - il docente osserva e compara con quanto descritto da ogni ragazzo, per condividere opinioni
e inclinazioni - tutti valutano e si autovalutano
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Esito di un percorso nelle sue linee essenziali a titolo esemplificativo, perché crediamo che questa documentazione possa avviare alcune riflessioni sul Profilo Dinamico Personale.
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Documenti tratti dal Portfolio del Docente e dal Portfolio del Discente
Realizzati da sr Franca Ussorio, docente nella Scuola Primaria Parificata Paritaria “M. Ausiliatrice” - Bibbiano – A.S. 2005-06
UDA: narrazione SCOPO
Uso di linguaggi diversi nei processi NARRATIVI
Anno Scolastico 2004 - 2005
DATA INIZIO 7 novembre 2005 DATA FINE 15 febbraio 2005
CLASSE 2ªA PRIMO BIENNIO N° GRUPPI DI LAVORO: 6 DOCENTI COINVOLTI Ussorio Franca prevalente e tutor
N° ALUNNI tot: 25
ORE TOTALI DELLA DURATA DELL’UDA : 80 ( 3 mesi di lavoro)
SUDDIVISIONE ORE SETTIMANALI: - LAVORI IN CLASSE h. 8 - A CASA h. 6
COMPETENZE PREVISTE RIFERITE AL NUCLEO FONDANTE
DISCIPLINARI Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrative con l’uso di linguaggi diversi
OPERATIVE
Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco
RELAZIONALI
Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel: - produrre, raccontare ed ascoltare, - interagire sulle proprie storie, conoscenze
ed emozioni - decidere la costruzione dei giochi e delle
loro regole.
NUCLEO FONDANTE
IPOTESI METODOLOGICA
Situazione Formativa
Chiedere ai bambini le loro aspettative circa la NARRAZIONE, una volta raccolte, riordinarle su un grande cartellone che illustri gli ambiti disciplinari e gli scopi per ognuno di essi
Strumenti interpretativi
L’uso di modelli interpretativi della conoscenza: - modello narrativo: Racconto ben formato di Stein e Glenn,
NARRAZIONE
Tipi di testo
Narrativo descrittivo poetico
Struttura contenuto
tecniche regole
espressione
sentimenti
sensazioni
pensieri
strutturali ortografiche sintattiche
immagine come testo
Racconto Ben formato
CONTESTO dell’Unità di Apprendimento: PROGETTO - PA RTE DOCENTE
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Valutazione: criteri
Iniziale - rilevare le conoscenze concettuali semantiche e narrative - riconoscere le proprie difficoltà ortografiche in itinere - conoscere le procedure deI Modelli: le categorie del racconto, la struttura semplice della
frase - rilevare la tipologia di difficoltà - riconoscere le particolarità ortografiche finale - riconoscere e nominare le procedure dei Modelli: le categorie del racconto
- riconoscere le particolarità ortografiche
Dopo la presentazione della proposta progettuale pensata dal docenti, si avvia la fase di co-progettazione
1^ rilevazione dati – Novembre qui viene mostrata solo la rilevazione sulle abilità-competenze narrative
� Ogni bambino sceglie liberamente di scrivere un racconto � A gruppi i bambini sono invitati a riprendere in mano i loro racconti e a individuare la presenza degli
elementi della struttura narrativa, tabulandoli nella tabella. Legenda: so sono incerto o non è chiaro non so
Elementi fondamentali presenti nella storia disegnata
rapporti tra disegno e verbalizzazzione
Alunni Ambiente: tempo - spazio protagonista
Evento iniziale tentativo conseguenza coerenza coesione
Poco chiara Poco chiara
Dispersivo Dispersivo Confuso Confuso Poco chiara Poco
chiara Bene Bene Pocochiaro Poco
chiaro Sintetico Sintetico Confuso Confuso Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene io Chiaro Chiaro Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene Bene Bene Confuso Confuso Bene Bene Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene Confuso Confuso Confuso Confuso
CONTESTO UDA – CO-PROGETTO - PARTE DOCENTE E DISCENTI
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Riflessione sui dati - Docenti e bambini riflettono : Solo 1 bambino su 25 non disegna l’Ambiente e 2 ne dimenticano alcuni elementi; 2 su 25 non hanno disegnato l’Evento, si pensa che non abbiano lo schema mentale della narrazione, 8 su 25 sono incerti sull’evento. Tra tentativo e conseguenza molti non hanno la coerenza logica Le regole fondamentali di Coerenza e Coesione tra quanto disegnato e quanto verbalizzato sono assimilate solo da 7 bambini su 25.
Novembre
Dal portfolio dell’alunno:
Ricordo che la cosa più divertente è stata quando la maestra ci ha nuovamente presentato le categorie della storia Ben Formata facendoci giocare per farci diventare più bravi dal portfolio del docente:
Data e ore
PRESENTAZIONE MODELI INTERPRETATIVI per permettere a ogni bambino di gestire consapevolmente la competenza narrativa, e quindi esercitarla poi nel compito che si assumerà
Novembre 2h 2h 2h
Presentazione da parte del docente dei modelli narrativi:
� la struttura frasale di C Antoniotti � il Racconto ben formato di Stein & Gleen
MODELLO NARRATIVO - Primo momento: - si espongono le categorie del racconto ben formato - ogni bambino scrive un nuovo testo NARRATIVO dividendo in quattro parti il foglio del
quadernone (o altro) Ogni riquadro ha il nome di 1 categoria: ambiente, evento iniziale, tentativo e conseguenza.
- ogni testo corrispondente al riquadro avrà una frase narrativa, - il testo viene condiviso con i compagni e con l’insegnate per verificare:
1- la presenza esatta delle categorie nella narrazione 2- la presenza degli indicatori frasali 3- la presenza dei concetti
Secondo momento: I bambini, dopo aver suddiviso il foglio in quattro parti , disegnano la storia tenendo presenti le 4 categorie, successivamente scriveranno la didascalia sotto ogni illustrazione. - Il disegno e il testo viene condiviso con i compagni e con l’insegnate per verificare:
1- la presenza esatta delle categorie nella narrazione 2- la coerenza tra il disegno e il testo scritto 3- la coerenza temporale dell’ambiente e dei vestiti dei personaggi.
Terzo momento: Consegna da parte del docente, di testi narrativi già scritti e illustrati a ogni bambino, per:
� analizzarne le strutture narrativa � analizzarne le strutture frasale � analizzarne le coerenze concettuali � cercare le costanti e le variabili degli indicatori � scoprire altri tipi e modalità narrativo-comunicative
A cosa ci serve questa seconda tabulazione? Confronto con la prime tabella DIAGNOSI
Il docente descrive le conoscenze abilità e/o competenze espresse dai ragazzi relative all’UdA:
dal portfolio del docente:
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I ragazzi hanno saputo organizzare e condividere le conoscenze-abilità-competenze su: � Gli indicatori narrativi � Gli indicatori della struttura frasale � I diversi tipi di testo (scritti da loro), individuando i generi � I diversi tipi di errori grammaticali
I ragazzi hanno saputo riconoscere nelle tabulazioni fatte: � gli elementi comuni della narrazione, � le variabili del testo narrativo, � i vari tipi di narrazione privilegiati da loro � le componenti principali della struttura frasale � i loro errori ortografici
Il confronto con tra le prime e successive tabella DIAGNOSTICHE, relative alle diverse competenze disciplinari e operative, consente a tutti di avere la percezione delle reali disparità presenti nella classe e quindi sapere esattamente dove ogni singolo alunno si colloca rispetto agli altri oltre che sapere dove si colloca il gruppo classe; punto di partenza per la successiva produzione. I bambini/e, in questa fase di rilevazione, hanno usato le relative griglie per valutare e autovalutarsi nelle loro performances rispettando i criteri di valutazione concordati insieme.
In questo contesto si evidenziano le possibili PISTE DI LAVORO E GLI INTERESSI di ogni alunno
PREMESSE AL CONTRATTO PEDAGOGICO CONDIVISIONE CIRCA LO SCOPO DELLA PROPOSTA PROGETTUALE PROPOSTA DAL
DOCENTE E’ emerso il desiderio, da parte dei bambini e bambine, di lavorare GIOCANDO, perché in forma giocosa si impara e si studia meglio. Pertanto si decide che ogni bambino/bambina sceglie di inventare un gioco da realizzare con i compagni; giochi e regole che servano a sviluppare e consolidare le abilità-competenze di produzione-comprensione dei testi narrativi e delle strutture frasali e grammaticali. Per questo i bambini propongono di inventare giochi :
� NARRATIVI, con i pezzi delle STORIE, � FRASALI , con Argomenti e Predicati, � GRAMMATICALI , con regole ORTOGRAFICHE
E’ emerso il desiderio, da parte dei bambini/e, di lavorare ancora in gruppo (perché ci si aiuta, si hanno più idee…), in modo “pratico”; per cui per assecondare queste aspettative di decide di:
� lavorare in gruppo � lavorare in modo operativo � trovare le modalità per mettersi d’accordo, � organizzarsi quando si lavora in gruppo (stabilire meglio le regole…) � valutare, autovalutarsi
Altre difficoltà rilevate da parte dei bambini e delle bambine sono:
a stare attenti mentre gli amici/che si raccontano o raccontano (perché a volte ci si annoia),
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a mettersi d’accordo per accontentare tutti nei lavori di gruppo. L ’insegnante, per risolvere questi problemi, sollecita di:
• sperimentare modalità diverse e originali – usando linguaggi diversi - per esporre i risultati conseguiti nel lavoro di gruppo, per aiutare gli amici/che a stare più attenti (oltre al testo scritto e all’esposizione orale anche il cartellone, il lucido, i fumetti, la drammatizzazione teatrale…)
• adottare accorgimenti per stare più attenti (diario di bordo, quadernetto degli appunti, note, ….)
Due modalità funzionali poi alla valutazione dei lavori presentati, in modo da non penalizzare nessuno
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CONTRATTO PEDAGOCIO PER L’APPRENDIMENTO E LE COMPET ENZE
– PARTE GENERALE -
SCOPO dell’UdA
Uso delle regole e dei linguaggi diversi nei processi di: � consolidamento delle strutture frasali, grammaticali e narrative � approfondimento delle strutture frasali e narrative � avvio alla formalizzazione delle conoscenze acquisite tramite
l’invenzione di giochi
Competenze previste : DISCIPLINARI
Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrativo-linguistiche con l’uso di linguaggi diversi
OPERATIVE
Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco
RELAZIONALI
Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel: - produrre, raccontare ed ascoltare, - interagire sulle proprie storie, conoscenze ed emozioni
- decidere la costruzione dei giochi e delle loro regole.
Nucleo fondante previsto : LA NARRAZIONE
VALUTAZIONE-AUTOVALUTAZIONE - indicatori
DISCIPLINARI Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrative con l’uso di linguaggi diversi OPERATIVE o giocare o inventare giochi, da far fare ai compagni,con l’ortografia o cercare i pezzi delle storie per impararne la struttura e divertirsi
Tabulazione dei livelli di accettabilità delle competenze e dei comportamenti espressi e condivisi da tutti (Standard)** RELAZIONALI
� si parla a bassa voce quando si lavora in gruppo � si ascoltano i compagni quando chiedono e presentano i loro lavori � si parla uno alla volta, rispettando il turno, � si sta attenti ai tempi del lavoro e alla data di presentazione � lavorare in modo operativo � trovare le modalità per mettersi d’accordo, � organizzarsi quando si lavora in gruppo (stabilire meglio le regole…)
Allegato dei 5 livelli delle competenze disciplinari
Descrizione degli indicatori di accettabilità del PRODOTTO
Iniziale - rilevare le conoscenze concettuali semantiche e narrative - riconoscere le proprie difficoltà ortografiche in itinere - conoscere le categorie del racconto la struttura semplice della frase (predicati, 1-2-3 argomenti, articoli) - riconoscere all'interno di una frase predicati, argomenti, articoli, modificatori e avverbiali
semplici - rilevare la tipologia di difficoltà - riconoscere le particolarità ortografiche finale - riconoscere e nominare le categorie del racconto predicati a 1, 2, 3 argomenti - riconoscere le particolarità ortografiche
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CONTRATTO PEDAGOGICO PER L’APPRENDIMENTO E LE COMPE TENZE - PARTE SPECIFICA -
IO _________________________________
MI IMPEGNO A :
� mostrare su alcuni racconti, seguendo gli indicatori concordati, alcuni
processi, quali: - COSA VUOL DIRE COMPRENDERE UNA NARRAZIONE (tab 1a)
- COSA VUOL DIRE RAPPRESENTARE ICONICAMENTE UNA
NARRAZIONE (tab 1b)
QUINDI HO SCELTO IL COMPITO DI: � inventare un gioco per raccontare storie ben formate � scrivere le regole di questo gioco, sulla base degli indicatori
� RISPETTARE LE MODALITA’ DI AUTOVALUTAZIONE -VALUTA ZIONE CONCORDATI : - auto-valuto il mio lavoro fatto nel mio gruppo - il mio lavoro è valutato dai componenti del mio gruppo valuto il lavoro fatto dal mio gruppo - il lavoro del mio gruppo è valutato dagli altri gruppi - valuto il lavoro degli altri gruppi insieme ai miei compagni e all’insegnante
� RISPETTARE I CRITERI DI AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE DEI COMPITI
ASSUNTI, inerenti a: - mostrare i processi che compie la nostra mente quando deve Comprendere una narrazione (tab1) - riconoscere le abilità-competenze usate nella presentazione del compito alla classe (tab 2) - riconoscere l’impegno e le responsabilità svolte nel gruppo di lavoro (tab 3) - riconoscere le caratteristiche del compito prodotto (tab 4)
� RISPETTARE I tempi e l’organizzazione oraria della classe:
- per il monitoraggio (tab 5) - per la presentazione dei lavoro (tab 6)
=====================================================
� LAVORARE NEL GRUPPO CON:
� DI SVOLGERE NEL GRUPPO IL SEGUENTE RUOLO CONCORDATO CON I MIEI
COMPAGNI (lo segno con una crocetta): � controllo della presenza degli indicatori della struttura narrativa (categorie) nella narrazione verbale
e scritta realizzata � controllo della presenza degli elementi di coerenza tra la struttura narrativa (categorie) e la
rappresentazione iconica realizzata � coordinamento dei contributi di ogni compagno e dei suggerimenti � registrazione delle eventuali dimenticanze dei compiti assunti
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INDICATORI DELLA STRUTTURA NARRATIVA (Secondo il modello narrativo dello Schema delle Storie di Steinn e Glenn)
AMBIENTE
1protagonista 2tempo 3spazio
EVENTO INIZIALE (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio)
TENTATIVO (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
CONSEGUENZA (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
AMBIENTE
1protagonista 2tempo 3spazio
EVENTO INIZIALE (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio)
TENTATIVO (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
CONSEGUENZA (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
COERENZA ICONICA: PERSONAGGI E AMBIENTE
CRITERI PER AUTOVALUTARSI E VALUTARE LE ABILITA’- C OMPETENZE NELLA PRESENTAZIONE DEL COMPITO ALLA CLASSE :
COMPETENZA comunicativa
COMPETENZA linguistica: uso del lessico verbale e scritto
COMPETENZA rappresentativa: linguaggio iconico-espressivo
STRATEGIE comunicative
CRITERI PER AUTOVALUTARSI E VALUTARE L’IMPEGNO E LE
RESPONSABILITA’ ASSUNTE NEL COMPITO DI GRUPPO
IMPEGNO
ASCOLTO
RUOLO SCELTO ho dato il mio contributo i suggerimenti
delle insegnanti Come penso di averlo svolto
Cosa dicono i miei compagni
mi sono ricordato il compito
i suggerimenti degli amici
ho portato il materiale i suggerimenti
degli altri hanno dato il loro contributo i suggerimenti
delle insegnanti si sono ricordati il compito i suggerimenti
degli amici
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il gioco LINGUISTICO deve: - avere immagini chiare e ben definite, non confuse con l’ambiente Il gioco NARRATIVO deve: - rispettare la connessione tra gli eventi - avere immagini chiare e ben definite, non confuse con l’ambiente - avere regole dette in modo che siano applicabili al gioco stesso - rispettare la struttura narrativa, seguendo gli indicatori dati Il gioco GRAMMATICALE deve:
- avere regole chiare per poter giocare - avere una tabella per rilevare le vincite o gli errori
TAB 1a
TAB 2
TAB 1b
TAB 3
TAB 4
ALLEGATI AL CONTRATTO
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TABELLA DEI TEMPI DI LAVORO E DI MONITORAGGIO
LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 1 ore 1 ora
Correzione compiti a casa Grammatica
Tutoraggio con tutee: metariflessione Comprensione di un testo con tabella indicatori e valutazione
Costruzione di strutture frasali
Correzione compiti a casa Giochi narrativi
1 ora
Produzione di un testo secondo il modello del RbF
Gioco grammaticale
Dettato ortografico
A CASA 2 h. 2h 2h 13.30-14.30 Lettura guanciale 14.30-15.30 15.30-16.30
TABELLA DEI TEMPI DI PRESENTAZIONE DEL LAVORO DEL G RUPPO ALLA CLASSE
LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 1 settimana Delfino Papavero
2 settimana Leone Scheletro 3 settimana 4 settimana Tigre
5 settimana Cavallo 6 settimana
Inizio dell’UdA ………………………………. Data prevista per la fine dell’UdA ………………………….. Firma dell’alunno Firma del padre Firma della madre o di chi ne fa le veci o di chi ne fa le veci Firma delle insegnanti coinvolte
TAB 6
TAB 5
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Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO –––– UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo ---- Elementi tratti dal Portfolio Dinamico Personale del ragazzo
MONITORAGGIO-COMPARAZIONE TRA QUANTO OSSERVATO DAL DOCENTE E
DESCRITTO DAI RAGAZZI O DAL GRUPPI/I SUI PROCESSI: � DI COMPRENSIONE DELLE STRUTTURE NARRATIVE � RELATIVI AL COMPITO ASSUNTO
1ª Rilevazione mese di novembre 2 ª Rilevazione del gennaio 3 ª Rilevazione del febbraio
SITUAZIONE – MESE DI NOVEMBRE
1ª Rilevazione
Gruppo Cavallo
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
le ia to ca ra
SITUAZIONE – MESE DI GENNAIO
2ª Rilevazione
Gruppo Cavallo
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
le ia to ca ra
SITUAZIONE – MESE DI FEBBRAIO
3ª Rilevazione
Gruppo Cavallo
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
le ia to caro rat
CONTESTO UDA – CO-PRODUZIONE - PARTE DISCENTE/GRUPPO
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COSA VUOL DIRE RAPPRESENTARE ICONICAMENTE UNA NARR AZIONE? - Rappresentare iconicamente una narrazione vuol dire mostrare i processi logici di coerenza
tra quanto detto nel testo e quanto visualizzato, ossia mostrare : o la presenza degli elementi della struttura narrativa (categorie) o la permanenza delle caratteristiche iconiche tra i personaggi e gli ambienti
SITUAZIONE – MESE DI NOVEMBRE 1ª Rilevazione
Descrittori
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
Coerenza personaggi ambiente
le ia to caro rat
SITUAZIONE – MESE DI GENNAIO 2ª Rilevazione
Descrittori
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
Coerenza personaggi ambiente
le ia to caro rat
SITUAZIONE – MESE DI FEBBRAIO 3ª Rilevazione
Descrittori
Ambiente tempo personaggi luogo
Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio
Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)
Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)
Coerenza personaggi ambiente
le ia to caro rat
Qui invece si vede bene come tutti ma anche io sono diventato un bravo “racconta storie” e un bravo “disegna storie”.
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Prima non sapevo raccontare , ora sì. Abbiamo scritto e disegnato delle storie che abbiamo messo nell’angolo della lettura-guanciale, così tutti le leggiamo volentieri. Questa è la storia che mi piace di più e posso anche raccontrala ai miei nonni, così posso scambiare pareri anche con loro.
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Questo è il gioco Narrativo che ho inventato con i miei compagni . Ci … abbiamo provato
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Scheda di progettazione del gioco Narrativo GIOCO n ° 2 Ordina le categorie e poi scrivi un Racconto Ben Formato
3.1 AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE DEI COMPITI REALIZ ZATI e delle modalità relazionali
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** VEDI ALLEGATO SISTEMA DI VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELL’OPERATIVITA DA PARTE DELLO STESSO GRUPPO
VALUTAZIONE DELL’OPERATIVITA’ DA PARTE DEGLI ALTRI GRUPPI OGNI GRUPPO VALUTA IL LAVORO PRODOTTO DAGLI ALTRI GRUPPI
Essendo la prima volta che i bambini fanno questo tipo di valutazione, è evidente che non sanno ancora esprimere le motivazioni sottese al loro giudizio, devono imparare ad Argomentare.
OGNI GRUPPO Valuta il proprio lavoro
Gruppo: NOMI Il gruppo ha raggiunto lo scopo del compito relativo all’UdA?
Il lavoro è sufficiente o andrebbe approfondito
Tutti i componenti del gruppo hanno lavorato?
Leone
Scheletro
Delfino
Papavero
Tigre
Cavallo
Andrebbe rifatto
GRUPPO Leone
Rispetto al compito assunto, il lavoro è accettabile o va ancora elaborato?
Com’ è la storia degli altri gruppi rispetto al lavoro del tuo gruppo?
Com’ è la storia del tuo gruppo rispetto al lavoro degli altri gruppi ?
Papavero Va un po’ elaborato alla fine
La loro è più lunga La nostra è più corta
Tigre Va fatto un po’ meglio La loro è più lunga La nostra è più corta Cavallo Va rifatto La loro è più lunga La nostra è più corta Delfino Va bene La loro è più lunga La nostra è più corta Scheletro Va ancora elaborato La loro è più lunga Abbiamo fatto meglio altre
cose
GRUPPO Papavero
Rispetto al compito assunto, il lavoro è accettabile o va ancora elaborato?
Com’ è la storia degli altri gruppi rispetto al lavoro del tuo gruppo?
Com’ è la storia del tuo gruppo rispetto al lavoro degli altri gruppi ?
Leone Accettabile migliore Non va bene Tigre Va elaborata migliore Non va bene Cavallo Forse va rifatta Non va bene Non va bene Delfino Va ancora elaborata migliore Non va bene Scheletro Va elaborata migliore Non va bene
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VALUTAZIONE DELLA SCELTA DI PRESENTAZIONE DEL PROPR IO GRUPPO
Nome del gruppo
Il linguaggio verbale e scritto
Il linguaggio iconico
Il linguaggio mimico
Intonazione della voce
Il linguaggio espressivo
LEONE TIGRE PAPAVERO CAVALLO DELFINO SCHELETRO
VALUTAZIONE-AUTOV DELLE ABILITA’- COMPETENZE COMUNICATIVO-LINGUISTICHE NEL PRESENTARE IL COMPITO ALA CLASSE
gruppo COMPETENZA comunicativa
COMPETENZA linguistica: uso del lessico verbale e scritto
COMPETENZA rappresentativa: linguaggio iconico-espressivo
STRATEGIE
COMUNICATIVE
Leoni
Da rifare
Papavero Da rifare Tigre Da rifare Cavallo Da rifare Delfino Da rifare Scheletro Da rifare
SI RILEVANO IMPEGNO E RESPONSABILITA’ : mi auto-valuto e valuto i componenti del mio gruppo
Ruolo scelto: Ruolo svolto
legenda:
verde = sempre giallo = qualche volta rosso = mai
3.2 AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE RELAZIONALI:
Gruppo
IMPEGNO
ASCOLTO
RUOLO SCELTO
ho dato il mio contributo i suggerimenti
delle insegnanti come penso di averlo svolto
cosa dicono i miei compagni
mi sono ricordato il compito i suggerimenti
degli amici
Cavallo io
ho portato il materiale i suggerimenti
degli altri hanno dato il loro contributo
i suggerimenti delle insegnanti
si sono ricordati il compito i suggerimenti
degli amici
I componenti del mio gruppo hanno portato il
materiale i suggerimenti degli altri
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Ogni alunno/a valuta il suo modo di relazionarsi nel gruppo e come i componenti del suo gruppo si relazionano con lui o lei.
Ho comunicato ai miei compagni di gruppo le idee che avevo in mente
Ho riconosciuto le mie emozioni con i miei compagni di gruppo
Nel gruppo ho saputo costruire il lavoro insieme ai miei compagni rispettando il pensiero di ognuno
Nel gruppo ho giocato insieme agli altri compagni rispettando il pensiero di ognuno
Ho fatto fatica a lavorare
Ho lavorato meglio con
NOMI io I miei compagni
io I miei compagni
io I miei compagni
io I miei compagni
Lorenzo
Roberto
Giada A
Con tutti
Daniel
Con tutti
Con tutti
Sofia
Con tutti
Daniele
Maila
io Aiman
Con tutti
Laura
Con tutti
Con tutti
Con tutti
Sara T
Con tutti
Con tutti
Giulia
Daniele
Giada Gabriele
Laura
Giada A
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3.3 L’INSEGNANTE VALUTA IL MODO IN CUI IL BIMBO HA LAVORATO NEL GRUPPO
N. C. HA LAVORATO CON COSTANZA
HA LAVORATO RISPETTANDO I TEMPI DEI COMPAGNI
HA LAVORATO CON IMPEGNO
HA APPROFITTATO DEL LAVORO DEGLI ALTRI.
INVECE DI IMPEGNARSI
no
no
no
no
no
qualche volta
qualche volta
qualche volta
qualche volta
qualche volta
qualche volta
io no
no
no
qualche volta
qualche volta
no
no
no
no
no
no
no
qualche volta
qualche volta
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3.2 VALUTAZIONE DELLE MODALITA’ DI CONDUZIONE DELL’UdA DA PARTE DELL’INSEGNANTE: Ogni alunno/a valuta il lavoro DI CONDUZIONE fatto dall’insegnante
NOMI
La maestra ha saputo farmi capire lo scopo del lavoro sulle storie
Quale aiuto mi è servito? quello dei compagni? gli indicatori? quello della maestra?
La maestra mi ha aiutato a riflettere su quanto stavo facendo
La maestra ha saputo riportare la mia valutazione sulla tabella?
sì
no compagni indicatori maestra
sì
no, avrei voluto…
sì
no
x x x x x
x x x x
x x x x
x x x x
x x x x
x x x x
x x x … spiegasse meglio x
x x x x x
x x x x
x x x x
x x x x x
io x x x x x
x x x x
x x x x
un po’ x x x x
x x x x x
x x x x
x x x x x
x x x x
x x x x
così- così x x x
x x x x
x x x x
x x x x
x x x x x
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3.3 L’INSEGNANTE VALUTA E CONCORDA COI RAGAZZI I LIVELL I DI COMPETENZA
RAGGIUNTI
Scopo dell’UdA: Uso di linguaggi diversi nei processi di: � consolidamento delle strutture narrative � approfondimento delle strutture narrative � avvio alla formalizzazione delle conoscenze acquisite
data inizio UdA 7 novembre data fine dell’UdA: 15febbraio TOT ORE 80
1 I livelli di Padronanza delle competenze fanno riferimento a: 1- usa la competenza ma non sa di averla, non ha la competenza 2- usa e riconosce alcune abilità sottese alla specifica competenza 3- usa e riconosce molte abilità relative alla specifica competenza 4- gestisce autonomamente la sua competenza in quella specifica situazione 5- gestisce autonomamente la sua competenza in situazioni diverse
LIVELLI DI
PADRO NANZA 1
CONOSCENZE – ABILITA’ relative al Nucleo Fondante
LIVELLI DI
PADRO NANZA
DISCIPLINA/E COINVOLTA/
E
COMPETENZE DISCIPLINARI
1 2 3 4 5 1 2 3 4 5
DIS
CIP
LIN
AR
I
� Comprensione di strutture
frasali e narrative, � Produzioni narrative
con l’uso di linguaggi diversi
Concetti – Cosa sà: Le quattro categorie, connettivi Linguaggi diversi
OP
ER
AT
IVE
� Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco
Abilità- Cosa fa: uso dei quattro spazi del foglio evidenziare gli spazi operativi del testo capacità di ordinare, per ordine di spazio tempo e secondo una causa, le sequenze
italiano
R
ELA
ZIO
NA
LI
� Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel:
- produrre, raccontare ed ascoltare,
- interagire sulle proprie storie, conoscenze ed emozioni
- decidere la costruzione dei giochi e delle loro regole.
Abilità- Come si rapporta: -ascolta gli interventi dei compagni -comunica con efficacia e chiarezza - da’ il proprio contributo - riesce ad eseguire il proprio ruolo
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Comunicazioni
tra
studente-genitori-insegnanti
Accordo declinato nel Contratto Pedagogico.;
I miei genitori hanno osservato
- come e se perseguivo lo scopo dell’Unità di Apprendimento
- le scelte
- le capacità di pianificare i tempi e l’organizzazione di esecuzione
del compito
- le strategie utilizzate e gli interessi oltre che il livello di interesse
- le capacità critico-argomentative relative al compito
- come e se ho interpretato il ruolo assunto e svolto
- le competenze acquisite, consolidate, in formazione