Premesse metodologiche: costruire un curricolo per ... · Indicazioni nazionali per il curricolo...

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Maria Renata Zanchin

www. obiettivo2020.org

Premesse metodologiche: costruire un curricolo per competenze 3-14 alla luce delle

Indicazioni Nazionali 19 febbraio 2015

ICS di Carpenedolo-Bs

“Progetto formazione curricolo verticale”

La competenza è…. capacità di affrontare validamente compiti e risolvere problemi, mobilitando e orchestrando le proprie risorse interne (conoscenze, abilità, disposizioni interne stabili) e quelle esterne disponibili (rielaborazione da Pellerey, 2004 e 2013 e Le Boterf, 1990)

La progettazione del curricolo, espressione

dell’autonomia e dell’originalità del singolo

istituto scolastico, è un’esperienza viva e

socievole per gli educatori (in analogia lo sarà

anche per gli allievi)

Il curricolo è il percorso dell’allievo che

costruisce le sue competenze

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione

DM 16-11-2012

Raccomandazione europea

sulle competenze chiave per l’apprendimento

permanente del 18-12-2006 (2006/962/CE)

Esempio di curricolo 3-14 di F. Da Re

incardinato sulle otto competenze chiave

europee

Documenti di riferimento

sezione A- Traguardi formativi

sezione B- Metodologia e ambiente di apprendimento

sezione C- Valutazione dei livelli di padronanza

Il percorso per progettare il curricolo

Il curricolo

Sezione A

Profilo in uscita dello studente

quattrodicenne

Traguardi di sviluppo delle competenze fine scuola infanzia, primaria e SSIG

Obiettivi di apprendimento delle singole discipline cl.III, V primaria e cl. III SSIG

I traguardi formativi

Il profilo in uscita proposto dalle Indicazioni

è collegato alle otto competenze chiave europee per

l'apprendimento permanente

Usa tecnologie della

comunicazione

I traguardi per lo sviluppo delle

competenze

tappe intermedie del percorso di

costruzione della competenza

prescrittive e oggetto di

valutazione

osservabili attraverso le

evidenze valutative

Gli obiettivi di apprendimento

Conoscenze e abilità

Organizzate in nuclei tematici

Per aree disciplinari e non discipline

ampie competenze trasversali collegate e disposizioni e motivazioni di fondo della persona umana

LE OTTO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

rappresentano capacità metodologiche

spendibili e incrementabili per tutta la

vita

di apprendimento

di relazione

di lavoro

(lifelong learning)

COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

attraverso linguaggi vari e diversi, nella propria madrelingua e nelle lingue straniere

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

con capacità di mediazione e di comprensione interculturale…

comunicare, interagire in contesti plurimi, esprimersi, sostenere punti di vista

COMPETENZE DI BASE IN MATEMATICA E IN SCIENZE E TECNOLOGIA

la disposizione a dare risposta alla curiosità per il mondo animato e inanimato nelle sue diverse manifestazioni

a organizzazione la pluralità degli aspetti del reale attraverso il linguaggio simbolico-razionale, matematico e scientifico

a produrre strumenti, manufatti, progetti per risolvere i problemi della propria e altrui sopravvivenza nel mondo

(NON SOLO…smanettare!)

COMPETENZA DIGITALE

a creare e innovare sperimentando nuovi

linguaggi

la disposizione a comunicare, ricercare e

condividere informazioni nelle reti sociali del

web

la disposizione a conoscersi, a non

smettere di apprendere (anche dai propri

errori)

IMPARARE A IMPARARE

con consapevolezza del proprio

processo di apprendimento e dei propri

bisogni

Foto di B.Kulik

a partecipare alla vita sociale rispettandone le

regole e dando il proprio contributo al

miglioramento della società

la disposizione a perseguire il benessere

personale e altrui

l’aspirazione alla giustizia, l’attitudine alla

collaborazione

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

la capacità di affermare le cose che si pensano

senza voler ferire gli altri (assertività)

la capacità di riconoscere le risorse disponibili

la disposizione a mettersi in gioco per

affrontare le sfide della realtà

SPIRITO DI INIZIATIVA E

INTRAPRENDENZA

saper prendere decisioni

e più ampiamente sociale

la disposizione a conservare la memoria delle

tappe più significative della propria storia

personale

a partecipare alla crescita del patrimonio

culturale

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

esprimendosi con le proprie personali

produzioni

Il curricolo

Sezione B

Metodologia e

ambiente di

apprendimento

COMPITI, ATTIVITA’, PROVE

«AUTENTICHE» o «IN SITUAZIONE»

situazioni aperte, problematiche, verosimili

nelle quali i giovani mobilitano le conoscenze,

le abilità e via via le competenze acquisite e

possono manifestarne in modo attendibile la

presenza

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(Wiggins, Comoglio, Castoldi, Nicoli …)

Perché l’Unità di Apprendimento? Perché coinvolge gli allievi nella realizzazione di

un compito-prodotto, anche socialmente utile sollecitando la mobilitazione e orchestrazione delle risorse interne (conoscenze, abilità, disposizioni interne stabili) e esterne disponibili

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Denominazione

Competenze mirate

( competenze chiave per

l’apprendimento permanente, di

area comune/culturali,

professionali)

Abilità Conoscenze

… …

Utenti destinatari

Prerequisiti

Fase di applicazione

Tempi

Esperienze attivate

Metodologia

Risorse umane

interne

Strumenti

PRODOTTO BISOGNO/ PROBLEMA della realtà

• ESTERNE

A SCUOLA E FUORI

VALUTAZIONE

COOPERATIVE LEARNING, STUDIO DI CASO, ………

Il curricolo

Sezione C

Valutazione dei livelli di

padronanza della

competenza

Cominciamo da un aneddoto….

ATTENDIBILITA’

presenza di almeno un

prodotto reale,

significativo e adeguato

svolto personalmente

dal destinatario

L’approccio valutativo si caratterizza per alcuni requisiti

fondamentali

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Attenzione a una pluralità di dimensioni valutative

intersoggettiva

soggettiva

autobiografica

Occorre sfatare il mito dell’oggettività a favore di tre modalità di valutazione interagenti tra loro

(M. Pellerey (2004), Le competenze individuali e il Portfolio, Firenze, La Nuova Italia,

M. Castoldi, Portfolio a scuola, Brescia, La Scuola, 2005)

definizione di prove strutturate di

diversa natura, sia a domande chiuse

che aperte, comprese le cosiddette

prove complesse o prove esperte

Per queste ultime, attenzione ai criteri

di valutazione collegati a evidenze

valutative

contesto di istituto e classe

intesi come comunità

significati personali attribuiti

dal soggetto alla sua

esperienza di

apprendimento, compresa la

percezione della propria

adeguatezza nell’affrontarla

dimensione autobiografica

autovalutazione, stesura di

diari di bordo

condivisione tra i diversi attori…docenti,

allievi ecc…, di criteri /evidenze

organizzati in rubriche di descrizione dei

risultati di apprendimento

esprime il sistema di attese, implicito od

esplicito, del contesto sociale

Strumento per eccellenza di questa valutazione è la rubrica

Una RUBRICA è un prospetto di descrizione di una competenza utile a esplicitarne le aspettative specifiche e a indicarne il grado di raggiungimento. Essa consiste di criteri-evidenze livelli con descrizioni qualitative

(Mc Tighe J. E Wiggins G., Fare progettazione. La “pratica” di un percorso didattico per la comprensione significativa, LAS – Roma, 2004, p.181)

proviene dalla parola latina RUBER che si riferisce all’uso della terra rossa (successivamente inchiostro rosso) per segnare qualcosa di significativo. Oggi manteniamo lo spirito del termine: i criteri di una rubrica comunicano le importanti qualità di un prodotto, di un processo, di una prestazione.

Il TERMINE RUBRICA

Ciò che la persona deve dimostrare di saper fare con

ciò che sa per provare la sua competenza

I descrittori che le esprimono sono collegati alla situazione-attività che ne favoriscono la

manifestazione

Hanno scopo valutativo e certificativo: vengono

sgranate in livelli/gradi che definiscono standard di

riferimento

I livelli di una rubrica/griglia

descrivono la competenza che c’è

e possibilmente il come

Esempio autorevole in tal senso è il QCER (Quadro

Comune Europeo di Riferimento per le lingue):

«se i livelli descritti di competenza devono servire come obiettivi di apprendimento è preferibile che la formulazione sia posta in termini positivi» (QCER, La Nuova Italia OXford, p.241-242)

Formulazione positiva Formulazione negativa

- possiede un repertorio

elementare di lingua e di

strategie che gli/le consente di

affrontare situazioni

prevedibili della vita

quotidiana (Eurocentro livello

2: certificato)

- possiede un repertorio

linguistico ristretto che obbliga a

costanti riformulaziioni e a

cercare le parole (ESU livello 3)

- produce brevi espressioni di

routine quotidiana miranti a

soddisfare semplici bisogni di

tipo concreto (nell’ambito di

saluti, informazioni ecc.)

(Elviri, livello 1, 1986)

- non possiede che un repertorio

linguistico estremamente

elementare senza alcuna o con

scarsa capacità di

padroneggiare funzionalmente

la lingua (ESU livello !)

Comparazione tra formulazioni «+ e –» tratta dal QCER, La Nuova Italia Oxford,

pp.241-242

Esempio di prova finale di tipo «aperto»

Costruzione di un quadrante da orologio in cartoncino scegliendo

gli strumenti utili tra quelli a disposizione

Organizzazione dell’ambiente di lavoro (note per gli insegnanti):

Gli allievi devono portare gli strumenti utili alla costruzione del

manufatto.

Precisare se il’articolo di giornale verrà prodotto su carta o su file

e in questo caso allestire l’aula computer

Rendere disponibili le immagini (foto e disegni realizzati durante il

percorso)

Stesura di un articolo per il giornalino scolastico per presentare ai

compagni l’esperienza di progettazione dell’orologio svolta in

gruppo nell’UdA (secondo trimestre) e lo strumento costruito,

indicando gli aspetti personalmente graditi e corredandolo di due

immagini significative

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Evidenze valutative della prova finale:

Qualità dell’informazione

Organizzazione del discorso: chiarezza, coerenza e coesione, precisione dei

termini

Efficacia del titolo

Organizzazione della pagina e qualità delle immagini