Post on 24-Mar-2016
description
Settembre 2012 - numero 2 - anno XXVIII
Le “nostre! Olimpiadi 2012 - Pagina 7
Curiosità e interesse - Pagina 13
Riflessioni di un volontario - Pagina 6
La Casa informa
22 10 anni di via Marconi
33 Intervista a ...
55 Comitato Editoriale
66 Riflessioni di un volontario
Progetti
77 Le “nostre” olimpiadi 2012
88 Mestieri con la valigia - concorso UPIPA 2012
99 Emigranti
1010 Adio - Addio
1111 Riflessioni e strategie
1212 Sferruzzando ...
1313 Curiosità e interesse per i funghi
Ricordi
1515 Sposalizi e matrimoni
Attività
1717 News dal gruppo orto
1919 Visita al museo dell’aeronautica G. Caproni
2121 Civezzano. 20 luglio 2012
2323 Effetto cinema
2525 La ginnastica di gruppo
Poesie
2626 Còt e magnà
2727 Nel cuore di casa
A stretto giro di posta
2828 Grazie
2828 Per conoscerci un po’
SOMMARIO
in anteprima ...
2
EDITORIALE
E’ davvero fausta la ricorrenza che ci trova riuniti oggi, 15 settembre 2002, in occasione dell’inaugurazione di questa opera che con soddisfazione definisco “prestigiosa”, che ha richiesto ben 4 anni di intenso la-voro, cui hanno concorso imprese, tecnici, artigiani ed operai su progetto e direzione lavori dell’architetto e sociologo Dario Roat, e sembra persino impossibile pensare che dai primi disegni sia potuto sorgere un complesso quale quello che tutti noi abbiamo sotto gli occhi, così funzionale, armonico, ben strutturato, piena-mente rispondente a tutti quei requisiti che sono richie-sti a norma di legge per le Residenze Sanitarie Assi-stenziali a favore delle persone disabili e anziani. È una gioia comune, quindi, quella che viviamo oggi e penso che questa data rimarrà degna di essere iscritta nella storia locale. Finalmente è stato possibile riunire tutte le persone che fino a questo momento erano divise tra Pergine e Susà. In un tempo che si presume non sia ormai troppo lontano, sarà anche realizzato il Centro servizi facente parte del piano generale di sviluppo che il Consiglio di Amministrazione si è dato già da tempo e si completerà con il collegamento degli interrati tra le tre strutture. Nella saggezza popolare si fa un passo alla volta e solo così si arriva, vorrei auspicare alla meta agognata. (…) La Casa di Riposo che ha toccato secoli di storiche vicende, è ora sotto i nostri occhi in chiave moderna e funzionale. Questo edificio poi si articola in spazi ampi e comodi, tutti attrezzati, ha al suo attivo camere spaziose e piene di luce, varie aree di servizio, ambulatori e spazi per le attività sociali, il tutto realizza-to in termini di sicurezza, riservatezza e tecnologie in-novative. Esistono soggiorni, sale da pranzo, servizi assistiti, locali di servizio per il personale di assistenza, locali per attività occupazionali. Senza contare la bel-lezza estetica di marmi policromi, delle ampie vetrate, di balconi che recingono perimetralmente la casa e consento di godere di un panorama a 360° sulle bellez-ze paesaggistiche locali. Le ampie e luminose vetrate sono incorniciate da tendaggi finemente drappeggiati e il tutto dà un’impressione di autentica “Casa” da poter godere e vivere. Un ulteriore abbellimento, viene confe-
rito alla facciate da balconi fioriti. Una nota a sé merita la cappella che sarà dedicata a S. Barbara. La cappella che prende una discreta luce dal soprastante cavedio, a ragione avrà questa specifica denominazione, date le lontane origini del primigenio Ospedale di S. Spirito, voluto dalla Società dei minatori, dei quali barbara è la santa patrona. Ma fredde rimarrebbero le pur belle mu-ra, se mancasse la presenza di quel sostanziale sub-strato che verrà fornito dal supporto del personale che contribuirà al benessere effettivo di questi anziani e sarà attento nei confronti degli Ospiti ai quali sarà offer-to un generoso aiuto di solidarietà in termini di cordialità e di vera attenzione che non si limiterà alle sole cure fisiche, ma darà sempre segni di amicizia e di simpatia, anche nei casi in cui potrebbe essere difficile offrirli. (…) In un ambiente così confortevole, tutti gli operatori si troveranno a lavorare in condizioni ottimali ed auspi-chiamo davvero che questo aumenti se possibile, la qualità delle prestazioni in termini di autentica dedizione alle persone più deboli e malate e sole, per le quali, in definitiva, l’opera è stata voluta. Confido che la festosità di questo incontro non si fermi alla giornata odierna, ma possa dilatarsi e proiettarsi nei tempi a venire, traendo ogni giorno nuovi spunti e nuova fantasia per un servi-zio e una ospitalità che possano essere corrispondenti ad un’istituzione che ha così antiche origini e che già nei secoli passati sapeva rivolgere attenzioni particolari alle persone bisognose di aiuto e di cure. L’augurio è, naturalmente, che si riesca davvero, in questo ambiente, a dare vita agli anni e un calore di casa e di famiglia a tutto il complesso che oggi viene inaugurato in un clima di festa che non dovrà fermarsi all’oggi, ma che potrebbe diventare un obiettivo per l’impostazione delle attività giornaliere sotto l’egida del nuovo, del divertente, del creativo, con l’aiuto di tante persone esterne, volontari o parenti, che sappiano ve-ramente dedicarsi agli altri, cosa del resto già collauda-ta nella struttura di via Pive. (…) (tratto da “Inaugurazione della nuova struttura di via Marconi” di Dario Beber)
di MARCO CASAGRANDE
ANNI DI VIA MARCONI
Il giorno 15 settembre 2002 veniva inaugurata la nuova struttura residenziale di via Marconi
quale tassello della oggi ultimata “Cittadella dell’Anziano e dei servizi alla persona”. Si ripor-
ta, quale testimonianza, l’articolo dell’allora Presidente Dario Beber pubblicato sull’edizione
di Natale 2002 dell’Eco della Casa di Riposo.
LA CASA INFORMA
Da quanto tempo ammini-
stra/lavora in questa
azienda?
Dal 2001 nel Consiglio di
Amministrazione e fino al
2005, due anni in Consiglio
Comunale e da circa 2 anni
come Presidente di questa
A.P.S.P.
Che lavoro le sarebbe pia-
ciuto fare quando era
bambino?
Infermiere nei reparti neo-
natali.
Quali sono le soddisfazio-
ni più grandi della sua vi-
ta?
Essere diventato presidente
dell’A.P.S.P. e fare volonta-
riato
3 oggetti di cui non può
fare a meno:
Il pallone, le automobili e il
telefono
Che cosa fa nel tempo li-
bero (sport, passioni,
hobby)?
Allenatore di calcio, volon-
tario, vado a nuotare, possi-
bilmente al mare (cha ado-
ro!) e stare con la famiglia.
Quali progetti ha in mente
per il futuro dell’APSP
Santo Spirito?
Dare sempre il massimo
per i nostri ospiti, cercando
di farli sentire sempre come
a “casa”.
I progetti strutturali sono già
in cantiere e saranno delle
piacevoli sorprese, per la
nostra sempre più grande
“Cittadella dell’anziano”.
3
INTERVISTA A ...
MARCO CASAGRANDE: Presidente
L’INTERVISTA
Mercede intervista il Presidente e il Direttore
Come in un teatro spesso ci si sofferma sulla bravura de-
gli attori, sulla sceneggiature, sui costumi e non sulla mac-
china scenica retta da regista, tecnici, costumisti, sceneg-
giatori, anche sulla nostra A.P.S.P. ci sono alcuni attori
nascosti che difficilmente riusciamo a conoscere e ricono-
scere. Queste interviste, che verranno proposte ad ogni
numero de Il Ponte, mirano a far emergere questi perso-
naggi sommersi, nel loro lavoro di ogni giorno, nelle loro
idee e passioni. Cominciamo in questo numero con i primi
attori, con l’apice della nostra azienda.
Impariamo a conoscere in queste prime interviste il Presi-
dente, Marco Casagrande e il Direttore Giovanni Bertoldi.
Cognome: CASAGRANDE
Nome: MARCO
Età: 52 ANNI
Professione: OPERATORE
SOCIO ASSISTENZIALE
Stato Civile: CONIUGATO
Carta d’identità
4
Da quanto tempo ammini-
stra/lavora in questa
azienda?
Lavoro in Casa di Riposo di
Pergine dal 1° luglio 1998 e
sono stato nominato diretto-
re il 1° novembre 2002.
Che lavoro le sarebbe pia-
ciuto fare quando era
bambino?
Il contadino
Quali sono le soddisfazio-
ni più grandi della sua vi-
ta?
La famiglia e il lavoro
3 oggetti di cui non può
fare a meno:
La cravatta, il telefono e un
bel libro
Che cosa fa nel tempo li-
bero (sport, passioni,
hobby)?
Cerco di stare il più possibi-
le con le mie tre figlie
(Martina, Elisa e Arianna),
mi piace sciare e andare in
montagna.
Quali progetti ha in mente
per il futuro dell’APSP
Santo Spirito?
Farla diventare il punto di
riferimento per quanto ri-
guarda i servizi socio-
sanitari delle nostre comuni-
tà ampliando l’offerta dei
servizi anche al domicilio.
Cognome: BERTOLDI
Nome: GIOVANNI
Età: 40 ANNI
Professione: DIRIGENTE
Stato Civile: CONIUGATO
IL DIRETTORE
GIOVANNI BERTOLDI: Direttore
IL PRESIDENTE
COMITATO EDITORIALE
5
Perché? La comunicazione è alla
base di una buona accoglienza.
E' importante per la nostra
A.P.S.P. che le informazioni date
siano chiare, puntuali e accessibi-
li da parte di tutti. I vari mezzi co-
municativi utilizzati devono esse-
re in grado di raggiungere vec-
chie e nuove generazioni. E' per
ampliare le modalità di comunica-
zione e per renderle più efficienti,
piacevoli, accessibili che nasce il
comitato redazionale dell'A.P.S.P
Santo Spirito.
Chi? Il nostro comitato editoriale
è composto da cinque persone.
Lo formano il direttore della casa,
Giovanni Bertoldi, la responsabile
della qualità Cristina Bolgia, la
responsabile del servizio anima-
zione Giovanna Meneghini, l'OSS
Fabrizio Cestari e il fisioterapista
Andrea Zuccatti. E' un gruppo
eterogeneo, che ben rappresenta
la varietà delle professioni impe-
gnate nell'A.P.S.P.
Cosa fa? Si occupa della reda-
zione di documenti dell'A.P.S.P.
Santo Spirito, dandone uniformità
nel contenuto e nella struttura
(bilancio sociale, carta dei servi-
zi). Ha progettato e realizzato il
sito internet dell'azienda
(www.apsp-pergine.it) che aggior-
na costantemente. Vi invitiamo a
visitarlo e a scoprirne le numero-
se risorse. Il comitato si occupa
della redazione periodica del gior-
nalino "Il Ponte" in tutte le sue
fasi: raccolta dei contenuti, orga-
nizzazione, scrittura e stesura di
testi, impaginazione. Controlla
l'efficienza e la visibilità di tutti gli
strumenti informativi dislocati nel-
le diverse strutture: bacheche,
cartelloni informativi, brochure e
depliant.
Come? I componenti del comitato
hanno partecipato ad un percorso
di formazione specifico,
"Progettare in forma partecipata
la comunicazione in A.P.S.P.",
mirato all'acquisizione delle com-
petenze necessarie all'assunzio-
ne del proprio ruolo e all'adempi-
mento dei propri compiti. Ciascu-
no mette a disposizione le proprie
capacità tecniche, espressive,
organizzative.
Dove? Presso la palazzina servi-
zi di via Marconi è la sede del co-
mitato editoriale. Se volete inviar-
ci dei contributi per la redazione
de "Il Ponte" o comunicarci dei
suggerimenti potete farlo contat-
tando uno qualsiasi dei membri
del comitato editoriale oppure in-
viando una mail all'indirizzo di
posta redazioneilponte@apsp-
pergine.it
PERCHE’, CHI, COSA FA, DOVE E COME di Andrea Zuccatti
L’A.P.S.P. ha pubblicato
un catalogo che presenta
le opere realizzate con la
collaborazione degli stu-
denti dell’Istituto d’arte A.
Vittoria di Trento.
Sfoglialo su sito
www.apsp-pergine.it op-
pure richiedilo presso l’Uf-
ficio Amministrazione.
Ricordi in arte
Presidente:
Giovanni dott. Bertoldi
Direttore:
Cristina Bolgia
In redazione:
Fabrizio Cestari
Giovanna Meneghini
Andrea Zuccatti
Carta d’identità
LA CASA INFORMA
RIFLESSIONI DI UN
VOLONTARIO di Renzo Rossi (gruppo lettura)
RENZO: Bondì, Romano, son tornà!
ROMANO: Chi elo?
mi squadra da capo a piedi, poi mi riconosce
IL DIALOGO
Questo il dialogo tra me che tor-
navo dalla mia vacanza (un po'
lunghetta per la verità … ma mi ci
voleva proprio) ed il Sig. Roma-
no. Lì per lì non ci ho pensato,
ma poi questo breve discorso mi
è parso importante tanto da do-
ver fermare un’ attimo la mia at-
tenzione e fare una riflessione.
Caspita: che bello, ho pensato da
prima: hanno sentito la mia man-
canza! Allora non vengo qui per
niente! Poi mi sono accorto di
aver peccato di presunzione: non
era di me che si aveva nostalgia:
era la mancanza della lettura del
libro “I Promessi sposi” che man-
cava! Da qui ho tratto una lezio-
ne che, come volontario
AVULSS, avrei dovuto già da
tempo elaborare ed imparare:
non è tanto importante ciò che io
faccio ma come lo faccio e quan-
to di quel che faccio riesco a
trasmettere al mio Gruppo e
quanto riesco ad interessarli e
ad appassionarli! A questo pun-
to non mi resta che ringraziare il
Sig. Romano che mi ha dato mo-
do di poter guardare dentro me
stesso dandomi il modo di capire
l’ utilità dell’ opera di noi volontari!
6
ROMANO: Oh! Finalmente. L’ era ora, se sentiva
la mancanza …
l’ è propri bel el libro che ‘l ne leze!
RENZO: Ah! Son propri content che ‘l ve piasa
e sperente che ‘l ghe piasa anca ai
altri che così i pol pasarse via l’ oca
per ‘n oreta. Ben, ben, ne veden pu
tardi alora!
ROMANO: A che ora?
RENZO: Ma .. fra vinti minuti zirca, verso le trei
e meza … le trei e quaranta … a do-
po, alora, a dopo!
Dal 15 al 19 giugno 2012 a Castello Tesino si sono svolte le tradizionali “Olimpiadi
dell'Anziano”, giunte ormai alla loro 16° edizione. Quest'anno non abbiamo fatto
grandi risultati ma per noi è stata l'occasione di fare delle belle uscite giornaliere in
una splendida località, quella de “La Cascatella”, che ci ha regalato giornate
stupende.
LE “NOSTRE” OLIMPIADI 2012
FOTO DI
GRUPPO
Siamo tutti pronti per
scendere in campo!
LA PESCA
La concentrazioni di
tutti è altissima.
LA CORSA
Antonia, coadiuvata da
Giorgio,
IL SOPRALUOGO
Casimiro prende confi-
denza con il territorio
7
I l tema del concorso
proposto da Upipa (Unione
Provinciale Istituzione Per
l’Assistenza) per l’anno
2012 è “Mestieri con la vali-
gia”. Anche quest’anno ab-
biamo scelto di partecipare.
L’obiettivo del concorso è
stimolare la narrazione, la
rielaborazione e l’esperien-
za diretta degli anziani rela-
tivamente alle storie di emi-
grazione, dove i protagonisti
sono i ricordi degli anziani
con i loro vissuti, i loro sen-
timenti e le emozioni che
hanno accompagnato sia
chi partiva lasciando la pro-
pria terra per cercare lavoro
e fortuna, ma anche chi ri-
maneva in attesa. Si richie-
de un’attenzione particolare
ai mestieri che per la loro
scarsa remunerazione han-
no favorito l’emigrazione,
ma anche a quelli esportati
attraverso l’emigrazione che
ne hanno favorito il succes-
so, con uno sguardo sulle
modalità di trasmissione di
questi mestieri tra le gene-
razioni. Per il gruppo di ani-
mazione e i numerosi volon-
tari che ci supportano rap-
presenta un percorso di ri-
cerca e di crescita persona-
le, ma anche un’occasione
per offrire ai nostri residenti
l’opportunità di mantenere
vivo l’interesse per la cultu-
ra e le tradizioni trentine.
Per questo si propongono
serate culturali, gruppi di-
scussione e laboratori
espressivi-figurat-ivi finaliz-
zati a sviluppare i molteplici
aspetti che il tema del con-
corso offre. Non sarà sem-
plice trovare un modo origi-
nale di presentare i preziosi
documenti che via via nel
corso dell’anno raccogliere-
mo, ma siamo già all’opera
e, come sempre, cerchere-
mo di fare del nostro meglio
mettendocela tutta.
8
MESTIERI CON LA VALIGIA
CONCORSO U.P.I.P.A. 2012
di Giovanna Meneghini
PROGETTI
L ’Italia da paese di
emigranti è diventata terra
di immigrati. Il benessere
seguito all’era dell’emigra-
zione lo dobbiamo anche a
figure coraggiose e avven-
turose che hanno scelto di
cercare fortuna altrove. Nel-
la seconda metà dell’otto-
cento l’agricoltura era vera-
mente misera. La Valsuga-
na, come tutto il Trentino,
consisteva in piccoli appez-
zamenti a conduzione fami-
gliare. Campi di cereali, pa-
tate e foraggere, suddivisi
da siepi, stradine sterrate
con qualche gelso a deter-
minare i confini. Terra molto
avara dove l’esistenza si
trascinava tra difficoltà indi-
cibili. Le famiglie erano ric-
che solamente dei figli. Mol-
te abitazioni non erano do-
tate di un servizio igienico
né di una vasca da bagno.
Alla miseria e alla fame c’e-
ra un’unica soluzione: l’emi-
grazione. C’è motivo di cre-
dere che coloro che lascia-
rono il paese abbiano tenta-
to prima di trarre dalla terra
la sussistenza, ma che una
serie di calamità naturali ab-
biano vanificato le loro
aspettative. “I nostri attivi e
intraprendenti montanari
emigrano cacciati dal suolo
ingrato” così si esprimeva
un nostro illustre concittadi-
no: Vittorio de Riccabona,
lucida mente di economista
(Cavalese 1844, Trento
1927).
Il triste esodo iniziò già nel
1870. Le prime mete furono
le terre dell’America del
nord e del sud. Gli emigranti
portavano in un baule i po-
chi indumenti che avevano.
Il costo del lungo e avventu-
roso viaggio veniva talvolta
pagato con il denaro preso
a prestito o con il ricavato
della vendita di un pezzo di
terra. Giunti a destinazione
in un paese sconosciuto,
dove la mancata conoscen-
za della lingua creava enor-
mi difficoltà per l’inserimen-
to nel nuovo ambiente, non
era semplice trovare lavoro.
Molti affrontarono il duro e
malsano lavoro nelle minie-
re. Tra loro era diffusa la
silicosi e qualcuno rimpa-
triava segnato dal male. Nel
1890 il bilancio degli emi-
grati trentini fu di 25000 uni-
tà. Agli inizi del 1900 molte
persone emigrarono in Au-
stria nel Tirolo Voralberg,
dove erano in atto grandi
opere pubbliche. Mentre l’e-
migrazione transoceanica
diminuiva, prendeva notevo-
le consistenza quella delle
fabbriche dell’Austria e della
Svizzera. Durante il secon-
do conflitto mondiale l’emi-
grazione cessò quasi com-
pletamente per riprendere
nel 1946. Forse non serbia-
mo maggior considerazione
per questi nostri concittadini
che, in un’era di economia
depressa caratterizzata da
un basso reddito pro capite
9 concorso UPIPA 2012migranti
EMIGRANTI di Leone Chilovi
10
ADIO di Pier Tommaso Scaramuzza
Addio! Ti lascio con una stretta al cuore
con un male di stomaco che mi ferma il fiato
io t’abbandono grande Val di Non:
e nel lasciarti piango veramente!
Io quando penso a quei bei giorni
che ho passato qui in mezzo a te,
allora io subito grande bella Valle
mi sento proprio venir male!
Ma specialmente mi rincresce tanto
perché ti lascio non so per quanto
se in pochi anni potessi tornare
vorrei lasciarmela ancor passare!
Ma ora che mi mandano chissà dove,
mi mettono in parte mi chiudono l’uscio,
non potrò vedere neppure il sole:
grande Valle ricordati di questo povero figlio!
e, più in particolare, da ri-
sorse scarse e mal equili-
brate, hanno contribuito
non poco a creare un mag-
gior benessere con il loro
sacrificio. Concludo con
Pier Tomaso Scaramuzza
di Cles che ha scritto que-
sta bella lirica per esprime-
re il dolore dell’emigrante
che deve lasciare la Val di
Non.
Adio! Te lagi - col cuor struscià,
col mal de stomec - che ‘m ferma ‘l flà!
Mi t’arbandoni - gran Val de Non:
en te lagiarte - planzi dal bon!
Mi can che pensi - a chi bei dì
Che mi ai passadi – ci ’n mez a ti,
alor mi subit – gran bela Val
me senti propit – a nirme mal!
Ma spezialment – me rincres tant
Perché te lagi – no sai per cant:
si’npueci ani – podes tornar
voruei lagiarmela – amò pasar!
Ma ades che i m’ficia - ci sa ‘n che bus,
i me la peta – i’msera l’us,
no porai veder – nancia pu ‘l sol,
gran Val recordete – de sto por fiol!
concorso UPIPA /Riflessioni e stretegie
IDEE
“RIFLESSIONI E STRATEGIE” di M. Teresa, Giuliana e Letizia
Cose piccole, semplici, il gesto breve che
rompe un tempo lento che si prolunga an-
cora di più nell’attesa…di un passo o di un
volto… per sorridere: potrebbe essere que-
sta la giornata in una Casa di Riposo, le
ore che si sgranano lunghissime, infinite se
non sono interrotte da eventi come visite di
parenti e amici o anche piccolissimi gesti
spontanei come un saluto, una parola, un
cenno di simpatia. Certamente in questa
Casa non mancano attenzioni perché ope-
ratori e personale sono molto presenti.
Noi, volontarie del laboratorio espressivo-
figurativo vorremmo però intervenire per
dire la nostra, convinte che anche la pre-
senza dei volontari, che si attivano, sia uti-
le a rendere qualche percorso più leggero
e accettabile…
E qui interviene l’orgoglio del volontario
quando il suo impegno si traduce in armo-
nia con gli Ospiti, quando si notano ritorni
di energia, entusiasmo, voglia di partecipa-
zione e il loro viso diventa più sereno e
soddisfatto. Bisogna dire anche, però, che
non sempre le pur buone provocazioni ot-
tengono il risultato sperato, ma, da qualche
tempo a questa parte l’impresa è divenuta
più accessibile con il sostegno dell’
U.P.I.P.A che, con le sue annuali proposte
di ricerche, promuove valide motivazioni
all’espressione personale degli Ospiti rela-
tivamente ai loro interessanti vissuti men-
tre i volontari ne guidano i percorsi.
Le tematiche scelte colgono nel segno e
l’anziano racconta volentieri, ricordando.
Se poi il suo racconto è ascoltato e tradot-
to visivamente o attraverso materiale dutti-
le ed elaborazioni manuali (magari con il
proprio personale apporto), la persona si
mette in gioco ancora di più, la sua voglia
di partecipare cresce e… ne usciamo tutti
confortati.
11
“A ma il prossimo tuo” è l'impegno che con i nostri residenti ci siamo presi quest'anno.
È un progetto di solidarietà rivolto ad aiutare la popolazione colpita dal terremoto nell'Emilia.
L'idea è partita dalla nostra operatrice di assistenza Ornella che proviene proprio dai luoghi
coinvolti e che si è fatta portavoce nella nostra struttura di tale iniziativa. I residenti della strut-
tura di Via Marconi, aiutati dagli operatori durante un laboratorio pomeridiano, hanno creato e
mandato dei bigliettini con disegni e frasi di sostegno e d'incoraggiamento per un primo contat-
to di vicinanza. L'intento prossimo è di poter essere più concreti e poter sostenere in modo
economico gli amici di Mirandola ed in particolare l'associazione “Una scuola per Mirandola”,
anche grazie a tutto l'aiuto che ci potrà arrivare da quanti desidereranno contribuire in qualche
modo.
La locandina del progetto è scaricabile sul sito www.unascuolapermirandola.it
PROGETTI
SFERRUZZANDO ...
di Giovanna Meneghini
12
F uori piove. Pazienza
dice qualcuno, almeno cre-
sceranno i funghi. Io che sta-
vo parlando con alcuni di loro
ne ho approfittato per spiega-
re in generale il mondo dei
funghi. Ad un certo punto uno
di loro (il Silvio) che mi face-
va delle osservazioni appro-
priate, sparì e apparve poco
dopo trionfante con una foto
incorniciata in mano. La foto
rappresentava un bel gruppo
di porcini tra cui spiccava un
campione di belle e grandi
“brise more” – Boletus pino-
philus – . Si parlò poi di un
caso in cui sul cappello di un
porcino era cresciuto un altro
porcino. E' un po' uno scher-
zo della natura, abbastanza
raro, che però talvolta si può
osservare in certe fotografie
esposte nei bar come rarità.
A questo punto spiegai il fe-
nomeno osservando che il
porcino era in realtà il frutto,
come la mela, la pera su un
albero, mentre il vero fungo
era sottoterra formato da fila-
menti – le ife – che costitui-
scono il micelio: cioè il vero
fungo. In questo caso una
parte di micelio si era svilup-
pato sul cappello del primo
porcino e quindi sopra era
cresciuto l'altro porcino. Co-
noscendo l'interesse degli
ospiti mi sono munito di alcu-
ni libri sui funghi. Un giovedì
la coordinatrice Giovanna,
dopo la messa, aveva dispo-
sto un certo numero di ospiti
attorno a dei tavoli. Ne appro-
fittai per parlare di funghi. Ho
visto in loro crescere dell'inte-
resse. Ho parlato un po' in
generale, ho mostrato loro
foto di funghi a lamelle, a tu-
boli o di altra natura. Ho spie-
gato come nascono e cresco-
no e quindi dei loro semi, che
sono le spore, visibili solo al
microscopio. A questo punto
mi facevano delle domande e
quindi si stabilì un dialogo.
Qualcuno mi chiese notizie
dei funghi velenosi. Mostrai
loro delle fotografie e spiegai
loro quali erano quelli mortali
e quelli solo velenosi o sem-
plicemente non commestibili.
Il dialogo continuava. Qual-
che ospite, specialmente
femminile, mi raccontava co-
me da giovane andava a fun-
ghi: non con sacchi di nailon,
non con semplici ceste, ma
con i cestoni. A un certo pun-
to mi accorsi che le operatrici
portavano via gli ospiti: era
arrivata l'ora del pranzo,
guardai l'orologio: era passa-
ta circa un'ora e mezza sen-
za accorgerci del tempo pas-
sato insieme con reciproca
soddisfazione.
Un' altra esperienza. Questa
volta eravamo in via Pive al
2° piano. Era un mercoledì
mattina. Avevo con me una
cesta con dentro dei funghi
raccolti dai soci del Gruppo
PROGETTI
CURIOSITÀ E INTERESSE PER I FUNGHI TRA
GLI OSPITI DELLA CASA
di Marino Rodler
13
Micologico di Pergine. Nel
cesto c'erano circa 7 – 8 spe-
cie di funghi tra cui spiccava-
no diversi esemplari di Bole-
tus rubrosanguineus, una
specie piuttosto rara che non
sempre si riesce a trovare e
che non è commestibile. C'e-
ra poi un Boletus luridus che
poteva essere confuso col
primo che però è commestibi-
le; poi l'Albatrellus confluens
– il fungo del pane – ricono-
sciuto da molti; una Russula
adusta, un Agaricus subfloc-
cosus, una Megacollybia pla-
typhylla e altri funghi. Prima
ho spiegato loro i funghi mor-
tali: quelli che distruggevano
il fegato e quelli che distrug-
gevano i reni. Alcuni già sa-
pevano dell'esistenza di tali
funghi. Ho mostrato a ciascu-
no di loro i vari tipi di funghi
descrivendone brevemente le
caratteristiche. Sono stato
aiutato dall’animatrice del
piano, Maria e da un' altra
operatrice. Questa ha dimo-
strato una sensibilità verso la
natura che mi ha colpito. Tra
i boleti c'era una lumachina,
ebbene per evitare che venis-
se buttata tra i rifiuti l'ha mes-
sa in un prato. Pensavo di
impiegare poco tempo nella
spiegazione, invece tra os-
servazioni, descrizioni e do-
mande è arrivata anche qui
l'ora di pranzo, naturalmente
senza mangiare funghi per i
quali ci vuole molta attenzio-
ne nel riconoscimento, per
non cadere in qualche brutta
e spiacevole avventura.
IN BELLA MOSTRA
Marino Rodler mostra degli
esemplari di funghi ad
Alfredo e Tullio
14
M i sono sposata con il primo amore, dopo 4 anni di fidanzamento; lui aveva 9
anni più di me ed il primo anno di conoscenza ci davamo del “VOI”. Dopo un anno che ci
frequentavamo, precisamente nel giorno di S. Anna mio onomastico, mi ha regalato un oro-
logio e ci siamo dati il primo bacio. Solo da quel giorno abbiamo cominciato a darci del “TI”.
Dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1946, ci siamo sposati di sabato, nella chiesa di Zivi-
gnago, alle 6.30 del mattino. Dopo la Messa abbiamo fatto colazione a casa mia ed alla se-
ra la cena a casa di mio marito.
Nel frattempo ci siamo recati a Trento “in viaggio di nozze” per fare le fotografie, accompa-
gnati dal “compare de l’anel”. Siamo ritornati a Pergine con il treno. In quel giorno speciale
indossavo un vestito azzurro ricamato da me.
RICORDI
M i sono sposata con il mio attuale marito dopo il cosiddetto “colpo di fulmine” e
dopo due anni esatti di fidanzamento. Abbiamo scelto il mese di aprile dato che, nello stesso
mese, ci eravamo conosciuti. Era il giorno 20 di un aprile piovoso e freddo, il termometro se-
gnava appena 6 gradi, c’era un forte vento e sopra Pergine nevicava.
Ci siamo sposati alle ore 11 nella chiesa dei Masetti; c’era la musica dell’organo e una cantan-
te lirica che facevano da sottofondo alla cerimonia, sono state scattate molte fotografie e girato
un video meraviglioso. La chiesa era addobbata interamente con tulipani bianchi, i miei fiori
preferiti; anche il mio bouquet era composto con gli stessi fiori. Io avevo un vestito di organza
la cui parte superiore era ricoperta di un pizzo raffinatissimo, un’ampia gonna sostenuta da
SPOSALIZI E MATRIMONI
dagli utenti del Centro Diurno
15
Sposalizi e ...
… matrimoni
una sottogonna vaporosa e un velo lun-
ghissimo in testa. L’abito è stato fatto
fare apposta per me da una sarta famo-
sa. Anche le scarpe erano fatte su misu-
ra e rivestite con la stessa stoffa dell’a-
bito la quale è stata utilizzata altresì per
confezionare i sacchettini delle bombo-
niere. Dopo la Messa siamo andati a
fare il banchetto nuziale presso l’Hotel
Belvedere a Levico e, tra una portata e
l’altra, io e mio marito siamo andati a
fare altre fotografie al parco delle Ter-
me. Ci siamo trattenuti fino alle ore 20
circa e, dopo il taglio della torta, siamo
andati nella nostra nuova casa. Il giorno
dopo siamo partiti da Venezia per il
viaggio di nozze; abbiamo visitato la cit-
tà de Il Cairo per 4 giorni, ci siamo ad-
dentrati nel deserto del Sahara e, infine
abbiamo passato una settimana sul Mar
Rosso. Come dono di nozze abbiamo
ricevuto tanti doni utili e nessun doppio-
ne (in quanto avevamo aperto una lista
di nozze); i nostri testimoni ci hanno re-
galato le fedi ed il televisore. I miei ge-
nitori e mia suocera ci hanno regalato
tante cose utili per la casa (lenzuola,
coperte, padelle piatti…); di tutte le spe-
se del matrimonio si sono fatti carico i
miei genitori.
“DEDICATA
AI SPOSI”
Compermesso siori sposi
se no me’l togo istess,
creanza o no creanza
zamai ‘na vècia usanza
che quando i se marida
qualcun, qualcosa ghe diga.
La zènt de spess diseva
ancòi bison bèn nar
i auguri a presentar,
e mi gò dit de si
così me trovo chi,
vede son picinina
e poch pode spetar
le digo press a poch
quel, e tut, en tòch,
che no so dir de pù.
Stamatina su l’altar
Vi giuraste eterno amor,
io ve l’auguro di cuor
che felici siate ogn or.
16
I l nostro gruppo orto, con l’aiuto
dei nostri preziosi volontari Silvano
Broll e Silvano Dellai, ci sta rega-
lando molte soddisfazioni.
Pomodori, mirtilli e lamponi stanno
pian piano maturando, ma prima di
questi abbiamo avuto il piacere di
poter gustare l’insalata che
avevamo coltivato con pa-
zienza ed amore.
Raccolta durante un merco-
ledì pomeriggio, giorno in cui
ha luogo l’attività del gruppo,
l’abbiamo sistemata in un ce-
sto ed è poi stata portata in
cucina dalla signora Valentini
Alma; lo chef, dapprima stu-
pito nel vedere quel cesto
colmo di insalata fresca, si è
subito reso disponibile a far
lavare il nostro raccolto per
mandarlo poi nei refettori di
Via Marconi per il pranzo.
Quest’insalata è stata molto
apprezzata dai nostri Ospiti, molto
contenti di poter gustare dell’insala-
ta “NOSTRANA”. Tale attività è
proseguita per tutta l’estate, con la
collaborazione del signor Svaldi
Valter che ogni mattina si prende
cura e innaffia sia il nostro orto in
terrazza che l’orto in giardino.
ATTIVITA’
di Clara Carlin e Roberta Volpato
NEWS DAL GRUPPO ORTO
IN BELLA MOSTRA
Alma con un cesto di insalata, pomodori appena raccolta dall’orto, pronta per essere consegnata al nostro cuoco.
17
Passo a passo
L’ORTO IN GIARDINO
ECCO I PRIMI FRUTTI
LA CONSEGNA IN CUCINA
ATTIVITA’
VISITA AL MUSEO
DELL’AERONAUTICA
GIANNI CAPRONI
M artedì 12 giu-
gno 2012 siamo finalmente
andati a visitare il Museo
Caproni! Era da un bel po’
di tempo che ne avevamo
l’intenzione. Ma …vuoi per
una cosa, vuoi per un’altra,
l’uscita era sempre slittata.
Nel primo pomeriggio con
alcuni ospiti siamo partiti!
Destinazione Mattarello, do-
ve avevamo appuntamento
per visitare le sale espositi-
ve. Ci ha pensato il Sig.
Slompo Bruno a farci da
guida in quanto aveva la-
vorato al museo per diversi
anni, all’epoca però il mu-
seo era ancora situato a
Gardolo. Il Sig. Bruno du-
rante la seconda guerra
mondiale, motorista su un
aereo militare, nel corso di
un attacco fu abbattuto.
Salvatosi, riuscì a togliere
la bussola dall’aereo e in
seguito la donò al museo.
Con grande soddisfazione
ed emozione l’ha ritrovata
esposta in bella vista con il
suo nome e cognome in
una teca del museo. E’ sta-
to interessante per tutti i
partecipanti poter osservare
da vicino tanti tipi di velivoli,
dai più antichi con le ali in
stoffa, a quelli più vicini ai
giorni nostri.
19
“ Ho ricordato con piacere e lacrime dal cuore i momenti di quel periodo che ho vissuto nella giovane età vedendo la bussola dell’apparecchio nel quale sono stato abbattuto.”
A nche quest’anno, durante il periodo estivo, abbiamo fatto
alcune uscite, cercando di soddisfare i desideri dei nostri ospiti.
A giugno siamo stati invitati dal Gruppo Alpini di Civezzano, che
gentilmente ci hanno offerto il pranzo ed un pomeriggio in allegria.
Per alcuni è stata l’occasione di tornare al loro paese d’origine ed
incontrare così famigliari e persone amiche.
L’accoglienza ed il pranzo erano davvero ottimi, abbiamo gustato
persino un freschissimo gelato. Il pomeriggio che abbiamo trascorso
in loro compagnia ha regalato ai nostri Ospiti un momento di spen-
sieratezza.
Erano presenti anche alcuni famigliari che hanno trascorso con i lo-
ro cari una giornata diversa, fuori dal contesto della RSA, ove si in-
contrano solitamente.
Gli ospiti sono stati molto soddisfatti di questa uscita. Speriamo che
l’estate ci regali ancora giornate ideali da trascorrere fuori dalla no-
stra struttura.
Altre uscite
ATTIVITA’
CIVEZZANO: 20 LUGLIO 2012
di Clara Carlin e Roberta Volpato
PELLEGRINAGGIO
BASELGA DI PINE’
GEMELLAGGIO
APSP DI FOLGARIA
21
ALLA SCOPERTA
DEL NOSTRO BORGO
MEZZANA - VAL DI SOLE
OSPITI DELLA NOSTRA MARIA
ATTIVITA’
News dai nuclei
AL CINEMA EN CASA DE RIPOSO
dalle Ospiti del 3° piano di via Pive
En dì la Francesca de l’animazione la ne dis: “siore vegnì al cinema zo bas?” Mi, la Ines, la Jole, la Pia, la Maria, la Gema ne sen vardade e a ven dit, n’altra la nà ‘nventà! E gaven dit de no. Ogni luni de dopodisnar la continuava con sto film, finchè ‘n dì, gaven dit tute de si. Sen arivade zo bas, nela sala granda e aven vist tuto scur e davanti ghera ‘n schermo enorme e careghe mese en fila. Pian pianel la sala la scominzià a enpienirse de altra zente e dopo ‘n pezat veden ste figure bele grande proietade su sto schermo, le parlava anca. El prim film che aven vist l’era ‘na storia d’amor, po’ la seconda volta l’era de guera, la terza l’era ‘na storia de mateloti … Ala nosa età no se credeva de arivar ancora a nar al cinema, grazie de tut!
L a visione di un film consente di vivere appieno
le proprie emozioni; offre l'occasione di divertire, pen-
sare, sognare, facendo leva sui nostri desideri e le no-
stre fantasie. Molte scene sono diventate dei veri e
propri "cult" perché rispondono ad aspetti comuni a
tutti noi: dalla seduzione dell'amore all'aggressività
della guerra, dalla risata comica al pianto commoven-
te. Tenendo conto di questo aspetto la nostra pro-
grammazione prevede una varietà di generi nell'inten-
to di “accontentare” i gusti di tutti i partecipanti.
EFFETTO CINEMA
Perché i pomeriggi cinema?
di Giovanna Meneghini
23
Alcune frasi di film celebri ri-
mangono impresse nella nostra
memoria. E per alcune di que-
ste succede addirittura che di-
vengano patrimonio comune e
perfino modi di dire, e così note
da resistere nel tempo. Eccone
alcuni esempi: “Domani è un
altro giorno” dal celebre film
“Via col vento”; "Sono così cat-
tivo che a volte mi faccio paura
da solo", dal film “Altrimenti ci
arrabbiamo”; “Quando il gioco
si fa duro, i duri cominciano a
giocare”, da “Animal House”.
Pretty Woman:
Genere:
commedia romantica
La storia è una comme-
dia sentimentale che assomiglia a una riedi-zione in chiave moder-na di cenerentola: ini-zialmente lui la paga
per fare presenza, ma man mano che resta
insieme a lei se ne in-namora.
Courageous
Genere:
drammatico
La storia è incentrata su quattro agenti di polizia che stanno at-traversando diverse fasi del loro rapporto con i figli e cercano di capire cosa significhi davvero essere un buon padre.
PROSSIMAMENTE IN CARTELLONE
Mezzogiorno di
fuoco
Genere:
western
Uno sceriffo si sente moralmente obbligato ad affrontare un mani-polo di fuorilegge che
sta per giungere in cit-tà, ma viene tradito e
abbandonato da tutti i cittadini.
Rocky
Genere:
drammatico
Un film che segna, sul-la scia lontana dell'otti-mismo di Frank Capra, il ritorno ai grandi miti istituzionali: chiunque in America abbia abba-stanza cuore e buone ragioni, può fare l'im-possibile.
Operazione
valchiria
Genere:
drammatico– storico
“Dobbiamo dimostrare al mondo che non era-
vamo tutti come lui". Intorno a questa frase,
che il generale von Tresckow (Branagh)
dice in segreto al colon-nello von Stauffenberg
(Cruise), si sviluppa l'ultimo, fallito tentativo di un gruppo di ufficiali
tedeschi di attentare alla vita di Hitler.
Dirty Dancing
Genere:
romantico musicale
Una delle storie più commoventi e romanti-che mai viste al cine-ma.
24
C ontinua l'appunta-
mento con la ginnastica di
gruppo il martedì mattina!
Iniziata ormai diversi anni fa,
quest'attività è proseguita
senza interruzioni, stimolan-
do coloro che vi hanno pre-
so parte sia dal punto di vi-
sta motorio che da quello
cognitivo e relazionale.
Gli ospiti che aderiscono al
progetto sono suddivisi in
due gruppi a seconda delle
rispettive risorse motorie, di
modo che gli esercizi propo-
sti siano più adeguati alle
loro abilità. Entrambi i gruppi
si riuniscono nella sala poli-
valente della struttura di via
Pive, dalle 9 alle 10.
Gli ospiti con buone risorse
motorie vengono seguiti da
2 fisioterapisti, i quali pro-
pongono diverse attività per
esercitare equilibrio e cam-
mino e reclutare la muscola-
tura di gambe e braccia.
Ogni fisioterapista che nel
corso degli anni ha condotto
la ginnastica di gruppo ha
portato il suo contributo per-
sonale, introducendo nuove
attività o apportando alcune
modifiche a quelle già pre-
senti, a seconda delle sue
esperienze.
Gli ospiti non deambulanti
partecipano al gruppo di gin-
nastica tenuto dal servizio di
animazione, gruppo nel qua-
le vengono interessate mag-
giormente le abilità relazio-
nali e svolti esercizi con gli
arti superiori.
La finalità principale di
questo progetto è di sti-
molare alcune funzioni co-
gnitive e motorie, senza
puntare ad un rinforzo ve-
ro e proprio quanto ad un
mantenimento di queste.
Uno scopo altrettanto rile-
vante perseguito il martedì
mattina è quello di promuo-
vere l'interazione di ogni
ospite con chi conduce l'atti-
vità e con gli altri partecipan-
ti, trascorrendo una piacevo-
le ora in compagnia.
ATTIVITA’
LA GINNASTICA DI GRUPPO
di Kevin Saccardo
25
En bòn odor de roba de magnar
più o men entor mezdì, a ora de disnar,
l’atira l’atenzion de la me panza
che senza tregua seuta a brontolar.
E sento spadelar dent soto tera
tra i muri de cosina par ‘na guera,
rumori de cazòti e de cortèi
en trafico de còghe e de carèi.
El capo principal l’è disperato
a deliziar dei ospiti el palato,
nervos el mena ‘npressa la sforzina
perché ‘no tachia ‘l rosto‘n la bazina
e al par del nostro Muti nazional
l‘orchestra da maestro el personal.
Le done senza paze le seuta a pestolar
entant che i bravi còghi adeti al fogolar
ormai i è si che usadi a ‘n golosir veciòti
asiando con amor panada e fregolòti
e quando sula sera deventa po’ freschìn
pinza de lat coi peri polenta e scodeghìn.
En bòn odor de roba de magnar
più o men entor le sei, a ora de zenàr,
l’atira l’atenzion de la me panza
che senza tregua seuta a brontolar.
Il nostro staff di cucina
POESIA
CÒT E MAGNÀ
di Massimo Dorigoni
26
La signora Camen in compagnia di Giorgio hanno offerto un sottofondo musicale alla festa dei Compleanni di giugno
Due giorni, a volte tre
ogni settimana
vi vengo a trovare, per un paio d’ore
e porto con me, quando riesco
un pizzico d’allegrie e di buon umore.
Al mio risveglio, al mattino
penso alle mie cose
al mio tanto da fare
ma un ricordo è per tutti voi
che con gioia vi verrò a trovare.
Mi mancano i vostri sorrisi
che col saluto sempre accompagnato,
il tocco di una mano, una piccola carezza,
piccoli gesti, tanta dolcezza.
la luce dei vostri occhi
sa esprimere più di tante parole:
emozioni, gioia, colore
di una grande casa
che riscalda e intenerisce
ogni nostro piccolo cuore.
POESIA
NEL CUORE DI CASA
di Carmen Carli
27
La signora Camen in compagnia di Giorgio hanno offerto un sottofondo musicale alla festa dei Compleanni di giugno
Grazie
Siamo tre operatrici dell'ex
“Azione 10” ora “Intervento 19” e
operiamo presso la struttura di via
Pive.
Io sono Fernanda. E’ il terzo anno
che lavoro qua e faccio il “Jolly”
cioè vado dove in quel momento
la mia presenza è più utile.
Io sono Franca e sono due anni
che lavoro al 2° Piano, dove in
prevalenza ci sono più ospiti ma-
schi.
Io sono Ivana. Dopo otto anni la-
vorati sul territorio, quest'anno so-
no qua in Casa di Riposo. Una
esperienza nuova! La prima setti-
mana per me è stata dura, ma
grazie alle mie colleghe e all'ani-
matrice mi sono ambientata bene
realizzando giornate piacevoli con
i nostri anziani.
Noi tre ringraziamo tutte le anima-
trici e la responsabile del servizio
animazione Giovanna Meneghini
con le quali siamo felici di collabo-
rare..
Il Gruppo Alpini di Civezzano, per festeggiare i
residenti del loro Comune, che ora sono inseriti
nella RSA di Pergine, hanno pensato di invitarLi
per un pranzo nella loro baita; invito che è stato
esteso anche agli altri Ospiti che desiderassero
partecipare a questa uscita. L’invito è stato ac-
colto con molto entusiasmo, ed il giorno stabilito,
il 20 luglio 2012, tutto era pronto….noi Ospiti ve-
stiti a festa e piuttosto euforici.
La RSA ha messo a disposizione per il trasporto
di tutti noi sia i pulmini che gli operatori di anima-
zione, i quali ci hanno aiutato e seguito tutto il
giorno; certamente una giornata dura per loro,
ma sui loro visi non è mai mancato il sorriso…
grazie di cuore!
Eravamo circa in quaranta; al nostro arrivo siamo
stati accolti dalla giunta comunale al completo e
dai due parroci, rispettivamente delle parrocchie
di Civezzano e Bosco.
Non mancava nulla…tutto era perfetto. Il pranzo
era ottimo, accompagnato dal buon vino degli
Alpini e al termine…caffè ed anche gelato. E poi
è incominciata la festa, con il suono della fisar-
monica del “nostro Giorgio” e dai gioiosi canti.
La festa è terminata verso le ore 17 e piano pia-
no abbiamo fatto ritorno a Pergine, dopo aver
ringraziato i nostri amici Alpini, portandoci nel
cuore un meraviglioso ricordo di questa bella
giornata.
Dorigoni Antonia
A STRETTO GIRO DI POSTA Per conoscerci un po'…
28
in bacheca
29
Il 9° Torneo di bocce “GIOCHI IN AMICI-ZIA” è stato un momento di grande diver-timento ed impegno per i partecipanti che nel restaurato campo della nostra A.P.S.P. si sono sfidati fino all’ultima boc-cia assieme ai sempre presenti volontari. Oltre ad essere stato un modo per diver-tirsi è stata l’occasione per allenarci in vista del torneo che si terrà in ottobre a Borgo Valsugana e che ci vedrà sfidare le squadre delle A.P.S.P. di tutto il territo-rio. Con l’aiuto della giornalista Federica Pas-samani abbiamo in programma un COR-SO D’INFORMATICA per far conoscere, ai nostri residenti e/o ai loro familiari che lo desiderano, le nozioni di base dell’in-formatica per poter utilizzare un compu-ter, conoscere alcuni programmi per poi arrivare a saper navigare in internet. La presenza di ragazzi e giovani nella nostra struttura proseguirà anche que-st’anno grazie al progetto INTERGENE-RAZIONANDO che vede coinvolte in molteplici attività diverse scuole del no-stro territorio sia della scuola primaria che secondaria. In occasione del 10° anniversario dall’a-pertura della struttura di Via Marconi s’i-naugurerà la MOSTRA “RICORDI IN ARTE” allestita nel sottopasso che colle-ga le tre palazzine e che permetterà di visionare, per tutto settembre e ottobre, le bellissime e originali opere realizzate dai ragazzi dell’istituto delle Arti di Trento in collaborazione con i nostri anziani resi-denti. Continueranno le USCITE PER LE VIE DEL CENTRO E AL MERCATO CONTA-DINO, occasioni preziose per mantenere i contatti con la comunità locale e riviven-do luoghi conosciuti e rivedendo cari ami-ci e conoscenti mantenendo così vive le relazioni interpersonali anche fuori dalla struttura. Continueranno anche gli “incontri speciali con gli amici speciali” della TERAPIA DEL SORRISO e CLOWN TERAPY, nonché la presenza del GATTTO RIS e i CANI ARIEL E LAPO per la PET TE-RAPY.
Immancabile, inoltre, LA MOSTRA
MERCATO AL CENTRO COMMERCIA-
LE per la raccolta fondi per il nostro pro-
getto di solidarietà “Ama il prossimo tuo”.
L'A.P.S.P. “Santo Spirito, assieme a CRP e all'associazione
AUSER di Pergine, intende proporre un progetto rivolto ai
nostri residenti e alla popolazione perginese per promuovere
il movimento ed il ballo come stile di vita per combattere la
sedentarietà e agevolare la socialità in modo creativo e di-
vertente. Il progetto suddiviso in più fasi proporrà vari livelli di
partecipazione iniziando dalla presentazione dello stesso, da
momenti culturali di educazione sanitaria con il Medico e gli
insegnanti di ballo, per poi proseguire con la raccolta delle
adesioni di quanti desiderano partecipare al corso di ballo
che verrà organizzato il prossimo inverno.
PASSO PASSO PER IL CUORE
Il 21 luglio scorso in occasione della 17° edizione di “Note di
Notte”, rassegna corale organizzata dal coro La Tor di Caldo-
nazzo, è stata presentata una splendida serata di canti popo-
lari e della montagna assieme ad altri due prestigiosi cori del
panorama nazionale: il coro “la Gagliarda” di Calavino ed il
coro “Cima Verde” di Cavedine. Per l'evento il Comune di Cal-
donazzo ha distribuito un libretto dove sono state pubblicate
delle ricette inedite raccolte dai ricordi dei nostri residenti
presso la nostra A.P.S.P. di Via Marconi. Il libretto può essere
visionato sul nostro sito.
LE NOSTRE RICETTE A NOTE DI NOTTE
Inaugurata il 20 agosto la 9° edizione del Torneo di Bocce
“Giochi in Amicizia”. Un evento che ha visto i nostri residenti
protagonisti dell’iniziativa liberi di esprimere le proprie abilità
motorie, rivivere attività praticate nel proprio vissuto ed incon-
trare persone esterne alla struttura attraverso il gioco delle
bocce. Le coppie composte da un residente e un esterno si
sono divertiti nelle sfide “fino all'ultima boccia”.
TORNEO DI BOCCE
Appuntamenti d’autunno
Comitato editoriale
Presidente:
Giovanni dott. Bertoldi
Direttore:
Cristina Bolgia
In redazione:
Fabrizio Cestari
Giovanna Meneghini
Andrea Zuccatti
Cura redazionale e impostazione
grafica:
Cristina Bolgia
Giovanna Meneghini
Fotografie:
Servizio animazione
Redazione presso:
S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
38057 - Pergine Valsugana (TN)
Via Marconi n. 4
tel. 0461/531002 fax 0461/532971
E-mail: redazioneilponte@apsp-pergine.it
Sito: www.apsp-pergine.it
Stampa:
Grafica Pasquali 38057 - Pergine Valsugana (TN)
Via Dossetti n. 14
tel. 0461/533941
Distribuzione gratuita
Si ringraziano tutti coloro che
hanno dato il loro apporto per la
realizzazione del periodico
GLI SPONSOR
ANCHE SU
www.apsp-pergine.it
staff
ANESI FLAVIO
BONORA ORTOFRUTTA S.r.L.
CANTINA ALDENO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA
CASAPICCOLA DRINK LINE S.n.c.
CASSA RURALE PERGINE
D.S. MEDICA S.r.L.
ENDURANCE IMPIANTI S.r.L.
L'ARREDHOTEL COMMERCIALE S.R.L.
PULINET SERVIZI S.r.l.
TONINI S.n.C. di Tonini Stefano & C.
UNIFARM S.P.A.
S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
Sede legale:
Via Marconi n. 4 - 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. 0461/53 10 02 Fax 0461/53 29 71
www.apsp-pergine.it
E-mail: amministrazione@apsp-pergine.it
Sedi operative:
Struttura Via Pive
Via Pive n. 7 - 38057 Pergine Valsugana (TN)
Struttura Via Marconi
Via Marconi n. 55 - 38057 Pergine Valsugana (TN)