Post on 10-Oct-2019
Sono stato razionale e sono stato irrazionale: fino in fondo. E ora...ah, il deserto assordato dal vento, lo
stupendo e immondo sole dell'Africa che illumina il mondo.
Africa! Unica mia alternativa
(da Poesie incivili - Pier Paolo Pasolini)
POKER D’AFRICA AUSTRALE
GIOVANI IN VIAGGIO – Drive&Camp
Sud Africa, Namibia, Botswana & Zimbabwe
29 gg – 27 nt
Una proposta riservata esclusivamente agli studenti ed ai giovani lavoratori (max 35 anni)
Questo viaggio fa parte del nostro catalogo “Giovani In Viaggio”, riservato solo ed esclusivamente agli
studenti ed ai giovani lavoratori (max 35 anni). L’idea è nata dalla constatazione, maturata in
innumerevoli viaggi, che pochissimi giovani italiani scelgono di viaggiare e conoscere l’Africa, a
differenza dei loro coetanei di tutto il mondo. E’ infatti facile vedere gruppi di giovani che esplorano
questo continente, composti da europei, asiatici, nordamericani, australiani ed al cui interno,
immancabilmente mancano o sono sottorappresentati gli italiani.
Per questo motivo, abbiamo ideato viaggi che abbiano un budget il più contenuto possibile, offrendo
però la possibilità di visitare ogni paese in maniera sufficientemente approfondita augurandoci che i
nostri giovani sappiano ancora cogliere l’opportunità di viaggiare e conoscere gli altri, in un crogiolo che
non potrà non arricchire tutti.
Il gruppo potrà essere formato da giovani di tutte le nazionalità, alcune proposte richiederanno ai
partecipanti una partecipazione all’allestimento dei campi ed altre attività.
Grandi spazi aperti, i colori e i paesaggi più affascinanti del continente nero, il più antico deserto del
mondo, maestoso e imponente oceano di sabbia, dai contrasti e meraviglie naturali che non finiscono
mai di stupire ….. una “chicca” di viaggio dal primo all’ultimo giorno!!
Dove andiamo?
Città del Capo
Cedarberg- Orange River
Fish River Canyon
Sesriem e Sossusvlei
Deserto del Namib
Spitzkoppe-Swakopmund
Popoli Himba
Etosha National Park
Windhoek
Bushman – San People
Delta dell’Okavango
Caprivi
Chobe National Park
Victoria Falls
Hwange National Park
Matopos National Park
Rovine del Grande Zimbabwe
Fonti Termali Di Tshipise
Johannesburg
Sistemazioni
Lodge/Hotel/Guest houses e campi tendati mobili.
NB: I campi tendati mobili vengono realizzati nelle aree campeggio di lodges/resorts o aree attrezzate. I servizi igienici, in condivisione, sono in muratura con WC, docce, acqua calda e fredda, salvo se diversamente specificato. Durante i soggiorni nei campi, al partecipante è richiesto di montare e smontare la propria tenda, caricarla/scaricarla dal veicolo, dare una mano a lavare i piatti e le pentole, scaricare i bagagli e portarli in tenda, tenere puliti i frigoriferi a bordo del mezzo ed il mezzo stesso.
Trattamento:
19 giornate FB (colazione, pranzo e cena); 4 giornate HB (colazione e pranzo); 3 giornate B&B
(colazione).
Trasferimenti:
A mezzo di truck adattati ai safari (veicoli overland).
Il Sud Africa è il paese che vanta il maggior numero di ore di sole all'anno. Offre alla vista ogni tipo di
panorama: oceani, spiagge, montagne, deserti, colline e savana abitata da tutti i grandi animali africani,
scenari che evocano emozioni forti: un’Africa lontana fatta di spettacolari contrasti naturali, di intense
suggestioni storiche ma anche uno splendido mosaico di culture e architetture sospese tra passato
coloniale e modernità.
La Namibia è un paese assolutamente unico per la varietà delle specie viventi e delle bellezze naturali
che l'adornano e, proprio per le sue innumerevoli sfaccettature, viene denominata il "Diamante
d'Africa". Emozionanti safari fotografici e trekking lungo canyons e affascinanti paesaggi semi desertici
vi porteranno alla scoperta di una terra selvaggia e senza tempo che conquisterà la vostra anima.
Il Botswana, situato nel centro dell’Africa meridionale, privo di sbocchi al mare è un paese in cui la
natura è “padrona assoluta”. Un territorio selvaggio che ospita una fauna inimmaginabile, una specie di
arca di Noè. Ecco il Botswana: terra ricca di avventura, paradiso terrestre delle origini, dove uomo e
creato si fondono senza soluzione di continuità. Uno scorcio d’Africa dove scoprire paesaggi sconfinati
ed incontaminati, la meraviglia dei piccoli e grandi animali d’Africa in autentica libertà.
E … ciliegina sulla torta - lo Zimbabwe che annovera un tratto del grande fiume Zambesi che ha pochi
eguali quanto a magia selvaggia: le celeberrime Cascate Vittoria … “un luogo creato per gli angeli”. Ma
non solo: il patrimonio naturale e naturalistico di questo stupendo Paese è praticamente intatto: il
paesaggio “umano” quasi non è percepibile. C’è anche il fascino del fiero popolo dei Matabele e della sua
orgogliosa resistenza all’invasione coloniale. Già intorno al IV secolo iniziò l'insediamento di popolazioni
bantu, in particolare del gruppo karanga, da cui discendono gli shona odierni, etnia maggioritaria del
paese. Le rovine di Grande Zimbabwe (scoperte nel 1871) testimoniano la presenza nella zona, fin dal
XII secolo, di una civiltà dall'elevato sviluppo, di cui però si sa pochissimo.
!! Un viaggio che imprimerà nella vostra memoria ricordi e sensazioni indimenticabili.
Itinerario dettagliato
1° Giorno
ITALIA – CITTA’ DEL CAPO
Partenza con voli di linea dall’Italia a Città del Capo dove si arriva il giorno dopo. Il volo prevederà uno o
più scali. L’operativo dei voli verrà fornito al momento della prenotazione, perché varia a secondo della
città di partenza e del periodo del viaggio.
2° Giorno:
CITTA’ DEL CAPO
Arrivo a Città del Capo. Dopo aver sbrigato le formalità doganali, trasferimento in hotel. Resto della
giornata libero. Se ancora non conoscete questa città, vi consigliamo di arrivare qualche giorno prima,
perché ne vale sicuramente la pena.
Città del Capo è situata in un luogo spettacolare: incastonata tra Table Mountain, (recentemente selezionato
come una delle nuove 7 meraviglie naturali del mondo) e Table Bay, Città del Capo offre panorami
indimenticabili e affascinanti attrazioni storiche e culturali. Ha fama di essere la città più aperta e rilassata del
Sudafrica, dalla doppia personalità: europea, per le sue origini culturali, ma al tempo stesso profondamente
africana. La si potrebbe definire un ibrido fra il mondo occidentale e il Terzo mondo. Forse proprio questo mix di
elementi contrastanti rendono Città del Capo una delle città più belle e particolari del mondo e anche il
viaggiatore più distratto non potrà che conservare nella memoria la fotografia di questa straordinaria città.
Il centro storico di Cape Town racchiude i monumenti e le attrattive principali della città, dal castello di Buona
Speranza, la struttura più antica del Sudafrica, eretto a difesa della città nel XVI secolo e mai attaccato, si passa
alla Greenmarket Square, la centralissima piazza circondata da palazzi storici, che ospita un caratteristico
mercato di artigianato e numerosi fiorai. Tra gli edifici più importanti, si distinguono l’Old Town House, il
vecchio municipio, St. George’s Mall, la più affascinante strada pedonale, con negozi e artisti di strada e la St
George’s Cathedral, la Cattedrale Anglicana della città. La Groote Kerk è la chiesa più antica del Sudafrica e la
Grand Parade è la piazza più grande della città, dominata dalla City Hall, il grande Municipio, e dove ogni
mercoledì e sabato si svolge un animato mercato. A pochi chilometri dal centro si trova il Capo di Buona
Speranza e la colonia di Pinguini di Boulders, la Chapman's Peak Drive attraversa paesaggi incantevoli con
spiagge da sogno come quella di Camps Bay. Il centro si sviluppa attorno al moderno Waterfront e la storica
Greenmarket Square, circondata da quartieri tipici. Clima delizioso, posizione incantevole, attrazioni naturali
indimenticabili, storia ricca di fascino: questo è il biglietto da visita che Città de Capo consegna ai visitatori, che
resteranno incantati dalla bellezza di questa città che può tranquillamente rientrare nella classifica delle più
belle ed affascinanti del mondo.
Pernottamento al Sunflower Stop Hostel o similare, camere doppie con servizi privati, trattamento
B&B (pernottamento e prima colazione).
3° Giorno:
CITTA’ DEL CAPO - MONTAGNE DEL CEDERBERG
Lasciando Città del Capo ci fermeremo a Table View per una magnifica opportunità di fotografare la
Table Mountain dall'altra parte della baia. Oggi ci attende un lungo viaggio in auto attraverso il
Northern Cape per raggiungere la zona delle montagne del Cederberg del Sud Africa,che vanta
sconfinate distese di agrumeti e di vigneti. Attraversando la zona del capo, non potremo non fermarci
per una degustazione dei suoi vini, divenuti ormai famosi in tutto il mondo. Cedarbarg è conosciuta per
essere la “casa del rooibos”, quel thè che avrete conosciuto ed apprezzato in viaggio e che è divenuto
popolarissimo in Africa Australe, e che fa compagnia insieme a caffè e thè, ogni giorno.
Nell'area della Cederberg Mountains Nature Reserve la natura è l'indiscussa protagonista e la presenza
dell'uomo è molto limitata, uno scenario da sogno, montagne maestose, atmosfere antiche e natura
incontaminata In questa zona si trovano ancora ben conservate diverse pitture rupestri (che risalgono da 300 a
6000 anni fa) appartenenti al popolo San che si possono ammirare lungo percorsi guidati dove è facile
incontrare gechi, elands e springbok. Il nome di Cederberg deriva dal cedro di Clanwilliam, il cui nome
scientifico è Widdringtonia Cedarbergensis, che è un albero endemico della zona.
Nelle montagne del Cederberg, si trova un lago artificiale molto suggestivo: il Clanwilliam Dam, circondato da
grandi piantagioni di agrumi e percorso da una strada panoramica sterrata dalla quale si possono ammirare
paesaggi mozzafiato. Tra la costa e le montagne si estende lo Swartland, una regione caratterizzata da colline
coltivate a frumento e vigneti. Lo Swartland (“terra nera”) prende il nome da un tipo di vegetazione autoctona a
rischio di estinzione chiamata “renosterveld” che, durante i mesi estivi, assume una colorazione grigio scura.
All’inizio della primavera (tra agosto e settembre) questa zona si accende di vivaci colori, con il veld che si
ricopre di un tappeto di meravigliosi fiori selvatici. L’area è stata dichiarata Wilderness Area nel 1973 e
comprende circa 71.000 ettari di selvaggio territorio montagnoso, rinomato per il suo spettacolare paesaggio e
le bizzarre formazioni rocciose. Le montagne più alte della catena si avvicinano ai 2000 metri, la cima dello
Sneeukop, la vetta più alta, raggiunge i 2070 metri. Spesso durante l’inverno le cime più alte della catena sono
innevate. Il Cederberg è il paradiso degli escursionisti, molti sono i sentieri di trekking da poter percorrere in
questa zona selvaggia.
La nostra avventura inizierà con una cena tradizionale il braài.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Marcuskraal, servizi igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
4° Giorno:
CEDARBERG - ORANGE RIVER
Di primo mattino continuiamo il viaggio verso Nord e il fiume Orange. Lungo il percorso incontriamo la
città di Springbok, famosa per i suoi diamanti, rame e fiori. Procediamo attraversando il confine con la
Namibia per raggiungere la nostra destinazione sulle rive del fiume Orange. Se viaggiate tra i mesi di
Luglio e Settembre potrete ammirare le fioriture selvatiche, un paesaggio incredibile che ha reso questa
regione così famosa.
La sorgente dell'Orange si trova nelle montagne Drakensberg al confine fra il Sudafrica e Lesotho, a 193 km
dall'Oceano Indiano e oltre 3000 m d'altitudine. Sono ignoti i nomi degli Europei i quali giunsero per primi alle
sponde dell'Orange, nel suo tratto più vicino al mare. In seguito alle prime incursioni nel Piccolo Namaqualand
(1685, 1704, 1705) e alla scoperta di giacimenti di rame, esploratori e cacciatori movendo all'intorno e verso il
N. portarono notizia del grande fiume settentrionale. Soltanto nel 1761, a riconoscerlo, venne inviata dal
governo olandese del Capo una spedizione comandata dal capitano E. Hop, che peraltro si limitò ad
attraversare il fiume e a seguirlo per breve tratto. Esso era indicato dagli Ottentotti col nome di Garib (grande
acqua), dagli Europei con quello corrispondente di Groote-Rivier (grande fiume). Del corso medio-superiore
ebbe prima notizia da indigeni il naturalista svedese Andrea Sparrman, durante la sua esplorazione degli
Sneeuw Bergen (1776). Sulle sue indicazioni R. J. Gordon raggiungeva il "grande fiume" e gli dava l'odierno
nome in onore del principe di Orange (1777). La foce fu esplorata nel 1779 dal Gordon stesso e da W. Paterson.
Altre esplorazioni del basso corso furono fatte dal naturalista Fr. Le Vaillant (1781-1785). Il maggiore corso
d'acqua dell'Africa australe; si svolge con larghe divagazioni in direzione da E. a O. attraversando quasi tutta la
fascia del continente compresa fra i paralleli 28° e 31° Sud. ll bacino è anche molto esteso, ma di difficile
determinazione nei suoi limiti, poiché vi si possono aggregare vaste superficie aride o semiaride, prive in realtà
di scolo superficiale. Comunque, l'estensione media supera 1 milione di kmq. Il ramo sorgentizio principale, il
Senku, ha origine a oltre 3000 m. s. m. nel fianco meridionale del Mont-aux-Sources. Corre quindi a sud-ovest,
ricevendo da sinistra i primi affluenti dai M. dei Draghi e da destra quelli minori dei M. Maluti; poi volge a O. ed
entra nella grande piattaforma, essendo sceso a 1600 m. s. m. in poco più di 300 km. di corso. Circa 70 km. più
a valle l'Orange è raggiunto dal primo dei grandi affluenti di destra, il Caledon, pur esso originato dal Mont-aux-
Sources (ma sul versante occidentale) e ricco di acque perenni. Dopo altri 350 km. di corso, prima verso SO. poi
con un brusco gomito a NO., l'Orange riceve l'altro ancor maggiore affluente, il Vaal, sceso dai M. dei Draghi
settentrionali e lungo a sua volta circa 1200 km. Negli ultimi 800 km del suo corso riceve numerosi altri
affluenti, (quasi tutti dalla scarsa portata e secchi nelle stagioni calde). Dopo la confluenza del Hartebeeste il
paese intorno tende a rialzarsi e il fiume deve farsi strada con successivi gradini sul livello del mare, dando
luogo anche alle "cento cascate" dell'Augrabies Falls National Park., con un dislivello di 120 m. in 25 km.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Fiddlers Creek Campsite, servizi igienici in
comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
5° Giorno:
ORANGE RIVER - FISH RIVER CANYON
Questa mattina potremo scegliere se ammirare la magnifica vallata del fiume Orange con un escursione
in canoa o semplicemente concederci un pieno relax al campo. Il viaggio prosegue poi verso nord.
Il Fish River Canyon si trova nella Namibia meridionale. È secondo per dimensioni solo al Grand Canyon in
Nordamerica, e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche del paese. Si estende per circa 160 km, con
una larghezza che arriva fino a 27 km e una profondità che in alcuni punti supera i 500 m. Circa 90 km della
lunghezza complessiva del canyon si trovano in terreni di proprietà privata oggi adibiti a riserve naturali.
Proprio come il suo fratello maggiore, il Fish River Canyon è insieme un museo archeologico all'aperto e uno
straordinario terreno di avventura. Per quanto isolato e selvaggio, il canyon percorso dal Fish River è stato
conosciuto dall'uomo fin da tempi molto lontani. Secondo i San, uno dei primitivi popoli del deserto, il canyon fu
creato dal serpente Koutelga Kooru, che si ritirò qui in una profonda tana per sfuggire ai cacciatori che lo
inseguivano. La valle del Fish River offre al camminatore uno dei percorsi più affascinanti dell'intero continente
africano, in ambiente selvaggio, spettacolare e assai ricco di sorprese.
Il canyon ebbe origine da un movimento tellurico, e nell'arco di 650 milioni di anni fu ulteriormente modellato
da fenomeni erosivi. Principale responsabile di questi fenomeni è il fiume Fish River, che un tempo portava
abbondanti volumi d'acqua; oggi per la maggior parte dell’anno il fiume è in secca, ma vi sono pozze d’acqua
semipermanenti che garantiscono la sopravvivenza di flora e fauna; durante la stagione delle piogge, da
Gennaio ad Aprile, il fiume può divenire impetuoso. Nel Fish River Canyon si trovano molti esemplari di Aloe
dichotoma o albero faretra, che fiorisce in inverno, da maggio a luglio. Alcuni di questi alberi hanno oltre 300
anni. Altre specie vegetali presenti in abbondanza nel canyon includono diversi tipi di succulente, come il
velenosissimo melkbos. Tutta la vegetazione della zona è notevolmente adattata all'ambiente desertico e può
sopravvivere a periodi di siccità prolungata. Nel canyon vivono numerose specie di mammiferi, inclusi kudu,
saltarupi (klipspinger), raficeri (steenbok), springbok, zebre di Hartman, leopardi, babbuini, iraci del Capo, e
numerose specie di roditori, tra cui i ratti delle rocce. Gli uccelli sono relativamente abbondanti, soprattutto nei
periodi in cui è presente acqua; si possono avvistare per esempio aquile nere, aquile pescatrici, diverse specie di
martin pescatore, pellicani, aironi e struzzi.
Con la fusione del Centro Termale di Ai-Ait, il Fishriver Canyon e i Monti Huns, in un'unica area di
conservazione di 346.117 ettari, venne creato nel 1989 il Parco del Fishriver Canyon. La principale attrazione
è il suo paesaggio isolato e lunare, e anche la ricchezza delle sue piante zerofite, come il "halfmens" o pianta
proboscide.
Ci fermeremo ad Ai-Ais, conosciuta per le sorgenti termali. e luogo di sosta ideale per un bagno in
piscina che ci ritempri dall’attraversata del deserto.
Ai-Ais che nella lingua locale significa “l’acqua che brucia” è un’insieme di fonti termali sulfuree che si trovano in
questa area, nel sud del Fis River Conservation Area. Il resort è stato realizzato in prossimità di una delle fonti,
che sgorga all’interno dell’area.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Hobas Campsite, o similare, servizi igienici in
comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
Attività opzionale ed a pagamento: Escursione in canoa sull’Orange River di mezza giornata.
6° giorno:
FISH RIVER CANYON - NAMIB NAUKFLUT NATIONAL PARK
Ci rimettiamo in marcia verso quella che è considerata la meta per eccellenza della Namibia, il deserto
del Namib e le sue famosissime dune, iscritto alla Lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Questa
sera ci godiamo la cena intorno al fuoco, rilassandoci ammirando il cielo tempestato di innumerevoli
stelle e ascoltando gli affascinanti suoni del deserto.
Attraverso paesaggi che mutano continuamente in un territorio stupefacente e vario: spazi sconfinati e dune
che entrano nel mare, paesaggi dolci e poi drammatici e aspri, savane e montagne, raggiungeremo il deserto del
Namib. Il Namib è uno dei più antichi deserti del mondo; il suo nome significa ‘il nulla’. Si estende per 1600 Km
lungo la costa e per altri 500 Km verso l’interno. In nessun altro luogo al mondo esistono paesaggi così desolati
e al tempo stesso così affascinanti.
Le dune del deserto del Namib sono “scappate” in un momento di ira divina. Così vuole la leggenda. In realtà
questo è uno dei punti più suggestivi della Namibia. Se la rabbia di Dio ha un colore, allora non può essere che
un arancione che a tratti sconfina nel rosso, a tratti s’aggrappa al giallo. È il colore delle dune del deserto del
Namib. Perché – almeno così dicono – Dio creò la Namibia in un momento di rabbia. E pur con tutta l’ira divina
non si può certo dire che la Namibia e il deserto del Namib siano venuti male, e non c’è dubbio che le dune del
Namib siano tra gli spettacoli naturali più insoliti al mondo. Soprattutto quando sono seminascoste dalla
nebbia. Strano o no, ma qui – nel deserto del Namib – può capitare di “navigare” nella nebbia. Di strano ci sono
anche gli animali – elefanti, leoni, giraffe e rinoceronti, per esempio – non propriamente tipici di un deserto.
Fra le specie vegetali più insolite si deve citare la Welwitschia mirabilis, dotata solo di due foglie, che possono
arrivare a diversi metri di lunghezza, perché crescono durante tutta la vita della pianta, che in alcuni esemplari
si ritiene possa superare i 2000 anni. A causa delle loro caratteristiche uniche, le Welwitschia furono citate da
Charles Darwin come "l'ornitorinco del regno vegetale". Una zona particolarmente ricca di esemplari di questa
specie è la Moon Valley, un complesso di formazioni rocciose modellate dal corso del fiume Swakop
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Sesriem Campsite, o similare, servizi igienici in
comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
7° Giorno:
SOSSUSVLEI – DEADVLEI - SESRIEM
La giornata di oggi, inizierà all’alba per poter raggiungere al più presto la zona del Sossusvlei, e poter
scalare la famosa duna 45, con le luci dell’alba. Ci godremo l’alba sulle dune assorbendo la visione
spettacolare dei colori mutevoli delle dune di sabbia: paesaggi grandiosi, tra i più spettacolari di tutta
l'Africa, talvolta addirittura unici.L’escursione proseguirà in fuoristrada con l’esplorazione sia del
Sossusvlei che del Deadvlei.
Tra le imponenti dune rosse del Parco Nazionale del Namib Naukluft, nel deserto del Namib, esiste una zona
conosciuta come Sossusvlei, un paesaggio strano e alieno che sembra non appartenere a questo pianeta. Il
paesaggio della zona di Sossusvlei è caratterizzato da dune di sabbia dai colori intensi, compresi fra il rosa e
l'arancione. Tale colorazione è dovuta alla composizione ferrosa della sabbia e alla sua ossidazione; le dune più
antiche sono quelle dal colore rosso più intenso. Diverse dune dell'area di Sossusvlei superano i 200 m di
altezza rispetto al suolo circostante, e si classificano fra le più alte del mondo. A causa dell'eleganza e della
varietà dei suoi paesaggi e dei suoi contrasti di colore, l'area di Sossusvlei è una delle icone della Namibia e uno
dei luoghi più fotografati dell'Africa australe. Il tramonto sulle dune è una visione spettacolare, i colori mutevoli
delle dune di sabbia creano paesaggi grandiosi, tra i più spettacolari di tutta l'Africa, talvolta addirittura unici.
Il fiume Tsauchab, asciutto per gran parte dell'anno, lo ha scavato nella roccia sedimentaria nell'arco di un
periodo di circa 15 milioni di anni. In afrikaans, "Sesriem" significa "sei cinghie", e deriva dal fatto che i primi
coloni dovevano usare un sistema di sei corregge per estrarre l'acqua dal fondo della gola. In alcuni tratti il
canyon è piuttosto stretto (fino a un minimo di 2 m); in questi punti si formano delle pozze d'acqua perenni, da
cui gli animali possono bere.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso il Desert Shelter Cha Re, servizi igienici in
comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
8°- Giorno
PARCO DEL NAMIB NAUKLUFT - SWAKOPMUND
Dopo una breve sosta attraversando il Tropico del Capricorno, ci dirigeremo lungo la costa atlantica
della Namibia verso la città di Swakopmund, dove pernotteremo. Lungo il percorso faremo una sosta
alla Walvis Bay, dove spesso si può godere della bellissima vista di centinaia di flamingos.
La collocazione ideale della baia come punto d'approdo intermedio sulla via per il Capo di Buona Speranza, e la
presenza del frangiflutti naturale costituito dalla lingua di terra chiamata Pelican Point fece sì che qui
sorgessero numerosi insediamenti europei e giustifica la tormentata storia della baia, da sempre al centro di
contese internazionali.
Definita luogo incantato o quanto meno singolare, Swakopmund è una città della Baviera trapiantata in un
deserto africano. Architetti tedeschi degli inizi '900 fecero a gara per ricreare atmosfere di una città della
madrepatria secondo i dettami dello Jugendstil allora imperante. Una visita a Swakopmund è ampiamente
giustificata anche soltanto dalle sue architetture. Il principale centro sulla costa, è una cittadina in espansione
rinserrata fra il deserto e l'oceano. Dietro, la sabbia di continuo l'assedia, mentre davanti impera l'oceano scuro
e sconfinato. La corrente del Benguela proveniente dal Polo Sud, rende le acque fredde, buone per la pesca e le
ostriche, e a volte copre il paesaggio di nebbiolina azzurra. La cittadina confortevole, ricca di negozietti
caratteristici, ristorantini, mercatini e ospitalità, offre anche diverse attività turistiche, come un giro mozzafiato
sul quad nelle dune del deserto, con là in fondo il riverbero dell'oceano, o un'escursione avventurosa e sognante
nella Valle della Luna. O il museo delle pietre, in centro. Imperdibili poi, la crociera a Walwis Bay e l'emozione
del Sandwich Harbor, in jeep fra dune spettacolari, per un'attraversata wild davvero indimenticabile.
Da Windhoek, la catena montuosa Khomas Hochland si estende ad ovest in modo da formare una zona
panoramica di transizione tra l'altopiano centrale e le pianure del Namib. Sulla strada per Swakopmund e
Walvis Bay, il panorama offre uno spledido scenario che rende il viaggio davvero piacevole, anche se il vero
punto forte vi aspetta sulla costa. Proprio come la strada inizia a scendere a livello delle pianure, la vista è
sollecitata dall’intenso arancione delle dune che appaiono sulla sinistra, mentre il naso cattura prima la brezza
salata del mare che si estende davanti.
Pernottamento al Amampuri Lodge , camere doppie con servizi privati, o similare, trattamento HB
(prima colazione e pranzo).
9° giorno:
SWAKOPMUND
Giornata libera a disposizione per il relax, la visita di Swakopmund o per una delle numerose attività che
offre questa cittadina, tra cui una escursione in barca con visita ai delfini, sci d’acqua, sand boarding
(snow borad sulla sabbia), quald biking ed altre. Potete avere una idea di queste attività sul sito
NamibiaDesertExplorers.com (Tutte le attività sono opzionali ed a pagamento).
Caratterizzata da un’atmosfera coloniale prettamente tedesca, la città sorge sulla costa atlantica, in
corrispondenza della foce a delta del fiume Swakop, da cui prende il nome ("Swakopmund", in tedesco, significa
"foce dello Swakop"). Circondata dal deserto del Namib e dall'oceano, Swakopmund ha un clima temperato,
con temperature medie comprese fra 15 °C e 25 °C e meno di 15 mm di pioggia all'anno. Alla scarsità di
precipitazioni supplisce la fredda corrente oceanica del Benguela, che trasporta nell'area umidità in forma di
nebbie mattutine.
Entrare in Swakopmund da una strana sensazione, soprattutto fuori stagione turistica, quando la città, inserita
tra le onde fragorose dell’Atlantico e il deserto del Namib, appare come un surreale residuo coloniale e
trasmette una strana sensazione di calma e tranquillità atavica. La gente di Swakopmund è formata da un mix
eccentrico di residenti tedesco-namibiani e turisti tedeschi provenienti dall'estero, che si sentono a casa, per il
modo tipicamente tedesco di comfort e ospitalità. Con le sue passeggiate al mare, case a graticcio e gli edifici di
epoca coloniale, sembra che solo la sabbia trasportata dal vento e le palme distinguono Swakopmund dai centri
di villeggiatura lungo le coste del Mare del Nord e del Mar Baltico della Germania.
Swakopmund ospita alcuni dei più importanti esempi di architettura coloniale tedesca. Fra i monumenti di
particolare interesse si possono citare la prigione di Altes Gefängnis, progettata da Heinrich Bause nel 1909, e
la Wörmannhaus del 1906, oggi sede della biblioteca pubblica. Altri luoghi di interesse culturale includono il
museo sui trasporti e l'acquario nazionale (National Marine Aquarium).
Negli immediati dintorni si trovano diversi luoghi di interesse naturalistico, fra i quali spiccano le dune di sabbia
vicino a Langstrand, a sud dello Swakop. Sono mete turistiche anche un ranch in cui si allevano cammelli
(aperto al pubblico) e la "Martin Luther", una locomotiva a vapore del 1896 abbandonata in mezzo al deserto,
attualmente restaurata e ricoverata nel locale museo.
Pernottamento al Amampuri Lodge , camere doppie con servizi privati, o similare, trattamento BB
(prima colazione).
10° giorno:
SWAKOPMUND – SPITZKOPPE
Il viaggio prosegue verso nord, percorrendo una parte della famosa strada dello Skeleton Coast, e
proseguiremo poi sino a raggiungere le montagne di Spitzkoppe dove una guida locale ci accompagnerà
nella visita di questa località e delle famose pitture ruestri del popolo San. Procederemo per la cittadina
di Khorixas per il pernottamento.
Nel cuore del Namib, uno dei più aridi deserti del pianeta, svetta l’inconfondibile silhouette di questa montagna
irreale e maestosa. Le sue tre cime granitiche s’innalzano sulla piana circostante. La roccia, completamente
spoglia di vegetazione, ha più di 700 milioni di anni; la vetta più alta tocca i 1784 m s.l.m., e si staglia quasi a
picco per 1728 m dall'altopiano circostante: un'isola di granito che brilla di un bagliore rosa. Il poeta Gordon
Howard ha così cercato di evocare la magia dello Spitzkoppe. “Grandiosi monoliti intonano la solenne sinfonia
dei tempi; un’altalena di giorni e notti scheggia la pelle di granito di pendio in pendio”. Lo Spitzkoppe è uno dei
luoghi naturali più accattivanti della Namibia ed offre un impatto estetico davvero inconfondibile. Una
curiosità: le condizioni estreme di questo territorio hanno fatto sì che la vetta dello Skitzkoppe rimanesse
inviolata fino al 1946. Alto 1728 metri e una somiglianza impressionante con il “nostrano” Cervino, non a caso
si è guadagnata l’appellativo di “Cervino d’Africa”, presenta delle graziose forme arrotondate visibili a molti
chilometri di distanza. In effetti, questa cima è in realtà una antica sacca di magma granitico sepolta per molto
tempo nelle rocce tenere del Damaraland. 500 milioni di anni fa, il suolo attuale aveva un’altitudine maggiore
di almeno 1000 metri, ma da allora, l'erosione (il vento che spazza la sabbia del deserto, la temperatura che
sale e scende rapidamente) ha poco a poco scavato il suolo e rimosso la roccia più dura dando vita alle
rotondità dello Spitzkoppe che dominano adesso una vasta pianura sassosa. Scalare questa montagna è sempre
stata, per le popolazioni insediate in questi territorio, una sfida intrigante, ma allo stesso tempo titanica: solo
con l’introduzione delle più moderne tecniche di alpinismo, infatti, scalare Spitzkoppe è divenuto possibile.
Ovviamente, compiere la scalata di questo monte richiede un livello di preparazione atletica molto elevato, che
non tutti possono vantare; per visitare questa zona e vivere una splendida esperienza a stretto contatto con
una natura totalmente incontaminata non è indispensabile però essere degli sportivi,
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Siptzkoppe Campsite, servizi igienici in
comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
11° Giorno:
KHORIXAS – VISITA DEGLI HIMBA - OUTJO
Visiteremo una comunità Himba vicino a Kamanjab, dove si avrà l'opportunità di interagire con le
persone che vi abitano. La diminuzione del numero dei pastori Himba che ancora vivono nel loro
ambiente naturale ha portato a proteggerli, per quanto possibile, con la creazione di una "zona
cuscinetto", o una "tribù educata" ad interagire con i viaggiatori, dove i turisti che desiderano
comprendere e conoscere gli Himba, il loro stile di vita e le loro tradizioni, possono farlo senza
interferire con quelli che ancora vivono nel loro ambiente naturale.
I profitti generati dalle visite dei turisti, vengono impiegati in progetti per il bene della comunità. Al
termine delle visite le donne offrono in vendita oggetti di artigianato, monili etc. Il ricavato di queste
vendite è uno dei mezzi di sussistenza della famiglia.
Gli Himba sono caratterizzati dalla loro indole, orgogliosa ma cordiale e le donne si notano per la loro inusuale
bellezza valorizzata da intricate pettinature e tradizionali vestiti. L'incontro con la popolazione Himba, che
conserva ancora usi e costumi tradizionali, costituirà un'esperienza decisamente unica. A differenza di quanto
si creda, gli Himba non sono né antichi né tantomeno primitivi. La loro nascita risale alla seconda metà del XIX
secolo. In quel periodo le tribù nama cominciarono ad attaccare sistematicamente i pastori herero che
abitavano le aride steppe del Kaokoland. Per sfuggire a queste razzie, un gruppo di Herero fu costretto ad
attraversare il fiume Kunene e riparare in Angola, chiedendo cibo e pascoli alla tribù boscimane degli Ngambwe
e guadagnandosi così il nome di ovaHimba, «il popolo che mendica». Solo nel 1920, sotto la guida di un capo
chiamato Vita («Guerra»), gli Himba riuscirono a riattraversare il Kunene e tornare ai loro pascoli. Nei decenni
passati in esilio, il loro destino si era definitivamente separato da quello degli altri Herero, i quali erano entrati
in contatto con i colonizzatori tedeschi che ne avevano mutuato alcune usanze.
Tra gli Himba il rito della mungitura si ripete uguale a se stesso ogni mattina ed è uno dei momenti
fondamentali della giornata perchè serve a mantenere la disciplina e la coesione del gruppo. Dopo la mungitura
gli uomini portano al pascolo le vacche mentre i ragazzi più grandi si prendono cura dei vitelli e delle capre. Le
donne, oltre all’accudimento dei più piccoli, svolgono i lavori più pesanti, raccolgono l’acqua, costruiscono le
capanne, intrecciano cesti e pestano nei mortai il mais o la terra rossa che serve per l'impasto di cui si coprono
con cura il corpo e i capelli. Gli Himba continuano a rifuggire dal mondo moderno. I missionari non riuscirono
mai a convincere le donne a coprirsi il petto. Uomini e donne, infatti, indossano pochi capi di vestiario: le donne
indossano solamente gonnellini di pelle, calzano sandali in cuoio, lasciano i seni scoperti e, come detto,
ricoprono la pelle e i capelli con uno strato di grasso e polvere d’ocra ricavata da una pietra. Adornano il loro
corpo con particolari monili, bracciali, cavigliere, cinture e grosse collane ricavati dal cuoio e dal ferro ed
abbelliti con conchiglie provenienti dalla Skeleton Coast. La tipologia di acconciatura varia con l’età: da
bambine i capelli sono raccolti in due grosse trecce che cadono in avanti ai lati del viso mentre in età fertile le
ragazze si pettinano creando tante strette e lunghe treccine. Diventate mogli, utilizzano una crocchia di pelle di
capra per ornamento che ferma una parte dei capelli sopra la testa. I capelli vengono impregnati di fango e dello
stesso impasto usato per la pelle del corpo. Anche gli uomini indossano solamente gonnellino in pelle e sandali,
con l’aggiunta di una grossa collana di cuoio e ferro ricoperta di grasso. Bambini e ragazzi vengono rasati quasi
completamente ad eccezione di un codino, mentre gli uomini sposati indossano un piccolo copricapo scuro.
La quasi assenza di contatti con gli europei ha favorito gli Himba nel mantenimento delle loro tradizione e di
gran parte dello stile di vita. I villaggi Himba sono costituiti da capanne di forma conica, realizzate in modo
rudimentale utilizzando sterpi, fango e sterco di vacca. Sono pastori nomadi e per questo si spostano, anche due
o tre volte in un anno, in cerca di nuovi pascoli per il loro bestiame.
Dal punto di vista religioso, anche se la Namibia è quasi totalmente cristianizzata per lo più secondo il rito
luterano, in molti villaggi Himba si pratica la religione animista. È consueto, infatti, che la donna più anziana del
villaggio curi che il fuoco sacro, che è sempre acceso al centro del villaggio, non si spenga mai, perché in esso è
rappresentato lo spirito protettivo del Bene.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Etotongwe Lodge, servizi igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
12°-13° Giorno:
OUTJO - PARCO NAZIONALE DI ETOSHA
Proseguiamo per il Parco nazionale Etosha, il più importante parco faunistico della Namibia e uno dei
più importanti dell'intera Africa con un'estensione complessiva di 22.000 km²., dove pernotteremo per
due notti.
Le giornate saranno dedicate ai safari all’interno del parco, che verranno effettuati usando il nostro
veicolo.
La pozza d’acqua illuminata in prossimità del resort, attrae una grande quantità di animali durante la
notte, permettendo così di vedere incredibili scene di vita naturale.
Il parco fu fondato nel 1907, epoca in cui la Namibia era ancora una colonia tedesca col nome di Africa
tedesca del sud-ovest. Con un'area di 100.000 km², il parco era all'epoca la più grande riserva faunistica del
mondo. Negli anni sessanta il parco venne progressivamente ridimensionato, fino a raggiungere l'attuale
estensione. Gran parte del parco è caratterizzato da un ambiente di savana semi-desertica, che si sviluppa
attorno a una depressione salina centrale di 5000 km² (circa 130 km di lunghezza e 50 km di larghezza nel
punto più ampio), nota come Etosha Pan, quasi completamente priva di vegetazione. Il parco è rinomato per la
notevole popolazione di elefanti, ma sono rappresentate, in generale, una buona parte delle specie animali
dell'Africa subsahariana, inclusi tutti e cinque i "big five". Fra i mammiferi presenti nel parco si possono citare
gli elefanti, gli springbok, le zebre di Burchell, le giraffe, gli orici, i kudu, gli gnu, gli eland, i dik dik, i leoni, le iene,
gli sciacalli, i leopardi e i ghepardi. Endemico della zona, ma in via di estinzione, è il raro impala dal muso nero.
Le autorità del parco hanno recentemente reintrodotto i rinoceronti neri e i rinoceronti bianchi, che è
relativamente facile avvistare nei pressi della pozza di Okaukuejo. Le pozze d’acqua illuminate presso gli
accampamenti di Okaukuejo e Namutoni attraggono una grande quantita` di animali durante la notte, dando
così la possibilità di assistere a incredibili scene di vita naturale.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Okaukuejo o Namutoni o Halali resort, servizi
igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
Attività opzionale ed a pagamento: Safari notturno in fuoristrada, organizzato dalle guide del parco.
14° Giorno:
PARCO NAZIONALE DI ETOSHA - WINDOEK
Dopo un’ultimo safari fotografico lasciamo il Parco per dirigerci verso Windoek, la capitale della
Namibia. Faremo uno stop in centro città per una breve visita e poi proseguiremo per il nostro lodge
dove pernotteremo. Per chi lo desidera, sarà possibile cenare al famoso Joe’s Beer House restaurant.
La città di Windhoek è tradizionalmente conosciuta con due nomi: Ai-Gams per i Nama (il nome fa riferimento
alle sorgenti calde che un tempo facevano parte della città) e Otjomuise (che significa "posto del vapore") per gli
Herero. I primi insediamenti a Windhoek si devono all'acqua delle sue sorgenti calde. A metà dell'800 il
Capitano Jan Jonker Afrikaner si insediò vicino a una delle principali sorgenti calde. Windhoek, città dai molti
volti è pulsante di vita, opportunità e promesse di avventure, una città multiculturale, caratterizzata dalla
tranquilla coesistenza e ampio spazio vitale per la sua gente. Il fascino della città di Windhoek sta nel suo
armonioso mix di culture africane ed europee e la cordialità della sua gente. La città è una bomboniera che
racchiude strutture color pastello di delicata bellezza, in stile coloniale circondate da giardini e lussureggianti
parchi. Molti interessanti edifici e monumenti sono stati conservati quale testimonianza della storia. Alcuni
sono rappresentativi del periodo coloniale, mentre altri testimoniano la conquistata indipendenza della
Namibia. L'edificio più caratteristico e storico di Windhoek è la chiesa luterana Christuskirche. Progettata da
Gottlieb Redecker all'inizio del XX secolo, questa chiesa presenta una inedita ibridazione fra il neogotico e l'art
nouveau. I muri sono stati realizzati con una qualità di pietra saponaria tipica della zona. L'altare è decorato
con una Resurrezione di Lazzaro copia di un celebre lavoro di Rubens. Alte Feste, il più antico edificio
sopravvissuto di Windhoek, risale al 1890-92, e in origine serviva come sede della Schutztruppe; oggi ospita la
sezione storica del Museo Nazionale della Namibia, che contiene cimeli e le foto del periodo coloniale e
manufatti indigeni.
Pernottamento al Heja game lodge, came doppie con servizi privati, trattamento HB (prima colazione e
pranzo)
Attività opzionale ed a pagamento: cena al Joe’s Beer House restaurant.
15° Giorno:
WINDHOEK –GHANZI
Una sveglia mattutina e, dopo colazione, lasciamo la capitale della Namibia e attraversiamo il confine
con il Botswana per dirigerci a Ghanzi, dove pernotteremo. Qui ci gusteremo una cena tradizionale e
potremo anche assistere alle danze tribali del popolo San.
Al di là degli imponenti spettacoli naturali che offrono sia flora che fauna, quello che affascina del Botswana
sono anche le tradizioni e la cultura delle popolazioni locali. Diverse ondate migratorie sono avvenute nel corsi
dei secoli e a testimonianza di questo nel paese permangono almeno una ventina di lingue parlate. Secoli fa il
territorio era popolato dai noti Boscimani o San, i cacciatori che costituivano la più antica etnia del Botswana:
al giorno d’oggi sono pochi i rappresentanti rimasti, ospitati nelle riserve come quella del Kalahari centrale. Le
prove archeologiche suggeriscono che i Boscimani abitino l'Africa meridionale da almeno 22.000 anni. Insieme
ai pigmei dell'Africa centrale, i boscimani sono stati considerati la possibile fonte della linea di discendenza del
DNA mitocondriale, la leggendaria Eva mitocondriale.
Tra le credenze dalle radici primordiali ed alcuni riti affascinanti permane la Danza della Pioggia, dove ad
accompagnare le cadenze ritmiche ci sono strumenti tipici a percussione, e riti di iniziazione maschili e
femminili. Importante nella vita di ogni uomo è il culto degli antenati: è attraverso le loro residenze ultraterrene
che aiutano i discendenti a risolvere i problemi, entrando in contatto solo con i capifamiglia. Il folclore dell'etnia
San è ricco di interpretazioni soprannaturali per i fenomeni della natura, orchestrati da Nodima, il bravo
ragazzo, e Gcawama, malizioso e imbroglione. I Boscimani amano l'arte e in particolare la musica, il canto e la
danza. Il loro principale strumento musicale è una specie di arco che tengono premuto contro la bocca,
adoperano anche una specie di lira a quattro corde, non usano, invece, tamburi. Danzano spesso sia per il
piacere personale sia per piacere degli altri. Ancora oggi in molte comunità boscimani le famiglie si raccolgono
intorno al fuoco di notte: le donne forniscono con mani e piedi la base ritmica delle danze. C'è la danza del
fuoco, la danza dell'antilope; c'è il gioco dei mimi: i ragazzi si appoggiano sulla schiena delle madri, mentre esse
cantano canti purificatori.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Ghanzi Trail Blazers o similare, servizi igienici
in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
16° Giorno:
GHANZI –OKAVANGO DELTA
Prima di proseguire il nostro viaggio a nord verso Maun ed il Delta dell’Okavango e avventurarci nella
boscaglia, questa mattina, chi lo desidera, avrà la possibilità (a pagamento) di partecipare ad una
passeggiata nel bush accompagnata da guide San. Nel pomeriggio proseguiremo per Sepupa dove
pernotteremo., e da dove inizierà la nostra avventura dui due giorni nel Delta. La vostra guida vi darà
istruzioni su come prepararsi: sarà necessario preparare l’occorrente per questi due giorni in uno zaino,
perché parte del viaggio sarà a bordo di imbarcazioni e mokoro.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Sepupa Swamp Stop Rest Camp o similare,
servizi igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
17° - 18° Giorno:
OKAVANGO DELTA
Dopo colazione, con un volo panoramic ci trasferiremo nel cuore del Delta, dove trascorreremo le
prossime due notti. Sarà necessario preparare l’occorrente per questi due giorno in uno zaino, perché
parte del viaggio sarà a bordo di imbarcazioni e mokoro. La navigazione del Delta è esclusivo
appannaggio di un’imbarcazione singolare quanto geniale: il mokoro, una canoa monolitica ricavata da
un tronco d’albero. Il tronco viene scavato, fino a ricavarne un vano interno, poco profondo, e lungo
quanto l’intera imbarcazione. Infine vengono modellate la poppa e la prua, con la tipica forma
rastremata, per fendere l’acqua.
All'arrivo ci prepariamo per la nostra crociera in mokoro, che terminerà ammirando il tramonto e gli
spettacolari giochi di luci e colori nei corsi d'acqua del Delta. Passiamo la serata intorno al fuoco
accompagnati dai molti suoni della natura.
Il Botswana è senza dubbio uno dei paesi più affascinanti di un continente affascinante chiamato Africa.
Botswana è sinonimo di immense praterie e di cieli infiniti, di grandi riserve e di fenomeni della natura del tutto
particolari: Il delta dell’Okavango è uno di questi. Il vasto territorio del Botswana è quasi completamente
avvolto dall’abbraccio delle sabbie del Kalahari, sulle quali una pianura semiarida mista a savana costituisce
l’ambiente predominante, ma nell’angolo nord-occidentale del paese, si compie un miracolo ambientale e la
natura ci stupisce ancora una volta. L’Africa, che non conosce compromessi, offre proprio qui, nel cuore del
Kalahari, un delle poche “terre umide” rimaste sul pianeta: un bioma unico e di incommensurabile valore. Il
miracolo si compie per mezzo di un fiume: l’Okavango. È difficile resistere all’incantesimo di questa natura e dei
suoi habitat incontaminati.
Nel delta dell’Okavango è situata la famosa Riserva Faunistica di Moremi. Gli abitanti originari della zona (i
Boscimani River) sono stati spostati alla periferia della riserva, costruendo il villaggio Khwai vicino all'uscita
della Porta Nord del parco. Gli incantevoli paesaggi della Riserva Moremi, all’estremità orientale del delta,
sono considerati i più suggestivi dell’Africa meridionale. Caratterizzata da un forte personalità, la Riserva
Moremi vanta habitat naturali molto vari: tra boschi di mopane e acacie, savana, foreste fluviali, pianure
alluvionali e corsi d’acqua permanenti, dove vivono iene, leoni, zebre, impala, bufali, leopardi, elefanti e
ippopotami. La vegetazione è varia, la terraferma costellata da paludi permanenti e stagionali, con una
conseguente eccellente diversità sia di animali che di uccelli. Le battute di caccia sono più concentrate intorno
all'acqua permanente durante la stagione secca (aprile - ottobre) essendo troppo caldo il clima nei mesi
successivi. La stagione delle piogge (novembre-aprile) ravviva il paesaggio lussureggiante con fiori di campo,
sensazionali rovesci temporaleschi e tramonti spettacolari.
La navigazione del Delta è esclusivo appannaggio di un’imbarcazione singolare quanto geniale: il mokoro, una
canoa monolitica ricavata da un tronco d’albero. Il tronco viene scavato, fino a ricavarne un vano interno, poco
profondo, e lungo quanto l’intera imbarcazione. Infine vengono modellate la poppa e la prua, con la tipica forma
rastremata, per fendere l’acqua. Percorrere il Delta a bordo del mokoro è una sensazione unica, si rimane
inebriati da tanta abbondanza d’acqua tra muraglie di papiro che si inchinano, quasi a vole sfiorare le
imbarcazioni. Il silenzio della natura rigogliosa è rotto soltanto dai tuffi della pertica nell’acqua. Il passeggero si
trova praticamente al livello della superficie, così che pare di nuotare lungo i canali, piuttosto che navigarli.
Nel Delta la pianura alluvionale si trasforma in un labirinto di canali, paludi e isolotti, dove l’acqua è poco
profonda e la corrente così debole da non raccogliere quasi detriti. Questo fenomeno rende l’acqua del Delta
straordinariamente limpida e pura, tanto da poterla bere. La zona più interna del Delta è un ambiente di acque
perenni, ma spostandosi verso l’esterno, si incontrano una miriade di isole e isolotti, la cui estensione va da
pochi metri quadrati a decine di chilometri quadrati. La vegetazione cresce rigogliosa: alte palme di
Mokolwane, distese di acacie variegate, alberi delle salsicce (Kigelia africana) dagli splendidi fiori purpurei e
centinaia di altre specie, isole galleggianti di ninfee, muraglie di papiri, ampie distese erbose e boschi
lussureggianti creano un habitat ideale per una quantità incredibile di animali. Più di 500 specie di uccelli
popolano il Delta, e quasi tutti i grandi mammiferi Africani si trovano in questo paradiso. Branchi di elefanti e
mandrie di bufali solcano gli acquitrini erbosi; i lichi, le sinuose antilopi della palude, sembrano volare sull’acqua
quando corrono tra i canali del Delta. Ippopotami e coccodrilli popolano le acque placide e dietro a mandrie di
zebre e branchi di impala, si muovono i leoni, i licaoni, le iene e il leopardo.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Nguma Island Lodge o similare, servizi igienici
in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
19° Giorno:
OKAVANGO DELTA – CAPRIVI
Dopo colazione, lasciando il Delta, riprendiamo la strada verso Nord e rientriamo in Namibia.
Pernotteremo sulle rive dell’Okavango, nell’area di Caprivi.
La regione di Caprivi è una sottile striscia di territorio, lunga 450 chilometri e larga appena 35, che si estende
verso l’interno nel nordest della Namibia. Si tratta di uno dei pochi punti di incontro al mondo tra cinque paesi:
Namibia, Botswana, Angola, Zambia e Zimbabwe. Caprivi costituisce un’anomalia rispetto al resto della
Namibia, soprattutto dal punto di vista geomorfologico. La sua superficie è coperta da una florida vegetazione
di latifoglie e il suo clima è tropicale, con un’alta piovosità che mantiene le pianure alluvionate e paludose
anche nelle stagioni più secche. Su di esse si riflette l’impareggiabile luce africana, rendendo i colori ancora più
brillanti e nitidi, conferisce a questo angolo africano un supplemento di autenticità. Una primordiale magia
sfrigola nell’aria pulita. La percezione a fior di pelle è di una pace minata in ogni istante dal pericolo incombente
di un predatore. Gli impala scappano sollevando gocce schizofreniche, mentre le famiglie di elefanti arrivano al
tramonto per abbeverarsi nelle grandi pozze, coi cuccioli sempre protetti tra le possenti gambe degli adulti.
Eppure è proprio a star lì, in mezzo a un niente apparente, con l’occhio che inciampa su alberi uguali a loro
stessi, su qualche mastodontico baobab, su fili di sterpaglia disordinata, con un silenzio così rumoroso da
scavare dentro, che può capitare di sentirsi vivi. È a star dove nulla pare accadere, piccoli e indifesi davanti alla
potenza della natura, che talvolta ci si sente improvvisamente tornati alle proprie origini.
Il bracconaggio senza regole, negli anni ’70 e ‘80, durante le guerre per l’indipendenza dal governo centrale,
compromise la ricchezza naturalistica di questo luogo, ma l’istituzione di diversi Parchi Nazionali nell’ultimo
decennio ha contribuito a ripopolare l’area. Ora, non del tutto abolita, la caccia viene regolamentata con delle
regole ferree e costi elevati, che la rendono un vizio di pochi ricchi. I turisti interessati ai safari fotografici invece
trovano ampio godimento dall’avvistamento degli animali e dall’accoglienza nei lodge o nei camping situati nei
punti più suggestivi del bush.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Rainbow River Lodge o similare, servizi igienici
in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
20° Giorno:
CAPRIVI - CHOBE NATIONAL PARK
Proseguendo a Nord, attraverseremo la striscia di Caprivi verso Kasane. Nel pomeriggio ci godremo un
game drive a bordo di veicoli fuoristrada e una crociera al tramonto sul fiume Chobe, famoso per i suoi
bellissimi panorami, i suoi magnifici tramonti e l’abbondanza di animali ed uccelli.
Il fiume Chobe fa parte del famoso Chobe National Park, che si estende per 11mila km quadrati nell’area nord-
ovest del Botswana. Pochi altri luoghi al mondo possono competere con questo parco per varietà e
abbondanza della fauna, che include i grandi predatori e la più alta concentrazione di elefanti in Africa (se ne
contano 120.000 esemplari). La crociera lungo le rive del fiume Chobe è una tra le esperienze più
entusiasmanti e coinvolgenti che si possono fare in Botswana. Grazie alla costante presenza di acqua, le rive di
questo grande fiume sono frequentate da numerosi animali che si possono ammirare con facilità a bordo di
piccole imbarcazioni che solcano le scure acque di questo fiume. L’erba verde della piana attira mandrie di
bufali e branchi di elefanti, veri protagonisti in questo Parco di unica bellezza. Questi enormi pachidermi
attraversano continuamente il fiume, a nuoto o lungo i guadi, passando da una riva all’altra e sostando sulle
isole erbose. La zona ad est di Serondela, è particolarmente frequentata dagli elefanti. Qui, infatti, il fiume
compie alcune anse e crea una piccola laguna. I branchi di elefanti, guidati dalle anziane matriarche, vi si
recano con frequenza, non soltanto per dissetarsi, ma anche per fare bagni spettacolari. Capitare durante uno
di questi bagni collettivi, costituisce una fortunata esperienza. Mentre alcuni esemplari montano la guardia ai
lati del branco, gli altri alternano rumorose bevute a bagni giocosi e spensierati, durante i quali si immergono,
fingono di lottare, si spruzzano e fanno capriole. Talvolta, quando nelle vicinanze si trova un gruppo di
ippopotami, qualche elefante baldanzoso si lancia nell’acqua, simulando una carica accompagnata da sonori
barriti e, di solito, non servono molte finte cariche per allontanare gli sfortunati ippopotami. Non è raro
incontrare anche i leoni, che abbondano sempre ove abbondano i bufali. Talvolta, si può assistere ad una
singolare scena: piccole mandrie di bestiame domestico pascolano lungo la riva settentrionale del Chobe,
mischiandosi con i branchi di elefanti, in pacifica quanto insolita convivenza. Le acque di questo fiume sono
inoltre ricche di ippopotami e di enormi coccodrilli che, grazie all'abilità delle guide e dei piloti, sono facili da
avvistare e avvicinare.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Thebe River Safaris, o similare, servizi igienici
in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
21° Giorno:
CHOBE NATIONAL PARK – VICTORIA FALLS
Dopo colazione, arricchiti di piacevoli ricordi di sensazioni, emozioni ed esperienze, attraversiamo la
frontiera dello Zimbabwe e percorriamo il breve tratto per le Cascate Vittoria, senza dubbio uno degli
spettacoli più suggestivi e magnifici dell’Africa.
Le Cascate Vittoria, “un luogo creato per gli angeli” come sono state definite dal missionario esploratore inglese
David Livingstone la prima volta che le vide, sono una delle sette meraviglie naturali del mondo ed hanno il
primato di essere la più vasta massa d'acqua che precipita in cascata - uno spettacolo affascinante e ipnotico.
L’enorme massa di acqua che fa un salto di ben 100 metri, mostrando tutta l’imponenza della sua energia, in
circa 2 km dà luogo ad un rombo fragoroso e crea un magnifico arco d’acqua che può essere visto per miglia.
Non sara dif cile avvertire le stesse emozioni provate da David Livingstone nel 1855, quando le scopri e cosi le
descrisse nei suoi diari: “L’incessante ruggito delle cateratte, il loro flusso perpetuo rompono il silenzio della
foresta […] spalanco gli occhi e mi trovo di fronte all’Eden; il sole del mattino ammanta d’oro queste colonne
d’acqua che sembrano fumo con i colori ardenti di arcobaleni doppi e tripli”
Si trovano lungo il corso del fiume Zambesi, che in questo punto demarca il confine geografico e politico tra lo
Zambia e lo Zimbabwe. Partendo da Città del Capo, l’esploratore inglese David Livingstone scoprì molte terre
nuove, discese in piroga il fiume Zambesi e il 16 novembre 1855 giunse alle cascate. Sembra che, a uso e
consumo dei biografi, il celebre esploratore abbia esclamato: “Solo gli angeli, nei loro volti celesti, possono
ammirare cose egualmente stupende”. Poi chiese agli indigeni Ba-Toka, che popolavano la zona, come essi
chiamassero la cascata: gli risposero che il nome era Mo-ku-sa Tunya, che vuol dire pressappoco “fumo che
sale”. Livingstone, traducendo la parola tunya in base al suono, che è un po’ simile a quello di thunder (tuono in
inglese), le chiamò “acque dal fumo che tuona”. Ma nell’imposizione del nome ufficiale, che è un diritto dello
scopritore di terre ignote, volle rendere omaggio alla sua patria e le dedicò alla grande regina: da quel giorno,
dunque, il precipizio in cui si getta lo Zambesi si chiamò “Cascate Vittoria”.
Pernottamento al Victoria Falls Rainbow Hotel o similare, camere doppie con servizi privati,
trattamento HB (prima colazione e pranzo).
22° Giorno:
CASCATE VITTORIA “MOSI-OA-TUNYA”
Giornata libera per curiosare nei mercati locali e provare alcune delle tante attività disponibili nella
vivace capitale africana: Victoria Falls è diventata la località più ricercata per l’avventura in Africa, con
una moltitudine di attività per soddisfare ogni viaggiatore.
Victoria Falls è diventata la località più ricercata per l’avventura in Africa, con una moltitudine di attività per
soddisfare ogni viaggiatore. Alcune delle escursione più popolari sono: bungi jumping, rafting, safari a dorso di
elefante, esplorare il mercato di artigianato locale dove si possono reperire interessanti oggetti africani, fare un
volo panoramico in elicottero sulle Cascate Vittoria, safari a piedi accompagnati da guide esperte e tanti altri
ancora.
L'accesso alle Cascate Vittoria è a pochi passi dal centro del paese. Il flusso dell'acqua sulle cascate varia nel
corso dell'anno. La stagione della piena annuale del fiume è da febbraio a maggio, quando il getto può
raggiungere un'altezza di oltre 400 metri, è una visione spettacolare dall'alto, ma rende molto difficile vedere le
cascate a livello del suolo dato l’enorme acquazzone e nebbia che si formano. A questi insoliti acquazzoni, che
invece di provenire dal cielo, nascono dalla terra, si deve il carattere lussureggiante della vegetazione limitrofa,
una vera e propria foresta pluviale in miniatura, ricca di felci, palme e ficus dai tronchi contorti, perennemente
irrorata. Il livello dell'acqua inizia a scemare nel mese di agosto fino a raggiungere il livello più basso nei mesi di
ottobre-dicembre, quando gran parte della parete rocciosa diventa secca. Ma anche durante la stagione secca,
lo spettacolo delle cascate non ha eguali. Paradossalmente, nonostante la massa d’acqua sia meno
impressionante, lo spettacolo della gola risulta ugualmente ricco di fascino, e mostra scorci altrimenti nascosti
dalla nube d’acqua, onnipresente durante la piena del fiume.
Queste alcune delle attività che potete prenotare in anticipo od organizzare localmente, a pagamento:
• Tour of the Falls
• Boma Dinner
• Sunset Cruise
• Full Day Canoe
• Half Day Canoe
• 12/13 Minute Helicopter Flight
• 15 Minute Microlight Flight (Zambia)
• 30 Minute Microlight Flight (Zambia)
• Elephant Back Safari Half Day
• Half Day Lion Walk
• Horse Back Safari -
Per maggiori info: Victoria Falls Info
Pernottamento al Victoria Falls Rainbow Hotel o similare, camere doppie con servizi privati, ,
trattamento Bed & Breakfast.
23° Giorno:
VICTORIA FALLS – HWANGE NATIONAL PARK
Dopo colazione si parte con destinazione Parco Nazionale di Hwange, dove arriveremo verso
mezzogiorno. Nel pomeriggio si fara` una passeggiata nel “bush” nel Parco Nazionale di Hwange.
Il Parco nazionale Hwange è una riserva dello Zimbabwe istituito nel 1949, situata al confine con il Botswana,
nella sezione centro-occidentale del paese, adiacente al deserto del Kalahari.Il nome “Hwange” viene da un
capo tribù boscimane. Quando questo vasto territorio divenne parco nazionale, qui viveva ancora una
comunità di boscimani e il parco inizialmente fu chiamato Wankie National Park, traslitterazione in lingua
inglese del nome di un capo tribù locale: Hwange. Nel processo di re-africanizzazione del Paese alla fine degli
anni Ottanta, che coinvolse anche i nomi geografici, da Wankie si passò al più autentico Hwange.
Fu riserva di caccia del capo supremo del popolo Ndebele.Il parco si estende per una pianura di quasi 15.000
km², un territorio arido che comprende una vasta parte delle sabbie del Kalahari e zone boscose ricche di teak.
Il parco vanta la più alta concentrazione di grandi animali di tutta l'Africa e forse del mondo. Nel parco vivono
circa 30.000 elefanti, 15.000 bufali, giraffe, zebre, diverse specie di antilopi, qui sono stati reintrodotti i
rinoceronti, sia bianchi che neri. I predatori più diffusi sono leoni, leopardi e ghepardi nonché iene, licaoni e
serval. Il parco ospita inoltre 400 specie di uccelli, fra gli altri, le eleganti aquile pescatrici, le gru, le cicogne, i
tessitori, le averle dal petto rosso e le ghiandaie marine dal petto lilla. Nel pomeriggio potremo visitare i famosi
“Cani dipinti”, noti anche come African Wild Dogs o Licaoni che possono tracciare le loro origini a circa 40
milioni di anni fa, diffusi solo in Zimbabwe, Tanzania, Botswana e Sud Africa. Sono tra le specie più minacciate
di questo continente, si stima che ce ne siano circa 4000 e sono quindi ad alto rischio di estinzione. La Painted
Dog Conservation (http://us.tusk.org/painted-dog-conservation.asp) mira alla conservazione e alla tutela di
questa specie con il progetto “The Painted Dog Conservation (PDC) project”.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Gwango Elephant Lodge o similare, servizi
igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
NB: è possibile che oggi ci sia una variazione, del mezzo che è stato usato fino ad ora nonché del
vostro staff e delle guide. Accertatevi eventualmente con la reception dell’hotel per essere pronti a
partire alle 07.00 del mattino
24° Giorno:
HWANGE NATIONAL PARK – MATOPOS NATIONAL PARK
Lasciando il Hwange National Park proseguimento per il Parco Nazionale di Mapotos, sito Patrimonio
Mondiale dell’Umanità. Nel pomeriggio game drive all’interno del parco.
A soli 35 chilometri a sud di Bulawayo nello Zimbabwe meridionale si trova il Parco Nazionale di Matobo
(Matobo National Park) situato sulle magnifiche colline Matobo. Tra tutti i panorami offerti dai diversi parchi
dello Zimbabwe, quelli del Matopos National Park sono indubbiamente i più impressionanti. Paesaggi scolpiti
da milioni di anni dal lavoro congiunto di vento, precipitazioni e calore, un immenso ammasso arenario si è
trasformato, a poco a poco, in un curioso accatastamento di enormi rocce che sta in equilibrio come per magia,
e che è attraversato da pianure erbose. Oltre alla sua geologia, altre due particolarità caratterizzano il parco:
una fauna molto variegata che conta 300 specie di uccelli, tra cui il rarissimo gufo aquila del Capo, il falco
aquila o l'aquila nera di Verreaux Il parco ospita anche collezione di graffiti rupestri ancora ben conservata, che
testimoniano la presenza dei San (i boscimani) da 40.000 anni, molto tempo prima che la tribù Ndebele si
insediasse nell'area.
Questa è anche una zona di grande importanza spirituale e culturale per gli abitanti del luogo e ci sono molti siti
all'interno del parco dove ancora si svolgono importanti cerimonie. Il nome 'Matobo' deriva dalla parola che in
lingua Matabele significa 'calvo' e le colline sono state denominate dal fondatore dei Ndebele, Mzilikazi.
Qui sulle Matobo Hills si trovano le tombe di Cecil John Rhodes e del re Ndebele Mzilikazi. Rhodes è seppellito
in cima alle Malindidzimu,'le colline degli spiriti benigni' e una collina che, secondo la sua stessa descrizione,
offriva una "Vista sul Mondo". La tomba, che si raggiunge velocemente a piedi dal parcheggio, è intagliata nella
collina di solido granito ed è circondata da un anfiteatro naturale di giganteschi massi rocciosi.
Pernottamento presso Traveller’s Guest House, o similare, camere doppie con servizi igienici in
comune,.
Trattamento di FB (prima colazione, pranzo e cena).
25° Giorno:
MATOPOS NATIONAL PARK – GREAT ZIMBABWE RUINS
Nessuna visita in Zimbabwe potrebbe essere completa senza visitare le famose rovine di Great
Zimbabwe, che conosceremo con una visita guidata.
Il complesso megalitico del Great Zimbabwe, il più grande dell’Africa sub sahariana, è sito del Patrimonio
Mondiale Unesco dal 1986: si tratta infatti delle vestigia della più grande città precoloniale dell’Africa
meridionale, che testimonia la grandezza della civiltà Shona tra l’11° e il 15° secolo. Quando la scoprirono i
portoghesi, che nel 500 commerciavano con le tribù di quest’area, considerarono la fortezza di pietra la
leggendaria capitale della Regina di Saba, sebbene si sarebbe scoperto più tardi che le ricche miniere d’oro della
zona cominciarono ad essere sfruttate almeno cento anni prima della sua fondazione. I portoghesi erano
particolarmente colpiti dall’uso di murature a secco, spesse fino a cinque metri, i cui blocchi di pietra non erano
saldati né da giunti né da malta. Per secoli si attribuirono a queste rovine le pèiù disparate paternità: vennero
scomodati fenici ed egizi, poiché non sembrava possibile ipotizzarne la realizzazione da parte di un popolo
bantu. Furono due archeologi britannici all’inizio del 900, Randall-MacIver e Caton-Thompson, a chiarirne le
originni, pur avendo il sito perso quasi tutti i reperti culturali che conteneva dopo le razzie dell’800.
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Norma Jeans Lake View Resort, o similare,
servizi igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
26° Giorno
GREAT ZIMBABWE RUINS - TSHIPISE
Oggi lasceremo lo Zimbabwe e attraversiamo il confine con la provincia Sudafricana di Limpopo. La città
di Tshipise si è sviluppata nel 1936; precedentemente era chiamata Chipise - il cui nome deriva da chia
FISU "ardere, essere caldo", riferendosi alle sorgenti minerali a 65 ° C.
Il Limpopo è la provincia più settentrionale del paese, al confine con il Mozambico, lo Zimbabwe e il Botswana.
Nell'esperienza emozionante del safari, una delle attività turistiche più popolari nel Limpopo, sarete circondati
da territori sterminate che abbondano di fauna di ogni tipo. Tuttavia, ciò che può offrire questa incantevole
provincia, non si limita alla sola fauna selvatica, esistono anche un passato interessante preistorico ed un
patrimonio culturale, che ci svelano le origini di antiche tribù e regni. Il Limpopo è una destinazione ricca di
natura selvaggia con molte riserve naturali e safari incluso il nord del Kruger National Park. Oltre
all'osservazione degli animali e degli uccelli, il Limpopo ospita i resti di antiche culture e l'intrigante cultura
Venda, impregnata di miti e leggende. La terra dei Venda – nella provincia di Limpopo - è un territorio ricco di
foreste, cascate, laghi e fiumi, ognuno dei quali custodisce un racconto sospeso tra storia e mito. Il popolo
Venda chiama la sua patria Dzata che significa “il luogo di Dio”
Pernottamento, in area attrezzata al campeggio, presso Forever Tshipise Resort, o similare, servizi
igienici in comune.
Trattamento FB (colazione, pranzo e cena inclusi)
27° Giorno
TSHIPISE – JOHANNESBURG
Partenza mattiniera per Johannesburg, la “Città dell’Oro” e cuore del paese. Arrivati a Johannesburg si
avrà la possibilità di rilassarsi e prepararsi per il giorno successivo di rientro in Italia.
Nel giro di un secolo, la città di Johannesburg è stata ricostruita quattro volte: da un campo tendato, si è
evoluta in una città di baracche di latta, sostituite da edifici in mattoni alti quattro piani, in stile edoardiano,
prima di trasformarsi in una città di moderni grattacieli.
Una città dai mille volti con differenze inconciliabili, Johannesburg deve la sua fortuna, anzi, la sua stessa
esistenza, alla corsa all’oro cominciata nel 1886. Divenne già in epoca vittoriana centro della finanza e degli
affari, e di quell’epoca conserva numerosi edifici. Johannesburg è attualmente la sede della Corte
Costituzionale del Sudafrica e della Johannesburg Securities Exchange (JSE), la Borsa più grande dell'Africa e
una delle dieci più grandi del mondo. È considerata il principale polo economico del paese e dell'intero
continente africano, con le sue industrie diamantifere, manifatturiere, nonché diverse compagnie di scavi,
soprattutto di oro, sebbene le miniere non siano ormai più situate entro i confini cittadini.
Alcuni la chiamano Jo'burg o Jozi mentre per il popolo Nguni è iGoli, ovvero la città dell'oro, visto che
Johannesburg, vero centro commerciale del Sudafrica (la capitale politica del Paese è Pretoria), si è sviluppata a
partire dall'arrivo in questa zona dei cercatori d'oro europei nel diciannovesimo secolo. Con i suoi cinque milioni
di abitanti e i suoi 33 sobborghi (le townships) la città si estende per chilometri ed è la rappresentazione, anche
architettonica, delle contraddizioni di un Paese che ha cancellato l'aberrante realtà dell'apartheid solo da pochi
decenni
Belvedere Estate offre ai viaggiatori una meravigliosa opportunità di trascorrere l’ultima serata in
Sudafrica, gustando un tradizionale “braai” (opzionale).
Pernottamento al Belvedere Estate, trattamento HB (prima colazione e pranzo).
28° Giorno
JOHANNESBURG
Dopo colazione, e in corrispondenza con l’orario del vostro volo di ritorno verrete trasferiti in
Aeroporto per il rientro in Italia. Il volo prevederà uno o più scali. L’operativo dei voli verrà fornito al
momento della prenotazione, perché varia a secondo della città di partenza e del periodo del viaggio.
29° Giorno:
ITALIA
Rientro in Italia.
N.B.
Questo programma può avere anche l’itinerario inverso, partendo da Johannesburg e terminando a Citta del Capo.
Il programma può variare, in parte, a seconda delle compagnie aeree utilizzate. Per questo
motivo, il programma finale operativo potrà essere inviato ai partecipanti solo dopo aver definito
questo punto essenziale alla buona riuscita del viaggio;
I prezzi indicati non includono il costo dei biglietti aerei internazionali per raggiungere il Sud-
Africa. Cercheremo per voi le soluzioni più vantaggiose che saranno quotate separatamente e
permetteranno, se lo desiderate, di usare anche eventuali miglia accumulate se aderite a programmi di
fidelizzazione delle compagnie aeree.
Lodges, Hotels e campi tendati: nel programma trovate indicate le sistemazioni previste ed i
link che vi portano a poter visitare il sito delle strutture che vi ospiteranno.
Il nostro primo obiettivo è quello di organizzare per voi un viaggio in grado di soddisfare tutti i
vostri desideri. Non esitate quindi a chiederci qualsiasi informazione che riteniate utile, e a illustrarci
tutti i dettagli che ritenete importanti affinché il vostro viaggio, oltre ad avere un’ ottima riuscita,
rimanga davvero nella vostra memoria come una delle più belle esperienze della vostra vita.
I pasti inclusi, se non specificato diversamente, sono cucinati e preparati dallo staff e dalla
vostra guida. Vi preghiamo voler esaminare attentamente il dossier di viaggio che riguarda
specificatamente questo tipo di viaggio, e che troverete a questo link: “Info Safari ND 2017”
Quota:
Partenze di gruppo, con guida di lingua inglese
7/2 * 7 /3 * 4-18/4 * 2-16-30/5 * 13-27/6 * 25/7
8-22/8 * 5-19/9 * 3-17-31/10 * 14-28/11
€ 2.735,00 per persona;
Supplemento camera singola: € 110,00.
Gruppo: minimo 4 massimo 24 partecipanti
La quota comprende:
Sistemazione in Lodges, Hotels, guesthouses, campi tendati mobili indicati in programma o
equivalenti, in camera doppia (o come meglio precisato nel programma di viaggio)
NB: I campi tendati mobili vengono realizzati nelle aree campeggio di lodges/resorts o aree
attrezzate. I servizi igienici, in condivisione, sono in muratura con WC, docce, acqua calda e
fredda, salvo se diversamente specificato. Durante i soggiorni nei campi, al partecipante è
richiesto di montare e smontare la propria tenda, caricarla/scaricarla dal veicolo, dare una
mano a lavare i piatti e le pentole, scaricare i bagagli e portarli in tenda, tenere puliti i
frigoriferi a bordo del mezzo ed il mezzo stesso.
Trattamento: 18 giornate FB (colazione, pranzo e cena); 5 giornate HB (colazione e pranzo);
4 giornate B&B (colazione)
Tutti i trasferimenti via strada in truck adattato ai safari;
Guida professionale, di lingua inglese, durante le escursioni, esclusi i periodi liberi;
Ingressi nei parchi e attività indicate
Tasse locali e permessi;
Assicurazione turistica, che copre i rischi sanitari, quelli inerenti al bagaglio registrato e quelli
relativi agli annullamenti del viaggio.
La quota non comprende:
Diritti d’iscrizione: € 40,00
Volo aereo internazionale da/per l’Italia;
Visto d’ingresso:
Zimbabwe: ottenibile in aeroporto o alla frontiera per i cittadini europei, USD 50;
Namibia e Botswana: non richiesto ai cittadini europei;
Sud-Africa; ottenibile in aeroporto o alla frontiera per i cittadini europei;
Entrate nei parchi ed attività non menzionate nel programma;
Pasti aggiuntivi, bevande, extra e mance;
Spese extra di carattere personale;
Eventuali aumenti nelle tasse dei parchi, di tasse governative ed imposte;
Tutto quanto non indicato espressamente nel programma di viaggio.
NB: La nostra quotazione è pertanto da considerarsi sempre soggetta a riconferma, sino a quando non
avremo la conferma dei servizi offerti e di eventuali oscillazioni dei cambi applicati: 1€=14,50 ZAR (con
una tolleranza del 3%)
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI IMPORTANTI
Penali per annullamento
I viaggi in Africa Australe sono soggetti ad un regolamento particolarmente restrittivo per quel che
riguarda le prenotazioni, conferme ed eventuali penali da annullamento. Vi preghiamo porre particolare
attenzione alle seguenti clausole, che variano le nostre “Norme e condizioni generali” come segue:
Prenotazioni
• Prenotazioni provvisorie verranno mantenute per un periodo di 14 giorni (2 settimane), trascorso tale
periodo per la conferma definitiva della prenotazione sarà richiesto il pagamento del 25% a titolo di
anticipo, altrimenti la prenotazione verrà cancellata automaticamente.
• La conferma della prenotazione sarà effettuata solo dopo aver ricevuto il 25% di anticipo;
Il saldo del pagamento è richiesto 45 giorni prima della data in cui ha inizio il safari. Una prenotazione
effettuata entro 45 giorni dal suo inizio prevede il pagamento per intero della somma del viaggio alla
conferma.
Cancellazioni
Tutte le cancellazioni devono essere effettuate per iscritto, e saranno considerate cancellate solo al
momento dell’avvenuto ricevimento della comunicazione scritta da parte di Afronine Tour.
Le cancellazioni saranno soggette alle seguenti penali:
• Penale del 10% se il viaggio viene cancellato più di 90 giorni prima della partenza.
• penale del 50% se il viaggio viene cancellato con 30-60 giorni di anticipo.
• penale del 100% se il viaggio viene cancellato da 29 giorni o meno prima della data di arrivo.
Cambi data:
in questo caso non vengono applicate penali, ma la richiesta verrà trattata su base individuale e
verranno applicati eventuali costi accessori per riemissione biglietti aerei, e spese amministrative, che
verranno quantificate di volta in volta
Parchi: Ingresso e tasse aeroportuali di partenza - Incremento
Si informa che è previsto un aumento nel corso 2017, per i costi degli ingressi nei parchi.. Le nuove
tariffe e la data di applicazione delle stesse non sono ancora state confermate. Vi informeremo non
appena riceviamo un aggiornamento. Purtroppo tali aumenti sono al di fuori del nostro controllo e sono
esclusi da qualsiasi prenotazione, provvisoria o confermata.
Note generali
• I trasferimenti via strada e aerei e le attività sono quotate in base economica, se non diversamente
richiesto o specificato. I passeggeri possono richiedere varie soste lungo il tragitto verso una
destinazione. La società di trasferimento o charter si riserva il diritto di specificare orari di partenza e di
arrivo. Charter privati possono essere richiesti ad un costo aggiuntivo.
• I passeggeri di peso superiore ai 100 kg sono pregati di farcelo sapere al momento della prenotazione,
dovendo prevedere e quindi quotare un posto supplementare nei voli interni a salvaguardia della vostra
sicurezza e comfort.
• Ci sono severe restrizioni in atto per quanto riguarda i bagagli su qualsiasi itinerario che comprende i
trasferimenti a bordo di piccoli aerei per motivi di sicurezza. Il bagaglio, comprese le attrezzature,
fotocamera e bagaglio a mano, è limitato a 12 kg per persona, (solo borse morbide).
• I costi sono soggetti a modifica in qualsiasi momento a causa delle fluttuazioni dei costi del
carburante, tasse, prelievi, regolamenti governativi, il tasso di cambio e dei fattori che ci vengono
addebitati dai nostri fornitori che sono al di fuori del nostro controllo.
• Si prega di comunicare l'età dei bambini (sotto i 18 anni) che viaggiano, specificando la data di nascita,
al momento della prenotazione in quanto non tutti gli hotel accettano bambini e ci possono essere
limitazioni o condizioni applicabili.
• Si prega di richiedere eventuali attività facoltative supplementari al momento della prenotazione, in
particolare a Livingstone o Victoria Falls, per esempio una crociera al tramonto. Si raccomanda che le
attività siano prenotate in anticipo così da garantirne la disponibilità.
• Si prega di prender nota che parte dell’Africa Australe è una zona malarica. La profilassi anti-malaria
dovrebbe essere iniziata prima della partenza. Si prega di consultare il proprio medico per una
consulenza specifica.
• Non c'è energia elettrica a se c’è è decisamente limitata e senza copertura cellulare nei campi e lodge
escluse le principali città e le grandi città.
• Si prega di prender nota che la maggior parte dei campi tendati e dei lodge in Africa Australe non
hanno letti matrimoniali. Due letti singoli vengono uniti per fare una stanza matrimoniale.
• Anche se si persegue ogni sforzo al fine di aderire al programma concordato, la nostra corrispondente
si riserva il diritto di variare, quando ritenuto necessario, l’itinerario e le strutture di pernottamento, in
seguito a mutate condizioni o circostanze impreviste.
• Si prega di comunicare in anticipo eventuali esigenze dietetiche particolari e / o condizioni mediche.
• Desideriamo attirare la vostra attenzione sul fatto che ci sono alcuni rischi in cui si può venire
coinvolti quando si fa un safari, ed in particolare:
a) Molte volte non ci sono protezioni nella forma di recinti, costruzioni, veicoli dove potersi
rifugiare, in caso di circostanze potenzialmente pericolose, che possono originarsi da animali
feroci inclusi leoni, iene, bufali, rinoceronti, elefanti, leopardi, ippopotami, coccodrilli, facoceri,
etc così come da serpenti velenosi, ragni, insetti e piante che possono incontrasi nello
svolgimento di un safari.
b) Fiumi, laghi e dighe possono contenere la bilarzia, e quindi il fatto di immergersi in queste acque
può portare a contrarre malattie;
c) Gran parte dell’Africa Australe, è in tutte le parti umide zona malarica, e quindi si consiglia di
contattare il proprio medico al fine di assumere un adeguata profilassi.
d) L’esposizione al sole, direttamente e/o indirettamente, ed il caldo può portare a colpi di calore,
colpi di sole ed ustioni. Si consiglia vivamente di usare adeguate protezioni e di assumere liquidi
in quantità sufficienti alla situazione contingente.
Per maggiori info su questo tipo di viaggi: “Adventure Tour Dossier 2017”
Agg: 12/16