Post on 14-Mar-2021
La nave
Scafo Timone
Cassero
La nave
Ogni nave è strutturata in modo tale da avere uno scafo ed una
parte superiore dove si svolge la vita di bordo.
Lo scafo, quasi completamente immerso in acqua, costituisce il
ventre dell’imbarcazione e presenta, lungo la sua linea mediana,
una parte più robusta detta chiglia atta a rendere la struttura
più resistente e compatta. Lo scafo presenta a prua (parte
anteriore) la porzione emersa della chiglia, spesso adorna di una
polena, e le ancore con le relative gomene. A poppa (parte
posteriore) è invece presente il timone.
Superiormente allo scafo si trova la coperta contornata lungo
tutto il perimetro da parapetti detti murate, atti ad evitare la
caduta in mare e provvisti di molteplici bitte destinate alle sartie
ed alle cime di ogni sorta.
La coperta costituisce tutta la parte superiore della nave, ma è
suddivisa in tre zone principali che prendono il nome di cassero di
poppa, solitamente soprelevato nelle grandi navi, ponte nella zona
intermedia e castello di prua, anch’esso spesso soprelevato.
Polena
Chiglia
Ancora
Castello di prua Murata
Castello Cassero Ponte
Gli alberi
In coperta si trovano gli alberi della nave. Essi affondano nel
ventre della nave sino ad ancorarsi allo scafo ed alla chiglia in
modo da avere maggior resistenza alle spinte del vento e dei
marosi.
L’albero di poppa è accessibile dal cassero mentre l’albero di
mezzo è accessibile dal ponte. Dal castello di prua è invece
possibile accedere all’albero di prua ed al bompresso, un albero
posto all’estrema prua ed inclinato di circa 45°. Ogni albero è
provvisto di due pennoni posti trasversalmente ad esso atti a
supportare rispettivamente le vele superiori e quelle inferiori
mentre il bompresso vanta un unico elemento trasversale e fisso.
Alcuni tipi di alberi più piccoli montano un unico pennone
inclinato e sono detti alberi a vela latina e di solito sono presenti
su piccole imbarcazioni o come alberi aggiuntivi su navi molto
grandi.
Bompresso
Alberi
Pennone inferiore
Pennone superiore
Scialuppa
Pennone latino
Bompresso Albero di poppa
Albero di mezzo
Albero di prua
Ancoraggio degli alberi
Coffa
Snodo per la rotazione dei pennoni
Carrucole per issare ed ammainare il pennone inferiore
Carrucola per issare ed ammainare il pennone superiore
Gli alberi e pennoni
Ogni albero è generalmente composto da tre parti che nel complesso
concorrono alla sua altezza totale. Nella giunzione di ognuna delle
parti è posta una pedana atta al fissaggio dei tiranti dell’albero,
delle sartie di arrampicamento e delle carrucole preposte per issare
o ammainare i pennoni. Solitamente l’albero di mezzo presenta,
alla giunzione superiore, una coffa, ovvero un piccolo alloggiamento
destinato alla vedetta.
In prossimità di ognuno dei due giunti dell’albero è presente un
pennone. Questi è montato trasversalmente all’albero ed è libero di
ruotarci intorno mediante uno snodo che ne consente la rotazione
quasi completa in modo che il pennone possa essere direzionato per
migliorare la spinta del vento sulle vele. Ogni pennone può essere
issato ed ammainato all’occorrenza mediante delle carrucole le cui
cime corrono lungo l’albero e si fissano alle bitte ai suoi piedi.
Sartie di arrampicamento
giunzioni
Sartie di arrampicamento
Sartie di arrampicamento fissate sulle murate
Griselle
Sartie
Scaletta a pioli esterna
Il sartiame di arrampicamento
Gli alberi sono resi fissi e ben ancorati da tiranti e sartie, ovvero
cime che dalle murate salgono diagonalmente sino all’albero
conferendo robustezza e stabilità. Le sartie di arrampicamento sono
un intreccio di sartie verticali e griselle orizzontali intrecciate in
modo da costituire una scala di corde utile per salire velocemente
nelle zone di incrocio tra albero e pennoni.
Per salire invece sulla nave si utilizza una passerella posta tra il
molo ed il ponte, o, se ci si trova in mare, una scala a pioli
presente sullo scafo.
Su tutta la coperta della nave, sia essa cassero ponte o castello,
sono presenti le bitte di bordo, ovvero gli ancoraggi per fissare e le
cime di ogni sorta. Esse possono essere di due tipi: bitte fisse e
bitte a piolo.
Le bitte fisse sono solitamente poste sulle murate, sul loro fianco
interno e sul molo e si necessita fissare le cime mediante un nodo
che verrà sciolto all’occorrenza. Le bitte a piolo sono invece
costituite da un piolo mobile infilato in un occhiello. Solitamente
sono poste ai piedi degli alberi e sulle murate e sono destinate
prevalentemente alle cime dei pennoni ed alle vele. Queste bitte
hanno il vantaggio che non si necessita di sciogliere il nodo della
cima, ma è sufficiente sfilare il piolo per liberare la stessa.
Bitta fissa
Bitta a piolo
Alloggiamento bitte a piolo
ai piedi dell’albero
Le bitte
Gli ambienti principali in cui muoversi su di una nave sono: il
Ponte, la Stiva e le Cabine. Ognuno di essi ha diverse locazioni
principali al suo interno.
Gli ambienti della nave
Quando ci si trova sul Ponte ci si può spostare nelle locazioni del
castello di prua e la relativa cella situata sotto di esso, del ponte
vero e proprio e del cassero di poppa. Scendendo in Stiva ci si
può spostare invece nella zona di carico, nella cucina, nel deposito
delle vele, nel deposito della gomena dell’ancora e nella zona della
barra del timone. Infine, entrando nelle Cabine ci si potrà muovere
tra le cabine private e gli alloggi dell’equipaggio.
Cella di prigionia
Barra del timone
Ponte
Castello di pura Ponte Cassero di poppa
Gomena Deposito Cucina Carico
dell’ancora delle vele
Alloggi Cabine private
dell’equipaggio
Argano dell’ancora
Stiva Cabine
Ruota del Timone
Funi del timone
Ruota del timone
Cassero
Scale del cassero
Ponte
Ponte: Cassero di poppa Albero di poppa
Murate del cassero
Barra del timone
carrucole Il cassero è la zona di poppa soprelevata rispetto al ponte ed
accessibile unicamente da esso tramite due scale poste lateralmente.
Il cassero è la parte più alta della nave ed è la locazione preposta
per il governo della stessa e per tale motivo alloggia la ruota del
timone che mediate funi e carrucole muove la barra del timone
situata sottocoperta ed orienta infine la pala immersa in acqua per
dare la voluta rotta alla nave.
Sul cassero si trova l’albero di poppa, ma non vi sono boccaporti
poiché sotto il cassero sono situate le cabine private.
Scale del castello di prua
Albero di mezzo
Accesso alla stiva di carico
Murate del ponte
Boccaporti per l’accesso alla stiva
Scale di accesso sottocoperta
Boccaporti per l’accesso al deposito vele ed agli alloggi dell’equipaggio
Ponte: Coperta
IL ponte è la parte centrale della nave e costituisce anche la parte
della coperta in cui si concentrano il maggior numero di attività di
bordo. Esso presenta l’albero di mezzo e da accesso a tutte le parti
della nave.
Verso poppa sono presenti le scale per salire sul cassero e la porta
per accedere alle cabine, mentre verso prua si trovano le scale per
accedere al castello di pura. Nella zona centrale sono situate le
scale per scendere sottocoperta, i boccaporti della stiva di carico e
quelli per l’accesso diretto al deposito delle vele ed agli alloggi
dell’equipaggio.
Il ponte è provvisto anch’esso di murate, ma queste presentano
un’apertura provvista di portello per ogni fianco. I suddetti
portelli vengono aperti per facilitare la salita e la discesa da bordo
e l’utilizzo della passerella in caso di attracco al pontile. In
navigazione la passerella è assicurata con delle sagole sul fianco
interno della murata del ponte.
Scale del cassero
Boccaporto
Ponte: Coperta
Albero di mezzo
Accesso alla stiva di carico
Scialuppa
Scale del cassero
Porta di accesso alle cabine
Argano dell’ancora
(capestano)
Sul ponte è anche presente, a prua dell’albero di mezzo, l’argano
destinato a issare l’ancora.
L’argano è costituito da un corpo rotante e da molteplici bracci
robusti e lunghi che consentono a più marinai di adoperarlo
contemporaneamente. Essi sono amovibili per far si che non creino
impaccio alle operazioni di bordo durante la navigazione quando
l’ancora è issata. Sull’argano si avvolge la cima legata
all’ancora, detta gomena, che si raccoglie, tramite un boccaporto,
nel vano della gomena sottocoperta. Per le grandi navi con due
ancore sono previsti due argani.
Sul ponte, solitamente posta sopra i boccaporti chiusi del vano di
carico, è situata una scialuppa utile per scendere dalla nave
quando essa è ormeggiata in rada o ci si trova in mare aperto.
Gomena
Ponte: Castello di prua
Bompresso
Albero di prua
Boccaporto di accesso al vano delle vele e della gomena
Scale del castello di prua
Murate del castello
Ancora
Cella di prigionia
(sotto il castello)
Ancora
Il castello di prua è accessibile unicamente dal ponte tramite le
scale o attraverso i boccaporti che danno sottocoperta. Solitamente,
nelle navi di grandi dimensioni, il castello di prua è leggermente
soprelevato tanto da permette di utilizzare il vano sottostante come
deposito e come cella per i prigionieri.
Unicamente dal castello di prua si può accedere all’albero di
prua, al bompresso, alle ancore, alla chiglia emersa ed alla
polena.
Anche sul castello di prua sono presenti dei boccaporti che danno
diretto accesso al deposito delle vele e della gomena.
Gomena
Cabine ed alloggi dell’equipaggio Stiva Gli alloggi dell’equipaggio si trovano sottocoperta e sono costituiti
essenzialmente dal ventre stesso della nave, motivo per cui non vi
sono ne muri che delimitano stanze private ne porte. Le brande per
il riposo dell’equipaggio altro non sono che amache poco
ingombranti ed utili per risentire meno del movimento stesso della
nave tra i flutti. Ad ogni membro della ciurma è assegnata una
branda ed una cassapanca per gli effetti personali.
Le cabine sono invece destinate agli ufficiali ed agli eventuali
ospiti di bordo. Sono situate sotto il cassero di poppa e sono vere e
proprie stanze provviste di un letto spartano, un piccolo tavolo con
una sedia, un armadio ed una finestrella che da sul fianco della
nave.
La stiva è essenzialmente suddivisa in stiva di carico e depositi.
La stiva di carico, accessibile direttamente tramite i grandi
boccaporti del ponte, è la zona dove vengono riposte le scorte di
cibo, di acqua ed il carico mercantile trasportato compresi gli
eventuali animali. Ogni cassa, otre o oggetto stivato è assicurato
con cinghie di cuoio, sagole e reti per evitare che, per effetto del
rollio e del beccheggio, il carico possa rompersi o andare perduto,
nonché per evitare lo sbilanciamento della nave stessa che potrebbe
causarne il ribaltamento in caso di mare molto mosso.
I depositi contengono invece tutto ciò che occorre in navigazione o
per la riparazione della nave stessa. Nel deposito delle vele sono
stivate le vele di riserva e quelle non in uso sui pennoni nonché le
assi di legno e quanto occorra al carpentiere per riparare i danni
della nave. Dato invece il notevole ingombro della gomena e la sua
cospicua lunghezza, si necessita per essa un deposito specifico,
dove la stessa è arrotolata e pronta per essere usata.
Operazioni preparative
salpare ed attraccare
Operazioni preparative per salpare
Prima di salpare è bene che siano effettuate le operazioni di bordo
necessarie per aver una nave sempre efficiente ed un ponte agevole
per le manovre di governo. Gli ufficiali di bordo devono verificare
che siano state svolte le seguenti operazioni indispensabili:
1. Caricare i viveri: aperti i grandi boccaporti sul ponte si
procede a caricare la stiva con cibo, acqua, animali e
quant’altro occorra in base al numero dei marinai a bordo ed
alla durata prevista del viaggio. Il carico è demandato ai
marinai stessi o agli argani del pontile se sono disponibili.
2. Assicurare gli oggetti liberi: ogni oggetto stivato nella zona di
carico, nell’armeria o negli alloggi privati e che può arrecare
danno o pericolo per la nave deve essere assicurato con sagole
o cinghie di cuoio per evitare che si muova o si rompa per via
del rollio e del beccheggio. Particolare attenzione è da porre
per le lanterne e l’olio combustibile.
3. Sgomberare il ponte: terminate le operazioni di carico si
procede a liberare il ponte da ogni ostacolo o impedimento che
possa ritardare o impedire le manovre di governo relative alle
vele ed agli alberi. Tutte le cime vanno arrotolate in buon
ordine ai piedi delle bitte a cui sono assicurate o ai piedi
degli alberi. Vanno richiusi i boccaporti e riposizionata la
scialuppa al centro della nave e vanno sgomberate le scale del
cassero di poppa e del castello di prua in modo da non avere
impedimenti negli spostamenti in coperta.
4. Issare i pennoni: nel caso in cui la nave sia stata ormeggiata
a lungo o nel caso in cui i pennoni siano stati riparati di
recente, essi possono essere ammainati e si deve procedere ad
issarli in modo da preparare l’alberatura per spiegare le
vele. I pennoni vanno issati utilizzando le cime preposte, dette
drizze, che mediate le carrucole poste sull’albero permettono
di issare i pennoni. Tale operazione richiede almeno due
marinai.
Drizza per issare il pennone superiore
Pennone superiore issato
Drizza per issare il pennone inferiore
carrucola
Operazioni preparative per salpare
5. Ritirare la passerella: essa viene ritirata a bordo ed
assicurata con delle sagole sul lato interno della murata del
ponte. Nessuno può più scendere o salire a bordo.
6. Prepararsi sui marciapiedi: i marinai salgono lungo le sartie
di arrampicamento e, posando i piedi sulle apposite sagole
dette marciapiedi, si posizionano sui pennoni in attesa di
spiegare le vele agli ordini del capitano. Per ogni pennone si
necessitano almeno due marinai, uno per lato.
Marciapiedi
7. Sciogliere gli ormeggi o issare l’ancora: ultima operazione
per salpare è sciogliere gli ormeggi che tengono la nave ferma
al molo. Le cime di ormeggio, gomene, vengono sciolte dalle
bitte di bordo poste sulle murate sia a prua che a poppa e
vengono lanciate sul molo. Nel caso di ancoraggio ci si limita
ad usare l’argano per issare le ancore. Successivamente la
nave è pronta a prendere il mare.
Operazioni per l’attracco
1. Terzarolare ed imbrogliare le vele: ci si posiziona sui
marciapiedi dei pennoni e si terzarolano le vele per ridurre la
velocità di avvicinamento al molo o al punto di arresto. Per
tale operazione occorrono almeno due marinai per pennone.
Successivamente, al comando del capitano, si imbrogliano
completamente le vele eliminando totalmente la spinta del
vento e demandando l’accostamento al molo al solo abbrivio
della nave, ovvero al suo moto d’inerzia.
2. Assicurare gli ormeggi o calare l’ancora: quando la nave è
oramai in prossimità del molo ed è praticamente ferma, un
marinaio scende dalle murate sul pontile e lancia le gomene di
ormeggio ai marinai di bordo che le fissano alle bitte di prua
e di poppa per rendere la nave solidale al molo. Se ci si
ormeggia in rada, ovvero in mare, ci si limita a calare le
ancore. L’ancoraggio è possibile effettuarlo sono su fondali
bassi e quindi in prossimità della costa. Per arresti in mare
aperto ci si limita al solo imbrogliare le vele per non risentire
della spinta del vento.
3. Abbassare la passerella o calare la scialuppa: a nave ferma
si abbassa la passerella per scendere sul molo. In caso di
ormeggio in rada ci si limita a calare la scialuppa con le
apposite carrucole e cime.
Pennone superiore ammainato
Drizza per ammainare il pennone superiore
carrucola
4. Ammainare i pennoni: nel caso si preveda una sosta
prolungata o delle riparazioni ai pennoni, si procede con
l’ammainarli mollando le drizze corrispettive.
Vento e manovre veliche
Spinta del vento
L’orientazione delle vele consente di sfruttare la componente del
vento che agisce lungo la direzione di navigazione permettendo così
di procedere lungo una direzione diversa da quella in cui soffia il
vento.
Spinta
utile
Direzione di navigazione
Gli snodi dei pennoni consentono un’ampia rotazione degli stessi,
ma tale rotazione è limitata dal sartiame, motivo per cui, se la
direzione da cui soffia il vento investe la prua con un angolo troppo
stretto, le vele risentiranno di una spinta effettiva opposta alla
direzione di navigazione e la nave non potrà procedere trovandosi
controvento, Solitamente si considera andatura controvento se il
vento investe la prua con un angolo inferiore a 45°.
Spinta
opposta
Direzione di navigazione
Spiegare le Vele Terzarolare le Vele
L’operazione di spiegare le vele consiste nel liberarle per far si che
possano prendere il vento e generare una spinta sulla nave.
In particolare, almeno due marinai salgono lungo le sartie di
arrampicamento sino al pennone e scorrono lateralmente lungo esso
utilizzando i marciapiedi. Una volta in posizione slegano le sagole
che imbrogliano la vela, ovvero che la tengono arrotolata, e fanno
si che essa si dispieghi liberamente. Non appena il vento inizia a
gonfiare la vela, altri due marinai sul ponte cazzano le drizze per
tendere la vela quanto basta.
Slegare le sagole che imbrogliano la vela
Spiegare la vela
Cazzare le drizze
Terzarolare le vele significa sostanzialmente ripiegarle in parte per
far si che la spinta generata dal vento sia ridotta. Tale operazione
è utile in caso di vento eccessivamente forte o quando si vuole
ridurre la velocità di navigazione o ci si prepara a fermarsi.
Ogni vela presenta due file di piccole sagole legate ad occhielli
nella vela e lasciate libere all’altra estremità. Tali sagole sono
detti terzaroli e permettono di legare la vela ripiegata in modo da
lasciarne solo una parte al vento. Le due file di terzaroli dividono
la vela in tre parti solitamente di eguale superficie. La superficie
velica può essere quindi ridotta a due terzi o a un terzo a seconda
che essa sia ripiegata sino alla linea più alta dei terzaroli o a
quella più bassa. Non sono permesse posizioni intermedie.
marciapiedi
prima linea di terzaroli seconda linea
di terzaroli
Dato il peso della vela e
l’effetto del vento che spinge
su di essa, il ripiegarla
richiede molto sforzo. Per
tale motivo si spinge con i
piedi sui marciapiedi, si
bascula sul pennone
appoggiandosi con il ventre e
ci si aiuta con il proprio
peso per issare la vela e
ripiegarla.
drizza cazzata
Ammainare le Vele
Vela tesa al vento Lascare le drizze
Ammainare parzialmente il pennone Imbrogliare la vela
L’operazione di ammainare le vele consiste invece nel sottrarre
completamente le stesse al vento per ridurre la spinta sulla nave.
I marinai sul ponte lascano le drizze che tendono la vela, ovvero le
allentano in modo che essa non sia più tesa e lasci sfuggire il
vento. Al contempo almeno due marinai salgono sul pennone che
viene parzialmente ammainato e ,scorrendo lungo il pennone
facendo uso dei marciapiedi, terzarolano la vela sino al completo
ripiegamento per imbrogliarla infine con le sagole e sottrarla
completamente al vento.
drizza lascata
Imbrogliare le vele
Imbrogliare la vela con le sagole Terzarolare la vela sino alla completa chiusura
L’operazione di imbrogliare le vele è la fase conclusiva del
terzarolarle e consiste nel ripiegarle completamente in modo che il
vento non agisca su di esse in alcun modo. Tale operazione si attua
su alcune vele per ridurre prolungatamente la velocità di
navigazione o su tutte le vele quando si è arrestata la nave e si
prevede una lunga sosta.
Bracciare i pennoni
Cime per bracciare il pennone
Cime per bracciare il pennone
Drizze per cazzare la vela Fissaggio delle cime sulla murata corrispettiva
L’operazione di bracciare i pennoni consiste nell’orientarli
opportunamente così che le vele godano della massima spinta del
vento. I pennoni si orientano cazzando e lascando due cime fissate
alle estremità degli stessi, dette bracci, ed alle murate
corrispettive.
Sezione dell’albero
Sartie Snodo del pennone
Pennone
Tirante dell’albero
Ostacoli alla rotazione del pennone
Bracciare i pennoni non permette, tuttavia, una rotazione completa
degli stessi per via del sartiame e dei tirati dell’albero che
limitano l’angolo utile di rotazione degli snodi.
Andature e manovre di governo
Andature
bolina bolina (controvento)
bolina
traverso traverso
poppa poppa poppa
L’andatura di un veliero indica l’angolazione relativa con cui il
vento investe la nave.
Si parla di andatura di bolina se il vento investe la prua con un
angolo compreso tra l’asse longitudinale della nave ed la direzione
perpendicolare al fianco. Se invece il vento attacca le murate con
direzione perfettamente perpendicolare alla nave allora si dirà
andatura di traverso. Di conseguenza se il vento investe la poppa
con un angolo compreso tra il traverso e l’asse longitudinale si dirà
andatura di poppa.
Se la direzione di navigazione è opposta al vento ci si trova
controvento e non si può avanzare. In tal caso si è costretti a
bordeggiare, ovvero a procedere lungo la rotta voluta con un
andamento seghettato fatto di brevi andature di bolina alternate da
virate di prua. Il bordeggiare consente quindi di procedere anche
controvento con andature di bolina.
vento
rotta
bolina
bolina
bolina
virata
di prua
virata
di prua
virata
di prua
bolina
Virata
poppa poppa poppa
traverso traverso
bolina bolina controvento (bordeggiare)
Bracciare i pennoni
Si parla invece di virata di poppa quando il vento cambia
murata passando da poppa. Tale virata necessita di uno spazio
maggiore e risulta meno rapida.
La virata è un cambio di rotta caratterizzato dal fatto che il
vento cambia murata su cui investe la nave. In tutte le virate si
necessita bracciare i pennoni per orientarli secondo la nuova
direzione del vento.
Si parla di virata di prua quando
il vento cambia murata passando
davanti alla prua. Tale manovra
permette un cambio repentino della
rotta.
vento
bracciare i
pennoni
controvento
vento su murata
sinistra
vento su murata
destra
vento
bracciare i
pennoni
vento in poppa vento su murata
destra
vento su murata
sinistra
Bracciare i pennoni è un’operazione fondamentale che permette di
orientare al meglio i pennoni sfruttando nel modo più efficace la
spinta del vento nelle diverse andature. Nelle virate, tale
operazione permette il cambio di rotta senza ritrovarsi ad avere
una spinta opposta del vento per via dell’orientazione inopportuna
delle vele.
Spinta
Vento al traverso
Spinta
Spinta
Vento in poppa
Spinta
Spinta del vento per le diverse andature
Vento in prua (controvento)
Spinta opposta
Influenza di più vele
Se si considera la spinta effettiva del vento per ogni andatura,
risulta evidente che l’andatura di bolina gode di una minor
spinta effettiva con conseguente velocità ridotta della nave,
viceversa il vento in poppa genererà la maggior spinta possibile.
Per velieri di grandi dimensioni e con più alberi, va tuttavia
tenuta in considerazione l’influenza delle vele di alberi diversi
rispetto alla direzione del vento e quindi all’andatura. Ne
consegue quindi che l’andatura di poppa comporta un grande
ombreggiamento delle vele di mezzo e di prua con conseguente
riduzione del vento effettivamente agente su di esse e quindi della
velocità effettiva. Di contro, l’andatura di traverso genera il
minor ombreggiamento delle vele e consente la massima velocità di
navigazione. L’andatura di bolina è in ogni caso la più lenta
anche per una nave a più alberi.
Vento in poppa
Vent
o al
tra
vers
o
cono di
ombreggiamento
Misurazioni e rotta
Solcometro e Clessidra
per misurare la velocità
Strumenti di navigazione
Scandaglio a sagola
per misurare la profondità
Mostrarombi
per calcolare la rotta
Sestante ed Effemeridi
per determinare il punto nave
Strumenti di navigazione
Carte nautiche e Compasso
per calcolare la rotta
Cannocchiale
per avvistamenti a distanza
Bussola
per la direzione
Compendio navale
Tartana
Lunghezza: 15 m
Larghezza:3.5 m
Altezza sul mare: 2 m
Pescaggio: 1.5 m
Velocità: media
Manovrabilità: alta
Resistenza: bassa
Dhow
Lunghezza: 20 m
Larghezza: 6 m
Altezza sul mare: 3 m
Pescaggio: 1.5 m
Velocità: alta
Manovrabilità: alta
Resistenza: media
Giunca
Lunghezza: 22 m
Larghezza: 8 m
Altezza sul mare: 4.4 m
Pescaggio: 1.6 m
Velocità: media
Manovrabilità: alta
Resistenza: media
Scialuppa
Lunghezza: 4 m
Larghezza:2 m
Altezza sul mare: 0.5 m
Velocità: molto bassa
Manovrabilità: alta
Resistenza: molto bassa
Caravella
Lunghezza: 21 m
Larghezza: 6 m
Altezza sul mare: 4 m
Pescaggio: 1.8 m
Velocità: media
Manovrabilità: alta
Resistenza: media
Caravella Redonda
Lunghezza: 25 m
Larghezza: 7 m
Altezza sul mare: 5 m
Pescaggio: 2 m
Velocità: media
Manovrabilità: media
Resistenza: media
Cocca Anseatica
Lunghezza: 30 m
Larghezza: 7 m
Altezza sul mare: 6.5 m
Pescaggio: 2.5 m
Velocità: media
Manovrabilità: media
Resistenza: alta
Sciabecco
Lunghezza: 33 m
Larghezza: 6 m
Altezza sul mare: 6 m
Pescaggio: 1.8 m
Velocità: alta
Manovrabilità: media
Resistenza: alta
Veliero
Lunghezza: 40 m
Larghezza: 10 m
Altezza sul mare: 9 m
Pescaggio: 2.5 m
Velocità: media
Manovrabilità: bassa
Resistenza: molto alta
Caracca
Lunghezza: 38 m
Larghezza: 8 m
Altezza sul mare: 8 m
Pescaggio: 2 m
Velocità: media
Manovrabilità: bassa
Resistenza: molto alta