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RIV. PIEM. ST. NAT., 24, 2003: 295-326
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GUIDO BADINO* - GILBERTO FORNERIS** - MASSIMO PASCALE*** - GIAN CARLO PEROSINO***
LA FAUNA ITTICA DELLA PROVINCIA DI TORINO
SUMMARY - The fishing fauna of the Torino province.Important studies regarding natural water resources have been conducted in Tori-
no province in the last decade. Particularly interesting are “Carta Ittica Relativa alTerritorio della Regione Piemontese” and “Ricerche finalizzate alla definizione di lineedella gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici affluenti del Po” and others stu-dies about some rivers in researches of Environmental Impact Evaluation. These re-searches regarding ichthyological populations and many information are recordedabout distribution of ichthyological species in area of Torino province. These data ha-ve been elaborated and a map of distribution is obtained, this is very useful to waterresources management. A detailed description have been obtained and it is very use-ful to observe the time and space evolution of populations in Torino province.
* Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino, via Accademia Albertina,17 - 10123 Torino.** Dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia dell’Università di Torino, viaNizza, 52 - 10126 Torino.*** C.R.E.S.T., Centro Ricerche in Ecologia e Scienze del Territorio, via Caprera, 15 - 10136 Torino.
RIASSUNTO - In questo ultimo decennio sono stati effettuati, nel territorio dellaprovincia di Torino, importanti studi volti a qualificare ed a quantificare le risorseidriche naturali superficiali. Merita ricordare, in particolare, la “Carta Ittica Relativaal Territorio della Regione Piemontese” (Assessorato Caccia e Pesca della RegionePiemonte), le “Ricerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idri-che dei bacini idrografici affluenti del Po” (Assessorato Tutela delle Risorse Idrichedella Provincia di Torino) e diversi studi relativi ad alcuni bacini nell’ambito di atti-vità legate alle redazioni di valutazioni di impatto ambientale. Tali studi e ricerchehanno riguardato anche l’idrofauna; pertanto si sono resi disponibili numerosi datiriguardanti la presenza delle diverse specie ittiche nel reticolo idrografico provincia-le; essi sono stati rielaborati in modo da ottenere una caratterizzazione omogenea equindi adatta per valutazioni sulla distribuzione ed abbondanza delle specie ittiche.Risulta un quadro generale significativamente attendibile ed aggiornato, utile per stu-di successivi, soprattutto in riferimento ai monitoraggi finalizzati alla verifica dell’an-damento dello stato delle diverse popolazioni ittiche nel territorio provinciale.
La fauna ittica nella provincia di Torino
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INTRODUZIONE
Il Fiume Po, al passaggio del confine fra le regioni Piemonte e Lombar-dia, presenta una portata media annua di quasi 550 m3/s (Regione Piemon-te, 1991), acqua raccolta da un bacino sotteso di oltre 27.500 km2 (esclusi ibacini del Ticino e del Curone), la somma delle superfici dell’intera Valled’Aosta e di quasi tutto il Piemonte. Il Fiume Po, a Villafranca, a montedella confluenza con il Pellice, può essere ancora considerato un torrentedi alta pianura, con una superficie di bacino sotteso di 632 km2 ed una por-tata media annua pari a 12 m3/s (C.R.E.S.T., 1999). Nell’attraversare il ter-ritorio della provincia di Torino, grazie ai contributi di numerosi ed impor-tanti affluenti, quasi tutti alla sua sinistra idrografica, esso assume le carat-teristiche del grande fiume, tanto che, presso Crescentino, a monte dellaconfluenza con la Dora Baltea, la portata media annua sale fino al valore di185 m3/s, derivante da un bacino di oltre 8.900 km2. La portata del Po dun-que, lungo un percorso di quasi 90 km, da Villafranca a Crescentino, au-menta di 15 volte, grazie alle acque che giungono dal territorio della pro-vincia di Torino, con estensione di oltre il 30% di tutto il bacino occidenta-le del Po.
Queste osservazioni sono utili per evidenziare una caratteristica impor-tante della provincia di Torino; si tratta infatti di un territorio ricco di ac-que e a questo proposito basti pensare che, in media, ogni chilometro qua-drato di esso fornisce 21 litri di acqua ogni secondo (Dora Baltea esclusa),un valore fra i più elevati del territorio nazionale. La tab. 1 riporta le carat-teristiche dei principali corsi d’acqua. Si osserva che sono ben sette gli af-fluenti del Po alimentati da bacini con superficie superiore a 400 km2, limi-te oltre il quale un corpo idrico viene definito “significativo” dal DecretoLegislativo 152/99; essi sono il Pellice, il Banna, il Chisola, la Dora Riparia,lo Stura di Lanzo, l’Orco e la Dora Baltea, ma non bisogna dimenticare al-tri importanti corsi d’acqua, fra i quali il Sangone (268 km2) ed il Malone(348 km2) ed altri ancora quali il Chisone, il Germanasca, il Ceronda, ilSoana,... molti dei quali con bacini di estensione superiore a 200 km2.
Se si considerano anche i numerosi affluenti minori, appare evidenteche la provincia di Torino risulta caratterizzata da un fitto reticolo idrogra-fico, cioè un insieme di zone umide ad acque correnti molto ricco ed arti-colato, tanto da costituire una delle principali risorse naturali. La fig. 1 illu-stra una parte assai limitata dei corsi d’acqua presenti sul territorio provin-ciale, quelli sui quali sono stati effettuati recentemente campionamenti re-lativi all’ittiofauna; quelli non riportati sulla carta, piccoli torrenti e ruscelli,talora anche ricchi di fauna acquatica, sono ben più numerosi. La ricchezza
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Tab.
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La fauna ittica nella provincia di Torino
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di ambienti acquatici è tale da rendere praticamente impossibile un censi-mento completo; tuttavia si ritiene che gli studi condotti nell’ultimo decen-nio e le esperienze condotte dall’Amministrazione Provinciale di Torino,nell’ambito della tutela e gestione dell’ittiofauna, consentano di ottenereun quadro complessivo significativo ed attendibile.
È evidente che una descrizione di tutti gli ambienti ad acque correntidella provincia di Torino risulta una impresa molto ardua. Le tipologie am-bientali, oltre ad essere assai numerose, sono fra loro anche molto diverse.Nel loro insieme compongono un reticolo idrografico inserito in un terri-torio molto vario per caratteristiche geologiche e morfologiche. Si va davaste porzioni areali caratterizzate da un substrato cristallino piuttosto ete-rogeneo e che costituiscono una cerchia montana che si eleva fino alla quo-ta massima di quasi 3.900 m s.l.m. (massiccio del Gran Paradiso lungo lospartiacque del bacino dell’Orco), a superfici di pianura, comprendenti siaampie conoidi fluvio-glaciali ed alluvionali quaternarie, sia formazioni piùantiche comunque di carattere detritico, poste a quote anche inferiori a150 m s.l.m., verso la porzione orientale del territorio provinciale. Si trattadi un panorama molto complesso nell’ambito del quale il clima gioca unruolo predominante dovuto all’ampia distribuzione delle fasce altimetri-che, quindi con passaggio da un clima continentale relativamente caldo dipianura a quello montano, molto freddo, delle zone poste alle altitudinipiù elevate.
Questa accentuata variabilità altimetrica e climatica, su un territoriotutto sommato limitato come estensione areale complessiva, determina, co-me conseguenza, una notevole diversificazione delle tipologie degli am-bienti acquatici (individuate e codificate da De Biaggi et al., 1987). Oltre azone umide ad acque stagnanti sono infatti presenti sia piccoli torrenti ali-mentati prevalentemente dai serbatoi nivali di alta montagna, sia ampi cor-si d’acqua di pianura caratterizzati da regimi idrologici che dipendono dal-le piogge e dallo scioglimento delle nevi, sia infine piccoli fiumi le cui por-tate derivano esclusivamente dall’andamento delle piogge. In sintesi si trat-ta di una situazione molto articolata, che consente la coesistenza di nume-rose specie ittiche con esigenze ecologiche assai diverse. A questo proposi-to è interessante il confronto tra l’elenco delle specie ittiche piemontesi(Regione Piemonte, 1991; Delmastro, 1982) con quello relativo alla pro-vincia di Torino (integrato con i dati ottenuti da numerosi campionamentieffettuati nell’ultimo decennio); risulta che su oltre quaranta specie sicura-mente presenti nel bacino occidentale del Po, almeno trenta sono accertatenel territorio provinciale, di cui un terzo circa di provenienza alloctona(tab. 2).
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300
Tab. 2 - Pesci delle acque piemontesi (P) e della provincia di Torino (T), loro fre-quenza (sporadica/accidentale, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante,4; assente, A) e loro origine O (esotico, E; indigeno, I). Le specie occasionali nonsono considerate (es. carpe erbivore, abramide, storioni,…). Le denominazioniscientifiche sono quelle proposte da Gandolfi et al. (1991).
Ordine Sottordine Famiglia Genere specie sottosp. DENOM. VOLGARE P T OAcipenseriformes Acipenseridae Acipenser sturio storione comune (1) ? A IClupeiformes Clupeoidei Clupeidae Alosa fallax lacustris agone 1 A I
Alosa fallax nilotica cheppia 1 A ISalmoniformes Salmonoidei Salmonidae Salmo trutta trutta trota fario (2) 3 3 ?
Salmo trutta marmoratus trota marmorata 2 2 IOncorhynchus mykiss trota iridea 1 1 ESalvelinus alpinus salmerino alpino 1 ? ESalvelinus fontinalis salmerino di fonte 1 1 E
Thymallidae Thymallus thymallus temolo 2 2 ICoregonidae Coregonus lavaretus lavarello 1 A E
Coregonus macrophthalmus bondella 1 A EEsocoidei Esocidae Esox lucius luccio 2 1 I
Cypriniformes Cyprinidae Alburnus alburnus alborella alborella 2 1 IBarbus plebejus barbo 3 3 IBarbus meridionalis barbo canino 2 2 ICarassius carassius carassio 1 1 ECyprinus carpio carpa (3) 1 1 ELeuciscus cephalus cavedano 4 4 IGobio gobio gobione 2 2 IChondrostoma genei lasca 2 2 ICarassius auratus pesce rosso 1 1 ERutilus pigus pigo (4) 1 1 IPseudorasbora parva pseudorasbora 2 A EPhoxinus phoxinus sanguinerola 2 2 IChondrostoma soetta savetta 1 1 IScardinius erythrophthalmus scardola 2 1 ITinca tinca tinca 1 1 IRutilus erythrophthalmus triotto 1 1 ILeuciscus souffia vairone 4 4 I
Cobitidae Cobitis taenia Cobite comune 2 2 ISabanejewia larvata cobite mascherato 1 1 I
Siluriformes Siluridae Silurus glanis siluro 1 ? EIctaluridae Ictalurus melas pesce gatto 1 1 E
segue
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1 (la presenza dello storione comune è attualmente dubbia in Piemonte). 2 (sono rico-nosciuti due ecotipi, uno di ceppo atlantico ed uno di ceppo mediterraneo). 3 (specieimportata in tempi remoti in Italia, è uno dei rari esempi di buon inserimento ambien-tale). 4 (acuni ittiologi ritengono esotici anche il pigo, la bottatrice ed il persico reale).
Anguilliformes Anguillidae Anguilla anguilla anguilla 1 1 ICyprinodontiformes Cyprinodontidae Gambusia holbrooki gambusia 1 A EGadiformes Gadidae Lota lota bottatrice (4) 1 A IPerciformes Percoidei Centrarchidae Lepomis gibbosus persico sole 2 1 E
Micropterus salmoides persico trota 1 1 EPercidae Perca fluviatilis pesce persico (4) 1 1 I
Stizostedion lucioperca lucioperca 1 A EBlennioidei Blenniidae Salaria fluviatilis cagnetta 1 A IGobioidei Gobiidae Padogobius martensi ghiozzo padano 3 3 IScorpaenoidei Cottidae Cottus gobio scazzone 2 2 I
2 - CAMPIONAMENTI E DATI RELATIVI ALL’ITTIOFAUNA
Le delibere della Giunta Provinciale 128-182882/96 del 30.12.1996 e61-55455/97 del 8.5.1997, sulla base di un programma elaborato dal “Set-tore Pianificazione e Utilizzazione delle Risorse Idriche” (Area Ambientedella Provincia di Torino) diedero l’avvio alla “Predisposizione di studi e ri-cerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idriche deibacini idrografici ...... della Provincia di Torino,....”. Si è trattato di un com-plesso lavoro che ha interessato i bacini del Pellice/Chisone, Banna, Chiso-la, Sangone, Dora Riparia, Stura di Lanzo/Ceronda, Malone e Chiusella 1
ed organizzato mediante una procedura sperimentata sul bacino dell’Orco(C.R.E.S.T., 1992) e su quello del Po cuneese (C.R.E.S.T., 1999). Con taleprogetto si sono valutate le principali caratteristiche quantitative e qualita-tive delle risorse idriche disponibili nel reticolo idrografico naturale e gliattuali livelli di sfruttamento per usi diversi, sulla base dell’analisi di diver-se variabili ambientali fra le quali lo stato delle popolazioni ittiche.
1 Effettuato dalla società HYDRODATA s.p.a. (Torino) per i bacini Pellice, Chiso-ne/Germanasca, Dora Riparia, Stura di Lanzo/Ceronda e Chiusella (1998 - 2000) edalla Associazione Temporanea di Imprese di Trento (Studio Ing. A. Berdini, StudioDott. V. Adami, Studio Geotec, G.E.T. s.c.r.l., SINGEA s.r.l.) per i bacini Banna,Chisola, Sangone e Malone (1998 - 2000). I risultati di questo lavoro sono disponibilipresso il Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche della Provincia di Torino.
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302
Tab. 3 - Elenco delle stazioni di campionamento dell’ittiofauna definite nell’am-bito degli “...studi e ricerche finalizzate alla definizione di linee di gestione dellerisorse idriche dei bacini idrografici... della Provincia di Torino” (Settore Tutelae Utilizzazione delle Risorse Idriche della Provincia di Torino), della Carta ItticaRelativa al Territorio della Regione Piemontese (per il bacino del Banna e per ifiumi Po e Dora Baltea; Regione Piemonte, 1991) e dello studio sulla Gestionedelle risorse idriche superficiali del bacino dell’Orco (C.R.E.S.T., 1992).
bacino del PELLICE1 Pellice Villanova Bobbio Pellice 1.1602 Pellice area attrezzata Bobbio Pellice 1.0803 Pellice Cairus Bobbio Pellice 8004 Pellice Bobbio Pellice Bobbio Pellice 6955 Pellice confl. Guicchard Bobbio Pellice 680
Ciò che merita di essere rilevato è il riconoscimento dell’importanzadello studio dell’ittiofauna quale contributo fondamentale alla determina-zione della qualità delle zone umide ad acque correnti naturali. Nell’ambi-to del progetto, infatti, sono stati effettuati campionamenti (con il metododella pesca elettrica) su 176 stazioni (tab. 3). Se ad esse si aggiungono quel-le indagate nell’ambito della Carta Ittica Relativa al Territorio della RegionePiemontese sui corsi d’acqua del Banna, Dora Baltea e Po (Regione Pie-monte, 1991) e del succitato studio sulla Gestione delle risorse idriche su-perficiali del bacino dell’Orco, si giunge ad un totale di 212 stazioni di cam-pionamento (tab. 3). Se inoltre si considera, come illustrato in premessa,che l’incremento della superficie del bacino del Fiume Po, nell’attraversareil territorio della provincia di Torino, è di oltre 8.250 km2, risulta una den-sità pari ad una stazione di campionamento per 39 km2 di territorio. Ciòcomporta una disponibilità di dati ampiamente sufficiente per una buonacaratterizzazione dell’ittiofauna e, soprattutto, permette di elaborare de-scrizioni esaustive (stato e distribuzione) per la maggior parte delle singolespecie ittiche 2.
2 Il presente studio è quindi una presentazione “ragionata” dei risultati ottenuti soprat-tutto dalle ricerche sopra citate. Le specie ittiche caratteristiche del territorio provin-ciale sono quasi tutte considerate, ad esclusione di alcune (quali, per esempio, quelleoggetto di immissioni in laghetti per la pesca sportiva ed occasionali nel reticolo idro-grafico naturale) per le quali non è possibile fornire un quadro distributivo corretto.Merita citare, a questo proposito, anche la lampreda, le cui catture, in occasione deicampionamenti, sono risultate rare e molto frammentate.
N corso d’acqua località comune m s.l.m.
6 Pellice confl. Liussa Villar Pellice 6507 Pellice confl. Angrogna Villar Pellice 5008 Pellice confl. Luserna Luserna S. Giovanni 4509 Pellice ponte di Bibiana Bibiana 400
10 Pellice ponte S.S. 589 Bricherasio 31511 Pellice confl. Po Villafranca 26012 Subiasco presa centrale Bobbio Pellice 76013 Ghicchard Ponte Pautasso Bobbio Pellice 95014 Ghicchard confl. Pellice Villar Pellice 70015 Liussa confl. Pellice Villar Pellice 65516 Angrogna Barfè Angrogna 79017 Angrogna confl. Pellice Torre Pellice 50018 Luserna Cave Luserna S. Giovanni 87019 Luserna Garossini Luserna S. Giovanni 61020 Luserna Fenoglia Luserna S. Giovanni 49021 Chiamogna Albaretti Bricherasio 300
bacino del CHISONE1 Chisone Borgata Sestriere 1.8902 Chisone confl. Chisonetto Pragelato 1.5903 Chisonetto confl. Chisone Pragelato 1.6004 Chisone valle confl. Chisonetto Pragelato 1.5505 Chisone Fraisse Pragelato 1.5106 Chisone Doucher Basses Pragelato 1.4007 Chisone Pourrieres Usseaux 1.3908 Chisone ponte Laoux Usseaux 1.2109 Chisone ponte campeggio Fenestrelle 1.100
10 Chisone scarico bacino Roure 96011 Chisone confl. Germanasca Perosa Argentina 63012 Chisone Fleccia Pinasca 54013 Chisone Malanaggio Porte 41114 Chisone Cardonata Pinerolo 36315 Chisone Torrione Pinerolo 34516 Germanasca Villa Prali 1.48017 Germanasca Gianna Perrero 94018 Germanasca Cordone Perrero 81519 Germanasca Pomaretto Pomaretto 61520 Germanasca Massel Massello Massello 1.18221 Germanasca Massel ponte S.P. Perrero 88022 Laoux presa centr. Pourrieres Fenestrelle 1.51023 Villaretto Villaretto Roure 1.01024 Roussa Balma Roure 87025 Gran Dubbione Dubbione Pinasca 55026 Risagliardo Pramollo S. Germano 68527 Faetto confl. Germanasca Perrero 81028 Riclaretto rilascio centrale Perrero 750
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bacino del BANNA1 Banna confl. Rio Verde Poirino 2332 Banna confl. Po Moncalieri 2273 Rio Verde confl. Banna Poirino 233
bacino del CHISOLA1 Chisola ponte Picchi Cumiana 6002 Chisola ponte di Piossasco Piossasco 2703 Chisola Brentatorie None 2504 Chisola confl. Torto Volvera 2485 Chisola monte abitato Piobesi Piobesi 2356 Chisola valle abitato Piobesi Piobesi 2297 Chisola confl. Lemina Vinovo 2258 Chisola confl. Po Moncalieri 2209 Noce confl. Chisola Volvera 248
10 Lemina S. Pietro - Talucco S. Pietro Vallemina 70011 Lemina valle Pinerolo Pinerolo 37012 Lemina Cercenasco Cercenasco 25213 Lemina confl. Chisola La Loggia 225
bacino del SANGONE1 Sangone monte abitato Forno Coazze 8702 Sangone Freinetto Giaveno 6003 Sangone ponte di Giaveno Giaveno 4904 Sangone Trana Trana 3755 Sangone Sangano Sangano 3556 Sangone ponte Stupinigi Nichelino 2387 Sangonetto ponte di Forno Coazze 750
bacino della DORA RIPARIA1 Rochemolles Rochemolles Bardonecchia 1.6302 Rochemolles Melezet Bardonecchia 1.3703 Rochemolles Bardonecchia Bardonecchia 13024 Dora Bardonecchia Beaulard Beaulard 1.1405 Dora Bardonecchia confl. Ripa Oulx 1.0756 Dora Riparia Pont Ventoux Oulx 1.0427 Dora Riparia ponte autostrada Salbertrand 1.0108 Dora Riparia Exilles Exilles 9009 Dora Riparia confl. Clarea Chiomonte 720
10 Dora Riparia confl. Cenischia Susa 50011 Dora Riparia Susa Susa 48012 Dora Riparia confl. Rocciamelone Mattie 45013 Dora Riparia Bussoleno Bussoleno 44514 Dora Riparia confl. Gravio S. Antonino 38015 Dora Riparia confl. Sessi Condove 36516 Dora Riparia confl. Messa Vecchia Avigliana 33017 Dora Riparia Alpignano Alpignano 307
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18 Dora Riparia Collegno Collegno 28019 Dora Riparia confl. Po Torino 22120 Valle Stretta confine di Stato Bardonecchia 1.50021 Valle Stretta confl. Rochemolles Bardonecchia 1.25622 Ripa valle Argentera Sauze di Cesana 1.70023 Ripa ponte Alben Sauze di Cesana 1.56024 Ripa Rollieres Sauze di Cesana 1.46025 Ripa Cesana Torinese Cesana Torinese 1.38026 Ripa (Dora Riparia) circonvallazione Oulx 1.15027 Thuras Rhuilles Sauze di Cesana 1.67028 Thuras Confl. Ripa Sauze di Cesana 1.42029 Dora Piccola Cesana Torinese Cesana Torinese 1.35030 Galambra confl. Dora Riparia Exilles 88031 Clarea Val Clarea Chiomonte 1.03032 Cenischia Novalesa Novalesa 82033 Cenischia confl. Dora Riparia Susa 49034 Gerardo (Mattie) Mattie Mattie 68035 Rocciamelone Orrido di Foresto Bussoleno 50036 Gravio Villarfocch. centrale Villarfocchiardo 58037 Gravio centrale Condove 88038 Messa Vecchia Mago Rubiana 57039 Messa Vecchia Almese Almese 38040 Sessi lavatoio Caprie 370
bacino del CERONDA1 Ceronda Madonna della Neve Varisella 5102 Ceronda ponte di Baratonia Varisella 4203 Ceronda Bassa della Cassa La Cassa 3154 Ceronda Bizzarria La Cassa 2775 Ceronda confl. Valsoglia Druento 2656 Ceronda ponte di Castellamonte Venaria 2477 Ceronda confl. Stura di Lanzo Venaria Reale 2408 Casternone Mulino Val della Torre Val della Torre 5259 Casternone ponte di Brione Brione 359
10 Casternone confl. Ceronda Druento 275bacino dello STURA DI LANZO
1 Stura di Ala Pian della Mussa Balme 1.7502 Stura di Ala Ponte Nuovo Balme 1.6003 Stura di Ala centrale ENEL Ala di Stura 1.0604 Stura di Ala seggiovia Ala di Stura 1.0305 Stura di Ala Chiampernotto Ala di Stura 7986 Stura di Ala confl. Stura Valgrande Ceres 6677 Stura di Lanzo Pessinetto Pessinetto 5628 Stura di Lanzo stazione Traves 5089 Stura di Lanzo cimitero Germagnano 500
10 Stura di Lanzo confl. Tesso Lanzo 45911 Stura di Lanzo Cafasse Cafasse 40012 Stura di Lanzo Robassomero ponte di Robassomero 33213 Stura di Lanzo monte confl. Ceronda Venaria Reale 25014 Stura di Lanzo valle confl. Ceronda Venaria Reale 24015 Stura di Lanzo confl. Po Torino 22016 Stura di Valgrande Inverso Chialamberto 80017 Stura di Valgrande centrale Cantoira 73018 Stura di Valgrande confl. Stura di Ala Ceres 65019 Stura di Viù ponte Perinera Usseglio 1.35020 Stura di Viù Crot Usseglio 1.34021 Stura di Viù Piazzette Usseglio 1.23022 Stura di Viù Fucine Viù 75023 Stura di Viù centrale ENEL Viù 70024 Stura di Viù Maddalene Traves 60025 Stura di Viù confl. Stura di Lanzo Traves 52026 Vassola Chialamberto Chialamberto 90027 Paschiet Cornetti Balme 1.40028 Crosiasse Chiampernotto Ala di Stura 95029 Ovarda Lemie Lemie 97030 Viana ponte delle Balme Viù 78031 Ricchiaglio ponte Torretta Viù 86032 Tesso confl. Stura di Lanzo Lanzo 480
bacino del MALONE1 Malone ponte romano Corio 6402 Malone ponte di Levone Levone 3403 Malone confl. Viana Front 2784 Malone Borgata Grangetto Rivarossa 2705 Malone ponte S.S. 460 Lombardore 2606 Malone ponte ferroviario S. Benigno 2077 Malone confl. Banna di Leinì Chivasso 1848 Malone confl. Po Chivasso 1789 Viana ponte di Rivara Busano 317
10 Fisca confl. Malone Lombardore 24311 Banna di Leinì confl. Malone Brandizzo 184
bacino dell’ORCO1 Orco immissione lago Ceresole Reale 1.5822 Orco confl. Noaschetta Noasca 1.0673 Orco confl. Piantonetto Rosone 6724 Orco confl. Cambrelle Locana 6005 Orco confl. Ribordone Sparone 5526 Orco confl. Soana Pont Canavese 4327 Orco Spineto Spineto 380
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8 Orco confl. Malesina Foglizzo 2209 Orco confl. Po Chivasso 182
10 Cambrelle confl. Orco Locana 60011 Ribordone confl. Orco Sparone 55212 Soana confl. Forzo Ronco 90013 Soana confl. Orco Pont Canavese 43214 Forzo confl. Soana Ronco 90015 Piova confl. Orco Cuorgnè 38516 Gallenca confl. Orco Salassa 38017 Malesina Castellamonte Castellamonte 33018 Malesina confl. Orco Foglizzo 220
bacino del CHIUSELLA1 Chiusella Fondo Traversella 1.0852 Chiusella campeggio Traversella 8803 Chiusella incubatoio provinciale Traversella 7604 Chiusella ponte di Trausella Trausella 7205 Chiusella canale troticoltura Issiglio 4656 Chiusella confl. Savenca Issiglio 4557 Chiusella Ponte dei Preti Quagliuzzo 3208 Chiusella ponte Pranzalito Parella 3189 Chiusella ponte autostrada Pavone 230
10 Chiusella confl. D. Baltea Strambino 22311 Ribordone Perrotto Traversella 1.12912 Tarva Succinto Traversella 1.10013 Bersella Biogno Traversella 75714 Savenca confl. Rio Rueglio Issiglio 500
bacino della DORA BALTEA1 Dora Baltea confine regionale confine regionale 3002 Dora Baltea confl. Chiusella Strambino 2313 Dora Baltea confl. Po Crescentino 150
bacino del PO1 Po confl. Pellice Faule 2452 Po confl. Varaita Pancalieri 2403 Po confl. Maira Polonghera 2374 Po confl. Ricchiardo Carmagnola 2365 Po confl. Banna Carignano 2276 Po confl. Chisola Moncalieri 2247 Po confl. Sangone Moncalieri 2198 Po confl. Dora Riparia Torino 2149 Po confl. Stura di Lanzo Torino 212
10 Po confl. Malone Brandizzo 18411 Po confl. Orco Chivasso 18312 Po confl. Dora Baltea Crescentino 150
La fauna ittica nella provincia di Torino
308
Le tabb. 4 - 14 riportano i dati ottenuti mediante i campionamenti effet-tuati nelle stazioni elencate in tab. 3. Per i bacini Pellice (tab. 4), Chisone(tabb. 5.1 e 5.2), Chisola (tab. 6), Dora Riparia (tabb. 7.1 e 7.2), Sangone(tab. 8), Ceronda (tab. 9), Stura di Lanzo (tabb. 10.1 e 10.2), Malone (tab.11) e Chiusella (tab. 13) 3 sono indicati sia gli indici di abbondanza, sia lestrutture di popolazione secondo lo schema riportato nel seguito:indice 1 - specie sporadica (con la cattura di pochissimi individui, anche di
un solo esemplare);indice 2 - specie presente (cattura di pochi individui);indice 3 - specie abbondante (cattura di molti individui, senza risultare do-
minante);indice 4 - specie molto abbondante (cattura di molti individui, spesso do-
minante);indice A - popolazione strutturata (cattura di individui di diverse classi di
età; presenti sia i giovani, sia individui in età riproduttiva);indice B - popolazione non strutturata (assenza di adulti);indice C - popolazione non strutturata (assenza di giovani).
Per esempio una popolazione contrassegnata con la sigla 3B risulta co-stituita da un elevato numero di individui, ma tutti di taglia modesta; sefosse contrassegnata dalla sigla 2A, risulterebbero presenti pochi individui,sia giovani, sia adulti. Per i bacini dell’Orco (tab. 12)4, del Banna, DoraBaltea e Po5 (tab. 14) sono indicati soltanto gli indici di abbondanza. Nelletabelle tutti gli indici (e le denominazioni delle relative specie) uguali o su-periori a “2” sono indicati con carattere “grassetto” al fine di evidenziare,per ogni bacino, le presenze più significative.
È importante sottolineare che si è fatto ampio uso anche dei dati relativia campionamenti effettuati nell’ambito del Piano M.A.R.I.U.S. (Regione
3 I campionamenti sono stati effettuati, nel 1998/99, nell’ambito dei succitati “.... studi ericerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei baciniidrografici ...... della Provincia di Torino”, dagli ittiologi Massimo Pascale e Paolo Lo-conte (per conto di HYDRODATA s.p.a. di Torino) e da Vito Adami, Johannes Grunde Andreas Springeth (per conto della S.I.N.G.E.A. s.r.l. di Brescia).4 I campionamenti sono stati effettuati, nel 1989/90, nell’ambito dello studio relativo allaGestione delle risorse idriche superficiali del bacino dell’Orco (C.R.E.S.T., 1992), da Giu-seppe Maio, Andrea Marconato, Enrico Marconato e Stefano Salviati (Acquaprograms.r.l. di Vicenza, per conto del C.R.E.S.T. s.n.c. di Torino).5 I campionamenti sul Banna, sulla Dora Baltea e sul Po sono stati effettuati, nel1988/89, nell’ambito della Carta Ittica Relativa al Territorio della Regione Piemontese(Regione Piemonte, 1991) da Giovanni Battista Delmastro (Museo Civico di Storia Na-turale di Carmagnola - TO).
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La fauna ittica nella provincia di Torino
310
Tab. 5.1 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Chisone (astaprincipale 1 - 15). Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) èindicato l’indice di abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; moltoabbondante, 4) e la struttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B;assenza di giovani, C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi ericerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idriche deibacini idrografici... della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione del-le Risorse Idriche).
Tab. 5.2 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Chisone (affluenti16 - 28). Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicatol’indice di abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbon-dante, 4) e la struttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assen-za di giovani, C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ri-cerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei ba-cini idrografici... della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delleRisorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15trota fario 3B 2B 2A 2A 2C 3A 1B 3A 2A 3A 3A 4A 3A 3A 2Atrota marmorata 1B 1C 2A 1Cibrido far. X mar. 1B 2A 1Ctrota iridea 1Btemolo 2Abarbo 2Cbarbo canino 2A 2A 3A 2Acavedano 2A 1Cvairone 3A 2A 3A 3Asanguinerola 3A 3Ascazzone 2A 2A 2A
16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28trota fario 2A 2B 3A 3A 3A 3A 1B 3A 4A 3A 2A 3A 3Atrota marmorata 2A 2Aibrido far. X mar. 2A 2A 1B 2C 2Avairone 2Ascazzone 2A 3A 3A
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Tab. 6 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Chisola (1 - 13). Perogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicato l’indice diabbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4) e lastruttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assenza di giovani,C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ricerche finalizzatealla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici...della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche).
Piemonte, 1988), di indagini mirate su porzioni di bacini interessati daprogetti di utilizzazione delle acque (C.R.E.S.T., 1989, 1990; Ecoplan,1990a, 1990b), di studi specifici nel settore dell’ittiofauna (pubblicazionicitate in bibliografia6). Per il tratto superiore della Dora Baltea si è fatto ri-ferimento anche alla Carta Ittica della Valle d’Aosta (Regione AutonomaValle d’Aosta, 1993).
6 Balma et. al., 1992; Bruno et. al., 1997; Delmastro, 1982, 1988, 1990; Delmastro &Lodi, 1978; Delmastro et al., 1990; Festa, 1892; Forneris, 1989; Forneris et. al., 1994a,Forneris et. al., in stampa; Forneris et. al., in stampa; Gandolfi et. al., 1991; Giuffra et.al, 1996; Pascale, 1995; Perosino, 1989; Ronco et. al., 1989, Russo 1999; Sampò &Vallero, 1978.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13trota fario 3A 1A 3A 1Btrota marmorata 1Bibrido far. X mar. 1Balborella 1A 1A 1A 1A 3A 2A 1A 2Abarbo 1B 2B 1B 3B 2A 1B 1B 1Bpesce rosso 1Blasca 2A 3A 1Bcarpa 1Cgobione 2A 3A 3A 3A 3A 4A 1B 1Bcavedano 3B 2A 2A 2A 3A 4A 2B 2A 2Avairone 3A 3A 3A 3A 3A 4A 2A 3A 2A 2A 2Asanguinerola 1A 1A 1A 1A 1Bscardola 1A 2B 3A 1A 1Btinca 1B 1Acobite comune 2A 3A 2A 3A 2Aghiozzo padano 1A 1A 2A 1A 3A 2A 1A 1B
La fauna ittica nella provincia di Torino
312
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313
Tab. 8 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Sangone (1 - 7). Perogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicato l’indice diabbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4) e lastruttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assenza di giovani,C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ricerche finalizzatealla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici...della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7trota fario 3A 3A 2A 1B 1C 4Atrota marmorata 2B 1B 1Cibrido far. X mar. 3A 2B 2A 2A 2A 1Balborella 2Abarbo 2B 3Abarbo canino 3A 3Agobione 3Acavedano 1B 4Avairone 3A 4A 1B 3Asanguinerola 3Ascazzone 3Aghiozzo padano 1B 3A
3 - CONCLUSIONI
La situazione generale relativa alle presenze delle diverse specie itticheeffettivamente accertate nei principali bacini della provincia di Torino è ri-portata in tab. 15. Tenuto conto dei dati relativi alle singole stazioni dicampionamento (tabb. 4 - 14), risulta quanto segue:
• L’areale di distribuzione della trota fario appare più esteso rispetto aquanto atteso in base all’autoecologia della specie; ciò è da attribuire al-le massicce immissioni, per fini alieutici, in ambienti non del tutto ido-nei; si tratta di una pratica che ha caratterizzato soprattutto il passato.Recentemente si pongono maggiori attenzioni limitando, per quantopossibile, le quantità di materiale ittico nelle azioni di ripopolamento.Merita sottolineare recenti perplessità circa la reale autoctonia di talespecie (Pascale, 1999; Nonnis et al., in stampa). Non è da escludere il
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Tab. 9 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Ceronda (1 - 10).Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicato l’indicedi abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4) ela struttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assenza di giovani,C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ricerche finalizzatealla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici...della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10trota fario 3B 2B 1C 1C 1B 2B 1Ctrota marmorata 1C 1B 2Aibrido far. X mar. 1B 2Btrota iridea 1Cbarbo 1C 2B 2B 2A 2A 2A 3Abarbo canino 2C 3A 2C 2A 2C 3Acarassio 1C 1Clasca 3A 3A 3A 4A 2A 1C 2Ccarpa 2C 1Cgobione 2C 2A 1C 2Ccavedano 2B 2A 2A 2A 3A 3A 2A 2Avairone 2C 3A 3A 3A 3A 3A 3A 2A 3A 3Asanguinerola 2A 2C 2C 2A 3Ascardola 1Bpersico sole 2A 1Ccobite comune 2C 2C 3A 2C 2C 3Ascazzone 1C 2C 2A 1Cghiozzo padano 2C 2A 2C 3A 2A 2A 2A 3Apesce gatto 2A
fatto che l’unico salmonide autoctono del bacino occidentale del Po siala trota marmorata (Regione Emilia Romagna, 2002).
• La trota marmorata presenta una distribuzione piuttosto diffusa; essa ri-sulta presente (considerando anche gli ibridi con la fario) in quasi tutti icorsi d’acqua, ad esclusione di quelli classificati come zone ittiche spic-catamente a Ciprinidi, di quelli impostati sulle testate delle principalivallate e della maggior parte dei piccoli e ripidi affluenti drenanti i ver-
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Tab. 10.1 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino dello Stura di Lanzo(asta principale 1 - 15). Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate intab. 4) è indicato l’indice di abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante,3; molto abbondante, 4) e la struttura di popolazione (strutturata, A; assenza diadulti, B; assenza di giovani, C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli“... studi e ricerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorseidriche dei bacini idrografici... della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utiliz-zazione delle Risorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15trota fario 2A 1C 3A 3A 2C 2A 2B 2B 2C 3A 3A 3A 2C 1Ctrota marmorata 2A 3A 3A 3A 3A 3A 3A 3A 2Cibrido far. X mar. 1B 2C 3A 3A 3A 3A 3A 3A 3A 2Atrota iridea 1Ctemolo 4A 4A 4A 3A 2A 1C 1Cbarbo 3A 2B 3A 3Abarbo canino 2A 3A 4A 2A 3Alasca 2A 2A 3A 2Agobione 3Acavedano 3A 2B 4A 3Avairone 2A 3A 3A 3A 3A 4A 3Asanguinerola 3A 2A 2Ascazzone 2C 3A 2A 2A 3A 2A 2Cghiozzo padano 2A 2A
santi che si affacciano sui fondivalle dei maggiori affluenti del Po (dovepredominano le trote fario). Considerando soltanto le stazioni ove si so-no rinvenute popolazioni ben strutturate, risulterebbe un areale menoesteso. Vale la pena sottolineare il riscontro, negli ultimi anni, di un si-gnificativo miglioramento della situazione grazie soprattutto alle azionidi recupero e gestione della fauna ittica autoctona condotte dall’Ammi-nistrazione Provinciale (e che hanno riguardato soprattutto la trotamarmorata), in collaborazione con i pescatori volontari di associazionilocali (Consigli di Valle).
• La trota iridea ed il salmerino di fonte (Salmonidi alloctoni) sono deci-samente rari (addirittura mai recentemente campionati in numerosi ba-cini). Questa situazione è dovuta essenzialmente alla politica di recupe-
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Tab. 10.2 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino dello Stura di Lanzo(affluenti 16 - 32). Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 4)è indicato l’indice di abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; mol-to abbondante, 4) e la struttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti,B; assenza di giovani, C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... stu-di e ricerche finalizzate alla definizione di linee di gestione delle risorse idriche deibacini idrografici... della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delleRisorse Idriche).
16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32trota fario 2B 2A 1B 2B 2C 2C 3A 2B 3A 2A 1B 2B 3A 3A 3C 3A 2Ctrota marmorata 2A 2A 2A 2A 3A 3A 1Bibrido far. X mar. 2A 3A 1C 2A 2A 3A 3A 3C 3A 2A 2A 3A 2Atrota iridea 2Ctemolo 3A 2Abarbo canino 3Avairone 1C 2A 2A 2Ascazzone 3A 2C 3A 2A 2A
ro e tutela della fauna ittica autoctona della Provincia che, da diversianni, ha escluso immissioni di tali specie. Il salmerino alpino risulta as-sente nelle acque correnti.
• Fra le specie ittiche più diffuse merita segnalare il cavedano, il vairone,il cobite comune, il ghiozzo ed il gobione. Il cavedano risulta abbon-dante o molto abbondante in molte stazioni grazie soprattutto alla suaampia valenza ecologica. Il vairone può essere ritenuto il più rappresen-tativo del reticolo idrografico provinciale; la sua autoecologia gli per-mette di affermare bene la sua presenza praticamente in tutti gli am-bienti (ad eccezione delle acque stagnanti e delle zone ittiche spiccata-mente a trota fario). Il cobite, il ghiozzo ed il gobione, specie bentoni-che poco esigenti in termini di qualità delle acque, sono ben rappresen-tati in tutte le acque della provincia.
• Il barbo comune, pur essendo presente con buone popolazioni (benstrutturate ed in alcuni casi anche abbondanti), copre un areale di di-stribuzione meno esteso di quello che, potenzialmente, potrebbe occu-pare (probabilmente per l’elevato numero delle interruzioni della conti-nuità longitudinale dei corsi d’acqua). Al contrario la distribuzione del
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Tab. 11 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Malone (1 - 11).Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicato l’indicedi abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4) ela struttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assenza di giovani,C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ricerche finalizzatealla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici...della Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11trota fario 4A 3B 1B 1Ctrota marmorata 1Balborella 1A 2A 2A 3A 2B 2Bbarbo 1B 1B 2B 3B 3B 2A 2B 1Bbarbo canino 2A 1B 1Blasca 1B 4A 2A 2A 2B 2B 3A 2Bgobione 1A 2A 2A 3A 3A 4B 3A 1Bcavedano 1B 2B 2B 2A 3B 3B 2B 4B 3B 3Avairone 4A 4A 4A 4A 4A 4A 3A 3A 4B 4Asanguinerola 2A 1A 1B 2B 1B 2B 1Bpersico sole 1Ccobite 1A 2A 1A 2A 2Aghiozzo padano 4A 3A 4A 3A 4A 2A 4A 4A 4A
barbo canino appare più confortante; l’areale di distribuzione risultameno ampio rispetto a quella del barbo comune, ma occorre ricordareche si tratta di una specie piuttosto esigente; anche in questo caso lapresenza potenziale dovrebbe risultare migliore; tuttavia sono relativa-mente numerose le stazioni nelle quali si sono rinvenute popolazioniricche e ben strutturate. Considerazioni analoghe possono essereespresse a proposito dello scazzone.
• Il temolo e la lasca risultano le specie che hanno subíto le maggiori ri-duzioni della loro presenza. In particolare il primo, che dovrebbe essereampiamente diffuso nel medio corso di quasi tutti i principali affluentidel Po (e nello stesso fiume a monte di Torino), presenta una distribu-zione areale frammentata e con popolazioni quasi mai abbondanti. Lalasca dovrebbe essere la specie più abbondante, insieme al vairone, neitratti terminali delle zone a Salmonidi e nelle zone a Ciprinidi; invece le
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Tab. 12 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino dell’Orco (1 - 18). Perogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 4) è indicato l’indice diabbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4).Campionamenti del 1989/90, nell’ambito dello studio relativo alla Gestione dellerisorse idriche superficiali del bacino dell’Orco (C.R.E.S.T., 1992).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18trota fario 3 3 3 3 3 3 3 2 1 3 3 3 2 3 3 3 2 2trota marmorata 2 3 3 3 3 2 1 2 1 1 3 1 1trota iridea 1 1salmerino di fonte 2 1temolo 1 2 2 2 1 1 1 1luccio 2alborella 2barbo 2 3barbo canino 2 2carassio 1pesce rosso 1lasca 3 3gobione 2 2cavedano 3 4vairone 3 2 3 4 2 2sanguinerola 2 2 2 2triotto 1scardola 1anguilla 1 2persico sole 1cobite comune 3 2scazzone 2 2 1 1 2 1ghiozzo padano 2 3persico reale 1 1
popolazioni abbondanti e ben strutturate risultano limitate a pochi am-bienti. Anche la presenza dell’alborella, mai risultata molto abbondante(ad eccezione del Po a valle di La Loggia), sembra aver subito una ac-centuata riduzione.
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Tab. 13 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni del bacino del Chiusella (1 - 14).Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 3) è indicato l’indice diabbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondante, 4) e lastruttura di popolazione (strutturata, A; assenza di adulti, B; assenza di giovani,C). Campionamenti del 1998/99, nell’ambito degli “... studi e ricerche finalizzatealla definizione di linee di gestione delle risorse idriche dei bacini idrografici... del-la Provincia di Torino” (Settore Tutela e Utilizzazione delle Risorse Idriche).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14trota fario 3A 2B 2B 2B 2A 2A 1B 1C 1C 2A 3A 2B 2Btrota marmorata 2A 3A 3A 2A 2A 3A 2A 2A 1Bibrido far. X mar. 2A 2A 2A 3A 1A 2A 2A 1A 2B 2Bbarbo 1C 2A 2A 1Bbarbo canino 1C 2C 2Agobione 1Ccavedano 2C 2A 2Avairone 1C 2A 2A 2A 2Asanguinerola 1Ctriotto 1Cscardola 1Ccobite comune 2A 2Ascazzone 2C 2C 1C 2C 2A 2A 1C 1C 2Aghiozzo padano 3A 1C
• Il luccio presenta una distribuzione molto frammentata. Tuttavia occor-re rilevare che probabilmente i risultati dei campionamenti portano aduna sottostima della frequenza di tale specie. La sua autoecologia (pre-dilige ambienti particolari che richiederebbero indagini mirate) e la suascarsa reattività ai campi elettrici indotti dalle apparecchiature normal-mente utilizzate in occasione dei campionamenti, non consente la cattu-ra in molte situazioni. Inoltre, trattandosi di un predatore ai vertici dellacatena alimentare, il numero di esemplari che popolano un determinatoambiente è piuttosto ridotto, con conseguente diminuzione della proba-bilità di cattura. Nonostante le difficoltà relative alle tecniche di cam-pionamento e quindi la scarsità dei dati certi a disposizione, sembra cer-ta la contrazione dell’areale di distribuzione di questa specie, particolar-mente esigente soprattutto per quanto riguarda la qualità degli ambientiriproduttivi. Considerazioni analoghe valgono anche per il persicoreale.
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Tab. 14 - Specie ittiche rinvenute nelle stazioni sui fiumi Po, Dora Baltea e Ban-na. Per ogni specie (relativamente alle stazioni elencate in tab. 4) è indicato l’in-dice di abbondanza (sporadica, 1; presente, 2; abbondante, 3; molto abbondan-te, 4). Campionamenti del 1988/89, nell’ambito della Carta Ittica Relativa al Ter-ritorio della Regione Piemontese (Regione Piemonte, 1991).
PO D. BALTEA BANNA(1 - 12) (1 - 3) (1 - 3)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 1 2 3trota fario 3 3 2 1 1 1 1 1 2 3 2 1trota marmorata 3 3 3 3 2 1 1 1 2ibrido far. X mar. 2 1 1 2trota iridea 1 1 1 1 1 1 1temolo 2 2 1 2 2 1 1luccio 1 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1alborella 1 1 2 3 3 2 2 2 2 3 1 1 1barbo 2 3 3 3 3 3 3 2 3 2 3 3 3barbo canino 2 2 1 1 1 1 1 1carassio 2pesce rosso 1 1 1 1 2 2 2 1lasca 1 3 3 2 1 1 2 2 1savetta 1 1 1carpa 1 1 1 1 1 1 1 1 1gobione 1 1 2 3 3 2 2 2 2 2 2 2cavedano 1 3 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 1 1 3vairone 4 4 4 4 4 3 2 3 3 2 2 2 1 4 1sanguinerola 3 3 3 2 1 1 1 2 2 1 1triotto 1 1 1 1 1 2 3 3 3 1 1pigo 1 1 1scardola 1 1 1 1 1 3 3 2 3 3 1tinca 1 1 1 1 2 1 2 2 2 2anguilla 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1persico trota 1 1 1 1 1 1persico sole 1 1 1 2 2 1 2 1 1 2 1 1cobite comune 1 3 4 4 3 3 2 2 3 3 2 3 1 3cobite mascherato 1 1 1 1scazzone 2 3 1 1 1 2 1ghiozzo padano 2 2 4 3 2 3 3 2 3 3 2 3 1pesce gatto 1 1 1 1 1 1 1 1 1persico reale 1 1 1 1 1 1 1
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• La maggior parte degli studi condotti in questo ultimo decennio (aiquali si è fatto riferimento) hanno interessato soprattutto le zone umidead acque naturali correnti permanenti, quindi ambienti poco adatti aspecie tipicamente limnofile come tinca, carpa e scardola (ed in parteanche il persico reale). È pur vero che si tratta dei pesci meno caratteri-stici dei corsi d’acqua della provincia di Torino, ma è doveroso ricorda-re che la loro distribuzione in tali ambienti è probabilmente più diffusarispetto a quanto emerge dai risultati dei campionamenti.
• I campionamenti effettuati più recentemente hanno sempre dato esitonegativo per quanto riguarda pigo, savetta e cobite mascherato, le cuiultime segnalazioni sono state effettuate da G. B. Delmastro nell’ambitodella Carta Ittica Regionale (Regione Piemonte, 1991); verosimilmentela loro presenza è limitata al Po che, tra l’altro, non è stato recentemen-te oggetto di campionamenti.
• Le specie ittiche alloctone presentano una distribuzione molto variabilee frammentata, con popolazioni quasi mai abbondanti (ad eccezione delpersico sole), ma sicuramente sottostimate rispetto agli esiti dei campio-namenti. Il siluro non è stato segnalato. La specie esotica più diffusa è ilpersico sole. Diversamente da quanto accade in altre province d’Italia,la situazione, in generale, non risulta ancora pesantemente compromes-sa. Gli ambienti naturali della provincia di Torino (almeno quelli ad ac-que correnti) sembrano poco adatti alla colonizzazione massiccia di spe-cie esotiche. Tuttavia i rischi permangono e, a questo proposito, sullabase di numerose segnalazioni, è preoccupante l’incremento del genereCarassius (soprattutto pesce rosso), mentre risulta purtroppo segnalatala presenza di pseudorasbora in un lago di cava presso il confine provin-ciale Cuneo - Torino (C.R.E.S.T., 2001).
Un giudizio generale della situazione riguardante la fauna ittica dellaprovincia di Torino è piuttosto difficile. Esso dovrebbe essere il risultato diuna sorta di “media” dei giudizi relativi alle singole specie ittiche, ma que-sti sono molto eterogenei e contraddittori. Per esempio utilizzando i con-cetti classici dell’ecologia sugli indicatori ecologici e considerando come ta-li anche i pesci, si potrebbero esprimere valutazioni positive per la presen-za, tutto sommato di una certa rilevanza, di specie sensibili quali il barbocanino e lo scazzone o per il parziale “recupero” dell’areale di distribuzio-ne della trota marmorata (anche se dovuto, in gran parte, alle attività di ri-popolamento coordinate dalla Provincia). Se invece si vogliono sottolinea-re i fatti negativi, allora destano serie preoccupazioni le forti riduzioni de-
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gli areali del temolo, della lasca e dell’alborella. Da una parte si hannoinformazioni che sembrano dimostrare il mantenimento della qualità am-bientale su livelli accettabili; dall’altra informazioni di natura ben diversasembrano dimostrare un evidente peggioramento, con il rischio di perderealcune entità sistematiche.
Occorre anche sottolineare la presenza di specie alloctone, ormai defini-tivamente insediate nei nostri ambienti. La “tenuta” di specie quali il cave-dano o la scardola, che sembrano anzi trarre giovamento dai processi di eu-trofizzazione (per i carichi organici) sono in realtà segnali poco incoraggian-ti. Bisogna riconoscere che risulta uno scenario complessivo non drammati-co o disastroso, ma certamente preoccupante, rispetto al quale è necessariointervenire anche e soprattutto in funzione della tutela della biodiversità.
È molto importante evitare di aggiungere altre specie alla lunga lista diquelle estinte a livello globale. Ma la tutela della biodiversità è obiettivoche non deve essere conseguito esclusivamente “a casa degli altri”. Peresempio è certamente importante prendere posizione per la difesa delle fo-reste equatoriali (enorme serbatoio di specie), ma è ancor più necessaria lacoerenza costituita dal buon esempio “in casa nostra”, o in caso contrariosulla lista saremo costretti ad aggiungere anche il temolo e la lasca.
Quali possono essere le soluzioni? Un importante aiuto è costituito dalrecente Decreto Legislativo 152 dell’11 maggio 1999. Se la legge avrà inqualche modo attuazione, entro l’anno 2016 si dovranno conseguire obiet-tivi di qualità ambientale dei corsi d’acqua tali da garantire un deciso mi-glioramento dello stato delle popolazioni ittiche, soprattutto grazie ad unanuova concezione relativa agli scarichi inquinanti che non si limita, comenel recente passato, a definire valori limiti delle concentrazioni delle so-stanze pericolose per l’ambiente, ma considera con particolare attenzionele capacità autodepurative dei corsi d’acqua. Tuttavia alcune azioni richie-dono particolare urgenza, in particolare in tre settori:1. garanzia dei deflussi minimi vitali in tutti i corsi d’acqua attraverso una
migliore gestione delle risorse idriche superficiali;2. mantenimento della continuità longitudinale attraverso la realizzazione
dei passaggi artificiali per l’ittiofauna per rendere possibili gli sposta-menti dei pesci per fini trofici e riproduttivi;
3. conservazione della naturalità degli alvei fluviali applicando le tecnichedell’ingegneria naturalistica ed il rispetto delle fasce di pertinenza flu-viale.
Si tratta di argomenti che coinvolgono interessi, anche forti, assai diver-si tra loro e spesso in contrasto con le esigenze di tutela della Natura. Ma
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pensare che la corretta gestione dell’ambiente sia cosa semplice significaassumere un atteggiamento superficiale e pericoloso; occorre invece essereben consapevoli delle difficoltà e soprattutto aumentare lo stato delle no-stre conoscenze; solo in questo modo diventa possibile trovare soluzioni digoverno del territorio veramente ecocompatibili e realistiche.
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