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La cooperazione allo sviluppo in Italia
Dal “Libro Bianco sulle politiche pubbliche di cooperazione allo
sviluppo” Campagna Sbilanciamoci!
www.sbilanciamoci.org
La cooperazione
Tendenza inversa tra situazione mondiale e pratiche di cooperazione
Rapporto tra 20% più ricco e 20% più povero
30:1 nel 1960 74:1 nel 1998Volume globale Aiuti in diminuzione 55 mld $ 1991-92 (in $ 2001) 54 mld $ 2001-02
Cooperazione allo sviluppo diventa lotta alla povertà. Gli obiettivi si abbassano negli anni
2001 Obiettivi del millennio
1 Povertà e fame 2 Educazione primaria
3 Pari opportunità 4 Mortalità infantile
5 Salute materna 6 AIDS, Malaria, Tbc
7 Sostenibilità ambientale, acqua, slums 8 Associazione Mondiale per lo Sviluppo (Commercio, Debito,
APS, Lavoro, Farmaci, ICT)
Cooperazione e aiuto
Cooperazione: Insieme di attività, fondi, possibilità che i PS mettono a disposizione dei PVS per facilitare un progresso economico e sociale
Aiuto: concetto più ristretto, facile da delimitare e misurabile.
APS: Aiuto Pubblico allo SviluppoDefinito dal DAC (Development Assistance
Comitee) www.oecd.org/dac
APS (1973)Insieme di trasferimenti di risorse (tecniche e
finanziarie) da un paese A verso Un PVS B Un’istituzione multilaterale
Con tre requisiti simultanei Concesso dal settore PUBBLICO del donatore Finalità esplicita di contributo a fini di SVILUPPO Condizioni CONCESSIONALI (al meno 25%)
Si aggiungono: Costi amministrativi (10%), Borse di studio, Assistenza a rifugiati, Cancellazione del debito.
Net ODA in 2004 - amounts
8.918.47
7.88 7.53
4.20
2.72 2.60 2.46 2.44 2.20 2.041.55 1.46 1.46
1.03 0.68 0.66 0.61 0.46 0.24 0.21
19.70
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
United
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TOTAL DAC
USD billion
79.51
Net ODA in 2004 - as a percentage of GNI
0.870.85 0.83
0.780.73
0.35
0.28 0.270.25 0.24 0.23 0.23 0.23
0.19 0.170.15
0.26
0.63
0.410.36
0.390.410.41
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1.0
As % of GNI
UN Target 0.7
Average country effort 0.42
ITALIA Legge 49/1987 sulla cooperazione Legge 209/2000 sul debito estero (HIPC
– Highly Indebted Poor Countries) Moltitudine di accordi internazionali e
bilaterali. Finanziaria:
600 milioni alla l.49 29 milioni per il MDRI (Multilateral Debt
Reduction Initiative)
Distribuzione Geografica degli Aiuti
2000 2001 2002 2003 2004
Uganda 82. Eritrea 57.Mozambico 446
R.D.Congo 428
Madagascar 43.
Etiopia 25. Somalia 28. Tanzania 132Guinea Bissau 70.
Afghanistan 37.
Zambia 24. Afghanistan 22. Etiopia 49. Etiopia 47.
Mozambico 26.
Benin 19. Etiopia 13.Afghanistan 28.
Afghanistan 38.
Sierra Leone 24.
Eritrea 18.Mozambico 13. Uganda 26. Angola 28.
R.D.Congo 23.
Senegal 15. Angola 11.Sierra Leone 20. Zambia 27. Sudan 16.
Mozambico 13. Guinea 10. Eritrea 8.
Mozambico 15. Eritrea 16.
Burkina Faso 8. Sudan 5. Somalia 7. Eritrea 10. Somalia 16.
Angola 7. Senegal 4. Sudan 7. Sudan 8. Etiopia 11.
Distribuzione settoriale: Italia 2004
Social and administrative infrastructure 21,6
Education a 8,4
of which: Basic education 2,0
Health 4,7
of which: Basic health 2,8
Population and reproductive health 0,4
Water supply and sanitation 0,6
Government and civil isociety 3,9
Other social infrastructure/service 3,7
Economic infrastructure 3,3
Production 5,5
Multisector 24,2
Programme assistance 6,4
Action relating to debt c 11,9
Emergency aid 7,5
Administrative expenses 6,3
Unspecified 13,3
TOTAL 100,0
Multilaterale Table 12: Comparison of flows
by type in 2004 USD million
Total DAC % ODA Italy % ODA
NET DISBURSEMENTS Countries
I. Official Development Assistance (ODA) (A + B) 79 512 2 462
ODA as % of GNI 0,26 0,15
A. Bilateral Official Development Assistance (1 + 2) 54 385 0,68 704 0,29
1. Grants and grant-like contributions 57 322 855
2. Development lending and capital -2 937 - 151
B. Contributions to Multilateral Institutions 25 126 0,32 1 757 0,71
II. Other Official Flows (OOF) net (C + D) -5 599 507
C. Bilateral Other Official Flows (1 + 2) -5 347 507
D. Multilateral Institutions - 252 -
III. Grants by Private Voluntary Agencies 11 307 49
IV. Private Flows at Market Terms (long-term) (1 to 4) 64 082 221
V. Total Resource Flows (long-term) (I to IV) 148 646 3 239
Total Resource Flows as a % of GNI 0,48 0,19
APS gonfiato: percentuali sul PIL di: APS, APS scontata delle operazioni debito, APS Bilaterale scontata delle operazioni sul debito
0.00%
0.05%
0.10%
0.15%
0.20%
0.25%
0.30%
0.35%
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
APS
APS - Debito
Bilaterale - Debito
Fonte: OCSE – DAC, International Statistics Online
La crisi della cooperazione in Italia
Assenza di una strategia Assenza di coordinamento e
coerenza con le altre politiche Aiuto legato Rifugio nel multilaterale anche per
clientelismo (ma ritardi sul GFAMT) Scarsa trasparenza, necessità di un
bilancio previsionale e di consuntivo
LA DGCS
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
del Ministero degli Affari Esteri (MAE)
La carenza di organico
Fonte: MAE 2005
Nel 1993 _ 580UTC UTL AmbasciateFuga dei tecnici
2003 2004 2005TOTALE 457 407 412
Diplomatici
31 29 31
Esperti 175 61 62
Comandati
118 126
Assenza di monitoraggio e valutazione
Attenzione agli aspetti finanziari e non all’impatto
Spese deliberate quando si sa di non essere in grado di esercitare alcuna forma di controllo
Lentezza delle procedure
90 milioni di debiti verso le ONG
Disagio ONG Utilizzo incrociato dei fondi Indebitamento di lungo periodo
Eccessiva rigidità formale (block grants)
Aiuti Umanitari
Non separazione Sviluppo – Emergenza
Attrazione ONG sulle emergenze Incapacità di gestione:
Tsunami Darfur
Commistione umanitario - militare
APS italiano verso Iraq e Afghanistan (1990 – 2006, milioni di dollari)
Fonte. DAC*stima sulla base delle leggi di rifinanziamento della missione per il 2005 e il 2006
0
5
10
15
20
25
30
35
40
4519
90
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
*
2006
*
Iraq
Afghanistan
Alcune provocazioni sul ruolo delle ONG Le ONG funzionano con denaro dei governi Governi e istituzioni spesso hanno imposto
politiche economiche le cui “esternalità negative” vengono palliate dalle ONG
Coincidenza crescita delle ONG e della miseria nel mondo
ONG apolitiche. È possibile definirsi apolitici in un mondo con tali differenze?
Alcuni progetti limitano la forza dei movimenti locali per i diritti civili
Crisi Politica C’è, alla base, il perseguimento di
un’idea rozza, moralmente inaccettabile: quella che identifica a livello governativo la politica della cooperazione allo sviluppo come un’attività minore, marginale, da usare in senso strumentale quando l’opportunismo politico lo richieda o da scartare qualora si presentino difficoltà materiali.
Le politiche incoerenti
Le politiche commerciali Le politiche migratorie Gli aiuti legati Le missioni militari Le politiche finanziarie (FMI, BM) e
commerciali (OCM) globali
Gli impegni non rispettati 15 - 16 marzo 2002 a Barcellona, Consiglio dei Ministri
della Unione Europea, rapporto APS/PIL dello 0,33 % entro il 2006
11 aprile 2002, chiudendo con il suo intervento la Conferenza di Palermo sull’e-government, Berlusconi promette l’1% del PIL
DPEF 2006-2009 nel 2003 lo 0,19-0,20%; nel 2004 lo 0,23-0,24%; nel 2005 lo 0,27-0,28%; nel 2006 lo 0,33%
Nel 1995, vertice mondiale per lo sviluppo sociale di Copenaghen, i paesi donatori si impegnarono ad investire il 20% dei loro aiuti nei servizi sociali di base (attualmente l’Italia non raggiunge il 5%).
25-26 aprile 2001, durante l’Annual High Level Meeting del DAC fu adottata la Raccomandazione per lo slegamento degli aiuti ai paesi meno avanzati, entrata in vigore il primo gennaio 2002 (93%)
Attraverso la legge 209/2000, il parlamento ha deciso di cancellare il 100% dei debiti bilaterali verso i 42 paesi più poveri e maggiormente indebitati (HIPC), nonché verso tutti gli altri paesi a basso reddito. Finora l'Italia ha cancellato circa 4 miliardi di euro sui 6 miliardi stabiliti dalla legge del 2000. Sui 42 paesi eleggibili all’iniziativa HIPC solo 24 hanno sottoscritto accordi con il nostro paese, mentre gli altri paesi poveri non hanno ricevuto nessuna cancellazione.
4 e 5 settembre 2005 durante la conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale per la Lotta all’Aids, la Malaria, la Tubercolosi, l'Italia si è impegnata a versare 130 milioni di euro l'anno al Fondo Globale per il 2006 e 2007.
Il futuro della cooperazione
Le cooperazioni Le Regioni Gli enti locali Le università Le organizzazioni non governative I sindacati Le Chiese I movimenti sociali Le fondazioni a carattere umanitario e le fondazioni
bancarie Le associazioni professionali Le imprese L’opinione pubblica e mass media
Ruolo del Governo e del Parlamento
Rispettare gli impegni finanziari Garantire la coerenza delle politiche
settoriali interne e delle politiche globali
Dimostrare l’efficacia degli interventi Contribuire ad allargare il consenso
dell’opinione pubblica attorno al tema della lotta alla povertà
Gli strumenti La nuova legge sulla cooperazione Sostituzione dettaglio su sussidi con impostazione strategica Slegamento degli aiuti L’Agenzia: Autonomia organizzativa, finanziaria e amministrativa Sviluppo ed Emergenza Piani paese pluriennali Priorità settoriali Valutazione Qualità (requisiti di accreditamento o similari per accedere al
finanziamento pubblico) Decentramento e partenariato con altre agenzie Reti e Cooperazione tra territori Sostegno società civile locale Ricerca e formazione Nuove forme di finanziamento
Finanza per lo Sviluppo www.un.org/esa/ffd Monterrey, marzo 2002 (aps, debito,
commercio, governance e rappresentanza delle IFI
Necessità di risorse, certe, per gli MDGs Gruppo Lula – Chirac (Leading group on
solidarity levies to fund development) Air Ticket Levy – UNTAID (International Drug
Purchase Facility, IDPF) Francia vs Brasile Primo passo in un nuovo paradigma
IFFIm (International Financial Facility for Immunization)
TASSE INTERNAZIONALI Sovranità dello Stato nazione e Beni
Pubblici Globali Redistribuzione e profitti globali Limitare o compensare esternalità negative
Rapporto Landau 2004Risoluzione Assemblea Generale 2004
CTT (Jetin, Denys “Ready for Implementation” 2005 WEED)
Tasse ambientali (Air ticket levy, CO2, cherosene, trasporti marittimi, stretti, corridoi aerei)
Tassazione delle multinazionali Segreto bancario e centri offshore IDE Spazio per satelliti o uso di spettri elettromagnetici
Schopenhauer
“Ogni buona idea passa attraverso tre fasi. Nella prima è considerata completamente folle. Nella seconda incontra aspre opposizioni. Nella terza è realizzata.”
Sulle tasse globali possiamo dire di essere da qualche parte tra la seconda e la terza fase.