Post on 02-May-2015
JugoslaviaUN DRAMMA NEL CUORE DELL’EUROPA
In una società gravemente disgregata
come quella Jugoslava degli anni '90,
in cui i nazionalismi e gli odi etnici ebbero la meglio sulla ragione e sulla solidarietà,
la guerra fu di tutti contro tutti e coinvolse sia
le etnieche le fedi religiose
• Sloveni • Croati
• Bosniaci • Serbi e Montenegrini
• Macedoni • Albanesi
• Musulmani • Cattolici • Ortodossi
LA SITUAZIONE
L’area geografica compresa tra i mari Adriatico, Nero ed Egeo
prende il nome di Balcani, una catena montuosa di modesta altezza.
La Penisola balcanica comprende gli Stati di:
Grecia Bulgaria Romania Albania
e gli Stati che sono sortidopo la disgregazione della Jugoslavia
Durante l’occupazione
tedesca,la grande
maggioranzadel Paese trovò un
puntodi amalgama nel
segretariodel partito comunista
Josip Broz,meglio conosciuto
come Tito.
La Jugoslavia fu l’unico paese europeo che si liberò dal giogo nazi-fascista
senza l’intervento diretto degli alleati.I morti furono circa 2,5 milioni, il 15%
della popolazione totale dell’epocaAlla fine della guerra
Tito si trovò alla guida di un Paeseche trasformò in
“Repubblica Popolare e Federale Jugoslava”
Le caratteristiche che improntarono il nuovo Stato
sorto nel 1945 furono due
Sopranazionalismo Indipendenza da Mosca
Il modello di sviluppo che la Jugoslavia aveva imboccato andava bene negli
anni ’60,e il Paese aveva fatto un balzo avanti
sia sul piano politico che sociale.Ma gli anni ’70 si aprirono sotto il
segno di due difficoltà:Crisi economica
Ripresa dei movimenti nazionalisti
Dopo la morte del maresciallo Tito (1980)
la coesione della federazione jugoslavacominciò ad incrinarsi
e il declino dei regimi comunistinel resto dell’Europa orientale favorì
le pressioni per una maggiore democrazia e autonomia.
una dopo l'altra,
Slovenia, Croazia,
Macedoniae Bosnia-
Erzegovina (1991-1992),che avevano sopportato
maleil predominio
serbo, si dichiararono indipendenti.
La PULIZIA ETNICAcaratterizza il decennio
1990-1999, nel corso del quale sia i serbi sia i
croatitentano di istituire territori
etnicamente omogenei con una guerra totale che coinvolse i
civili,rinchiudendoli in lager,
usando l'eliminazione fisica,l'espulsione dei membri di altre etnie
e lo stupro etnico.
dal giugno al dicembre del 1991scontri che accompagnano le
dichiarazioni diindipendenza di Slovenia e Croazia
dal febbraio del 1992 al dicembre dal 1995
fase legata alla dichiarazionedi indipendenza della Bosnia-
Erzegovina, che si conclude con gli accordi di
Dayton(i territori delle tre etnie: musulmana,
serba, croata)
dal 1998 al 1999tentativo del Kososvo di ottenere
l'indipendenzae quindi la nazione serba fermata
dall'intervento Nato
il primo paese ad ottenere l'indipendenza fu la Slovenia.
In seguito, Serbia e Montenegro si fondono nella
Repubblica di Serbia e Montenegro
che non viene riconosciuta dalla CEE e dagli Stati Uniti,
ma ritenuta responsabile della guerra scatenata in Bosnia.
Le istanze d'indipendenza che seguirono
diedero vita ad una serie di conflitti etnici
che sconvolsero la nazione per quasi un decennio.
La guerra assunse presto una forma di tutti contro tutti:
Serbia contro Croazia e Bosnia ma anche Bosnia contro Croazia.
La guerriglia era fatta casa per casa, villaggio per villaggio.
L’ esercito che prevaleva faceva pulizia etnica
bruciava o confiscava le abitazioni,cacciava o uccideva le persone di altra
etnia.
Il movente principale va ricercato nel
nazionalismo esasperato, coltivato non solo dai Serbi,
ma da tutte le parti in causa.
Nel 1992 la Bosnia Erzegovina dichiarò la
sua indipendenzadall'ex Repubblica Socialista
Federale di Jugoslavia
La Bosnia era composta da tre
etnie, Bosniaci Musulmani
e Croati favorevoli all'indipendenza
e i Serbi Bosniaciguidati da Radovan Karadžic, sostenuti
dalla Serbia del primo ministro Slobodan Miloševic, contrari
alla formazione di una nuova nazione
bosniaca.
Il referendum in Bosnia del 1992 è un passaggio decisivo
nella storia del conflitto Jugoslavo. Ogni decisione doveva essere presa di
comune accordoe con l'avvallo dei grandi protettori,
Serbia e Croazia,pena lo scoppio della "guerra civile".
In realtà le decisioni sembra fossero
già state prese:
Croazia, Slovenia,
Macedonia indipenden
ti,Serbia persa
dietro al sogno della
Grande Serbia.
Che destino aveva la Bosnia?
Solo uno, già scritto da
Tudjiman (Presidente della
Croazia)e Milosevic
(Presidente della Serbia):
lo smembramentoa favore
dei due grandi nazionalismi.
Appena un mese dopo il referendum
la CEE riconosce ufficialmente la Bosnia.
I Musulmani, preoccupati, chiedono agli Europei
di proteggerli come Stato autonomo.
La CEE e l'ONU sembrano fornire le garanzie di protezione richieste dai
Bosniaci.
6 aprile 1992:la CEE riconosce la Bosnia e Sarajevo si
sveglia assediata.Aprile 1992
L’esercito serbo entra a Sarajevo ed inizia la resistenza.
Maggio 1992il bombardamento della città è ininterrotto.
CEE, CRI, ONU lasciano la città.Maggio 1992
la Bosnia-Erzegovina entra a far parte dell'ONU.
Maggio 1992l'ONU vota l'embargo a Serbia
e Montenegro ritenute responsabili della guerra in Bosnia .
La guerra nei Balcani fu la più sanguinosacombattuta sul suolo europeo
dopo la Seconda Guerra Mondiale
la guerra e le stragi proseguono
Vengono scoperti i primi lager,prime notizie di stupri e
atrocità.
Nel '93:i Croati si concentrano contro i
Musulmani. Vengono compiute
torture, esecuzioni e violenze sui Musulmani
che perdono tutto.
La guerra tra Serbi e Croati sembra fermarsi,
come se vi fosse un accordo tra Serbi e Croati
per eliminare i Musulmani e spartirsi la Bosnia-Erzegovina.
Dicembre 94 con la mediazione americana
Serbi e Bosniaci siglano una tregua di 4 mesi
nei quali il gruppo di contatto (Usa, Russia, Germania, Francia,
Inghilterra) dovrà studiare e proporre una soluzione
definitiva.
I primi di luglio del 1995 una forza al comando del generale
Mladicattacca Srebrenica
l’area di sicurezza che dovrebbe essere difesa
dai caschi blu olandesi.
Srebrenica rappresenta la pagina più nera della
storia europeadel secondo dopoguerra.
É conosciuta come luogo dove per la mancanza di intervento
dell'Europa e del mondo, sotto gli occhi di tutti i media,
è avvenuto un genocidio.
l'ONU non interviene
nel luglio 1995il massacro di Srebrenica
fu un genocidio e crimine di guerra,consistito nel massacro di migliaia di
musulmani bosniacida parte delle truppe serbo-bosniachenella zona protetta che si trovava al
momentosotto la tutela delle Nazioni Unite.
Questo disastro
umanitarioindusse il presidente
Clintonad assumere
una responsabilità
diretta
Gli americani decisero di reimpostare
tutta l’operazione di diplomazia
e d’accordo con gli alleati
di utilizzare la NATO ( North Atlantic
Treaty Organization)
nel giro di due settimanegli attacchi NATO
inflissero ai Serbi perdite così sostenute,
da piegare la resistenza di Milosevic
e avviare le trattative di pace
La guerra si concluse con la conferenza di pace di Dayton
in Ohio, dal 1° al 21 novembre 1995, fortemente voluta dal presidente
americano Bill Clinton. In base agli accordi siglati prima a
Dayton, poi a Parigila Bosnia Erzegovina fu divisa in due: la Federazione croato-musulmana,con il 51% del territorio bosniaco,
e la Repubblica Serba, con il 49% del territorio.
Cosa succedeva in Italia?
Berlusconi e Prodi nel 1996
Carlo Azeglio CiampiNino Andreatta
Fausto Bertinotti
Romano Prodi
Romano Prodiconferisce il ministero del tesoro
a Carlo Azeglio Ciampie il ministero della difesa
a Nino Andreatta
Commissione bicamerale
Le brecce nella coalizione guidata da Prodi
tendevano ad allargarsi per le minacce di frange
contrarie a l’utilizzo delle basi NATO da parte degli alleati
La presentazione della legge finanziaria
provocò la reazione di Bertinottiche annunciò il ritiro del suo sostegno
al governo.
Massimo D’Alema fu il primo esponente dell'ex PCI ad
assumere la caricadi presidente del Consiglio.
Sostenne l'intervento NATO nella guerra del Kosovo,
Attirandosi le critiche dell'ala pacifista della sua coalizione.
D'Alema rimase in carica dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre1999.
Il secondo esecutivo dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000.
Intanto la pace nella regione durò molto poco.
Nella primavera del 1998,nella Repubblica di Serbia e
Montenegrole prime tensioni tra gli abitanti della
provincia meridionaledel Kosovo e l'esercito serbo
minacciarono una nuova escalation.
16 Gennaio 1999rivelazione
della strage di Racak
Era ormai chiaro che Milosevicvoleva sfidare l’Occidente.
La guerra a questo punto era inevitabile
La Russia tentò fino all’ultimo una posizione di difesa dei Serbi,
opponendosi ad un ricorso alla forzae chiedendo una delibera più chiaradel consiglio di sicurezza dell’ONU
La richiestaanche se valida sotto il profilo del
diritto internazionaleera di fatto pretestuosa
La Cina come membro permanente del
Consiglio di sicurezza,avrebbe sicuramente posto il veto
ad una risoluzione che condannassele persecuzioni di minoranze etniche
Ciò avrebbe potuto costituire un precedente pericoloso.
La Cina adottava unapolitica repressiva nei confronti
del Tibet
E lo stesso faceva la Russia nei confronti dei Ceceni
Malgrado le proteste dei Russi la guerra stava per cominciare
L’idea generale era che Milosevicavrebbe ceduto immediatamente
Il piano di Milosevic prevedeva una duplice offensiva:
espellere dal Kosovo tutti gli abitanti di etnia Albanese
creare una crisi politica in Grecia e Italia
I due Paesi più esposti e meno determinati a sostenere
l’azione della NATO
Profughi bosniaci
Il 23 marzo 1999 la Nato dà avvio ai bombardamenti
che per 78 giorni martorieranno soprattutto le popolazioni civili
di Kosovo, Serbia e Montenegro
La guerra del Kosovo
Lo scacchiere strategico mondiale
Perché la Guerra?Si sarebbe potuto arrivare
ad una (inevitabile) separazionetra gli Stati anche pacificamentee nel rispetto dei diritti umani.
L'ONU, l’Unione Europea e la Russia
sapevano che questo obiettivo era raggiungibile
ma non hanno avuto la forzae soprattutto la volontà di
perseguirlo.
LA NATO IN JUGOSLAVIA. PERCHE'?
Nel 1992, la NATO aveva inviato in Bosnia-Erzegovina
un gruppo di circa 100 effettivicol compito di organizzare un
centro militarenon lontano da Sarajevo.
La missione ufficialeera appoggiare le forze ONU in
Bosnia.
Eppure si è assistito all'agoniae alla lunga crisi della Jugoslavia
che ha causato decine di migliaia di morti,
ha costretto due milioni di personea lasciare la propria casa
e ha sconvolto la regione balcanica.
Alcuni teorici riconducono il problema principale
in Jugoslavia all’ intervento straniero di potenze occidentali
negli affari interni del paese.Una volta esplose le guerre civili,
queste fornivano i migliori pretestiper intervenire apertamente.
Di fatto la guerra in Kosovo è stata vinta dalla NATO
Per alcuni questa guerra ha dimostrato che
l’alleanza tra europei e nordamericani può rappresentare uno strumento
efficaceper garantire la sicurezza contro le
nuove minacceche incombono sulla comunità
internazionale.
Altri come taluni influenti analisti americaniconsiderano la Jugoslavia importantenon solo per la posizione che occupa sulla carta geografica, ma anche per le regioni a cui consente l'accesso.
Un'area di interesse vitale per gli USA,quella del Mar Nero e del Caspio.
Questa potrebbe essere un’altra ragione
della presenza NATO in Jugoslavia.