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PalazzoBarbaran da Porto
Palazzo Civena Trissino
Arco delle Scalette
Palazzo Iseppo da Porto
Cappella Valmarana
Teatro Olimpico
Palazzo da Schio
Palazzo Valmarana Braga Rosa
Casa Garzadori Bortolan
Chiesa S. Maria Nuova Palazzo ThieneBonin Longare
Palazzo Porto Breganze
Casa Cogollo
Loggia del Capitaniato
Basilica Palladiana
Palazzo Chiericati
Cupola e Porta della Cattedrale
Palazzo Capra
Loggia Valmarana
Palazzo Pojana
Palazzo Da Monte Migliorini
Palazzo Thiene
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Zona PedonaleTeatro OlimpicoPalazzo ChiericatiCasa CogolloPalazzo da Monte MiglioriniCappella ValmaranaPalazzo Iseppo da PortoPalazzo Barbaran da PortoPalazzo ThieneBasilica PalladianaLoggia del CapitaniatoPalazzo PojanaPalazzo Valmarana Braga RosaCupola e Porta della CattedralePalazzo Porto BreganzePalazzo CapraPalazzo Thiene Bonin LongareLoggia Valmarana
Fuori dalla Zona PedonaleCasa Garzadori BortolanPalazzo Civena TrissinoArco delle ScaletteChiesa di Santa Maria NovaPalazzo da Schio
Le opere di Palladionel centro storico di Vicenza
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e.mail: info@vicenzae.org
www.vicenzae.org – www.vicenzabooking.comwww.palladio2008.info – www.cisapalladio.org
“… Perciò conoscere Palladio, La Basilica, la Loggia del Capitanio, la Rotonda, il teatro Olimpico, il palazzo Chiericati e gli altri attraverso gli studi è una conoscenza imperfetta. Bisogna vederlo a Vicenza. Una piccola Roma, un’invenzione scenografica…”
(da Viaggio in Italia, Guido Piovene)
Andrea Palladio, architetto1508-1580
Nasce a Padova da Pietro della Gondola e da Marta detta “la zotta”. All’età di 16 anni si stabilisce a Vicenza dove si formerà e si affer-merà fra i più grandi architetti del suo tempo e non solo, grazie a quello stile denominato “palladianesimo” che si diffonderà in tutto il mondo: dalla Casa Bianca di Washington alla britannica Queen’s House, dall’Università della Virginia ai numerosi palazzi di San Pie-troburgo e Puskin. Quasi tutti i ritratti attribuiti a Palladio riportano la definizione “architetto vicentino” e solo a metà del ‘900 si svelano i natali. Incerti sono molti altri aspetti della sua vita: la casa natale, la residenza coniugale di Vicenza, i lineamenti del volto, le cause e il luogo della morte e perfino il luogo della sua sepoltura. Ha avuto sicuramente ragione Gian Giorgio Trissino, il suo grande mentore, ad affidargli il nome di Palladio, fosse un angelo o un personaggio mitologico, comunque sovrannaturale.Una cosa è certa: Vicenza, come ha decretato l’Unesco, è universal-mente riconosciuta come la città del Palladio iscrivendo nella Lista del Patrimonio Mondiale 23 monumenti del suo centro storico e 16 ville della provincia, tutti attribuite al genio dell’architettura. Con questa piccola guida vi vogliamo accompagnare a scoprire l’iti-nerario palladiano nell’armonia immaginata del centro storico di Vi-cenza, invitandovi a scoprire quindi l’itinerario delle ville attraverso le nostre guide e i siti www.discoverpalladio.org e www.vicenzae.org.
Uffici informazioniin centro storico a Vicenza
•Piazza Matteotti, 12 (fianco Teatro Olimpico. Partenza itinerario) Tel. +39 0444 320854 09.00-13.00/14.00-18.00
•Piazza dei Signori, 8 Tel. +39 0444 544122 10.00-14.00/14.30-18.30
ItinerarioPalladianonell’armonia immaginata
Le opere di Andrea Palladio a Vicenza Patrimonio dell’Umanità
PROVINCIADI VICENZA
Palazzo Barbaran da Porto (1569-70)(interni – esterni)Voluto dal Conte Montano Barbarano ospita, dal 1997, il Centro Internazionale Studi di Architettura dedicato ad Andrea Palladio (C.I.S.A.) che, natural-mente, ne curò il progetto. La facciata solenne pre-senta il doppio ordine ionico e corinzio. Le sale inter-ne e il salone sono decorati con importanti stucchi.
Palazzo Thiene (1542)(interni – esterni)Ciò che si può ammirare oggi, sembra sia solo una parte dell’imponente ristrutturazione for-temente voluta dai conti Marcantonio e Adria-no Thiene del loro quattrocentesco palazzo. Al progetto, affidato a Palladio, pare abbia lavorato anche Giulio Romano.
Basilica Palladiana (1546 – 1549)Il progetto palladiano dell’imponente sovrastruttura costituita da un duplice ordine di logge su un esi-stente palazzo, vinse la concorrenza di prestigiose firme quali Serlio, Sanmicheli, Giulio Romano, con-sacrandolo fra i grandi. Scriveva Goethe di questa opera, non religiosa: “Non è possibile descrivere l’impressione che fa la Basilica di Palladio…”
Palazzo Iseppo da Porto (1544 c.)(esterni)Palladio progettò per l’amico Iseppo sia il palaz-zo di città che la villa di Molina di Malo, ma en-trambi i cantieri non furono completati. Miglior sorte ebbe questo palazzo che prevedeva ben due distinte entrate e residenze e di cui rimane l’imponente facciata suddivisa in tre fasce.
Loggia del Capitaniato (1565)(esterni)Residenza ufficiale del Capitanio militare vene-ziano, è oggi sede del Consiglio comunale. L’in-carico del rifacimento dell’esistente edificio me-dievale venne assegnato a Palladio dopo 20 anni dal progetto delle Logge della Basilica.
Casa Cogollo(detta “del Palladio”, 1559)(esterni)Ritenuta l’abitazione di Palladio per le sue mode-ste dimensioni rispetto ai monumentali palazzi di città, in realtà si tratta di una importante ristrut-turazione della facciata della casa del notaio Co-gollo, affidata al celebre architetto.
Palazzo Porto Breganze (1571)(esterni)Appare evidente che si tratta di un cantiere pal-ladiano conclusosi prima del completamento del progetto. La facciata è formata da tre semico-lonne giganti di ordine corinzio e da due interco-lumni dei sette previsti.
Palazzo Pojana (1561-1566)(esterni)Collocato ai numeri 90/94 di Corso Palladio, era stato costruito per poter riunire, grazie ad un arco ancora visibile, un’altra casa del commit-tente Vincenzo Pojana. Il disegno autografo è conservato al R.I.B.A. (Royal Institute of British Architects) di Londra.
Palazzo Chiericati (1550)(interni - esterni)Si tratta di un progetto inedito per la visione pal-ladiana: un palazzo di città e una villa suburbana insieme che fu completato nella metà del seicen-to su quello che era il porto fluviale della città. Dal 1855 è sede del Museo Civico di Vicenza.
Palazzo Valmarana Braga Rosa (1565)(interni – esterni)Giovanni Alvise Valmarana insieme al Trissino e al Chiericati, fu uno dei maggiori sostenitori di Palladio. Per lui progettò questa straordinaria facciata dove l’ordine gigante abbraccia l’intero sviluppo verticale dell’edificio.
Teatro Olimpico (1580)(interni - esterni)L’Accademia Olimpica riesce ad avviare il cantiere del Teatro progettato da Palladio solo nel 1580, anno della sua morte. L’architetto quindi non vedrà la con-clusione dei lavori che saranno seguiti dal figlio Silla con l’intervento di Vincenzo Scamozzi per quanto riguarda la scena e le celebri 7 vie di Tebe.
Palazzo da Monte Migliorini (1550-1554)(esterni)Questa residenza della famiglia Da Monte situa-ta di fronte al Convento domenicano di Santa Corona, viene attribuita al Palladio e l’Unesco ha ritenuto di inserirla, come le altre opere dell’ar-chitetto, nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Loggia Valmarana (Giardino Salvi)La loggia di 6 colonne di ordine dorico sovrastate da un frontone triangolare, situata all’interno dei Giardini Salvi, è stata costruita su un progetto molto vicino allo stile palladiano, se non proprio dallo stesso architetto. L’Unesco nel 1994 ha ri-tenuto di attribuirlo comunque a Palladio.
Palazzo Civena Trissino (1540)(esterni)Il Palazzo progettato da Palladio è parte inte-grante della Casa di cura Eretenia a seguito di un importante ampliamento del 1801. Il palazzo fu ristrutturato nel dopoguerra dopo essere sta-to colpito da pesanti bombardamenti.
Casa Garzadori Bortolan(esterni)Il Palazzo venne commissionato a Palladio da Giam-battista Garzadori la cui morte avvenuta nel 1567 di fatto annullò il contratto. L’attribuzione, rico-nosciuta anche dall’Unesco, viene sostenuta, tra l’altro, dalle testimonianze risalenti al 1564 quando almeno una parte era comunque edificata.
Arco delle Scalette (1595)Realizzato 15 anni dopo la morte di Palladio dal capitano veneziano Giacomo Bragadino, il mae-stoso Arco era stato pensato, probabilmente da Palladio, quale accesso al Santuario di Monte Berico prima della realizzazione, a metà del Set-tecento, dei portici del Muttoni.
Villa Gazzotti Grimani Curti (1542)(esterni)La progettazione fu affidata a Palladio da Tad-deo Gazzotti che, tuttavia, dovette venderla in corso d’opera al patrizio veneziano Girolamo Grimani, per sopravvenuti problemi economici. La facciata è composta da otto lesene di ordine ionico con tre intercolumni centrali sovrastati da un frontone triangolare.
Villa Trissino Trettenero (1534)(esterni)Non è una villa progettata da Palladio, ma da tut-ti considerata come la culla del suo mito e quindi sufficiente per essere inserita dall’Unesco fra i beni dell’umanità. La tradizione vuole che qui Palladio abbia lavorato come semplice scalpel-lino potendo però farsi apprezzare dal proprieta-rio, il nobile letterato Gian Giorgio Trissino.
Cupola e Porta della CattedraleLa cupola fu progettata da Palladio nel 1565 circa, quasi vent’anni dopo l’inizio dei lavori dell’abside mentre la porta del lato nord, in so-stituzione di una gotica, venne aperta nel 1575 per volontà di Paolo Almerico, committente di villa La Rotonda.
Chiesa di Santa Maria Nova (1578)(esterni)Non esistono certificazioni sull’autenticità pal-ladiana di questa Chiesa che però viene univer-salmente riconosciuta come tale. La Chiesa ad aula unica, che attualmente conserva lasciti della Biblioteca Bertoliana, è stata voluta da Lodovico Trento per il Convento delle monache agostiniane.
Palazzo Thiene Bonin Longare (1572 c.)(esterni)Il palazzo fu portato a compimento da Vincenzo Scamozzi intorno al 1593 su progetto di Andrea Palladio la cui paternità viene unanimemente ri-conosciuta dagli studiosi. Oggi ospita, tra l’altro, la sede dell’Associazione vicentina degli Indu-striali.
Palazzo Capra(esterni)Del palazzetto, oggi inglobato in uno spazio com-merciale, è visibile un arco sovrastato da un fronto-ne su quattro parastre. Fu commissionato a Palladio da G. A. Capra tra il 1540-45 e subì una forte trasfor-mazione nel XVII sec. con la costruzione di Palazzo Piovini che ne distrusse l’impianto originario.
Palazzo da Schio (1560)(esterni)Palladio progetta per Bernardo da Schio la facciata di questo palazzo di cui però segue i lavori molto distrattamente essendo impe-gnato a Venezia con altri cantieri. Il lapicida privo di indicazioni interrompe addirittura i lavori che vengono conclusi nel 1574-75.
Cappella Valmarana (1576 c.)Fu progettata forse da Palladio nel 1576 alla morte di Antonio Valmarana, nella cripta di S. Corona, una delle chiese di maggior interes-se artistico dove lui stesso venne sepolto prima che le sue spoglie, o quelle ritenute tali, fossero traslate nel famedio del cimitero maggiore.
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MONTETORMENOm. 1292
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CIMA DI LOBBIAm. 1672
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M. CALVARINAm. 683
M. CORPEGANIm. 639
MONTE FALDOm. 807
MONTE CROCEDI BOSCO
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MONTE GRAPPAm. 1775
MONTE PALLONm. 1215
M. PALAm. 1351
MONTE ASOLONEm. 1520
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m. 1481
MONTECISMONm. 1269
COL DELL'ORSOm. 1677
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m. 1608
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MONTE CELADOm. 1313
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P.so Vezzenam. 1402
BocchettaPortulem. 2000
P.so della Venam. 1546
P.so della Borcolam. 1206
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P.so della Loram. 1717
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P.so Xonm. 668
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Rif. Rumor
Rif. Melegnon
Rif. Valbona
Rif. Verenetta
Rif. Spillek
Rif. Campolongo
Rif. ForteVerena
Rif. MonteCengio
Rif. al Granatiere
Rif. Verdefonte
Rif. Granezza
Rif. Alpino Rif. Monte Corno
Rif. Fontanella
Rif. Sporting Club
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Rif. Scarpon
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Rif. Val Formica
Rif. MalgaLarici
Bivio Italia
M. FAEOm. 287
M. LOVERTINOm. 143
M. LOZZOm. 327
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MONTE VENDAm. 601
MONTE CEROm. 415
MONTE CEVAm. 256
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M. MOTTOLONEm. 400
Ossariodi Tonezza
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Ossario di Asiago
Ossario del Pasubio
Fonti diRecoaro Terme
Villa Gazzotti Marcello Curti
Villa Trissino Trettenero
Villa Almerico Capra Valmarana "La Rotonda"
Villa la Rotonda (1566)(interni – esterni)Palladio la inserisce nella sezione dedicata ai pa-lazzi di città nei suoi “Quattro Libri dell’architet-tura”, ma per tutti è considerata la villa-tempio con le sue 4 facciate perfettamente uguali. Icona universale delle ville palladiane, vanta numerose imitazioni nel mondo anche in questo secolo.
Le ville di Palladio in città