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Introduzione di un sistema di contabilità economico-
patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato nelle università
Elena GoriDipartimento di Scienze per l’Economia e l’ImpresaUniversità degli Studi di FirenzeVia delle Pandette, 950127 FirenzeMail elena.gori@unifi.itTel. 0554374711
Alberto RomoliniFacoltà di EconomiaUniversità Telematica Internazionale UninettunoCorso Vittorio Emanuele II, 3900186 RomaMail a.romolini@uninettunouniversity.netTel. 0669207640
Il programma1. I riferimenti normativi e la tempistica di
realizzazione2. Le modifiche più significative rispetto all’attuale
sistema contabile3. Il ruolo della contabilità finanziaria e della
contabilità economica4. Il beneficio informativo derivante dall’applicazione
della contabilità economica5. Gli aspetti economico-patrimoniali della gestione6. I principi e gli schemi di bilancio7. Il rapporto tra contabilità generale e analitica8. Il nuovo sistema di pianificazione,
programmazione, gestione e controllo
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L’evoluzione normativa
Tre macro-periodi1. Anni Trenta-Fine anni Settanta2. Anni Ottanta-Fine anni Novanta3. Nuovo millennio
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Anni Trenta-Fine anni Settanta
R.D. 674/1924 R.D. 1592/1933
Principio di autonomia amministrativa Non assoggettabilità del bilancio preventivo delle
università all’approvazione ministeriale Circolare Ministeriale n. 3391/1939
Tentativo di omogeneizzazione dei sistemi dei conti collegandoli alla contabilità dello Stato
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Anni Ottanta-Fine anni Novanta (1/2)
DPR 382/1980 sperimentazione dipartimentale Regolamento secondo uno schema-tipo
DPR 371/1982 (in attuazione del DPR 382/1980) Disciplina lo schema-tipo di regolamento Prevede la redazione di un bilancio di previsione, con
natura autorizzativa, e di un consuntivo Schema unico di bilancio
Per le Università: adozione di un bilancio finanziario di competenza (autonomia finanziaria e contabile)
Per i Dipartimenti: introduzione di un bilancio di cassa (entrate gestite dalla struttura centrale ma autonomia nella gestione della spesa)
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Anni Ottanta-Fine anni Novanta(2/2)
L. 168/1989 fondamentale per le riforme successive Elevato grado di autonomia Schemi di bilancio personalizzati per ciascuna università
Alcune mantengono il regime del DPR 371/1982 altre riconoscono autonomia finanziaria sia di entrata che di spesa ai dipartimenti e agli altri centri spesa
L. 279/1997Obbligo di adottare un sistema di contabilità economica
fondato su rilevazioni analitiche per centri di costo
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Il nuovo millennio e la normativa vigente
L. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica)
Art. 5, lett. b), L. 240/2010 (Riforma dell’università) Revisione della disciplina concernente la contabilità
D.Lgs. 18/2012
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La tempistica del D.lgs 18/2012
Entro il 23.6.2012 il Miur, di concerto con il Mef, sentita la Crui, avrebbe dovuto emanare i decreti necessari all’applicazione del D.lgs. 118/2012 non ancora emanati!
Le università, entro il 22.3.2013, hanno adeguato il proprio regolamento per l’amministrazione la finanza e la contabilità
Entro il 1° gennaio 2014 le università adottano il sistema di contabilità economico-patrimoniale e il bilancio unico d’ateneo, nonché sistemi e procedure di contabilità analitica
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Possibile proroga9
LE MODIFICHE PIÙ SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ATTUALE SISTEMA CONTABILE Elena Gori - Alberto Romolini 10
Una “mappatura” dei sistemi contabili adottati
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La maggioranza degli Atenei adotta una contabilità finanziaria
Un numero crescente di Atenei affianca alla contabilità finanziaria una contabilità economico-patrimoniale
ATENEI COEP-Unico COEP AC + Dip.
CO.FI. Comp. AC+ Dip.
CO.FI. Comp. Unico
CO.FI. Comp. AC Cassa
Dip.
CO.FI. Cassa - AC + Dip.
Con crediti e debiti
CO.FI. Cassa - Unico con
crediti e debiti
Statali 1 1 37 0 22 2 0Non statali 6 0 0 8 0 0 2Totale 7 1 37 8 22 2 2
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L’attuale sistema di contabilità
Bilanci di previsione finanziaria di competenza e/o di cassa
Contabilità finanziaria Rileva le entrate e le uscite dal sorgere della fase di
diritto (accertamento delle entrate ed impegno delle spese) fino alla fase di fatto (riscossione delle entrate e pagamento delle spese)
Trascura la prospettiva economica delle operazioni gestionali rinunciando a conoscere le cause dei movimenti finanziari di
entrata e di uscita e dunque la modalità di formazione dei costie dei risultati gestionali
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Finalità della riforma della contabilità degli Atenei
Art. 1 D.Lgs. 18/2012Garantire trasparenza e omogeneità dei sistemi e
delle procedure contabili Consentire l’individuazione della situazione
patrimoniale e la valutazione dell’andamento complessivo della gestione
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Adozione di un sistema di contabilitàeconomico-patrimoniale e analitica
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Le novità del D.Lgs. 18/2012 Regole contabili uniformi e unico piano dei conti Raccordo tra sistema di relazione finanziario e contabilità
economico-patrimoniale Schemi comuni basati su missioni-programmi Banca dati unica delle amministrazioni pubbliche che
contenga bilanci di previsioni, variazioni e conti consuntivi Contabilità economico-patrimoniale e analitica Bilancio unico di Ateneo Bilancio consolidato Piano economico triennale che garantisca la sostenibilità delle
attività di Ateneo Utilizzo di un conto bancario
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La nuova contabilità degli Atenei
Introduzione del sistema di contabilitàeconomico-patrimoniale ed analitica
Le università “pubbliche” (art. 1, co. 2, L.196/2009), ai fini del consolidamento dei contidella P.A., predispongono anche il bilanciopreventivo unico non autorizzatorio ed ilrendiconto unico di Ateneo in contabilitàfinanziaria
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Il nuovo sistema di bilancio
Bilancio unico di previsione annuale autorizzatorio, composto da budget economico e budget degli investimenti
Bilancio unico di previsione triennale, composto da budget economico e budget degli investimenti
Bilancio unico d’esercizio, composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto Finanziario, Nota Integrativa, Relazione sulla gestione
Bilancio consolidato (aziende, società o altri enti controllati), composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa
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Bilancio unico d’esercizio (preventivo e consuntivo)
Obiettivi Visione unitaria dell’Ateneo sulla base di dati
omogenei e confrontabili Eliminazione dei trasferimenti interni tra centro e
periferie Disponibilità di informazioni sia a livello sintetico che
di dettaglio Reporting unitario gestionale per area e/o centro
gestionale Salvaguardia dell’autonomia e responsabilizzazione
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A preventivo
Entro il 31 dicembre di ogni anno, approvazione di: Bilancio unico annuale di Ateneo autorizzatorio Bilancio triennale Bilancio annuale non autorizzatorio in contabilità
finanziaria
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A consuntivo
Entro il 30 aprile di ogni anno, approvazione di: Bilancio unico di Ateneo, corredato dalla
relazione del Collegio dei Revisori dei conti Rendiconto unico di Ateneo in contabilità
finanziaria Bilancio consolidato
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Classificazione della spesa per missioni e programmi
Le università considerate amministrazioni pubbliche sono tenute alla predisposizione di un apposito prospetto da allegare al bilancio unico d’Ateneo di previsione annuale autorizzatorio e al bilancio unico d’Ateneo d’esercizio, contenente la classificazione della spesa complessiva per missioni e programmi Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli
obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni, utilizzando risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate
I programmi rappresentano gli aggregati omogeni di attività volte a perseguire le finalità individuate nell’ambito delle missioni
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Esempio di bilancio per missioni e per programmi
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Istruzione universitaria
Sistema universitario e post-universitarioPROGRAMMA
Spese
IMPUTAZIONE DIRETTA:Docenti e RicercatoriIncarichi di insegnamentoDocenti a contrattoColl. Esperti linguisticiBorse di studioSpecializzati
IMPUTAZIONE INDIRETTA:Servizi di diritto allo studioManutenzione immobiliServizi ed utenze
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MISSIONE
SPESE
Esempio di bilancio per missioni e per programmi
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Missioni
Programma 1
Programma 2
Programma N
IMPUTAZIONE SPESE DIRETTEUtilizzo piano dei contiUtilizzo criteri generali ATTENZIONE:
• Le spese destinate a più programmi• Imputazione a singolo programma• Utilizzo della contabilità analitica
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…
Bilancio consolidato(1/2)
Quali aziende comprende oltre l’Ateneo? Area di consolidamento:
Fondazioni universitarie ai sensi dell’art. 59, c. 3, L. 388/2000 e s.m.i.
Società di capitali controllate secondo il Codice Civile Altri enti nei quali l’Università può esercitare la
maggioranza dei voti in assemblea Altri enti nei quali l’Università può nominare la
maggioranza dei componenti degli organi di amministrazione
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Bilancio consolidato(2/2)
I principi contabili di consolidamento sono stabiliti e aggiornati, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, al fine del consolidamento e del monitoraggio dei conti pubblici
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IL RUOLO DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA E DELLA CONTABILITÀ ECONOMICA
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Le rilevazioni contabili nelle aziende pubbliche
Contabilità finanziaria Finalità autorizzatoria ovvero definizione preventiva
della natura e della destinazione della spesa Potere dell’organo rappresentativo di imporre un limite
alla spesa pubblica Un problema: rileva solo aspetti numerari Una soluzione: rilevazione degli aspetti
economici
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Alcune considerazioni sugli effetti di una sola contabilità finanziaria
La funzione autorizzativa, come tutti i meccanismi di controllo preventivi, può indurre comportamenti distorti Limiti di spesa corrente come fine anziché come vincolo Mancato perseguimento dell’efficienza e dell’efficacia Scarsa importanza alle considerazioni consuntive
La funzione autorizzativa non ha comunque garantito il contenimento della spesa
La sola contabilità finanziaria non è più in grado di rispondere alle caratteristiche sempre più complesse delle aziende pubbliche
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La contabilità economica
Si basa sul principio della competenza economica Esprime i risultati connessi all’impiego dei fattori e al
loro reintegro semplice nel significato complessa nell’applicazione
Ricerca di una maggiore economicità, efficienza ed efficacia
Consente di conoscere chi consuma e per quale finalità
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La competenza finanziaria
Le entrate si considerano di competenza se, con riferimento ad uno specifico intervallo di tempo, è sorto il diritto alla riscossione
Le spese si considerano di competenza se, con riferimento ad uno specifico intervallo di tempo, è sorto l’obbligo al pagamento
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La differenza tra spesa e costo
La spesa indica l’impegno a spendere e la variazione di cassa per l’acquisto di un fattore produttivo Esempio: spesa per la cancelleria
Il costo indica il momento di utilizzo di un fattore produttivo Esempio: quanta cancelleria ho utilizzato in un dato
periodo
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La differenza tra entrata e ricavo
L’entrata indica l’accertamento e la variazione di cassa per la vendita di prestazioni Esempio: le prestazioni vendute in un dato periodo
Il ricavo indica il momento di erogazione di una prestazione Esempio: quante prestazioni ho erogato in un dato
periodo
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La competenza economica
Le entrate sono di competenza e si indicano come ricavi o proventi se, nell’intervallo di riferimento, sono remunerati i servizi erogati
Le spese sono di competenza e si indicano come costi o oneri se, nell’intervallo di tempo considerato, sono sostenute per acquisire beni e servizi impiegati (=consumati) nel processo produttivo
Occorre quindi considerare l’effettivo utilizzo dei fattori produttivi e, contestualmente, la cessione effettiva di beni e servizi prodotti, indipendentemente dalla manifestazione finanziaria
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La contabilità economica (1/2)
Esprime i risultati connessi all’impiego dei fattori e al loro reintegro
È necessaria sotto il profilo della buona gestione Non può consistere in un unico documento, ma è
uno strumento finalizzato a fornire conoscenze a tutti gli interlocutori esterni ed interni
È semplice nel significato ma complessa nell’applicazione
È all’origine del ragionamento di tipo economico e fornisce conoscenze economico-patrimoniali
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La contabilità economica (2/2)
È utile per le valutazioni relative alle singole funzioni e ai singoli servizi Copertura dei costi mediante tariffe Decisioni di make or buy Valutazione del personale Confronti di benchmarking
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I vantaggi della contabilità economico-patrimoniale (1/2)
Rileva anche l’aspetto patrimoniale (assente nella contabilità finanziaria)
Rileva i costi non monetari legali all’utilizzo di risorse che apportano valore in un’ottica pluriennale (ammortamenti)
Permette di determinare Risultato economico d’esercizio Capitale di funzionamento – patrimonio Effetti sulla cassa delle operazioni di gestione
Supporta la fase di pianificazione (ex ante) e di controllo (ex post) Elena Gori - Alberto Romolini 35
I vantaggi della contabilità economico-patrimoniale (2/2)
Maggiore chiarezza e trasparenza dei bilanci che possono illustrare sia i risultati della gestione (conto economico) sia la consistenza patrimoniale dell’Ateneo (stato patrimoniale)
Particolarmente utile nei rapporti con soggetti terzi rispetto all’Ateneo (ad esempio, enti locali, enti finanziatori, fondazioni ed istituti di credito) ossia i soggetti che hanno interesse, attuale o potenziale, ad una collaborazione con le università e che dunque vogliono valutarne anche le peculiarità economiche
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Ricapitolando
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Contabilità generale (economico-patrimoniale)
Contabilità pubblica (finanziaria)
Finalità principale Osservazione della gestione e valutazionedell’economicità (ex-post)
Funzione autorizzativa (ex-ante)
Oggetto Combinazione generale d’azienda
Valori numerari e non numerari generati nello scambio;reddito d’esercizio e capitale di funzionamento
Combinazione generale d’azienda
Solo valori numerari (certi, assimilati o stimati);fondo di cassa e risultato di amministrazione
Metodo• Momento di
rilevazione
• Tecnica di rilevazione• Tecnica di
costruzione dellesintesi
Momento della variazione della moneta e del credito
Partita dupliceRicorso a stime e congetture
Fasi decisionali dei processi di entrata e di spesa
Partita sempliceNessun ricorso a stime e congetture nella costruzionedella sintesi
Altre caratteristiche dellerilevazioni
ContabiliMonetariePrevalentemente concomitanti e consuntive con finalitàdi informativa esterna e internaObbligatorie e facoltativeCronologiche e sistematicheGuidate dalla dottrina aziendale e dagli standardprofessionali
ContabiliMonetariePrevalentemente preventive con finalità di informativaesternaPrevalentemente obbligatorieCronologiche e sistematicheGuidate negli aspetti principali da norme e prassiconsolidate, mancano i riferimenti alla dottrinaaziendale e agli standard professionali
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Due approcci per la contabilità economico-patrimoniale
Approccio integrale Introduzione e sviluppo concomitante di un sistema di
contabilità economica parallelo a quello finanziarioMetodo della partita doppia Introduzione di una contabilità analitica
Approccio minimale o integrato Rettifica in base alla competenza economica dei valori
finanziari di chiusura Prospetto di conciliazione
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13/06/2013
Il sistema integrato di contabilità Conoscenza completa degli aspetti
Finanziario Economico
Equilibrio economico Efficienza Efficacia
Patrimoniale Effetti sulla gestione del patrimonio
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13/06/2013
Il piano dei conti
Serve ad integrare i sottosistemi di contabilità finanziaria, economica ed analitica Conti della contabilità finanziaria Conti della contabilità economico-patrimoniale
Importante collegare ad ogni capitolo della finanziaria il minor numero di conti economico-patrimoniali possibili
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13/06/2013
La rilevazione dei costi e dei proventi
Quali sono “i momenti più significativi” per collegare contabilità finanziaria e contabilità economico patrimoniale? Entrate ricavi
Accertamento
Spese costi Impegno Registrazione della fattura o della nota spese Liquidazione Pagamento della fattura
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Le rilevazione in contabilità economico-patrimoniale
Se lo strumento è il conto, il metodo utilizzato è quello della partita doppia
Ogni fatto può essere visto sotto due aspetti Finanziario (originario) Economico (derivato)
Per ogni aspetto è possibile utilizzare una serie di conti che hanno funzionamento opposto
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13/06/2013
Le scritture di assestamento
Esistono dei fatti di gestione che non hanno un contenuto finanziario. Sono rettifiche ai costi e ai ricavi di esercizio Correggono e/o integrano l'ammontare dei costi e/o
dei ricavi Provocano una corrispondente variazione nel conto
del patrimonio
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13/06/2013
Ratei e risconti
Ratei Sono quote di ricavo (ratei attivi) o di costo (ratei
passivi) di competenza dell'esercizio ma che avranno la loro manifestazione finanziaria nell'esercizio successivo
Manifestazione posticipata Risconti
Sono quote di costo (risconti attivi) o di ricavo (risconti passivi) che hanno avuto la loro manifestazione finanziaria nell'esercizio ma che sono di competenza dell'esercizio successivo
Manifestazione anticipata (costi e ricavi sospesi)Elena Gori - Alberto Romolini 45
Risconti attivi
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Pagamento spese
31/12
Risconto attivo
Competenza economica
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Risconti passivi
Riscossione
rendita
31/12
Risconto passivo
Competenza economica
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Le rimanenze (1/2) Materie prime, semilavorati e prodotti finiti risultati
dalle scritture inventariali e di magazzino di fine esercizio Principio della competenza economica stornare i costi
non di competenza
La consistenza delle rimanenze trova una doppia evidenziazione: Classe A "Proventi della gestione" voce A8 per le variazioni
di prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti Classe B "Costi della gestione" voce B11 per le variazioni
di materie prime e beni di consumo
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Le rimanenze (2/2)
Sarebbe utile distinguere fra: Beni di proprietà fisicamente presenti nei magazzini Beni in viaggio non ancora ricevuti ma di cui abbiamo
già acquisito la proprietà Beni di proprietà dell'ente tenuti presso terzi
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Acquisto di beni destinati ad essere utilizzati a lungo nell'azienda, il problema
dell’ammortamento
Il bene acquistato partecipa al processoproduttivo per più periodi amministrativi
Il sorgere del debito (o uscita di denaro)corrispondente all'acquisto misura un costo chedeve essere ripartito in più esercizi
La quota di costo che si riferisce ad ogni anno èla quota di ammortamento
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I costi capitalizzati
Costi che nel bilancio finanziario sono imputati negli interventi di parte corrente rettifica Costi sostenuti durante l'esercizio che non esauriscono il
loro beneficio nell'esercizio di riferimento Produzione di beni (materiali o immateriali) Aumento di valore di beni mobili e immobili
Conto economico La somma è riportata tra i proventi della gestione (storno di
costi) Conto del patrimonio
La somma è portata ad incremento nella corrispondente voce patrimoniale
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I ricavi pluriennali
Le entrate da trasferimenti correnti e in conto capitale dove devono essere inserite?
Dipende dall’utilizzo Entrate correnti sono sempre proventi e quindi
ricavi Entrate in c/capitale mi devo chiedere se
capitalizzano o meno l’ente Se non capitalizzano l’ente devono essere considerati ricavi di
esercizio e le relative spese per trasferimenti costi di esercizio Se capitalizzano l’ente servono per acquisire o migliorare
immobilizzazioni e quindi devono essere stornate annualmente come quote di ricavi pluriennali in correlazione con le quote annue di ammortamento
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I PRINCIPI E GLI SCHEMI DI BILANCIO PE LE UNIVERSITÀ IN CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE
Ad oggi è disponibile solo una Bozza di decreto su
Elena Gori - Alberto Romolini 55
I principi di redazione del bilancio
Veridicità Correttezza Neutralità (imparzialità) Comprensibilità (chiarezza) Annualità Prudenza Integrità Costanza e comparabilità Unità Competenza Economica Equilibrio
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L’aspetto patrimoniale Le aziende pubbliche sono aziende composite
la cui gestione è caratterizzata da processi erogativi e produttivi I redditi della gestione patrimoniale consentono di
alimentare i processi erogativi Il patrimonio costituisce una risorsa finalizzata al
soddisfacimento di bisogni collettivi
Elena Gori - Alberto Romolini 57
Stato Patrimoniale
A) ImmobilizzazioniI) ImmaterialiII) MaterialiIII) FinanziarieB) Attivo CircolanteI) RimanenzeII) CreditiIII) Attività finanziarieIV) Disponibilità liquideC) Ratei e risconti attivi
A) Patrimonio NettoB) Fondi per rischi ed
oneriC) Trattamento di fine
rapporto di lavoro subordinato
D) DebitiE) Ratei e risconti passivi
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Conto Economico ed Budget Economico (1/3)
A) Proventi OperativiI) Proventi PropriII) ContributiIII) Proventi per attività assistenzialeIV) Proventi per gestione diretta interventi per il diritto
allo studioV) Altri proventi e ricavi diversiVI) Variazione rimanenze di beni destinati alla vendita e
dei lavori in corso su ordinazioneVII) Incremento delle immobilizzazioni per lavori interni
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Conto Economico e Budget Economico (2/3)
B) Costi operativiVIII. Costi specificiIX. Costi generaliX. Ammortamenti e svalutazioniXI. Accantonamento per rischi ed oneriXII. Oneri diversi di gestione
Differenza tra proventi e costi operativi (A-B)C) Proventi ed oneri finanziariD) Rettifiche di valore di attività finanziarie
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Conto Economico e Budget Economico (3/3)
E) Proventi ed oneri straordinariF) Imposte sul reddito dell’esercizio correnti, differite,
anticipateRisultato di esercizio
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Budget degli investimenti(1/2)
Immobilizzazioni immateriali1) Costi di impianto, ampliamento e sviluppo2) Diritti di brevetto e di utilizzazione opere dell’ingegno3) Concessioni, licenze, marchi diritti e simili4) Immobilizzazioni in corso e acconti5) Altre immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni materiali1) Terreni e fabbricati2) Impianti e attrezzature3) Attrezzature scientifiche4) Patrimonio librario, opere d’arte, d’antiquariato e museali5) Mobili e arredi6) Immobilizzazioni in corso e acconti7) Altre immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie Elena Gori - Alberto Romolini 62
Budget degli investimenti(2/2)
Per ciascuna posta sono indicati: Valore ad inizio dell’esercizio Incrementi Ammortamenti e le svalutazioni Altri decrementi Valore al termine dell’esercizio
Elena Gori - Alberto Romolini 63
IL NUOVO SISTEMA DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Elena Gori - Alberto Romolini 64
Il controllo di gestione negli Atenei
Art. 1, co. 4, D.Lgs. 18/2012 “Le università si dotano, nell’ambito della propria
autonomia, di sistemi e procedure di contabilità analitica, ai fini del controllo di gestione”
Elena Gori - Alberto Romolini 65
Il ciclo PP&C nelle aziende
OBIETTIVIDI LUNGOPERIODO
OBIETTIVIDI BREVEPERIODO
ATTIVITA’
OPERATIVA
MISURAZIONEDEI
RISULTATI
CONFRONTOOBIETTIVI/RISULTATI
FEED-BACK CORRETTIVO
1 2 3
45
PIANO BUDGET
REPORT CO.AN.
PIA
NIF
ICA
ZIO
NE
STR
ATEG
ICA
PIA
NIF
ICA
ZIO
NE
STR
ATEG
ICA
CO
NTR
OLL
O D
I G
ESTI
ON
E
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Il controllo di gestione
Il processo mediante il quale la direzione si accerta dell’efficace, efficiente ed economico perseguimento degli obiettivi
Controllo nel senso di “guida” e non solo ispettivo
Elena Gori - Alberto Romolini 67
Le condizioni per il funzionamento del controllo di gestione
Elena Gori - Alberto Romolini 68
SISTEMA
INFORMATIVO
PRESUPPOSTI
ORGANIZZATIVI
Presupposti organizzativi del controllo
Struttura organizzativa ben definita Chiara identificazione dei ruoli, delle
competenze, delle responsabilità dei soggetti dell’organizzazione
Reinterpretazione delle unità organizzative in termini di centri di responsabilità
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Definizione dei centri di responsabilità economica individuale
Un centro di responsabilità è una parte, un segmento o una sub-unità di un’azienda, di cui il manager è responsabile per una specifica serie di attività
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Centro di responsabilità e centro di costo (1/2)
Il centro di costo rappresenta un’unità organizzativa, reale o fittizia, guidata da un responsabile che impiega risorse (e quindi sostiene costi) per l’ottenimento di un prodotto o di un servizio
Ogni centro di costo deve affluire ad un centro di responsabilità
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Centro di responsabilità e centro di costo (2/2)
II centri di responsabilità si dividono in Centri di costo Centri di ricavo Centri di profitto ( centri di profitto in senso stretto e
centri di investimento)
Elena Gori - Alberto Romolini 72
Per ogni unità organizzativa
Responsabilità economica Leve a disposizione Obiettivi perseguibili Risultati
Elena Gori - Alberto Romolini 73
B) Il sistema informativo
Elena Gori - Alberto Romolini
ALTA DIREZIONE
CONTABILITA’GENERALE
SISTEMIINFORMATIVI
ESTERNI
CONTABILITA’ANALITICA RICERCHE
STUDI
BUDGET
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Il sistema di controllo, per risultare valido e affidabile, deve disporre di un insieme di
informazioni
e di strumentidi natura
• contabile
• extra-contabile• Contabilità generale
• Contabilità analitica
• Budget
• Riclassificazione di bilancio
• Indici
• Flussi di cassaElena Gori - Alberto Romolini 75
Attenzione! Non identificare il controllo di gestione con la
contabilità economica! La contabilità economica è indispensabile ma non
sufficiente Individua i costi con riferimento ai centri che li hanno generati Consente la verifica della “funzionalità” dell’organizzazione
dell’Ateneo
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La contabilità analitica Pone in relazione costi, risultati e unità
organizzative Strumento fondamentale per l’introduzione di una
logica di responsabilizzazione esplicita e per una gestione per obiettivi
Fornisce: Valutazione delle rimanenze Informazioni analitiche sugli andamenti di singole
aree e reparti d’aziendaMisurazione di costi dei singoli prodotti
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Indicatori di costo/rendimento Indicatori di costo
Costi imputati a ciascun centro/volume di produzione Costi medi di produzioneGrazie alla contabilità analitica si ottengono
automaticamente Permettono di valutare anche eventuali soluzioni
alternative Indicatori di rendimento
Rendimento nel senso tecnico del termine rapporto tra quantità di attività prodotta/quantità di risorsa impiegata
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Indicatori di redditività patrimoniale
Rapporto tra entrate patrimoniali/valore del patrimonio disponibile Consente di attivare azioni finalizzate ad eliminare
situazioni di non economicità nella gestione del patrimonio
Elena Gori - Alberto Romolini 79
Indicatori di efficienza
Rapporto output/input Rapporto risultati/risorse Per servizi a domanda individuale
Costo per utente o per unità di produzione
Elena Gori - Alberto Romolini 80
Indicatori di efficacia Grado di congruenza della gestione effettiva in
rapporto a quanto prestabilito Rapporto tra efficienza effettiva/efficienza
programmata Risultati effettivi/risultati attesi
Adeguatezza degli uffici e delle risorse Risorse/obiettivi Attività degli uffici rapportata al personale o/e alla
popolazione Rapporto domande evase/richieste
Elena Gori - Alberto Romolini 81