Post on 01-May-2015
INSEGNARE L’ITALIANO COME SECONDA LINGUA
• ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA ITALIANA
• APPROCCI, METODI E TECNICHE PER LA DIDATTICA DELLA L2
San Pietro in Casale16 gennaio ‘09
Francesca Cosenza
Gli alunni di “cittadinanza non italiana” - dati
fonte: rapporti MIUR novembre 2007 e luglio 2008; Ufficio scolastico regionale E.R – nov.2008
Anno scolastico 2007/2008 : gli alunni con cittadinanza non italiana che hanno frequentato le scuole statali e non statali del nostro Paese sono stati 590.000 che rappresentano, rispetto al totale della popolazione scolastica, il 7% nella scuola primaria, il 3,8 % della scuola superiore
Dieci anni fa erano poco più di 70.000
Sono presenti 192 nazioni su 194 ( mancano solo Lesotho e Vanuatu)
Le nazioni maggiormente rappresentate sono la Romania( 16,1%), l’Albania(14,8%) ed il Marocco (13,3%).Da questi tre paesi proviene il 44,2% di tutti gli alunni stranieri.
La distribuzione degli alunni stranieri
• La distribuzione degli alunni stranieri non è omogenea tra le diverse zone del paese:indicativamente, su 100 alunni non italiani 90 frequentano le scuole del Centro- Nord e solo 10 quelle del Mezzogiorno;
• In Emilia Romagna la percentuale
più alta ( circa 11,0%) cioè 65.090 su un
totale di 590.000
• nel 70% delle scuole ma meno del 2% le presenze concentrate
Istituzioni scolastiche statali
totale 10.992
dal 20 al 25% 214
dal 25 al 50% 127
più di 50% 8
• Tutte le province, eccetto Ferrara e Rimini, hanno superato la soglia del 10% di alunni stranieri.
• 11.962 ( 11% della popolazione scolastica) gli studenti stranieri nella scuola dell’infanzia;
• 24.808 (13,6%) gli studenti stranieri nella scuola primaria;
• 13.728 (13,2%) gli studenti stranieri nella scuola secondaria di primo grado;
• 14.592 (8,9% ) gli studenti stranieri nella scuola secondaria di secondo grado di cui l’88% frequenta istituti tecnici e professionali e solo il 12% i licei.
Presenze in Emilia Romagna
Alunni “stranieri” nati in Italia
Una parte significativa degli alunni di nazionalità non italiana presenti in Italia sono nati in Italia o arrivati qui piccolissimi. Essi rappresentano ormai la “normalità” del volto delle nostre scuole, i futuri cittadini italiani a pieno titolo, destinatari di un’educazione interculturale diffusa e rivolta anche a tutti gli alunni della scuola.
Un terzo degli alunni di “cittadinanza non italiana” è nato in Italia
fonte: Piano nazionale “Scuole aperte” MIUR-27 novembre 2008
Gli alunni stranieri nati in Italia nell’anno scolastico 2007/2008 costituivano il 35% del totale, distribuiti in questo modo nei diversi ordini di scuola :
• il 71% nella scuola dell’infanzia, • il 41% nella scuola primaria,• il18% nella secondaria di primo
grado,• il 6,8% nella secondaria di secondo
grado
Gli alunni di cittadinanza non italiana,
entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano, quindi in situazione di non italofonia, sono stati 46.154 ( l’8% sul totale degli alunni stranieri );
Classi differenziali? No, grazie!
La scuola italiana si è orientata fin da subito a inserire gli alunni stranieri nella scuola comune, all’interno delle normali classi scolastiche : “Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato.” ( C.M n. 24,1 marzo 2006,” Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”)
Caratteristiche dell’italiano lingua seconda / stranierada Graziella Favaro, “Imparare l’italiano, imparare in italiano”, La Nuova Italia
Italiano lingua seconda Italiano lingua straniera
Bisogni diapprendimento
Indispensabile per vivere,inserirsi, studiare
Non indispensabile, utilizzo nonimmediato
Motivazione edatteggiamento
Non “neutro”, rifiuto odattrazione
Raramente con forti implicazioniaffettive
Esposizioneall’italiano
Quotidiana ed intensa, inrelazione all’inserimento
Nei momenti di studio
Modalità diapprendimento
Sia guidata che per acquisizionespontanea
Solo apprendimento guidato inclasse
Ritmo diapprendimento
Graduale ma veloce, in relazionea qualità e quantità interventi
Molto graduale
Aspetti eriferimenticulturali
Riferimenti continui e diretti,espliciti od impliciti
Relativi ad un mondo lontano,mediati dal gruppo,dall’insegnante, dai testi omateriali
Rapporto con iconcetti
Fondamentale ed immediato,poiché la seconda lingua serveanche per lo studio delle altrediscipline
Non immediato
Quali tempi per apprendere l’Italiano ?
Abilità comunicative interpersonali di baseBICS basic interpersonal communications skills
Competenza linguistica cognitivo-accademicaCALP cognitive academic language proficiency
Cummins
1 - 2 anni 5 - 7 anni
BICS CALP
http://www.iteachilearn.com/cummins/index.htm
Fattori che influenzano il processo di apprendimento
• età
• motivazione (progetto migratorio)
• caratteristiche lingua materna (per alcuni aspetti)
• capacità linguistiche (conoscenze linguistiche, formazione
precedente, fattori personali)
• input (livello e grado di esposizione alla lingua, qualità degli
interventi)
L’input dipende dall’insegnante e dai materiali !
vedi Anna Ciliberti, Manuale di glottodidattica, La Nuova Italia Gabriele Pallotti, La seconda lingua, Bompiani
Approcci, metodi e tecniche nella didattica dell’italiano L2
APPROCCIO• la teoria della mente (apprendente, ruolo dell’insegnante, processo di
apprendimento)
METODO• rende operativo l’approccio, esplicita criteri e indirizza le scelte didattiche
TECNICHE• attività, modi di fare esercizio con la lingua
vedi Carlo Serra Borneto, C’era una volta il metodo, Carocci
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
Avanzato
Intermedio
Principiante
C2
C1
B2
B1
A2
A1
Padronanza
Efficacia
Progresso
Soglia
Sopravvivenza
Contatto
Master
Autonomo
Indipendente
Avanzato o soglia
Livello di sopravvivenza
Livello di contatto
• è un repertorio di descrittori delle competenze linguistiche, articolato sulle abilità di base e sulle abilità integrate• è uno strumento di comunicazione tra autori, insegnanti, progettisti di percorsi didattici, studenti
ricettive
orali
produttive
scritte
ascolto
lettura
parlato
scrittura
Nel QCERL: descrizione di ciò che l’apprendente sa fare con la lingua (pragmatica, comportamenti osservabili)
Quali abilità sviluppare ?
http://venus.unive.it/italslab/
Criteri di progettazione di moduli di Italiano L2
• Prevedere nei moduli di insegnamento dell’italiano la presenza di uno/due docenti ed evitare la frammentazione degli interventi;
• all’interno della scuola, individuare i docenti di italiano L2 fra coloro che hanno frequentato i corsi promossi in questi anni dalle università, dal MPI e da altri Enti di formazione;
• all’interno della scuola, individuare i docenti di italiano L2 fra coloro che hanno accumulato specifiche esperienze;
• prevedere anche l’utilizzo di docenti di italiano L2 esterni alla scuola e formati sul tema;
• sviluppare professionalità e competenze in ordine alla progettazione, programmazione e realizzazione delle attività di insegnamento di italiano L2
• rendere strutturali gli interventi programmati.
… nuove strade da percorrere :
• esperienze che consentano la pratica della lingua italiana contestualizzata in iniziative di carattere sportivo, musicale, artistico e ludico, realizzati fuori dell’orario e del calendario scolastico;
• momenti di apertura alla comunità da parte della scuola- preferibilmente in rete - con giornate dedicate all’accoglienza, alla socializzazione e allo scambio di esperienze, anche con il coinvolgimento delle famiglie degli studenti.
• Le vostre proposte….