Post on 12-Mar-2020
Aspetti psicologici della dermopigmentazione in senologia
_ Questa tecnica comporta minor stress fisico e psicologico (sostituisce un intervento chirurgico)
‐
Permette alla donna un ritorno alla “normalità”
e il recupero
di un immagine corporea “integra”‐
Il grado di soddisfazione della donna non dipende
dall’obbiettivo risultato estetico ma dal suo personale vissuto fino a quel momento
_ Possono presentarsi molteplici reazioni che vanno dalla notevole soddisfazione all’indifferenza, alla rabbia, alla preoccupazione eccessiva per qualsiasi reazione fisiologica
conseguente al tatuaggio
Dr.ssa Roberta Giomo
_ Approccio psicologico con la paziente
_ E’
indispensabile tenere in considerazione che sono donne che portano con sé
“ferite del corpo e nell’anima”
_ Il carico emotivo nel gestire questa tipologia di pazienti può essere notevole risulta importante quindi trovare la “giusta
vicinanza”
ed assumere un atteggiamento di “accoglienza”
della donna nella sua globalità.
_ Il confronto con i medici permette di condividere il carico di responsabilità
e di lavorare con maggior sicurezza , con la
consapevolezza che uno specialista può intervenire a fronte di eventuali problematiche di natura medica
Dr.ssa Roberta Giomo
Maggiore consapevolezza emotiva:
_ distinguere i vissuti personali da quelli dellepersone con cui si è in relazione_ salvaguardare la propria individualità_ non confondersi con l’altro_ non sentirsi attaccati dall’altro
Dr.ssa Tiziana Callegaris
Tutela e benessere dell’operatore:
_ Pigmenti sterili (gamma radiated) confezionati monouso _ Thinner sterile e monouso
_ Prodotti in clean room (white room) _ Prodotti con acqua sterile
_ Conformi ReSap 2008 _ Stabili nel tempo
_ Stabili con RM
Norme precise post‐dermopigmentazione_ cosa, come, quando_ sincerarsi della corretta comprensione (consegnare
un memorandum)_ precise indicazioni post‐dermopigmentazione_ follow‐up
Dermopigmentazione su vitiligine post allattamento, stabile da circa 10 anni nessun tipo di cure o soluzioni mediche
risolutive,
probabile sindrome di Koebner o isomorfismo reattivo, insorgenza
di chiazze di vitiligine reazione dopo stimoli traumatici di diversa origine anche in
assenza di malattna cutanea. (C.Comacchi G.Mencini GISV) Trattamento eseguito in collaborazione con Dermatologia e Senologia USS9.Una seduta
Discromia post innesto di tessuto connettivo prelevato dal palato in seguito a recessione gengivale.
Trattamento eseguito con supporto medico, per applicazione di anestesia locale: tronculare con 2 ml di mepivacaina al 2% e adrenalina (1:100000)
Trattamento post suggerito: sepsi con soluzione clorexidina 1%
Profilo
Competenze
dermipigmentatore
iatrogeno
(ricostruttivo o paramedicale)
realizzazione di tatuaggi con finalità
medica .•contro
indicazioni
cliniche
alla
dermopigmentazione
,
nozioni
di terapie chirugiche e terapeutiche del cancro alla mammella o altre
patologie
che
possano
richiedere
inteventi
di
dermopigmentazione •Interazione
con
i
membri
della
breast
unit
,o
gruppi
multidisciplinari di altre specializzazioni•Conoscenze
di
igiene
ed
epidemiologia
procedure
di
decontaminazione,
disinfezione,
sterilizzazione
e
smaltimento materiale contaminato
•
Chimica
e
tossicologia
dei
pigmenti valutare
eventuali potenziali reazioni allergiche e/o
tossiche
Considerato che si va ad agire su donne che possono essere emotivamente provate e spaventate e confuse è
opportuno:
Evitare di parlare tra operatori in modo estremamente tecnico dando l’impressione di dimenticarsi che c’è
una persona ( la
paziente) e che si stà
parlando indirettamente di lei . Evitare di contraddirsi o di dare informazioni discordanti
davanti ai pazienti, questo potrebbe creare confusione e minare il rapporto di fiducia.
Se la donna non accetta la presenza di un secondo operatore non insistere.
Se la paziente fa domande lasciare rispondere il dermopigmentatore “titolare”.
E’
possibile fare domante al dermopigmentatore mentre lavora avendo cura di non distrarlo troppo e di non fare troppe
domande in presenza della paziente (potrebbe aumentarne l’ansia); sarebbe comunque opportuno fare domande alla fine
della seduta possibilmente non in presenza della paziente. La “presenza discreta”
è
auspicabile.
Adottare un abbigliamento consone che consenta di i ndossare un camice e calzature idonee pulite
Se la paziente fa domande lasciare rispondere il dermopigmentatore “titolare”.
E’
possibile fare domante al dermopigmentatore mentre lavora avendo cura di non distrarlo troppo e di non fare troppe
domande in presenza della paziente (potrebbe aumentarne l’ansia); sarebbe comunque opportuno fare domande alla fine
della seduta possibilmente non in presenza della paziente. La “presenza discreta”
è
auspicabile.
Adottare un abbigliamento consone che consenta di i ndossare un camice e calzature idonee pulite
Il Centro Nazionale ONDICO dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito delle attività
inerenti i Prodotti di interesse per la Salute Pubblica, si occupa anche delle pratiche di
interventi sul corpo aventi finalità
estetiche (quali il tatuaggio, il trucco permanente, la
body art, il piercing) e dei rischi connessi a tali attività.La dermopigmentazione correttiva, ovvero il tatuaggio con finalità
mediche, è
particolarmente interessante visto che i relativi trattamenti, che si configurano come
dei veri e propri tatuaggi, possono essere eseguiti anche al di fuori dell’area ospedaliera
e quindi da personale non medico, ma comunque qualificato.La valenza che assume questo tipo di attività
và
oltre il normale rapporto professionale
tra dermopigmentatore e cliente, per acquisire un significato sociale e sanitario, in cui il
“cliente”
diventa il “paziente”.
Molte sono le implicazioni e le considerazioni che scaturiscono da questo approccio.Per praticare questo tipo di interventi in sicurezza è
necessario tener conto di numerosi
fattori:le condizioni di salute generali del paziente, il tipo di patologia all’origine, la terapia che
ha subito e il rispetto delle tempistiche minime che consentono al paziente di subire il
trattamento.La ricostruzione dell’areola e del capezzolo, il trattamento dell’Alopecia areata e della
vitiligine, nonché
il camuoflage di cicatrici o la ricostruzione delle ciglia e sopracciglia a
seguito di chemioterapia, sono solo alcune delle indicazioni cliniche per ricorrere alla
dermopigmentazione correttiva.
Nel 2013 è
stata avviata una collaborazione tra la USLL 9 di Treviso, la LILT di Treviso e il Centro
Nazionale ONDICO dell’ISS, con il contributo determinante dell’estetista /dermopigmentatrice Rita
Molinaro, per patrocinare e rimodulare il corso nazionale di dermopigmentazione in senologia.
Il
corso è
finalizzato all’utilizzo della dermopigmentazione per correggere gli esiti cutanei dei
trattamenti chirurgici e chemio‐radioterapici delle pazienti curate per carcinoma della mammella,
attraverso la ricostruzione del complesso areola‐capezzolo. Questo è un primo step per la realizzazione di corsi altamente qualificati, di cui una delle finalità
è
di definire la qualifica professionale necessaria per praticare tale attività
e i requisiti di idoneità
igienica degli ambienti presso i quali tali operazioni possono essere effettuate.Occorre considerare che per questo tipo di dermopigmentazione, tenuto conto delle metodiche
utilizzate e dell’eventuale campo sterile richiesto, con connessa gestione in sicurezza del materiale
contaminato, è
richiesta una formazione integrativa specifica, tenuta da enti che operano del
settore della salute pubblica, con esame finale e un periodo di affiancamento.Infatti, gli ambiti di applicazione di questo settore della dermopigmentazione necessitano della
prescrizione e delle indicazioni di un medico specialista per non peggiorare lo stato della patologia
che si vuole correggere.Pertanto, la dermopigmentazione correttiva così
intesa costituisce una fase della procedura
medica, che interviene a valle del percorso diagnostico‐terapeutico in cui ripristinare un equilibrio
per recuperare, anche psicologicamente, il benessere del paziente e un buon esito estetico finale.La delicatezza e la preparazione, anche psicologica oltreché
teorica e pratica, richieste per
praticare al meglio questa attività, sono tali da consigliare, prima di iniziare il percorso lavorativo,
una seria riflessione sulla predisposizione e sulla motivazione individuale che spingono ad
intraprendere questo percorso che, qualora siano rispettate queste condizioni, è
comunque ricco
di soddisfazioni, riconducibili anche alla particolare funzione sociale svolta.Alberto Renzoni