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— FIRENZE – 04 GIUGNO 2018
Impianti elettrici nei locali medici Progettazione, normativa e prodotto
Sergio Giacomo Carrara, Formazione
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Introduzione
Carichi
Rete Media Tensione
Componenti di Media Tensione
Commutazione (Rete e GE)
Dimensionamento GE e scelta UPS
Funzioni avanzate
Protezione e coordinamento
Sistemi TN, TT e IT
Protezione delle persone
Sistemi di supervisione
CEI 64-8- 7-710
Prodotti uso medico
Verifiche
Cenno ai locali veterinari
Contatti
Agenda
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Gli ospedali sono strutture “critical power” dove sono vitali:
• Disponibilità continua per la cura degli utenti
• Affidabilità. Le persone «credono» nel loro funzionamento
• Sicurezza. Mantenimento di alti livelli di standard di sicurezza, assicurando integrità e funzionalità degli equipaggiamenti medici ed in generale dei dispositivi elettrici e meccanici (filtraggio dell’aria, impianti di sicurezza, strutture….)
• Efficienza. L’energia è decisamente il valore emergente degli anni duemila e poterla usare in modo efficiente è una necessità
Impianti elettrici nei locali medici Struttura strategica e critica
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— Impianti elettrici nei locali medici Direttiva BT, Macchine, EMC, 93/42
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DM 37/2008 Oltre l’ordinaria manutenzione, per modifica, ampliamento, trasformazione ecc, si richiede la
predisposizione di un progetto (Legge 11.2.1994 n. 109 “Legge quadro per lavori pubblici”, Legge 2.6.1995 n.
216) di un professionista iscritto all’albo e l’affidamento dei lavori di installazione ad imprese abilitate, che al
loro termine devono rilasciare una dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte (DICO).
DLgs 81/2008: testo unico sicurezza luoghi di lavoro
- 13 capitoli e 306 articoli
- Abroga e ingloba 10 importanti leggi precedenti
Decreto 462/01: …semplificazione del procedimento per la denuncia e verifica di dispositivi di protezione contro
le scariche atmosferiche, messa a terra e impianti elettrici pericolosi (ambiente di lavoro)
— Impianti elettrici nei locali medici Le norme techniche sono sufficienti e non necessarie
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Rischi sul lavoro
Chiarisce l’81/08
Ambienti medici particolari
Prevenzione incendi
nell’uso medico
— Impianti elettrici nei locali medici Quali carichi ci sono e quanto consumano
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Trattamento aria per sale operatorie: 40 m3/h e
per m² fino a 250 kW
Lampade scialitiche 160.000 lux 120 W (25 V)
Guida CEI 64-50
60 Ospedali
— Impianti elettrici nei locali medici Doppio radiale con generatore d’emergenza
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— Impianti elettrici nei locali medici Scelta dei trasformatori: alcune possibilità
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Attenzione: nei casi di trafo in parallelo si deve rispettare il vincolo imposto dalla CEI 0-16: (8.5-13)
Normalmente si deve avere per singola taglia:
Pmax ≤ 2000 kVA a 20 kV Pmax ≤ 1600 kVA a 15 kV
Ciò è dovuto essenzialmente a evitare che l’elevate correnti di corto circuito sul lato di BT si ripercuotano sul lato media facendo scattare il relè sul dispositivo generale, le cui soglie sono imposte.
— Impianti elettrici nei locali medici
I trasformatori hi-T Plus in resina possono essere sovraccaricati permanentemente del 15% senza riduzione di vita
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Scelta ottimale dei trasformatori: Hi-T Plus
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— Impianti elettrici nei locali medici
Perdite ridotte A0AK
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Scelta ottimale dei trasformatori: Hi-T Plus
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Il progettista ha più possibilità di scelta, in quanto, se lo ritiene possibile, può ridurre la taglia del trasformatore. Mantiene la prestazione, riducendo le perdite.
Ad esempio, se i calcoli dei carichi richiedono 1.100 kVA, il progettista dovrebbe scegliere la taglia 1.250 kVA. Con l’hi-T Plus, invece, può scegliere il 1.000 kVA
Questa scelta comporta almeno due vantaggi: - Il risparmio sul costo d’acquisto del trasformatore (tra la taglia 1.250 ed
il 1.000), circa 4.000 € - Il risparmio di perdite a vuoto che vale all’anno, 330 € Se poi il confronto viene fatto rispetto ad un C0Bk (perdite standard
ABB), il risparmio vale circa 1.600 € sul costo delle perdite a vuoto annuo, quindi il pay back è di circa 2 anni
— Impianti elettrici nei locali medici Classifica dei locali medici-tempi d’emergenza
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— Impianti elettrici nei locali medici Classifica dei locali medici-tempi d’emergenza
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Note: 1) Lampade ed apparecchi elettromedicali con funzione di supporto vitale che richiedono un’alimenta-zione < 0,5 s.
2) Se non è una sala per operazioni chirurgiche. 3) Se viene praticata anestesia generale. 4) Se ospita pazienti nella fase di risveglio da anestesia generale. 5) Solo per locali gruppo 1.
— Impianti elettrici nei locali medici
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Possibile schema unifilare e logico-funzionale per la commutazione
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Si devono individuare - le utenze ordinarie, - le privilegiate da alimentare in emergenza - le vitali che devono essere alimentate per la sicurezza dei pazienti Sotto UPS i carichi vitali e a breve interruzione, mentre sotto GE i restanti
— Impianti elettrici nei locali medici
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Possibile schema unifilare e logico-funzionale per la commutazione
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No alimentazione ausiliaria (solo per la comunicazione via Modbus) Frequenze di rete 50, 60 o 400Hz Modbus RS485 Interfaccia con display grafico Diverse configurazioni di rete Si commuta se: l’abbassamento di tensione al quadro di distribuzione principale supera in uno o più Conduttori di fase il 12% della tensione nominale, per una durata superiore a 3 s, una sorgente d’alimentazione dei servizi di sicurezza, deve provvedere automatica-mente alla alimentazione dei circuiti di cui in 710.562.2.2
— Impianti elettrici nei locali medici
Scelta del generatore
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Commutazione Rete e GE
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Si analizza l’impianto e la necessità di avere un certo livello di continuità d’esercizio.
GE è dimensionato anche fino a 80% (talvolta
oltre) della potenza dei trasformatori e deve partire in genere entro 15 s.
Si alimentano tutti i carichi ritenuti prioritari.
— Impianti elettrici nei locali medici
Perchè un UPS?
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Commutazione Rete e GE
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Per una continuità d’alimentazione delle apparecchiature (computer, medical equipment, industrial process …)
Protegge dai disturbi, fornendo una tensione pulita e sinusoidale. Proteggono da fluttuazioni di tensione (picchi e cali), o di frequenza, fornendo inoltre un’alimentazione temporanea (data dalle batteria) per superare il tempo di commutazione su un GE di backup
Gli UPS nuova generazione offrono la «massima e totale» protezione da fluttuazioni, disturbi e interruzioni di rete; sono detti «on-line double conversion». Gli UPS tradizionali con meno garanzie sono spesso single conversion («off-line» e «line-interactive»)
— Impianti elettrici nei locali medici
Trend negli UPS
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Commutazione Rete e GE
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Transformerless UPS
«Nel 2008 per la prima volta nel mercato degli UPS trifase, i ricavi per UPS trifase senza trafo sono stati superiori a quelli con trasformatore. Questo cambiamento di tipo di prodotto è stato decisivo, ed è prevedibile che continuerà a crescere nel prossimi anni, grazie all'efficienza, dimensioni, vantaggi economici della nuova tecnologia degli UPS senza trasformatori»
*Source: IMS Research June 2010
— Impianti elettrici nei locali medici Commutazione (Rete e GE)
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Vantaggi Transformless (ABB):
• Efficienza > 95% e quindi meno perdite da dissipare,
• Meno perdite = meno spese per il raffreddamento
• Peso e ingombri ridotti: Es. 300 kVA = 410 kg
• Ingombro; 300 kVA = 0.85 m2 e non necessario quadro addizionale
• Bassa impedenza (< 1%) - eccellente risposta dinamica e prestazioni con carichi sbilanciati (miglior controllo di tensione)
• Bassa distorsione per tutti i tipi di carico
• Ampio range di tens. in ingresso: -40 +15% @ <60% load; -23 +15% @ 100% load
• Distorsione di corrente in ingresso < 3% - inutili filtri in ingresso addizionali
• Cos f alto e vicino all’1 (0.99) – non necessario sovradimensionare GE
— Impianti elettrici nei locali medici Commutazione (Rete e GE): Vantaggi UPS transformerless
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— Impianti elettrici nei locali medici
Continuità nell’alimentazione
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Funzioni avanzate
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Doppia S La possibilità di un ulteriore taratura fine alle alte correnti di corto.
— Impianti elettrici nei locali medici Funzioni avanzate: continuità nell’alimentazione
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— Impianti elettrici nei locali medici Funzioni avanzate: continuità nell’alimentazione
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— Impianti elettrici nei locali medici
Continuità nell’alimentazione
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Funzioni avanzate
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Doppio Settaggio Permette di avere due coppie di set di parametri per 2 configurazioni di rete Esempio: rete alimentata dal distributore o da un generatore in emergenza. Si garantiscono la selettività e la protezione in entrambe
le configurazioni.
— Impianti elettrici nei locali medici
Parametri SPD
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Protezione
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Un: Tensione nominale dell’impianto
Uc: Massima tensione continuativa d’esercizio.
Max tensione verso terra che l’STP tollera senza aprire.
Up: Livello di protezione
Max tensione ai morsetti dell’STP durante il
funzionamento, quando avviene la scarica.
Uw: Tensione d’impulso
Tensione (valore di picco) che il carico può sopportare
senza danno
NOTE Up deve essere sempre inferiore alla tensione d’impulso Uw del carico da proteggere (es. inverter
— Impianti elettrici nei locali medici Protezione: SPD Tipo 1
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OVR T1 3N 25 255 TS Class/Type
Poles
Current Iimp
Signalling contact
Voltage Uc
Gamma Multi-polo per tutti i sistemi di distribuzione Polo singolo per configurazioni libere Tecnologia spark-gap
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività: quando salva, serve e ci vuole
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Continuità di servizio
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Se il gruppo elettrogeno non è dedicato ai circuiti di sicurezza, i dispositivi a protezione dei circuiti "non di sicurezza” devono essere selettivi verso il dispositivo generale del gruppo. [CEI 64-8, art.562.5] (Selettività obbligatoria)
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività in corrente (amperometrica)
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Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività in corrente (amperometrica):
Interruttori anche senza tabelle di coordinamento
Interruttori senza Icw
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività in tempo (cronometrica)
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Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività in tempo (cronometrica): Interruttori con adeguata Icw
Interruttori con relè elettronico Interruttori senza tabelle di
coordinamento
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività energetica
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Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività energetica: Interruttori limitatori con tabelle di
coordinamento - Tensione 400 V
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività di zona
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Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività di zona limitatori senza tabelle di coordinamento Tensione fino a 1000 V
A
B
C
La guida
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività di zona
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Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività di zona limitatori senza tabelle di coordinamento Tensione fino a 1000 V
La guida
A
B
C
— Impianti elettrici nei locali medici
Selettività di zona
.
Continuità di servizio (cap. 53 CEI 64-8)
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Selettività di zona limitatori senza tabelle di coordinamento Tensione fino a 1000 V
La guida
A
B
C
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema TT
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Sistemi TN, TT ed IT
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Sistemi TT Per domestico, similare e piccole industrie. Nel TT l’utente è responsabile della protezione dai contatti indiretti
con differenziale.
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema TN
Sistemi TN
Per industrie e impianti MT. Col TN le utenze hanno una propria cabina MT/BT(è semplice garantire il conduttore PE). La sensibilità dell’interruttore differenziale non deve essere > 30 mA sulla porzione terminale delle linee.
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Sistemi TN, TT ed IT
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Sistema TN Nel TN il neutro è connesso a terra e le masse sono connesse allo stesso impianto di terra del neutro TN-S: il conduttore di neutro N e di protezione PE sono separati TN-C: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un unico interruttore definito PEN
TN-C Vietato il TN-C
nell’uso medico
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema TN
Nei locali ad uso medico, di gruppo 1 e 2, e negli edifici ad uso medico, il sistema TN-C non è ammesso, a valle del quadro di distribuzione principale.
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Sistemi TN, TT ed IT
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Sistema TN Nei TN la corrente di guasto a terra ritorna al nodo d’alimentazione con un cavo metallico diretto (conduttore PE o PEN), senza interessare il dispersore di terra
Differenziale:
In caso di rischio incendio o contatti diretti
TN-S
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema IT
Sistemi IT Per utenti speciali (ospedali,
sale operatorie, industrie).
La continuità al 1° guasto a terra è vitale.
I differenziali aprono la linea da
proteggere in caso di 2° guasto
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Sistemi TN, TT ed IT
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Sistema IT L’IT non ha parti attive collegate a terra, se non tramite un’impedenza di valore elevato. Tutte le masse sono connesse a un impianto di terra indipendente. La corrente di guasto a terra ritorna al nodo d’alimentazione attraverso l’impianto di terra delle masse e le capacità verso terra dei cavi di linea
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema IT
Protezione dal contatto indiretto:
1. …….con interruzione automatica del circuito (interruttore magnetotermico/differenziale).
2. Senza interruzione automatica del circuito (apparecchi in doppio isolamento senza terra)
3. Bassissima tensione di alimentazione (SELV o PELV con V≤ 25 V in a.c. o 60 V in d.c. con «separazione» di protezione dei circuiti)
Contatti indiretti
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Per TN-S e IT si applica la tab. 48 A parte generale per ambienti speciali
Nel TN-S medicale lo gancio per guasto a massa si dimezza da 0,4 a 0,2 s il tempo di sgancio
— Impianti elettrici nei locali medici
tipo AC: solo per corrente alternata tipo A: per corrente alternata e/o pulsante con componenti continue. Sono indicati per proteggere dispositivi elettronici. tipo B: per corrente alternata e/o pulsante con componenti continue e corrente di guasto continue. Sono consigliati per l’impiego con azionamenti e inverter per l’alimentazione di motori di pompe, ascensori, macchine tessili etc. tipo F: per correnti di dispersione a frequenza variabile non rilevabili dai tipo AC e A. Sono caratterizzati da un’elevata resistenza ai disturbi e agli scatti intempestivi.
Tipi d’onda rilevate con I differenziali
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— Impianti elettrici nei locali medici
Gli UPS trifase, in assenza di doppio isolamento, possono avere problemi d’isolamento o guasti verso terra sul lato d.c. (lato a valle del raddrizzatore).
Principali applicazioni:
- Ospedali
- Telecomunicazioni
- Data Center
- Sistemi di sicurezza
•Si usano, per esempio, per la protezione dei convertitori di frequenza •Normativa di riferimento IEC EN 62423 •Funzionamento da 1Hz a 1 kHz •10 ms di ritardo •10 mA di corrente continua •3 kA di tenuta all’impulso
Soluzione ABB: differenziale tipo F
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— Impianti elettrici nei locali medici
…………… differenziali di tipo B: - Apparecchi elettromedicali con dispositivi alimentati in c.c. da un convertitore c.a./c.c. interno all’apparecchio. - Impianti FV senza una separazione tra il lato c.a. ed il lato c.c. - Stazioni di ricarica per veicoli elettrici con alimentazione trifase
Soluzione ABB: se le correnti a terra sono continue
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Es. apparecchi medici:
- Generatori di raggi X
- Risonanza magnetica
- TAC
— Impianti elettrici nei locali medici
Con perturbazioni, i differenziali possono intervenire indebitamente. Secondo la CEI 23-98 le soluzioni raccomandate sono di tipo: “installativo“: suddividere l’impianto in molti circuiti differenti, ognuno dei quali protetto da un differenziale; “di prodotto”: utilizzare dei differenziali con maggior resistenza agli scatti intempestivi La gamma di differenziali antiperturbazione APR di ABB è stata pensata per risolvere il problema degli scatti intempestivi
Soluzione ABB: interventi intempestivi
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8 s durata fronte di risalita
20 s tempo fino all’emivalore
250 A valore di picco della
generica corrente di prova
3000 A corrente di picco
per AP-R
5000 A valore di picco della
corrente di prova per gli
interruttori selettivi
— Impianti elettrici nei locali medici
I differenziali selettivi hanno un’azione ritardata di sgancio e si trovano a monte di altri differenziali istantanei per garantire la selettività. In questo modo, in caso di guasto, si limita il disservizio soltanto alla porzione di rete interessata dal guasto. Nelle norme CEI EN 61008 e 61009 sono stabiliti i tempi d’intervento in relazione al differenziale utilizzato e alla I∆n
Soluzione ABB: differenziali selettivi
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— Impianti elettrici nei locali medici Soluzione ABB: Applicazioni APR e Selettivi
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Un 30 mA APR sgancia a 25 mA in 100-120 ms, scende a 20 ms al crescere della corrente, rimanendo nella zona d’intervento di un istantaneo da 30 mA.
Istantaneo 30 mA standard
Selettivo 300 mA APR 30 mA
— Impianti elettrici nei locali medici
Il blocco AE permette di avere una vera sicurezza positiva con sgancio d’emergenza, senza scatti intempestivi.!
Sgancio d’emergenza, soluzione ABB: DDA200 AE
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Il blocco AE è dotato di due terminali addizionali per realizzare circuiti d’emergenza a sicurezza positiva.
— Impianti elettrici nei locali medici Sistemi di supervision: continuità nell’alimntazione
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— Impianti elettrici nei locali medici
Sgancio d’emergenza, soluzione ABB: DDA200 AE
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Principali caratteristiche:
- Informazioni relative alle chiamate (personale medico, emergenza, telefonate, incendio, dalla stanza paziente…..)
- Reset delle chiamate
- Display per la visualizzazione delle informazioni
- Terminali con video
- Localizzazione del personale medico
- Comunicazione monodirezionale (half-duplex)
- Alimentazione 24 Vdc
+ - Comunicazione bidirezionale (full-duplex) - Separazione tra chiamate dottori da chiamate altro personale - Comunicazione da posto letto
Clinos Plus
Clinos Plhon
— Impianti elettrici nei locali medici
Sgancio d’emergenza, soluzione ABB: DDA200 AE
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Altre caratteristiche: - Self test - Dispositivi elettronici fuori dalla stanza paziente - 48 zone gestite - Sistema modulare - Comunicazione Bus (max. 6 cavi
includendo l’alimentazione)
+ 254 zone gestite
Clinos Plus
Clinos Plhon
Zone = piano o unità - A ogni zona sono connesse le stanze / ambienti - A ogni stanza paziente sono connessi i letti
— Impianti elettrici nei locali medici Sistemi di supervision: continuità nell’alimntazione
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Sistema ABB Clinos
Sala di degenza tipo
— Impianti elettrici nei locali medici Decreti ministeriali DM 18/9/2002
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Articolo 1: Scopo e campo di applicazione 1. Il presente decreto ha per scopo l'emanazione di disposizioni di prevenzione incendi riguardanti la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie di seguito elencate e classificate sulla base di quanto riportato all'art. 4 … in relazione alla tipologia delle prestazioni erogate:
a) strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno; b) strutture che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno; c) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strument. e laboratorio
DM 18/9/2002 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private”
— Impianti elettrici nei locali medici La norma CEI e la Guida CEI 64-56
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La parte 710 della norma CEI 64-8 VII edizione.
L’incipit della sez. 710 Locali medici (V2 Vedi) …………………………..
Nella maggior parte dei casi, la sicurezza può essere raggiunta soprattutto mediante provvedimenti sull’impianto. L’uso di apparecchi elettromedicali su pazienti, che si trovino sottoposti a cure intensive (di importanza critica), richiede un’elevata affidabilità e sicurezza degli impianti elettrici e questo si ottiene applicando la presente Norma unitamente alle prescrizioni delle norme degli apparecchi elettromedicali.
La guida CEI 64-56: Criteri particolari per locali ad uso medico
— Impianti elettrici nei locali medici La norma CEI e la Guida CEI 64-56
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Data pubbl.: 1 Aug 2015 Lingua: italiano Pagine: 56 Fascicolo: 14291 La Variante V2 alla CEI 64-8 VII contiene un aggiornamento integrale della Sezione 710 unitamente all'inserimento di alcune prescrizioni relative a Parti già esistenti della Norma CEI 64-8. In particolare la Variante contiene in totale: - Parte 5: modifica all'articolo 512.1.5; - Parte 5: nuova Sezione 557 "Circuiti ausiliari"; - Parte 7: modifica art. 701.55: apparecchi in bagni e docce;
- Parte 7: nuova Sezione 710 "Locali medici"
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64/8 Sez. 710 ex “Impianti elettrici nei locali ad uso medico”, ora (2015 Var V2) solo:
«Locali medici»
La variante V2 alla norma impianti
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«Locali medici»
- Parte 7:nuova sezione 710 «Locali Medici»
— Impianti elettrici nei locali medici
Locale medico: per scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, sorveglianza o riabilitazione dei pazienti (inclusi i trattamenti estetici)
Paziente + Apparecchio elettromedicale = Condizione di maggior rischio: Locale medico (V2)
La norma CEI e la Guida 64-56: salvare il paziente
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Locale
ordinario
50 V Massima tensione verso terra 25 V Max tensione verso terra
Locale
medico
— Impianti elettrici nei locali medici
La norma CEI e la Guida 64-56
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710.1.1 Campo d’applic. Le prescrizioni particolari della presente Sezione si applicano agli impianti elettrici nei locali medici, in modo da assicurare la sicurezza dei pazienti e del personale medico.
Locali medici:
Sicurezza pazienti e personale Apparecchi elettromedicali
Per i trattamenti estetici la Guida CEI 62-39 è abrogata. Per apparecchio elettrico per uso estetico s’intende un apparecchio elettrico, munito di non più di una connessione ad una particolare rete d’alimentazione, destinato al trattamento estetico utilizzato dall’operatore estetico, e che entra in contatto fisico o elettrico col soggetto trattato e/o trasferisce energia verso o dal soggetto trattato. E’ in vigore il DM n. 110 del12-5-2011 “Regol. d’att. dell’articolo 10, comma1, legge 4-1-1990, n.1 relativo agli apparecchi elettromeccanici per l’attività estetista.”
— Impianti elettrici nei locali medici
Dove si applica la sezione 710?
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Camera di degenza
Sistema elettro-medicale
Apparecchio
elettro-medicale
Studi medici e dentistici Locali uso estetico (la persona sottoposta a trattamento estetico è un paziente) Camere di degenza Ospedali e cliniche pubbliche e private Si può applicare anche per cliniche veterinarie Il progettista propone, il veterinario dispone
— Impianti elettrici nei locali medici I confine e le competenze della sessione 710
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La sezione 710 "parla" di impianto e tratta di:
Protezione differenziale
Nodo EQS
Trasformatore di isolamento (sistema IT-M)
Rischio
medico:
la sezione
710 non
può fare
nulla
Apparecchi
elettrome-
dicali
Norma
di prodotto
CEI 62-5
— Impianti elettrici nei locali medici
particolare alimentazione di rete; b)previsto dal suo fabbricante per essere impiegato: 1) nella diagnosi, trattamento o monitoraggio di un paziente; oppure 2) per compensare, lenire una malattia, le lesioni o menomazioni
Apparecchio elettromedicale
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Apparecchi
elettro-
medicali
Apparecchi
solo
medicali
Apparecchio elettromedicale (vedere 3.63 della Norma CEI EN 60601-1): apparecchio elettrico, dotato di una parte applicata o che trasferisce energia o rileva tale trasferimento di energia verso il o dal paziente e che è: a) dotato di non più di una connessione ad una
— Impianti elettrici nei locali medici
Sistema elettromedicale
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Combinazione, specificata dal fabbricante di più apparecchi, almeno uno dei quali deve essere un apparecchio elettromedicale e interconnessi mediante una connessione funzionale o mediante una presa multipla particolare. Sistema elettromedicale: combina-zione, specificata dal fabbricante, di più apparecchi, almeno uno dei quali deve essere un apparecchio elettromedicale e interconnessi mediante una connessione funzionale o mediante una presa multipla. CEI 64-56 art 3.0.5 Il fabbisogno di energia elettrica dei reparti di bio-immagini tende a corrispondere a quello dei reparti operatori, in particolare per quanto riguarda: 1) Le diagnostiche radiologiche interventistiche (angiografie) 2) Le diagnostiche TAC 3) Le diagnostiche RMI
— Impianti elettrici nei locali medici
Rischi per le persone con macchinari e parti applicate
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Parte applicata: parte di un apparecchio elettro-medicale, che nell’uso normale viene necessaria-mente in contatto fisico con il paziente affinché l’apparecchio elettro-medicale o il sistema elettro-medicale possa svolgere la sua funzione
Parte applicata nuova definizione (V2): parte di un apparecchio elettromedicale che nell’uso
normale viene necessariamente in contatto fisico col paziente per svolgere la sua funzione.
— Impianti elettrici nei locali medici
Definizione della zona paziente e l’obbligo normativo
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CEI 64-56 art. 2.7 Classificazione dei locali medici e zona paziente ……. La “zona paziente” è definibile nei locali di gruppo 1 e 2, quindi solo se il paziente è sottoposto a cura od esami mediante apparecchi elettromedicali con parti applicate. Gli apparecchi elettromedicali alimentati da sorgente elettrica interna quali batterie di pile o di accumulatori sono da considerare nella determinazione della zona paziente solo se sussiste pericolo di micro-shock durante il loro utilizzo
.
— Impianti elettrici nei locali medici Nuova zona paziente secondo la variante V2
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Zona paziente: qualsiasi volume dove un paziente, con parti applicate, può venire in contatto intenzionale, o non intenzionale, con altri apparecchi o sistemi elettromedicali o con masse estranee o con altre persone in contatto con tali elementi
Nei locali gruppo 1 e 2 è necessario portare al nodo EQS (V.) le masse e le masse estranee in "zona paziente"…..
Nessuna zona paziente con apparecchi elettromed. con sorgente elettrica interna, senza pericolo di microshock (es. pompa di infusione).
Quando la posizione del paziente non è determinata si devono calcolare le possibili posizioni del paziente.
— Impianti elettrici nei locali medici Esempi finali di locali medici – allegato 710B
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NOTA Una guida
alla classificazione
dei locali e dei
servizi di sicurezza
dei locali medici
è mostrata
nell’Allegato B
— Impianti elettrici nei locali medici
La continuità e la ridondanza di servizio
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Sorgenti d’alimentazione di sicurezza con un periodo di commutazione ≤ 0,5 s Se si manifesta un abbassamento di tensione a livello del quadro di distribuzione principale, deve essere prevista una sorgente di sicurezza, che possa alimentare i seguenti carichi per un periodo minimo di 3 h e che ripristini l’alimentazione entro un periodo di commutazione non superiore a 0,5 s: – apparecchi di illuminazione dei tavoli operatori, – apparecchi elettromedicali contenenti sorgenti luminose essenziali per l’applicazione dell’apparecchiature, endoscopi, incluse apparecchiature associate ritenute essenziali (es. monitor); – apparecchi elettromedicali essenziali per il supporto vitale.
.
— Impianti elettrici nei locali medici
La continuità e la ridondanza di servizio (continua)
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Sorgenti d’alimentazione di sicurezza con commutazione ≤ 15 s L’illuminazione di sicurezza deve essere collegata entro 15 s ad una sorgente d’alimentazione con autonomia minima di 24 h quando l’abbassamento di tensione al quadro di distribuzione principale di uno o più conduttori attivi supera i limiti indicati - 12 % della tensione nominale, - per una durata > 3 s.
Sorgenti d’alimentazione di sicurezza con commutazione > 15 s I componenti elettrici diversi dall’illuminazione di sicurezza, necessari per mantenere in funzione i servizi ospedalieri, devono essere collegati, manualmente o automaticamente, ad una sorgente di alimentazione di sicurezza capace di alimentarli per un periodo minimo, ad es. di 24 h
— Impianti elettrici nei locali medici
Lo shock e il macroshock
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Il macroshock è l’elettrocuzione, la circolazione di corrente nel corpo se due porzioni cutanee sono soggette ad una differenza di potenziale (mano-mano o piede-piede). In tal caso la corrente si ripartisce in più percorsi e solo una parte può interessare la regione toracica e il cuore, per cui è pericolosa, per persone normali, quando raggiunge intensità prossime a 40 ÷ 60 mA Macroshock = circa 40 mA (solo una parte della corrente entra nel cuore, il resto passa nelle altre parti del corpo
— Impianti elettrici nei locali medici
Lo shock e il macroshock
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Il microshock si ha quando una differenza di potenziale, anche piccolissima, è applicata direttamente al cuore (sonda, catetere, metallo conduttore in tensione accidentalmente). La corrente sollecita il cuore con un’alta probabilità d’innesco della fibrillazione. La corrente è pericolosa tra 10 ÷ 60 A, migliaia di volte meno del macroshock Microshock = circa 30÷50 μA (l’intera corrente del dispositivo medico) caratteristica del gruppo 2
— Impianti elettrici nei locali medici
Il collegamento al nodo equipotenziale per le masse estranee
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Verifica resistenza verso terra per masse estranee Si verifica se una parte metallica è una massa estranea mediante misura della resistenza verso terra. E’ considerata massa estranea se il valore di resistenza misurato è: < 0,5 MW in locali di gruppo 2 < 200 W in locali di gruppo 1 Ohmmetro dotato di presa a spina da inserire in una presa e di una sonda da porre in contatto con l’eventuale massa estranea
— Impianti elettrici nei locali medici
Il nodo equipotenziale e i contatti indiretti
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Nei locali di gruppo 1 e gruppo 2, al nodo equipotenziale si collegano le seguenti parti se situate (o se possono entrare) nella zona paziente; • masse (col PE) • masse estranee (cavi EQS > 6 mm2) • se presenti, schermi metallici per interferenze; • eventuali griglie conduttrici a pavimento. Questa ultima connessione può essere evitata nel caso cui, si formi una spira verso terra. Deve essere collegato al nodo EQS l’eventuale schermo metallico del trafo IT-M. La sezione dei cavi EQP deve essere > 6 mm2 in rame.
— Impianti elettrici nei locali medici
Il nodo equipotenziale e i contatti indiretti (continua)
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Posizionamento del nodo equipotenziale
Il nodo EQS deve stare nel o vicino al locale medico ed essere collegato al PE principale, con un cavo di sezione almeno equivalente a quella del conduttore di sezione più elevata, collegato al nodo stesso. Le connessioni devono essere chiaramente identificabili ed accessibili e in grado di essere scollegate individualmente.
— Impianti elettrici nei locali medici
Contatti indiretti nei vari locali (gruppo 1 e 2)
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Sistemi TN e TT. Nei locali gruppo 1 i circuiti terminali per prese a spina con corrente nominale fino a 32 A, devono essere protetti con interruttori differenziali aventi corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA (protezione addizionale). Nei locali gruppo 2 tutti i circuiti sono protetti mediante interruttore differenziale con Idn ≤ 30 mA, eccetto quelli del sistema IT – M Nei locali di gruppo 1 e gruppo 2, dove sono richiesti interruttori differenziali, devono essere scelti solo quelli di tipo A o di tipo B, secondo il tipo di corrente di guasto
— Impianti elettrici nei locali medici
Contatti indiretti e sistema IT-M
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Un sistema IT-M deve essere: • alimentato con trafo d’isolamento uso medicale • deve essere dotato di un dispositivo di controllo permanente dell’isolamento I cavi del IT-M devono essere separati dagli altri cavi
Le prese a spina del sistema IT-M non devono essere intercambiabili con le prese a spina dello stesso locale alimentate direttamente dalla rete
I circuiti del locale non sotto IT-M, devono essere protetti con interruttore differenziale di tipo A o B con Idn ≤ 30 mA.
Il sistema IT-M deve essere utilizzato nei locali ad uso medico di gruppo 2 per i circuiti che alimentano apparecchi elettromedicali, sistemi elettromedicali o altri apparecchi utilizzatori situati o che possono entrare nella zona paziente, ad esclusione dei circuiti per apparecchi con una potenza nominale maggiore di 5 kVA.
— Impianti elettrici nei locali medici I livelli di sicurezza nei locali medici
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— Impianti elettrici nei locali medici L’ospedale come insieme di zone
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IMPORTANTE, ricordare che:
Progettisti e medici decidono
la tipologia e la classe dei luoghi
Ospedale
Group 0
Group 1
Group 2
Per i locali medici:
Di gruppo "0" non si fa «quasi niente»
Di gruppo "1" si fa «già qualcosa»
Di gruppo "2" si fa «molto di più»
— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «0» – rischio quasi nullo
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Locale gruppo 0: non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate e la
discontinuità (il guasto) dell’alimentazione non può causare rischio per la vita del paziente NON si applica la sezione 710 ma si progetta (DM 37/08)!
No micro,
né macroshock
Massaggiatrice
solo “manuale”
Ambulatorio
del medico
di famiglia
— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «1»: il rischio sale
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Locale di gruppo 1: le parti applicate sono utilizzate :
- Esternamente; - Invasivamente entro qualsiasi parte del corpo, salvo la zona cardiaca.
Centri estetici
I locali per più attività mediche si classificano in base al rischio Il CEI «consiglia» che le camere di
degenza siano di gruppo 1
Locale di gruppo 0 (non si applica la zona paziente in quanto non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate).
Locale di gruppo 1 (si applica la zona paziente solo se si utilizzano apparecchi elettromedicali alimentati da rete).
Degenza Ecografia
macroshock
dentisti fisioterapia
— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «2»: rischio massimo
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Locale di gruppo 2: qui le parti applicate sono utilizzate
- per interventi intracardiaci - o operazioni chirurgiche
- o trattamenti vitali, dove la mancanza dell’alimentazione può comportare pericolo per la vita.
- NOTA Un intervento intracardiaco è un intervento in cui un conduttore elettrico è posto entro la zona cardiaca di un paziente o è probabile che entri in contatto con il cuore, mentre tale conduttore è accessibile
- all’esterno del corpo del paziente. A questo riguardo si considerano conduttori elettrici i fili isolati, quali gli elettrodi di un pacemaker o gli elettrodi di un ECG, od i cateteri riempiti di fluidi conduttori.
microshock
— Impianti elettrici nei locali medici Prescrizioni per la sicurezza
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Il locale medico termina convenzionalmente a 2,5 m dal pavimento
— Impianti elettrici nei locali medici SELV, PELV e FELV in ambienti medici
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Nei locali di gruppo 1 e gruppo 2: - eventuali circuiti SELV e PELV, devono avere tensione < 25 V in c.a. o 60 V in c.c. - per l’interruzione dell’alimentazione in sistemi IT, TN e TT, la tensione di contatto limite UL non deve superare 25 V a.c. (UL ≤ 25 V) o 60 V c.c. (UL ≤ 60 V) non ondulata. Nei locali di gruppo 2, le masse nella zona paziente, devono essere collegate al PE (es. Illuminazione tipo scialitico) Nei locali di gruppo 2 l’uso di circuiti FELV (functional extra-low voltage) è vietato
— Impianti elettrici nei locali medici Illuminazione di sicurezza
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In emergenza garantire l’illuminamento minimo per i seguenti locali, con periodo di commutazione < 15 s: • vie di esodo e relativa segnalazione di sicurezza; • locali per servizio elettrico, per gruppi GE ed a quadri di distribuzione principali dell’alimentazione ordinaria e dell’alimentazione di sicurezza • locali nei quali sono previsti servizi essenziali • Locali di gruppo 1. In ciascun locale, almeno un apparecchio di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza; • Nei locali di gruppo 1 non di ospedali o simili, potrebbe non essere necessario installare sistemi di sicurezza se una mancanza d’alimentazione non causi pericoli per le procedure e per l’evacuazione. • Locali di gruppo 2. In ogni locale almeno il 50% delle lampade deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza. • E’ consigliabile, per quanto possibile, che i dispositivi di protezione non disconnettano tutti i circuiti d’alimentazione delle vie di fuga
— Impianti elettrici nei locali medici Illuminazione di sicurezza
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Requisiti generali per le sorgenti di sicurezza dei locali di gruppo 1 e 2 Vietato utilizzare pile come sorgenti di sicurezza. Un’ulteriore linea di alimentazione esterna (POD), non può essere considerata come una sorgente di sicurezza. Se si utilizza un gruppo elettrogeno a combustione interna a pistoni come sorgente di sicurezza si considera la potenza prima (PRP) secondo la norma ISO 8258-1:2005. La disponibilità delle sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza deve essere monitorata ed evidenziata in locali adatti
— Impianti elettrici nei locali medici Il sistema IT-M (cenno)
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Rete elettrica in una sala operatoria
Circuiti luci e prese (RX)
TN-S
o
TT
Apparecchi medicali
IT-M
Group 2
— Impianti elettrici nei locali medici Le protezioni per i locali medici di gruppo «1» e «2»
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Rete elettrica in una sala operatoria
1
2
3
4
5
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-56: Esempio di schema finale di potenza della distribuzione elettrica prima del blocco operatorio
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Q2 Quadro
operatori medici
Q3 quadro
blocco operatorio
Q1 quadro reparto
chirurgia
T < 15 s
T < 0,5 s
— Impianti elettrici nei locali medici La contiguità tra impianto ordinario e di sicurezza in sale di degenza (gruppo 1) senza IT-M (CEI 64-56)
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Attacco
di terra
Linea
sicurezza Impianto
ordinario
Illuminazione di
sicurezza (lampade
con sorgente
autonoma
incorporata
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-56: Esempio di schema della distribuzione elettrica a valle del blocco operatorio
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Quadro chirurgia
1
Quadro chirurgia 2
IT-M
Non IT-M
— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «1» : Variazioni "significative" sui contatti diretti e indiretti:
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— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «1» : Variazioni "significative" sui contatti diretti e indiretti:
June 13, 2018 Slide 102
Le masse e masse estranee sono pericolose se si trovano «fino a» 2,5 m dal pavimento
— Impianti elettrici nei locali medici
64-8-VII-710 Locale gruppo «1» Differenziale obbligatorio ma non per tutti i carichi
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Differenziale da 30 mA (almeno A) per tutti i circuiti che alimentano prese a spina fino a 32 A Per il resto vale la regola generale, se non serve non ci vuole, se serve ci vuole, se c'è e non serve male non fà! TANTI circuiti con POCHI differenziali = Scatti Intempestivi - Correnti dispersione totale superiore a Idn / 2 - Assenza di selettività verso guasto fase-massa
— Impianti elettrici nei locali medici
Locale gruppo «1» : Per il paziente solo differenziali dalla classe A in su
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Nei locali medici di gruppo 1 e 2 il differenziale tipo AC è vietato Tipo A per i circuiti monofase Tipo B per taluni circuiti trifase (TAC, risonanza, ecc) Per ambienti ordinari è raccomandato il tipo A
— Impianti elettrici nei locali medici Locale gruppo «1» Il nodo equipotenziale a regola d’arte
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Nel nodo le connessioni devono essere: - identificabili - accessibili - individualmente scollegabili
Massimo 1 nodo intermedio (sub-nodo)
entra-esci ammesso una volta
PE 10 mm2
EQS 6 mm2
EQS 6 mm2
Sub-nodo
PE 10 mm2
2,5 mm2
Sub-nodo
6 mm2 4 mm2
10 mm2
Nodo
equipotenzi
ale
6 mm2
PE 2,5 mm2
6 mm2
Terra e EQS
nel locale
medico
— Impianti elettrici nei locali medici
64-8-VII-710 Locale gruppo «1»: La misura dell’EQS serve?
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NO (non più)
Nei locali gruppo 1 la misura di resistenza degli EQS non serve… quindi non è richiesta! (prima la CEI 64-4 III, la prescriveva anche per gli ambulatori di tipo A e di tipo B e per le camere di degenza)
— Impianti elettrici nei locali medici
64-8-VII-710 Locale gruppo «1» Esempio di planimetria di locale estetico (gruppo 1)
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I locali estetici sono nel decreto 4/1/1990 Lo stesso elenca i relativi apparecchi, completati poi in DM 12/5/2011 n° 110 (che entrano in contatto fisico ed elettrico col soggetto e trasferiscono energia verso o dal soggetto trattato
Abrogata guida CEI 62-39 dal 1-3-’16 Abrogata guida CEI 62-39 dal 1-3-’16
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Definizione della zona paziente
June 13, 2018 Slide 109
710.2.8 Zona paziente Qualsiasi volume dove un paziente con parti applicate può venire in contatto intenzionale o non intenzionale, con altri apparecchi o sistemi elettromedicali o con masse estranee o con persone in contatto con tali elementi. (Vedi Figura
NOTA Questa definizione si applica quando la posizione del paziente è predeterminata; in caso contrario devono essere prese in considerazione tutte le possibili posizioni del paziente
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-710 locale gruppo «2» Il sistema IT-M
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Megaohmetro (500 Vcc)
Massa estranea??
Nodo equipotenziale
Se R > 0,5 MW ( = 25 V/50 mA) non è necessario il collegamento EQS
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-710 locale gruppo «2» Resistenza del cavo EQS verso il nodo (e/o sub nodo)
June 13, 2018 Slide 111
EQS x masse
estranee
sotto i limiti di
resistenza
Misura resistenza di collegamento tra massa estranea e nodo (e/o sub nodo) EQP R < 0,2 W solo per locali di gruppo 2
Prima, apparecchio a 4 morsetti, Vn a vuoto tra 4 e 24 V in c.a. o in c.c.
corrente di almeno 10 A.
V2: per la misura adesso è sufficiente un normale tester
Acqua
fredda
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-710 locale gruppo «2» Sistema elettromedicale complesso con presa multipla
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Per più apparecchi elettrici al tavolo operatorio, per evitare fasci di cavi alle prese a muro, si può ricorrere al “sistema elettromedicale”, una sorta di carrello mobile con unica “ciabatta medica”, conforme alle norme CEI 62-51. Tale presa ha un’opportuna base d’appoggio e di piastra di chiusura per le spine inserite. Può avere un trasformatore di separazione contro i disturbi, tanto sgraditi agli apparecchi informatici o di trasmissione. E’ a valle del trasformatore IT-M
Spina
coperchio
spessori
Base fissa
contenitore
Cavo
alimentazione
A
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Il sistema IT-M
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710.2.10 Sistema IT-M (IT medicale) Sistema elettrico coi requisiti indicati nell’articolo 710.413.1.5 per i locali ad uso medico di gruppo 2
710.413.1.5 Sistema IT-M Un sistema IT-M deve essere alimentato con trasformatore di isolamento ad uso medicale e deve essere dotato di un dispositivo di controllo continuo dell’isolamento, che sia in accordo con la Norma CEI EN 61557-8 (CEI 85-28) e avente perciò i seguenti requisiti: • l’impedenza interna deve essere almeno 100 kW • la tensione di prova non deve superare 25 V c.c.; • la corrente di prova, anche in guasto, deve essere < 1 mA • l’indicazione deve aver luogo quando la resistenza d’isolamento scenda sotto 50 kW. Un dispositivo di prova deve essere presente per questa verifica; • il dispositivo di controllo dell’isolamento non deve essere disinseribile. Si raccomanda per il trasformatore d’isolam. ad uso medicale un dispositivo per la sorveglianza del sovraccarico e della sovratemperatura (V. V2).
— Impianti elettrici nei locali medici
Dinamiche elettriche nel sistema IT-M caso normale, primo guasto, secondo guasto
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Nel sistema IT-M il circuit alimentato dal trafo d’isolamento e separato.
Al 1° guasto a massa in
un utilizzatore, la corrente continua a fluire nei cavi.
Tutte le apparecchiature risultano ancora funzionanti.
Il guasto non deve permanere, perché
con un secondo guasto la sicurezza del sistema sarebbe
compromessa.
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
June 13, 2018 Slide 115
TN-S
TT (Re.Idn ≤ 25V)
Interruzione automatica dell'alimentazione: - Fusibili o interruttori + - Dispositivi differenziali: In gruppo 1 max. 30 mA obbligatorio per circuiti terminali fino a 32 A e meglio ovunque. In gruppo 2 max. 30 mA ovunque (tranne nel sistema IT-M). Attenzione all’estensione dei cavi, tipo di carichi collegati per il guasto, sensibilità del RCD, intensità del primo guasto ecc.) Di tipo A o (migliore) tipo B (es. UPS trifase)
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
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Rete equipotenziale - Collegamenti equipotenziali
principali (EQP) alla base dell’edificio,
più le connessioni equipotenziali supplementari (EQS)
negli spazi a maggior rischio (gruppo 1 e gruppo 2).
- Ogni stanza per uso medico deve essere equipaggiata
con la sua propria barra equipotenziale (nodo).
Per il gruppo 2 i collegamenti non
devono superare 0,2 Ω di resistenza.
Lunghezza massima del conduttore di protezione ed equipotenziale, affinché la sua resistenza non sia superiore a 0,2 W
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
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PE 10 mm2
EQS 6 mm2
EQS 6 mm2
Sub-nodo
PE 10 mm2
2,5 mm2
Sub-nodo
6 mm2 4 mm2
10 mm2
Nodo
equipotenziale
6 mm2
PE 2,5 mm2
6 mm2
Conduttori equipotenziali ≥ 6 mm2, ogni cavo deve essere separato ed avere propria etichetta.
Il PE almeno uguale a quelli di fase. Il cavo che connette un sub-nodo deve essere almeno
uguale al cavo con la sezione maggiore uscente
Il conduttore principale di protezione deve essere uguale almeno al più grande dei conduttori uscenti ai carichi
Non ammesso
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
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Sub nodi La cascata non è ammessa.
Solo un sub-nodo può esserci nella connessione
equipotenziale (EQS).
E’ possibile avere numerosi nodi intermedi negli stessi
luoghi nel rispetto della regola di cui sopra.
corretto
vietato
La connessione in-out tra
le prese deve essere considerata come
un sub-nodo, perciò non può interessare più
di due prese
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
June 13, 2018 Slide 119
Sistema IT-M: linee da collegare al nodo EQS a.Collegare tutti i dispositivi distanti meno di 1.5 m dal paziente e fino a 2,5 m d’altezza (Zona paziente V2) b.Tutte le terre delle prese c.Protezioni delle linee sotto nodo, attraverso interruttori e fusibili senza differenziali (sistema IT)
Massa
elettrica
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Le prescrizioni per la sicurezza
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Sistema IT-M a.Separazione dei circuiti ordinari dai circuiti in sistema IT-M b.Solo circuiti per ambienti gruppo 2 c.No cavi colorati in blu (IT-M NO neutro). d.Cavi unipolari (con doppio isolamento se con altri circuito!). Nota: le prese almeno a 20 cm dalle tubazioni del gas ad uso medicale
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2»: i differenziali dove?
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Differenziale da 30 mA per tutti i circuiti che non sono derivati sotto IT-M
Es. apparecchi radiologici, apparecchi di potenza > 5 kVA, illuminazione generale
DDA
DS 202
NO
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» La selettività d’intervento è vitale
June 13, 2018 Slide 122
Nell IT-M la protezione da sovracorrenti deve essere ottenuta con interruttori automatici… se possibile selettivi rispetto ai dispositivi a monte. Le prese a spina IT-M non devono essere intercambiabili con prese di altri sistemi utilizzati nello stesso locale (Var. V2).
Derivata da IT-M Diretta da rete
IEC 309-1
— Impianti elettrici nei locali medici
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» La selettività d’intervento è vitale
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Nota – Si raccomanda di collegare i tavoli operatori, a posa fissa e non elettrici, al conduttore equipotenziale, a meno che essi non siano destinati ad essere isolati da terra.
TANTI circuiti e
POCHI differenziali =
Scatti intempestivi Nei locali ad uso medico il differenziale tipo AC è VIETATO
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Condizioni particolari di servizio
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Alimentazione dei locali di gruppo 2 Un singolo guasto non deve provocare la messa fuori servizio di tutte le utenze dei locali di gruppo 2. Indipendentemente dal mantenimento del sistema IT-M e della selettività dei dispositivi di protezione, si possono adottare: • due linee di alimentazioni indipendenti, • struttura ad anello in grado di fungere da riserva dell’alimentazione principale, una unità di alimentazione addizionale locale o per diversi locali di gruppo 2, • altre misure tecniche in grado di assicurare la continuità dell’alimentazione. Il direttore sanitario dovrebbe essere coinvolto nella decisione in merito a quali servizi di sicurezza dovrebbero essere coinvolti
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Sezionamento, comando e protezione
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Protezione dei cavi in locali Gruppo 2 La protezione contro e sovracorrenti deve essere ottenuta con interruttori automatici. Essi devono essere per quanto possibile selettivi, rispetto ai dispositivi di protezione a monte. Tuttavia i fusibili possono essere usati contro i cortocircuiti. Vietato proteggere i trafo dal sovraccarico (Var. V2). Per la sola protezione contro il cortocircuito, possono essere utilizzati dispositivi di protezione conto le sovracorrenti sul primario del trasformatore. Ogni circuito finale deve essere protetto contro il sovraccarico e il cortocircuito. La protezione contro le sovracorrenti di circuiti bipolari dei sistemi IT-M può essere unipolare.
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Attenzione alle prese a spina del sistema IT-M
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Per la continuità le prese in locali del gruppo 2 sotto IT.M: almeno 2 circuiti prese o prese protette a gruppi (almeno 2) o prese protette individualmente
Discreto Insufficiente Quasi ottimo
Selettività
orizzontale
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Attenzione alle prese a spina IT-M e non
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In ciascun posto di trattamento dei pazienti (es. testa – letto), la disposizione delle prese IT-M e dei relativi circuiti deve essere : – almeno due distinti circuiti che alimentino le prese a spina, oppure – le prese a spina devono essere protette individualmente o a gruppi (almeno due) contro le sovracorrenti. NOTA Ogni circuito dovrebbe preferibilmente alimentare prese a spina destinate ad un unico posto di trattamento dei pazienti. Per circuiti protetti da differenziali con Idn < 30 mA, attenzione al numero massimo di prese sotto un unico apparecchio. I circuiti che alimentano prese a spina nei locali di gruppo 2 devono essere alimentati dal sistema IT-M, eccetto i circuiti per unità a raggi X e per apparecchi utilizzatori con una potenza nominale > 5 kVA. Le prese a spina alimentate dal sistema IT-M non devono essere intercambiabili con prese alimentate da altri sistemi utilizzati nello stesso locale e permanentemente identificabili
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Ciò che è comodo non è sempre sicuro
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Anche nei locali gruppo 2
Massimo 1 nodo intermedio (sub-nodo)
attenzione ai sub-nodi "misti“…"IT-M e non" ...
Entra- esci solo una volta
— Impianti elettrici nei locali medici
Si ricordi che: - uso medico senza pericolo di microshock se la resistenza verso terra è < 200 (gruppo 1) - uso medico con pericolo di microshock se la resistenza verso terra è < 0,5 M (gruppo 2) - Nei locali di gruppo 2 la misura di resistenza degli EQS è importante, serve e quindi va fatta
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Locale gruppo «2»: importanza della resistenza
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V2 basta un tester
— Impianti elettrici nei locali medici
Apparecchi radiologici
App. di potenza > 5 kVA o per radiologia
….. situati o che possono entrare in zona paziente: - Apparecchi elettromedicali - Sistemi elettromedicali - Apparecchi utilizzatori
CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Il QSO (Quadro Sala Operatoria) alimenta carichi ……
June 13, 2018 Slide 130
Nel locale: prese a spina
IT-M….NO
— Impianti elettrici nei locali medici CEI 64-8-7-710 locale gruppo «2» Il QSO (Quadro Sala Operatoria) esempio completo
June 13, 2018 Slide 131
Dalla CEI 64-56
V2: No protezione del trafo IT-M da sovraccarico per avere più selettività. Si contro corto circuito
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line L’insieme dei componenti ABB per l’uso medico
June 13, 2018 Slide 133
Trasformatore
IT-M
Monitor d’isolamento
Isoltester
Pannello con rinvio
segnali a distanza
(QSD)
—
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Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Generalità
QSO Trasformatore d’isolamento Isoltester
—
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Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Generalità
Sekvtester QSD
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento «ordinario»
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Trasformatori d’isolam. uso generale Sistema IT
Trasformatori a rapporto 1:1 con isolamento tra gli avvolgimenti assai curato. Servono per disaccoppiare la massa d’un apparecchio di misura dalla massa del circuito in esame, quando sono a terra. La separazione tra avvolgimenti è di solito assicurata con doppio isolamento o per mezzo di uno schermo metallico a terra.
CEI EN 61558-2-4 (Norma di prodotto) Sicurezza trasformatori, unità d’alimentazione Parte 2-4: Prescrizioni per trasformatore d'isolamento con raffreddamento ad aria, fissi o mobili, monofase o polifase, con Vn<1000 V in alternata e frequenza minore a 500 Hz, di potenza < 25 kVA monofase e 40 kVA polifase Molti parametri di funziona-mento dei trasformatori sono nei dati di targa sul corpo del trasformatore; i dati principali sono: Potenza nominale (in VA o kVA); Tensione primaria (in V) tensione secondaria (in V) frequenza nominale (in Hz); il segno grafico indicante la funzione del trasformatore; il costruttore o marchio di fabbrica; la temperatura ambiente massima (ta) se diversa da 25°C.
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento per IT-M
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Trasformatore monofase per IT-M applicazioni. Conformità alla IEC EN 61558-2-15 (CEI 96-16): Potenza: 3 - 5 - 7,5 - 10 (max) kVA Vcc < 3% Icc0 < 3% Corrente di inrush (avvio): < 12 volte IN
Corrente di dispersione: < 0,5 mA Tensione: < 250 V Isolamento doppio o rinforzato F-F e F-PE Raffreddamento: ad aria Schermatura: protezione disturbi di rete Sensori temperatura: PT100 (facoltativo) Per carichi trifase, Vn secondaria: < 250 V
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento «medicale»
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710.512.1.1 Trasformatori d’isolamento per uso medicale (IT-M)
Trasformatori all’interno o vicino e all’esterno, dei locali medici.
La tensione nominale Un secondaria deve essere < 250 V c.a.
I trasformatori devono essere secondo CEI EN 61558-2-15 (CEI 96-16)
e inoltre devono rispettare le seguenti specifiche:
- La corrente di dispersione verso terra del secondario e la corrente
di dispersione sull’involucro, misurate a vuoto e con il trasformatore
a tensione e frequenza nominali, non deve superare 0,5 mA.
- Devono essere usati trafi monofase con potenza > 0,5 kVA e < 10 kVA.
- Se è richiesta l’alimentazione trifase deve essere previsto perciò un trasformatore
trifase, con tensione secondaria nominale < 250 V.
- Con dispositivo di sorveglianza sovraccarico e sovratemperatura
- Vietato metterli in parallelo e vietato usare capacità
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento «medicale»
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Si richiede, per il trasformatore d’isolamento IT-M un dispositivo per la sorveglianza del sovraccarico e della sovratemperatura. Il sistema di allarme dev’essere ottico e acustico con: - una spia di segnalazione a luce verde per indicare un funzionamento regolare; - una spia di segnalazione a luce gialla che si illumini quando sia raggiunto il valore minimo per la resistenza di isolamento; non deve essere possibile spegnere questa spia o staccarla dalla sua alimentazione; - un allarme acustico che suoni quando sia raggiunto il valore minimo fissato per la resistenza di isolamento; questo segnale acustico può essere interrotto; - il segnale giallo deve spegnersi quando il problema si è risolto Novità della V2 - Con più trasformatori IT-M essi non devono essere collegati in parallelo - Trasformatori trifase possono essere usati solo per aliment. carichi trifase. - Non devono essere utilizzate delle capacità.
- Vietato proteggere i trasformatori dal sovraccarico.
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento «medicale» di ABB
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— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il trasformatore d’isolamento «medicale» di ABB
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TI X - S
Potenza nom.
Trasformatore d’isolamento
Sensori di temperatura PT100 3 KVA 5 KVA 7,5 KVA 10 KVA
Non più ammessi dalla V2
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line Il monitor d’isolamento ISOLTESTER-DIG-PLUS
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ISOLTESTER-DIG-RZ monitoraggio continuo dell’isolamento della rete a 230 V nei locali medici del gruppo 2. Conformità alla IEC 61557-8
Parametri controllati: isolamento, sovraccarico
Link fail: allarmi in caso di errata
connessione o errore.
Filtro digitale: elevata affidabilità della misura,
anche in reti disturbate e con armoniche.
Dspaly digitale: facile lettura e veloce programmazione
— Impianti elettrici nei locali medici
Il monitor d’isolamento ISOLTESTER-DIG-RZ
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ISOLTESTER-DIG-RZ monitoraggio continuo dell’isolamento della rete a 230 V nei locali medici del gruppo 2. Conformità alla IEC 61557-8
Parametri controllati: isolamento, sovraccarico
Link fail: allarmi in caso di errata
connessione o errore.
Filtro digitale: elevata affidabilità della misura,
anche in reti disturbate e con armoniche.
Dspaly digitale: facile lettura e veloce programmazione
— Impianti elettrici nei locali medici
Il monitor d’isolamento ISOLTESTER-DIG-RZ
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ISOLTESTER-DIG-PLUS inietta nella rete un segnale codificato rilevabile e riconoscibile anche in caso di disturbi elevati in rete
Porta seriale RS485: per collegamento
a PLC o a un PC.
Max/Min management: completo e preciso
monitoraggio dell’alimentazione
Compatibilità: si può collegare fino a 4 QSD
Vantaggi derivanti utilizzando ISOLTESTER -DIG-PLUS: - affidabilità di monitoraggio - integrazione con i sistemi di supervisione - corretta analisi del guasto - completo controllo sui parametri di rete
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il monitor d’isolamento ISOLTESTER-DIG-PLUS
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1. Display a 3 digit
2. Indicazione del programma settato
3. LED giallo Allarme per sotto soglia
4. LED rosso Uscita del rele ausiliario
5. LED rosso Guasto: interno, errato cablaggio, sonda
termica in avaria
6. LED rosso resistenza d’isolamento
7. LED rosso impedenza d’isolamento
8. LED rosso T1 Temper. tarsformatore 1°
9. LED rosso T2 Temper. tarsformatore 2°
10. LED rosso Corrente di linea (I)
11. Su e giù, selezione parametri, max e min
12. Reset/Set programmazione, tacitazione
13. TEST | ENTER: prova dello strumento
e dei pannelli di segnalazione a distanza
e conferma impostazioni SETUP
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il monitor d’isolamento ISOLTESTER
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— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line Il monitor d’isolamento SELVTESTER
June 13, 2018 Slide 147
SELVTESTER-24 controlla l’isolamento del circuito SELV a 24 V a.c./d.c.
(normalmente per le lampade scialitiche delle sale operatorie) .
Gli allarmi possono essere remotati grazie al pannello QSD.
Conformità alla IEC 60364-7-7100
Type ABB Code
SELVTESTER-24 2CSM211000R1511
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line : Il pannello di segnalazione remota QSD
June 13, 2018 Slide 150
QSD permette di vedere da remoto le indicazioni di allarme trasmessa dal monitor d’isolamento. Conformità alla IEC 60346-7-710 e dotazione del pulsante di test per periodiche operazioni di verifica del dispositivo.
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line Il pannello di segnalazione remota QSD
June 13, 2018 Slide 151
— Impianti elettrici nei locali medici
I prodotti H-line : Quadro QSO per locali medici
June 13, 2018 Slide 152
QSO (Quadro Sala Operatoria) è la soluzione per i locali appartenenti al gruppo 2. QSO è conforme alla CEI 64-8/7 (dispositivi elettrici per ambienti speciali), può essere assemblato (e certificato) da ABB ed è disponibile a parete e a pavimento.
Disponibile con 3 - 5 - 7,5 - 10 KVA d’uscita
Assemblato con componenti ABB
tra cui TI e ISOLTESTER
Ricavato dalla carpenteria ArTu
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Quadro QSO per locali medici, caratteristiche tecniche
June 13, 2018 Slide 153
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Il quadro QSO per i locali medici, codici ABB e Italia
June 13, 2018 Slide 154
QSO 3KVA - S - PV + 24Vca
PT100 sensori di temperatura Pavimento (PV) / A parete ()
Alimentazione 24V SELV
Potenza:
3 KVA
5 KVA
7,5 KVA
10 KVA
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Il quadro QSO per i locali medici, a parete e pavimento
June 13, 2018 Slide 155
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Il quadro QSO per i locali medici
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Descrizione 3 kVA 5 kVA 7,5 kVA
1 Porta-fusibile
E932/50
25 A gL
32 A gL 40 A gL
2 Trasformatore d’isolamento
TI …(S)
3 kVA
5 kVA
7,5 kVA
3 Automatico modulare
S202 L
16 A 25 A 40 A
4 Tipo fusibile
E931N/32
2 A gL 2 A gL 2 A gL
5 ISOLTESTER-DIG-RZ SI
6 Sensore di temperatura PT100
S versione
S versione
S versione
QSO a parete, componenti interni
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Il quadro QSO per i locali medici
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QSO pavimento, componenti
# descrizione 3 kVA 5 kVA 7,5 kVA 10 kVA
1 CIRCUIT BREAKER E202 100 A
2 Automatico modulare S202 25 A - curve C
3 OVR T2 1N 40 275s P 40 kA - 275 V
4 modulare S202 L 16 A - curve C
5 RCBO DS202, C 25 A, AC 25 A 30 mA curve C
6 Automatico modulare S202 20 curve D 32 curve D 50 curve D 63 curve
D
7 Trasf. d’isolam. TI … (S) 3 kVA 5 kVA 7,5 kVA 10 kVA
8 Porta-fusibile E932/50 50 A gL
9 Porta-fusibile E932/32 32 A gL 32 A gL 32 A gL 32 GL
10 ISOLTESTER-DIG-RZ Yes
11 Sensore temper. PT100 Yes
12 Trasform. 220/24 1 kVA 24 V Version
13 SELVTESTER-C 24 V Version
14 modulare S202 50 A - curve C
15 modulare S202 16 A - curve C
— Impianti elettrici nei locali medici I prodotti H-line : Il quadro QSO per i locali medici
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— Impianti elettrici nei locali medici
Centralizzando i segnali di più monitor, uno per ogni locale chirurgico di gruppo 2 (IT-M), è possibile monitorare i parametri elettrici di un intero quartiere operatorio da un’unica postazione, mediante una rete tipo Modbus
Il monitoraggio completo di più ambulatori e sale operatorie da un unico centro di controllo
June 13, 2018 Slide 159
— Impianti elettrici nei locali medici
Verifiche iniziali Verifiche periodiche
Secondo le periodicità indicate dalla norma CEI 64-8
Da aggiungersi alle verifiche specificate dalla guida CEI 64-14
Prima della messa in servizio iniziale e, dopo modifiche o riparazioni, prima del nuovo riavvio Da aggiungersi alle verifiche specificate dalla norma CEI 64-8/6
Verifiche….Prima e durante
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— Impianti elettrici nei locali medici Verifiche….Prima e durante
June 13, 2018 Slide 162
Le verifiche le può fare chiunque ... purché qualificato
Tecnico qualificato: sa cosa fare, come farlo, ha gli strumenti necessari a farlo, e sa annotare cosa ha fatto
Potrebbe essere qualificato, al responsabile sanitario la scelta: attenzione alla culpa in eligendo
710.6 Verifiche nei locali di gruppo 1 e 2 Devono essere registrate le date ed i risultati delle prove e delle misure di ciascuna verifica, la quale deve essere effettuata da un tecnico qualificato
— Impianti elettrici nei locali medici Verifiche : Quelle di legge a cura dell’ASL o di Enti Verificatori
June 13, 2018 Slide 163
— Impianti elettrici nei locali medici Verifiche iniziali x CEI 64/8 VII sez 710
June 13, 2018 Slide 164
— Contatti
13 giugno 2018 Slide 169
http://new.abb.com/low-voltage/it/area-tecnica/formazione-tecnica
—
La linea diretta per il servizio che cerchi
Servizio clienti ABB SACE
June 13, 2018 Slide 170
Per ricevere informazioni sui prodotti di Bassa Tensione
Attivo tutti I giorni dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 19:00
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Attivo tutti I giorni:
– Dal lunedi al venerdi dalle ore 8:00 alle ore 18:00
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