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Egizia Badiani Coordinatore dei Servizi Sociali Az. USL4 Prato Maria Ceccarelli Referente Gruppo Lavoro Az. USL4 Prato
30 NOVEMBRE 2007 VILLA DEMIDOFF FIRENZE
““Il ruolo della Società della Salute nella Il ruolo della Società della Salute nella programmazione degli interventi che promuovono programmazione degli interventi che promuovono l’inserimento al lavoro, esperienza di un sistema di l’inserimento al lavoro, esperienza di un sistema di
lavoro integrato nell’area pratese.”lavoro integrato nell’area pratese.”
INSERIMENTO AL LAVORO NEL CONTESTO INSERIMENTO AL LAVORO NEL CONTESTO
DELLA SOCIETA’ DELLA SALUTE “ZONA DELLA SOCIETA’ DELLA SALUTE “ZONA
PRATESE”PRATESE”
L’inserimento al lavoro non prende avvio da questa data ma il nuovo
contesto consente di imprimere una decisa accelerazione alla costituzione
di un sistema organizzato in rete di strategie ed opportunità per
l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati.
La formazione di un PATTO TERRITORIALE sarà la sintesi con la quale
si cercherà di sistematizzare il modello dei percorsi di inserimento al
lavoro costruito sul territorio pratese in oltre venti anni di operatività sul
campo
La SdS dell’area pratese nasce il 23 dicembre 2004
7 Comuni 1 Asl 1 Provincia (238.826 abitanti)
•L.104/92 Legge quadro sull’Handicap
•L.381/91 Disciplina Cooperative Sociali
•L.68/99 Norme per il Diritto al Lavoro dei disabili
•L.328/2000 Legge quadro nazionale per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali
•L.R. 41/2005 Legge quadro regionale Sistema integrato di
interventi e servizi per la tutela dei diritti di
cittadinanza sociale
NORMATIVA ANNI ’90-2000NORMATIVA ANNI ’90-2000
OBBLIGARIETA’
(totalmente subita dall’Azienda L.482/68)
EVOLUZIONE CULTURALEEVOLUZIONE CULTURALE
CULTURA DEL DIRITTO
( principio di collocamento mirato L.68/99)
Il processo di cambiamento nell’ambito dell’integrazione lavorativa inizia negli anni 80 con la Legge Regionale 73/82.
I primi inserimenti al lavoro vengono realizzati sulla base di un forte slancio ideale, ma senza basi teoriche e metodologiche di riferimento.
Gli operatori dei servizi e delle cooperative sociali, con il confronto con esperienze pilota condotte dal Dr. Montobbio sviluppano i primi riferimenti teorici e metodologici.
PRIMI TENTATIVI DI INSERIMENTI LAVORATIVIPRIMI TENTATIVI DI INSERIMENTI LAVORATIVI
Viene definito il principio che le fasce deboli ed il mondo produttivo non possono comunicare naturalmente, ma solo a condizione che questa distanza sia gestita da operatori della mediazione, dotati di strumenti specifici da utilizzare
SPERIMENTAZIONE DI NUOVI PERCORSISPERIMENTAZIONE DI NUOVI PERCORSI
SOGGETTI DISABILI
SOGGETTI con problemi diSALUTE MENTALE
Risposta ai bisogni di normalità delle fasce deboli e superamento del pregiudizio e dello stigma
Ricerca di soluzioni lavorative adatte alla crescita di ogni persona
Sperimentazione di strategie e sistemi di mediazione e di accompagnamento al lavoro
Inserimenti socio-terapeutici
Definizione Percorsi individualizzati a carattere abilitativo/riabilitativo di inserimento in ambiente lavorativo a due categorie di utenze
Destinatari
Scopi e finalità
VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZAVALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA““dal fare al sapere”dal fare al sapere”
Non è importante dividere le persone in categorie cliniche, ma è necessario capire “chi è la persona” che si trova nella impossibilità di assumere, senza un aiuto specifico, un “ruolo” lavorativo
Non è funzionale accompagnare questi percorsi con modalità diversificate per diagnosi mentre è invece opportuno ricondurre questi interventi ad un modello organizzativo omogeneo e metodologicamente impostato
E’ opportuno, per dare una visibilità sociale ed una integrazione operativa reale, che gli operatori della mediazione escano dall’area della genericità e sviluppino una professionalità specifica ed una operatività di gruppo integrato.
L’ESPERIENZA HA PERMESSO DI CAPIRE CHE:
GRUPPO-LAVORO INTEGRATOGRUPPO-LAVORO INTEGRATO
Nel dicembre 2002 si costituisce il gruppo multiprofessionale
specifico per l’inserimento socioterapeutico e lavorativo dei soggetti
svantaggiati, ed inizia così un confronto, una conoscenza ed uno scambio
di esperienze tra operatori di servizi ed aree diverse.
Nel 2005 poi, la ASL formalizza con atto deliberativo n. 697, le funzioni
del gruppo integrato, composto da operatori di varie strutture
organizzative: Servizi Sociali, Dipartimento Salute Mentale, Sert,
Recupero e Rieducazione Funzionale, assegnati al gruppo con orario
funzionale
Il gruppo lavora in collaborazione con i servizi socio-sanitari territoriali,
con i partner del mondo produttivo e solidale con la Provincia di Prato
ed il Centro per l’Impiego-FIL con modalità previste nel protocollo
d’intesa stipulato nell’aprile 2004.
GRUPPO-LAVORO INTEGRATOGRUPPO-LAVORO INTEGRATO
Il GRUPPO è così articolato:
GRUPPO ALLARGATO che opera a livello di coordinamento e
definizione strategica degli obiettivi.
GRUPPO RISTRETTO che risponde ad un livello di gestione tecnico-
operativa composto prevalentemente da operatori con qualifiche socio-
educative, provenienti dalle strutture organizzative coinvolte.
L'operatore del gruppo-lavoro è colui che “promuove la persona”
accompagnandola verso ruoli sociali attivi , per appropriarsi o
riappropriarsi di una normalità del vivere quotidiano e agisce la
mediazione col mondo del lavoro.
FUNZIONE DELLA MEDIAZIONEFUNZIONE DELLA MEDIAZIONE
Rendere compatibile la complessità del sistema
produttivo con la soggettività della persona
svantaggiata ricercando all’interno delle Aziende
mansioni e compiti adeguati e soprattutto persone di
riferimento con capacità di interazione con i soggetti
inseriti.
GRUPPO LAVORO
TERRITORIOFORTE INTEGRAZIONE
COLLABORAZIONE
CENTRO PER L’IMPIEGOSERVIZIO INCLUSIONE SOCIALE
COMUNE PRATO
SISTEMA DI RETESISTEMA DI RETE
PROGETTI con Net-Met Jonathan Perla
Lavorando s’impara Rail La Fattoria
Inserimento al lavoro come processo di crescita esperenziale che
diventa reale e attuabile se inserito in un PROGETTO UNITARIO
Il PROGETTO UNITARIO deve prevedere interventi e percorsi mirati connessi in RETE
LA RETELA RETE
PERSONEAREA
MEDIAZIONE LAVORO
GRUPPO LAVORO ASL CENTRO PER L’IMPIEGO FIL
COMUNE PRATO
INSERIMENTOSOCIO-TERAPEUTICO TIROCINIO FORMATIVO
BORSE-LAVORO
La messa in rete di questi strumenti permette a noi operatori di prendersi cura dell’intero processo, di mettere a confronto le proprie competenze i propri strumenti e metodologie operative per permettere di attivare percorsi programmati, graduali, progressivi e coerenti.
LA RETELA RETELE ESPERIENZELE ESPERIENZE
• Vecchi sentieri per nuovi percorsi.
• Cooperativa i Numeri 7 + 3
• Proviamo a lavorare insieme
• Polisportiva Aurora e Associazione Nuove Idee
Centro per l’Impiego
““IL LABORATORIO PRATESE”IL LABORATORIO PRATESE”
L’area pratese si propone come laboratorio per la sperimentazione
di nuovi percorsi e soprattutto di nuovi servizi per l’inclusione
L’obiettivo finale condiviso fra i vari enti istituzionali di riferimento, è
arrivare al Patto Territoriale per l’inclusione che metta a sistema un
metodo, superi la frammentarietà e semplifichi i rapporti
“Il laboratorio di Prato” sta misurandosi in progetti sperimentali per
la messa a punto di criteri e sistemi di inclusione che partono da spazi
di osservazione, verifica di competenze di ruolo e valutazione
delle capacità lavorative.
NUOVE OPPORTUNITA’NUOVE OPPORTUNITA’
Per quanto riguarda le Istituzioni, il Protocollo d’Intesa è stato
strumento per l’inserimento al lavoro di soggetti in svantaggio,
mediante azioni di sostegno e di collocamento mirato L.68/1999
Per quanto riguarda le risorse della cooperazione, la L.381/91 ha
rappresentato la chiave per l’accesso al lavoro delle categorie
svantaggiate, tuttavia la cooperativa non deve rappresentare la sola
opportunità, pena la saturazione
Per quanto riguarda l’Associazionismo, in questo ambito si rilevano
spazi ed opportunità per creare nuove prospettive, anche di
micro-imprenditorialità.
RILEVAZIONE DATI ULTIMO TRIENNIO RILEVAZIONE DATI ULTIMO TRIENNIO (2004 – 2006)(2004 – 2006)
D.P.S
HAN
persone inserite n.141
persone inserite n.130
(nuovi 42)
(nuovi 15)
assunti n. 8assunti n. 12
ANNO 2004
ANNO 2005D.P.S
HAN
persone inserite n.135
persone inserite n.124
(nuovi 28)
(nuovi 18)
assunti n. 8assunti n. 7
D.P.S
HAN
persone inserite n.138
persone inserite n.124
(nuovi 29)
(nuovi 18)
assunti n. 10assunti n. 10
ANNO 2006
Per l’ANNO 2007 si mantengono gli standard numerici degli anni precedenti
Inserimenti socio-terapeutici
CONVENZIONICONVENZIONI
Circa 170 è la media annua delle convenzioni effettuate con :
Associazioni Sportive, Sindacali, di Volontariato, Fondazioni,
Parrocchie Circoli ARCI, Case di riposo, Istituti scolastici, Nidi
e materne, Cooperative, Supermercati, circa 50 Aziende
Private, Enti Pubblici (Comuni, Provincia ASL)
Per l’ASL la spesa complessiva annua è pari a € 450.000,00
DATI BORSE LAVORO 2007DATI BORSE LAVORO 2007
Persone che hanno beneficiato di percorsi di inclusione sociale: 252(di cui 168 borse di lavoro, 62 progetto Jonathan, 12 progetto Perla e
10 indulto)
Aziende coinvolte: 112(di cui 22 cooperative sociali)
Servizio inviante: Asl 30
Ufficio esecuzione penale esterno 25
Centro per l’impiego 32
Comune servizi sociali 81
Spesa complessiva Servizi sociali Comune di Prato: € 368.000,00
CONCLUSIONICONCLUSIONI
Imparare a lavorare è un processo lento che presuppone la
capacità di socializzare per ruoli.
Spesso gli utenti hanno difficoltà a riconoscere il ruolo sociale
Il processo di maturazione relazionale è molto più importante
dello sviluppo cognitivo
Questi processi propedeutici al lavoro non possono avvenire
altrimenti che all’interno di situazioni lavorative, dove si
impara a saper stare e a saper essere
Il lavoro è la fase conclusiva di una complessa operazione di
costruzione di autonomia. In questo senso il lavoro
dell’operatore è riabilitativo, centrato sul recupero della persona
mediante l’assegnazione di ruoli attivi
CONCLUSIONICONCLUSIONI
Il significato di un progetto di inserimento lavorativo può essere
meglio compreso utilizzando la metafora del Viaggio:
“ un viaggio verso il mondo degli adulti, sul vagone del ruolo lavorativo:
è un vagone con posti riservati e accompagnatori.
All'inizio la stazione di arrivo non si vede con chiarezza, si percepisce
la direzione, ma non la meta,
non si riesce a capire nemmeno quanto tempo ci vorrà ad arrivare,
ma il viaggio può essere lungo. Il tragitto appare a tappe e varie le stazioni
in cui si dovrà scendere per prendere il vagone del treno successivo,
o per tornare alla stazione precedente.
La distanza dalla meta via via si accorcia e si comincia a percepire
con più chiarezza
la direzione, ed a calcolare meglio anche i tempi di arrivo.”