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iGuzzini
Illuminazione
CODICE PAGINA
DATA EMISSIONE DATA REVISIONE
TITOLO
ISTRUZIONE OPERATIVA
ISQ08/D 04 1/15
2017/08
MANUALE OPERATIVO PER ASSEMBLAGGIO PRODOTTI FINITI
REVISIONI
N°
DATA
MODIFICA
FIRMA
Cambiata codifica per adeguamento alla edizione 2015 della norma
ISO 9001
Maurizio Bray
Redatto da: Innovation Lab.
_________________________
Redatto da: Production Systems
_________________________
Approvato da:
_________________________
TITOLO: MANUALE OPERATIVO PER ASSEMBLAGGIO PRODOTTI
FINITI
CODICE ISQ08/D 04
EDIZIONE 2017/08
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INDICE
1. SCOPO .............................................................................................................................................................3
2. CAMPO DI APPLICAZIONE .........................................................................................................................3
3. ISTRUZIONI PROGETTUALI ED OPERATIVE PER SILICONATURE ...................................................3
4. MODALITA’ DI CABLAGGIO DEI REATTORI A SCARICA DI TIPO MAGNETICO ........................ 12
5. ATTREZZAGGIO DISPOSITIVO COD 5209113 PER COLLAUDO FUNZIONALE ADATTATORI A
TENSIONE DI RETE ........................................................................................................................................... 18
Allegati
ASQ09/B 08 - Quadro comandi attrezzatura
ASQ07/D 03 - Tabelle coppie di serraggio viti
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1. SCOPO
Dare indicazioni specifiche per alcune fasi di preassemblaggio ed assemblaggio prodotti finiti.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
Si applica a tutta la produzione dei prodotti finiti assemblati internamente e preso nostri fornitori di assemblaggio
3. ISTRUZIONI PROGETTUALI ED OPERATIVE PER SILICONATURE
3.1 SCOPO
Fornire indicazioni relative alle attività da svolgere in presenza di tutti quei particolari che vanno accoppiati
tramite siliconatura.
3.2 CAMPO DI APPLICAZIONE
Si applica a:
• Riflettori;
• Vetri;
• Particolari metallici verniciati;
• Particolari plastici;
3.3 VERIFICHE PROGETTUALI Utilizzatori: Ufficio Progetti
3.3.1 Verifica compatibilità adesivo scelto con i materiali da incollare
Note:
3.3.2 Il silicone da prendere in considerazione, salvo particolari casi, è il DOW CORNING 7091
(silicone a base alcolica), eventuali altri nuovi siliconi dovranno eventualmente essere testati
adeguatamente in funzione dell’applicazione.
Caratteristiche Dow Corning 7091 grigio:
• Ottima resistenza meccanica
• Elevato allungamento percentuale (680%)
• Tmax 180°C Tmin 55°C
• Ok per incollare la maggior parte dei materiali termoplastici e l’alluminio o verniciati
• Non libera sostanze aggressive
• Resistente agli UV
Note:
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3.3.3 Dimensionamento del giunto
Il dimensionamento del giunto deve essere realizzato in funzione di:
• superficie adesivizzata sufficiente a reggere la pressione/depressione che si instaura nel prodotto (Pressione
max)
• lo spessore del giunto deve garantire l’integrità del silicone considerando le diverse dilatazioni lineari dei
materiali adesivizzati (Allungamento % max)
• Nel caso di siliconatura di vetri, ridurre al minimo i punti di appoggio di questo
• Evitare elevati spessori di silicone (tempi elevati di polimerizzazione)
Note:
3.3.4 Il cordone di silicone deve avere una superficie esposta all’aria per permettere al silicone di
polimerizzare.
Note:
3.3.5 Verificare la necessità di bloccare il vetro con piastrini o supporti che permettano la
manovrabilità del pz anche subito dopo la siliconatura (a polimerizzazione in corso).
Note:
3.3.6 Nell’incollaggio di diversi materiali, tenere conto delle eventuali diverse dilatazioni termiche dei
pezzi (soluzione grappetta in metallo sul Linea Luce)
Note:
3.3.7 Verifica adesione
• Praticare alcuni cordoni di silicone sulla superficie da incollare e verificarne l’adesione a polimerizzazione
completata (presenza dell’effetto pelle che è indice dell’avvenuta adesione).
• Il cordone non si deve staccare dalla superficie e comunque devono rimanere residui di silicone sulla
superficie incollata.
• Il cordone non si deve staccare in maniera netta lasciando la sua superficie che era a contatto con il supporto
liscia
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• Se distaccando il cordone lo stesso si spezza a metà e indice che l’adesione è ottima.
Note:
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3.3.8 Evitare se possibile l’incollaggio su superfici in vetro serigrafate (eventualmente fare dei test di
adesione specifici es. prove in pressione ecc..)
Note:
3.3.9 Non effettuare l’incollaggio su superfici plastiche serigrafate o verniciate
Note:
3.3.10 Verificare tensione superficiale delle superfici da siliconare (almeno 36/38 mN/m).
La tensione superficiale aumenta con la pulizia della superficie, con la fiammatura, trattamento al plasma) o
altro
Note:
3.4 PREPARAZIONE SUPERFICI DA INCOLLARE E PULITORI
Utilizzatori: Ufficio Progetti - Reparti produttivi -
Terzisti
3.4.1 Le superfici da siliconare devono essere sgrassate con il pulitore Betaclean 3350
Note:
3.4.2 La modalità di pulizia deve avvenire evitando di pulire più pz con lo stesso straccetto oppure
rigirarlo di volta in volta. Lo straccetto deve essere passato nello stesso verso (rischio di depositare
nuovamente lo sporco).
Note:
3.4.3 Il pulitore (Betaclean 3350) non deve essere contenuto su ciotole o simili (le sostanze evaporano,
e si sporcano quando lo straccetto si bagna), usare opportuni erogatori o il contenitore originale.
Note:
3.4.4 La pulizia con il Betaclean 3350 deve avvenire circa 2 min prima dell’applicazione del silicone.
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Note:
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3.4.5 Nel caso di incollaggio del Metacrilato, è bene prevedere fase di carteggiatura della superficie da
incollare.
L’adesione del silicone aumenta con la carteggiatura della superficie (aumenta di fatto la superficie di
adesione)
Note: Attenzione alla pulizia accurata della superficie tramite soffiatura e passaggio con panno umido,
soprattutto in presenza di particolari che vanno serigrafati.
3.4.6 Valutare eventuale utilizzo di primer
Note:
3.5 INDICAZIONI RELATIVE AL PROCESSO PRODUTTIVO
Utilizzatori: Reparti produttivi - Terzisti
3.5.1 Valutare la necessità di passare in camera climatica (a temperature e umidità controllata) il
pezzo siliconato per accelerare la polimerizzazione (es. Linea Luce 33-34°C 50% umidità per 4-5
giorni)
Da valutare con la Progettazione ed il Set. Tempi e metodi
Note:
3.5.2 Verificare che nella zona di inizio e fine attacco della siliconatura (nel caso di cordoni) non
rimangano zone senza adesivo
Note:
3.5.3 Valutare la necessità di effettuare la prova di tenuta (pressione o depressione) in linea di
montaggio (necessaria in genere su siliconature manuali, sulle automatiche da valutare di volta in
volta)
Da valutare con la Progettazione ed il Set. Tempi e metodi
Note:
3.5.4 Valutare l’eventuale applicazione di pesi sul vetro
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3.5.5 L’applicazione del silicone a temperature basse o in presenza di umidità (situazioni invernali)
riduce la capacità di adesione (valutare se necessario generare zona di pre-riscaldamento del pezzo vedi
Linea Luce)
Da valutare con la Progettazione ed il Set. Tempi e metodi
Note:
3.5.6 Per aumentare l’adesione, l’ugello che eroga il silicone deve pressare leggermente il cordone
sulla superficie e non trovarsi troppo distante da essa.
Note:
3.5.7 Reperimento schede di sicurezza e richiesta autorizzazione medico tramite Dir.Tecnica
Note:
3.5.8 Verifica modalità di stoccaggio e date di scadenza
Comunicare ad Assicurazione Qualità e Set. Tempi e metodi
Note:
3.6 INDICAZIONI RELATIVI AD ALTRE TIPOLOGIE DI SILICONI DIVERSE DAL D.C.7091
Utilizzatori: Ufficio
Progetti
3.6.1 Evitare l’utilizzo di siliconi neutri su PMMA e su PP (non aderisce)
Note:
3.6.2 Non utilizzare siliconi acetici su PC (per ragioni di aggressione) o su PP (non aderisce)
Note:
3.6.3 La scelta di un nuovo silicone deve essere concordata con Dir.Progetti ed opportunamente testata.
Note:
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Nota: eventuali modifiche a questo documento dovranno essere comunicate al Settore Tempi e Metodi
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4. MODALITA’ DI CABLAGGIO DEI REATTORI A SCARICA DI TIPO MAGNETICO
4.1 SCOPO
Definire le modalità di cablaggio dei reattori a scarica di tipo magnetico intercambiabili
4.2 REATTORI TRIDONIC
I reattori Tridonic che utilizziamo sono principalmente di due tipologie OMBIS e OGLIS a seconda dei tipi di lampada che
si vanno ad utilizzare.
Su entrambi i modelli di reattore di tipo magnetico per lampade a scarica il morsetto Identificato con ZRM (D) va collegato
all’accenditore presente nel prodotto, mentre il morsetto con scritta la tensione di utilizzo (ad esempio 220-230-240) va
collegato al condensatore di rifasamento sul lato che va a collegarsi alla Linea nella morsettiera di alimentazione del
prodotto (identificata con la lettera “L”) o direttamente alla morsettiera (in ogni modo e’ all’ingresso).
Di seguito riportiamo le foto dei due tipi di reattore e i relativi cablaggi elettrici.
4.2.1 Reattori serie ombis
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Schema di cablaggio con reattore di tipo OMBIS
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4.2.2 Reattori serie oglis
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Schema di cablaggio con reattore di tipo OGLIS
4.3 REATTORI ERC
Il reattore ERC che utilizziamo principalmente e’ il modello HID 90.
Sul reattore di tipo magnetico per lampade a scarica il morsetto Identificato con 220-230-240 (a seconda della tensione di
utilizzo) va collegato all’accenditore presente nel prodotto, mentre il morsetto con scritto (“PH” oppure “L”) va collegato al
condensatore di rifasamento sul lato che va a collegarsi alla Linea nella morsettiera di alimentazione del prodotto
(identificata con la lettera “L”) o direttamente alla morsettiera (in ogni modo e’ all’ingresso).
Di seguito riportiamo le foto dei due tipi di reattore e i relativi cablaggi elettrici.
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Schema di cablaggio con reattore ERC HID 90
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4.4 REATTORI VOSSLOH
Sul reattore di tipo magnetico per lampade a scarica il morsetto con scritto (“Z” ) va collegato all’accenditore presente nel
prodotto, mentre il morsetto identificato con 220-230-240 (a seconda della tensione di utilizzo) va collegato al
condensatore di rifasamento sul lato che va a collegarsi alla Linea nella morsettiera di alimentazione del prodotto
(identificata con la lettera “L”) o direttamente alla morsettiera (in ogni modo e’ all’ingresso).
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Schema di cablaggio con reattore Vossloh
5. ATTREZZAGGIO DISPOSITIVO COD 5209113 PER COLLAUDO FUNZIONALE ADATTATORI A
TENSIONE DI RETE
5.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Descrivere le attività da svolgere per l'attrezzaggio del dispositivo cod. 5209113 utilizzato per il collaudo funzionale
dell'adattatore.
5.2 DEFINIZIONI
- ADATTATORE: Sistema di connessione elettrica/meccanica tra l'apparecchio di illuminazione e il binario elettrificato.
- BINARIO: Sistema in lega di alluminio con conduttori incorporati per collegamento di alcuni sistemi di illuminazione.
5.3 ATTIVITA' OPERATIVE
10) Agire sul commutatore di prova 1, selezionare adattatore a tensione di rete.
20) Agire sul commutatore di prova 2 per selezionare il circuito di lavoro: Sx abilitazione per collaudo adattatore standard,
Dx abilitazione per collaudo adattatore specifico per Spot Gabbiano.
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30) Regolare pressione di lavoro a 4 Bar.
40) Verificare la pressione di ritorno a 2 Bar.
50) Selezionare sul commutatore primario la posizione 1.
60) Selezionare sul commutatore secondario la posizione 2.
70) Selezionare sul commutatore amperometro la posizione 2.
80) Disinserire il Timer (posizione MAN)
90) Inserire sul binario di prova lo specifico adattatore campione e:
A) per adattatore standard regolare la tensione sul primario a 105v (letture con V2) contemporaneamente verificare
che il valore di corrente indicato da
A2 sia di 9 A (assicurarsi che la qualità dei contatti fra il punzone di prova e l'adattatore sia ottimale) nelle 3 diverse condizioni
di collegamento elettrico.
B) nel caso dell'adattatore specifico per il Gabbiano impostare la tensione sul primario a 120v (Letture con V2)
contemporaneamente verificare che il valore di corrente indicato da A2 sia di 9 A.(Assicurarsi che la qualità dei contatti tra
i punzoni di prova e adattatore sia ottimale) nelle 3 condizioni di collegamento elettrico.
100) Togliere il campione.
110) Regolare il temporizzatore e posizionare il timer nella posizione auto.