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anno XIV 16 novembre 2016 N. 219
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La data di pubblicazione è
verso il 15 di ogni mese
DUE ITALIE DUE SENTIMENTI ?
Si sente parlare spesso dell’«altra Italia»
intendendo per questa l’insieme delle comunità di
italiani che risiedono all’estero. E questa è una
realtà centenaria che non si può smentire. Ma c’è
un’altra realtà, forse meno evidente, che dà origine
ad un altro significato di quest’appellativo, ed è
l’insieme di quei sentimenti che legano l’italiano
all’estero alla madre patria.
C’è veramente, da parte dell’italiano all’estero la
voglia di farsi conoscere dagli italiani in patria? Di
far parlare di se? Di far sentire la propria voce? Di
partecipare alle cose e ai problemi del Paese Italia?
E gli italiani che vivono in patria hanno veramente
voglia di conoscere le abitudini, i modi di vita, le
opinioni dei loro connazionali che vivono
all’estero? Di coinvolgerli nelle cose e nei
problemi della Nazione? Bah! Non penso ci sia un
vero e proprio riscontro nell’opinione pubblica, sia
degli uni che degli altri. E le ragioni sono da
ricercare nella mancanza di una cultura di ascolto e
quindi di una cultura di rapporti e di reciproca
conoscenza. Sino ad ora è mancato soprattutto un
disegno di educazione culturale in questa
direzione. Ci sono stati alcuni tentativi, purtroppo
finiti tutti in una bolla di sapone. Eppure, si tratta
di una pagina di storia che ha
coinvolto e sconvolto per oltre un secolo la vita
degli italiani e dell'intero Paese. Però, si sente
sempre più spesso parlare degli italiani all’estero
come di una ‘risorsa’.... (?)
L’Italia è l’unico Paese che si presenta nel
panorama internazionale con un’altra Italia, sparsa
in tutti gli angoli della terra. E una corretta
informazione sul piano culturale, economico e
politico darebbe al nostro Paese una posizione di
primo piano nei rapporti internazionali e nello
stesso tempo rinsalderebbe quei vincoli di comune
appartenenza che si stanno perdendo.
L’associazionismo, da parte sua, deve contribuire a
dare un’immagine sempre migliore dell'italiano
all'estero. Come? Riscoprendo le motivazioni ed i
valori, rivedendo la sua posizione rispetto
all'associazionismo tradizionale e festaiolo, dando
priorità alla cultura ed alla lingua. Questo significa
diminuire le differenze per tendere sempre più
verso un sentimento di appartenenza.
È soltanto mettendo da parte ipocrisia, arroganza,
lotte di potere, interessi ed ambizioni personali, ma
agendo con più umiltà per costruire una cultura
d’ascolto, una cultura di rapporti e di reciproca
conoscenza che un giorno si potrà sperare di unire
sentimentalmente le due Italie.
“Il visto per l’Italia”: Il portale fornisce ai cittadini stranieri
informazioni su requisiti e condizioni per ottenere il visto
Le informazioni sui requisiti e le condizioni per ottenere il visto per il nostro Paese su una nuova
piattaforma ‘relazionale’ del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il portale “Il visto per l’Italia” (http://vistoperitalia.esteri.it/home.aspx) della Direzione generale per gli
italiani all’estero e le politiche migratorie , attraverso una procedura guidata, sulla base della nazionalità,
del Paese di residenza, dei motivi della visita e della durata del soggiorno, indica se sia necessario o meno
richiedere un visto d'ingresso per l'Italia. Nel caso sia necessario richiedere il visto d'ingresso, verranno
fornite tutte le informazioni e i moduli necessari alla richiesta, comunica il Maeci . La presentazione della
documentazione richiesta non comporta necessariamente il rilascio del visto, precisa la Farnesina,
informando che al momento dell'ingresso in Italia e nell'area Schengen, anche se in possesso del visto, le
Autorità di frontiera sono autorizzate a richiedere nuovamente la dimostrazione dei requisiti previsti per
l'ottenimento del visto stesso.
Il Maeci avvisa inoltre che le informazioni fornite su questo sito si riferiscono unicamente ai titolari di
documento di viaggio ordinario. I titolari di passaporto diplomatico o di servizio sono invitati dalla
Farnesina a prendere contatto con le Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane per ottenere le
specifiche informazioni.
La Farnesina avverte infine che le informazioni riportate nel sito, dirette a facilitare il cittadino straniero
che intenda chiedere un visto per recarsi in Italia, hanno valore puramente indicativo e non esaustivo. Per
ulteriori elementi, gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Rappresentanza Diplomatica o
Consolare italiana competente per il luogo di stabile residenza.
16 novembre 2016 p. 2
ECCO I BRANI ITALIANI PIÙ
ASCOLTATI DEL PRIMO SEMESTRE
Medaglia d’oro a Fedez e J-Ax per “Vorrei ma non posto”, è loro il brano
più ascoltato nei primi sei mesi del 2016 sull’app di TIMmusic, la
piattaforma di musica digitale di TIM. Nonostante l'uscita recente del
brano, il duo spodesta tutti e si lascia alle spalle “No Hero” di Elisa e “Ti
ho voluto bene veramente” di Marco Mengoni, rispettivamente in seconda
e terza posizione. I dati degli ascolti rilevati su TIMmusic, premiano gli
artisti - partecipanti, vincitori o giudici - provenienti dagli show televisivi
alla ricerca di talenti musicali. Si ritrovano così in classifica sia i cantanti
più amati dagli ascoltatori come Marco Mengoni, Giusy Ferreri,
Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Alessio Bernabei e Lorenzo
Fragola che i giudici della TV italiana da Fedez a Elisa, da Mika a J-Ax.
Tra gli artisti più ascoltati nella classifica del primo semestre 2016 di
TIMmusic Fedez, oltre al primo posto con J-Ax, compare anche con Mika
al 14esimo con "Beautiful Disaster", e al 16esimo con "21 grammi";
Marco Mengoni doppia la classifica in terza posizione con "Ti ho voluto
bene veramente" e in ottava con "Parole in circolo"; idem Giusy Ferreri
(“Roma – Bangkok”con Baby K e “Volevo te”), Alessandra Amoroso
("Comunque andare" e "Stupendo fino a qui") e J-Ax ( “Vorrei ma non
posto” con Fedez e “Intro” feat. Bianca Aztei). Intanto la classifica
settimanale di TIMmusic vede ancora in vetta “Andiamo a comandare” di
Fabio Rovazzi, il brano rivelazione di questa estate, seguito dalla coppia
Fedez/J-Ax con “Vorrei ma non posto” e dallo spagnolo Alvaro Soler con
il contagioso pezzo latin-pop “Sofia”.
“Chi vuol esser lieto sia, del doman
non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)
UN ITALIANO SU TRE NON USA LA
“MODALITÀ AEREO”
Anche se è possibile utilizzare dispositivi elettronici come smartphone
e tablet durante il volo, impostandoli in “modalità aereo”, e anche se
oggi sempre più compagnie aeree offrono il cosiddetto ‘board Wi-Fi’,
la connessione a Internet è vietata nelle fasi di decollo e di atterraggio.
Ma non tutti rispettano questa regola, anzi, secondo il motore di ricerca
Jetcost.it, un italiano su tre elude questo divieto. Il sondaggio sostiene
che il 68% degli italiani non rispetta le regole di sicurezza in volo, in
particolare, ecco la classifica dei divieti più ignorati: 1. Non prestano
attenzione agli assistenti di volo quando spiegano le istruzioni di
sicurezza prima del decollo. 2. Utilizzano i dispositivi elettronici
durante il decollo e l'atterraggio degli aeromobili. 3. Non indossano la
cintura di sicurezza. 4. Non posizionano il bagaglio nel vano superiore
o sotto il sedile.5. Restano in piedi quando bisognerebbe stare seduti.
Tornando al divieto di utilizzare dispositivi elettronici, oltre il 32%
degli intervistati ha dichiarato di essere infastidito da questa regola, e
quando gli è stato chiesto quali fossero le applicazioni più utilizzate in
aereo, nei momenti in cui sarebbe proibito navigare, il 35% ha risposto
whatsapp, il 23% facebook, e il 12% instagram. Quando gli è stato
chiesto il motivo, la maggior parte ha detto che voleva condividere le
immagini dell’aereo, ciò che si vede dal finestrino o “selfie” scattati con
amici e familiari (54%), altri che volevano “taggarsi” in aeroporto
prima della partenza (37%). Allo stesso modo, quelli che hanno
ammesso di aver inviato messaggi di testo o effettuato chiamate a
bordo, quando il telefono dovrebbe essere già spento o in modalità
aereo, hanno spiegato: “Ho usato il telefono quando non eravamo
ancora in aria quindi non vedo che problemi di sicurezza potrebbero
esserci” (66%). Altri invece hanno risposto: “Volevo dire ai miei amici,
al partner o alla famiglia che stavo per decollare” (21%); altri ancora:
“Non avrei potuto connettermi a Internet per un lungo periodo quindi
volevo utilizzarlo prima di partire” (14%).
L’IGP SPINGE LA FINOCCHIONA
731MILA CHILI DI PRODOTTO IN UN ANNO
L’Indicazione geografica protetta fa bene alla
Finocchiona. A un anno dal riconoscimento
dell’IGP, lo storico salume toscano fa registrare
numeri positivi, sia in termini di produzione
che di fatturato: da maggio 2015 a marzo 2016,
infatti, sono oltre 731mila i chili di
Finocchiona IGP prodotta e messa sul mercato,
per una stima di valore alla produzione pari a circa 6 milioni di euro e
oltre 9 milioni e mezzo di euro al consumo. Export: forte in Germania e
apprezzata nei mercati “esotici”. Guardando ai numeri del mercato
estero, il primo dato significativo è la percentuale di export, che supera
quota 27%, raggiungendo in larghissima parte l’area UE, ma con
“sbarchi” importanti anche in Asia e Oceania. In particolare, per quanto
riguarda l’Europa, domina la Germania, con il 65% dell’export totale
pari a oltre 133mila chili di prodotto, seguita da Belgio e Inghilterra.
made in Italy
SANREMO 2017: I 20 ‘BIG’ IN GARA
GIÀ DALLA PRIMA SERATA
Tutti sul palco, già nella prima serata del Festival di Sanremo 2017:
entrerà subito nel vivo, martedì 7 febbraio, la gara tra i 20 interpreti della
Sezione Campioni del 67° Festival della Canzone Italiana. E’ una delle
grandi novità della prossima edizione della rassegna nella quale, in
passato, i “big” erano suddivisi in due gruppi, tra la prima e la seconda
serata. Già da subito, quindi, il pubblico da casa e la giuria della sala
stampa del Festival voteranno tutte le canzoni dei big in gara, come
previsto dal Regolamento di Sanremo, disponibile ‘online’ al sito
www.sanremo.rai.it.
Sul fronte delle Nuove Proposte, invece, tra artisti singoli e gruppi sono
572 (per un totale di 766 individui) le domande arrivate al vaglio della
Commissione musicale, di cui 560 valide per l'ammissione alla selezione.
In particolare si tratta di 477 cantanti singoli (255 uomini e 222 donne) e
83 gruppi. Dal Nord arriva la maggior parte delle richieste di
partecipazione (242 giovani pari al 31,6% del totale), segue il Centro con
224 giovani (29,2 %), il Sud con 193 (25,2%) e le Isole con 84 (10,9%).
Molto interessante il dato relativo alle richieste di partecipazione arrivate
dall’Estero pari a 23 persone (3%).
La Commissione Musicale presieduta da Carlo Conti, in veste di direttore
artistico, e composta da Gianmaurizio Foderaro, Carolina Di Domenico,
Pinuccio Pirazzoli, Ema Stokholma, dopo gli ascolti dei brani, ha
selezionato i 60 artisti che parteciperanno alle audizioni dal vivo che si
terranno a Roma il 25 ottobre presso la Sala A di Via Asiago. I 60 brani
scelti sono già disponibili sul sito del Festival di Sanremo. A questi si
aggiungerà il brano vincitore del Festival di Castrocaro ammesso di diritto
alla selezione. Al termine delle audizioni, poi, saranno scelti 12 tra gruppi
e artisti che parteciperanno alla serata di "Sarà Sanremo". Solo 6 di loro,
infine, entreranno a far parte della categoria “Nuove Proposte”.
Italia e italiani
eventi musicali
16 novembre 2016 p. 3
”Le radici della cultura sono amare,
ma i frutti sono dolci” (Aristotele)
ELEONORA PIMENTEL E LA RIVOLUZIONE
Donne d’Italia
C’è la statua di Corradino di Svevia, che sfidò l’esercito di Carlo d’Angiò
per riportare la corona sul Sud Italia. C’è anche la lapide di Masaniello che,
messosi a capo di un popolo affamato, osò denunciare i congiurati filo-
spagnoli. Ma nella Basilica del Carmine niente ricorda una delle fosse
comuni dei giustiziati della Repubblica napoletana che, per 144 giorni,
avevano cercato di tenere in vita una repubblica tradita dallo stesso popolo,
ma che finirono decapitati sotto la mannaia in piazza Mercato. Su circa
8mila prigionieri in 124 erano finiti davanti ad un boia che, per ironia della
sorte, faceva di cognome “Paradiso”. Un tale Tommaso che per mesi diede
al popolino la sua vendetta contro chi aveva consegnato un regno da
spogliare al generale francese Championnet, il quale era riuscito a vincere
le ultime resistenze in città usando lo stratagemma di San Gennaro. Quale
suo primo atto ufficiale, infatti, si recò in Duomo dove offrì a San Gennaro
una mitria d’oro tempestata di gemme, ricordando che solo la processione
delle reliquie del santo era riuscita a frenare la furia popolare del 19
gennaio, culminata con l’assalto al palazzo dei Filomarino. E fu così che
San Gennaro divenne giacobino. Nello stesso giorno Ruffo ricevette da Re
Ferdinando il compito di liberare il regno, mentre il cardinale iniziò la sua
campagna che portò alla riconquista di Napoli il 13 giugno. Ma dopo una
settimana di euforia filo-francese, il vero volto della repubblica fu
impersonato dal commissario politico Faypult.
I napoletani, in quell’estate del 1799, accolsero sul patibolo i rappresentanti
di un governo che, sotto il giogo francese, avevano legiferato sul calendario
che aboliva i santi, sulla libertà di stampa, sulla coccarda tricolore
obbligatoria, fino all’abolizione della feudalità. I capi della repubblica si
arrendono dietro promessa di Ruffo. Davanti a loro una città sconvolta
dalla ferocia dei lazzari. Chi è sospettato giacobino viene spogliato per
cercare i tatuaggi, comprese le donne. Ma proprio mentre in molti sono già
saliti sulle navi in partenza dal porto di Napoli arriva Nelson, il quale prima
fa credere di accettare i salvacondotti, poi impone la linea del terrore. È
l’estrema vendetta della regina Maria Carolina, alla quale l’eroe di Abukir
si sarebbe abbassato perché convinto dalla bella lady Hamilton. Quasi
8mila arresti in pochi giorni aprono la grande stagione del magistrato
siciliano Speciale. Che spirito animasse il rifiuto della capitolazione lo si
vede quando il corpo dell’ex ammiraglio della flotta borbonica, Francesco
Caracciolo, l’uomo che Nelson odiava di più, penzola da un pennone
dopo essere stato processato sulla sua nave ammiraglia. Per i suoi
“servigi”, 124 sentenze a morte, il boia Paradiso riceverà 860 ducati. Tra
questi vi era anche l’aver negato ad Eleonora Fonseca Pimentel la
premura di fornirle una corda per legare l’orlo della veste una volta che il
suo corpo fosse rimasto esposto alla forca. Inutilmente la marchesa aveva
chiesto di morire di scure, “premura” che si applicava alla nobiltà. Aveva
guidato il gruppo di donne che, fingendosi popolane inseguite dai
giacobini, erano riuscite a penetrare a Castel Sant’Elmo, facendo cadere
la fortezza nelle mani dei rivoluzionari. Ma è lo stesso popolo che assiste
allo “spettacolo” della morte di Eleonora, la poetessa che dalle colonne
del suo Monitore, l’organo di stampa della repubblica, si era scoperta
prima giornalista politica italiana.
Ultima ad essere decapitata in piazza Mercato, in quella che fu definita
una “vendetta a freddo”, è Luisa Sanfelice. Aveva consegnato ad un
ufficiale della guardia nazionale Ferdinando Ferri, del quale era
innamorata, un salvacondotto datole dal banchiere Gerardo Baccher. Ferri
mostrerà il biglietto al repubblicano Vincenzo Cuoco che denuncerà la
congiura. E i Baccher saranno giustiziati il 13 giugno, ultimo giorno della
Repubblica. Luisa non sarebbe mai stata menzionata se Eleonora sul suo
Monitore non avesse pubblicato un elogio dell’eroina. Finita in carcere, la
madre le suggerisce di architettare una falsa gravidanza per salvarsi. Ma
viene trasferita a Palermo e il tranello viene scoperto. Pochi giorni prima
dell’esecuzione la nuora del re Ferdinando, Maria Clementina d’Asburgo,
figlia dell’imperatore Leopoldo II, partorisce un bambino. Quando il
suocero entra nella sua stanza, la giovane gli chiede che avrebbe
rinunciato alle tradizionali tre grazie in cambio della grazia a Luisa.
TINA ANSELMI UN MINISTRO AL FEMMINILE
L’ultima cosa in ordine di tempo è questo librone di oltre cinquecento
pagine, che raccoglie i ben settecento appunti di Tina Anselmi scritti
durante la sua presidenza della Commissione bicamerale inquirente sulla
P2 di Licio Gelli, dal dicembre 1981 al luglio 1984. La prima cosa, invece,
il suo anno di nascita: il 1927. l I diari segreti di Tina Anselmi, a cura di
Anna Vinci, edito da “Chiarelettere”, esce a distanza di tre decenni dal
rinvenimento del famoso elenco della loggia massonica più discussa
d’Italia, che diede corpo all’idea di quel contropotere occulto con il quale
sembra a volte che l’Italia faccia i conti ancora oggi. Era il 17 marzo 1981,
i nomi che vi si lessero erano di generali, parlamentari, ministri, segretari di
partito, giornalisti, magistrati, imprenditori, alcuni arcinoti ed arcipotenti
ancora adesso. Singolare coincidenza del destino peninsulare che il 17
marzo del festeggiamento dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, sia
stato anche il 17 marzo della P2. In questo solco di ricorrenze storiche Tina
Anselmi ha avuto un ruolo decisivo, e a pieno titolo merita quindi
l’ospitalità in “donne d’Italia”. Quando prende quegli appunti ha 54 anni.
Proviene da una famiglia cattolica veneta. Da giovane fa la staffetta
partigiana, poi prende la laurea in Lettere alla Cattolica. È più tardi che
approda nella Democrazia cristiana.
Nell’anno dei movimenti studenteschi, il 1968, lei è deputata. Otto anni
dopo siede sulla poltrona di Ministro del Lavoro e della Previdenza
Sociale. È il 1976 e lei è la prima donna della nostra repubblica a fare il
Ministro.
“Com’è possibile che Piccoli, Berlinguer e Andreotti non sapessero della
P2 prima del 1981 ?”, scrive il 26 gennaio del 1984 dopo aver incontrato
il leader radicale Marco Pannella. Non sono le uniche perplessità che la
donna annota, con minuta calligrafia, e conserva per tanti anni, prima di
consegnare questo spaccato di storia alla curatrice del libro. Tra quelle
carte si legge: “30 ottobre 1981. Ore 17,15. Sono convocata
dall’onorevole Iotti, e mi propone di assumere la presidenza della
Commissione inquirente. Chiedo quindici minuti di riflessione. Sento per
telefono Leopoldo Elia e mi consiglia di accettare. Mi telefona Piccoli.
Mi fa gli auguri, m’incita ad andare avanti: con il partito non interferirà:
è interessato a che si faccia luce”. E poi la luce s’è fatta. Ma la storia è
ciclica e ripetitiva così, seppellita la P2, spunta la P3. E la storia si ripete
anche quando si parla di nominarla Presidente della Repubblica. Al
numero uno: 1) Perché riconosce il valore della Costituzione della
Repubblica italiana. Muore il 1 novembre 2016.
16 novembre 2016 p. 4
L'inferno sulla terra, l'immagine di una catastrofe, la distruzione che solo
l'ira della Madre Terra è in grado di creare nella frazione di un secondo.
Gioia e luce, e in un istante il buio. L'orrore la fine d'ogni cosa come
l'abbiamo conosciuta.
7.40
la terra trema, 6.5, la potenza di una scossa che scuote la terra e tutto
distrugge al passaggio della sua onda. Tra Norcia Preci e Castel Sant'Angelo
sul Nera l'epicentro che dalla profondità di 10 km sale dalle viscere di Gaia
fino alla superfice.
Ho visto l'inferno. Si, davvero l'inferno ed ancora più inquietante il bilancio
di questo evento, mentre come in una danza macabra, senza fine, le scosse
continuano a susseguirsi, perseguitando, martoriando il corpo di Gea, e ad
alimentanre senza pietà il terrore che affligge il cuore ferito di questa
meravigliosa terra.
40.000
il numero degli sfollati, di un popolo che in pochi istanti ha visto il mondo,
la vita, così come la conosceva, la storia, ma soprattutto i propri sogni e le
proprie speranze svanire in una manciata di oscuri atroci secondi, durati
però un'eternità, quanto quella che sono stati in grado di frantumare,
dissolvere come castelli di sabbia, su una spiaggia in balia delle onde di un
mare fatto solo di nera sofferenza.
La forza e la violenza, 118 scosse, un pò più lievi, ma continue, che
seguitano a flagellare implacabili l'anima e non permettono, neppure, per
quanto possibile, un 'attimo di quiete a quei luoghi, che fino ad un'istante
prima erano tra i più bei gioielli d'Europa. Un patrimonio dell'umanità, con i
suoi tesori d'arte, sacri e profani, vanto ed orgoglio del nostro paese, uniti
insieme, da secoli, nella gioia della loro bellezza e della loro perfezione
come ora nell'impotenza di una guerra drammaticamente persa.
La Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Nor-
Ho visto l'inferno
30 ottobre 2016 ore 7.40 di Sabrina Gatti
cia, sono crollate, del loro splendore, e dei loro secoli di storia non sono
rimaste che parte delle strutture e delle facciate e niente altro.
Simboli conosciuti in tutto il mondo, ma insieme a loro, molti, troppi,
edifici, sacri, profani, e soprattutto le case, le più importanti, la
sicurezza, il passato, il futuro e la speranza, di chiunque in un battito di
cuore quel cuore ha drammaticamente perso per sempre.
Lacrime, e uno scenario che pare naturale rifiutare possa essere reale.
''Un film'', si ripete la mente come un mantra ''è solo un film, una
macabra seguenza da guerra postapocalittica...'' E poi chiudere gli occhi
e credere che tutto potrà svanire e ritornare come prima in un istante...
ed invece nello sguardo, velato di fredda afflizione, solo il terrore e
quell'immagine che in esso rimane impressa, insieme all'atroce certezza
che tanto orrore non è purtroppo solo un brutto sogno, ma una terribile
realtà da affrontare.
Eppure per un solo motivo, che però nella distruzione è forse il più
importante, l'unico barlume di speranza proprio dove sembra che
l'ultima dea sia volata via, l'unica gioia in mezzo a tanto dolore:
non una vittima...
non un'esistenza è stata spezzata dalla furia di Gaia...
non una vittima... l'unico raggio di luce in tutto questo orrore...
non un caso... non una coincidenza... no...non un caso... ma...
perchè una forza più grande si è frapposta alla distruzione, una forza
che tutto può e tutto vince...
La foza della vita
Indomabile, invincibile, che è insita da sempre nell'anima di questa
gente fiera ed orgogliosa, che questa terra ferita, ma che ancora è e di
nuovo sarà d'incanto, con il coraggio e la determinazione che come un
fuoco arde nel suo cuore, saprà cancellare l'oscurità di quest'incubo, e
dalle rovine e dalla desolazione, rinascere, come una fenice, ancor più
splendida di prima, dalle sue stesse ceneri.
storie vere
dall’altra Italia
Una laurea in Filosofia, una passione per le Risorse Umane e la voglia di
mettersi continuamente in discussione. Giulia, 29enne romana, è arrivata a
Praga dopo aver fatto tappa a Dresda, Stoccarda e Londra: nella “città delle
100 torri” lavora nello Share Service Center di una multinazionale
americana. Giulia ha raccontato la sua esperienza a “Cartoline dall’altra
Italia”, la web serie realizzata dall’agenzia giornalistica 9colonne con il
sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche
Migratorie. A Praga, Giulia ha creato “una piccola famiglia di italiani” che
come lei si è trasferita per lavoro e “un gruppo più grande multiculturale
con amici di tutte le nazionalità”: la città ospita infatti giovani lavoratori
provenienti da tutto il mondo.
Sono circa 4000 gli italiani residenti in Repubblica Ceca iscritti all’Aire.
“La nostra cultura qui è molto amata – racconta Giulia – e questo rende
più semplice l’integrazione”. “Cartoline dall’altra Italia” è un racconto
dinamico, spigliato, pratico e attuale dell’altra Italia, quella oltreconfine: i
sogni, le aspettative, i paragoni, le gioie e le delusioni dei giovani
connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza all’estero, per
voglia o per necessità, mantenendo con le loro testimonianze quel filo indi-
A PRAGA CON LA PASSIONE PER LE
RISORSE UMANE
visibile che li lega al loro Paese. Da Bruxelles a New York, da Rio de
Janeiro a Shanghai: ogni settimana una nuova videointervista, visibile
sul sito 9colonne.it, sul canale Youtube di Nove Colonne e sul sito del
Ministero degli Esteri, per delineare l’identikit dei nuovi emigrati.
Vedi la puntata a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=cl3mp0UHN54
CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA
Scopri il mondo della nuova Emigrazione con
“Cartoline dall’altra Italia”:
http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.
La web serie - realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale-Direzione Generale per gli
Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie - riallaccia i contatti con i
giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza
all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro
testimonianze quel filo indivisibile che li lega all’Italia.
14 novembre 2016 p. 5
“Uno dei più grandi disordini dello spirito è
quello di vedere solo ciò che si vuole
vedere.” (Oscar Wilde)
LE 10 ETICHETTE PIÙ BELLE
D'ITALIA
VINCE L’ORNELLAIA
Trionfa Ornellaia, annata 2011: è sua l'etichetta più bella d'Italia, secondo
una ricerca del portale di pubblicità e marketing Spot And Web e di
Repubblica Firenze, che prende in considerazione la bellezza estetica
dell’etichetta della bottiglia, tenendo comunque conto della qualità del
vino. La celebre tenuta di Bolgheri si piazza al primo posto con il 19%
delle preferenze, riuscendo a bilanciare la pregevole fattura dell’etichetta,
che richiama alla tradizione e all’eccellenza, con un vino assolutamente
formidabile, pura espressione dei canoni altissimi della qualità dell’area
di Bolgheri.
In seconda posizione il “Tignanello 2011” di casa Antinori (16%),
anch’esso nella lista dei SuperTuscan come Ornellaia: nel suo aspetto
quasi regale, l’etichetta si sposa a meraviglia con l’eccelsa qualità di
questo nobile vino, elogiato in tutto il mondo come uno dei meglio
riusciti della celebre tenuta nel cuore della Valle del Chianti. A
completare il podio, tutto toscano, il “Brunello di Montalcino Tenuta
Greppo 2010” di Biondi Santi (14%): la storica casa “madre” del
Brunello con questo vino si è superata, offrendo un prodotto di qualità
incredibile, reso ancor più unico dall’etichetta Biondi Santi, marchio di
fabbrica inconfondibile della tenuta. Seguono: “Sassicaia 2011” della
Tenuta San Guido (12,5%),vino ed etichetta si fondono in un tutt’uno
rappresentato a meraviglia dalla mitica stella a otto punte simbolo di
questa ennesima eccellenza del nostro Made in Italy; “Amarone della
Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008” (10%),
fenomenale vino d’an-
nata reso ancor più prelibato e prestigioso dalla classica etichetta con lo
scudo araldico, certificato internazionale di bellezza e qualità; “Langhe
Nebbiolo Sperss 2010” di Gaja (8%), la nuova denominazione dei
prodotti della celebre cantina piemontese convince per la sua qualità e
anche per l’estetica, con un’etichetta minimalista ma d’impatto;
“Sagrantino Montefalco 2010 25 Anni” di Arnaldo Caprai (7%), etichetta
dal gusto retrò ma che fa da apripista a un vino capolavoro, garanzia
dell’eccellenza della celebre cantina di Montefalco che ha addirittura
superato le attese; “Chianti Rúfina Riserva DOCG Nipozzano 2010” dei
Marchesi de’ Frescobaldi (5%), la storica etichetta del castello di
Nipozzano è la più degna rappresentazione di uno dei prodotti
portabandiera della nobile casa toscana, premiato da Wine Spectator” con
92 punti; “Solaia 2011” degli Antinori (3%), un “superclassico”
dall’etichetta tipica del grande prodotto proveniente dalla zona del
Chianti Classico, la cui bottiglia racchiude un mix ideale tra tradizione e
modernità; "Santa Cecilia Noto Doc 2010” della siciliana Planeta (2%),
Nero d’Avola premiato coi Tre Bicchieri del Gambero Rosso la cui
etichetta riassume il nuovo corso vinicolo della Sicilia, salita alla ribalta
enoica negli ultimi anni con grazia e prepotenza, caratteristiche innate di
questa terra.
vini
e etichette
AAA CERCASI...
... REGISTA PER UN DOCUMENTARIO SUI PUGLIESI NEL MONDO
L’Associazione internazionale Pugliesi nel mondo è alla ricerca di un regista che si occupi della realizzazione di vari cortometraggi per creare un
documentario più ampio “incentrato su illustri personaggi pugliesi che si sono affermati in vari campi (artistico, imprenditoriale, scientifico,
sportivo) a livello nazionale e internazionale”. L’obiettivo sarà far rivivere, tramite la macchina da presa, i percorsi di questi personaggi dai loro
luoghi di origine alle città e Paesi di adozione. Il regista dovrà documentare “la vita, i sacrifici, le soddisfazioni di tanti uomini e donne che dalla
Puglia hanno viaggiato per il mondo” si legge in una nota dell’Associazione. Chi è interessato potrà inviare una breve scheda di presentazione, oltre
ai link online del portfolio o dei maggiori lavori realizzati, a info@puglianelmondo.com.
16 novembre 2016 p. 5
SPETTACOLI
Trovate i vostri biglietti tra una scelta
di 48000 spettacoli in più di 40 paesi
http://www.music-opera.com
LA GALLERIA DEGLI UFFIZI
PRIMA IN ITALIA
TripAdvisor, il sito per la pianificazione e prenotazione di viaggi, annuncia
i premi Travelers’ Choice Musei. I vincitori sono stati determinati
utilizzando un algoritmo che ha preso in considerazione la quantità e la
qualità delle recensioni per i musei di tutto il mondo, raccolte in un periodo
di 12 mesi. “I vincitori dei premi Travelers' Choice Musei hanno
conquistato i visitatori grazie alle loro opere d’arte e al patrimonio
culturale, storico e scientifico e spesso anche attraverso i loro splendidi
edifici" ha dichiarato Valentina Quattro, portavoce di TripAdvisor per
l'Italia "I viaggiatori che intendono visitare questi musei possono prenotare
tour, visite guidate, pass saltafila e altri servizi su TripAdvisor, così da
trarre il meglio dalla loro visita.”
Anche quest’anno rimane a Firenze il premio per il museo italiano più
apprezzato dai viaggiatori internazionali conquistato dalla Galleria degli
Uffizi, che scala due posizioni rispetto al 2015 scalzando dal primo posto la
Galleria dell’Accademia che si posiziona terza. La città di Torino conferma
la ricchezza della sua offerta museale con ben tre musei in classifica:
Museo Egizio (2°), Museo Nazionale del Cinema (6°) e Museo Nazionale
dell’Automobile (9°). Restano in classifica i musei romani Galleria
Borghese (5°) e Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (7°) e si
riconferma in ottava posizione la Collezione Peggy Guggenheim di
Venezia. Chiude in decima posizione il Museo di Trento, nuova entrata
nella Top 10 italiana dei Travellers’ Choice Musei 2016.
“É indubbiamente uno dei musei più famosi del mondo e mantiene quello
che promette” scrive un viaggiatore di TripAdvisor riferendosi al
Metropolitan Museum of Art di New York, che si riconferma per il secondo
anno consecutivo il museo più apprezzato a livello globale seguito dall’Art
Institute di Chicago (2°). Sul terzo gradino del podio mondiale si posiziona
il Palazzo d'Inverno e Hermitage di San Pietroburgo che guadagna la prima
posizione nella Top 10 europea, dove è accompagnato in seconda posizione
dal Musee d'Orsay di Parigi e al terzo posto dal Museo del Prado di Madrid.
La Galleria degli Uffizi di Firenze resta per un soffio fuori dalla Top 10 del
vecchio continente classificandosi undicesima.
top musei 2016
https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana
Un intervento per la lingua italiana
Evitiamo gli anglicismi
16 novembre 2016 p. 6
3 novembre 2014 p. 9
“Non esiste una via per la pace,
la Pace è la Via” (Dalai Lama)
Infatti 7 italiane su 10 propongono un menù alternativo rispetto alle
classiche ricette tradizionali, per sperimentare nuove ricette e gusti
inesplorati in assenza dei rispettivi partner. Nessuna rinuncia quindi, ma
solamente sperimentazione e curiosità di provare nuovi sapori: tofu (79%),
poké sushi (77%), seitan (75%), soia (72%) e pesto vegano (69%) sono gli
alimenti più utilizzati quest’anno dalle donne, che però non rinunciano a
pesce (72%), zucchine (67%) e melanzane (65%). Perde sempre più
terreno la carne di manzo e di maiale (24%), mentre a non risentire delle
novità culinarie sono i prodotti legati alla dieta mediterranea, ritenuta da
sempre un modello salutare.
È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab,
l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana,
condotto su circa 1200 italiani e un panel di 80 esperti dell’alimentazione,
attraverso un monitoraggio ‘online’ sui principali ‘social network’. “La
dieta mediterranea è ciò che ci riporta alle nostre origini – dice Valeria
Piccini, chef bi-stellata del ristorante Caino di Montemerano (GR) –
Ingredienti come l'olio extravergine, le verdure, i legumi, i cereali, il
pesce, la frutta, hanno creato con il tempo una dieta, ma soprattutto uno
stile di vita molto salutare. Sono proprio le donne ad apprezzare di più gli
alimenti della nostra dieta: i piatti più richiesti sono i passati di verdure o
di legumi, verdure alla griglia o bollite, il pesce e le minestre che fanno
parte della nostra tradizione. Per la festa della donna questa è la mia
proposta di menù: gelato di piselli con aceto balsamico tradizionale,
passata di ceci con calamaretti spillo e falsa cenere all'aglio bruciato. Pici
con pomodorini alla brace, alici fresche e bottarga, baccalà al vapore con
verdure di stagione olio al prezzemolo, minestrone crudo di frutta e
verdura con sorbetto alla mela verde”.
Ma quali sono i principali alimenti che finiranno sulle tavole delle
donne italiane mantenendo un legame forte con la dieta mediterranea?
Al primo posto troviamo il tofu (79%), un alimento diffuso soprattutto
nell’estremo oriente (Cina, Giappone, Corea). Si ottiene dalla cagliata del
latte di soia ed è un egregio sostituto del formaggio. Le donne lo amano
per la sua versatilità, perché si presta a mille preparazioni diverse come i
bastoncini di tofu croccanti per un aperitivo gustoso, fino alla mousse di
tofu alla frutta, per chiudere una cenetta in maniera prelibata. Al secondo
posto si posiziona il poké sushi (77%), una novità assoluta e ben recepita
in Italia. Si tratta della versione hawaiana del sushi, più creativa ma fatta
essenzialmente dagli stessi ingredienti di quello tradizionale: pesce crudo,
riso e verdure. Dal salmone ai crostacei fino alle uova di pesce, tra le
verdure preferite si aggiungono carciofi, capperi, cipolle, pomodori e
peperoncino piccante.
Al terzo posto resiste il seitan (75%), un alimento che si ricava dal glutine
del grano tenero, dal farro o dal khorasan, il grano turanicum. È l’ideale
per le diete vegetariane e vegane, ma soprattutto utile per creare ricette
gustose, senza doversi preoccupare del colesterolo. Il gratin di seitan e
verdure fonde questo particolare alimento al pomodoro, alle patate e al
basilico, attraverso una ricetta semplice e gustosa. In quarta posizione si
trovano tutte le ricette a base di soia (72%), seguite dal pesto vegano
(69%), entrato di prepotenza nell’alimentazione delle donne.
“La dieta mediterranea ha nella storia diverse connotazioni di abitudini
alimentari legate al territorio – afferma Mariangela Susigan, chef stellato
del Gardenia di Caluso, Torino – Nella bella stagione le donne della
Valchiusella riconoscono, raccolgono e cucinano le erbe spontanee ricche
di sostanze minerali, vitaminiche e curative che trovano sul territorio. Da
anni cucino queste erbe come la zuppa d’ajucca, bistorta e toma
d’alpeggio o il pesto d’aglio ursino dal sapore piccante ed elegante. Le
donne amano molto i miei piatti basati sulle erbe spontanee. Per la festa
della donna questa è la mia proposta: Insalatina di germogli di campo,
trota fario fumè , crescione di fonte, oxalis e salsa di nasturzio. A seguire
crema di fagioli, Piattella di Cortereggio, testina di vitello caramellata e
scampi, spalla di vitello all’agro di miele barbabietola scalogni e salsa
alle nocciole”.
Ma se nella cucina delle donne vige la novità, quali sono gli alimenti
che non mancano mai sulle tavole nonostante le tendenze innovative? Il pesce (72%) trova sempre spazio nella tavola di una donna, ritenuto
piatto essenziale oltre che salutare. Ricco di proteine e di grassi insaturi,
che sono ad alta concentrazione di omega 3, diventa difficile rinunciare ad
una trota salmonata piuttosto che ad una sogliola o ad un volpino. Seguono
frutta e ortaggi di ogni genere: leggeri, buoni e pieni di proprietà. E allora
al secondo posto ecco la zucchina (67%), una verdura sempre presente
nella dispensa delle donne. Oltre ad avere un bassissimo valore calorico (è
formata al 95% d’acqua), offre vitamina A, C e tanto potassio. Dal flan di
zucchine allo storione alle Torrette di zucchine, gamberi e carciofi, questa
preziosa verdura diventa una delle più grandi ispirazioni in cucina. Al terzo
posto si posiziona la melanzana (67%), una pianta appartenente al gruppo
delle Solanaceae. Dal gusto amaro, questo ortaggio ha la proprietà di
assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l’olio. Gli arrotolati di
salmone ripieni di verdure e formaggio (o tofu) sono una pietanza prelibata
che sarà di certo sulle tavole delle italiane durante la festa della donna.
Piatti innovativi accompagnati da prodotti mediterranei. Alla donna piace
sperimentare, provare nuovi sapori, senza dimenticare i cardini della cucina
italiana. Ma quali sono i principali alimenti che vengono messi da parte in
queste occasioni? La carne di manzo o di maiale (24%) viene utilizzata
sempre meno, colpevole di essere troppo grassa e causa dell’aumento del
colesterolo. Un alimento importante per la nostra dieta nonostante tutto,
ricco di ferro e proteine, che secondo i nutrizionisti però deve essere
limitato in una dieta sana e vincente. La frittura in generale (21%), che
comprende il pesce impanato, le verdure pastellate o le olive all’ascolana
non hanno molto successo, perché rappresentano una serie di pietanze
pesanti, soprattutto per il nostro fegato. Anche la selvaggina (18%) non
sembra fare colpo sulle donne, che ritengono questo tipo di carne dal gusto
troppo deciso. Dalla beccaccia al cinghiale fino al capriolo, sembra che
queste pietanze vadano molto più di moda tra gli uomini.
Sushi in versione hawaiana, involtini di tofu e zucchine o spezzatino di seitan,
quando l’uomo non c’è le donne ballano… in cucina
LE DONNE HANNO UN UDITO
MIGLIORE DEGLI UOMINI
Gli studi scientifici rivelano come la sensibilità uditiva peggiori con
una velocità doppia nel sesso maschile e come in generale le donne
abbiano, almeno fino ai 50 anni, una soglia uditiva superiore alle
frequenze del parlato. Questa migliore capacità di ascolto femminile
potrebbe in parte spiegare, secondo alcuni esperti, le diverse doti
linguistiche e di apprendimento delle donne, notoriamente maestre
nell’“arte del chiacchierare”. Secondo Alessandro Martini, professore
di otorinolaringoiatria all’Università di Padova “La spiegazione del
miglior udito delle donne va ricercata in parte nell’azione ormonale
protettiva che nel sesso femminile interviene tra i 30 e i 50 anni, ma
anche nella maggiore esposizione al rumore del sesso maschile nelle
attività ludiche e in quelle lavorative”.
16 novembre 2016 p. 7
“La vera conoscenza, è sapere i limiti
della nostra ignoranza” (Confucio)
BUON VIVERE - GALATEO A TAVOLA:
LE REGOLE DI ‘BON TON’
PER MANGIARE NEL MONDO
è un segno di grande apprezzamento del pasto appena consumato e un
modo per “ringraziare” il padrone di casa per l’ottimo cibo. Se non fanno
‘rumore’, non si gustano propriamente. O almeno così dicono i
giapponesi: quando si mangiano i tipici noodles si devono gustare facendo
rumore. Aspirarli tra le labbra, inoltre, li raffredda più velocemente e
contemporaneamente mostra apprezzamento per il piatto. Piatto pulito?
Meglio di no. O almeno non in Cina. Se infatti in alcuni paesi pulire il
piatto non lasciando resti di cibo significa averlo apprezzato tanto da
averne mangiato fino all’ultimo boccone, in Cina l’interpretazione è
totalmente differente. Vorrebbe dire che lo chef non ha cucinato
abbastanza cibo da sfamarvi…se non volete offenderlo dunque, meglio
lasciare qualche briciola e dimenticarvi la tanto amata ‘scarpetta’.
In Giappone una regola non scritta è “non riempitevi mai il bicchiere
da soli”. Sarebbe un’ammissione di alcolismo. Dovete per prima cosa
riempire il bicchiere di chi vi siede accanto e aspettare che loro ricambino
il favore. Inoltre, assicuratevi di non iniziare a bere prima che tutti al
vostro tavolo abbiano il bicchiere pieno.
In Armenia, dove chi ha la sventura di prendere l’ultimo bicchiere di
una bottiglia è obbligato a pagare la successiva.
In Portogallo mai chiedere sale e pepe. Non fatelo mai e poi mai se
non volete offendere lo chef. Chiedere sale e pepe, infatti, è considerato
estremamente maleducato perchè vuol dire che il pasto servito manca
totalmente di gusto.
E in Italia? Una delle abitudini che gli stranieri mostrano quando
visitano l’Italia, e che fa inorridire gli italiani, è bere il cappuccino a
pranzo o a cena come bevanda principale per accompagnare pasta o pizza.
“Ci rivolgiamo a voi allora, turisti inglesi e tedeschi, la prossima volta
che venite in Italia evitate questa strana abitudine” è l’appello di
lastminute.com, che ha promosso la raccolta delle 10 regole del galateo
più strane da rispettare a tavola in cui ci si può imbattere in giro per il
mondo.
Beh sembra proprio che le regole di bon ton a tavola continuino a
perseguitarci anche da adulti, specialmente in vacanza in un Paese
straniero. E se è vero che, come emerge dal sondaggio di
www.lastminute.com, il cibo è uno degli elementi chiave per la vacanza
perfetta degli italiani (57%), unito a quello di viaggiare fuori dall’Italia
(64%), c’è da scommettere che i nostri connazionali avranno molto da
raccontare in fatto di strane regole scovate in giro per le tavole del mondo.
Ecco allora una raccolta delle 10 regole del galateo più strane da rispettare
a tavola in cui vi potete imbattere (o magari avete già avuto modo di
sperimentare) in giro per il mondo.
La Francia ci ha abituati a bizzarre regole e tradizioni in vari campi,
ma tra queste ce n’è una davvero originale. Se state mangiando un’insalata
in uno dei tipici tavolini dei bistrot francesi, non azzardatevi a tagliare le
foglie con il coltello. Il perchè è presto detto: nel passato, quando i coltelli
erano fatti d’argento, si ossidavano a contatto con l’aceto diventando neri.
Anche se oggi il materiale usato non è più l’argento, la tradizione è rimasta
intatta.
La Corea del Sud è nota per la sua forte cultura tradizionalista fatta
di totale rispetto per le persone più anziane. Quindi, se vi trovate a tavola
con commensali locali, non toccate cibo prima che la persona più anziana
al tavolo non abbia cominciato a mangiare...potreste essere considerati
estremamente irrispettosi.
In alcune regioni del Medio Oriente, dell’India e in
alcuni paesi africani, i mancini hanno decisamente vita dura. Già,
perchè quando si è a tavola è obbligatorio l’uso della mano destra per
mangiare...alla sinistra toccano compiti molto meno “elitari” quali curare
la propria igiene personale. Se proprio si è impossibilitati ad usare la mano
destra a tavola, meglio scusarsi prima ma non toccare il cibo per nessun
motivo.
In terra cinese il ruttino libero non è considerato una pratica
irrispettosa e maleducata come in quasi la totalità degli altri paesi. Ma anzi
Quante volte vi siete sentiti dire, soprattutto da piccoli, “non masticare a bocca aperta”, “non
parlare con il cibo in bocca”, “non appoggiare i gomiti sulla tavola”!
I testi delle canzoni sono su Google
Il motore di ricerca più utilizzato della Rete integra ora una nuova funzionalità dedicata agli amanti della musica, la piattaforma metterà infatti a
disposizione i testi delle canzoni ricercate dagli utenti. Ciò eviterà di dover accedere ai siti Web dedicati per leggere le parole di un brano, con buona
pace di chi gestisce progetti di questo tipo.
Tale aggiornamento è stato possibile grazie ad un accordo con il servizio ‘LyricFind’, se si desidera reperire un testo e visualizzarlo immediatamente sul
proprio browser Web basterà utilizzare una chiave di ricerca composta dal titolo di una canzone seguito dal termine "testo". Quest'ultimo risulterà
disponibile in cima ai risultati proposti da Big G. È però necessario sottolineare che i testi non verranno mostrati integralmente, il motore di ricerca si limiterà infatti a proporne un'anteprima. Per leggere
il testo per intero si dovrà ‘clickare’ sul link a corredo che redirezionerà l'utente su Google Play. Qui, oltre al testo per intero, vi sarà anche una proposta
di ascoltare il brano su Play Music attivando un abbonamento.
Questa nuova funzionalità non ha mancato di suscitare perplessità e polemiche, sono molti infatti i servizi online che propongono i testi delle canzoni tra
i loro contenuti. Anche in questo caso Google sembrerebbe voler approfittare della sua posizione dominante nel mercato nel mercato delle ricerche per
conquistare traffico e nuova utenza.
Da questo punto di vista andrebbe però ricordato che non pochi siti Web che permettono di visualizzare i testi delle canzoni agiscono illegalmente, si
tratta infatti di opere di proprietà dei rispetti autori che sono tutelate dalle leggi sul copyright. Nel caso specifico, Mountain View agisce invece
legalmente perché LyricFind è autorizzata a gestire i testi in oltre 100 paesi del mondo.
“C'è un solo bene: il sapere.
E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)
16 novembre 2016 p. 8
Sono passati più di quindici anni da quando Vinnie Sannino è emigrato in
America, imbarcandosi di nascosto su una nave. Là ha avuto successo, è
diventato campione mondiale di pugilato nella categoria dei
mediomassimi. Ma il suo ultimo avversario, un pugile di colore, è morto,
e lui non se l’è più sentita di continuare. Adesso è tornato per inseguire
l'amore mai dimenticato, Cettina, la ragazza che alla sua partenza aveva
pianto disperata. La vita, però, è andata avanti anche per lei, che ora è
donna e moglie. Vedova, anzi: perché il marito, un ricco commerciante,
viene trovato morto. Qualcuno lo ha assassinato finendolo con un pugno
alla tempia, simile a quello che, in una sera maledetta, Vinnie ha vibrato
sul ring dall'altra parte del mondo. Mentre la città è percossa da una
pioggia autunnale che sembra non voler cessare, il commissario Ricciardi
si trova faccia a faccia con la forza dei sentimenti. Sentimenti resistenti
come scogli nel mare. Sentimenti che si agitano anche dentro di lui.
Sentimenti che salvano, e che uccidono. Questa la trama di “Serenata
senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi” di Maurizio de
Giovanni (Einaudi). L’autore nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e
lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un
racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella
Napoli degli anni Trenta.
Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile
Libero, che comprende “Il senso del dolore”, “La condanna del sangue”,
“Il posto di ognuno”, “Il giorno dei morti”, “Per mano mia”, “Vipera”
(Premio Viareggio, Premio Camaiore), “In fondo al tuo cuore” e “Anime
di vetro”. Nel 2012 esce per Mondadori “Il metodo del Coccodrillo
(Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l'ispettore Lojacono, ora
fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata
nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel
2013 è uscito il secondo romanzo della serie, “Buio”, nel 2014 il terzo,
“Gelo”, e nel 2015 il quarto, “Cuccioli”). Nel 2014, sempre per Einaudi
Stile Libero, de Giovanni ha pubblicato anche l'antologia “Giochi
criminali” (con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo
Lucarelli). In questo libro appare per la prima volta il personaggio di
Bianca Borgati, contessa Palmieri di Roccaspina, sviluppato in “Anime
di vetro”. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo “Il resto della
settimana”. Per Einaudi è uscito nel 2016 “Il metodo del coccodrillo”.
Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia,
Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. De
Giovanni è anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della
sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali.
di uomini rustici e ingenui, si intenderà
sostenere una calcolata menzogna, in
quanto si trattò, invece, della primizia
della gioventù cittadina – si legge in un
brano del libro -, di un gruppo di giovani
donne e giovani uomini facoltosi e ben
inseriti socialmente che avevano i mezzi
culturali e sociali per valutare appieno il
peso delle loro scelte. Scelte che, infatti,
si rivelarono determinanti per loro, per la
loro piccola città e per l’intera società”.
Chiara Mercuri si è specializzata in
Storia medievale in Francia. È autrice di
molti studi scientifici.
In “Francesco D’Assisi. La storia negata”
(Laterza), Chiara Mercuri ha condotto
una ricerca testarda, durata per anni e
che, alla fine, ha avuto successo. Ha
ricostruito così, sulla base di fonti non
ufficiali, la vita e l'insegnamento di
Francesco d'Assisi, un ritratto inedito dal
quale emerge un uomo di profonda
cultura, deciso fino alla durezza, ma
amorevole verso i suoi compagni. “Il
lettore faccia attenzione che, quando –
nella seconda metà del Duecento – si
cercherà di presentare il primitivo
movimento francescano come un gruppo
“LA DEA DEI ROBOT” di Tito Gaudio
Torino, anni sessanta. Grazie al richiamo della Fiat, la città
viene invasa da un’ondata migratoria senza precedenti.
Arriva gente dal Sud ma anche da altre regioni. Nel 1961 la
capitale subalpina raggiunge il milione di abitanti e diventa
la terza città meridionale d’Italia, dopo Napoli e Palermo.
Di fronte a centinaia di migliaia di immigrati e dal mix di
mentalità e cultura, Torino è colta impreparata. Lo
strapotere della Fiat determina conflitti sociali enormi. È
convinzione comune che chi approda sotto la Mole non può
che andare a fabbricare automobili. Invece, oltre
all'ingombrante presenza del gigante dell’auto, la città è un
fiorire continuo e spontaneo di piccole e medie imprese nel
settore della meccanica di precisione e dell’elettronica più
avanzata. Una di queste aziende hi-tech è la Dea (Digital
Electronic Automation). Nata in un garage nel 1962, la
società inventa il primo robot di misura al mondo, una
macchina rivoluzionaria in grado di verificare, da sola e con
precisione micrometrica, la carrozzeria di un’automobile o
l’ala di un jet. Il successo è immediato e globale.
Un libro uscito da poco “La dea dei robot”, di Tito Gaudio,
Cartman Edizioni, 256 pagine, racconta la nascita e i primi
passi dell’azienda piemontese che ha dato vita alla
meccatronica (tecnologia nata dal matrimonio tra la
meccanica e l’elettronica). Un mondo affascinante e
complesso che l’autore scopre e vive in prima persona. Il
volume, infatti, è un reportage, appassionato e minuzioso,
della prima di giornata di lavoro di un giovane apprendista
del Sud in una fabbrica del Nord, in un clima lontano mille
miglia dalla catena di montaggio e dalle lotte operaie, in un
ambiente dove entusiasmo e passione la fanno da padrone.
“IO E TE FRA TRAMONTO E ALBA” di Gaia Gentile
Versi e suggestioni compongono il nuovo lavoro della pluripremiata poetessa Gaia
Gentile, dal titolo Io e te fra Tramonto e Alba. Sentimenti forti e profondi animano
queste righe in cui la sensibilità dell’autrice si sofferma sull’amore, sul mondo
attuale, su figure dimenticate. Come Circe e Ulisse, il loro amore, la loro passione.
Gaia Gentile (Roma, 1975), laureata in Lingue e Letterature Straniere e in DAMS, è
regista, drammaturga e docente di Inglese e Francese. Ha scritto e diretto Merimia
(2013-2015), Dysis-Eos Kai Eos – Tramonto e Alba (2014), Lui, Lei Poemusica
(2011-2012), Evanescenze Corrotte (2009), Fluttuazioni Danzanti di Parole e Suoni
(2008). Ha vinto molti premi e ha conseguito l’Attestato di Merito al Premio
Internazionale di letteratura Alda Merini, IV edizione, settembre 2015; terza
classificata per la sezione Poesia Edita dell’ottava edizione del Premio Letterario
Internazionale di Poesia e Narrativa “Città di Recco”, maggio 2014; prima classificata
per la sezione Poesia dell'undicesima edizione del Premio Letterario Nazionale
“Carver”, ottobre 2013; Il Granchio nell’Onda(2011), terzo classificato per la sezio-
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come
fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)
“SERENATA SENZA NOME” di Maurizio De Giovanni
ne Poesia Edita della sesta edizione del premio letterario
“Giovane Holden”, settembre 2012; finalista al Premio
Letterario “Nabokov”, edizione 2012. Nel 2014 ha vinto il
“Premio Pavoncella” alla creatività femminile come
eccellenza per creatività artistica. Con Infinito Edizioni ha
pubblicato anche Il granchio nell'onda (2011) e Merimia
(2013).
“FRANCESCO D’ASSISI, LA STORIA NEGATA” di Chiara Mercuri
“Qualunque petto amor d’Italia
accende” (G. Leopardi)
16 novembre 2016 p. 9
teatro
cinema
Mamma Mia Film è una nuova società
di distribuzione di film italiani
www.mammamiafilm.com
La particolarità di Mamma Mia Film è di distribuire delle
commedie italiane in contemporanea con l'uscita in Italia.
È un'iniziativa nuova, divertente, vale la pena sostenerla andando
a vedere i film in programmazione nei cinema aderenti in Belgio
e Lussemburgo. A Bruxelles e regione i film saranno distribuiti
nei cinema ‘Kinepolis’ e ‘Imagibraine’.
- 15 dicembre : FUGA DA REUMA PARK (2016, 90’, v.o., st.
fr.) di Aldo, Giovanni, Giacomo e Morgan Bertacca, con
l'amichevole partecipazione di Ficarra e Picone
- 21 dicembre : NATALE A LONDRA – DIO SALVI LA
REGINA (2016, 90’, v.o., non sottotitolato) di Volfango De
Biasi, con Lillo, Greg, Nino Frassica e Paolo Ruffini.
La presentazione dei 2 film è disponibile sul sito internet.
(LA SUPERCHERIE)
di CARA
A BRUXELLES
Giovedì 1 dicembre – ore 20:30
Venerdì 2 dicembre – ore 13:30
Sabato 3 dicembre – ore 20:30
Con : Angelo Dello Spedale, Laura Liberatore,
Laurence Damelio, Romain Delhoux, Marco Fabbri,
Céline Estenne
Regia di : Monique Lenoble
Teatro “Espace Senghor”
366 chaussée de Wavre
1040 – Bruxelles
info@senghor.be – www.senghor.be – 0032 (0)2-230.31.40
musica ELIO E LE STORIE TESE • YES WE CAN’T (Sì, NOI CANTIAMO)
European Tour 2017
Giunti al giro di boa di struzzo dei loro primi 35 anni di vita,
gli Elio e le Storie Tese si affacciano sul mercato estero. Cosa cambierà nel 2017?
Il famigerato complesso tutto-simpatia si reca oltreconfine per diversi scopi: scongiurare l’effetto-domino innescato da Brexit (l’uscita di Brescia dalla
Lombardia) ed evitare che gli stati membri abbandonino il condominio Europa per il nervoso; portare la propria musica a chi sta peggio di noi
(Ungheria, Belgio, Germania) a chi sta uguale a noi (Francia, Confederazione Elvetica, Spagna) e a chi sta meglio di noi (Lussemburgo, Regno Unito);
alzare qualche euro. Elio canterà nella lingua dei paesi di volta in volta visitati – compreso il fiammingo – ma solo nel pensiero; la voce sarà in italiano,
che è l’idioma più bello del mondo: prova ne è il fatto che se vai in libreria e prendi Harry Potter è in italiano, idem i film al cinema nella stragrande
maggioranza dei casi. Le Storie Tese suoneranno l’esperanto della musica, cioè il linguaggio che unisce tutti i popoli in nome del beat (capelloni). Il tour
europeo sarà il banco di prova internazionale di una band che ha fatto della fratellanza fra le genti il proprio vessillo, basti pensare a canzoni come
Cateto (che parla dell’amore fra due persone di diverse nazionalità), La Canzone Mononota (viene citata Cuba e si fa allusione al Brasile), La Terra Dei
Cachi (riferimenti all’Italia). Sarà anche l’occasione per sradicare nel pubblico straniero la convinzione che Bacio – brano del 1999, poco considerato da
noi e osannato altrove – sia l’unica hit targata EelST. Se volete seguire come stalker i vostri beniamini in giro per stati membri e non, prenotate per
tempo i voli e il torpedone!
Ecco gli appuntamenti di marzo 2017:
2 - Budapest (HU) • Istituto Italiano di Cultura ; 3 - Berlino (DE) • Kesselhaus ; 4 - Cologne • Essigfabrik ; 5 - Mainz (DE) • Frankfurther Hof
8 - Lussemburgo (LU) • Rockhal * ; 9 - Amsterdam (NL) • Melkweg ; 10 - Bruxelles (BE) • La Madeleine ; 11 - Londra (UK) • o2 Shepherd's Bush
Empire ; 12 - Parigi (FR) • Le Bellevilloise ; 14 - Madrid (ES) • Sala But ** ; 15 - Barcellona (ES) • Sala Razz Matazz 2
17 - Zurigo (CH) • Volkshaus ; 18 - Lugano (CH) • TBA
* dress code: top di strass (colori fluo) e collant sopra i pantaloni - ** è obbligatorio mandare messaggini tutto il tempo
Messaggio degli EelST ai loro connazionali che si troveranno oltralpe e oltrepireneo in quel periodo: “Se ci incrociate in giro con la corriera o
l’aereoplano, fateci i fari così ci salutiamo come gli italiani che si incontrano all’estero e trovano entusiasmante che uno sia di Pistoia e l’altro di
vicino Vicenza. Ciao! Ci vediamo all’estero! Hai presente, dove c’è quel baretto nel piazzale davanti all’edificio giallo con le scritte.”
https://www.facebook.com/events/1130225940405230/
Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles
Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles
Parlamento Europeo
www.europarl.europa.eu / www.europarl.it
Commissione Europea
www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia
Consiglio dell'Unione Europea
www.consilium.europa.eu
Corte di giustizia delle Comunità europee
www.curia.europa.eu
Comitato economico e sociale
www.eesc.europa.eu
Comitato delle regioni
www.cor.europa.eu
Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea
www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/
EUR Info Centres
www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network
Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia
http://www.associazionease.eu/
Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo
di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi
Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un
parere professionale, può rivolgere un quesito ai componenti dell’associazione. I Consulenti dell’Associazione Sviluppo Europeo forniranno
un’assistenza di base, mentre ulteriori approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.
Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informa-
zioni, news ed approfondimenti sulle materie trattate ; chiunque desideri
presentare un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita. Chiunque
desideri curare una Rubrica potrà proporsi scrivendo a:
presidenza@associazionease.it.
L’Associazione consente ai propri collaboratori e sostenitori di ottenere
maggiore visibilità e instaurare nuovi rapporti in un contesto europeo.
a chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professio-
nisti, artisti, a sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto
gratuito su cui contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali
acquisiti, mettendo anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica
individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un
sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare
un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.
Verso l'armonizzazione delle regole per i
divorzi e le morti internazionali
L'Europa sta preparando nuove regole per la determinazione del foro competente in
caso di divorzio e la morte internazionale. Una volta stabilito, si applicheranno nei 18
paesi che hanno voluto rafforzare la cooperazione in questi settori.
Le procedure relative a divorzi e decessi internazionali costano circa 1,1 miliardi di euro
all'anno in diversi Stati membri i cui giudici devono risolvere i conflitti di giurisdizione.
Per facilitare la separazione di coppie internazionali, gli eurodeputati hanno votato
nuove regole per determinare il giudice competente e la legge applicabile per i beni di
coppie internazionali.
Il progetto di regolamento
Una volta adottato, propone che tutti i beni di famiglia, indipendentemente dalla loro
natura (mobili o immobili) e la loro posizione, sono soggetti alla legge dello Stato in cui
hanno stabilito la loro prima residenza abituale comune dopo celebrazione del
matrimonio o, in mancanza di cittadinanza comune dei coniugi al momento della
celebrazione del matrimonio o quello con cui i coniugi hanno congiuntamente il legame
più stretto, al momento del matrimonio.
In alcune situazioni, i coniugi potrebbero optare per la legge dello Stato in cui almeno
uno dei coniugi o futuro coniuge ha la residenza abituale al momento della conclusione
del contratto di matrimonio. La loro scelta può essere indossato sullo stato di cui uno
dei coniugi o futuri coniugi è cittadino, al momento della firma dell'accordo.
Con il nuovo accordo, "le coppie internazionali, indipendentemente dal tipo della loro
unione beneficeranno di sicurezza giuridica e un migliore accesso alla giustizia", ha
detto Jean-Marie Cavada, relatore del Parlamento europeo.
“Per essere italiani nel mondo,
dobbiamo essere europei in Italia”
(Gianni Agnelli)
16 novembre 2016 p. 10
18 paesi Una volta in vigore, le nuove regole si applicheranno ai 18
paesi che hanno voluto unirsi alla cooperazione rafforzata,
cioè Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania,
Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lussemburgo,
Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia
e Svezia. Gli altri Stati membri sono liberi di aderire in
qualsiasi momento dopo la sua adozione. A questo
proposito, l'Estonia ha annunciato l'intenzione di partecipare
a questa cooperazione dopo la sua adozione. Un totale di 16
milioni di coppie internazionali che vivono nell’UE
beneficieranno dal nuovo dispositivo.
L’Europa è più sana di quanto
molti credono
La vera malattia in Europa
sono i suoi oppositori (Jacques Delors)
notizie dall’europa
VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu
è in rete con una pagina riservata a
"Il Botteghino"
lo staff di BottegArte e
“IL BOTTEGHINO”
....
16 novembre 2016 p. 11
Cancellara (Pz)
cerimonia dedicata ai "Caduti e
Dispersi in Guerra"
di Franca Caputo
Si è svolta giovedì, 10 novembre, la cerimonia
commemorativa dedicata ai “Caduti e Dispersi in guerra”.
La manifestazione, articolata in due momenti, ha avuto
inizio nella mattinata dinanzi al Municipio dove una folla
numerosa di cittadini, alunni, rappresentanze civili e
militari, ha assistito alla solenne cerimonia
dell’Alzabandiera. In seguito, un corteo guidato dalla
Fanfara dei Bersaglieri si è diretto verso la Chiesa
dell'Annunziata per partecipare alla celebrazione della
Santa Messa. Durante l’Omelia, il parroco, don Giuseppe
Calabrese, ha esaltato il sacrificio di coloro che
immolandosi hanno permesso alle future generazioni di
beneficiare della pace e del benessere. Al termine della
celebrazione Eucaristica, il sindaco Francesco Genzano ha
ringraziato uno ad uno coloro che hanno preso parte
all'evento, in particolare Biagio Cillo per il suo costante e
silente impegno. Inoltre, rivolgendosi ai ragazzi, li ha
esortati a soffermarsi davanti all'elenco scolpito sulla
Lapide dei Caduti, proprio come faceva lui da bambino, per
cercare il cognome di un familiare e sentirsi orgoglioso che
nelle sue vene scorre il sangue eroico di un suo antenato.
Infine, gli alunni della scuola Media e Primaria con una
coinvolgente rappresentazione hanno testimoniato le atroci
sofferenze subite dai soldati al fronte. Al rientro dalla
Chiesa, sulle note di canti patriottici e sui versi di una
commovente poesia recitata dal Sindaco, è seguita la
deposizione di due corone d’alloro. La mattinata si è
conclusa con l’inaugurazione e la visita - presso i locali
comunali - della mostra itinerante: “dalla Grande Guerra
ad oggi”, fiore all'occhiello della manifestazione per la
ricchezza di scene suggestive, la ricostruzione di
accampamenti, trincee e molto altro. Inoltre, una collezione
di elmi, medaglie, berretti, divise e cimeli vari, custoditi
come reliquie, hanno lasciato i visitatori senza fiato. Nel
tardo pomeriggio, il prosieguo della cerimonia è avvenuto
presso ’ex Teatrino, per un convegno "In memoria della
Grande Guerra". Il Sindaco, dopo i saluti iniziali, ha
accolto con un caloroso ringraziamento due stimati ospiti:
l’avv. Rocco Di Bono, autore del libro “Dal Bradano al
Piave” e il prof. Rocco Galasso, Presidente dell’Istituto
Nastro Azzurro, nonché grande ricercatore storico in
campo militare e noto per la sua poliedrica personalità.
L’avv. Rocco Di Bono, ha presentato il suo libro partendo
da un ritratto di vita quotidiana dei nostri nonni che, da un
assolato campo di grano, si sono ritrovati scaraventati in
campo di guerra tra mille tribolazioni. Il prof. Galasso
ripercorrendo le tappe più significative della Guerra, ha
precisato che - in proporzione alla quantità degli abitanti -
la Basilicata ha il triste primato di avere il numero più alto
di Caduti e Dispersi e di Decorati al valore ed il minor
numero di disertori. In una armoniosa alternanza di
interventi, i due ospiti hanno esaltato le gesta eroiche di
semplici soldati, tutti giovanissimi, nonché la grande
umanità del popolo lucano. Infine il prof. Galasso, di
concerto con il sindaco, nel ricordare i superstiti della
guerra, ha lanciato un appello affinché i loro sacrifici non
rimangano nell'oblio e avviare, a tal fine, un lavoro di
ricerca non solo sui Caduti, ma anche su quanti ex
combattenti fecero ritorno alle loro case, affinché siano
ricordati come veri eroi.
A NEW YORK IN VETRINA
LE ECCELLENZE
ENOGASTRONOMICHE
LUCANE
Si è svolta sabato 12 novembre, a New
York, durante la prima settimana della
“Cucina Italiana nel Mondo”, la ‘chef
competition’ prevista all’interno del
programma “Basilicata Meeats New York”
del progetto “Mapping Basilicata” di
Sviluppo Basilicata. La competizione,
svoltasi presso il ristorante “Marco Polo”,
ha visto sfidarsi cinque chef che hanno
preparato diversi piatti della cucina tipica
lucana, preparati rigorosamente con i
prodotti del marchio “Basilicata Fine
Foods”. “Una importante vetrina, quindi, -
spiega la nota di Sviluppo Basilicata - per
far conoscere le eccellenze agroalimentari
lucane agli chef e ai ristoranti americani e
un’occasione unica per le imprese made in
Basilicata per affermarsi sul mercato
statunitense al fine d’incrementare la
propria quota di export”. La giuria ha
valutato i 5 piatti in gara secondo uno
schema preciso. La premiazione dei due
vincitori avverrà nei prossimi giorni e come
premio in palio ci sarà una “chef
experience” in Basilicata che prevedrà
visite ad aziende agricole locali e
collaborazioni con ristoranti e chef lucani
per scoprire il territorio e realizzare
un’esperienza professionale tutta italiana.
Inoltre dal 15 novembre sarà attivo, fino al
20 novembre, un photo-contest gratuito e
aperto a tutti i clienti presenti nei ristoranti
che potranno fotografare i piatti della
tradizione proposti, condividendo gli scatti
su Facebook. All’autore della fotografia
che riceverà più “like” verrà offerta una
cena per due persone presso il ristorante
italiano a New York, “Marco Polo”.
TUTTO PRONTO PER LA
SETTIMANA DELLA
CUCINA ITALIANA
dal 21 al 27 novembre
1) Valorizzare la tradizione culinaria
dell’Italia come segno distintivo del vivere
all’italiana. 2) Promuovere la qualità dei
prodotti per diffondere i valori della
sostenibilità ambientale, della lotta agli
sprechi alimentari e del rispetto per il cibo. 3)
Far conoscere alla Cina, attraverso la cucina,
la ricchezza del territorio italiano e del suo
patrimonio di storia e tradizioni.
È quanto si propone la prima Settimana della
Cucina Italiana in Cina, presentata nei giorni
scorsi presso l’Auditorium dell’Istituto
Italiano di Cultura, durante una conferenza
stampa organizzata dall’Ambasciata d’Italia
in Cina in collaborazione con lo stesso
Istituto, ICE e Camera di Commercio
Italiana.
L'iniziativa si svolgerà dal 21 al 27
novembre, in contemporanea con oltre 100
Paesi al mondo. Oltre 70 gli eventi in
calendario, in tutte le principali città del
Paese: da Pechino a Shanghai, da Chongqing
a Guangzhou, da Xi’an a Hong Kong. Un
menu di eventi ampio e variegato, per
rispondere ai gusti di tutti: dai laboratori di
cucina, alle cene tematiche, dal food design
alle proiezioni di film, dalle degustazioni di
cibo e vino, alle presentazioni di libri e
prodotti tipici. L'iniziativa, che prosegue
l'esperienza di Expo Milano 2015, sarà
sviluppata anche con la collaborazione di
chef italiani. Tra i principali appuntamenti,
un viaggio tra cucina e cinema con il film
Caffé di Cristiano Bortone, i percorsi culinari
tematici dei ristoranti del marchio “Ospitalità
Italiana” e in chiusura la cena di Gala della
Camera di Commercio Italiana in Cina.
EXPO 2020
L'ITALIA ADERISCE ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI DUBAI
Il 7 novembre il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha comunicato l’adesione
ufficiale dell'Italia a Expo 2020 in occasione dell'incontro a Dubai con Ahmed Bin Saeed
Al Maktoum, Presidente del Comitato organizzatore di EXPO Dubai 2020. Il tema sarà
“Connettere le menti, creare il futuro”.
ALLEVI IN TOUR IN EUROPA
Continuano i festeggiamenti per i 25 anni di attività live di Giovanni Allevi. Nel
"Celebration Symphonic Tour", tra dicembre 2016 e gennaio 2017, l'artista si esibirà nel
triplice ruolo di compositore, pianista e direttore d'orchestra ed eseguirà quei brani che lo
hanno reso uno dei compositori contemporanei più amati a livello internazionale. A
Catania il 14/12 al Teatro Metropolitan, a Napoli il 16/12 al Palapartenope, a Firenze il
05/01/2017 al Obihall, a Torino il 06/01/2017 al Teatro Colosseo, a Roma l'08/01/2017
all’Auditorium Parco della Musica. Parallelamente Giovanni Allevi si esibirà anche con
una tournée di pianoforte solo, il "Celebration Piano Tour", che toccherà diverse città
italiane ed europee, tra cui Londra, Zurigo, Dublino e Bruxelles. L'artista ripercorrerà i 25
anni di composizioni che lo hanno portato a vendere oltre un milione di dischi solo in
Italia. Le date già in calendario sono: Lugano il 17/12 al Teatro LAC, Spoleto il 23/12 al
Teatro Gian Carlo Menotti, Genova il 27/12 al Politeama e, nel 2017, a Bruxelles il 26/02
al Bozar, a Dublino il 27/02 alla National Concert Hall, a Zurigo il 07/03 al Kaufleuten e a
Londra il 10/03 alla Cadogan Hall.