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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE
042 - 2017 - 10 Giugno 2017
REDAZIONE: Raffaele Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO DIRIGENTI SCOLASTICI FLC
SINDACATO – PARLAMENTO
01. Voucher: CGIL, voto in Commissione bilancio fatto grave. Firma l’appello “Schiaffo alla democrazia”
DIRIGENTI SCOLASTICI
02. PORTFOLIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: PROROGA
03. La mobilitazione dei dirigenti scolastici continua
VERSO IL CONTRATTO
04. Rinnovo contrattuale comparto “Istruzione e Ricerca” e relativa area dirigenziale: convocazione Miur 14 giugno 2017
SINDACATO – POLITICA SCOLASTICA - PARLAMENTO
05. Segreterie scolastiche: i sindacati chiedono al MIUR un incontro urgente per il sovraccarico di lavoro
06. Conferenza Stato Regioni: le nuove “Linee Guida” sui Tirocini extracurriculari
07. Piattaforma S.O.F.I.A: i chiarimenti del MIUR
08. La lingua italiana e la crisi della comunicazione
linguistica
PERSONALE: MOBILITA’ – UTILIZZAZIONI – CHIAMATA PER COMPETENZE
09. Mobilità scuola 2017/2018: docenti, pubblicati i
movimenti della scuola primaria
PERSONALE: ORGANICI DOCENTI –ATA –ITP – INIDONEI
10. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, i posti in organico per la mobilità professionale
11. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, ulteriori precisazioni del MIUR
NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
12. Obbligo di vaccinazione: pubblicato il decreto legge
13. Cyberbullismo: la legge pubblicata in Gazzetta
ALLEGATI
nota 1182 del 8 giugno 2017 proroga al 31 luglio termine chiusura funzioni per
compilazione portfolio ds
decreto ministeriale 316 del 25 maggio 2017 costituzione osservatorio
valutazione dirigenza scolastica
accordo conferenza stato regioni del 25 maggio 2017 linee guida in materia di
tirocini formativi e di orientamento
nota 25134 del 1 giugno 2017 chiarimenti utilizzo piattaforma sofia per
formazione personale docente
documento fondazione di vittorio proteo fare sapere lingua italiana crisi della
comunicazione linguistica una sfida democratica
bollettino esiti movimenti scuola primaria e tabulato posti liberi dopo la mobilita
2017 2018
prospetto contingente mobilita professionale licei musicali a s 2017 2018
decreto legge 73 del 7 giugno 2017 disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale
LEGGE 29 maggio 2017, n. 71 – CYBERBULLISMO - Gazzetta Ufficiale
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SINDACATO – PARLAMENTO
01. Voucher: CGIL, voto in Commissione bilancio fatto grave. Firma l’appello “Schiaffo alla democrazia”
Camusso: “Se qualcuno pensa di
contrapporsi alla volontà dei cittadini,
continueremo la nostra battaglia. Non
c'è nessun vuoto normativo, si vuole
deregolamentare il lavoro. La risposta
è nella Carta”.
Il voto del 27 maggio 2017 in Commissione bilancio con cui si vogliono reintrodurre i voucher è
un fatto grave. Ci troviamo di fronte a una norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni
di lavoratori che hanno firmato i referendum”. È quanto si legge in una nota della Cgil.
“Una norma che contraddice le stesse decisioni assunte dal governo – aggiunge il sindacato di
Corso d’Italia – e che viene votata dalle opposizioni di destra e respinta da parte consistente
della maggioranza”.
“La Cgil – conclude la nota – apprezza la coerenza e la sensibilità di quei parlamentari che hanno
votato contro l’introduzione dei nuovi voucher, continuerà la mobilitazione e adotterà tutte le
misure di contrasto possibili affinché i ‘buoni lavoro’ restino un cattivo ricordo del passato”.
Intanto, la Cgil ha lanciato una giornata di mobilitazione. Appuntamento sabato 17 giugno
2017 a Roma per una grande manifestazione nazionale.
ALLEGATI
Leggi l’emendamento commentato dalla CGIL
appello cgil e modulo raccolta firme contro il ripristino dei voucher
Testo dell’appello “Schiaffo alla democrazia”, Firma anche tu! FIRMA l’appello
online
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DIRIGENTI SCOLASTICI
02. PORTFOLIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: PROROGA
Differito al 31 luglio 2017 il termine
ultimo per la compilazione on line del
Portfolio del Dirigente scolastico. Le
funzioni sono attive sul Portale del
Sistema nazionale di valutazione.
Il Miur ha comunicato con nota 8 giugno 2017 prot. n. 1182 il differimento della scadenza
per la compilazione del Portfoglio, facendo seguito alle richieste pervenute in merito
all'opportunità di avere a disposizione più tempo per la compilazione del Portfolio in questo
periodo dell'anno scolastico già denso di impegni per i Dirigenti scolastici.
Per la compilazione del Portfolio i Dirigenti scolastici dovranno accedere al Portale del Sistema
nazionale di valutazione Area Dirigenti Portfolio DS utilizzando le credenziali già in possesso per
la compilazione del RAV. Sul Portale vengono messi a disposizione un video-tutorial ed una guida
operativa. Eventuali richieste di chiarimento e/o di supporto potranno essere avanzate
all'indirizzo email snv@istruzione.it.
Ricordiamo che a seguito della mobilitazione
il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto sulla
determinazione della retribuzione di risultato per questo anno scolastico
il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto classificatorio
ALLEGATI
nota 1182 del 8 giugno 2017 proroga al 31 luglio termine chiusura funzioni per
compilazione portfolio ds
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03. La mobilitazione dei dirigenti scolastici continua
Il 12 e il 14 giugno il MIUR dovrà dare
concretezza agli impegni assunti.
Nel corso della prossima settimana – il 12 maggio e il 14 maggio – si terranno al MIUR due
importanti incontri: sulla semplificazione amministrativa e sul rinnovo dei contratti.
Si tratta di un importante risultato ottenuto grazie alla mobilitazione dei dirigenti scolastici e alla
pressione delle OO.SS. che ora occorre trasformare in atti concreti.
Sul tema della valutazione dei dirigenti scolastici non sono sufficienti la proroga al 31 luglio dei
termini per la chiusura delle funzioni per la compilazione on-line del Portfolio stabilita con la nota
dell’8 giugno del Capo Dipartimento dell’Istruzione e la recente costituzione dell’Osservatorio
Nazionale sulla valutazione della dirigenza scolastica. E’ necessario aprire immediatamente il
confronto con le OO.SS. della dirigenza scolastica per restituire alla sede negoziale
l’individuazione dei criteri e delle modalità di valutazione e superare l’attuale sistema che
presenta inaccettabili aspetti di inaffidabilità e molestia.
Per questo obiettivo e per ottenere concreti risultati sull’equiparazione retributiva e
sull’eliminazione delle innumerevoli “molestie burocratiche” che assillano i dirigenti scolastici,
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL ritengono necessario, come si evince
dal comunicato unitario, mantenere attiva la mobilitazione dei dirigenti scolastici.
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Comunicato dei Coordinamenti Nazionali Unitari
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL
Lunedì prossimo, 12 giugno, sarà avviato il tavolo presieduto dal Capo di Gabinetto per la
“semplificazione amministrativa” in favore delle istituzioni scolastiche mentre mercoledì 14
giugno partirà quello per “l’avvio di un dialogo che traguardi i prossimi rinnovi contrattuali” - in
vista della preannunciata emanazione del relativo Atto di Indirizzo - presieduto dalla Ministra
Valeria Fedeli.
Le convocazioni sono state disposte a seguito degli impegni formalmente assunti dai vertici
politici e amministrativi del MIUR il 25 maggio u.s. nel corso dell’incontro rivendicato nell’ambito
delle nostre iniziative di mobilitazione, dei cui esiti abbiamo dato conto nel Comunicato Unitario
del 26 maggio.
In riferimento alle ragioni del diffuso stato di malessere ed alla legittima protesta dei dirigenti
scolastici, che hanno portato all’attuale stato di agitazione e alle iniziative dei giorni scorsi della
categoria, i Dipartimenti Dirigenti Scolastici e i Coordinamenti Nazionali Unitari di FLC CGIL, CISL
SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL del 3 maggio 2017, anche a seguito dei numerosi
confronti e delle partecipate Assemblee Regionali del 25 maggio u.s., ritengono doveroso
verificare gli impegni assunti dalle nostre controparti politiche e istituzionali.
A tal fine saranno riproposte al tavolo della semplificazione le ragioni e gli obiettivi particolari
del Comunicato Unitario del 3 maggio u.s., a partire dall’impegno a dare avvio al confronto sulla
valutazione della dirigenza scolastica, come espressamente previsto dal Verbale della riunione
fra MIUR e FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL approvato in data 25
maggio 2017, ed esigeremo da parte del MIUR chiari e verificabili indirizzi operativi da declinare
in uno specifico cronoprogramma nel quale siano evidenziate le ipotesi risolutive di propria e
diretta competenza, quelle che esigono il necessario concerto interistituzionale (soprattutto con
MEF e Funzione Pubblica) nonché quelle da imputare alla sede legislativa.
Specifico oggetto di verifica sarà l’impegno da parte dell’Amministrazione di immediato avvio
delle procedure relative alla valutazione, per i dirigenti scolastici, dello stress da lavoro-correlato
e del suo evidente rapporto, tra l’altro, con le pesanti responsabilità amministrative, civili e penali
in materia di salute e sicurezza delle scuole.
Su quest’ultima materia stiamo unitariamente predisponendo uno schema di Petizione affinché
venga posta urgentemente mano alla revisione del D.L.vo 81/2008, anche alla luce di recenti
Sentenze della Corte di Cassazione Penale e delle Iniziative e Proposte di Legge attualmente
all’esame del Parlamento.
Sempre al tavolo della “semplificazione” porremo con forza l’esigenza della salvaguardia delle
specificità istituzionali e ordinamentali della scuola rispetto alle altre amministrazioni pubbliche.
Nell’incontro del 14 giugno, che sarà di natura eminentemente “politica”, e avrà per
oggetto la preliminare ricognizione dei “nodi” giuridico-normativi ed economico-finanziari che
l’ormai imminente stagione dei rinnovi contrattuali dovrà affrontare e risolvere e che, pertanto,
dovranno trovare opportuno spazio nell’emanando Atto di Indirizzo, ricorderemo alla Ministra il
rispetto dell’accordo di Palazzo Vidoni e il suo forte ed esplicito impegno per l’”armonizzazione”
retributiva con gli altri dirigenti dello Stato, che dovrà concretamente tradursi nel reperimento
di specifiche risorse finanziarie aggiuntive.
Chiederemo anche di dare rapida attuazione all’impegno dichiarato dal MIUR di voler
incrementare di 10 milioni di euro il Fondo Unico Nazionale per l’a.s. 2016/2017, il cui importo
è significativamente inferiore rispetto a quello relativo al 2015/2016.
Al tavolo “politico” chiederemo inoltre di farsi pienamente garante delle indicazioni e delle
richieste che emergeranno dal tavolo della “semplificazione” per le implicazioni necessarie ad
eventuali interventi di natura legislativa.
Immediatamente dopo gli incontri del 12 e 14 giugno, dei cui esiti vi terremo puntualmente
informati anche attraverso Assemblee Unitarie, al fine di mantenere viva la partecipazione e il
sostegno dei dirigenti scolastici alla nostra azione sindacale, assumeremo le necessarie e
opportune decisioni circa l’eventuale sospensione o l’ulteriore sviluppo della nostra mobilitazione.
Roma, 9 giugno 2017
ALLEGATI
decreto ministeriale 316 del 25 maggio 2017 costituzione osservatorio
valutazione dirigenza scolastica
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VERSO IL CONTRATTO
04. Rinnovo contrattuale comparto “Istruzione e Ricerca” e relativa area
dirigenziale: convocazione Miur 14 giugno 2017
A seguito dei solleciti unitari la
Ministra Fedeli avvia il
confronto con i sindacati sugli
atti di indirizzo per il rinnovo dei
contratti.
I Sindacati di comparto e dell’area V sono stati convocati per il 14 giugno 2017 alle 10,00 presso
il Miur, dalla Ministra Valeria Fedeli, per un confronto di merito sulla stesura degli atti di indirizzo
propedeutici all’apertura del tavolo negoziale all’Aran.
La convocazione segue agli impegni presi dal Gabinetto del Miur il 25 maggio scorso a seguito di
una iniziativa specifica sulla dirigenza scolastica promossa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola,
SNALS Confsal. In quell’occasione i Segretari generali avevano sottolineato come alla luce del
nuovo quadro normativo (approvazione del T.U. 165/2001) era indispensabile procedere in tempi
brevi e in maniera condivisa alla stesura degli atti di indirizzo finalizzati al rinnovo del contratto
di 1,1 milioni di lavoratori della conoscenza che lo attendono da oltre otto anni.
_________________
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
FLC CGIL
CISL SCUOLA
UIL SCUOLA
CONFSAL SNALS
FGU GILDA UNAMS
CIDA ANP
DIRIGENTISCUOLA Di.s.Conf.
Oggetto: Convocazione incontro - 14 giugno 2017 ore 10.00
Facendo seguito agli impegni assunti durante l'incontro del 25 maggio u.s., le OO.SS. in indirizzo
sono invitate a partecipare all'incontro che si terrà il 14 giugno 2017, alle ore 10:00 presso
questo Ministero, secondo piano, Salone dei Ministri.
L'incontro sarà presieduto dall'On.le Ministra, ed è convocato per l'avvio di un dialogo che
traguardi i prossimi rinnovi contrattuali.
Il Capo di Gabinetto
Dott.ssa Sabrina Bono
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***** SINDACATO – POLITICA SCOLASTICA - PARLAMENTO
05. Segreterie scolastiche: i sindacati chiedono al MIUR un incontro
urgente per il sovraccarico di lavoro
La data del 30 giugno per il rinnovo
delle graduatorie docenti ed educatori
non tiene conto del sovraccarico
funzionale che grava sul lavoro delle
segreterie scolastiche. Il MIUR non può
scaricare sulle scuole ritardi e
inefficienze.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal hanno inviato il 7 giugno 2017, una
richiesta d’incontro urgente per affrontare le criticità derivanti dal rinnovo delle
graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo per il triennio scolastico 2017/2018,
2018/2019 e 2019/2020.
La data di scadenza per la valutazione delle domande, stabilita dal Ministero per il prossimo
30 giugno 2017 nonostante le nostre proteste, infatti, non tiene in nessun conto l’esiguità
del tempo lasciato alle segreterie scolastiche per l’esame delle pratiche: solo sei giorni, dal
24 al 30 giugno.
E non tiene neppure in considerazione che questo è il periodo dell’anno in cui ci sono anche gli
esami di Stato negli istituti secondari superiori. Per non parlare del fatto che le domande, che
vengono spedite per posta, potrebbero non arrivare in tempo utile per essere esaminate con
attenzione.
Il MIUR, che ha preso fin troppo tempo a causa della discussione sulla modifica dei titoli, come
anche per le nuove certificazioni informatiche, prima di indire il bando per il rinnovo non può
pensare di recuperare il tempo perduto a carico delle scuole e degli assistenti amministrativi.
I quali, peraltro - è bene ricordare - non possono neppure essere sostituiti in caso di
assenza.
È necessario, da parte dell’Amministrazione, un ripensamento.
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06. Conferenza Stato Regioni: le nuove “Linee Guida” sui Tirocini extracurriculari
L’Accordo prevede che le Regioni e le
Province autonome recepiscano quanto
previsto nelle Linee guida entro il 25
novembre 2017.
La Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e Bolzano, nella seduta del 25 maggio 2017, ha emanato l’Accordo sulle nuove “Linee
guida in materia di tirocini formativi e di orientamento".
L’Accordo prevede che le Regioni e le Province autonome recepiscano quanto previsto nelle
Linee guida entro il 25 novembre 2017.
Va inoltre sottolineato che le Linee guida sopra ricordate rivedono, aggiornano ed integrano
il contenuto di quanto già previsto nel precedente Accordo del 2013 al fine di superare le criticità
già emerse nonché le stesse problematiche che hanno riguardato l’attuazione della misura
“tirocini” nell’ambito del Programma Garanzia Giovani in particolare laddove si invita il Governo
a rafforzare la vigilanza sulla qualità e genuinità dei tirocini per far emergere fittizie forme di
lavoro subordinato.
Le presenti Linee guida pertanto recepiscono la “Raccomandazione su un quadro di qualità sui
tirocini” del 10 marzo 2014 mediante la quale il Consiglio dell’Unione Europea aveva sollecitato
gli Stati membri a intervenire legislativamente per garantire adeguati livelli qualitativi delle
esperienze di tirocinio.
ALLEGATI
accordo conferenza stato regioni del 25 maggio 2017 linee guida in materia di
tirocini formativi e di orientamento
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07. Piattaforma S.O.F.I.A: i chiarimenti del MIUR
Per la FLC CGIL i diritti e gli obblighi dei
docenti vanno ricondotti innanzitutto al
CCNL.
Con la nota 25134 del 1 giugno 2017 il MIUR fornisce chiarimenti sul funzionamento e l’utilizzo
della Piattaforma digitale S.O.F.I.A. per la formazione dei docenti.
Ricordiamo che in occasione dell’incontro del 25 maggio 2017, che si è svolto a seguito di
apposita richiesta unitaria, le Organizzazioni Sindacali avevano sollecitato al MIUR chiarimenti
su punti controversi della precedente nota 22272 del 19 maggio 2017.
In quella sede, confermando che sui docenti non possono essere fatti gravare obblighi che
non siano assistiti da tutele contrattuali, la FLC CGIL ha posto anche il problema
dell’utilizzo degli spazi digitali che pur se non organizzati come banca dati, sono di fatto uno
strumento per la raccolta di informazioni e pertanto comportano precise responsabilità in capo
all’Amministrazione.
Utilizzo della piattaforma S.O.F.I.A. e attività registrate in piattaforma
La nota 25134 del 1 giugno 2017 richiama il contenuto della precedente nota 22272 del 19
maggio 2017, specificando che la piattaforma digitale è uno strumento del piano triennale
di formazione docenti 2016-2019 che facilita l’incontro tra la domanda e l’offerta
formativa accreditata, mentre consente al docente di disporre di uno strumento per
l’archiviazione delle esperienze di formazione/aggiornamento documentabili.
A seguito di espressa richiesta della FLC CGIL e delle altre Organizzazioni sindacali, la nota
precisa che sarà possibile la registrazione e la documentazione delle attività già svolte o che
siano ancora in corso al momento dell’attivazione della piattaforma sperimentale, a cui il
docente potrà registrarsi e accedere liberamente.
Obblighi del docente e durata della formazione
Come la FLC CGIL ha sempre sostenuto, la nota chiarisce che non è previsto un obbligo
predeterminato in termini di articolazione oraria delle azioni formative, anche quando a
realizzarle sia la stessa Amministrazione.
Su questo punto, tuttavia, l’Amministrazione continua a richiamare genericamente tutta la
normativa vigente, non risolvendo le contraddizioni che nascono in sede applicativa.
A parere della FLC CGIL e questo è il senso che deve essere attribuito alla nota
dell’Amministrazione, le istituzioni scolastiche possono operare scelte di progettazione o
di adesione ad attività di formazione solo nell’ imprescindibile rispetto dei diritti e nei limiti
degli obblighi contrattualmente previsti per i docenti.
Attestazione e valutazione delle attività formative
Le attività formative verranno attestate secondo un modello standardizzato che sarà
disponibile in piattaforma, da cui risulteranno sia la durata sia le caratteristiche dell’attività
formativa.
È previsto un giudizio di autovalutazione, sulla base di un questionario di gradimento che verrà
compilato dal docente. Il questionario sarà anonimo e utilizzato a soli fini statistici e di ricerca.
Anche su questo punto l’Amministrazione non fornisce tutti i chiarimenti richiesti dalla FLC
CGIL che mirava a conoscere le modalità di restituzione dei risultati delle analisi e delle ricerche,
che verranno condotte attraverso i questionari di gradimento. Non va trascurato, infatti, che
sono innanzitutto i docenti ad avere il diritto ad essere informati, posto che per primi hanno la
necessità di disporre di adeguati elementi a supporto di future scelte formative e di
aggiornamento professionale.
Relazione tra Piattaforma digitale e Portfolio professionale del docente
In relazione alle garanzie richieste dalla FLC CGIL sull’accesso e l’utilizzo dei dati dei docenti
da parte del Ministero e di eventuali terzi, infine, la nota 25134 fornisce risposte parziali,
richiamando il Codice per la protezione dei dati personali sia in relazione al questionario di
gradimento sia in generale, con riferimento all’ utilizzazione della piattaforma.
Il richiamo alle norme contenute nel Dlgs 196/2003, benché necessario, non è tuttavia
sufficiente a garantire che in futuro non verrà fatto diverso uso della piattaforma e delle
informazioni in essa contenute ma soprattutto che un eventuale, futuro diniego al trattamento
dei dati, non potrà comportare per il docente conseguenze negative di qualsivoglia natura.
La piattaforma S.O.F.I.A. dunque non costituisce un portfolio professionale e il docente
registrato nella piattaforma può utilizzare lo spazio informatico facendone un uso
personale per finalità di archiviazione e documentazione, secondo le norme che disciplinano
il trattamento dei dati. Per la FLC CGIL la normativa sulla privacy non esaurisce, tuttavia, le
tutele che sono necessarie a garantire il libero esercizio della professionalità docente. La libertà
di insegnamento, infatti, non può prescindere dalle garanzie di adeguati spazi di libertà
riservati alla programmazione e alla realizzazione delle iniziative di formazione e di
aggiornamento professionale, la cui attuazione non può che essere affidata alle opportune tutele
contrattuali.
ALLEGATI
nota 25134 del 1 giugno 2017 chiarimenti utilizzo piattaforma sofia per
formazione personale docente
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08. La lingua italiana e la crisi della comunicazione linguistica
La Fondazione Di Vittorio e l’associazione
Proteo Fare Sapere promuovono un
documento che vede come prima
firmataria il Segretario Generale della
CGIL.
Pubblichiamo il documento prodotto dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e l'associazione
Proteo Fare Sapere la cui prima firmataria è Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL.
Tra i firmatari anche il nostro Segretario Generale, Francesco Sinopoli.
Lingua italiana - Crisi della comunicazione linguistica: una sfida democratica
Sono trascorsi 42 anni dalla pubblicazione delle “Tesi per una linguistica democratica” che,
ricordava sovente De Mauro, avrebbero consentito un importante salto qualitativo
nell'insegnamento della lingua italiana nelle aule delle nostre scuole. L'effetto ci fu davvero, in
particolare nella scuola elementare anche se certamente meno nella scuola media e superiore.
E tuttavia quel documento, il dibattito e la spinta innovativa che ne seguirono, furono di grande
utilità per il Paese. Noi crediamo che oggi sia tempo di riaprire, con uno sguardo orientato alla
complessità del presente, quel dibattito. Senza retorica, senza cadere nella celebrazione, ma
anche senza cedere alle facili sirene che, ancora una volta, di fronte a segnali indiscutibili di crisi
della comunicazione linguistica, auspicano il ritorno alla scuola “severa”, della regola
grammaticale e della matita rossa e blu. Tullio De Mauro, con la sua consueta e gentile ironia,
avrebbe irriso questa antistorica lettura dei processi linguistici. Solo chi guarda alla purezza della
lingua, al prestigio di sé e della istituzione che vuole rappresentare, può trascurare il fatto che
dall'Unità ad oggi sia stato compiuto un vero miracolo linguistico. E sempre Tullio De Mauro
avrebbe volentieri rinnovato la sua gratitudine a quelle migliaia di maestre che in condizioni
molto difficili diedero un contributo fondamentale alla costruzione della unità linguistica degli
italiani. E non avrebbe neppure dimenticato la svolta democratica della riforma della scuola
media del 1960, che aprì finalmente le porte a una istruzione decorosa per milioni di ragazzi
“figli del popolo” che in precedenza ne venivano esclusi.
Non c'è dunque da tornare ad una scuola che era buona e severa perché frequentata da una
minoranza che aveva già, nelle proprie condizioni di vita, le garanzie di un buon esito scolastico.
Era la scuola di classe che Don Lorenzo Milani avrebbe anche eticamente condannato,
individuando proprio nella “conquista delle parole”, il riscatto degli umili. La scuola di classe non
è definitivamente scomparsa: l’accesso generalizzato fino ai livelli superiori dell’istruzione
pubblica non coincide con il possesso di una solida formazione di competenze per tutti. Questa
è la grande sfida democratica del nostro tempo. Un tempo segnato da nuove e profonde
disuguaglianze: economiche, sociali, culturali. Questo dato è confermato anche dalla indagine
che ha incrociato i dati OCSE-PISA del 2000 (sui quindicenni) e OCSEPIACC del 2012 (sugli
adulti). Se infatti si conferma in quel quadro la vocazione inclusiva della scuola primaria
(elementare e media) pur senza approfondire quali siano gli esiti degli apprendimenti conseguiti,
a partire dai 16 anni, i processi di selezione e persino rinforzo delle disuguaglianze, tornano
rilevanti e colpiscono duramente soprattutto i giovani degli istituti professionali. Ma non solo:
solo 1 giovane su 6 arriva al diploma, la dispersione è ancora al 15% malgrado l’obiettivo del
10% di Europa 2020, siamo ancora gli ultimi in Europa per numero di laureati. Ma soprattutto,
come vedremo, siamo lontani dall’Europa per quanto riguarda la educazione permanente degli
adulti e le politiche formative qualificate per l’accesso al lavoro.
E proprio mentre assistiamo al permanere di dati inaccettabili relativi alla dispersione scolastica,
alla dimensione abnorme del fenomeno dei giovani di famiglie svantaggiate che non studiano e
non lavorano, registriamo nello stesso tempo una vera e propria crisi della parola e del discorso.
In particolare preoccupa il fatto che la comunicazione tra persone stia assumendo forme di
riduzione e semplificazione, in evidente contrasto con la complessità del mondo contemporaneo.
Dietro questa difficoltà espressiva, si apre una crisi anche educativa: la realtà delle persone,
infatti, è intessuta di elementi percettivi, affettivi, intellettivi e una difficoltà a raccontare e
raccontarsi è indicativa di una difficoltà a rappresentare se stessi e comunicare con gli altri. Un
linguaggio più povero segnala un pensiero più povero. Non vi è dubbio, quindi, che le istituzioni
chiamate ad intervenire sulla questione linguistica dovrebbero in primo luogo porsi il problema,
in termini nuovi, della formazione iniziale e in servizio di tutti i docenti e non solo di quelli della
specifica area disciplinare. L'educazione linguistica, infatti, è altro dall'insegnamento della lingua:
non è una disciplina, ma è un modo di rappresentare ed insegnare le diverse discipline, facendo
dei giovani i protagonisti di una comunicazione dialogica.
Di questi temi vogliamo discutere, senza ignorare il fatto che i fenomeni culturali connessi alla
globalizzazione hanno certamente avuto un effetto sulla comunicazione tra le persone. Si sono
infatti creati contesti comunicativi molto diffusi, tra i giovani in particolare: il web, i social
network, i siti che aggregano gruppi di diverso tipo e poi i media, il cinema e le tante forme di
intrattenimento. Tutto questo pone questioni inedite alla comunicazione e all'insegnamento della
lingua. E sono tutte questioni non estranee al contesto scolastico e formativo perché la scuola e
l'università non sono mondi separati, ma vivono gli effetti di fattori ed agenti esterni,
contribuendo nello stesso tempo anche a modificarli. Soprattutto resta centrale la
consapevolezza delle nuove contraddizioni che sta vivendo la nostra società. Da tempo
segnaliamo con preoccupazione l'emergere di una condizione sociale che esprime rabbia,
rancore, litigiosità, aggressività, individualismo. Il linguaggio riflette questi mutamenti e arriva
a condizionare i registri comunicativi dei media ed anche della politica, con un evidente
abbassamento di livello. Il fatto drammatico è che sembra di assistere ad una assuefazione
corale a questo degrado che da anni pervade il nostro Paese con un effetto profondo di declino
culturale nel tessuto sociale. Dietro questa crisi del linguaggio non si può quindi non vedere la
crisi del civismo in Italia e una preoccupante crisi del valore della stessa partecipazione
democratica delle persone. Nello stesso tempo, proprio la globalizzazione e il bisogno di
valorizzare la propria identità nel mare della comunicazione e del mercato globale, ha aperto per
la nostra lingua uno scenario di sviluppo e diffusione nel mondo, come mai si era registrato in
passato. Il plurilinguismo, trainato dalla nascita della comunità europea, è certamente valore
prezioso per una cittadinanza senza barriere, ma non cancella affatto la domanda di identità
linguistica. La lingua italiana è sempre più parte organica del nostro straordinario patrimonio
artistico-culturale e dei prodotti che vengono richiesti sul mercato internazionale e costituisce
un valore insieme economico e culturale. E tuttavia le nostre politiche per la diffusione della
lingua italiana all’estero restano ferme a vecchie pratiche ministeriali e a una visione angusta e
provinciale che non riesce a dare una risposta convincente alle nuove domande. Occorre dunque
costruire le condizioni per aprire una nuova fase di crescita culturale. Occorre ridare senso a una
linguistica democratica per alzare i livelli di padronanza linguistica di tutte le persone del nostro
paese. E questo è possibile certo migliorando le didattiche nella scuola e nell'università, ma
soprattutto aggredendo quei fenomeni di illetteratismo e povertà linguistico culturale degli adulti
sui quali De Mauro aveva insistito negli ultimi anni del suo impegno civile e culturale. Da anni le
indagini Ocse-Pisa e poi Piaac, hanno documentato la condizione sconfortante del nostro Paese
nelle graduatorie relative al possesso delle competenze di base dei giovani.
La CGIL aveva colto nel segno promuovendo una legge di iniziativa popolare per la formazione
permanente, ma la legge 107/15 non ha minimamente preso in considerazione questa nuova
frontiera dello sviluppo. In tutti i paesi dell’Occidente, i sistemi scolastici accusano questa nuova
contraddizione: da una parte tutti hanno innalzato i livelli di scolarizzazione di base ma, nello
stesso tempo, tutti accusano il fenomeno di una veloce perdita del capitale culturale negli anni
successivi alla conclusione dei percorsi di istruzione. In Italia, il processo è aggravato da una
eredità ancora pesante di tanti adulti con un basso livello di istruzione scolastica, che si trasforma
in barriera comunicativa con i propri figli e la società circostante. E’ dunque urgente e carico di
significati politici e culturali un rinnovato impegno per fare della educazione degli adulti una
battaglia fondamentale di tutte le forze democratiche. Oggi questa battaglia si impone anche per
contrastare i rischi regressivi sul versante dell’accoglienza e della integrazione degli immigrati.
Una buona conoscenza della lingua è condizione essenziale per capire la realtà in cui si è immersi
e comprendere gli altri, per conoscere usi, costumi, norme, per accedere a percorsi di
inserimento scolastico e lavorativo.
E’ anche una condizione essenziale per evitare di riprodurre comunità omogenee, separate dal
contesto generale. La conoscenza della lingua si ripresenta come presidio democratico
irrinunciabile, come un imperativo di quell’articolo 3 della nostra Costituzione che oggi si afferma
come valore anche per chi non è cittadino italiano ma ha scelto di vivere nel nostro Paese.
Abbiamo dunque bisogno di un sistema di educazione permanente capace di valorizzare tutte le
risorse presenti sul territorio ma forte di una garanzia pubblica di accesso, supporto,
certificazione e valutazione. Per queste ragioni la costruzione di un sistema di educazione degli
adulti resta un impegno prioritario e lo vogliamo sostenere a partire dalla valorizzazione dei CPIA
quale soggetto pubblico di riferimento di un sistema inevitabilmente integrato e complesso.
Intendiamo approfondire i diversi e complessi aspetti della questione linguistica, che abbiamo
qui sommariamente indicato, promuovendo un percorso di iniziative da realizzare nei prossimi
mesi, aperto a contributi esterni e al confronto con le diverse voci del mondo della cultura.
Vogliamo aprire questo percorso con una raccolta di adesioni a questo documento e la sua
presentazione in alcune realtà territoriali. Contiamo nei prossimi mesi di realizzare un evento
nazionale, con la speranza che questo possa favorire la ripresa di una discussione a tutto campo
sui nodi complessi del futuro e sollecitare quel cambio di passo nelle politiche generali e di
settore, di cui avvertiamo urgente necessità.
CAMUSSO Susanna (Segr. Gen. CGIL Nazionale) BERLINGUER Luigi (ex ministro P.I.)
FAMMONI Fulvio (Presidente FDV) MASSAFRA Giuseppe (Segr. Naz. CGIL) SINOPOLI
Francesco (Segr. Gen. FLC CGIL) SORELLA Sergio (Pres Ass. Proteo)
ALLEGATI
documento fondazione di vittorio proteo fare sapere lingua italiana crisi della
comunicazione linguistica una sfida democratica
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PERSONALE: MOBILITA’ – UTILIZZAZIONI – CHIAMATA PER COMPETENZE
09. Mobilità scuola 2017/2018: docenti, pubblicati i movimenti della
scuola primaria
Online il prospetto con la situazione dei
posti rimasti liberi dopo le operazioni di
mobilità interprovinciale.
Sono stati pubblicati venerdì 9 giugno 2017, diversamente da quanto anticipato dal Ministero
dell’Istruzione nei giorni scorsi ai sindacati, gli esiti dei movimenti della scuola primaria. I
prospetti con gli elenchi dei trasferimenti sono stati inviati agli Uffici scolastici territoriali e sono
in corso di pubblicazione sui relativi siti.
Oltre all’elenco dei docenti che hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio è disponibile
anche la situazione dei posti rimasti liberi dopo le operazioni di mobilità. Questi posti saranno
destinati alle immissioni in ruolo e alle altre operazioni annuali per il prossimo anno scolastico
2017/2018.
La prossima pubblicazione degli esiti dei trasferimenti riguarderà la scuola dell’infanzia,
prevista per lunedì 19 giugno.
ALLEGATI
bollettino esiti movimenti scuola primaria e tabulato posti liberi dopo la mobilita
2017 2018
Tutte le scadenze
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PERSONALE: ORGANICI DOCENTI –ATA –ITP – INIDONEI
10. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, i posti in organico per la mobilità professionale
Il MIUR rende noto il contingente
disponibile riservato ai docenti delle
discipline specifiche. Sono
complessivamente 1.175: pochi, per
stabilizzare tutti coloro che attendono
il passaggio.
Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato nella tarda serata di giovedì 1 giugno, il
contingente di posti destinati alla mobilità professionale nei licei musicali per quanto
riguarda gli insegnamenti delle discipline specifiche; la tabella nazionale (in allegato),
suddivisa per regione/provincia, rappresenta la quota di organico da stabilizzare con la
prevista procedura che conferma prioritariamente i docenti già da anni utilizzati sui medesimi
licei.
Nel corso del prossimo incontro al MIUR chiederemo ulteriori elementi a corredo della
semplice trasmissione di questi dati, in modo da consentire una analisi puntuale della situazione
che va prospettandosi. Ci appare evidente, però, che i numeri presentati non diano a tutti l’esito
sperato, salvo valutare in concreto la percentuale di docenti esclusi da questa attesa
stabilizzazione. Fatto in sé penalizzante nella qualità dell’offerta formativa, vista l’esperienza e
la motivazione con cui essi hanno saputo costruire un indirizzo di studio dal progressivo
consenso.
ALLEGATI
prospetto contingente mobilita professionale licei musicali a s 2017 2018
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11. Organici e mobilità scuola 2017/2018: licei musicali, ulteriori precisazioni del MIUR
Su richiesta delle OO.SS. il Ministero invia
chiarimenti sul tema.
Il MIUR, su richiesta urgente della FLC CGIL assieme agli altri sindacati, ha inviato a tutti gli USR
una mail per chiarire che gli unici requisiti previsti per il passaggio nei posti disponibili per gli
insegnamenti di nuova istituzione sono l'essere docenti a tempo indeterminato delle ex classi di
concorso A031, A032 e A077 (e quindi abilitati nelle stesse), ed avere i requisiti di servizio previsti
all'art. 4 commi 9 e 10 del CCNI 11 aprile 2017. Non è necessario, pertanto, il possesso di altri titoli,
né ciò è stato previsto nel facsimile di domanda pubblicato dal MIUR.
Questo il testo del chiarimento inviato:
"Si coglie l’occasione, anche su sollecitazione formale delle OO.SS., per richiamare l’attenzione sulle
norme generali della mobilità professionale previste dal CCNI dell’11 aprile e valide quindi anche
per la mobilità professionale dei licei musicali: il comma 3 dell’art 4, alla nota 2 precisa infatti che:
“Le abilitazioni per classi di concorso di cui al previgente ordinamento confluite nelle classi di
concorso previste dal DPR 19/16 e successive integrazioni e modifiche hanno comunque valore ai
fini dei passaggi“ ; pertanto i docenti di ruolo abilitati nelle ex classi di concorso A31, A32 e A77,
purché in possesso dei requisiti di servizio previsti dai commi 9 e 10 del medesimo articolo, hanno
diritto alla mobilità professionale e non sono necessari altri titoli di accesso".
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***** NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
12. Obbligo di vaccinazione: pubblicato il decreto legge
Sbagliato e inutile scaricare sulle
scuole l’onere dei controlli. La
competenza torni alle ASL.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 7 giugno 2017 è stato pubblicato il decreto legge n. 73
contenente disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.
Il decreto prevede che alle vaccinazioni già obbligatorie e gratuite contro difterite, tetano,
poliomielite ed epatite B si aggiungano quelle contro pertosse, heamophilus influenzae
tipo B, meningococco B, meningococco C, morbillo, rosolia, parotite, varicella, al fine di
assicurare la tutela della salute pubblica e garantire gli obblighi assunti a livello europeo per i
minori di età compresa tra zero e sedici anni.
In caso di inosservanza dell’obbligo, i genitori e gli esercenti la potestà genitoriale rischiano
sanzioni da 500 a 7.500,00 euro se non provvedono alla vaccinazione nei termini indicati
dalle autorità sanitarie che dovranno segnalare gli inadempienti al Tribunale dei Minori.
Oltre a una serie di iniziative di informazione istituzionale per promuovere la conoscenza delle
nuove disposizioni sui vaccini, il decreto prevede, a partire dall’anno scolastico 2017/2018, anche
specifiche iniziative di formazione per i docenti, gli alunni e gli studenti sui temi della
prevenzione sanitaria e delle vaccinazioni per le quali viene stanziata per il 2017 la somma
irrisoria di 200.00,00 euro, corrispondenti a poco meno di 24 euro per scuola (sic!).
I dirigenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale, i responsabili dei servizi
educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private
non paritarie dovranno esercitare puntuali controlli sul rispetto dell’obbligo di
vaccinazione attraverso:
la richiesta alle famiglie all’atto dell’iscrizione della documentazione attestante
l’avvenuta vaccinazione, la motivazione di un eventuale esonero o la richiesta
presentata alla ASL (ovvero l’autocertificazione da documentare entro il 10 luglio di
ciascun anno) che per i servizi per l’infanzia e la scuola dell’infanzia costituisce requisito
di accesso
la comunicazione entro il 31 ottobre di ciascun anno alla ASL competente delle
classi in cui sono presenti più di due alunni non vaccinati.
La pubblicazione del decreto, di cui nei giorni scorsi si sono a lungo occupati gli organi di stampa,
anche per presunti contrasti sulle modalità di applicazione tra le ministre della salute e
dell’istruzione, apre una serie di problemi soprattutto per i compiti di controllo attribuiti alle
scuole e ai dirigenti scolastici e per gli adempimenti connessi alla verifica della mancata
vaccinazione.
Entro il prossimo 10 settembre 2017, quindi a ridosso del primo giorno lezione, le scuole
dovranno infatti richiedere a tutti gli iscritti la documentazione o l’autocertificazione
(da documentare entro il 10 marzo 2018) dell’avvenuta vaccinazione, non consentire la
frequenza della scuola dell’infanzia a tutti i bambini i cui genitori non produrranno la
documentazione richiesta, segnalando il mancato adempimento alle autorità sanitarie.
Un fatto è certo: una insopportabile mole di lavoro graverà sulle segreterie scolastiche
già al collasso e un’ulteriore molestia burocratica si scaricherà sui dirigenti scolastici
per gli oneri dei controlli e degli inevitabili contenziosi derivanti dalla comunicazione del divieto
di frequenza della scuola dell’infanzia a tutti quei bambini i cui genitori decideranno di difendere
anche davanti ai giudici la loro scelta di non vaccinarli.
Per tale motivo siamo convinti della necessità di riportare alla competenza degli uffici
vaccinazioni presenti in tutte le ASL i compiti di controllo e segnalazione e di trovare le
forme più opportune per far rispettare la legge senza ledere il diritto allo studio delle bambine e
dei bambini.
La FLC CGIL produrrà pertanto le proposte di cambiamento in sede di conversione in legge
del decreto.
ALLEGATI
decreto legge 73 del 7 giugno 2017 disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale
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13. Cyberbullismo: la legge pubblicata in Gazzetta
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge
recante “Disposizioni a tutela dei
minori per la prevenzione ed il
contrasto del fenomeno del
cyberbullismo”. Entro trenta giorni il
Miur è tenuto ad adottare apposite
Linee di orientamento per la
formazione del personale, la
promozione di un ruolo attivo di
studenti ed ex studenti, la previsione di
misure di sostegno e rieducazione.
Le principali novità introdotte dal provvedimento:
Definizione di «cyberbullismo»: con questa espressione si intende "qualunque forma
di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto
d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati
personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di
contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore
il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di
minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".
Obiettivo della legge: il provvedimento intende contrastare il fenomeno del
cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una
strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella
posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli
interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
Gestore del sito internet: si intende il prestatore di servizi della società
dell'informazione che, sulla rete internet, cura la gestione dei contenuti di un sito in cui
si possono riscontrare le condotte di cyberbullismo; non sono considerati gestori gli
access provider, i cache provider e i motori di ricerca.
Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni,
e i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del
trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento,
la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete
internet. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della
Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo - Entro trenta
giorni dall’entrata in vigore della suddetta legge, sarà istituito presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del
cyberbullismo, che redige, entro sessanta giorni dal suo insediamento, un Piano di
azione integrato, nel rispetto delle direttive europee in materia e nell'ambito del
programma pluriennale dell'Unione europea, e realizza un sistema di raccolta di dati
finalizzato al monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni e al controllo dei contenuti per la
tutela dei minori.
Il piano è integrato con il Codice di coregolamentazione per la prevenzione e il
contrasto del cyberbullismo, a cui devono attenersi gli operatori che forniscono servizi di
social networking e gli altri operatori della rete internet. Con il predetto codice è istituito
un Comitato di monitoraggio al quale è assegnato il compito di identificare procedure
e formati standard per l'istanza, nonché di aggiornare periodicamente la tipologia dei
soggetti ai quali è possibile inoltrare la medesima. Più in generale, il Miur ha il compito di
predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l'altro, sulla
formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti,
mentre ai singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e all'uso consapevole di
internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e
associazioni territoriali.
Il Miur, sentito il Ministero della giustizia, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della suddetta legge, adotta Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto
del cyberbullismo nelle scuole, e provvede al loro aggiornamento con cadenza
biennale. Le Linee di orientamento includono, per il triennio 2017-2019:
la formazione del personale scolastico;
la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano
già operato in attività di peer education;
la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;
un efficace sistema di governance diretto dal Miur.
Ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo: in ogni istituto tra i professori
sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Al
preside spetterà informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e, se
necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di assistenza alla vittima e
sanzioni e percorsi rieducativi per l'autore. Il dirigente scolastico che venga a conoscenza
di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare
tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori
coinvolti e attivare adeguate azioni di carattere educativo.
Ammonimento da parte del questore: è stata estesa al cyberbullismo la procedura di
ammonimento prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.).
In caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia
(art. 612 c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della
privacy) commessi mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro
minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è
applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore. A tal fine il questore
convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la
responsabilità genitoriale; gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della
maggiore età.
Piano d'azione e monitoraggio: presso la Presidenza del Consiglio è istituito un tavolo
tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire
il bullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 18 giugno 2017.
ALLEGATI
LEGGE 29 maggio 2017, n. 71 – CYBERBULLISMO - Gazzetta Ufficiale
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