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PARLARSI/CAPIRSI
Corso di aggiornamento
La mediazione linguistica e culturale nel Servizio sanitario
Udo C. Enwereuzor__________________________
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Chi è il mediatore?
Il mediatore o la mediatrice linguistico e culturale (interculturale) è una figura professionalmente preparata che facilita la comunicazione e la comprensione, sia linguistica che culturale, fra un utente proveniente da un gruppo linguistico-culturale minoritario e l'operatore di un servizio pubblico o privato, in un contesto di poteri impari e nel rispetto dei diritti di tutte e tre le parti coinvolte [mediatore, utente ed operatore]. Facilitazione linguistica – traduzione linguistica fedele Facilitazione culturale – offrire informazioni, opinioni e
interpretazioni di tipo culturali (dopo aver tradotto correttamente, il messaggio non sembra passare)
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Cosa fa il mediatore?
Lavora con l’operatore e l’utente, nel rispetto delle autonomie decisionali delle parti, aiutando l’operatore a svolgere il proprio lavoro in modo meno stressante e conflittuale possibile e l’utente ad esercitare diritti-doveri che non si realizzerebbero in modo soddisfacente a causa delle difficoltà linguistico-culturale.
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Perché c’è bisogno? Perché l’operatore / professionista non può (non
riesce a) rispondere direttamente alle richieste dell'utente non appartenente allo stesso gruppo linguistico e culturale, nella lingua meglio parlata e compresa dall'utente e con codici culturali molto vicini.
Non disponibilità di operatori dalla stessa retroterra linguistico e culturale
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Chi ha bisogno di mediazione? I
Hanno bisogno di mediazione quelle persone, italiane o straniere che, a causa di una scarsa conoscenza della lingua italiana, non sono in grado di esprimere i propri bisogni in italiano in modo certo e compiuto e decodificare le risposte alla stessa maniera.
La mediazione l-c non è per gli “stranieri immigrati” in quanto categoria. Se preferite, non tutti gli stranieri immigrati hanno bisogno di mediazione l-c.
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Chi ha bisogno di mediazione II?
È importante l’auto-valutazione della propria conoscenza dell’italiano da parte dell’utente. Pensiamo che occorra lasciare scegliere all’utente se avvalersi o meno della mediazione.
La condizione di ‘aver bisogno’ della mediazione è una condizione ‘transitoria’; in altre parole, deve essere a termine per un dato utente.
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Scopo della mediazione nei servizi
Attraverso l’attività di mediazione, migliorare i rapporti utenti / servizi attraverso: interventi diretti di interpretariato fra utenti e
servizi; la traduzione di materiale informativo dall'italiano
nelle lingue degli utenti di gruppi linguistici minoritari;
la facilitazione della reciproca comprensione dei bisogni, dei diritti e dei doveri sia degli utenti che delle istituzioni e dei fornitori di servizi pubblici.
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Aspetti critici della figura del mediatore Il culturalismo implicito (eccesso di cultura – Marco
Aimè) Bisogno di un lavoro dignitoso Mancanza ipotesi di prestazioni chiare Abuso di potere (espropriazione dell’autonomia
dell’utente ) Confusione di ruoli (sovrapposizione invece di
complementarietà) Scarsa conoscenza della figura e del ruolo da parte
dei committenti ecc. – tendenza di ogni servizio a farsi il profilo del mlc tarato sul proprio servizio
La formazione vs. mediatori “di fatto”
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Ipotesi di prestazione del MIC
Mediazione linguistica / interprete in campo sociale Al momento dell’accoglienza
In autonomia come consulente di parte senza entrare nei colloqui
Nelle relazioni tra il servizio sanitario e i familiari ove possibile
Nel complesso processo di comunicazione tra il servizio e il territorio
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Le fasi della mediazione
Pre-colloquio Colloquio vero e proprio
Post-colloquio (o de-briefing)
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Le fasi della mediazione
Con l’operatore: Controllare se l'operatore comprende il ruolo
del MLC Controllare la corrispondenza linguistica e
culturale Chiedere informazione sul caso Accertare lo scopo del colloquio Ricordare che il colloquio con traduzione
durerà il doppio del tempo di un colloquio normale
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Le fasi della mediazione
Assicurarsi che le sedie siano messe nel modo più adatto alla mediazione
Fare firmare eventuale foglio di servizio (serve all’ufficio amministrativo quale prova della prestazione erogata dal MLC)
Con l’utente: Controllare se l'utente comprende il ruolo del
MLC Informare che il colloquio è coperto del
segreto professionale
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Le fasi della mediazione
Confermare la corrispondenza linguistica e culturale
Confermare che non ci siano conoscenze personali che potrebbero interferire con l'efficacia del colloquio
Con l'operatore e l'utente insieme: L'operatore controlla se l'utente accetta la
mediazione. Se l'utente accetta la mediazione, il MLC illustra le regole di base
L'operatore si presenta all'utente e presenta anche il MLC
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Le fasi della mediazione
Le regole di base per la gestione del colloquio: Il colloquio deve essere fra l'operatore e
l'utente Il/la MLC interverrà solo in caso di necessità Tutto quello che viene detto sarà tradotto;
quello che non deve essere tradotto non deve essere detto nel corso del colloquio
Chiedere alle due parti di parlare con frasi brevi
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Le fasi della mediazione
Le regole di base per la gestione del colloquio: Stabilire il tipo di interpretariato (la o 3a
persona) Stabilire un segnale chiaro per un eventuale
intervento della mediatrice Informare che la mediatrice prenderà appunti
durante il colloquio al fine di trasmettere messaggi completi ed accurati
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Le fasi della mediazione
Il colloquio: Durante la mediazione la mediatrice prende appunti Nel caso di un intervento della mediatrice, deve
informare tutte e due le parti del motivo per l'intervento e assicurare che non venga confuso con i contributi precedenti della parti
Il ricorso ad un segnale fisico risulta utile per indicare l’inizio dell’intervento del mediatore
Post-colloquio: de-briefing con l’operatore per rispondere ad eventuali domande di questo su come è andato il colloquio e chiarire punti rimasti poco chiari
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Chi è l’interprete in campo sociale?
E’ un interprete che lavora utilizzando le lingue in cui utente ed operatore sentono di esprimersi meglio per garantire il diritto all’espressione e alla comprensione come elemento fondamentale per l’esercizio di diritti riconosciuti.
Attraverso la propria attività, consente all’operatore di lavorare con l’utenza non italofona in modo più efficace e meno stressante ed all’utente di comunicare verbalmente in modo pieno ed autonomo, senza essere guidato per la mano, consentendo l’esercizio di diritti e l’osservanza di doveri che altrimenti non avrebbero luogo
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Caratteristiche degli interpreti in campo sociale possono essere di origine etnica maggioritaria o
minoritaria (italiani o stranieri) offrono un servizio tecnico-professionale di
traduzione / interpretariato consecutivo o di chuchotage, raramente in simultaneo
Come i mediatori, operano fra interlocutori con poteri impari
Le loro prestazioni si configurano come azioni positive a favore di quella parte dell’utenza dei servizi pubblici e di pubblica utilità che ha bisogno di un “ponte” per esercitare i diritti riconosciuti.
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Caratteristiche II
Contenuti e modalità più facilmente definibili opera in contesti molto coinvolgenti sul piano
emotivo, talvolta traumatizzanti es. interprete per persone che hanno subito tortura, richiedenti asilo ecc.
più facile misurare le competenze in uscita
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Conclusione I
La mediazione interculturale non è un surrogato adeguato all’assenza, come operatori, di persone di origine immigrata nei servizi.
I servizi si devono aprire nel reclutare il personale che vi lavora anche fra le persone immigrate che hanno la formazione e le competenze richieste. Tale scelta corrisponde anche all’uso ottimale delle risorse umane di cui dispone il paese; realizza l’integrazione e rafforza il senso di inclusione.
La mediazione interculturale non deve essere lo sbocco occupazionale “naturale” per le persone immigrate, al di fuori dei lavori pesanti e poco retribuiti e pericolose; né deve essere il contenitore professionale dove incasellare le tante e diverse competenze professionali che le persone immigrate esprimono.
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Conclusione II La MLC deve favorire l'accesso paritario ai
servizi per l’utenza dei gruppi linguistici e culturali diversi, riducendo le difficoltà legate a motivazioni relazionali e comunicative (lingua, modelli culturali di fruizione);
La MLC contribuire a contrastare la costruzione di stereotipi sugli utenti di gruppi etnici minoritari e gli episodi di incomprensione, discriminazione e di razzismo.
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Conclusione III Accrescere il potere di controllo degli utenti
sulle prestazioni e sugli interventi offerti dai servizi ed il grado di coinvolgimento dell’utenza stessa nell’elaborazione delle risposte.
Avere chiaro una procedura per raggiungere le finalità della MLC offre più garanzie di rispetto dell’autonomia delle parti e di maggior efficacia della mediazione.
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Il Codice Deontologico
I mediatori dovranno interpretare esattamente e fedelmente al meglio delle proprie capacità quanto dichiarato dalle parti senza nulla aggiungere né omettere.
I mediatori dovranno accettare un incarico soltanto se in grado di eseguirlo in modo soddisfacente.
I mediatori dovranno sempre cercare di arricchire le proprie conoscenze e capacità nell’ambito professionale.
Nel corso dell’incarico di mediazione, i mediatori dovranno essere imparziali nella trasmissione del messaggio e nella relazione con le parti.
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Il Codice Deontologico
I mediatori dovranno considerare riservata qualunque informazione che venga in loro possesso nel corso di una prestazione.
I mediatori non dovranno trarre vantaggi personali da qualunque informazione ottenuta nel corso del loro incarico.
I mediatori non dovranno richiedere altra ricompensa al di fuori della retribuzione concordata con il committente.
I mediatori dovranno sempre tutelare gli standard professionali, curare il proprio aggiornamento professionale e promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi mantenendo sempre nei confronti degli stessi un atteggiamento di lealtà.
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Il Codice Deontologico
I mediatori non potranno essere utilizzati per funzione diversi nel corso dello svolgimento di un incarico di mediazione.
I mediatori eserciteranno le loro funzioni nel rispetto delle leggi vigenti sul territorio italiano.