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“Una freccia in più al tuo arco”
SEGRETERIA
NAZIONALE
Dipartimento Giovani
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00187 Roma
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Anno II — Numero Extra
SPECIALE TRIESTE
Sommario
pag
1 Programma Convegno
2 Perché un Convegno a
Trieste?
3 Interviste a Convegno
5 Una giovane che
“gioca in casa”
6 L‟Università di
Trieste
Segretaria Nazionale Mariateresa Ruzza
——— Redazione a cura di Renato Cestaro
——— Comitato di Redazione Renato Cestaro
Ingrid Franzolini
Silvia Muccia
Benedetta Sabatini
Raffaele Tantone
Teresa Viola
Foto: Piazza Unità d’Italia
CONVEGNO UILCA GIOVANI
Trieste, giovedì 25 novembre 2010
Università di Trieste
piazzale Europa, 1 - aula 3B edificio H3 - terzo piano
ore 9.00 - 13.30
TRIESTE HA UNA SCON-
TROSA GRAZIA. SE PIACE,
E‟ COME UN RAGAZZACCIO
ASPRO E VORACE, CON GLI
OCCHI AZZURRI E MANI
TROPPO GRANDI PER REGA-
LARE UN FIORE, COME UN
AMORE, CON GELOSIA…
UMBERTO SABA - POESIE
TRIESTE CITTA‟ RICCA? LO E‟
SOPRATTUTTO A LIVELLO CULTU-
RALE. I TEATRI STABILI SONO
SEMPRE PIENI, C‟E‟ UN‟INTENSA
ATTIVITA‟ LETTERARIA MA E‟
COME SE SI SVOLGESSE DIETRO
A UN MURO: SPESSO CIO‟ CHE
ESCE DA TRIESTE HA PRIMA UNA
RISONANZA EUROPEA E POI,
SOLO DOPO, ITALIANA….
TULLIO KEZICH – IN “UNA PIAZ-
ZA PER LA NUOVA EUROPA” –
INTERVISTA
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LA PUBBLICHEREMO ASSIEME
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ALLA NUOVA SEZIONE “F.A.Q.”
PERCHE' UN CONVEGNO A TRIESTE?
Perché Trieste è un significativo crocevia di diverse culture che qui si sono incontrate e "contaminate", dando
origine a un crogiuolo di idee, di ricerca, di sperimentazioni, che trovano nell'Università che ci ospita per questo
convegno la massima espressione della creatività e dell'intraprendenza che caratterizzano questa città.
Trieste è stata molto importante nella storia dell'unità d'Italia, ed è oggi una città sospesa fra le tradizioni a-
sburgiche e la modernità mitteleuropea, che è stata incoronata nel 2009 "città con la migliore qualità della vita"
nella classifica del Sole24ore
Perché Trieste è sede di un‟Università polo di eccellenza e momento di attrazione per studenti italiani e stranie-
ri, perché qui si incontrano giovani fieri di studiare in Italia, che domani affronteranno la ricerca di un'occupa-
zione
A questi giovani, e a tutti i giovani che si affacciano al mondo del lavoro vuole parlare la Uilca Giovani, per realiz-
zare un momento di incontro fra giovani/università/imprese, per aiutare queste forze a lavorare in sintonia e a
costruire un percorso virtuoso che porti alla realizzazione di occasioni di "buona occupazione", cioé di posti di
lavoro stabili, che valorizzino le capacità e le competenze e forniscano significative opportunità di crescita pro-
fessionale.
Mariateresa Ruzza
I FRATELLI DI JOYCE ERANO AFFASCINATI DALLA CITTA‟ COME TUTTI NOI TRIESTINI E I
LETTERATI, CREDO, IN MODO PARTICOLARE. INFATTI MIO PADRE (ITALO SVEVO, n.d.r.), UMBER-
TO SABA E TANTI ALTRI NE PARLANO E LA DESCRIVONO SEMPRE, PERCHE‟ E‟ PER LE STRADE, PER
LE VIE CHE SI SONO ISPIRATI, OSSERVANDO LA GENTE, IL NOSTRO CARSO E IL MARE…
LETIZIA SVEVO – CONVERSAZIONE ( ELENA VITAS-TRIESTE)
TRIESTE: IL SUO INCANTO MAGGIORE STAVA NELLA SUA VARIETA‟; SVOLTARE
UN ANGOLO DI STRADA VOLEVA DIRE CAMBIARE CONTINENTE. C‟ERA L‟ITALIA
E IL DESIDERIO DELL‟ITALIA, C‟ERA L‟AUSTRIA… C‟ERA L‟ORIENTE, C‟ERA IL LE-
VANTE CON I SUOI MERCANTI IN FEZ ROSSO E MOLTE ALTRE COSE ANCORA…
UMBERTO SABA – PROSE
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A cosa servono i dottorati di ricerca
se poi non ci sono sbocchi? Si devono
creare le condizioni affinché i giovani
riescano a trovare un posto di lavoro
entro tempi che non siano
„astronomici‟.
Margherita Hack dal libro “Gioventù sprecata”
Di seguito riportiamo le interviste che, alcuni graditi ospiti che interverranno durante il Convegno, hanno rila-sciato per noi.
Dott.ssa Rosolen Alessia - Consigliere Regione FVG
Alla domanda:"I giovani in FVG: la ricchezza della multiculturalità" così ha risposto
Stretti tra un tasso di disoccupazione che fa evapo-
rare la voglia di futuro, un‟identità che quotidiana-
mente si frantuma e modelli culturali che in questa
regione arrivano in ritardo, temo che i giovani del
Friuli Venezia Giulia stiano vivendo la strana combina-
zione che porta all‟apatia.
Vittime di una multiculturalità interpretata male,
rischiano di essere ogni giorno più poveri invece che
più ricchi; rischiano quotidianamente di soccombere
nel disordine e nella sregolatezza invece che cresce-
re in un rapporto tra culture ed identità che sono il
vero valore che ognuno di noi porta con sé.
Angela Merkel, cancelliere di una Germania che ha
fatto del multiculturalismo un‟avanguardia per decen-
ni, ha dovuto – nemmeno troppo mestamente – arren-
dersi davanti al fallimento della società in cui
l‟integrazione non è fatta di rapporti equilibrati, ma
di sublimazione e di annullamento. Ecco la sfida che
per i giovani della nostra regione dovremmo saper
vincere: le tante culture (che non sono la multicultu-
ralità che miscela ed annulla) che questa regione ha
avuto la fortuna di veder convivere (per storie, per
proiezione, per vocazione, per caso) devono essere
molteplicità che si rapportano e crescono in un tessu-
to storico, sociale e culturale comune che costituisce
l‟identità del nostro popolo.
L‟appiattimento non aiuta lo stare insieme, lo distrug-
ge perché l‟orizzonte è una società in cui ogni giorno
la nostra identità si arricchisce di un pezzo nuovo che
– tuttavia – non si sovrappone mai ad un altro.
Alessia Rosolen
TRIESTE. NON IL CENACOLO LETTERA-
RIO E‟ IL LUOGO DELLA LETTERATURA,
MA L‟UFFICIO, LA SCRIVANIA SVEVIA-
NA ALLA BANCA UNION, IL RETROBOT-
TEGA DELLA LIBRERIA DI SABA, IL
CAFFE‟, L‟OSTERIA, COME PER JOYCE…
ANGELO ARA E CLAUDIO MAGRIS –
TRIESTE: UN‟IDENTITA‟ DI FRONTIERA
Intervista a Flora Gianfranco
Segretario Regionale Uilca FVG
Alla domanda:"Giovani, banche, assicurazioni: problemi e prospettive in FVG" ha risposto come segue
Mi spiace di non poter essere ottimista, almeno per
quanto riguarda il comparto creditizio, sulle prospet-
tive a breve per i giovani.
Per quanto mi risulta negli ultimi anni ci sono state
pochissime assunzioni nelle banche regionali. Unica
eccezione la BNL che, seppur con contratti di ap-
prendistato ha assunto qualche giovane. Consideran-
do poi che le modifiche legislative in campo previ-
denziale hanno allungato la vita lavorativa di tut-
ti gli attivi di almeno un lustro e che le fusioni di
qualche anno fa hanno fatto emergere, almeno a det-
ta delle banche stesse, degli “esuberi” che le stesse
sperano di ridurre con i piani industriali dei prossimi
anni non mi sembra che le prospettive a breve siano
rosee.
Migliori sono le prospettive per i giovani che cercano
lavoro nelle compagnie di assicurazioni del territo-
rio. In questo comparto ci sono proposte di lavo-
ro con contratti a tempo indeterminato, a tempo
determinato e anche con contratti di inserimento.
Ai giovani viene chiesta la laurea in giurisprudenza,
in economia ed in scienze politiche.
Ci sono le assunzioni in Allianz con contratto assicu-
rativo "vero" ma ci sono anche le assunzioni in Ge-
nertel con contratto "call-center" a 20.000 euro
lordi annui. Però almeno in questo comparto qualcosa
si muove.
Gianfranco Flora
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BALZAC , ZOLA, NIETZSCHE,
ALCUNI ROMANZIERI
DELL‟8OO TEDESCO ERANO PIU‟
DI CASA A TRIESTE CHE A MI-
LANO, FIRENZE E ROMA…
GIORGIO VOGHERA – GLI ANNI
DELLA PSICANALISI
...continua da pag.3
Dott.Alessandro Toscano
Responsabile delle Risorse Umane
Triveneto Est — Unicredit Banca Spa
Alla domanda: "C'è ancora spazio nelle banche per i giovani di buona volontà?" così ha rispo-sto
Il sistema bancario italiano continua , anche se
non ai livelli degli anni 1970 / 80, con le assunzio-
ni di giovani.
Un solo esempio, il gruppo Unicredit in Italia , a
fronte di un recente e articolato piano di riorga-
nizzazione sottoscritto con le organizzazioni sin-
dacali , prevede nel triennio 2011-2013 1.000
assunzioni, di massima con contratto di apprendi-
stato, e l‟assunzione a tempo indeterminato di
oltre 1.000 colleghi con contratto di apprendista-
to in essere nelle Aziende del gruppo.
Sotto il profilo della selezione in ingresso, si pun-
ta su giovani che abbiano come premessa di base
un curriculum scolastico brillante, con una forte
motivazione all‟apprendimento e una decisa volon-
tà di mettersi in gioco (in un contesto generale
non semplice) .
Per i giovani già nella nostra Banca favoriamo e
stimoliamo percorsi di carriera e apprendimento
mirati all‟assunzione di responsabilità manageria-
li, anche con esperienze all‟estero, in tem-
pi brevi.
Alessandro Toscano
PER CHI NON SIA NATO NELLE
AMBIGUE, SFUGGENTI, ASSUR-
DE ZONE DI CONFINE SARA‟
SEMPRE DIFFICILE CAPIRE, CA-
PIRE VERAMENTE….
ENZO BETTIZA – IL FANTASMA
DI TRIESTE
D.ssa Letizia Barbi
Responsabile Sviluppo e Gestione Risorse Polo
Milano - Recruiting e Amministrazione
Alla domanda:"Nonostante la crisi economica le compagnie assicurative continuano ad assu-mere giovani?" ha risposto così:
Negli ultimi anni segnati dalla crisi economica
Allianz in Italia ha focalizzato gli inserimenti di
personale su giovani potenziali con background
universitario altamente specializzato.
Mi riferisco in particolare a neolaureati in disci-
pline quantitative (attuari, statistici, matemati-
ci), economiche, tecniche (ingegneri) che abbini-
no all'alta scolarità la capacità di lavorare in
team, la disponibilità a cogliere obiettivi sfidan-
ti, e abbiano voglia di crescere professionalmen-
te, acquisendo competenze relazionali e tecni-
che.
L'inserimento di questi profili ci consente di svi-
luppare nuove professionalità, che saranno il fu-
turo delle compagnie di assicurazione.
Letizia Barbi
VUOI RICEVERE LA DOCUMENTAZIO-
NE
SULLA PREVIDENZA OBBLIGATORIA E
COMPLEMENTARE?
CHIEDI AL TUO SINDACALISTA
OPPURE VAI SU
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ALLA SEZIONE “DOCUMENTAZIONE”
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Ad una giovane componente del Dipartimento Uilca Giovani vanno anche i meriti per la preziosa organizzazione del Convegno. Di seguito pubblichiamo un’intervista che ci ha rilasciato sulle sensazioni che lei stessa ha provato quando, giovane diplomata, quasi 18 anni fa, è entrata a lavorare in Banca.
UNA GIOVANE CHE “GIOCA IN CASA”
18 gennaio 1993, una delle date fondamentali della mia
vita.
Da quel giorno risultavo occupata, assunta, e per lo più
con contratto a tempo indeterminato, dovevo solo
superare i tre mesi di prova e dimostrare che avevo le
capacità per meritarmi quel posto.
Primo giorno di lavoro, neoassunta al Banco Ambrosia-
no Veneto, prima filiale Mortegliano, primo incarico
cassiera.
A dire il vero in filiale sono arrivata solo 15 giorni do-
po, mi hanno subito spedita ad Assago per il corso neo
-assunti.
Diplomata il 18 luglio 1992, dopo un
mese di meritato riposo per ripren-
dermi dalle fatiche dell'esame di ma-
turità, mi sono subito messa alla ricer-
ca di un lavoro. Se entro il mese di
settembre non avessi trovato niente,
mi sarei sicuramente iscritta all'uni-
versità, ero solo indecisa se fare eco-
nomia o giurisprudenza, entrambe le
facoltà mi piacevano molto.
Su consiglio dell'impiegata dell'Uffi-
cio di Collocamento, ho iniziato a spe-
dire i miei curriculum a tutte le ban-
che presenti sulla piazza di Udine. Una
mi rispose che avrebbero tenuto in considerazione la
domanda per eventuali necessità nel periodo estivo, la
seconda mi disse che a gennaio usciva il bando di con-
corso e che se volevo potevo partecipare, la terza mi
rispose che selezionavano solo laureati, infine, l'ulti-
ma, mi telefonò per avere un incontro.
Di natura estremamente timida e riservata, quel gior-
no al colloquio mi presentai accompagnata da mia ma-
dre. Potrebbe sembrare ridicolo a dirlo, ma ero terro-
rizzata all'idea di andare da sola. Arrivai all'appunta-
mento con largo anticipo (preferisco aspettare che
far aspettare gli altri) e vestita con gli stessi jeans e
la stessa camicetta con cui avevo sostenuto gli esami
orali della maturità, così, per scaramanzia. Allo scat-
tare dell'ora x, il segretario del capo-area ci fece
entrare nel suo ufficio, mi ricordo che rimase stupi-
to nel vedermi accompagnato da mia madre, ma non
comunque infastidito. Mi fece poche domande, mi
spiegò che arrivavano pacchi di lettere di ragazzi in
cerca di occupazione, mi spiegò come funzionavano le
selezioni nella loro banca, e che per il momento non
c'era spazio nemmeno per poter sostenere i test. Mi
disse che gli avevo fatto una buona impressione, e di
provare a telefonare tutti i venerdì per vedere se nel
frattempo si erano liberati dei posti. E così ho fatto,
tutti i venerdì telefonavo, e tutte le volte mi sentivo
rispondere la stessa cosa:"Ancora niente, mi dispiace".
Ma io non mollavo, ho martellato quel pover‟uomo tutti
i venerdì, fino a quando mi disse:"La tua testardaggine
ti ha aiutato! Lunedì presentati a Vicenza per il primo
test." Superai sia la prima selezione, che la seconda e
il 7 dicembre 1992 mi telefonarono dicendomi di pre-
sentarmi a Udine in sede con il libretto di lavoro e una
marea di documenti da compilare.
Così iniziò la mia avventura in questo mondo che allora
mi sembrava immenso e complicato, pieno di regole e
così lontano dal mondo che fino ad allora avevo vissu-
to: la scuola. Avevo davvero paura,
non avevo ancora la patente e mi
ricordo che il primo giorno di lavoro
mi ero fatta accompagnare da mi-
o padre. La difficoltà più grande,
non è stato imparare a contare i
soldi, a fare la cassa, il portafoglio,
o a legare con i colleghi (che tra
l'altro erano molto più grandi di me
di età), ma riuscire a vincere il pani-
co di parlare con i clienti. In 18 anni
tante cose sono cambiate, perfino il
modo di lavorare e fare banca,ma la
cosa che mi rammarica di più è che
ultimamente si sono andati perden-
do di vista i valori più importanti, la dignità e il rispet-
to delle persone, da risorse umane quali erava-
mo, siamo passati a semplici numeri matricola, per
poi sentirsi dire che siamo dei costi per l'azienda.
Grazie a quel lavoro, ho potuto guadagnare da subito
la mia indipendenza economica, aiutare i miei genitori
che fino ad allora avevano fatto i "salti mortali" per
me, comprare casa, metter su famiglia (ho un figlio di
10 anni), e tante altre cose meravigliose.
Il lavoro è dignità e libertà, e so di essere stata for-
tunata all'epoca, come lo sono adesso, ho amici che un
lavoro non ce l'hanno più, e che con fatica ne trove-
ranno un altro, in pratica “vecchi...........a 40 anni!!!!”.
Per questo vorrei che le cose cambiassero in meglio,
vorrei che anche mio figlio, come tutti i giovani, un
domani potesse avere un'opportunità, ma per far cam-
biare il vento, ci vogliono volontà, sacrifici, costanza,
unità d'intento e d'azione.
Tutti per uno, uno per tutti!!!!!!! Gridavano un tempo i
moschettieri.
Ed è per questo che mi impegno nel sindacato, per
aiutare gli altri e magari poter dar loro un pizzico del-
la fortuna che ho avuto io.
Ingrid Franzolini
OGGI SO CHE LA MIA TRIESTE
E‟ ANCHE UNA CITTA‟ DURA,
RISERVATA E A SUO MODO
SEVERA. SA UN POCO DI ROC-
CIA CARSICA, TALVOLTA TA-
GLIA COME IL VENTO DEL
NORD. E NOI TRIESTINI TUT-
TO SIAMO, MENO CHE ACCO-
MODANTI, MENO CHE VILI…
GIORGIO STREHLER – QUEL
VENTO DALL‟EUROPA
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Inviateci consigli, suggerimenti, critiche: ci serviranno per migliorare i nostri prossimi numeri.
Scriveteci una mail a
giovani@uilca.it
Inoltre nello spazio “GIOVANI” del sito Uilca troverete a breve alcune nuove rubriche che
ospiteranno:
- articoli della stampa nazionale e internazionale rivolti ai giovani;
- documentazione legata al mondo contrattuale e normativo;
- segnalazione delle varie attività (convegni, incontri, momenti formativi) di cui verremo
a conoscenza;
- domande e risposte frequenti che perverranno alla ns.mail
Visitate il ns sito www.uilca.it
www.uilca.it/giovani e-mail: giovani@uilca.it
L'Università degli Studi di Trieste è attualmente costituita da 12 facoltà, con una popolazione studen-
tesca di circa 23.000 unità.
Il nucleo originario dell'Ateneo è rappresentato dalla Scuola Superiore di commercio, Fondazione Re-
voltella, creata per privata munificenza nel 1877 al fine di corrispondere alle allora dominanti esigenze
professionali e pratiche nei settori del commercio, della navigazione e delle discipline collegate.
Conclusosi il primo conflitto mondiale, lo Stato italiano
sviluppava, con atti successivi, l'originaria struttura del-
la Scuola.
Nello 1938 veniva posta la prima pietra di quella che è
oggi la sede centrale dell'Ateneo, in posizione dominante
sul colle di Scoglietto, e l'assunzione dell'impegno di do-
tare la nuova Università di tutte le facoltà, secondo un
piano di sviluppo progressivo.
Gli eventi bellici e le tormentate vicende del dopoguer-
ra, con le connesse incertezze sui destini della città,
rallentarono, pur senza impedirlo del tutto, tale processo.
La facoltà di Ingegneria, istituita nel 1942, limitatamente alla sezione navale, poté essere concreta-
mente attuata e ordinata su più corsi di laurea nell'immediato dopoguerra; nello stesso periodo venne-
ro istituite la facoltà di Scienze e di Lettere e Filosofia.
Nel 1950 venne inaugurata la nuova sede universitaria, ove si stabilivano le facoltà di Giurisprudenza,
Economia e Scienze.
Il ritorno a Trieste dell'amministrazione italiana, celebrato dall'Università con il conferimento della
laurea honoris causa in Economia e Commercio al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 4 novem-
bre 1954, consentì l'avvio e lo svolgimento di nuove consistenti opere edilizie attorno al corpo centrale
dell'Università e l'istituzione di nuove facoltà (Farmacia, Magistero, Medicina e Chirurgia, e più tardi
Scienze politiche).
Ulteriore incremento derivò all'Ateneo dal D.P.R. 6 marzo 1978, n. 102, che parificava alle altre facol-
tà la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori.
Da ultimo, infine, venivano istituite le facoltà di Psicologia nel 1997 e di Architettura nel novembre
1998.
L’UNIVERSITA’ DI TRIESTE
La sede dell’università di Trieste