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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
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Barrocco TorinoBarocco e tecnologie fanno tendenza
EpsonEB-Z8000WU
La compressione videoStandard, tecniche e accorgimenti
TelemedicinaTecnologia al servizio della salute
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Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è
riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”
dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa
Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”
Sala Consiliare di Montelupone
Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone
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Montelupone,
“Borgo Ideale”,
ha inteso rendere
grande il suono sia in
ambienti chiusi che tra
le vie del paese.
Un suono che supera
il concetto di diffusione
sonora geometrica,
ma offre un effetto
olografico
e tridimensionale
attraverso diffusori
che non deturpano
l’architettura
medioevale dei palazzi.
2009
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Giorgio Ungania
Direttore Responsabile
culturale tout court, oppure un retaggio della nostra storia nazionale, che ci ha
visto divisi fi no a tempi recentissimi in stati-regione, stati-dipartimento e addirittura
in stati-città, o un misto di entrambe le cose… l’esperienza comune è comunque
che gli italiani in ambito lavorativo sono di impostazione piuttosto individualista, e
preferiscono generalmente ragionare e fare da soli piuttosto che mescolarsi con
colleghi e partner. Non che l’associazionismo non sia presente, anche in ambito
professionale, con realtà forti come Confartigianato e Confcommercio, ma l’idea di
fare network, nella prospettiva di poter condividere problemi e diffi coltà organizzative
ma anche risorse e prospettive, per ottenere benefi ci comuni, è accolta normalmente
con prudenza.
A questo si aggiunge che il nostro mercato legato all’integrazione e all’audio video
è ancora giovane, rispetto a quelli ben più consolidati di Inghilterra, USA, Giappone,
con numeri in evoluzione e una consapevolezza ancora da coltivare e rafforzare
da parte degli utenti. Accade così che non siano sempre ben defi niti i confi ni delle
attività svolte dalle aziende, o che i servizi offerti dai professionisti si “spalmino” su
settori contigui. Non è raro infatti che un progettista si trovi a lavorare sia in ambito
residenziale, per quanto alto, che ha necessità tutte sue, e che al contempo fi rmi
progetti di regie tecniche, sale conferenza o auditori. Inoltre, nel nostro Paese la
professione non è ancora defi nita né da percorsi formativi uffi ciali né da certifi cazioni
o albi professionali, e ancora poco o nulla riconosciuta da parte dell’utente ma anche
in termini di autocoscienza da parte dei lavoratori stessi.
Alcune esperienze estere, come quella di InfoComm o di CEDIA, confermano che
l’associazionismo potrebbe rispondere a molte di queste domande e necessità,
creando un network di contatti e alleanze tra gli associati, utile sia per condividere
i bisogni comuni a tutti, come una maggiore visibilità di settore o la condivisione
di informazioni, sia per ciò che un solo soggetto non riesce a realizzare, come per
la partecipazione comune per le aziende alle fi ere o addirittura la creazione di una
vetrina autonoma per gli associati. Ma la ciliegina sulla torta sono la formazione,
necessaria allo sviluppo di tutto il settore, e la certifi cazione della professione,
tanto più signifi cativa quanto l’associazione è conosciuta e riconosciuta da utenti e
istituzioni.
Qualcosa però si sta muovendo, e la sensibilità su questi argomenti da parte sia dei
professionisti che delle aziende sta crescendo. CEDIA, di cui Connessioni è media
partner nazionale, è sempre più presente in Italia con nuove membership e anche
con un intervento diretto tramite i seminari, come nell’area educational organizzata
da Connessioni al recente Top Audio & Video Show (il reportage è a pagina 62); e
InfoComm sta muovendo i primi passi per creare anch’essa una base culturale nel
nostro Paese.
Che sia arrivato il tempo per un nuovo sistema di pensiero?
Alla prossima
Sar
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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation
Anno 4
Numero 20
ottobre/novembre
2009
>4Scenari
TelemedicinaSanità, comunicazione e IT
>12Soluzioni
Bar Rocco, San Rocco, Barrocco
Il barocco con
tocco tecnologico
>20Soluzioni
La facciata immagine del Museion
Videoproiezione in
formato magnum
>26Soluzioni
Digital signage per club e bar
L’esperienza della rete On
nei Paesi Bassi
>1 Editoriale
>60 Appuntamenti
>70 Open Day
>72 News dal mondo
>74 News
>80inserzionisti/az. citate
som
mar
io
>32Vox Technologica
Tutto sulle LIMLavagne Interattive Multimediali
>38Vox Technologica
La compressione video
Dai fi le più pesanti ai più
leggeri, senza perdita
d’informazione
1992 1994 1996 1998
H.262/MPEG/2
MPEG-1MPEG-4
H.264/M
H.263 H.263+ H.263+
>46Approfondimenti
Epson EB-Z8000WU
>50Approfondimenti
d&b audiotechnik T-Series e Ti-Series
>54Approfondimenti
Sennheiser Wicos
>62Dal Mondo
Top Audio & Video Show
4 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
scenari
TelemedicinaSanità, comunicazione e ITLa Sanità è un argomento di cui si sente parlare spesso, per le ineffi cienze e le disfunzioni che la espongono all’attenzione delle cronache. Il tema è cruciale per un Paese moderno, soprattutto della vecchia Europa, impegnata a fronteggiare lo sbilanciamento della piramide delle età della popolazione verso i cittadini più anziani. Anche nel settore della Sanità, la tecnologia può aiutare le istituzioni a risparmiare e i pazienti a migliorare la qualità della vita. Quello del medico condotto che visita i pazienti del paese a dorso di mulo non è più un modello di sanità sostenibile
Barbara Trigari
5
scenari
In questo articolo cercheremo di mettere in luce gli aspetti principali della telemedicina o Medicina Telematica,
ovvero la disciplina che abbina, a vantaggio del paziente, la medicina clinica e le possibilità offerte dai
moderni mezzi tecnologici. Secondo la defi nizione di telemedicina concordata in sede CEE: “l’integrazione,
il monitoraggio e la gestione dei pazienti, nonché l’educazione degli stessi e del personale sanitario, usando
sistemi che consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti e alle informazioni del paziente,
indipendentemente da dove l’individuo, o le informazioni, risiedano”. Distinguiamo poi la Sanità Elettronica,
che non coinvolge direttamente le prestazioni mediche ma tutti quei servizi che sono necessari alla loro
somministrazione, quindi la prenotazione dell’esame, il cambio del medico, il referto on-line, la e-prescription o
ricetta elettronica e così via.
Abbiamo quindi parlato con Giancarmine Russo, Responsabile nazionale FIMMG (Federazione Italiana Medici
di Medicina Generale) per la telemedicina e la sanità elettronica e Segretario generale e legale rappresentante
SIT (Società Italiana Telemedicina), con Maurizio Ferrante, Direttore Sanitario dell’Ospedale San Giovanni
Calibita-Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina a Roma e con il Responsabile del settore ICT per la Medicina
Telematica dello stesso Ospedale, Riccardo Fragomeni (le loro affermazioni sono riportate congiuntamente), e
con Vincenzo Gullà, Dirigente di ADiTech, società di Ancona specializzata nella realizzazioni di soluzioni per la
telemedicina.
Cartoline dall’Italia
Le prime esperienze di telemedicina in Italia risalgono a quarant’anni fa, agli anni Settanta, con i primi
apparati di telecardiologia delle dimensioni di un grosso baule. Da allora la tecnologia si è molto evoluta e
oggi è possibile svolgere a distanza molte delle prestazioni che si ricevono in un moderno ospedale, dalla
trasmissione dei tracciati biomedici fi no alle analisi e al monitoraggio delle condizioni del paziente, passando
per il teleconsulto e la formazione o aggiornamento degli stessi medici. La telemedicina però è cresciuta solo
grazie a sperimentazioni e progetti pilota a macchia di leopardo che si esauriscono con i fi nanziamenti che li
hanno sostenuti, e non è ancora entrata a sistema, principalmente perché il Servizio Sanitario Nazionale non
ne riconosce le prestazioni. “In Lombardia esiste il progetto Telemaco e il sistema SISS che gestisce la Sanità
elettronica regionale, in Emilia Romagna il progetto Sole, Eolie.net nelle piccole isole, ma purtroppo nel resto
del Paese c’è poco e niente, e manca l’introduzione delle prestazioni di telesanità nei LEA, i Livelli Essenziali
di Assistenza che lo Stato riconosce e che dovrebbero essere garantiti uniformemente su tutto il territorio
nazionale”, riferisce Russo. Concordano Ferrante e Fragomeni: “Le esperienze internazionali e nazionali cono
concordi nel ripetere che le applicazioni di medicina telematica possano, per talune patologie e in specifi che
applicazioni, ridurre notevolmente i costi a fronte di una maggiore qualità dell’assistenza. Nel nostro Paese in
particolare, riteniamo auspicabile che tali attività già codifi cate entrino a far parte delle prestazioni rimborsabili
da parte del Servizio Sanitario Nazionale, ciò di fatto comporterebbe la defi nitiva uscita dalla fase sperimentale
nella quale il settore si attarda da anni”.
Ad accrescere la disomogeneità italiana c’è un federalismo imperfetto, incompiuto, che ha dato luogo a 21
sistemi sanitari regionali separati dove la Sanità è materia di contrattazione continua tra Stato e Regione.
Nel maggio 2007 è nata SIT, Società Italiana Telemedicina @ sanità elettronica, una società medico scientifi ca
espressione del mondo accademico, scientifi co e industriale che fa attività di informazione e sensibilizzazione a
favore della telemedicina. Rispetto ad altre associazioni attive nel settore, la SIT è l’unica formata da medici che
operano in ambiti diversi: medici di medicina generale, medici ospedalieri, medici di emergenza e universitari; è
quindi l’unica ad avere autorità in campo... medico. Ancora Russo: “La telemedicina fi n’ora è stata considerata
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scenari
un’eccellenza settoriale applicata agli alpinisti che scalano il k2, alla
piattaforma petrolifera dell’ENI, alla spedizione in Antartide o al chirurgo
di Houston che opera a 6.000 km di distanza, una cosa molto lontana
dalla gente comune. Attraverso SIT vogliamo portare la telemedicina nel
quotidiano”.
Rispetto agli altri paesi europei, per la medicina telematica l’Italia è come
al solito indietro. I più avanzati sono quelli nordici, Svezia, Finlandia,
Norvegia, poi Francia, Germania e Inghilterra, infi ne Spagna, Italia e Grecia.
Per la sanità elettronica invece l’Italia è in ottima posizione, sicuramente
avanti agli USA dove solo il 5% dei medici di medicina generale sono
informatizzati, mentre da noi siamo al 75%. E per questo dobbiamo
ringraziare il fatto di avere un servizio sanitario pubblico. Conclude Russo:
“È molto importante anche un altro dato: solo il 5% degli ospedali italiani
è informatizzato dal punto di vista clinico (quasi tutti lo sono da quello
amministrativo), il 7% al nord, il 5% al centro, l’1-3% al sud. Insomma,
le cartelle cliniche sono tutte scritte a mano, non ha senso parlare di
integrazione ospedale-territorio, perché il medico non può comunicare con
la banca dati dell’ospedale”.
Prospettive
Nella sistematizzazione della materia, dopo la nascita di SIT, sono
intervenuti la Comunità Europea, lo Stato e il Garante per la Privacy. Il
4 Novembre 2008 la CEE ha fi ssato con una Comunicazione una serie
di indicazioni vincolanti, alle quali gli Stati Membri dovranno adeguarsi
entro il 2011, con la possibilità di ottenere fi nanziamenti (anche se per
la maggior parte saranno rivolti ai paesi emergenti dell’Est Europa).
In Italia parte del piano Brunetta per la digitalizzazione della Pubblica
Amministrazione affronta il tema sanità prevedendo le Medir, ovvero le
reti regionali dei medici, a livello di sanità elettronica, ai fi ni del controllo
della spesa pubblica. La realtà però è che in Italia ogni regione opera in
autonomia, con il risultato che, per esempio, il sistema lombardo non è
compatibile con quello dell’Emilia Romagna. “La sanità elettronica è un
processo oltremodo complesso e costoso; i risparmi non sono immediati e
gli investimenti sono consistenti, inoltre ci sono grossi problemi di privacy”,
afferma Russo. Un’altra “tra le più rilevanti sfi de organizzative - affermano
Ferrante e Fragomeni - è quella della defi nizione del limite tra forme di
assistenza tradizionali e telematiche, anche per le implicazioni medico
legali. Nella nostra esperienza, ci si riferisce a procedure standardizzate
ove possibile, e al giudizio contingente del clinico di riferimento”.
Una materia delicata
La privacy in ambito sanitario è una materia molto delicata, come sono
delicati i dati che vengono trattati: malattie in atto o pregresse, ma anche
7
scenari
la dipendenza da droghe o dall’alcool, o il fatto di essere malati di AIDS. Inoltre se questo tipo di informazioni
venisse pubblicato su Internet, come è successo per le dichiarazioni dei redditi degli italiani ad aprile 2008,
sarebbe accessibile a tutti per sempre, perché nessuno sarebbe in grado, per esempio, di cancellare dati da
un server collocato fuori dalla giurisdizione italiana. Ben diverso dal danno arrecato da una cartella clinica
cartacea dispersa o trafugata. L’aspetto più grave, però, è che in una situazione di privacy malcerta o non
tutelata, si verrebbe a incrinare il rapporto di fi ducia medico-paziente, e di conseguenza l’effi cacia della cura:
chi confesserebbe i propri problemi più intimi per telefono al medico, se sapesse di essere spiato? Per questo
il Garante ha avviato a marzo una consultazione pubblica sul fascicolo sanitario elettronico, per arrivare a
luglio 2009 a fi ssare le “Linee guida in tema di fascicolo sanitario elettronico (FSE) e il dossier sanitario”, con
indicazioni molto strette e precise, e mentre scriviamo si sta chiudendo la consultazione sui referti on-line, la cui
regolamentazione verrà pubblicata in ottobre. Entro il 31 dicembre i progetti di telesanità già attivati dovranno
adeguarsi alle norme di tutela della privacy, aggiornando i propri software. Anche in questo frangente, le
possibilità offerte dalla tecnologia saranno di vitale importanza.
Il Garante, nonostante le forti pressioni esercitate dallo Stato (interessato al controllo economico), dalle
assicurazioni (cui interessa la profi lazione dello stato di salute dei cittadini, a fi ni economici) e dai medici legali
(per le perizie), ha stabilito che i dati saranno accessibili solo ai fi ni di diagnosi e cura, che il paziente può
rifi utarsi di farsi creare un fascicolo elettronico e continuare a farsi curare come si fa oggi, ma soprattutto potrà
scegliere se mettere nel fascicolo o meno ogni singola informazione, e anche chi potrà consultarla e chi invece no.
La tecnologia
Nella telemedicina si incontrano tre settori scientifi ci: le telecomunicazioni, l’information technology e
naturalmente la medicina. Poiché la disciplina si rivolge per defi nizione soprattutto (anche se non solo) a
fasce deboli della popolazione, la tecnologia impiegata deve essere accessibile, semplice da usare, di qualità
suffi ciente ad assicurare la prestazione medica e la sicurezza sul fronte della privacy, e “rassicurante” come
una visita del proprio medico. Un tipico esempio è costituito da un apparato video cui sono collegati una
serie di apparati medicali in grado di svolgere determinate misurazioni, in base alle esigenze del paziente.
Quest’ultimo visualizza una schermata simile a quella di un programma di messaggistica, nel quale appaiono
Telemaco, CRS-SISS, Eolie Net e Sole
Ecco alcuni dei progetti di telemedicina citati dai nostri interlocutori.
Telemaco - Telemedicina ai piccoli comuni lombardi. Nasce nel 2006 con l’obiettivo di garantire assistenza sanitaria in loco alla
popolazione e consulenza specialistica ai medici locali. www.telemaco.regione.lombardia.it
CRS-SISS - Carta Regionale dei Servizi - Sistema Informativo Socio-Sanitario della Regione Lombardia. Lanciato nel 2001,
il progetto consiste nella realizzazione di servizi infotelematici a favore di enti e operatori socio-sanitari, al fi ne di migliorare
l’operatività e i servizi resi ai cittadini. www.svimservice.it/ricerca/progetti/siss/crs_siss.htm
Eolie Net - Telemedicina per l’arcipelago delle isole Eolie. Nasce con l’obiettivo di ottimizzare il livello di assistenza sanitaria in
presenza di situazioni logistiche disagiate, attraverso l’attività diagnostica e terapeutica in telemedicina, unita al teleconsulto e
all’aggiornamento del personale medico locale. www.sanitapiccoleisole.it
Sole - Sanità OnLinE. Rete informatica che collega medici di medicina generale e pediatri con le strutture e i medici specialisti
delle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna. www.progetto-sole.it
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scenari
i contatti attivi (collegati). Quando chiama il medico, questo fornisce
delle istruzioni su come usare il medicale, il quale esegue la misurazione
e la memorizza (per tutelarsi in caso di caduta della comunicazione),
successivamente la invia con un PC o IP box al centro medico, che
può essere un multi-video call center collocato in un ospedale o il
PC del medico curante. Questi avrà la possibilità di visualizzare sia la
misurazione fatta al momento che tutto lo storico del paziente in un
periodo di tempo. L’utilizzo delle apparecchiature è volutamente molto
semplifi cato, sia per il paziente che per il medico, quindi il tempo e
l’impegno necessario a “istruire” gli operatori è minimo, afferma Gullà. A
meno che non si “riciclino” apparecchi presi da altri ambiti adattandoli alle
esigenze della telemedicina, come si faceva all’inizio, quando ancora non
c’erano prodotti specifi ci: una opzione poco consigliabile non solo per
le problematiche legate all’usabilità, soprattutto oggi che “le tecnologie
attualmente disponibili, oltre all’affi dabilità, garantiscono una discreta
semplicità d’uso che le rende di solito molto ben accette ai pazienti.
La metodologia del supporto telematico alla cura è sempre accolta”, e
a dirlo sono Fragomeni e Ferrante, il cui parere è di particolare utilità,
appartenendo alla categoria medica.
Rispetto alla familiarità della tecnologia, afferma Gullà, “La video
comunicazione è un discorso sine qua non, non ci si può limitare a
remotizzare la misurazione dei parametri del paziente via telefono,
signifi ca abbandonarlo alle proprie ansie nel momento in cui è più debole.
Ma la tecnologia deve essere mantenuta a un livello semplicissimo:
keep it simple, keep it stupid. Riassumendo, ciò che contraddistingue
un apparato per la telemedicina rispetto a qualsiasi apparecchio per
esempio per la videoconferenza, è la semplicità d’uso, la presenza di un
ingresso dati e la capacità di parlare con apparati elettromedicali, infi ne
la criptatura”. In pratica, signifi ca che gli apparecchi per la telemedicina
devono avere un’interfaccia Bluetooth di gathering dati, perché la maggior
parte degli elettromedicali comunica in questa maniera. Anche la sicurezza
è un aspetto rilevante, per la sensibilità dei dati trattati, da qui la necessità
di ricorrere a sistemi di crittografi a piuttosto pesanti che impegnano parte
della banda durante la trasmissione, e a software anti-ingresso per i server
che custodiscono i dati. Questi ultimi infatti non vengono mai scaricati e
memorizzati sul computer del medico o dell’operatore che li legge, ma
rimangono depositati su un server protetto con chiavi di accesso, dal
quale vengono consultati.
Gli apparati medicali sono forse il “punto debole”, perché se certifi cati
a dovere (come dovrebbero sempre essere, per garantire misurazioni
affi dabili) hanno un costo elevato. La loro installazione però non richiede
certifi cazioni perché è di solito molto semplice; l’unico test che viene
9
scenari
fatto è ovviamente la verifi ca che ciò che viene misurato corrisponda esattamente a
quanto viene ricevuto nel server remoto, e poi consultato dal medico. L’apparato di video
comunicazione e di gestione dei dati è certifi cato CE, quindi è anch’esso già garantito.
Il mercato
La medicina telematica oggi non è già più una scelta, ma una necessità. A imporla sono
la crescita della popolazione over 65 e non autosuffi ciente, oggi nella proporzione di uno
su quattro, in previsione vicina a uno su due. “Da qui a dieci anni ci sarà il 30% in più di
anziani e il 15% in meno di giovani”, spiega Gullà. Le abitudini di vita poi hanno portato
a un aumento del numero delle persone che vivono da sole. Di conseguenza è cresciuta
la spesa sanitaria e la necessità, da parte dello Stato, di gestirla e controllarla. Il caos
delle nostre città rende poi impossibile (perché economicamente molto poco effi ciente)
per il medico di famiglia svolgere visite a domicilio, d’altro canto lo Stato ha il dovere di
garantire uniformità di trattamento ai cittadini su tutto il territorio nazionale, ma non ha
le risorse per dotare di un ospedale le piccole isole o i paesini di montagna. L’obbligo è
ulteriormente imposto dalle direttive comunitarie, cui sarà necessario adeguarsi entro il
2011, pena multe salate.
I vantaggi offerti dalla telemedicina consistono nell’alleggerimento del carico di
lavoro delle strutture ospedaliere (indispensabile punto di riferimento per la Sanità),
che possono assistere in via telematica un buon numero di pazienti con determinate
L’ambulanza in UMTS
La ONLUS Soccorso Amico di Salerno
ha equipaggiato un’ambulanza con una
telecamera brandeggiabile resistente
agli urti, gestita da remoto in UMTS.
Il medico del 118, senza muoversi
dall’ospedale, è in grado di entrare in
video comunicazione con l’equipaggio
della cellula sanitaria, gestire il malato,
valutarne le condizioni e decidere in
quale ospedale vada portato, se ne ha
davvero bisogno. Tutto questo mentre
l’ambulanza è in viaggio. L’idea è nata
dalla necessità di risolvere il problema
della carenza di mezzi e di medici, a un
costo che non arriva nemmeno al 10%
di quello di una nuova ambulanza.
10 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
scenari
patologie, con un notevole risparmio economico, di tempo da parte dei medici, di
occupazione delle strutture e a tutto vantaggio dell’ecologia e del risparmio energetico
(riduzione del traffi co creato dalla necessità di venire in ospedale, fare una visita a
domicilio, ritirare un esame, fare una prenotazione, pagare un ticket...). L’ospedale e
il medico traggono vantaggio anche dalla possibilità di accedere a cartelle cliniche
digitali, scambiarsi opinioni ed esperienze in tempo reale anche con strutture di altri
paesi, e poi dall’allargamento in prospettiva che permette a chi non vive in Italia
(pensiamo all’Est Europa, o ai paesi in via di sviluppo) di accedere a una struttura
d’eccellenza nel nostro Paese, naturalmente pagando le prestazioni privatamente.
A un mercato privato dell’assistenza sanitaria potrebbero essere interessati anche
molti cittadini italiani che hanno già nella propria casa un sistema di home automation,
o intendono installarlo, corredandolo però con un sistema di teleassistenza,
soprattutto se in famiglia c’è una persona anziana o bisognosa di cure mediche
continuative. Per quanto sia ancora un mercato ristretto, è destinato a crescere
perché i prezzi delle tecnologie sono in diminuzione e sono già nate società di servizi
sanitari private equipaggiate con centrali d’ascolto. Gullà: “I prezzi scendono molto
rapidamente, il costo di una postazione parte da 1.500-2.000 euro a seconda degli
elettromedicali installati. La postazione tipica per un anziano che vive solo costa
3.000 euro, che però si ammortizzano in due anni, il tempo con il quale si rinnovano
le tecnologie, quindi stiamo parlando di meno di 100 euro al mese. Non a caso
compagnie di assicurazioni come Europ Assistance hanno cominciato a occuparsi di
telemedicina con diversi modelli di business, pay per use o abbonamento fl at, che si
vendono anche a causa delle mancanze del servizio sanitario nazionale. Ovviamente
però dovrebbero essere prima di tutto le strutture pubbliche a dotarsene”. Sempre Gullà riferisce l’esperienza
dell’ospedale distribuito che, dimezzando i tempi di degenza di alcuni pazienti, riduce drasticamente i costi
sociali, con un 30% di risparmio grazie alla ridotta occupazione dei posti letto. Racconta Russo: “ A Roma la
degenza ospedaliera costa in media 800 euro al giorno, e anche se il prezzo è molto simile, non è certo l’Hilton.
In telemedicina domiciliare costerà 100 euro? Basterebbero 30, massimo 50 euro, e il paziente starebbe a
casa sua. La qualità della vita deve essere presa in considerazione insieme ai parametri sanitari”. Ecco quindi
l’esperienza dell’Ospedale San Giovanni Calibita-Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina: “Abbiamo
realizzato e stiamo attivando in forma sperimentale una gestione, governata in forma
telematica, di assistenza integrata tra ospedale e domicilio per alcune branche mediche, e in
particolare per specifi che patologie croniche. La sperimentazione è fi nalizzata allo studio dei
costi reali e i risultati verranno pubblicati al termine, a benefi cio della comunità scientifi ca”.
Se poi i medici si riunissero in cooperative e acquistassero alcuni apparati, questi
potrebbero essere riutilizzati da diversi pazienti. Un altro elemento rilevante è infatti
quello della sostenibilità della soluzione di telemedicina, ovvero della sua replicabilità
su larga scala, nel quotidiano. Gullà: “Un progetto pilota di telemedicina è inutile se
ha un costo eccessivo, perché non è replicabile. Lo stesso vale nel caso in cui l’uso
dell’apparato sia eccessivamente complicato. Deve essere accessibile a tutti, e non
solo agli informatizzati benestanti”.
http://europa.eu/legislation_
summaries/public_health/european_
health_strategy/sp0003_en.htm
www.sanitaelettronica.it
www.aditechsrl.com
www.medmatica.it
11
scenari
12 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
Bar Rocco, San Rocco, BarroccoIl barocco con tocco tecnologico
Quando le costruzioni con fi nalità sacra vengono destinate ad altri usi, possono divenire luoghi molto suggestivi, specialmente se la tecnologia ne amplifi ca le potenzialità e le possibilità d’uso. Assecondando inoltre la sensibilità moderna, secondo la quale tecnologia, estetica e architettura sono strettamente legate
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soluzioni
La Chiesa di San Rocco è un gioiellino dell’architettura barocca situato nella cintura sud ovest di Torino, oggi
location di uno dei ritrovi più di tendenza del territorio. Locale molto alla moda e molto (ben) frequentato,
offre svariate proposte culturali, come una vivace stagione di musica jazz, laboratori di arte, serate dedicate al
divertimento e all’incontro. Dietro al Barrocco (così si chiama il locale) opera la ONLUS Il Coro, che si è fatta
promotrice di tutte le azioni che hanno reso possibile il recupero della chiesa, la sua ristrutturazione e l’odierna
nuova destinazione d’uso, guidata però dall’idea di un’offerta etica di entertainment ed espressione giovanile.
E quelli del Coro sanno bene che la tecnologia è ormai parte integrante della vita e del gusto dei giovani
(ma ormai anche dei meno giovani), così il Barrocco sfoggia una livrea da locale trendy di prim’ordine, e in
termini di tecnologia non si è certo risparmiato: questa è divenuta anzi un tratto estetico distintivo del locale,
perfettamente mixata con le linee barocche mantenute dal restauro. La navata centrale è oggi una sala per
concerti e per animati apericena, la ex sagrestia ospita il bar principale, i sotterranei il guardaroba e i servizi; è
stato mantenuto anche il vecchio coro ligneo, la cui balconata è oggi collocazione della regia tecnica.
Declinazioni dell’audio al Barrocco
Protagonista della progettazione e installazione degli impianti audio video è Sonitus di Cuneo, non nuova a
lavori in luoghi che hanno precedentemente avuto una destinazione sacra, mentre il progetto illuminotecnico è
stato fatto da Giorgio Marangon e l’installazione luci da ASB di Aldo Belcastro (Torino).
Il punti di partenza della progettazione delle dotazioni tecniche, come ci ha spiegato il progettista Simone
Migliasso di Sonitus, sono stati la fl essibilità dell’uso degli spazi (era previsto fossero utilizzati per conferenze,
concerti, stage, ma anche per serate dedicate al ballo) e la necessità di trovare un equilibrio con spazi
inconsueti, secondo il binomio ormai esteticamente vincente arte-tecnologia. È stato inoltre scelto di limitare il
più possibile il noleggio di materiale tecnico, per avere completa autonomia.
L’impianto audio è strutturato come un corpo unico, ma con una distribuzione che offre la possibilità di un
uso polivalente, cercando al contempo di non esagerare con i diffusori per non sovraccaricare esteticamente
l’ambiente. La navata, ovvero la sala centrale, è dotata di una serie di diffusori Community passivi a due
vie modello CPL 42 (risposta in frequenza 60-18 kHz, dispersone 90°x40°), due posti in posizione frontale
rispetto al palco residente e tre per lato in posizione laterale, distribuiti in modo da creare quattro “fronti”
indipendenti, completati da quattro sub (due in fondo e due a bordo palco); sono state installate anche due
casse lateralmente al palco (sempre Community ma Veris8), con funzioni di monitoraggio durante i concerti (la
La storia
Il nome del locale indica la sintesi tra passato, presente e futuro che il Barrocco rappresenta per come lo vediamo e lo viviamo
oggi: una chiesa settecentesca in stile barocco adibita a nuova destinazione d’uso, intitolata a San Rocco, e divenuta un bar alla
moda. Nelle intenzioni della ONLUS Il Coro, costituita nel 2002, che ha provveduto alla ristrutturazione degli spazi e che oggi si
occupa della gestione e della direzione artistica, il Barrocco è “un punto di ritrovo per ragazzi e giovani che avranno la possibilità
di divertirsi in un ambiente ‘sano’. Non solo un pub, un nuovo bar o un semplice ristorante quindi, ma un vero progetto per la
cultura”.
Il progetto Barrocco ha ottenuto il sostegno del Comune di Pianezza, della Regione Piemonte, della provincia di Torino, della
Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo.
www.barrocco.it
14 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
www.christiemseries.com
Miglior prodotto di visualizzazione commerciale dell’anno
superfi cie è limitata, quindi diffi cilmente c’è bisogno di spie aggiuntive), e alcune Yamaha nell’area bar, per la
diffusione generale. Un processore Biamp Nexia SP si occupa della gestione, equalizzazione e processamento
dei diffusori frontali e laterali, un secondo Nexia (PM, Presentation Mixer, pensato per la gestione di
presentazioni multimediali) è dedicato alla gestione di sub e casse per il sottofondo musicale; il trasporto del
segnale avviene invece in maniera classica, in analogico.
L’introduzione dei Nexia non solo è stata necessaria per la distribuzione, la taratura e la messa a punto
del sistema anche in relazione all’acustica della sala (sono state defi nite tre linee di ritardo per uniformare
la percezione degli ascoltatori che si trovino in punti diversi del locale, specialmente nelle confi gurazione
conference e live), ma anche per la defi nizione di alcuni preset, richiamabili facilmente da personale non
specializzato. È possibile quindi ottenere diversi “scenari” standard per servire agli usi più comuni: quello
“disco” per esempio coinvolge tutti i diffusori creando anche un forte impatto di volume, mentre il preset
15
soluzioni
(200W o 350W)
(1400x1050)(1920x1080)
(ILS)™
Comprehensive Colour Adjustment™
LiteLOC™
when it matters.
ComprehensiveColour Adjustment™.
Non c’è bisogno di dire che il nuovo proiettore Christie Serie M emette rossi vivaci, gialli nitidi e colori incarnati realistici sin dal primo momento della sua accensione.
Sappiamo che agli odierni proiettori viene chiesto di combinare input emessi da diverse fonti o di creare immagini uniformi, ed è per questo motivo che vi abbiamo incorporato la capacità di gestire e combinare
i colori in modo minuzioso. In ciò sta la differenza tra un buon risultato e uno eccellente.
La tecnologia Comprehensive Colour Adjustment (CCA™), di serie in ciascun proiettore della Serie M, consente di regolare i singoli canali RGB dei proiettori su accostamenti cromatici uniformi in modo da ottenere immagini credibili e perfettamente armoniose. Con una semplicità che ha quasi dell’incredibile.
It all adds up.
Edirol V-8
Il V-8 è un mixer video compatto, nato sulla scia del successo del precedente V-4. Offre otto input
video, due anche con scan converter incorporato che permette un direct input di segnali RGB (VGA-
UXGA) dai connettori D-Sub. Dispone di tre uscite video composito, più due per monitor e preview.
Permette una completa gamma di effetti, tra i quali Mirror, Picture-in-Picture, il luminance key e il chroma
key (per integrare per esempio grafi che o loghi provenienti da computer con sorgenti video diverse). I fader
e il master per l’output sono indipendenti e di uso veloce e intuitivo. Il V-8 può essere controllato da presenter
della serie Edirol PR, e dagli altri video mixer, inoltre può essere utilizzato come sorgente per il mixer digitale RSS
M-400. È compatibile con il protocollo di comunicazione V-Link, che permette di legare audio e video.
www.ediroleurope.com
16 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
“conference” attiva i frontali con l’ausilio dei laterali per un sound
reinforcement uniforme (con anche i sub, quando ci sono fi lmati). I preset
sono richiamabili tramite touchscreen da incasso di RTI, collegati a una
centralina di controllo 8x8 sempre RTI, posizionati uno in regia e uno nella
zona bar, e che ripropongono tramite icone molto intuitive i vari scenari
d’uso degli impianti.
Nelle serate live, invece, è possibile avere completa fl essibilità, sia
nella gestione dell’impianto che delle sorgenti, per seguire al meglio
ogni variabile del concerto. In questi casi il sistema fa capo a un mixer
analogico Yamaha MG24 (scelto per mettere a proprio agio tutti i fonici,
anche i meno abituati ai banchi digitali) sistemato nella regia creata nel
palco del vecchio organo, dove si trovano anche un banco da dj e da dove
si può facilmente controllare tutta la situazione.
Non solo audio
Il Barrocco prevede molte iniziative a sfondo musicale, ma neanche il
video è stato trascurato, nella sua duplice funzione informativa e legata
all’entertainment. La sala principale è dotata di un impianto di proiezione
frontale che comprende uno schermo da proiezione (4 m di base, in 4:3)
sistemato in area palco e un videoproiettore Sanyo PLC-XT35 LCD da
5.000 ANSI Lumen agganciato a una delle americane luci, un apparecchio
di tipo professionale adatto a un uso intensivo, capace di coprire
effi cacemente il grande schermo e di una luminosità suffi ciente anche
quando l’ambiente non è perfettamente oscurato (come nelle serate disco,
per esempio). L’impianto può essere usato per conferenze o proiezione di
fi lmati, ma è stato confi gurato anche per offrire effetti e proiezioni in tempo
reale durante le serate dedicate alla musica o al ballo: in regia si trovano un
presenter Edirol PR-10, apparecchio versatile e di semplice uso utile alla
creazione di video scenografi ci a partire da immagini di repertorio o fi lmati,
effetti grafi ci, tendine, dissolvenze ecc., abbinato a un mixer video Edirol
V-8 che combina molteplici input provenienti da due DVD player Denon, dallo stesso PR-10 e da una telecamera
Sony che riprende immagini in tempo reale degli eventi e del pubblico. I segnali della telecamera possono anche
essere registrati per un uso successivo o in altri contesti.
In fondo al palco, a coprire la parete, è stato installato un fondale nero avvolgibile (espressamente ottimizzato da
Adeo Group), in modo da uniformare e chiudere lo spazio dedicato allo spettacolo.
I punti di visualizzazione sono moltiplicati dalla presenza di tre monitor al plasma Panasonic, due dei quali
sono posizionati nell’area bar principale e due presso il bar secondario, sotto una delle ex cappelle della
navata centrale. Il loro montaggio ha creato qualche diffi coltà, il punto ottimale per la visione non era quello più
semplice per l’installazione, per via di volte e affreschi, ma alla fi ne è stato possibile portare una canalizzazione
ad hoc per questi collegamenti. Una matrice Kramer VP-8x8A gestisce la distribuzione di tutti i segnali video ai
punti di visualizzazione, dei quali si può avere esatta preview in regia. I segnali sono tutti distribuiti in risoluzione
XGA, questo implica che vengano convertiti con uno scaler (sempre Kramer), anch’esso presente in regia.
Gli scenari richiamabili tramite touchscreen non coinvolgono solo l’audio ma anche gli impianti video, ed è
L’area bar, con il plasma che rimanda le
immagini del concerto in tempo reale
La regia durante un concerto
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soluzioni
possibile così comandare in maniera semplice le varie sorgenti (a eccezione di presenter, mixer video ecc. da
gestire in manuale a cura del Vj) durante le feste o gli aperitivi, eventi durante i quali diffi cilmente è presente
un operatore. L’effetto fi nale è di sicuro impatto: per esempio la sera che abbiamo visitato il Barrocco era in
programmazione un concerto jazz durante il quale le pareti di fondo erano decorate da un effetto cielo stellato e
da animazioni molto gradevoli mentre, benché un po’ lontani dal palco, potevamo seguire gli assoli dei musicisti e
riconoscerli uno per uno, grazie alla visualizzazione in tempo reale di immagini del concerto tramite i plasma.
Entertainment e architetturale
La parte dell’illuminazione è stata progettata e realizzata da fornitori diversi, ma si combina comunque benissimo
con il resto delle dotazioni, sia a livello di concezione che di risultato fi nale. Il progetto luci è suddiviso in due
impianti, uno dedicato all’illuminazione architetturale e un secondo, indipendente, dedicato all’entertainment.
Anche strutturalmente si tratta di due installazioni diverse, la prima è costruita come un normale impianto elettrico
di ambito civile, il secondo si potrebbe defi nire “volante”, ovvero ha caratteristiche di versatilità e gestione tipiche
del mondo dello spettacolo, ed è strutturato con dimmer, ritorni, console luci e proiettori mobili su americane.
Schema dell’impianto audio
18 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
www.sanyo-europa.it
www.sony.it
www.denon.com
Apparecchi installati
Audio
8 diffusori Community CPL 42
4 subwoofer Community CPL 51
2 diffusori Community Veris 8
2 diffusori Yamaha MSR 100
5 amplifi catori Yamaha XP 5000
1 amplifi catore Yamaha XP 3500
1 Presentation Mixer Biamp Nexia PM
1 processore Biamp Nexia SP
1 distributore audio Australian Monitor AMIS26
1 equalizzatore grafi co dbx 215
1 mixer Yamaha MG24
1 mixer per dj Pioneer DJM-700S
2 CD player per dj CDJ-100S
1 lettore e 1 registratore CD Tascam
3 micorofoni Sennheiser e 835, ew 345-G2,
ew 352-G2
Video
1 schermo da proiezione Adeo 400x300 cm
1 schermo nero avvolgibile a motore Adeo
550x550 cm
1 videoproiettore Sanyo PLC-XT35L
1 supporto da videoproiettore Euromet
UNIV/1100VGA
2 schermi plasma 50“ Panasonic TH-50PH11EK
1 schermo plasma 42” Panasonic TH-42PH11EK
2 supporti per plasma Chief PWR2059
1 supporto per plasma Euromet 05300
1 matrice Kramer VP-8x8 A
1 scaler video con audio Kramer VP-719xl
1 scaler video segnale composito Kramer VP-413
1 distributore Kramer VP-200XLN
1 amplifi catore VGA Extron P/2 DA1
1 mixer video Edirol V-8
1 visual sampler Edirol PR-10
1 telecamera Sony EVI-D70P
1 videoregistratore Panasonic
1 lettore DVD Denon DN-V100
Luci
Americana retro palco:
6 proiettori Coemar LX Pro Spot 250
2 laser Vari-lite Imothep.V
2 blider 2,6 Kw
9 PAR 64 500 W lampada CP61
Americana fronte palco:
6 PAR 64 500 W lampada CP61
2 Pro Lighting Wash 575
2 effetti GLP H2O
2 barre Blinder
2 macchine fumo Martin Magnum 500
Americana centrale:
6 testa mobile Coemar iSpot 575
4 PAR 56 500 W
1 sagomatore Martin-Mania DR1
2 effetti GLP Strobo
1 Martin Mania DR1
Effetti
2 Clay Paky Atlas
1 laser Vari-lite Imothep.V
1 centrlaina GLP All in One 24 canali DMX
1 controllo laser GLP CP1
2 dimmer Botex 6 ch
2 dimmer Coemar Rack Power 6 ch
Controllo
1 pannello touch-screen RTI RK-3
1 centralina di controllo RTI XP-8
Il progetto architetturale tende a sottolineare gli elementi architettonici di rilievo, offrendo al contempo un
ambiente confortevole e con alcune pennellate di colore: la balconata del coro è illuminata con una serie di
sorgenti fl uorescenti dimmerabili, la cui luce indiretta arriva fi no alle volte, alcune lampade dicroiche invece
formano dei fasci verticali sulle lesene, per sottolinearne la verticalità. Ma il “tocco” che caratterizza la
navata centrale sono gli otto lampadari di cristallo dell’Ottocento restaurati, recuperati e resi adatti all’uso
contemporaneo con lampade dimmerabili. Anche le forme dei banconi dei bar e dei mobili sono stati
valorizzati inserendo nelle loro superfi ci vetrate dei neon da insegna o delle strisce di LED RGB che
illuminano i volti dei baristi, bicchieri e bottiglie, e sempre costituito da LED, ma affogati nella resina
del pavimento del bar, è il percorso che accompagna idealmente gli ospiti dall’ingresso all’interno del
locale. L’accensione e la gestione di questa parte dell’impianto è facilmente comandabile grazie una
intuitiva interfaccia utente.
L’impianto dedicato all’entertainment è invece strutturato per illuminare il palco, prevedendo alcune
situazioni standard: un’americana frontale e una in fondo servono per creare un “piazzato” e punti
di illuminazione speciale sul palco, una terza americana, che ospita prevalentemente proiettori a
testa mobile, serve anche per le serate più movimentate; una dotazione di tutto rispetto, e anche
qui la tecnologia la fa da padrone.
nyo-europa.it
www.sonitus.it
www.biamp.com
www.glp.de
www.edirol.it
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20 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
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La facciata-immagine del Museion di BolzanoDedicato all’arte contemporanea, già nella sua struttura esterna il Museion rende omaggio all’arte e ai linguaggi della cultura contemporanea: la facciata, completamente di vetro, di sera viene utilizzata come colossale superfi cie di proiezione
Giuseppe Orlando
“La decisione di realizzare una nuova struttura per ospitare il museo di arte moderna e contemporanea è
stata a lungo dibattuta. È vero, l’impegno fi nanziario è notevole, ma la costruzione che ospita un museo
d’arte contemporanea deve distinguersi anche dal punto di vista architettonico. L’inserimento nel contesto
cittadino sarà ottimo e Museion fungerà da polo di attrazione per la cultura contemporanea. È giusto investire
in questa nuova sede, anche per offrire al pubblico interessato, agli artisti e soprattutto ai giovani un luogo
dove incontrare le espressioni più moderne dell’arte, per consentire loro di crescere anche dal punto di vista
culturale, visitando, osservando e capendo situazioni più vicine al loro modo di pensare. Dobbiamo vederlo
come un investimento per il futuro. Guardo con piacere a Museion anche perché per la prima volta abbiamo
realizzato una importante collaborazione tra ente pubblico e istituzioni private, che credo possa funzionare
particolarmente bene. Spero che Museion possa divenire un punto di incontro per i cittadini di Bolzano e non
solo. Che possa essere una porta aperta verso l’Europa e verso altre culture, una attrattiva per gli altri paesi, e
che contribuisca a valorizzare la città di Bolzano e tutta la Provincia”.
È il commento di Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma
del Trentino-Alto Adige, che accompagna il progetto di Museion, nickname di cicladica memoria che invece sta
a defi nire il nuovo museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano inaugurato il 24 maggio 2008 con una
sede quanto mai futuristica.
Il concetto strutturale
Un monumentale cubo giocato sul dialogo disinibito tra vetro
e acciaio, una struttura totemica, la cui apparizione sembra
evocare la suggestione e lo sgomento delle scimmie davanti
al monolite dell’incipit di 2001 Odissea nello spazio di Stanley
Kubrick. Un’idea strutturale che non lascia indifferenti, sia per
la parte architettonica che per quella tecnologica. Un cubo
lungo 54, alto 25 e largo 23 metri dove le due facciate frontali
trasparenti fungono al contempo da vetrine e da superfi ci per le
proiezioni nella città e nel paesaggio circostante.
Progettato dagli architetti dello studio KSV (Krüger Schuberth
Vandreike) di Berlino, Museion non vuole essere un semplice
Apparecchiature installate
2 sistemi di gestione Crestron CP2E
1 touchpanel wireless TPMC-10
23 videoproiettori projectiondesign F20 SX+ Wide
12 videoproiettori projectiondesign F20 SX Ultra Wide
1 switcher multiformato video Extron MPS112 CS
2 distributori SDI e videocomposito VM-20ARII
35 trasmettitori di segnale VGA/CAT7 MTP C7T15HD RS
35 ricevitori di segnale CAT7/VGA con SEQ MTP C7RL15HD RS SEQ
1 PC portatile Fujitsu Siemens
22 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
contenitore di opere d’arte, ma piuttosto un laboratorio internazionale
di ricerca con una vocazione all’interdisciplinarità, che pone al
centro del suo sviluppo la collezione in forte relazione con le mostre
temporanee.
Ai piani sono collegate tra loro le aree dedicate alla didattica dell’arte
(aree dei laboratori e delle manifestazioni) e alla familiarizzazione
con l’arte (esposizione/biblioteca), mentre un sistema di pareti mobili
permette di variare la struttura degli spazi a seconda delle necessità.
Gli atelier e le sale di progettazione per gli artisti sono invece ospitati
in un edifi cio distinto situato nella porzione nord del terreno. Nell’area
tra l’atelier e il museo si trova il parco museale, che per entrambi gli
edifi ci funge da spazio espositivo e luogo d’azione.
L’effetto plastico della costruzione del nuovo museo è dato dal
contrasto tra l’involucro metallico, chiuso e massiccio, che riveste
pareti laterali e tetto, e la forma a imbuto della facciata d’entrata,
che è in vetro. Oltre all’intento di creare un’entrata trasparente
inconfondibile, che servisse anche da vetrina, la facciata riveste
funzioni tecniche importanti: interamente di vetro e costruttivamente
indipendente, integra delle lamelle mobili, anch’esse in vetro, grazie
alle quali è possibile regolare l’entrata della luce solare e quindi creare
un ambiente espositivo ottimale, adattabile al carattere della mostra.
Uno screen sul lato interno della facciata permette l’oscuramento dei
livelli espositivi.
Il concetto tecnologico
L’idea stessa di rappresentare l’arte moderna non poteva non
contemplare le opere realizzate attraverso il video, e la facciata di
Museion presenta l’arte contemporanea che utilizza i nuovi media
in una forma e dimensione uniche e insolite. I video trasformano la
facciata in uno schermo che offre al passante una versione inconsueta
del nuovo museo, e il suo lato notturno dalle 22.30 a mezzanotte e
mezzo offre a un pubblico volontario e involontario uno spettacolo
eccezionale che fa vivere la città anche di notte. Al calare della sera
le lamelle in vetro traslucide diventano una superfi cie per proiezioni,
grazie a 35 proiettori fi ssati a blocchi di quattro posti sul soffi tto dei
diversi piani.
A una prima valutazione il progetto può sembrare semplice, e
concettualmente lo è, considerando che si tratta “solo” di proiettare
immagini e video su una vetrata. Il fatto che la superfi cie sia alta
quattro piani e larga quasi altrettanto in realtà rende tutto più
complicato, soprattutto quando il numero di proiettori coinvolti è
così elevato e si rende quindi necessario garantire uniformità nella
Una delle sale di Museion; in alto due F20 projectiondesign per una opera video
© Iv
o Co
rrà
L’ingresso di Museion, sono visibili le lamelle in vetro che
permettono di fare della facciata una superfi cie per proiezione
Il plastico del Museion
23
soluzioni
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24 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
proiezione con un livello qualitativo di prim’ordine. Ma anche il sistema di gestione è cosa non da poco:
l’immagine fi nale della proiezione viene infatti spezzettata in fase di produzione, e ogni porzione proiettata
da uno dei proiettori utilizzati, quindi è necessaria una elevata capacità di trattamento dei fi le, che non molti
software sono in grado di gestire.
L’azienda che ha realizzato il progetto è 3P di Bolzano, il titolare Christian Pieretto ci ha raccontato che è stata
una scelta inizialmente non facile, diventata poi una condicio sine qua non in base alle caratteristiche tecniche
che si richiedevano. La scelta dei proiettori è caduta sull’F20 di projectiondesign, una macchina con
tecnologia DLP da 3.000 ANSI lumen e risoluzione SXGA+ che ha capacità di impiego 24/7 con
interventi di manutenzione programmabili.
Per gestire gli F20 è stato utilizzato un sistema Crestron che, attraverso un controller wireless
TPM10, dà la possibilità agli operatori di verifi care lo stato di ogni macchina ma anche di
controllare e gestire alcuni proiettori installati in altri punti delle sale, che servono per proiezioni
“tradizionali”. Il sistema di gestione delle proiezioni è affi dato al software Watchout di Dataton,
che supervisiona la rete dei PC a cui sono collegati gli F20.
Watchout di Dataton
È un software per la programmazione di presentazioni basate su
digital media quali immagini, suoni e video, dove il programma
applica automaticamente una dissolvenza sfumata alle parti
sovrapposte delle singole proiezioni facendole sembrare una
immagine unica.
Il software combina più proiettori, o altri dispositivi di
visualizzazione, attraverso computer e tecnologie di rete per
creare presentazioni di qualsiasi dimensione. Il computer di
produzione utilizza un’interfaccia di tipo timeline per costruire
lo spettacolo, distribuendo poi i fi le multimediali attraverso la
rete ai computer che gestiscono ogni singola risorsa video per
l’esecuzione dello spettacolo. La presentazione Watchout è
completamente scalabile a qualsiasi dimensione, e non crea nessun limite al numero di schermi e alla loro modalità, che può
essere un mix di landscape e portrait insieme. Basta trascinare l’immagine o fi le video direttamente alla posizione desiderata
nella fi nestra di stage per avere immediatamente la distribuzione sul singolo PC o cluster di PC coinvolti. Il programma fonde
automaticamente i bordi dei singoli fi le per formare grandi superfi ci di immagini senza soluzione di continuità e gestisce la
trasparenza (canale alfa) sia per le immagini fi sse che per i video. Con la stessa modalità Watchout gestisce anche l’audio, ed è
suffi ciente trascinare il clip audio per posizionarlo sotto l’evento video, in una modalità simile ai programmi di montaggio video e
altre applicazioni di compositing come Adobe After Effects. I formati supportati sono quelli più comuni come Photoshop, JPEG,
BMP, PNG, PICT, Targa, TIFF, MPEG-1, MPEG-2, DV, QuickTime, AVI, AIFF e WAV.
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Una schermata di Watchout
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26 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
Digital signage per club e barL’esperienza della rete ON nei Paesi Bassi
La Club and Bar TV di ON è una rete di digital signage che si è sviluppata con l’obiettivo di creare una piattaforma multimediale pubblicitaria e di intrattenimento, pensata per un pubblico giovane. Le caratteristiche principali sono una struttura tecnica affi dabile, e contenuti innovativi e di qualità, associati a un solido modello di business
A cura della Redazione
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soluzioni
La convergenza delle piattaforme di comunicazione digitale è sempre più vicina, anche in virtù dei continui
sviluppi tecnologici intrapresi da consumatori e utenti aziendali nel settore di Internet e dei dispositivi
mobili. Tutto ciò è possibile soprattutto grazie alla disponibilità generalizzata di infrastrutture di comunicazione
a banda larga molto veloci e alla conseguente riduzione dei costi di installazione e di accesso alla rete per i
consumatori fi nali. I Paesi Bassi sono un esempio ideale di paese dotato dei requisiti necessari per stimolare
e incoraggiare un incremento nell’uso delle tecnologie di comunicazione digitale. L’olandese ON BV punta
proprio all’integrazione tra le piattaforme di comunicazione digitale (ad esempio Internet, dispositivi mobili e
narrowcasting) nel settore alberghiero e dell’intrattenimento. Il mercato dell’azienda è costituito principalmente
da hotel, ristoranti e caffè (da cui l’acronimo HORECA utilizzato per defi nirlo), e il 95% del suo pubblico di
riferimento ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Il modello di business
Il modello di business dell’azienda è focalizzato principalmente sul conseguimento di profi tti attraverso
campagne pubblicitarie effettuate sia dai principali marchi internazionali che da pubblicitari che operano
all’interno dei Paesi Bassi a livello nazionale o regionale.
La rete, composta da circa 1.500 schermi in città piccole e grandi, oggi è presente in oltre 500 sedi in tutti i
Paesi Bassi e conta 3 milioni di spettatori al mese, controllando così più del 25% di
tutti i club e bar più importanti considerati da ON come mercato potenziale totale;
i bar possono avere dimensioni anche molto diverse, ma il locale medio misura tra
i 200 e i 300 mq e ha due o tre schermi, per quanto i grandi club ne possano avere
fi no a 20.
La rete ON utilizza esclusivamente monitor Sony (LCD e al plasma) di varie
dimensioni e, dato che la maggior parte delle sedi ON è aperta per 15-20 ore al
giorno, è stata scelta la gamma professionale per garantire l’affi dabilità necessaria
ed evitare un peggioramento della qualità e delle prestazioni. L’ubicazione degli
schermi è molto importante: scegliere le aree di maggior transito signifi ca permette
ai proprietari dei locali di ottimizzare l’esperienza dei clienti e di soddisfare allo
stesso tempo le esigenze commerciali della rete di digital signage.
I contenuti della rete ON
Pur rimanendo proprietaria di tutte le apparecchiature installate nei locali, ON
autorizza ciascuna sede ad avere una certa “infl uenza locale” sui contenuti
multimediali che vi saranno distribuiti. All’atto pratico questo signifi ca che, per
ogni ora, i proprietari hanno a disposizione il 20% del tempo per trasmettere i
propri messaggi (informazioni su eventi passati o futuri che si sono tenuti nel
locale, presentazioni personalizzate e immagini in real time del pubblico…). ON
considera questo aspetto molto importante per aumentare il livello di interesse
e partecipazione dei proprietari dei locali, e per questo fornisce loro una serie di
template e di strumenti per realizzare e aggiornare i propri contenuti personalizzati.
Il restante 80% dell’ora è dedicato ai vari canali muti di ON e alla trasmissione
dei contenuti pubblicitari (fi no al 50%), provenienti anche da marchi internazionali
come Dubbel Frisss, Rivella, Bacardi, Pepsi, North Sails Clothing, LG Electronics
e Sony Ericsson. Il rapporto con i proprietari dei marchi è spesso gestito dai centri
Statistiche e ritorni d’investimento
Per dimostrare il ritorno dell’investimento
delle campagne pubblicitarie trasmesse
sulla sua rete, ON offre ricerche su misura
avvalendosi della collaborazione di De
Vos & Jansen. La ricerca di mercato
prevede principalmente: la raccolta di
dati qualitativi e quantitativi sull’effi cacia
della campagna; la presentazione delle
informazioni in un formato simile a quello
utilizzato per le ricerche della televisione
tradizionale, in modo che il centro media
e il proprietario del marchio possano
capirne e interpretarne facilmente i
risultati; l’organizzazione di attività di
“post-vendita”, in cui ON incontra il
centro media e il proprietario del marchio
per esaminare i risultati e le prestazioni
confrontandoli con quelli di altre
campagne trasmesse da ON. Un modo
di procedere importante per ON, al fi ne di
costruire rapporti solidi con i propri clienti.
www.devosjansen.nl
28 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
media, incaricati dell’organizzazione e della distribuzione delle
campagne pubblicitarie: generalmente la rete ON può puntare al
budget dei marchi principali destinato alle campagne pubblicitarie
sperimentali, tuttavia stanno diventando accessibili anche i budget
convenzionali grazie all’affermazione crescente della piattaforma
digitale tra i centri media e i proprietari dei marchi. La creazione, la
gestione e la distribuzione dei contenuti sono attività fondamentali
nella rete ON: per la loro realizzazione l’azienda collabora con
diversi partner tra artisti e designer. Al momento una delle sfi de
principali riguarda la possibilità di distribuire contenuti in Alta
Defi nizione attraverso un browser Web, dato che si registra la
tendenza a utilizzare schermi sempre più grandi dotati della
tecnologia wireless, a patto però di un’ottimizzazione dei costi
d’accesso e dell’affi dabilità della tecnologia wireless a banda larga
(i costi di una rete UMTS sono di circa 80 euro al mese per ogni
schermo). ON sta inoltre lavorando a progetti di miglioramento
della rete, che prevedono ad esempio l’affi ancamento dell’audio
(già disponibile in molte sedi) ai contenuti esistenti, ed è inoltre
impegnata in iniziative volte ad ampliare le capacità multimediali
dell’azienda. Ad esempio ON sta cercando di stabilire rapporti con
diverse comunità virtuali e di social networking: la rete potrà così
attirare un volume di traffi co maggiore grazie alla forza dei rapporti
e dei legami tra le comunità virtuali.
Investimenti e ROI
L’azienda ha dedicato un’attenzione particolare alla valutazione
dell’effi cacia della sua rete di digital signage sia in termini di ritorni
per i propri azionisti che in relazione ai proprietari dei marchi che
hanno utilizzato la rete ON per le campagne pubblicitarie.
Dal punto di vista qualitativo, l’azienda si è affermata come leader
nell’utilizzo creativo del sistema di digital signage. Oltre ad aver
creato una piattaforma per gli artisti, ON collabora anche con altri
partner per la creazione di contenuti con l’obiettivo di costruire
diversi canali di intrattenimento muti e campagne multimediali
innovative che combinano Internet, i dispositivi mobili e la
piattaforma di digital signage.
Tuttavia, per raggiungere i successi attuali, ON ha dovuto affrontare
sfi de importanti, come un alto tasso di abbandono all’interno del
settore HORECA, la diffi coltà nel convincere i proprietari dei marchi
e i centri media dei benefi ci offerti dalla piattaforma di digital
signage, infi ne i costi elevati per l’installazione della rete.
Per contrastare gli abbandoni, l’azienda applica già di partenza
Voce agli artisti in rete
Per l’acquisizione dei contenuti (o “tracce”, secondo la
terminologia utilizzata dall’azienda), ON ha sviluppato
una piattaforma grazie alla quale gli artisti possono far
conoscere il proprio lavoro. Chi desidera servirsene, crea
una traccia della durata di 150 secondi circa e la invia
a ON; se soddisfa i requisiti di selezione dell’azienda,
viene trasmessa sul network. Questo approccio permette
a ON di acquisire tracce di grande qualità a un costo
vantaggioso e di dare voce ai giovani artisti.
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soluzioni
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30 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
soluzioni
I conti in tasca
L’installazione della rete ON ha richiesto spese di capitale (CAPEX) e spese operative (OPEX) ingenti, cui si è potuto far fronte
grazie agli investitori di ON, tra i quali New Business Generation Holding e Heineken. Il modello di fi nanziamento della rete è
basato su investimenti anticipati di ON pari al 100% per ogni sede (le CAPEX per una sede tipo dotata di due monitor sono pari
a 4.500 euro circa), e su OPEX di rete associate e periodiche, tra cui i servizi di abbonamento alla banda larga (50 euro al mese)
e servizi di assistenza alla rete (55 euro al mese). In questo modo è stato possibile costruire una rete di dimensione e portata
ragionevole in un periodo di tempo relativamente breve.
A compensazione dell’investimento di ON, i proprietari dei locali corrispondono una quota mensile compresa tra i 100 e i
700 euro (la quota media è di 150 euro al mese), ma la fonte di reddito principale è rappresentata dai messaggi pubblicitari
trasmessi, non condivisi con i proprietari dei locali. Complessivamente in questo modo ON riesce a mantenere un controllo
signifi cativo sulla rete e a garantire ai pubblicitari l’effi cacia della rete (compresa la qualità del servizio), dato che ad esempio i
proprietari dei locali non possono passare ai contenuti della televisione normale.
Il costo di una campagna pubblicitaria può variare e dipende dal grado di complessità associato alla sua creazione, esecuzione
e durata (in media dalle quattro alle otto settimane) e si aggira di listino intorno ai 24.000 euro al mese.
una selezione dei locali, abbinata a un incessante reperimento di nuove sedi potenziali per la sua rete, ma è la
dimostrazione del ritorno dell’investimento la sfi da fondamentale, come spiegato dal Direttore delle Operazioni
di ON: il mercato pubblicitario per il digital signage è decollato piuttosto lentamente, per cui il tempo di ritorno
dell’investimento sarà più lungo di quanto inizialmente previsto. Ritardo dovuto al fatto che il digital signage
deve provare tutto ciò che invece non è necessario ribadire per le campagne pubblicitarie televisive, dato che
la TV ha già abbondantemente testato e accettato gli standard industriali per la misurazione dell’effi cacia della
piattaforma, inoltre una campagna televisiva può attirare fi nanziamenti superiori al valore di una campagna
di digital signage. Di conseguenza i centri media tendono in genere a concentrarsi ancora sulla televisione,
dato che la ricompensa fi nanziaria è maggiore e che
attualmente la distribuzione di una campagna di digital
signage richiede sforzi notevoli. Per affrontare questa
sfi da, ON sta sviluppando approcci innovativi che
permettano ai proprietari dei marchi di trasmettere i
loro messaggi in modo più interattivo e dinamico, oltre
a evidenziare che secondo i dati la copertura della rete
raggiunge i tre milioni di spettatori al mese. Inoltre ON offre
per ogni campagna trasmessa una valutazione a più livelli,
dal conteggio tramite telecamera degli occhi rivolti verso
lo schermo, a sondaggi on line e interviste. I parametri
utilizzati sono analoghi a quelli impiegati per la
televisione, in modo da consentire ai proprietari dei
marchi e ai centri media una rapida comprensione
delle informazioni.
Informazioni tratte da uno studio a cura di Sony.
utilizz
telev
mar
de
Inwww.thisison.nl
www.sony
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Tutto sulle LIMLavagne Interattive MultimedialiIn Italia gli istituti che le impiegano sono oltre 3.000. Adesso però, con il piano della “scuola digitale” promosso dal ministro Gelmini, il loro numero è destinato ad aumentare sensibilmente. Ecco che cosa sono e come funzionano.E i docenti dovranno trasformare la preparazione delle lezioni in “sceneggiature”
Carlo Solarino
33
vox technologica
Le lavagne interattive multimediali, o LIM, rappresentano lo stadio più evoluto delle lavagne digitali che, dalla
loro nascita a oggi, hanno conosciuto tre fasi con altrettante tipologie di prodotti: le Copy Board, le White
Board e le vere LIM. Realizzate con rullo di plastica trasparente ad avvolgimento automatico, sul quale scrivere
con pennarelli tradizionali, le Copy Board assicurano la memorizzazione delle pagine via via scritte tramite
scansione, al pari di quanto avviene con un normale scanner per immagini o foto.
Più evolute di esse le White Board, realizzate con appositi laminati (a base di vetro, ceramica, resine o
porcellane) su cui apporre le scritte, effettuano direttamente le memorizzazioni tramite interazione tra l’apposita
penna digitale e una griglia a raggi infrarossi o elettromagnetici apposta sui
bordi della stessa lavagna, che intercetta le posizioni occupate dalla penna. Le
scritte vengono sempre eseguite tramite pennarello tradizionale, a sua volta
incapsulato in una penna digitale. L’intera pagina, una volta memorizzata, viene
ripulita col cancellino lasciando spazio alla pagina successiva e così via.
In entrambi i casi le pagine danno origine a fi le che, riportati a computer,
possono essere comunque trattati per stampa, inoltro in e-mail, riporto sui
monitor degli allievi (nelle aule multimediali) e così via.
Le vere LIM infi ne, che qui approfondiamo, oltre a consentire la memorizzazione
delle pagine, una volta sincronizzate a un videoproiettore consentono funzioni
più evolute, tra le quali per esempio l’acquisizione e la riproduzione di immagini
fi sse o in movimento, fi gure o testi da sorgenti esterne, dando vita a vere lezioni
multimediali. Sono costituite da tre elementi che, oltre alla lavagna interattiva,
prevedono un computer dotato di software adeguato e un videoproiettore
spesso ottimizzato per proiezioni a distanza ridotta. Tra le sorgenti esterne
fi gurano tipicamente personal computer, siti Web, indirizzi di posta elettronica
e così via: in sostanza, qualsiasi dispositivo o soluzione capace di generare
informazioni digitali in formato standard.
L’attenzione delle scuole, come espresso anche dal Piano Gelmini, è per lo più
rivolta a queste ultime, ovvero alle LIM, anche se non è fuori luogo sottolineare
che, a patto di ricorrere ad adeguati software e dispositivi di interfaccia, è
possibile migrare dalle White Board alle LIM integrandole al videoproiettore.
Quantomeno con il vantaggio di dilazionare le spese.
Ancora in termini generali, entrambi i tipi di lavagna richiedono il supporto di
un computer in esse integrato (lavagna con PC “embedded”) oppure, come
di solito succede, separato e connesso via RS-232 o USB. In entrambi i casi
il funzionamento è analogo, con possibilità di tracciare scritte o disegni, di
memorizzare tali informazioni nella memoria del computer, di cancellare le
grafi che sviluppate per passare alla pagina successiva e così di seguito per le
nuove pagine.
Tra antico e moderno
Prima ancora di entrare nei dettagli funzionali e costruttivi, vogliamo evidenziare
che le lavagne interattive ereditano, dalla vecchia lavagna a gessi e cancellino,
tutte le regole sulla costruzione del percorso didattico e sui ritmi espositivi da
Il Piano Gelmini: in due anni, 24.000
lavagne interattive multimediali
La “Scuola Digitale” è uno degli ultimi
di una serie di importanti provvedimenti
messi in campo dal ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca Mariastella
Gelmini, per diffondere le nuove tecnologie in
classe. L’obiettivo da raggiungere è di innovare
la scuola attraverso strumenti e metodi
didattici, che rispondano alle vere esigenze
degli studenti e alle sfi de della società del
futuro.
Il Piano d’intervento prevede in particolare una
consistente introduzione di Lavagne Interattive
Multimediali (LIM) di cui infatti, a partire dal
prossimo anno scolastico 2009-2010, ne
saranno installate 16.000 in altrettante classi
della scuola secondaria di primo grado (la
nostra ex scuola media). Nel piano saranno
coinvolti 50.000 insegnanti in appropriati
percorsi di formazione, per una ricaduta su oltre
350.000 studenti.
Nell’anno scolastico successivo 2010-2011,
il piano si estenderà alla scuola secondaria
di secondo grado e alla scuola primaria (le
elementari), dove saranno distribuite 8.000 LIM
e coinvolti circa 25.000 insegnanti.
In defi nitiva, nel giro di un paio d’anni
entreranno sul nostro mercato 24.000 LIM,
smovendo un giro d’affari di tutto rispetto
nell’ambito della comunicazione multimediale
professionale.
34 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
vox technologica
adattare a quelli dell’apprendimento. In altre parole, una serie di slide in
Power Point, pur ideali per presentation congressuali, non rispondono
alle esigenze delle spiegazioni e illustrazioni progressive e in crescendo,
tipiche delle lezioni in aula.
Nel pieno rispetto dunque della tradizione didattica – e al di là del nuovo
grado d’automazione e della maggiore pulizia con l’abolizione delle
polveri dei gessi – esse preservano la “memoria storica” dell’intera
lezione, con tutte le pagine memorizzate e con il vissuto di un’intera ora
di lezione, non più buttato via dal semplice gesto del cancellino. E le
stesse pagine, una volta memorizzate, restano a disposizione per richiami
in classe ma, soprattutto, per inoltro in e-mail agli allievi a supporto dei
loro appunti, oppure come aggiornamento per quelli assenti. Le stesse
pagine inoltre, supponendo che la scuola disponga di un sito Internet
adeguato, saranno sempre disponibili per successive consultazioni via
Web. Le LIM in particolare offrono l’opportunità di arricchimenti fotografi ci
o anche documentaristici in precedenza selezionati dall’insegnante. Un
altro aspetto riguarda l’audio – le lavagne il più delle volte dispongono di
un sistema d’altoparlanti integrati – sia per brani d’autore nelle lezioni di
musica, sia per corrette dizioni di lingue straniere. Insomma, un habitat
didattico che, nel pieno rispetto della migliore tradizione, offre nuove e
aggiornate potenzialità di comunicazione e suggestione.
I touch screen interattivi
Pur con diverse soluzioni in relazione ai vari costruttori, le lavagne
interattive si basano su un touch screen delle dimensioni analoghe
alle lavagne tradizionali. Le tecnologie touch sono svariate: resistive,
capacitive, ottiche a infrarosso, al laser o a ultrasuoni, analogamente
a quanto avviene con i touch screen interattivi (si veda il precedente
numero di Connessioni, che ne riporta un approfondimento sul digital
signage interattivo). A seconda della tecnologia impiegata, può essere
necessario usare degli appositi pennarelli digitali connessi con la
lavagna, oppure interagire a pressione tramite un qualunque oggetto, o
semplicemente con le dita.
Con questa struttura, il funzionamento delle LIM è il seguente: il docente
traccia gli elementi della lezione sulla lavagna la cui superfi cie, sensibile al
tocco, inoltra i relativi impulsi al computer, il quale a sua volta li rimbalza
al videoproiettore col risultato di generare le immagini. Tutta l’operazione
avviene naturalmente in tempo reale, senza alcun ritardo tra la scrittura
virtuale e la generazione dei simboli.
Un po’ più articolato è il discorso sui pennarelli, che possono essere attivi
(con alimentazione interna oppure ricevuta da computer ed emissione di
segnali) oppure passivi (delle semplici punte). Nel primo caso si possono
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vox technologica
generare scritte di vari colori, spessori, conformazioni (linea continua,
tratteggio, ecc.) con comandi presenti sullo stesso supporto. Nel
secondo caso, le possibili scelte provengono da comandi attivati sulla
lavagna.
Sia le White Board che le LIM dispongono naturalmente di adeguato
software di gestione delle pagine. Le White Board in versione entry level,
in particolare, possono ricorrere a soluzioni in fi rmware con semplici
comandi (memorizza, cancella, prepara nuova pagina, richiama pagine
precedenti, ecc.) basati su pulsanti a pressione inseriti nel bordo della
stessa lavagna. Più articolato è invece il software delle LIM, presente nel
computer di riferimento e aggiornabile come le nuove release di qualsiasi
altro programma.
Tra le principali funzioni di un tool per LIM, con gestione tramite barra
dei comandi, fi gurano l’impostazione delle grafi che (scelta del colore,
spessore e aspetto delle scritte, cancellazioni, ecc.), l’archiviazione
della pagina ultimata, il richiamo di pagine precedenti, l’accesso a fonti
esterne (chiavette USB, CD, ecc.), la connessione a computer esterni
(per esempio, il notebook dello stesso docente) per acquisizione di foto o
grafi ci, la possibilità di sovra scritture su immagini acquisite, connessioni
a Web e a posta elettronica per ricezione e inoltro di messaggi.
Il fattore videoproiettore
Il videoproiettore è un elemento fondamentale della lavagna interattiva:
potenzialmente potrebbe essere usato quello già appeso al soffi tto
dell’aula, tuttavia è opportuno tener presente che le reciproche posizioni
della lavagna e del videoproiettore sono alquanto critiche, considerato
che i due dispositivi devono venire correttamente traguardati; inoltre,
l’ombra del docente si può facilmente proiettare sullo schermo
introducendo un fattore di disturbo. Per evitare tutto ciò e fornire un
prodotto già ottimizzato e pronto all’uso (bisognerebbe approntare
lo schermo adatto, defi nire l’interattività, collegare il computer ecc.) i
costruttori tendono dunque a proporre soluzioni complete e integrate
lavagna-videoproiettore-PC.
Nelle soluzioni chiavi in mano il videoproiettore, fi ssato a muro oppure
integrato nella stessa struttura della lavagna, si viene a trovare in posizione sovrastante e molto ravvicinata
rispetto al piano della stessa lavagna. Una soluzione che previene la creazione delle ombre del docente, ma
richiede allo stesso proiettore un’accentuata “correzione trapezio”, per evitare deformazioni di proiezione
derivanti dalla collocazione fortemente decentrata.
Un’altra rilevante caratteristica del proiettore riguarda il rapporto d’aspetto e la defi nizione della sua immagine. Per il
rapporto d’aspetto, anziché al formato 4:3, è opportuno orientarsi a quello panoramico (16:9, Wide, Plus o similari)
che meglio approssimano l’aspetto rettangolare delle classiche lavagne da scuola. Per la defi nizione, gli attuali valori
si attengono allo standard XGA con 1.024x786 pixel ovvero, in formato panoramico, WXGA con 1.280x768.
Esempi di soluzioni integrate
schermo-videoproiettore
Alcuni costruttori propongono soluzioni integrate e
pronte per l’uso di lavagne interattive. Due esempi
sono la Smart Board 685ix di Smart Technologies
e il Digital Wall Display di 3M.
La Smart Board 685ix è costituita dalla lavagna
interattiva SMART Board 685 e dal proiettore UX60
montato a muro direttamente sopra la lavagna
a una distanza di soli 41 cm. La sua posizione,
sovrastante e ravvicinata, porta praticamente a
zero la possibilità di generare le ombre da parte
del docente. La dimensione dello schermo è
di circa 2 metri in larghezza per 1,25 in altezza
con formato 16:10 e risoluzione WXGA pari a
1.280x800 pixel. La lampada, con emissione di
2.000 Lumen, offre funzionamento di 3.000 ore in
modalità standard e 4.000 in modalità economica.
Non sono richiesti interventi di pulizia dei fi ltri.
Il Digital Wall Display di 3M presenta invece
il videoproiettore già integrato nella parte
superiore della lavagna, montato su un supporto
con apertura a battente. La dimensione dello
schermo è di 120x90 cm circa, con formato
4:3 e defi nizione XGA con 1.024x768 pixel.
Anche in questo caso vengono evitate le ombre
del docente. Entrambi i proiettori operano in
tecnologia DLP e integrano coppie di casse audio.
www.smarttech.com
www.3m.com
36 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
vox technologica
In termini di tecnologia di proiezione, i costruttori hanno tendenza a ricorrere ai sistemi in DLP
che, considerata la breve distanza di proiezione, non presentano il “disturbo di reticolo” che
si può invece talvolta manifestare su quelli a LCD a pannello singolo (disturbo derivante dalla
pur sottilissima griglia della matrice dei contatti) e non richiede la pulizia di alcun fi ltro, con
manutenzione pressoché nulla. Sono peraltro valide anche soluzioni in LCD ma a tre pannelli.
E ancora per semplifi care la manutenzione, le lampade, capaci di emissione luminosa
attorno ai 2.000 Lumen, andranno scelte tra quelle con funzionamento prolungato, per una
vita media di 3-4.000 ore.
I tanti accessori e la funzionalità estesa
Al di là della loro struttura essenziale e basilare, le LIM si possono avvalere di un’ampia disponibilità di accessori
hardware e software, per costruire e fruire le lezioni con modalità sempre più evolute.
Tablet di gestione remota
Anziché obbligare il docente a restare in piedi davanti allo schermo per l’intera durata delle lezioni, questo
dispositivo, che consiste in un touch screen di dimensioni limitate e connesso alla LIM via cavo o in wireless,
consente di sviluppare schemi o disegni restando seduti in cattedra. Si usa scrivendo direttamente sul display
con l’apposita penna, a sua volta connessa al tablet, con possibilità di salvare e condividere il materiale
prodotto come pure di aggiungere note o appunti a lezioni precedenti ed effettuare inoltri via e-mail.
www.indire.it/scuola-digitale/
lavagna
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vox technologica
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Lo schermo riconosce solamente gli input dalla penna con
possibilità dunque di appoggiare la mano sullo schermo,
secondo la naturale posizione di scrittura, senza originare
disturbi d’immagine. L’inclinazione dello schermo è regolabile
e i suoi tasti funzione consentono, tra l’altro, di far cambiare il
colore alle scritte.
Riconoscimento al tatto
Scrivere, spostare, cancellare: potrebbe essere questo lo slogan
di una facility con cui è possibile, una volta tracciate le scritte a
penna, spostarle dove meglio si crede con la semplice pressione
delle dita, come pure cancellarle con il palmo della mano.
Permane anche qui il fatto di non poter “scrivere” con le dita, ma
solo di interagire con le scritte, a loro volta tracciate a penna.
Interattività con la classe
Per permettere al docente di valutare in diretta il grado di apprendimento delle spiegazioni appena impartite,
sono disponibili appositi kit che comprendono software di valutazione, telecomandi per gli studenti e
un’interfaccia con la lavagna, per ricevere le risposte alle domande poste.
© S
MAR
T
38 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
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La compressione videoDai fi le più pesanti a quelli più leggeri, senza perdita di informazioni Nati in ambiente broadcast e grazie alle tecnologie delle telecomunicazioni, i codec sono sofi sticati algoritmi di compressione e decompressione che abbattono i bitrate per rendere le immagini in ambito digitale di facile gestione e fruizione. Scegliere quello giusto per ogni applicazione signifi ca trovare il bilanciamento tra effi cienza di compressione e potenza di calcolo disponibile. Con importanti risultati anche nella video sicurezza
Alberto Forchino, Carlo Solarino
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vox technologica
La sfi da maggiore che deve affrontare chi si occupa di video digitale è costituita
dall’enorme quantità di dati che deve essere trasmessa o immagazzinata: per esempio, se
si volesse utilizzare un video non compresso con defi nizione standard PAL (720x576 pixel a 25
frame per secondo) o NTSC (720x480 a 30 fps) avremmo bisogno di una banda netta di oltre
200 Mbps (Mega bit per secondo), e per registrare 60 minuti di programma avremmo bisogno
di una capacità di memoria di circa 110 GByte. È davvero troppo! L’obiettivo principale della
compressione video è quindi quello di codifi care il segnale usando pochi bit, mantenendo
tuttavia la qualità visiva.
Standard e tecniche di compressione
I processi di compressione video sono inizialmente nati in ambiente televisivo per venire poi
adottati anche dall’ambiente delle telecomunicazioni, a servizio della videotelefonia fi ssa e
mobile ma poi, più specifi camente, della videoconferenza, della videosicurezza e sopratutto
– come tutti sappiamo – dell’inoltro dei fi lmati via Web. Attualmente le organizzazioni che
si occupano dei codec (codifi ca e decodifi ca) di compressione sono due (vedi box): ISO
(International Standards Organization) e ITU (International Telecommunications Union). Il
principio essenziale della compressione prevede l’eliminazione di informazioni ripetitive e
ridondanti: tale principio viene applicato sia all’interno dei singoli frame, dando origine alla
Compressione spaziale, sia all’interno delle sequenze dei frame, per la Compressione
temporale.
Le tecniche di compressione video, a loro volta, possono essere suddivise in lossless,
dove la compressione è un processo perfettamente reversibile che avviene senza perdita
di informazione, e lossy, dove la compressione non è reversibile ma tuttavia basata
sull’eliminazione di informazioni ritenute “sacrifi cabili”.
La compressione spaziale
Per la compressione sono state messe a punto tecniche che sfruttano alcune caratteristiche intrinseche del
video stesso, in combinazione con quelle della visione umana: ad esempio è possibile comprimere un segnale
video eliminando gli aspetti ridondanti e mantenendo solo le informazioni effettivamente utili. Si può così
dimostrare, ed è peraltro statisticamente intuibile, che pixel adiacenti o tra loro vicini, all’interno di una stessa
immagine, presentano caratteristiche molto simili per quel che riguarda il colore e la luminosità. Per analizzare
tali caratteristiche è consuetudine organizzare ogni singolo frame in blocchi e macroblocchi: ogni macroblocco
contiene quattro blocchi 8x8 di luminanza e due blocchi 8x8 di crominanza.
L’analisi quindi del contenuto di tali blocchi (in sostanza,
la mappatura in 0 e 1 delle informazioni) porterà
all’eliminazione dei pixel ripetuti. È questa la codifi ca
spaziale nota anche come Codifi ca Intra-frame, che
si occupa appunto di rimuovere le ripetitività, ovvero
ridondanze all’interno dello stesso fotogramma.
Gli algoritmi della compressione spaziale sono alla base
del ben noto standard di compressione d’immagine
JPEG, Joint Photographer Expert Group, che diventa
La cronologia degli standard di
compressione video
ITU e ISO
ITU (International
Telecommunications Union) e
ISO (International Standards
Organization) sono i due enti
che principalmente si occupano
dei codec video. Il primo si
concentra sulle applicazioni di
telecomunicazione e ha creato gli
standard della famiglia H.26x, nati
essenzialmente per la videofonia.
La seconda si concentra sulle
applicazioni “prosumer” e ha defi nito
gli standard della famiglia MPEG.
Talvolta queste due organizzazioni
lavorano insieme come nel caso
del JVT (Joint Video Team) che ha
defi nito il codec H.264 (per la ITU)
chiamato anche MPEG-4 Part 10 o
MPEG-4 Advanced Video Coding
(AVC), il cui nome uffi ciale è ISO/IEC
14496-10.
www.itu.int/net
www.iso.org
40 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
vox technologica
più propriamente M-JPEG, Motion-JPEG, una volta applicato a immagini
televisive basate su scansioni interlacciate.
La compressione temporale
In questo caso si tratta di valutare la correlazione non più tra i pixel
dello stesso fotogramma, ma tra i pixel dei fotogrammi in sequenza. Un
fotogramma e i due vicini (il precedente e quello successivo) spesso
risultano quasi identici, fatta eccezione per le situazioni con cambi di
scena. L’analisi e l’eliminazione dei pixel ripetitivi viene detta, in questo
caso, Codifi ca Inter-frame.
La procedura, alquanto complessa, viene eseguita sfruttando le tecniche
della Motion Estimation e della Motion Compensation. Nella ME
l’encoder individua tra i fotogrammi adiacenti (precedenti e seguenti) i
blocchi tra loro più simili (se non uguali), associando loro un “vettore di
moto” dato dalla differenze spaziali tra i blocchi interessati. Associando
al blocco originario il vettore movimento si crea la MC, con cui costruire
il frame successivo in modalità virtuale, il cui “peso” sarà molto inferiore
a quello del frame reale (il nuovo blocco è costituito da un numero
decisamente inferiore di dati).
La compressione temporale, che include anche la precedente
compressione spaziale, dà origine agli standard della famiglia MPEG. Essi
prevedono, in particolare, la classifi cazione dei frame in tre tipi: I, B, P.
• I-Frame (Intra-Frame o Key-Frame), è quello reale di riferimento
compresso in M-JPEG: nel sistema PAL è scelto ogni 12 frame reali, nel
sistema NTSC ogni 15 frame; la codifi ca prevede l’uso di informazioni
presenti nello stesso fotogramma, senza rimandi alle immagini adiacenti.
• P-Frames (Predicted Frame): vengono codifi cati utilizzando
informazioni acquisite in base al precedente I-Frame e ricorrendo alle
somiglianze in base alla Motion Estimation/Compensation. Risultano meno
pesanti degli I-Frame.
• B-Frames (Bi-directional Frame): vengono codifi cati, anch’essi tramite Motion Estimation/Compensation,
utilizzando informazioni acquisite dall’I-Frame precedente e da quello successivo. In caso di differenze
tra i risultati prevale la codifi ca dall’I-Frame successivo (serve a eliminare errori, per esempio, su cambi di
scena).
I principali standard
Dopo aver esposto i principi su cui poggiano gli standard della compressione video, vediamo ora una rapida
rassegna, anche cronologica.
H.261
Creato in ambito ITU e pensato soprattutto per videoconferenza e videosorveglianza, H.261 è stato il primo
standard di compressione, ottimizzato inoltre per reti ISDN (Integrated Service Digital Network). Prevede
defi nizione d’immagine per un quarto di frame con 352x288 pixel, un formato noto come CIF, Common
Intermediate Format, e per un sedicesimo di frame con 176x144 pixel, con formato noto come QCIF o Quarter
Organizzazione dell’immagine PAL in blocchi da 8x8 pixel, per la
compressione M-JPEG.
Sequenza delle immagini in compressione temporale: immagine I (Intraframe),
P (Predicted), B (Bidirectional). Se la B, valutata in anticipo, non coincide con la
B, valutata a ritroso, prevale la seconda (mismatch).
Le immagini sono tratte dal libro di Carlo Solarino Video Produzione Digitale,
Vertical Editrice
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vox technologica
CIF. Opera su codifi ca dei soli frame I e P. La banda passante è compresa tra 2 Mbps e di 40 Kbps, alla
portata dunque anche dei comuni (e vecchi) modem da 56 Kbps.
MPEG-1
Nato per rispondere alla necessità di memorizzare fi lmati su compact disc, l’MPEG-1 è stato defi nito nel
1992, e utilizza un bitrate costante di 1,15 Mbps per il video e dai 384 ai 96 Kbps per l’audio (la ben nota
compressione MP3). Il video è codifi cato in formato CIF (352x288); l’obiettivo era raggiungere una qualità
video analoga a quella del VHS.
M-JPEG
Creato nel 1993, rappresenta uno dei più diffusi standard video, usato in tutte le videocamere professionali e
consumer MiniDV a nastro.
MPEG-2/H.262
È stato sviluppato nel 1994 dall’MPEG- 1, con
l’obiettivo di creare un formato duttile e adatto
a varie applicazioni televisive. Anch’esso molto
diffuso, è usato nelle trasmissioni digitali terrestri
e satellitari, oltre che nei DVD. Sua caratteristica
principale è la scalabilità, con possibilità di creare
soluzioni di codifi ca e decodifi ca più o meno
Compressione di singola immagine
M-JPEG: il suo peso deriva solo dai
blocchi con variazioni d’immagine.
Tratto dal libro di Carlo Solarino Video
Produzione Digitale, Vertical Editrice
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vox technologica
complesse in relazione al prodotto da realizzare. Offre anche altre utili caratteristiche: permette di trasmettere
molti canali audio in parallelo, offre controllo sugli accessi al fl usso di dati e affi dabilità nel trasporto, utilizzando
la banda larga ecc. Il bitrate complessivo (video e audio) varia da circa 1 a 10 Mbps, con valori superiori per
l’alta defi nizione. L’MPEG-2/H.262 è utilizzato per la televisione via satellite, la televisione digitale, i DVD e la
televisione in alta defi nizione.
H.263
È stato sviluppato sulla base dell’H.261 per una migliore qualità d’immagine con minore consumo di banda,
ricorrendo a tecniche più raffi nate di Motion Compensation.
MPEG-4
Sorto nella seconda metà degli anni Novanta e tutt’ora in sviluppo, prevede ad oggi dieci diverse versioni, di cui
le più interessanti sono la Parte 2 e la Parte 10 o H.264.
Nota come standard “convergente” tra video e telecomunicazioni, è alla base dell’inoltro dei video su Internet
ma anche della videoconferenza e della videosicurezza. Usa algoritmi analoghi a quelli dell’MPEG-1 ed MPEG-
2 e tecniche di MC introdotte dall’H.263, ma in modo molto più effi cace. In particolare il sistema riesce a
distinguere i vari livelli (Layer) di un’immagine (tra sfondo e primi piani), con preziosi risparmi di peso. Tra gli altri
accorgimenti ricorre alla diminuzione del numero dei frame al secondo (da 30 o 25 fi no a 6 Fps, con immagini
rallentate e a scatti) e alla riduzione dei formati d’immagine (a un quarto o a un sedicesimo). Il bitrate che ne
emerge varia da 1,6 Mbps fi no a 20 Kbps circa, del tutto compatibili, come si vede, anche con le velocità di
rete più limitate. È questa, in particolare, la compressione che consente, nei sistemi di sorveglianza così come
nella videoconferenza, di far apparire più immagini (anche fi no a 16) su un medesimo schermo, una volta
prelevate da altrettante videocamere. E i relativi segnali possono circolare su rete locale ma anche su
rete telefonica fi ssa o mobile, portando le immagini, per esempio in un sistema di videosorveglianza,
dalla telecamera di casa fi no allo schermo del videofonino.
La Parte 10 o H.264
Denominato anche AVC, Advanced Video Coding, rappresenta uno dei più importanti sviluppi della
codifi ca video in questi anni da parte del JVT di ITU e ISO, grazie anche alle maggiori velocità
operative della componentistica di base: non dimentichiamo che tutte le operazioni di codifi ca e
decodifi ca devono avvenire in tempo reale. Ha ricevuto diversi nomi nel corso della sua evoluzione
Principali caratteristiche degli standard di compressione video
H.261 MPEG-1 MPEG-2 H.263 MPEG-4 H.264
Picture coding type I, P I, P, B I, P, B I, P, B I, P, B I, P, B
Entropy Coding VLC VLC VLC VLC, SAC VLC UVLC, CAVLC, CABAC
MV resolution Int. Pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel
Transform 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 4x4 e 8x8 Integer
Vector Block size 16x16 16x16 16x16, 8x8 16x16, 8x8 16x16, 8x8 16x16, 16x8, 8x16, 8x8, 8x4, 4x8, 4x4
Spatial Intra Prediction No No No No No Si
Formats supported Prog. Prog. Prog./Intr Prog. Prog./Intr Prog./Intr
Prediction Modes Frame Frame Filed & Frame Frame Filed & Frame Filed & Frame
De-blocking fi lter In-loop Nessuno Post Annex J in-loop Post In-loop
pr
re
www.itu.int
www.iso.org
43
vox technologicaLe soluzioni per ilDigital Sign-Age
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44 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
vox technologica
iniziata dall’ITU nel 1997 (inizialmente chiamato
H.26L) ed è stato approvato congiuntamente
all’ISO nel 2003.
Lo standard H.264 è in grado di ridurre le
dimensioni dei fi le video digitali di oltre l’80%
rispetto al formato M-JPEG e fi no al 50%
rispetto all’MPEG-2 senza compromessi
in termini di qualità delle immagini. È stato
implementato con successo in numerosi
dispositivi elettronici, come cellulari e lettori
video digitali, accolto con grande entusiasmo
dal pubblico e adottato anche da molti fornitori
di servizi di memorizzazione online e società di
telecomunicazioni.
In particolare nella videosorveglianza è molto
probabile che venga rapidamente adottato
a rimpiazzo dell’MPEG-4 Parte 2, per
applicazioni che richiedono elevate defi nizione
d’immagine (a “megapixel”) e alto numero di telecamere, per esempio in aeroporti, punti vendita, banche,
casinò. Questi sono infatti gli ambiti in cui la minore larghezza di banda e gli spazi di memorizzazione ridotti
possono offrire i vantaggi più signifi cativi.
Con un occhio infi ne all’intrattenimento, non dimentichiamo l’alta defi nizione: i codec HD di ultima generazione
lavorano tutti in base a questo standard di compressione.
La tecnologia offre ormai un’ampia possibilità di scelta tra gli standard di codifi ca video e le differenti
implementazioni di uno stesso standard per poter rispondere all’esigenza iniziale: bilanciare l’effi cienza di
compressione con la potenza computazionale disponibile, ottenendo la qualità visiva necessaria alla nostra
applicazione o installazione.
Caratteristiche, applicazioni e usi consigliati degli standard di compressione
Applicazione Caratteristiche Codec utilizzati
Sicurezza / Sorveglianza codifi che multiple M-JPEG, H.263, MPEG-4 SP, H.264
Videofonia, Video conferenza basso ritardo, basso bitrate H.261, H.263, H.264 BP
Streaming Internet basso bitrate, decoder multiformato, management diritti d’autore WMV, Real Video, MPEG-4 (QuickTime, DivX, Xvid)
DVD alta qualità, accesso casuale, basso costo MPEG-2
TV Digitale Terrestre alta qualità MPEG-2, H.264, AVS 1.0
TV Satellitare alta qualità MPEG-2, H.264 HP
Video Digitali su dispositivi portatili bassa potenza, basso bitrate, robustezza errori WMV, H.264
Registratori Video Digitali alta qualità, bassa compressione, accesso casuale WMV, MPEG-2, MPEG-4 SP, H.264
Video camere digitali bassa potenza, basso bitrate, robustezza errori, alta qualità DV, MPEG-2, MPEG-4 SP
Mobile streaming bassa complessita di decodifi ca, basso bitrate, robustezza errori RV, MPEG-4 SP, H.264 BP, AVS-M
MPEG-4/H.264, compressione
“entropica”: vengono distinti i vari
livelli dell’immagine (primo piano
più nitido e lo sfondo mosso) e
vengono trattati separatamente;
l’angolo di inclinazione della moto
ne rivela la velocità, con una più
precisa costruzione del vettore
movimento
45
vox technologica
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46 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
Epson Multimedia Projector EB-Z8000WUScusate il ritardo!Dopo aver primeggiato nei settori home theater ed educational, Epson ha recentemente proposto al mercato il suo primo videoproiettore destinato ad applicazioni professionali. Accanto a prestazioni adeguate a questo settore, molti gli accorgimenti che ne facilitano l’uso, la gestione, l’effi cienza nel tempo
Alberto Pilot
Epson non ha bisogno di presentazioni, essendo di fatto uno fra i primi costruttori al mondo di videoproiettori
in ambito home theater, educational e business; recentemente ha lanciato un paio di prodotti da affi ancare
all’apprezzata serie G5000, oramai a catalogo da quasi due anni, per aumentare l’offerta di apparecchi a elevata
luminosità nel settore pro, dato che le stime degli esperti parlano di questa divisione come di un mercato in
crescita per i prossimi dieci anni.
L’EB-Z8000WU è il primo proiettore LCD (o 3LCD che dir si voglia) al mondo dotato di matrice Widescreen Ultra
47
approfondimenti
eXtended Graphics Array (nella versione con suffi sso WU della sigla), ossia a risoluzione 1.920x1.200 pixel in
rapporto d’aspetto 16:10, prima appannaggio solo dei DMD della Texas Instruments. Le matrici (naturalmente
fatte “in casa” e quindi prossimamente vendute anche alle altre aziende del consorzio 3LCD) sono sempre
le ultime D7 da circa un pollice e dotate della C2 Fine Technology; in questa risoluzione garantiscono la
visualizzazione dei recenti desktop in HD, prerogativa di diverse schede video, ma anche la piena riproduzione
di materiale HDTV a risoluzione 1.080p senza l’intervento di algoritmi di downscaling. Si potrebbe dunque
parlare di un prodotto “X-over”, perché la risoluzione permette una grande fl essibilità d’uso (large venue, pubblic
display, ecc.), il parco connessioni annovera una presa HDMI 1.3 (al posto della Display Port, più “attinente” alla
classe del prodotto per categoria merceologica) e, con il prossimo aggiornamento del fi rmware interno, offrirà
anche la piena compatibilità colorimetrica a standard DCI (Digital Cinema). L’EB-Z8000 è quindi utilizzabile in
ambito professionale per svariate applicazioni, dalle presentazioni che richiedano un’elevata risoluzione per i
contenuti da visualizzare (anche in multi fi nestra, dove la risoluzione a disposizione del display quindi “non è mai
troppa”), oppure per proiettare i trailer o le pubblicità in ambito cinematografi co prima della visione del fi lm, ma
può essere anche il proiettore principale per piccole sale cinematografi che.
Il profi lo tecnico
Le specifi che tecniche crude parlano di una luminosità massima di 6.000 ANSI Lumen, grazie all’adozione di
una doppia lampada da 300 W (altra primizia per Epson), di un parco lenti intercambiabili (inseribili a baionetta
con innesto rapido) che coprono in pratica tutte le esigenze installative (dal grandangolo al tiro lunghissimo,
dalla retroproiezione al tiro medio) e di un fi ltro elettrostatico e anti micro-polvere da sostituire ogni 10.000 ore
di funzionamento circa (anche in funzione della qualità dell’atmosfera della sala in cui è installato). Massima
la connettività con il resto dell’impianto grazie a una porta seriale RS-232 o LAN, che permette di inserire il
prodotto in una rete utile, oltre a controllare le normali operazioni di utilizzo, per una sorta di tele-assistenza
remota, grazie alle funzioni di autodiagnostica di cui è dotato l’apparecchio.
Il raffreddamento interno del proiettore, dotato di cella di Peltier (con scambiatore a liquido), garantisce sempre
una temperatura d’esercizio ottimale che si traduce in una maggiore affi dabilità del prodotto (non a caso Epson
garantisce il funzionamento delle proprie lampade per tempi superiori ai vari competitor) e in una tempistica di
spegnimento particolarmente veloce; altro aspetto importante per i possibili acquirenti è che lo EB-Z8000 viene
garantito per un utilizzo 24/7/365.
Lo scafo della macchina (chassis) ha una forma particolare: è dotato
di due maniglioni che ne facilitano sicuramente il trasporto, ma
che permettono anche di ancorare delle staffe (fi sse da soffi tto o
telescopiche) per consentire un’installazione “fi sica” decisamente
veloce e agevole (e parlando di un proiettore da oltre 22kg di peso
non è un dettaglio trascurabile). Questo, unito allo shift delle ottiche
sui due assi e alle funzione di zoom e fuoco (tutti motorizzati),
permette di installare lo EB-Z8000 in modo decisamente agevole.
Tutte le connessioni sono riunite nella parte frontale, accanto alla
lente, e nascoste da un coperchio rimovibile.
Uso e potenzialità
Lo EB-Z8000 dispone di un software di diagnostica e controllo
particolarmente fl essibile e, oltre a permettere il report di una serie di
Isacco Petrucci (destra) e
Alessandro De Pasquale
(sinistra), che ci hanno assistito
in questa presa di contatto con il
nuovo proiettore Epson
48 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
sensori interni, consente di defi nire da remoto tutte le funzionalità del proiettore
(si potrebbe, estremizzando, comandarlo da grande distanza, nel caso fosse
richiesto). Assegnando infatti un indirizzo IP al videoproiettore e inserendolo in
una rete di controllo, è possibile controllare il proiettore via LAN, ma soprattutto
ricevere mail o SMS di avviso in caso di malfunzionamenti (coperchio lampada
aperto, fi ltro intasato, ecc.).
Tra le funzioni che potrebbero essere erroneamente considerate “trascurabili”,
un utile contatore interno che costituisce una sorta di timer di funzionamento
del proiettore in modo che, nel caso di installazioni per uso rental, se sono
state stabilite un tot di ore di utilizzo, trascorso questo tempo la macchina
si blocca (ma è riavviabile con una password); un meccanismo che offre la
massima garanzia sulla correttezza del cliente e sulla salvaguardia della propria
apparecchiatura per il noleggiatore. Sempre tra le utilissime “funzioni secondarie”,
il resize del menù, per mantenere un’elevata leggibilità delle informazioni (alle
elevate distanze di visione permesse dalla risoluzione e dalle ottiche, sarebbe
arduo leggere qualcosa di molto piccolo), e la possibilità di “catturare” una
porzione dell’immagine proiettata (per esempio il logo della società che ha
venduto il proiettore) e di utilizzarla come menù di benvenuto all’accensione del
proiettore; protetta da password, questa immagine funge anche da deterrente
contro i furti o altre azioni non lecite, perché mantiene questa impostazione fi no
alla successiva modifi ca.
Sempre in tema di esigenza di utilizzo, di grande utilità è Quick Corner, l’algoritmo
interno di resizing indipendente per ognuno degli angoli (quindi più fl essibile di
una sola regolazione di keystone sugli assi H e V), che non presenta nessuna
controindicazione a schermo anche quando utilizzato in modo massiccio. Per le
installazioni particolari (tipicamente in musei o mostre) dove il posizionamento
meccanico del proiettore sia forzatamente in posizioni diffi cili, ma sia suffi ciente
l’uso di una sola macchina, questo semplifi ca di molto la catena video, senza
rendere necessaria l’interposizione di un processore video dedicato.
Concludiamo la carrellata con l’ottima impressione ricevuta dalle ottiche Navitar
installate (nell’esemplare a nostra disposizione era montato il modello ELPS04
con rapporto di tiro 1-1.61:1). Durante le operazioni di zoom-in e zoom-out
mantengono l’immagine a schermo sempre al centro, senza subire micro scatti
o spostamenti diagonali del quadro, tipico di ottiche un po’ meno performanti;
una “chicca” è il motorino passo-passo di queste ottiche, comandabile step by
step anche via LAN, che offre così la massima fl essibilità di installazione nel caso
si renda necessario cambiare la dimensione dell’immagine o la sua posizione
rispetto allo schermo, per qualsiasi esigenza di utilizzo.
Costi e mercato
Durante la nostra presa di contatto con questo nuovo proiettore (in vendita
da fi ne settembre), abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere sia con
Il parco connessioni frontale, protetto da uno sportellino avvitato,
con la presenza di una presa HDMI 1.3
Particolare delle lenti motorizzate sostituibili,
dotate di innesto rapido
Il vano aperto per le due lampade da 300W una primizia nella
produzione del costruttore nipponico
49
approfondimenti
l’officina delle idee
AD
MA
RC
A .it
Euromet SrlZona Ind.le Brodolini_60025 Loreto (An) ItalyTel. + 39 071 976444_Fax +39 071 978988www.euromet.cominfo@euromet.com
Isacco Petrucci (Product management Video Projectors) che con Alessandro De Pasquale (Sales Support
Specialist Video Projectors), che ci hanno introdotto alle caratteristiche del proiettore e spiegato il suo
posizionamento sul mercato, sia in termini tecnici che di costi: si parla di circa 10.500 euro di listino
(supponiamo Iva esclusa) senza lente installata e di circa 11.000 euro con lente standard acquistata
assieme alla macchina (il solo costo dell’ottica si aggira sui 2.400 euro circa), ma per informazioni più
dettagliate e precise vi rimandiamo direttamente al rivenditore di zona o alla stessa Epson.
Per fi ne anno è previsto l’arrivo di un altro videoproiettore Epson ad alta luminosità, si parla di circa
7.000 ANSI Lumen, ma di risoluzione inferiore al modello Z8000 (la WXGA da 1.280x800 pixel e aspect
ratio sempre 16:10, tipica dei computer laptop), dotato però di caratteristiche diverse dall’EB-Z8000 e
pensato per utilizzi nettamente differenti. Non mancheremo, in sede opportuna, di riparlarne.
Caratteristiche tecniche
www.epson.it
Risoluzione: nativa WUXGA (3LCD – risoluzione 1.920x1.200) e
WXGA (3LCD – risoluzione 1.280 x 800)
Luminosità: 6.000 ANSI Lumen
Contrasto: 5.000:1
Filtro elettrostatico
Raffreddamento a liquido
Doppia lampada, durata 3.500 ore in modalità ECO
Sei ottiche opzionali
Funzioni di shift, messa a fuoco e zoom motorizzati
Connessioni: 1xD-Sub 15 pin (RGB), 1xD-Sub 15 pin (component),
HDMI,1x DVI-D, 1x5 BNC, 1xRCA, 1xS-Video, RS-232, RJ-45
Monitoraggio da remoto tramite RJ-45
Installazione in orizzontale o verticale
Chassis con maniglie
Peso: 22 kg
Dimensioni: 734x534x167 mm (PxLxA)
50 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
T-ransformerT-Series e Ti-Series di d&b audiotechnik
L’utilizzo di sistemi di amplifi cazione di tipo “line array” ha visto negli ultimi anni una grande espansione, grazie alla loro applicazione allargatasi a molti ambiti diversi. Rimangono però molte situazioni dove l’utilizzo di un diffusore “point source” tradizionale rimane la scelta migliore. d&b audiotechnik ha realizzato un diffusore che racchiude in un unico oggetto entrambe le soluzioni
Carlo Maria Patrese
Fin dai primi progetti, d&b audiotechnik ha realizzato sistemi integrati, nei quali alla parte elettroacustica
è inscindibilmente legata la parte di amplifi cazione e di processamento. Il concetto di “sistema” si è poi
raffi nato per diventare quel che oggi è chiamato “system reality”, che include tutti i componenti, hardware
e software, riferibili a ogni sistema. Questo approccio permette ai progettisti di mettere in relazione tutti gli
elementi in modo da facilitare l’ottenimento della migliore prestazione del diffusore. Inoltre, tutto il delicato e
51
approfondimenti
complesso lavoro di ottimizzazione viene svolto a monte da coloro che hanno concepito il sistema, per cui
l’utente, volendo, dovrà solo preoccuparsi di selezionare i preset più adatti e agire su pochi altri parametri.
Gli amplifi catori
La quasi totalità dei diffusori del produttore tedesco, infatti, può essere pilotata esclusivamente dai due
amplifi catori presenti in catalogo, D6 e D12 (rispettivamente 600 W e 1.200 watt su 4 Ohm, il secondo solo
per diffusori che prevedono la biamplifi cazione) entrambi dotati di un’estesa sezione DSP. La T-Series non fa
eccezione.
D6 e D12 condividono la stessa fi losofi a e struttura di funzionamento: il DSP interno si occupa in prima istanza
dell’ottimizzazione del proprio comportamento (risposta in frequenza e protezione dell’integrità dei driver) in
relazione ai diffusori collegati, tramite una serie di preset disponibili per tutti i diffusori a catalogo. Inoltre, ogni
canale dispone di una unità di ritardo estesa fi no a 320ms, e un equalizzatore parametrico a quattro bande. È
implementato anche un sistema di rilevazione dell’impedenza delle linee collegate alle uscite del fi nale in modo
da monitorare, tramite un processo automatico, l’integrità dei diffusori collegati e l’effi cienza e la correttezza dei
cablaggi.
Tutte le funzioni degli amplifi catori sono controllabili a distanza utilizzando le interfacce R60 o R70, che
permettono di collegare la rete di amplifi catori (che utilizza il protocollo CAN-BUS) a un PC dotato di porta USB
o a una rete Ethernet. Un’ultima nota riguarda la conformità degli amplifi catori alla normativa CEI EN 60849, che
li rende utilizzabile all’interno dei sistemi per la diffusione degli annunci d’emergenza.
La T-Series
Il progetto della T-Series nasce con l’obiettivo di creare un sistema per il sound reinforcement utile in una
gamma di applicazioni il più possibile ampia. Infatti, ciò che contraddistingue
la T10 è il fatto di racchiudere in un unico oggetto sia un modulo line array, sia
un diffusore point-source: il costruttore tedesco ha concentrato in un unico
sistema diverse soluzioni tecniche, alcune derivanti dall’esperienza maturata
con gli altri sistemi in catalogo e affi ancate a nuove soluzioni inedite.
Il T10 è un diffusore dalle dimensioni compatte, con un cabinet realizzato
in materiale polimerico e dal peso contenuto in 11 kg. Per la riproduzione
delle frequenze medio-basse, d&b audiotechnik ha optato per una coppia di
driver al neodimio da 6,5” in confi gurazione dipolare, una soluzione che offre
il vantaggio di un eccellente controllo della dispersione fi no a frequenze (in
questo caso 600 Hz) dove il solo cabinet non sarebbe effi cace.
L’aspetto innovativo introdotto riguarda invece il sistema per la riproduzione
delle frequenze medio-alte: già nella E-Series era stata introdotta una tromba
che poteva essere girata “a mano”, senza il bisogno di usare nessun tipo
di attrezzo, lo stesso concetto è stato adottato anche nella T10. Il driver da
1,4” è così accoppiato a una tromba a guida d’onda ruotabile, caratterizzata
da una dispersione verticale proporzionale di tipo “line source”, mentre la
dispersione orizzontale è di 90°. Davanti alla tromba è sistemata una speciale
lente acustica, integrata nella griglia metallica della cassa, che ha lo scopo
di “allargare” la dispersione nativa della tromba. Questo permette al diffusore
di comportarsi, a seconda di come viene orientata la tromba, come modulo
Caratteristiche tecniche
Ti-Series
2x6,5” driver con magnete al neodimio
1x4” driver ruotabile
Risposta in frequenza (-5 dB standard): 68 Hz - 18 kHz
Risposta in frequenza (-5 dB modalità CUT): 120 Hz - 18 kHz
Pressione sonora con D6: 129 dB, con D12: 132 dB
Dispersione orizzontale: 105°
Imopedenza nominale: 16 ohm
Connessioni: 2xNL4 (1+/1-)
Misure: 470x197x 300 (LxAxP)
Peso: 11 kg
T-Series
Le caratteristiche tecniche si equivalgono, con le
seguenti eccezioni:
Pressione sonora (Line/Arc setup, 1 m, campo aperto)
con D6: 129 dB, D12: 130 dB
Pressione sonora (PS setup, 1 m, campo aperto)
con D6: 127 dB, con D12: 130 dB
Dispersione orizzontale, line source: 105°
Dispersione orizzontale, point source: 90°x35°
Connessioni: 2xEP5, opzionale 2xNL4
52 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
line array, oppure come tradizionale diffusore point source, per l’utilizzo stand
alone. Nel primo caso, la dispersione verticale rimane quella nativa della tromba,
mentre quella orizzontale viene estesa a 105°, nel caso del diffusore point
source, che prevede l’utilizzo del cabinet in posizione verticale, la dispersione
orizzontale torna a essere di 90°, mentre quella verticale diventa di 35°.
La pressione massima dipende dalla confi gurazione, e quindi dal preset che
viene impostato sull’amplifi catore. In caso di confi gurazione Point Source,
la pressione massima è di 130 dB, mentre in confi gurazione Line Array (che
prevede l’utilizzo di almeno tre moduli) la pressione sale a 132 dB. La risposta
in frequenza, quando utilizzata senza subwoofer, si estende da 68 a 12 kHz (-5
dB). La separazione delle due vie del diffusore è effettuata tramite un tradizionale
crossover passivo. L’impedenza è di 16 Ohm, così da permettere di collegare
sino a quattro diffusori in parallelo su un singolo canale di amplifi cazione.
Per quanto riguarda l’hardware per il rigging del sistema, d&b audiotechnik si è
ispirata alle modalità introdotte sui sistemi riservati ai grandi spazi, la J-Series;
l’hardware è già a bordo del cabinet e oltre ai due punti di collegamento frontali,
è presente un unico aggancio posteriore per determinare l’angolo tra un modulo
e l’altro. Per l’utilizzo come diffusore point source, invece, il parco accessori
prevede un’ampia varietà di soluzioni per soddisfare la maggior parte delle
condizioni di utilizzo. Fa parte della T-Series anche il naturale complemento
della T10 per la riproduzione della parte bassa dello spettro audio, il T-SUB,
un subwoofer dotato di un driver da 15” a lunga escursione in confi gurazione
bass refl ex. Con una pressione massima di 130 dB e una risposta in frequenza
estesa fi no a 47 Hz, è da considerarsi come un’estensione dell’headroom alle
basse frequenze di un sistema composto da una o più T10. La forma del cabinet
permette la perfetta integrazione del T-SUB con le T10 in diverse confi gurazioni:
è possibile creare array “ground stacked”, dove uno o più subwoofer fungono
da base per un array di T10; oppure possono essere appesi al di sopra di un
array senza bisogno di hardware aggiuntivo.
Ti-Series / Installation Series
Per le esigenze del mercato delle installazioni fi sse, d&b audiotechnik ha
realizzato una variante delle T-Series che, come tradizione, prende il nome di
Ti-Series. Dalla serie standard si differenzia per dettagli di tipo estetico, e per
alcune modifi che al sistema di rigging.
Del sistema top sono disponibili due modelli: Ti10L e Ti10P; “L” sta per “line
source”: gli spigoli frontali sono stati coperti con una piastra che prolunga i
fi anchi del cabinet, nascondendo l’hardware frontale, che risulta leggermente
modifi cato. La Ti10P, invece, nasce per l’utilizzo come diffusore point source, ed
è quindi priva dell’hardware per la realizzazione degli array.
I modelli di diffusori presenti nella Ti-Series, e i relativi accessori, oltre che in
nero sono disponibili in tutti i colori Ral standard, oppure su colori a campione.
Il retro del T10
53
approfondimenti
XP Series Professional System Controllers
Qualità audio illimitataper budget limitato
Tre configurazioni In/Out: 2x4, 4x8 e 8x8Raffinati algoritmi DSPEccellente qualità audio, DSP a 96 KHz - 40 bit virgola mobileFino a 16 dispositivi XP in una reteEqualizzatore grafico a 31 bande per ogni ingressoEqualizzatore parametrico a 8 bande per ogni ingresso e uscitaDelay fino a 650 ms, 30 preset, protezione con passwordConnettività USB, RS232 ed Ethernet (pronto per il wireless)Disponibile anche con ingresso microfonico (Versione M)Controllo remoto da parete XPanel opzionale
Fornito con software XConsole
EthernetXPanelXConsole
Per maggiori informazioni www.sisme.com Richiedi il catalogo a info@sisme.com
La versione WR (weather resistant) ha parti metalliche, altoparlanti e connessioni trattati specifi camente per
applicazioni outdoor.
Gli strumenti software
Per il corretto dimensionamento del sistema T10/T-SUB, sia in termini di prestazioni acustiche che di sicurezza
meccanica, d&b audiotechnik ha creato ArrayCalc, un tool previsionale gratuito che permette di gestire diverse
aree d’ascolto e fi no a cinque array. È inoltre dotato di un modulo per la previsione del comportamento della
sezione subwoofer del sistema: tramite la creazione di un array lineare di subwoofer (siano essi in
confi gurazione tradizionale, oppure cardioide), permette di simulare una disposizione semicircolare
semplicemente ritardando specularmente le loro emissioni (sfruttando l’unità di ritardo presente
in ogni canale di amplifi cazione dei D6 e D12). In questo modo, variando il ritardo in maniera
progressiva tra le estremità e il centro dell’array, è possibile modifi care l’ampiezza della distribuzione
dell’energia alle basse frequenze, e uniformare la risposta in frequenza sull’area d’ascolto, riducendo
(in base al numero e alla disposizione delle sorgenti) l’effetto del fi ltraggio a pettine.
R1 è invece un software rivolto al monitoraggio e al controllo remoto delle funzioni integrate negli
amplifi catori; ha un’interfaccia completamente confi gurabile dall’utente, che permette di accedere alle
funzioni del singolo amplifi catore, così come creare dei gruppi di fi nali gestibili con dei controlli comuni. È inoltre
dotato di una funzione chiamata “system check”, che permette di verifi care, prima e dopo ogni applicazione,
l’integrità di tutti i componenti del sistema.
www.dbaudio.com
54 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
Sennheiser WiCOS Il sistema di nuova generazione perconferenze wireless
Si installa rapidamente, si usa con estrema facilità e, grazie alla tecnologia Wi-Fi, garantisce alta qualità dell’audio,
protezione da interferenze, immunità da possibili intercettazioni. Si confi gura su specifi che esigenze
e, grazie alle sue porte di ingresso, si comporta da impianto aperto per traduzioni simultanee e annunci
public address
Carlo Solarino
La tecnologia Wi-Fi, quella che consente di connetterci a
Internet in radiofrequenza, vanta solide origini sviluppate
in ambiente militare e industriale. Classifi cata come IEEE
802.11, serviva infatti per trasmettere messaggi criptati in
zone di guerra evitando intercettazioni nemiche e in seguito,
e tutt’ora, in applicazioni di logistica di magazzino, per tenere
costantemente aggiornato il server centrale su consegne e
prelievi dei vari colli. Un’esperienza dunque ben rodata che
solo di recente – grazie anche a liberalizzazioni di ordine
giuridico e amministrativo – ha trovato applicazioni su larga scala
per le “Wi-Fi Zone”, le ben note aree aperte al pubblico dove navigare su Web oppure ricevere e inviare e-mail
in modalità wireless. Ci è sembrato essenziale riportare questa notazione storica, a testimonianza della potenza
ed effi cacia di una tecnologia di trasmissione per lo più vista come soluzione di livello consumer a disposizione
di autogrill, alberghi, locali pubblici e Internet Point. E difatti Sennheiser ricorre ad essa, nelle sue più recenti
versioni 802.11 a/g su frequenze di 2,4 e 5 GHz, per il sistema di conferenza WiCOS, operante appunto in
modalità wireless.
Con questa soluzione, che si caratterizza non solo per estrema semplicità di installazione, fl essibilità nelle
postazioni e facilità d’impiego, priva come è della rete dei cavi, vengono così garantiti qualità dell’audio,
immunità da interferenze ma anche, grazie al ricorso a segnali criptati, sicurezza nella protezione dei contenuti.
Si pensi, per esempio, a un meeting in ambito bancario…
“È la prima volta, nell’ambito degli impianti di conferenza wireless, che viene fatto ricorso a questa tecnologia
- ci dice Andrea Gottardo, Leader Product Manager di Exhibo, società che distribuisce WiCOS in esclusiva per
l’Italia – con la certezza di proporre un sistema di nuova generazione. E difatti, pur da pochissimo disponibile sul
mercato, sta già ottenendo ottimi e qualifi cati riscontri”.
55
approfondimenti
Le tre unità di riferimento
Del WiCOS, Wireless COnference System, vediamo da vicino prestazioni e caratteristiche.
L’intero impianto si avvale anzitutto di tre unità di riferimento: la postazione presidente o
Chairman WiCOS C, la postazione relatore o Delegato WiCOS D e il nodo di rete o Access
Point WiCOS AP, che assicura l’intera funzionalità del sistema. Dotate di microfono a collo
di cigno e di altoparlante integrato, le unità C e D provvedono a raccogliere gli interventi in
voce e ad agire da riproduttori personali, funzionalità, quest’ultima, che elimina l’esigenza
di sistemi d’amplifi cazione con altoparlanti in sala. Il trattamento dell’audio avviene in
forma digitale, su 16 bit campionati a 32 kHz. La qualità dei microfoni e la costruzione degli
altoparlanti permettono di ottenere riproduzioni in modo fedele e a un volume equilibrato tra
esigenza d’ascolto dell’interessato e limitata invadenza sui vicini di tavolo.
Ciascuna unità è dotata di batterie interne ricaricabili, soluzione che facilita le installazioni
senza richiedere allacciamenti a rete di alimentazione. Segnalata da apposito indicatore
dello stato di carica, l’autonomia è di 20 ore circa, un tempo più che adeguato a normali
incontri e riunioni.
Posizionabile a parete, soffi tto o supporto, l’Access Point è l’unità che provvede a
raccogliere e diffondere i messaggi all’interno dell’intero sistema. Il suo raggio d’azione
è di 30 m circa, per coperture complessive di 60 m, con possibilità inoltre, per sale di
maggiori dimensioni, di connessioni in cascata. Ciascun Access Point è in grado servire
un numero teoricamente infi nito di postazioni, con microfoni aperti su un massimo di otto
relatori simultanei. Grazie alla tecnologia Wi-Fi, come anticipato, la gestione delle emissioni
consente il passaggio automatico da una frequenza portante a un’altra (Frequency
Hopping), nel caso in cui su di essa subentrino dei disturbi esterni. L’operazione di
transizione è istantanea e non viene avvertita dagli utenti. Diventa così possibile installare
in un medesimo edifi cio (tipicamente un albergo o un centro congressi), fi no a 25 sistemi
WiCOS in funzionamento simultaneo e in reciproca compatibilità. A garanzia inoltre della
privacy contro eventuali intercettazioni esterne, la trasmissione delle voci avviene in forma
criptata con codifi che a 128 bit.
Tramite l’Access Point è possibile inoltre inserire opportune confi gurazioni di sistema, come
pure stabilire connessioni con impianti esterni di traduzione simultanea.
L’avvio del WiCOS in versione base, che non richiede alcun adattamento hardware e
software, avviene in modo automatico entro otto secondi dall’accensione dello stesso AP.
Il dialogo Delegato-Presidente
Il funzionamento del sistema si caratterizza, come anticipato, da estrema semplicità
d’impiego. La richiesta di intervento da parte dei relatori avviene premendo sull’unità
WiCOS D il pulsante “microfono”. Inoltrata verso l’unità WiCOS C, la richiesta troverà
esecuzione sull’unità Presidente WiCOS C, con l’apertura del microfono dell’interessato
segnalata da un LED e l’interdizione del relativo altoparlante per evitare effetti Larsen.
Durante gli interventi, il presidente potrà intervenire in qualsiasi momento premendo il
proprio pulsante microfonico, ma potrà anche, se la situazione lo suggerisce, disattivare
tutti i microfoni aperti prendendo direttamente la parola. Per ascolti riservati, per esempio
L’Access Point di gestione del traffi co wireless
Interfacce dell’AP per connessioni con
sistemi esterni
Caratteristiche tecniche
Unità Conferenza WiCOS C/D e WiCOS CV/DV
Qualità audio 16 bit/32 kHz
Microfono cardioide/50-20.000 Hz
Presa cuffi a minijack 3,5 mm
Uscita cuffi a 16,5 mW/32Ω
Autonomia > 20 h
Consumo ca 3 W
Dimensioni 230x130x60 mm
Peso con batteria ca 830 g
Colore RAL 9011
Access Point WiCOS AP
Bande frequenza 2,4 e 5 GHz
Risposta frequenza 150-15.000 Hz
Rapporto S/N > 70 dB
Alimentazione 24 V/CC
Consumo 6 W
Dimensioni 260x230x38 mm
Peso ca 1220 g
Colore RAL 7035
56 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
approfondimenti
La curiosità storica
Per chi non lo sapesse, uno dei principali brevetti a sostegno della tecnologia W-Lan o Wirless Lan,
corrispondente alla normativa IEEE 802.11, risale nientemeno che a Hedy Lamarr, celebre diva dei
primi anni del cinema, premiata a Venezia nel 1934 per il fi lm Estasi.
Trasferitasi a Hollywood, nel periodo della guerra mondiale fu lei infatti che suggerì a un uffi ciale,
suo compagno di vita, l’idea di trasportare un messaggio su frequenze multiple, come difatti avviene
nell’802.11, per preservarlo da interferenze. Subito brevettato, il suggerimento rimase un segreto
militare fi no al 1959, anno in cui venne liberalizzato dando origine alle reti Wi-Fi industriali per arrivare
infi ne, ma siamo già oltre il 1990, alle sue ben note applicazioni in ambito pubblico. Quanto alla
stessa Hedy, scomparsa nel 2000, visto il grande successo del suo brevetto, si è vista consegnare a
70 anni compiuti il pubblico riconoscimento dell’Accademia delle Scienze americana.
in caso di traduzioni simultanee, le unità C e D presentano inoltre due
prese per cuffi a con regolazione del volume.
Entrambe le unità WiCOS C e WiCOS D sono poi disponibili nelle
versioni più evolute “V”, con funzione di voto. In questo caso
sono dotate di tre pulsanti aggiuntivi (con le icone “+”, “– “ e “0”,
corrispondenti a Favorevole, Contrario, Astenuto) e di display di
visualizzazione dei risultati.
Upgrade a sistema ibrido
Quanto detto si riferisce propriamente alla funzionalità base del
sistema, che può essere ampliata e riconfi gurata, come pure estesa con
connessione a sistemi esterni cablati. Gli upgrade avvengono tramite
l’Access Point, dotato di porta di ingresso Ethernet RJ45 per PC, di
indirizzo IP per confi gurazioni anche da remoto e di Prese BUS adatte,
per esempio, al sistema cablato Sennheiser SDC 8200 per traduzioni simultanee. Il software a supporto
delle estensioni prevede due pacchetti di riferimento: il Conference Management per personalizzare
le impostazioni dei vari tipi di conferenza, dal massimo numero consentito di microfoni aperti a
opzioni speciali per il presidente; e il pacchetto RF Confi guration per regolare i livelli e le protezioni
da interferenze. A garanzia di sicurezza del sistema, l’accesso da PC è protetto da password. La
connessione al sistema cablato SDC 8200 consente, a sua volta, di corredare WiCOS con servizio di
traduzione simultanea fi no a 16 lingue, la cui selezione avviene su comando degli interessati tramite gli appositi
pulsanti presenti sulle unità D e C, e il cui ascolto è in cuffi a con regolazione di volume. Lo stesso SDC 8200
consente inoltre diffusione di messaggi Public Address secondo una confi gurazione master-slave, di cui l’unità
Access Point agisce da slave.
“Con questo sistema –conclude Gottardo – siamo certi di posizionarci ad alti livelli tecnologici d’offerta nelle
conferenze in tecnologia wireless, grazie anche a un lavoro fatto da Sennheiser in team con i partner che si è
protratto per alcuni anni. Col vantaggio di offrire un prodotto sì nuovo, ma già ampiamente maturato e testato
in fase di progetto e sviluppo. E una particolare nota va alla sua funzionalità, non solo affi dabile ma protetta e
presidiata da possibili intrusioni esterne”.
Hedy Lamarr
p
c
www.sennheiser.com
Distribuito in Italia da
Exhibo, www.exhibo.it
57
approfondimenti
58 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
informazione pubblicitaria
L’uovo di Colombo, ovvero il sistema Bose® L1L1 di Bose® è un sistema di diffusione sonora dedicato a quanti necessitano di una soluzione leggera, semplice e completa per piccoli eventi, conferenze, sfi late e performance in ambienti piccoli e medi, e che serva contemporaneamente da monitoraggio e da diffusione di sala
Il sistema L1 è nato da una rifl essione tanto
essenziale quanto brillante: fi no all’epoca
di Woodsotck, e quindi fi no alla nascita
dell’idea stessa del grande evento (spesso
legato alla musica), l’abitudine in termini di
fruizione da parte del pubblico era legata
a una diffusione di tipo acustico, con
una corrispondenza esatta tra sorgente
(musicista o speaker) e punto di erogazione
del suono: ogni strumento o sorgente
aveva una sua diffusione diretta, senza
che esistesse un sistema unitario che
distribuisse, in un mix gestito esternamente,
i suoni di tutte le sorgenti. Tuttavia, questa
modalità col tempo risultò inadeguata per
le grandi venue, aprendo la strada ai cosiddetti sistemi tripli (amplifi catori backline con monitor e diffusori
PA) che, se hanno risolto alcuni problemi, ne hanno comunque introdotto di nuovi, come il rischio di volumi
eccessivi, la “perdita di controllo” da parte dello speaker o artista (essendo demandato l’effetto fi nale a un
fonico) e, in generale, una maggiore complessità di gestione, sia pratica che di taratura del sistema audio.
Tutti aspetti che vengono affrontati quando necessario e quando la location richiede diffusione tramite PA, ma
che si eviterebbero volentieri se il luogo della performance è raccolto. L’abitudine contemporanea e il tipo di
apparecchiature presenti sul mercato hanno però indotto ad affrontare i piccoli eventi con la stessa struttura di
quelli con pubblico numeroso…tuttavia, non è detto che non si possa ripercorrere una strada già sperimentata,
naturalmente con i dovuti aggiornamenti tecnologici, quando si è dimostrata vincente…
Via della Magliana, 876 - 00148 RomaTel 06.60292292 – Fax 06.60292159
www.bose.it
59
informazione pubblicitaria
Da queste rifl essioni è nato il sistema L1, che ripropone la fi losofi a della diffusione puntuale proveniente da ogni
diversa sorgente, uniformando di fatto l’ascolto sul palco con quello in sala, quello del musicista o dello speaker
con quello del pubblico.
L1 è un sistema pensato per i musicisti, ma estremamente valido anche nei settori del congressuale, nei teatri,
e per eventi quali sfi late di moda, performance audio video, presentazioni ecc. Un sistema “chiavi in mano” ma
modulabile secondo le necessità, leggero e versatile, smontabile e trasportabile comodamente in un’utilitaria (è
completo di sacche per il trasporto e maniglie), e rimontabile in pochi minuti. Una soluzione pratica e funzionale
per i service congressuali e per gli organizzatori di eventi, non più obbligati a prevedere impianti complessi
anche per situazioni raccolte, e in più con l’affi dabilità, la qualità sonora e, non ultima, l’elegante veste estetica
che hanno reso famosa Bose® nel tempo.
L1 è composto da un colonna sonora, Il Cylindrical Radiator®, una base apposita che serve anche da
alimentatore, un telecomando per le regolazioni e da alcuni elementi opzionali: il modulo dei bassi B1, per
quando è necessaria una maggiore presenza delle frequenze gravi, l’amplifi catore Pack Lite A1 per aggiungere
fi no a due moduli B1 al sistema, infi ne il motore audio T1 ToneMatch® per l’elaborazione del segnale digitale,
ingressi aggiuntivi e controllo tramite interfaccia utente. La base ha per gli Input una connessione XLR o jack da
6,3 mm, Output con XLR o di linea TRS per collegamento di apparecchiature esterne, alimentazione Phantom.
L’effi cacia della colonna sonora Cylindrical Radiator® è legata al principio dell’onda sonora cilindrica, che
contraddice la legge del quadrato inverso, tipica dell’emissione sonora puntiforme. Quando un altoparlante
emette un suono, al raddoppiare della distanza la pressione sonora e l’energia diminuiscono di un quarto ma,
nel caso dell’onda sonora cilindrica, l’intensità è attenuata solo della radice 2 (1,4) e l’energia della metà, per
cui l’emissione sonora risulta uniforme a distanze anche diverse dalla sorgente. Il Cylindrical Radiator® è quindi
ideale per ambienti fi no a 400 posti, perché consente di sonorizzare con il medesimo diffusore sia il palco,
permettendo ai musicisti o allo speaker di sentire esattamente suono e voce, che la sala in maniera uniforme,
fi no alle ultime fi le. L’ampia dispersione laterale di 160°, che è stata migliorata nel Model II grazie al
Bose Articulated Array® (i driver sono leggermente angolati verso destra e sinistra
alternativamente) permette di coprire tutto lo spazio sul piano orizzontale, senza dimenticare una
scarsa sensibilità al feedback e un effi cace controllo dell’emissione verso l’alto, per evitare i
riverberi.
Il Modulo dei bassi B1 può essere aggiunto in caso di maggiore presenza di frequenze
gravi; è possibile alimentare uno o due B1 direttamente dall’uscita dedicata sulla
base della colonna sonora, mentre nel caso di ulteriori B1, per un massimo di
quattro, è necessario aggiungere una unità di amplifi cazione PackLite®, da
collegarsi all’uscita di linea dei bassi sulla base dell’alimentatore. Un’offerta
specifi ca, l’Extended Bass Package, offre agli utenti i moduli B1 in aggiunta
oltre alle relative custodie e connessioni.
Il motore audio T1 ToneMatch® è un semplice processore multicanale basato
sulla tecnologia zEQ, che dà accesso a una vasta libreria di effetti e preset.
Per esempio offre una ricca gamma di riverberi, accordatore automatico, preset
personalizzati per determinati strumenti e microfoni, controlli di tono che si impostano
automaticamente in relazione allo strumento o al tipo di voce ecc.
Il motore audio T1 ToneMatch®
60 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
appuntamentia cura della redazione
www.visualcommunication.it
ViscomMilano 5 – 7 novembre
Viscom, abbreviazione di Visual Communication, giunge quest’anno alla
sua 21a edizione. Organizzata da Reed Exhibitions, la manifestazione
è dedicata alla comunicazione visiva, ed è nata per dare voce ai settori
della stampa, della cartellonistica e insegnisica, della serigrafi a, incisione e
regalistica e, ultimamente anche al digital signage. L’anno scorso ha registrato
21.000 visitatori e 600 espositori.
In controtendenza con le abitudini odierne di lavoro, che ci portano a
comunicare sempre più spesso virtualmente utilizzando gli strumenti offerti
dalle telecomunicazioni, Viscom si propone come una fi era “face to face”,
capace di offrire ciò che Internet non può dare, ovvero l’interazione tra cliente
e fornitore attraverso incontri e tavole rotonde.
Perché andarci
Per gli operatori del settore audio video, Viscom sarà interessante per
l’area dedicata al digital signage, che sarà organizzata come una fi era nella
fi era. Oltre all’esposizione i visitatori potranno assistere agli incontri tenuti
dalle stesse aziende presenti in fi era che, secondo un fi tto calendario,
racconteranno le proprie esperienze di lavoro e spiegheranno i propri prodotti.
Oltre che alle fi gure tecniche, l’area digital signage è dedicata a quanti a vario
titolo si occupano di comunicazione dinamica come manager della GDO,
architetti e designer, professionisti della pubblicità e del marketing, funzionari
della pubblica amministrazione, gestori di strutture pubbliche ecc…
Informazioni generali
Viscom si terrà alla Fiera di Rho-Milano, entrata Porta Est, dal 5 al 7 novembre
e con orario dalle 10,00 alle 18,00. Coloro che si registreranno sul sito
della manifestazione entro il 30 ottobre riceveranno una tessera di ingresso
omaggio, da ritirare all’ingresso presentando la conferma della registrazione
on-line. Fiera Milano è facilmente raggiungibile tramite mezzi propri (uscita
fi eramilano sulla Tangenziale Ovest o Pero-fi eramilano sulla A4) ma anche
tramite metro (linea rossa, scendere al capolinea Rho) o passante ferroviario.
61
appuntamenti
Sesto Master in Lighting DesignPolitecnico Milano – A.A. 2009/10
La Facoltà del Design e il Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano propongono il Master
in Lighting Design (valido per 60 crediti formativi). L’obiettivo è formare professionisti capaci
di progettare e realizzare progetti di illuminazione di interni, esterni urbani, di spettacoli, per i
beni culturali e per allestimenti museali anche temporanei. Il risultato sarà la creazione di una
professionalità innovativa con competenze che si inseriscono nelle attività di progettazione, in
azienda, negli studi professionali, negli uffi ci tecnici delle amministrazioni pubbliche ecc..
Il Master è realizzato anche grazie al contributo di Artemide, Castaldi, Disano, iGuzzini, Martini e
Viabizzuno, è patrocinato da: AIDI, ASSIL, ASSISTAL e UNI; hanno inoltre aderito AEM, Cavazzoni,
Comi Luce, Elettroservice, Elinca, Flos, ERCO, Grechi, ILTI Luce, Light Solutions, Luceplan, Metis,
Norlight, Oxytech, Philips, Relco Group, Sacchi, Targetti, Tecnodelta, Trilux.
Si svolgerà presso il Laboratorio Luce del Dip. Indaco - Politecnico di Milano, avrà inizio nel mese
di ottobre e durerà un anno. Quote di partecipazione e informazioni sul sito www.design.polimi.it, o
scrivendo a: master.indaco@polimi.it.
www.design.polimi.itmaster.indaco@polimi.it.
www.inavationawards.com
InAVation AwardsAnche quest’anno la redazione della rivista inglese InAVate organizza gli InAVation Awards,
che ha l’obiettivo di premiare i progetti audio video di maggior interesse conclusi nell’anno
e i prodotti più innovativi presentati al mercato negli ultimi mesi. Due appunto le macro aree
(prodotti e progetti), declinate poi a seconda dell’ambito; per i progetti sono previste dieci
categorie, dal corporate, educationa, digital signage a quello prettamente residenziale; per
prodotti e tecnologie la categorizzazione (14 classi) è fatta per campo d’uso (residential-
commercial) e per tipo (audio, proiezione, display, controllo ecc.). Professionisti e aziende che
volessero presentare candidatura (la partecipazione è gratuita) devono farlo entro il 1 ottobre,
categoria prodotti, ed entro il 6 novembre per i progetti. La scelta dei vincitori sarà determinata
per i prodotti dai voti on line sul sito dedicato, e da una giuria competente per i progetti. La
premiazione avverrà ad Amsterdam, con la consueta cena di gala divenuta ormai un must degli
appuntamenti collegati a ISE, il 3 febbraio 2010.
Per maggiori informazioni, candidature e precisazione delle deadline: www.inavationawards.com
62 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
Reportage dalTop Audio & Video ShowAlla sua XXII edizione, il Top Audio & Video Show si è svolto dal 17 al 20 settembre nell'abituale cornice del Quark Hotel di Milano. Nata come expo dell’hi-fi , già da alcune edizioni ha iniziato un progressivo cammino verso il settore professionale, passando attraverso l’hi-end e la custom installation
Anche quest’anno Connessioni ha partecipato alla fi era milanese dell’hi-fi e dell’audio-video, sebbene
apparentemente le categorie di prodotto contemplate e il pubblico cui sono rivolte esulano dagli obiettivi
della rivista. Ma se è vero che una parte dei visitatori del Top Audio è rappresentata da “utenti fi nali”, è
altrettanto vero che proiettori, schermi, impianti audio multiroom di qualità costituiscono ormai l’obbligatorio
corredo per il settore denominato “custom installation”, derivazione hi-end della casa intelligente. Non a caso
l’anno scorso il Top Audio aveva ospitato, proprio all’ingresso della fi era, una installazione domotica. Sulla base
di queste considerazioni, la fi era registra ormai anche una sostanziosa presenza di frequentatori del settore
“pro”, installatori, progettisti, custom installer ecc.
La consapevolezza di questo legame ha offerto allo staff di Connessioni lo spunto per costruire un programma
di seminari da proporre durante i giorni di manifestazione, Connessioni onAir, rivolti ai professionisti del settore
installazione e integrazione di sistemi. L’evento è nato dalla collaborazione tra Connessioni, APAF (Associazione
per la Promozione dell’Alta Fedeltà, che organizza TAV) e CEDIA (Custom Electronic Design & Installation
Association), e il sostegno di Armour Home, Audiogamma, Epson, InFocus, Lutron e Nec. Prezioso è stato
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Red
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www.topaudio.it
63
dal mondo
inoltre il contributo degli sponsor tecnici che hanno fornito materiale e assistenza per la sala conferenze: Exhibo
(audio), Nec (video) e AVS (assistenza tecnica). Connessioni onAir nasce dalla consapevolezza che tra i ruoli
della stampa specializzata ci sia anche quello di “mettere in connessione” gli attori e le informazioni del mercato
di riferimento, per una crescita di tutto il settore. Non a caso è media partner per l’Italia di CEDIA, presente
eccezionalmente al Top Audio negli spazi di Connessioni onAir con tre diversi interventi, proprio per promuovere
la formazione per le aziende.
Tornando alla fi era vera e propria, notoriamente frequentatissima dagli appassionati (e super-esperti) dell’audio-
video, come dai curiosi desiderosi di fare i primi passi nell’’hi-fi più esclusivo, la sensazione è che la crisi abbia
colpito anche qui. L’editoriale del catalogo della fi era, fi rmato da Guido Baccarelli (Presidente APAF), comincia
con un “Nonostante tutto, eccoci qua”, che lascia intendere la fatica dell’organizzazione dell’evento in un
periodo di diffi coltà economica; e se l’area espositiva è ridotta rispetto all’anno scorso, come confermano le
circa venti aziende in meno dichiarate dalle cifre APAF, il comunicato uffi ciale conferma lo stesso numero di
visitatori dell’ultima edizione, oltre 20.000. E in effetti le sale e le camere del Quark Hotel di Milano erano come
sempre affollate di curiosi pronti a presenziare a tutte le dimostrazioni, audio e video.
Per quanto riguarda l’esposizione, se la maggior parte degli eventi organizzati da riviste e aziende era dedicato
all’hi-fi , alle volte con taglio veramente esclusivo e al limite dell’inabbordabile (come i diffusori TAD R-1
presentati da Pioneer, cartellino del prezzo fi ssato a 90.000 euro la coppia), l’importanza del video (anche se
poco rappresentato dal punto di vista delle aziende) s’è fatta sentire, come già l’anno passato, nelle proiezioni
dimostrative e negli stand di Avielo by projectiondesign, Audiogamma (InFocus), Epson, JBL, K.C.M. (Vivitek),
mentre Samsung era ospitato allo spazio Dday (quotidiano online) e Nec è stato presente con una conferenza
stampa ma senza stand. Proprio a causa del momento diffi cile del mercato, le aziende sembrano concentrarsi
su prodotti capaci di offrire all’acquirente qualcosa di più rispetto alla concorrenza, puntando sulla fl essibilità,
sui servizi correlati, sull’idea di progetto integrato e costruito intorno al fruitore. Il settore pro diviene così,
attraverso il ruolo del “custom installer”, la via possibile per fi delizzare il cliente. E sempre di più si evidenzia la
tendenza da parte delle aziende a proporre non il singolo prodotto, ma un progetto che coinvolga un network
di prodotti, che è poi la caratteristica che i costruttori esteri ricercano nei distributori nostrani: il possesso di un
catalogo di apparecchi complementari, e la capacità di offrirli in un progetto unitario che risponda veramente
alle esigenze del cliente. Un esempio: Audiogamma anche quest’anno, e come aveva già sperimentato l'anno
passato, ha proposto nella propria sala demo una sorta di “presentazione automatizzata”, che coinvolgeva
appunto prodotti di marchi diversi in un’unica installazione custom: uno speaker registrato descriveva gli
apparecchi mentre un’automazione ne metteva in risalto la funzione nel contesto installativo.
Ma veniamo alle novità presentate in fi era.
Epson ha riconfermato la propria strategia di approccio al mercato affi data al canale e ha lanciato svariati
prodotti con innovazioni tecnologiche di punta, parliamo dei videoproiettori in tecnologia LCD, sui quali fi no dal
2003 detiene la prima posizione nel mercato EMEA con una quota che, nell’ultimo trimestre 2008, ha superato il
20% del totale. Due i programmi dedicati al canale, di cui il primo per l’area home cinema high-end lanciato due
anni fa che conta oggi oltre 90 operatori; e il secondo e più recente, Epson Installation Videoprojector Reseller,
attivo da circa sei mesi per i videoproiettori da installazione. Prodotti di punta nella categoria con luminosità
superiore ai 4.000 Lumen, i videoproiettori della linea G5000 e Z8000 con modelli da 6.000 Lumen e defi nizione
WUXGA (1.920x1.200 pixel) e da 7.000 Lumen con defi nizione WXGA (1.200x768 pixel).
Più in linea con lo spirito del TAV, le novità dedicate all’intrattenimento e all’home cinema in particolare, come
64 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
cinque nuovi videoproiettori della famiglia EH-TW, di cui tre in Full HD e due in HD Ready, tutti a tre LCD con
luminosità compresa tra 1.600 e 2.500 Lumen. La luminosità viene valutata in modalità CLO (Color Light Output)
per esprimere l’intensità di luce non solo sulla luminanza ma anche nell’ambito della gamma delle prestazioni
cromatiche. Dal punto di vista strettamente tecnologico, due dei cinque modelli (EH-TW4400 e 5500) sono
corredati dal nuovo pannello LCD basato su materiale inorganico, dalle migliori risposte soprattutto sui toni
del nero (da sempre punto debole della tecnologia LCD). Tra gli altri parametri di rilievo, una
completa dotazione di porte d’ingresso (analogiche, digitali, in defi nizione standard e in HD)
e il ricorso al double scan con velocità di scrittura doppia rispetto a quella standard, per
migliori rese d’immagine soprattutto su scene in movimento.
www.epson.it
Primo marchio in assoluto, per quanto ci risulta, nel ricorrere alla tecnologia a “rifl essione” anziché
a “trasparenza”, JVC Italia ha presentato due nuovi videoproiettori in Full HD e dotati dell’innovativa
tecnologia di gestione differenziata della luce, per immagini dal rapporto di contrasto elevato. Parliamo dei
modelli DLA-HD950 da 900 Lumen, con rapporto contrasto 50.000:1 e DLA-HD550 da 1.000 Lumen, con
Connessioni onAir
Connessioni onAir si è svolto durante i primi tre giorni del Top Audio & Video Show, in un’area dedicata
alla formazione e adeguatamente allestita. Sette/otto i seminari al giorno, della durata media di un’ora,
alcuni tenuti direttamente da Connessioni, alcuni da CEDIA, altri dalle aziende sponsor (Armour Home,
Audiogamma, Epson, InFocus, Lutron e Nec) e da organi di informazione (AV Magazine), sui temi
dell’audio video e dell’integrazione di sistemi.
Fondamentale anche il contributo degli sponsor tecnici per l’allestimento dell’area educational: EXHIBO
ha messo a disposizione la diffusione audio (Ecler), completa di microfoni Sennheiser e mixer, e il sistema
per la traduzione in simultanea reso con un Guide Port, un dispositivo evoluto per audio guide con comunicazione wireless; Nec stessa ha
fornito uno sbalorditivo display LCD da 85” per la visualizzazione delle presentazioni dei relatori e due videoproiettori NP3250W; il tutto è stato
poi riunito in sistema e portato all’effi cienza da AVS, nella persona di Tiziano Testoni, che ha seguito la progettazione, l’allestimento della sala e
l’assistenza durante tutti i giorni della manifestazione.
Ecco i seminari presentati da Connessioni al Top Audio, con i relatori.
- La riproduzione video 3D; Strumenti di misura e calibrazione video - Emidio Frattaroli, Direttore Responsabile, AV Magazine.
- Il mercato dei prodotti per la visualizzazione delle immagini - Antonio Zulianello, General Manager NEC Italia, Display Solutions Division.
- Le opportunità di business in ambito residenziale - Jeff Meyer, Country Manager Italia, Infocus
- Distribuzione dei segnali, tips and tricks - Alberto Pilot, System Integrator, CEO Ambience e collaboratore di Connessioni.
- Audio, Video ma soprattutto Luce! - Fabrizio Belotti, Country Manager Italia, Lutron
- Valorizzare l’innovazione tecnologica attraverso il canale specializzato - Carla Conca, Business Manager Videoproiettori Epson Italia.
- Technology trends; Distributed Media Technologies; Custom Installers - The new high end distributors? - David Graham, CEDIA Certifi ed
Presenter e Subject Matter Expert CEDIA.
- Proporre multi-room entertainment e home networking nel settore real estate - Adrian Ickeringill - Newbuild Sales Manager, Armour Home
www.ambience.it
www.armourhe.co.uk
www.audiogamma.it
www.avmagazine.it
www.avssrl.com
www.connessionionair.com
www.cedia.net
www.epson.it
www.exhibo.it
www.infocus.com
www.lutron.com
www.nec.it
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dal mondo
30.000:1. Operano sulla base di tre pannelli LCD da 0,7” in tecnologia proprietaria a rifl essione D-ILA che
consente, restringendo lo spazio interpixel, di ottenere immagini dalla maggiore continuità e fusione, anche a
fronte di elevati fattori di ingrandimento. Ma la vera novità, in termini di resa d’immagine, è l’elevato e costante
rapporto di contrasto ottenuto ricorrendo, anziché al diaframma dinamico ad apertura variabile, alla gestione
differenziata delle intensità di luce tra immagini a dominanza di bianchi e quelle a dominanza di neri. Ciò
assicura il persistere della completa gamma di sfumature anche nelle zone più critiche (quelle scure),
quando invece l’iride dinamico, con la sua riduzione in concomitanza ai neri, ne limita i livelli per
immagini fi nali dalla minore profondità.
Tra le altre novità tecnologiche di entrambi i proiettori, il Clear Motion Drive per generare fotogrammi
intermedi interpolati tra quelli reali, col risultato di immagini più fl uide soprattutto su azioni in rapido
movimento, e il Riverse 2-3 Pulldown, traducibile in “telecinema inverso”, un particolare procedimento
ideale per riproduzione di fi lm, che consente di restituire alle immagini provenienti da pellicola
cinematografi ca riprese a 24 fotogrammi al secondo la corretta fl uidità, malgrado la precedente
conversione a 25 Fps tipiche dello standard televisivo (oppure a 30 Fps per i sistemi americani).
Completano le caratteristiche dei due proiettori il copri obiettivo automatico al loro spegnimento, la silenziosità
(solo 19 dB in funzionamento standard) e le certifi cazioni ISF (Imaging Science Foundation) e THX.
www.jvcitalia.it
Kroma è l’ultimo prodotto per home cinema in Full HD sviluppato dalla norvegese Avielo by projectiondesign,
con una particolarità: pur basato su tecnologia DLP ricorre, quale sorgente di luce, a un dispositivo a LED.
Risultato, un’inaspettata resa d’immagine soprattutto, come abbiamo avuto modo di constatare, su originali
girati in pellicola il cui gamma cromatico ci è parso – personalmente, per la prima volta di fronte a una proiezione
digitale – con andamento davvero continuo e lineare per una perfetta riproduzione di ogni sfumatura su tutta la
scala cromatica, sia sulle tonalità dei chiari che degli scuri. Un’analisi strumentale, magari col supporto di un
buon monoscopio, probabilmente confermerà la sensazione avvertita.
Il principio di proiezione si basa sulla tecnologia DLP a un solo chip DMD, per la precisione di 0,95” (2,3 cm
circa). Il ricorso alla sorgente a LED, oltre a funzionamento ininterrotto per 50.000 ore circa, consente
di eliminare la ruota colore, spesso origine di artefatti sia nella sequenza cromatica che nel dosaggio
dei livelli. Denominata ReaLED, la tecnologia sviluppata da Avielo per questo proiettore consiste
nel ricorrere a tre LED RGB che, alimentati in successione, inoltrano il loro fascio sul DMD (Digital
Micromirror Device), a sua volta sincronizzato sui segnali RGB dell’immagine da riprodurre. Oltre alla
maggiore nitidezza d’immagine derivante dall’assenza della ruota colore, la nuova estensione del
gamut cromatico proviene anche dall’attenta calibrazione ottenuta con il procedimento proprietario
RealColor, studiato per i videoproiettori usati dalle principali case di postproduzione cinematografi ca. In termini
di proiezione, il sistema può essere corredato dal sistema ottico Realscope per de-anamorfi zzare l’immagine in
relazione ai rapporti d’aspetto dei vari formati panoramici usati in ripresa.
Tra le altre caratteristiche del nuovo proiettore Kroma, la luminosità di 600 Lumen, il contrasto fi no a 7500:1,
una completa dotazione di interfacce di ingresso analogiche e digitali, connettività a rete e compatibilità con
comandi remoti di domotica. Quanto ai LED da impiegare, nessuna preclusione sui vari marchi. “Il valore
aggiunto – come ci è stato precisato – non risiede nei LED ma è tutto nel dispositivo di alimentazione. È questo
che conta ed è questo che noi abbiamo progettato e che produciamo”.
www.avielo.com Distribuito in Italia da Gammalta: www.gammalta.it
DLA-HD950 e DLA-HD550
66 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
La sala di ascolto Yamaha
Anche Vivitek Corporation, presente nello stand del distributore K.C.M.,
presentava un proiettore LED ad alta risoluzione riservato all’home theater,
è l’H9080FD, vincitore del Top Award nella categoria video. Tra i vantaggi di
questa nuova tecnologia, a parte il risparmio e il rispetto dell’ambiente grazie
all’assenza della lampada, ci sono la modalità di decadimento tipica dei LED
che consente di conservare la luminosità con una perdita ridotta al 5% su
2.000 ore di funzionamento, e l’accendimento e spegnimento istantanei. Il
proiettore adotta il dispositivo PT120 Phlatlight per il miglior abbinamento ottico con il chip DMD da 0,95”, e
un driver Osram Repcur F9030A grazie al quale vengono eguagliate le prestazioni di una ruota colore a 20x,
senza gli svantaggi del DLP e con la possibilità, se necessario, di spegnere i LED, per neri veramente realistici. Il
rapporto di contrasto arriva a 100.000:1. Completo di certifi cazione RoHS e di connessioni HDMI 1.3 e RS-232
per l’upgrade via PC.
www.vivitekcorp.com
Distribuito in Italia da K.C.M., www.kcm.it
Accanto al già noto sistema di simulazione del
surround per l’home theater Air Surround, Yamaha
ha presentato un nuovo sintoamplifi catore AV a 7.1
canali, RX-V2065. Le caratteristiche principali sono
upscaling 1.080p HDMI cinque ingressi e due uscite,
potenza 130 W RMS x7 (910 W in tutto), Dolby True
HD e Digital EX, DTS HD Master Audio e Digital
Surround NEO:6, sistema audio Silent Cinema, HD
radio tuner, compatibilità con iPod e Bluetooth, radio
via satellite, due ingressi e un’uscita
Coponent Video, presa USB, otto
ingressi audio jack, LAN, interfaccia
RS-232. Insomma, tutto quanto
necessario per la connettività più
estesa e un’ampia compatibilità con
sorgenti diverse, videogiochi inclusi. A
semplifi carne l’utilizzo, quattro scene
di preset consentono di selezionare le
componenti da attivare per guardare
un DVD, ascoltare musica, guardare
la TV o sentire la radio, mentre
le impostazioni di equalizzazione
vengono fatte automaticamente con la
calibrazione automatica YPAO.
www.yamaha.com
Direttamente da Santa Barbara, California, Sonos
si candida al Top Award e porta a Milano il proprio
sistema wireless musicale multiambiente, composto
da Controller 200 (per la gestione dell’audio in
tutta la casa con un
touchscreen a colori),
Controller per iPhone
(per controllare
Sonos dall’iPhone
o dall’iPod touch),
ZonePlayer 90 (per
allargare il sistema
ad apparecchi audio
amplifi cati già presenti in casa), ZonePlayer 120
(amplifi catore digitale integrato da 55 W per canale,
cui vanno collegati i diffusori per ciascuna stanza)
e ZoneBridge (per estendere o installare Sonos in
modalità wireless). Accanto a Sonos, con lo stesso
distributore, il NAS InOut MS 20-NAS per piccole
reti. Ha la protezione contro la perdita dati in caso
di guasto, sistema operativo Linux Enterprise e
interfaccia di confi gurazione via Web.
www.sonos.com www.inout-digital.com
Distribuito in Italia da Prase Engineering,
www.prase.it
67
dal mondo
la newsletter che tutte le settimane
porterà novità e anticipazioni nella
mailbox degli operatori che lavorano
nei settori dell’installazione, rental,
broatcast e lighting.
Un’accurata selezione di spunti e
informazioni che mette in contatto
oltre 14mila professionisti.
68 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
Rifl essioni sul mercato video italiano
I produttori sono sempre più attenti alle esigenze del mercato e fi duciosi nelle prospettive future di crescita in Italia, ma
riconoscono anche la necessità di accrescere la competenza e la professionalità degli operatori, a partire dagli stessi produttori.
Durante i giorni di Connessioni onAir ne abbiamo parlato con alcuni dei relatori dei seminari legati all'area video: Jeff Meyer,
Country Manager Italia per InFocus, Antonio Zulianello, General Manager NEC Italia, Display Solutions Division, e Carla
Conca, Business Manager Viddeoproiettori Epson Italia.
Zulianello: La diffi coltà dei produttori consiste nello spiegare i vantaggi del proprio prodotto che, se correttamente compresi,
potrebbero essere sfruttati dai rivenditori per aumentare le vendite. I rivenditori, per ragioni di tempo e costi, accade che non si
aggiornino sui nuovi prodotti, e spesso neanche chi li compra con regolarità conosce veramente tutte le possibilità che offrono.
È una particolarità italiana, perché quando le fi gure tecniche NEC si incontrano per confrontarsi e sviluppare nuovi prodotti,
dal Nord Europa riceviamo richieste puntuali e precise sulle funzioni da implementare, mentre in Italia non riceviamo neanche il
feedback dal canale.
Meyer: "Stiamo vivendo un momento interessante per il mercato professionale, ma in Italia siamo solo alla fase iniziale; basta
andare in Germania per rilevare un molto maggior accesso alle informazioni e conoscenze da parte di venditori, distributori
e produttori. Oggi non ci si può limitare a vendere proiettori, bisogna anche aiutare il mercato a crescere, perché solo così
cresceranno le vendite, per tutti. Per questo continuerò a collaborare con Connessioni nell’organizzazione di eventi, seminari,
per illustrare le tecnologie e aiutare a trovare le migliori soluzioni alle esigenze dei clienti".
Conca: "Abbiamo fatto una ricerca di mercato che ci ha confermato la richiesta da parte dei clienti di un servizio a 360° rispetto
al prodotto, per questo abbiamo avviato il programma di canale Epson Installation Videoprojector Reseller per la formazione
degli installatori e dei rivenditori specializzati, le cui competenze saranno certifi cate".
L’hi-fi entra nelle reti domestiche con le soluzioni Linn per l’audio multi-room di
qualità via LAN. La gamma si chiama DS e include quattro sorgenti audio, Klimax
(il top di gamma), Majick, Akurate e Sneaky Music (l’entry level), mentre Sekrit
DS-1 è il cuore del multiroom secondo Linn, apparecchio che integra una sorgente
audio DS tra quelle elencate, un preamplifi catore e un amplifi catore stereo 80 W
per canale in classe D, connessioni RC5, RS-232, IR, Ethernet RJ-45 e wireless. Il
sistema supporta i principali formati audio fi no a 24 bit 192 kHz, con possibilità di
upgrade software, e la riproduzione di radio digitali; è controllabile via Linn GUI o
software open source (anche con l’i-Pod touch), è compatibile UpnP e non ha parti meccaniche in movimento.
www.linnitalia.it
Candidati al Top Award anche i diffusori “glaciali” GLA-55 Harman Kardon per home entertainment
di tendenza, contraddistinti da un look “scolpito nel ghiaccio” con interno trasparente. Sono
biamplifi cati e arrivato a 100 W di potenza, da collegare al PC.
www.harman.com
Distribuito in Italia da Kenwood Electronics Italia, www.kenwood.it
69
dal mondowww.connessionionl ine . it Debutta il nuovo sito di Connessioni: uno spazio virtualmente infinito
per news, pillole di tecnologia, case study. Per l’informazione veloce e per
l’approfondimento, per restare in contatto con il mercato e i suoi protagonisti.
70 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
Open Day Strategie Digitali per il digital signageIl 16 luglio scorso Strategie Digitali, la struttura di Beinasco (TO) specializzata nella comunicazione dinamica a
elevato contenuto tecnologico, ha tenuto presso la propria sede un Open Day rivolto a un pubblico interessato
a esplorare o approfondire le nuove frontiere della comunicazione, in particolare nel digital signage. Dopo la
presentazione introduttiva di Simonetta Zandiri (CEO Strategie Digitali) e Giuseppe Andrianò (fondatore di
Think&Make) si è svolta la dimostrazione della soluzione software Videro, della
quale Strategie Digitali è distributore per l’Italia. Tra i case study illustrati in dettaglio,
quello di un franchising nella ristorazione (70 POS in Italia) che ha raggiunto il
break-even in 12 mesi. A seguire, il dibattito animato dalle aziende pubblicitarie e
aziende italiane di telecomunicazione sui temi del ritardo italiano nel digital signage,
il miglior modello di business sostenibile, le leve del nuovo media, la connessione
tra la piattaforma ds e i media digitali quali Web, TV e radio. I partecipanti hanno
potuto poi “mettere le mani” sul software Videro, realizzando una propria playlist e
mettendola “in onda”. Strategie Digitali sta preparando nuovi eventi a Milano e a
Roma, previsti in autunno, per diffondere una nuova cultura del digital signage.
www.strategiedigitali.it
Audiogamma presenta InFocus Professional Il 15 luglio scorso presso lo showroom Audiogamma di Milano abbiamo assistito alla presentazione dei proiettori
InFocus di nuova generazione: le due nuove serie Professional di proiettori DLP, IN5300 (due modelli) e IN5500
(quattro modelli). Accanto ai prototipi esposti agli sguardi interessati di clienti e giornalisti, le informazioni
tecniche e di marketing di Jeff Meyer, Country Manager InFocus per l’Italia. I nuovi proiettori si rivolgono
espressamente al mercato della Custom Installation integrando anche una serie di funzionalità gradite al cliente
fi nale, come l’adattabilità agli impieghi più vari e a contesti installativi diversi, la funzionalità plug-and-play, la
cura estetica e le fi niture intercambiabili bianca, nera, noce o verniciabile. Due le versioni disponibili
per i modelli IN5300 e IN5500: con lampada singola (maggior effi cienza e costi ridotti) o
doppia (maggior brillantezza e sicurezza); attenzione è stata posta anche a ridurre
al minimo i costi di manutenzione. I modelli IN5500 hanno l’ottica intercambiabile,
con spostamento verticale e orizzontale, mentre tutti i proiettori hanno sensori di
distanza automatici per il montaggio a soffi tto, la correzione del trapezio e l’Image
Warping. Inoltre funzioni DisplayLink per proiezioni via USB, con ingressi HD15, BNC
e Component, o HDMI 1.3; i proiettori incorporano un browser Web per il controllo
remoto su standard LAN/WAN. Per la serie IN5300 con tecnologia DLP DarkChip e colori
BrilliantColor, luminosità massima 4.000 lumen, risoluzione fi no a WXGA (1.280x800), il modello
IN5302 è indicato per l’aggiornamento di installazioni datate con una spesa contenuta, mentre IN5304 si
rivolge a chi intende passare alla visualizzazione panoramica. La serie IN550 con risoluzione fi no a WUXGA
(1.920x1.200) e fi no a 7.000 lumen di luminosità si rivolge alle installazioni per le quali sono richiesti elevate
prestazioni 24/7 e fl essibilità nell’ottica. In particolare IN5532 con raffreddamento idraulico e IN5534 anche con
lampada duale e ottiche opzionali sono i più adatti a prestazioni continuative.
www.infocus.com Distribuiti in Italia da Audiogamma: www.audiogamma.it
InFocus IN5500, presentato da Jeff
Meyer durante l’incontro presso la
show room Audiogamma
71
dal mondo
Canon professional: videocamere e videoproiettoriCanon ha scelto lo Spazio Forma, la prestigiosa area milanese da sempre dedicata a mostre fotografi che e incontri
culturali, per presentare lo scorso 9 settembre le sue tante novità sulle immagini digitali (foto, video, stampanti…)
consumer e professionali. Nella videosicurezza ha debuttato la Mini Dome per sorveglianza in rete VB-C500VD
compatta e in costruzione antivandalo, progettata per monitoraggio in ambienti diffi cili e ad alto
rischio. L’obiettivo a impostazione grandangolare di alta precisione assicura copertura estesa di 82°,
ottimo contrasto, qualità di immagine ed elevata defi nizione in ogni condizione di luce. Lo zoom è un
2,4x ottico, oltre a un 4x digitale. La luminosità minima è di 0,2 lux con attivazione automatica della
modalità Digital Night per condizioni di sotto illuminazione. La tecnologia proprietaria Canon Smart
Shade Control (SSC) permette di controllare e regolare il contrasto delle sole aree scure, garantendo un
bilanciamento ottimale dell’intera immagine. Il processore integrato Digic Net effettua le compressioni
d’immagine nei formati JPEG/MPEG-4, con inoltro fi no a 30 fotogrammi al secondo. La VB-C500VD è
corredata della versione aggiornata del software di registrazione VK-Lite V2.2, per l’utilizzo immediato
delle funzioni di monitoraggio, registrazione e riproduzione di quattro videocamere su di un unico
monitor. Nel caso di rilevazione di movimenti sospetti, è previsto un allarme esterno con inoltro delle
immagini a un indirizzo e-mail. Nei videoproiettori per uso medicale ricordiamo lo standard DICOM,
Digital Imaging and Communication in Medicine dedicato alla calibrazione delle riproduzioni d’immagine per controllo
medico. I due nuovi prodotti di Canon, che assicurano tale caratteristica, sono lo XEED WUX10 Mark II Medical
e XEED SX80 Mark II Medical. Operanti entrambi in tecnologia a rifl essione LCOS per immagini anche di grandi
dimensioni senza disturbi di reticolo, presentano, rispettivamente, defi nizione WUXGA (1.920x1.200 pixel) con 3.200
Lumen e SXGA+ (1.400x1.050 pixel) con 3.000 Lumen.
www.canon.it
Crestron by nightIntrattenimento presso la recente sede di Crestron Italia a Cernusco sul Naviglio, alle porte di
Milano, occasione anche per la sua inaugurazione uffi ciale. È accaduto la sera dello scorso
17 settembre, in concomitanza con l’ultima edizione del Top Audio Video Show. Di fronte a un
impianto integrato per audio, video e aromi allestito nella show room dell’azienda e davanti
a una giovane e scatenata band di rock & blues, si è ritrovato un buon centinaio di ospiti
professionali: partner, installatori, integratori, utenti fi nali e, buoni ultimi, giornalisti specializzati.
Col risultato – sì Crestron, sì party – di aver mixato nella tiepida serata settembrina le più
evolute risorse dell’intrattenimento digitale con quello reale. Protagonista ad ogni modo,
torniamo alla fase d’impegno, il sistema di intrattenimento Crestron allestito nella show
room (la “Sala dei sogni” come già avevamo detto), con controllo totale di ogni risorsa: luci,
monitor e videoproiettore, schermo a saliscendi, audio. Nell’impianto allestito, quattro le sorgenti video provenienti
rispettivamente da decoder digitale SD e HD, da lettori di DVD e Blu-Ray; altrettanti gli ingressi audio comprensivi
anche di sorgenti iPod con relative docking station. Lo stesso audio è diffuso in modalità home theater su 5+1 canali.
Gli scenari luce si adeguavano poi alle diverse fruizioni prescelte, a loro volta impreziosite dai dispensatori d’aromi.
Gli schermi video, quasi un richiamo a situazioni reali, riportavano in Picture in Picture le immagini generate dalle
videocamere di sicurezza, collocate attorno alla show room. E naturalmente, l’intero scenario con tutti i suoi parametri
restava sotto controllo tramite i terminali touch panel TPMC-8X, e il più compatto TPS-6X, entrambi opranti in wireless
come pure su culla di connessione e ricarica.
www.crestron.it
Un momento della festa
organizzata da Crestron Italia
72 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
dal mondo
Quattro EISA a Panasonic
La European Imaging and Sound Association, EISA, associazione che riunisce
cinquanta testate giornalistiche specializzate in 19 paesi europei, assegna dei
riconoscimenti annuali, gli EISA Award, a prodotti in sei categorie: Audio, Video,
Home Theater, Photography, In-Car Electronics e Mobile Devices. Ecco alcuni
dei prodotti vincitori. Nella categoria Audio, premiati il player Marantz SA8003,
l’amplifi catore Harman Kardon HK 990, gli speaker CM9 di B&W e per l’hi-end ha
vinto Focal Diablo Utopia. Per i sistemi compatti, award assegnato allo Yamaha
MCS-1330, per quelli micro al Panasonic SC-HC3. Premiati anche il receiver
Denon AVR-1910 e il sistema home theatre LG HB954PB, il server Dvico TciX HD M-7000, i monitor audio per
home theatre Radius serie HD, il sub Elac 2080 D, il processore hi-end Anthem Statement D2v + P5, il player
blu-ray Pioneer BDP-LX91, lo LG BD390 per il miglior rapporto qualità/prezzo, il Samsung BD-P4600 per il
design, il sistema Philips Cinema 21:9 con BDP9100 per l’innovazione, il video proiettore Sony Bravia VPL-
VW85. Per il Video citiamo fra gli altri il televisore al plasma Panasonic Viera TX-P42V10E e a LCD il Philips
46FL9704H/12, come miglior rapporto qualità/prezzo ha vinto LG con 42SL8000, la “webmedia” TV Samsung
UE46B8000 e il video proiettore Sony Bravia VPL-VW85. Sul sito dell’associazione è disponibile l’elenco
completo dei prodotti premiati.
www.eisa.eu/awards
Garanzia Christie e crescita EMEA
Christie ha portato a tre anni, senza costi
aggiuntivi, la durata della garanzia sui proiettori
DLP a elevate prestazioni: DS+6K e +8K, le
serie DW, HD, M e Roadster e Roadie HD+30K.
È coinvolta un’ampia gamma che va dai 2.300
ai 30.000 ANSI lumen, con lampade allo xenon
o al mercurio, per
applicazioni professionali
di ogni dimensione.
Si tratta di un ulteriore
sostegno ai prodotti DLP, conseguente anche alla
crescita di Christie, in controtendenza rispetto
alle condizioni avverse del mercato. Per questo
ha scelto quest’anno di premiare le persone che
hanno permesso di raggiungere questi risultati:
Simon Smith, Senior Sales Director; Pascal
Gervais, Klaus Hilles, Adil Zerouali, tutti Regional
Director; Richard Nye, Cinema Sales Director,
Andy Tunley, IT Operation and Customer Services
Director, e Brant Eckett, Senior Marketing Manager.
www.christiedigital.com/emeaen
Premio per l’innovazione nel campo fi bre ottiche
Il Consiglio FTTH per l’Europa lancia un invito a
presentare progetti innovativi nella tecnologia a fi bre
ottiche, i vincitori saranno premiati (con un premio
simbolico e uno in denaro pari a 5.000 euro) durante la
prestigiosa conferenza FTTH che si terrà a Lisbona il
24 e 25 febbraio 2010.
I premi sono suddivisi in tre categorie:
- Innovazione tecnologica e tecnica
- Innovazione a livello di attuazione e funzionamento
- Innovazione a livello di marketing e sviluppo
commerciale
Una giuria costituita da esperti del mondo
accademico, analisti imparziali ed esperti dei media
valuterà i progetti, e sarà presa in considerazione ogni
tipo di innovazione nello sviluppo di tecnologie a fi bre
ottiche e di prodotti correlati. Le iscrizioni si apriranno
il 1° ottobre e si chiuderanno il 30 novembre 2009;
è richiesta una breve descrizione del progetto, da
presentarsi sul sito Web www.ftthconference.eu.
www.fi fhtconference.eu
73
dal mondo
4D al London Eye
La poderosa ruota collocata sul South Bank di Londra per
il diletto dei turisti e gestita da Merlin Entertainment, ha
aggiunto una nuova attrazione, la proiezione di una breve
pellicola 4D (dura quattro minuti) prodotta da Centre Screen
Production con Principal Large Format e Pablo Post, e girata
espressamente per il London Eye. La richiesta era di un
fi lmato breve, di facile comprensione, nel quale i dialoghi
non fossero fondamentali, costruita per attrarre i visitatori
preparandoli alla splendida vista dalla ruota. L’effi cacia
dell’effetto tridimensionale associato alle sensazioni fi siche
(audio, vento, odori...) e massimizzata dal fatto che il corto è
stato fi lmato pensando a una sala specifi ca, quella costruita
apposta nella County Hall adiacente l’area accoglienza della
ruota. Le immagini spettacolari offrono una visione a volo
d’uccello sulla città realizzata con una telecamera 3D con
stabilizzatore per il montaggio su elicottero.
www.plf.cc
La fi bra per l’Africa
Seacom ha annunciato la posa e messa in opera di un cavo sottomarino che
collegherà in fi bra ottica la costa est africana con il resto del mondo. Dopo i ritardi
dovuti all’attività dei pirati, che hanno rallentato il lavoro delle navi incaricate della
posa, è ora attivo il primo di una serie di collegamenti in fi bra che presto eleveranno
di molto la connettività di quest’area, mentre il consorzio Sat3/Wasc/Safe controlla
l’omonimo cavo che serve la costa ovest dell’Africa, e il satellite (con altri operatori)
rappresenta di fatto l’unica alternativa. Mentre altri operatori hanno pianifi cato prezzi
diversi a seconda dei paesi africani cablati, Seacom preferisce vendere a un prezzo
unico per tutti la stessa quantità di banda, anche se in alcune aree non possiede proprie strutture a terra e paga
un affi tto agli altri operatori. Sono già attivi accessi per Kenya, Tanzania e Uganda, fra qualche mese anche
Ruanda e Burundi, con l’idea di allargare la propria infl uenza verso l’entroterra est africano.
www.seacom.mu
40 anni di Allen&Heath
Quest’anno la britannica Allen&Heath celebra i
quarant’anni di attività come azienda di progettazione e
produzione di prodotti per l’audio professionale per il live, la registrazione e per l’area Dj. Compie inoltre dieci
anni il marchio Xone. I festeggiamenti sono cominciati con un grandioso party tenutosi in occasione del Plasa a
Londra, lo scorso settembre.
www.allen-heath.com
Distribuito in Italia da Grisby Music: www.grisby.it
Outline Butterfl y in Azerbaijan
Il Buta Palace di Baku, in Azerbaijan, è la
prestigiosa location dell’ultima installazione
con prodotti Outline, realizzata da Soft Light,
uno dei concessionari russi del produttore
italiano. Si tratta di una sala polivalente
utilizzata per concerti, convegni e altre
manifestazioni che vanta tra i propri clienti il
governo e la stessa famiglia del presidente
dell’Azerbaijan. Le apparecchiature installate
sono venti Butterfl y CDH 483
Hi-Pack e otto SubTech 218,
con fi nali Outline T7 e processori
di segnale Genius 26; inoltre
per la medio-corta gittata sono
stati impiegati i diffusori Micra
II e Micra II SP (attivi) e console
Innovason.
www.outline.it
74 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
news
Linea Christie Entero LED
Ambiti di applicazione elettivi: sale controllo e
videowall. Si tratta del sistema di proiezione a base
LED Christie Entero, con risoluzione da SXGA+
a WUXGA. La serie di prodotti sfrutta un unico
chip DLP illuminato a LED (oltre 50.000 ore) al
fi ne di eliminare i costi di manutenzione (non ha
lampade, quote colore né fi ltri) e di funzionamento,
per applicazioni 24/7. Il LED mantiene più a
lungo della lampada tradizionale le proprie
caratteristiche spettrali, e di conseguenza
la qualità dell’immagine, ha anche una
corrispondenza colore più accurata e più
ampio margine di regolazione della luminosità,
oltre alla possibilità di ridurre al minimo gli
artefatti sequenziando più velocemente di
una ruota colore tradizionale i colori RGB del
LED. I proiettori integrano le tecnologie Christie
LiteLOC, ColorLOC e ArrayLOC per le regolazioni
automatiche in tempo reale, in base alle condizioni
di proiezione. La luminosità è pari a 600 ANSI
Lumen per illuminare piattaforme display cube
Christie da 50”, 67” e 72”, dagli ampi angoli di
visione; ottiche sigillate (anti-polvere) e tecnologia
di raffreddamento silenziosa “heat pipe”.
www.christiedigital.com/emeaen
Distribuito in Italia da EHome: www.ehomeitalia.com
Touchpanel Crestron Isys i/O TPMC-12
Dalla sala riunioni aziendale all’entertainment casalingo,
Isys i/O TPMC-12 offre la possibilità di gestire tutto da
un unico pannello touchscreen da 12” con piattaforma
PC integrata e possibilità di accesso al Web. Dispone
infatti di connettività Cresnet ed Ethernet ad alta
velocità, due porte USB 2.0, ampia compatibilità con
diversi formati video streaming (oltre a quelli supportati
dai media player a bordo, integra il
supporto nativo per telecamere e
server di terze parti con il formato
motion-JPEG), per vedere i fi lmati
direttamente sul touchscreen
(risoluzione 24 bit 800x600, 4:3,
400 cd/m2) e scriverci o disegnarci
sopra con la funzione “annotazioni
interattive”. Per l’audio, Isys integra altoparlanti stereo
(2x5W), microfoni e presa cuffi e stereo, funzionalità
intercom, conversione D/A 24 bit 48 kHz. Oltre alla
creazione di schermate di controllo su misura, la grafi ca
per le funzioni si può personalizzare con fi le audio in
formato WAV caricabili dall’utente. Il PC embedded
permette l’installazione di software quali Windows
Media Player, RealPlayer, Internet Explorer, Acrobat
Reader, lettura di fi le Word, Excel e Power Point,
supporto per Windows SlideShow (per l’accesso a
contenuti PC e web-based, dalla mail ai feed o alle
news).
www.crestron.com
Controller Crestron MPC-M5
Classico controller programmabile da installare a parete o su supporto da tavolo, MPC-M5 è l’ultimo
nato della serie MPC, Media Presentation Controller, ed è anche il più compatto. Considerato l’ambito
di impiego, il controllo audio video in contesti dalle dimensioni limitate, Crestron ha puntato sul rapporto
costo/prestazioni. L’M5 prevede la scatola da incasso standard per le connessioni, software Crestron
RoomView per l’integrazione e monitoraggio in rete, crittografi a SSL, pannello bianco o nero con dieci
pulsanti con LED, scritte retro illuminate personalizzabili, collegamento wireless. Collegamento Ethernet
10/100, porta bidirezionale RS-232 COM, seriale IR, due relé e due ingressi, alimentazione via PoE,
supporto SNMP per l’integrazione con i software di terze parti. Microprocessore 32 bit Freescale ColdFire, 32
MB SDRAM, 256 kB NVRAM, fl ash da 8 MB, dimensioni 11,43x15,50x4,93 cm, peso 424 g.
www.crestron.com
75
news
MPEG-4 obbligatorio dal 2012
Le aspettative dei consumatori riguardo
all’integrazione tra televisione e dispositivi
portatili, il cellulare primo tra tutti, quindi la
banda larga, pongono il problema del rapido
invecchiamento dei “nuovi” decoder per la TV
digitale. Ecco quindi la risoluzione (in corso di
approvazione) della Comunità Europea, che
propone di rendere obbligatorio a partire dal
2012 il supporto del codec di compressione
video MPEG-4, già ampiamente utilizzato per
l’alta defi nizione e per il video a risoluzione
standard nella TV digitale, appunto.
L’obbligatorietà tutelerebbe i consumatori
meno tecnologicamente informati da acquisti
inutili, quando sono in dirittura d’arrivo in
Europa diverse piattaforme video basate sul
più effi ciente MPEG-4.
Sony e Sharp per gli LCD
Joint venture giapponese per la produzione di
pannelli LCD di grandi dimensioni e componenti
relativi: Sony e Sharp si sono alleate (probabilmente
per meglio contrastare il concorrente comune
Samsung) uffi cializzando l’accordo nel mese di
agosto. Sharp ha creato appositamente la divisione Display
Products Corporation a Sakai City, Osaka, attiva da ottobre;
l’impianto all’avanguardia lavorerà sugli schermi di decima
generazione e sui moduli che li compongono. Da dicembre
Sony comincerà a sostenerla con i propri investimenti,
ricevendone in cambio azioni da Sharp, fi no a detenerne il
34%, mentre il restante 66% resterà in mano di Sharp. La
creazione di un polo produttivo di questa importanza per
gli LCD ne farà prevedibilmente scendere i prezzi, forse già
dal 2010. Sharp ha fi rmato proprio ad agosto un accordo in
Cina per la produzione di pannelli LCD con Cec-Panda LCD
Technology di Nanjing city, nello Jiangsu.
www.sony.it www.sharp.it
Bticino su smart-phone
Il catalogo Bticino (oltre 8.000 articoli) con tutte le caratteristiche tecniche e il manuale di ciascun prodotto
è disponibile anche per smart-phone dal sito www.catalogo.bticino.mobi. Un utile supporto per i dubbi in
fase di installazione, quando il supporto cartaceo non è a portata di mano: basta utilizzare la ricerca, per
esempio tramite il codice articolo, o navigare tra le famiglie di prodotto.
www.bticino.it
Proiettore home cinema Panasonic PT-AE4000
PT-AE4000 è il nuovo proiettore LCD full HD (1.920x1.080) che Panasonic propone all’home cinema
di fascia alta e ai professionisti dell’AV, proseguendo sulla strada del precedente modello PT-
AE3000. Permette una visione 2,35:1 eliminando l’effetto cinescopio, con una qualità professionale
apportata da una luminosità di 1.600 lumen, da un contrasto pari a 80.000:1 e dalla tecnologia
Intelligent Frame Creation da 100 Mhz (per la riduzione dell’effetto blur). La macchina è in grado di
memorizzare fi no a sei diverse posizioni di zoom e messa a fuoco (sistema Panasonic Lens Memory
2) e riconosce automaticamente il formato delle immagini passando da 16:9 a 2,35:1. Funzioni più complesse
permettono di adattare la qualità dell’immagine per ottenere i migliori risultati rispetto all’ambiente di proiezione,
e ridurre consumo e inquinamento: Advanced Gamma Adjustment per il livello di output e input della curva di
gamma, Waveform Monitor, che misura il livello di luminosità della fonte video e la ottimizza in base all’impianto
presente; dispone inoltre di tre ingressi HDMI (colore profondo e x.v. color). Posizionabile a soffi tto o a parete
(aggiustamento verticale 100%, orizzontale 40%), fi ltro laterale sostituibile, lampada collocata nella zona
superiore, per facilitare la manutenzione.
http://panasonic.net/avc/projector
76 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
news
Videoproiettori Mitsubishi XD3200U e WD3300U
In ambito business, i due nuovi modelli di proiettori
DLP Mitsubishi sono indicati per applicazioni su
grandi schermi (da 40” a 300”). Hanno risoluzione
nativa pari a 1.024x768 per XD3200U e 1.280x800
per WD3300U, rispettivamente luminosità di 4.500
e 4.000 ANSI Lumen e contrasto 2.300:1 e 2.500:1,
adatto a proiezioni in ambienti luminosi, lampada
della durata di 4.000 ore, consumo in stand-
by ridotto a 1W. Per la loro installazione e
settaggio Mitsubishi Electric ha puntato sulla
semplicità, con impostazioni predisposte per
le applicazioni più comuni, accesso laterale
alla lampada, lensh-shift da telecomando,
ottiche intercambiabili (opzionali) per le quali non è
necessario rimuovere il coperchio del proiettore. Tra le
caratteristiche distintive ci sono la rumorosità ridotta
e la possibilità di controllo via LAN, con software in
dotazione per gli allarmi. Ingressi Mini D-sub 15 pin,
DVI-I, tre stereo jack mini, uscite RGB mini D-sub
e stereo mini jack, connessione LAN RJ45, RS-
23CD sub 9 pin, USB, altoparlante mono da 10W.
Dimensioni 45x18,7x37,3 cm inclusa la copertura
posteriore per i cavi, peso 10,3 kg.
www.mitsubishielectric.it/vis
Controller AMX DVX-2100HD
Destinazione d’uso del controller DVX-2100HD sono
le presentazioni audio-video più articolate, con molti
apparecchi coinvolti tra cui anche la video-conferenza,
oppure i contesti formativi ove siano richiesti display
multipli o preview video. Alla base, l’idea di offrire tutto
il necessario in un unico dispositivo, per risparmiare
sui tempi di installazione e sui costi. Integra quindi
le funzioni di
scaling video con
riconoscimento
della risoluzione
e upscaling fi no a 1.920x1.200 pixel, gestione digitale
dei diversi formati video con oltre 200 possibili
combinazioni in ingresso tra DVI, RGB, Component,
S-Video e Composito; per l’audio il controller dispone
della funzione di mixaggio e amplifi cazione con due
canali da 25 W in uscita (8 Ohm), Eq a cinque bande
(sette con il prossimo upgrade fi rmware), e un’uscita
stereo di linea con mix ed Eq indipendenti. Porte
RS-232, I/O digitali e relé, CAT5/5e/6 per collegare
fi no a due sorgenti audio-video remote (fi no a 50 m),
cavo HydraPort retraibile e UPX. Memoria da 64 MB
SDRAM, 1 MB non volatile SRAM, fl ash da 256 MB.
www.amx.com
Distribuito in Italia da www.intermark.it
XD3200U
Mixer amplifi catori RCF
Per installazioni fi sse, in particolare per annunci e musica, AM 2160 e AM 2320 sono due mixer amplifi catori
RCF, le cui caratteristiche tecniche sono identiche a eccezione della potenza, di 160 W per il primo e 320 W
per il secondo, sempre in classe D e con alimentazione switching. Entrambi dispongono di quattro ingressi
audio mic/line su connettori removibili con controllo comune di presenza e fi ltri passa alto a 150 Hz (inseribili
separatamente, per migliorare l’intelligibilità del parlato) e di due ingressi Aux con controllo di guadagno
(pannello posteriore) per sorgenti sonore esterne e controlli di tono separati. L’ingresso 1 ha il connettore
XLR e il circuito di rilevazione del segnale con funzione di attivazione della priorità, mentre sugli ingressi 1-4
si può ottenere la priorità utilizzando un comando esterno. Gli ingressi 2 e 3 hanno la
connessione RJ-45 per il collegamento alla base microfonica dedicata BM 3001. Aux in
uscita, connessioni per diffusori a impedenza costante (4 Ohm) e a tensione costante
(70-100 V) indicazioni luminose di stato, per l’attività del circuito di priorità e il livello
del segnale audio. Risposta in frequenza 50 Hz - 20 kHz, distorsione <0,3%, rapporto
segnale/rumore >60 dB (mic) e >80 dB (Aux).
www.rcf.it
77
news
Convertitore USB 3.0 Fujitsu
Primo di una serie di convertitori USB 3.0-SATA
di Fujitsu Microelectronics Europe, MB86C30A
viene collocato nei dispositivi periferici che
sfruttano la connessione USB (hard disk esterni)
e ne migliora la velocità di trasferimento dati
verso il computer, con le nuove specifi che
USB 3.0, fi no a 5 Gbps. Oltre ai circuiti di
controllo della
comunicazione
USB e SATA, il
chip contiene un
motore AES con
il supporto di
due modalità di
cifratura/codifi ca,
Cipher Block Chaining (CBC) e XTS (modalità
XEX), mirate all’utilizzo con hard disk, per il
salvataggio di dati crittografati in una modalità in
grado di tutelarli in caso di furto o smarrimento
del supporto. Trattandosi di una crittografi a che
avviene a livello hardware, non va a caricare la
CPU del computer.
www.fujitsu.com
PC integrati NEC
È già disponibile da NEC la nuova generazione di PC integrati per i public display NEC Multeos M40 ed M46,
MultiSync LCD4620, LCD5220 e LCD6520 sia portrait che landscape, X461UN e X461HB. Tre i modelli di Built-In
PC disponibili, classifi cati in base al processore: Intel Celeron 1.2 per applicazioni digital signage in ambito retail,
Intel Core 2 Duo 1.86 per applicazioni che richiedono prestazioni grafi che impegnative, e Intel Atom con SSD (Solid
State Disk) per le applicazioni meno impegnative o nei trasporti. Tutti e tre con sistema operativo Windows XP
Embedded (il PC è compatibile con Linux), supportano la risoluzione video full HD e consumano meno rispetto ai
PC della generazione precedente, inoltre il modello con SSD non necessita di raffreddamento attivo, quindi non
monta parti in movimento, a vantaggio dell’affi dabilità. Poiché i PC sono indipendenti dal monitor e vanno sistemati
nell’apposito alloggiamento, è possibile per esempio caricare gli aggiornamenti software anche con il display
spento (nel digital signage, durante la notte), con risparmio di energia. Le connessioni prevedono tre porte USB
2.0, interfaccia Gigabit Ethernet integrata (per l’accesso a Internet o Intranet), slot per Express Card per accesso
a UMTS, WLAN o DVB-T, uscita DVI-I per il collegamento di un secondo display (per installazioni back-to-back),
interfaccia RS-232, software incluso NaviSet Administrator. Garanzia tre anni.
www.nec-display-solutions.com
Sistema Christie Matrix StIM
Christie ha messo a punto un sistema per la simulazione e il
training scalabile, in grado di offrire immagini più realistiche
sfruttando LED IR per la visione notturna, e a un costo ridotto
dall’assenza di lampade per il proiettore, e di conseguenza dai
bassi costi di manutenzione. Matrix StIM permette il controllo
indipendente sia dell’immagine visibile che di quella a infrarossi
(InfraScene), la regolazione del colore, del
livello del nero e della luminosità in tempo
reale (ArrayLOC). Il sistema non utilizza fi ltri di
polarizzazione né ruota colore, consuma poca
energia, quindi non scalda e non necessita di
sistemi di raffreddamento, con i LED il tempo
medio fra i guasti è pari a 50.000 ore. Queste
caratteristiche fanno sì che il proiettore si possa
montare praticamente in ogni condizione, senza
limitazioni dovute all’orientamento della lampada. Luminosità
600 lumen ±10%, contrasto dinamico 10.000:1, uniformità
>95%, proiettore con singolo TI Darchip 3 DMD con motore
di illuminazione a stato solido, risoluzione nativa 1.920x1.200
(WXGA, 16:10), pixel clock max 165 Mhz. Inoltre integra le
funzionalità ChristieNET per il controllo via Ethernet, porte 2xRS-
232 e una RS-422. La ricchezza di accessori opzionali rende il
sistema scalabile in base alle esigenze.
www.christiedigital.com
Distribuito in Italia da EHome: www.ehomeitalia.com
78 ottobre / novembre ‘09 • n. 20
news
LVS-800, nuovo mixer video da Edirol
Sulla scia del successo dei V-8 e V-440D, è nato il
mixer video LVS-800 presentato da Edirol durante
l’IBC di Amsterdam. Dedicato alla produzione di
contenuti video nei quali si impieghino telecamere
e altre sorgenti video affi ancate da computer, gli
ambiti di utilizzo sono il corporate, educational,
luoghi di culto, sale conferenza ma anche il live.
Otto canali con due In per computer, DSK (Down
Stream Keyer) per mettere in sovraimpressione
grafi che e titoli, uscite Program e cursori A/B
separati, è completo di porte RS-232, MIDI e
Tally; molti gli effetti disponibili tra cui Chroma Key
digitale interno, Luminance Key, P-in-P.
www.ediroleurope.com
JVC a IBC
Molte le novità che JVC ha presentato all’ultimo IBC: i display LCD GD-42X1 da 42” (1.9020x1.080 di
risoluzione), l’arricchimento della sua gamma di monitor LCD in HD DT-V17G1 e DT-V24G1, e la dimostrazione
della macchina fotografi ca con risoluzione 4K KY-F4000 ecc.; tra gli altri segnaliamo il sottilissimo (solo 6,4 mm)
dispaly full-HD da 32” GD-32X, dotato di tecnologia anti blurring 100Hz/120Hz Clear Motion Drive, contrasto
4,000:1 e colori fedeli; ideale per installazioni business o in locali e negozi. Presentate anche nuove funzioni
del monitor 3D GD-463D10, dello spessore di soli 39 mm, che usa tecnologia circolare polarizzatrice ed è
compatibile con gli standard dei video in 3D. Quando collegato con il convertitore
da 2D a 3D, permette un monitoring fedele per le produzioni 3D, senza rischi di
fl ickering. Il metodo di polarizzazione Xpol®, invece di basarsi sull’alternanza delle
immagini, visualizza contemporaneamente le immagini per l’occhio destro e il sinistro,
in modo da fornire una visione stabile e confortevole. Dotato di tre connessioni
HDMI, è compatibile con i segnali HD fi no al 1.080p, la visione è possibile con
occhiali passivi, senza batterie e con lenti polarizzate. Per quanto usato anche
nell’entertainment, il GD-463D10 è dedicato ad applicazioni professionali come
progettazione, ricerca scientifi ca, formazione medica.
www.jvcpro.euIl display per 3D GD-463D10Il sottile GD-32X1
AV Magazine projection Shoot-out
AV Magazine, la testata giornalistica on-line sui temi
dell’audio video, sta preparando un evento dedicato
alla videoproiezione home theater, agli appassionati
consumatori, dealer e installatori. Durante i tre
week-end a cavallo tra il 21 novembre ed il 6
dicembre, AV Magazine proverà a organizzare un
vero e proprio duello tra videoproiettori: dieci diversi
modelli con varie tecnologie (DLP, LCD, LCoS) si
sfi deranno fi anco a fi anco su schermi in formato
16:9 da circa 2,5 m di base. Il colpo d’occhio si
preannuncia entusiasmante. La redazione di AV
Magazine guiderà i visitatori attraverso la scoperta
delle varie caratteristiche e differenze tra i prodotti.
Nel programma dell’evento sono previste sei date:
21 e 22 novembre a Milano, 28 e 29 novembre a
Roma, 5 e 6 dicembre a Palermo.
www.avmagazine.it/shootout
79
news
Roland V-Mixer M-380
All’ultimo IBC di Amsterdam, con una conferenza
stampa, Roland ha presentato l’ultima novità, il mixer
audio digitale M-380. Diretto discendente dell’M-400,
ma con chassis formato rack, offre 48 canali, patch-
bay digitale, processori ed effetti integrati, 16 Aux, otto
matrici, otto gruppi DCA e otto di Mute, registrazione e
riproduzione stereo integrate.
L’interfaccia intuitiva e un help on
board facilitano anche l’utente
meno esperto. M-380 è basato
su tecnologia proprietaria
REAC (Roland Ethernet
Audio Communication),
che permette il trasporto
dei segnali su CAT5 o fi bra
evitando interferenze; inoltre, il V-Mixing
System (costituito dall’M-38 e da vari apparecchi
tra cui l’unita di trasporto digitale Digital Snake e
soluzioni per la registrazione multicanale) con l’ausilio
di Pre microfonici permette di convertire il segnale
da analogico a digitale (24 bit) nel punto più vicino
possibile alla sorgente sonora, mantenendone la
qualità lungo tutta la catena audio. L’M-38 può essere
anche gestito da remoto con un PC, opzione che
permette lo scambio di dati e di stabilire confi gurazioni
e assegnazioni di canale già prima di arrivare sul luogo
dell’evento.
www.rolandsystemsgroup.net
Doppio HDMI per l’iScan Duo
iScan Duo è un processore video con otto ingressi HDMI (oltre a tre ingressi Video
Composito, un S-Video, due Component/RGBs, un VGA) in grado di processare segnali
di qualsiasi risoluzione (partendo da 480i) e riproporli in uscita a un massimo di 1080p.
La sua caratteristica principale è di avere due uscite HDMI, permettendo di ottenere due
segnali video a risoluzione diversa (non contemporaneamente) o insieme e della stessa
risoluzione. Con la nuova release del software disponibile da fi ne novembre si potrà
disporre di due diversi profi li di risoluzione, caricati dall’apparecchio al momento dello
switch verso l’una o l’altra uscita HDMI.
www.audiogamma.it
Ecler per l’installazione
Cresce la gamma dei prodotti Ecler, questa volta
con prodotti dedicati all’installazione. Segnaliamo
gli IC SB10, diffusori per le basse frequenze da
incasso; sono facilmente installabili grazie ai numerosi
accessori e dotati di una griglia
verniciabile a piacere che li rende
quasi invisibili. Potenza 100 W RMS
su 8 Ohm, 96 dB SPL (1 W/1 m),
trasformatore integrato per linee a
100 V, diametro esterno 335 mm.
IW6i è un diffusore, sempre da
incasso, ma full range a due vie;
leggero (1,85 kg) e molto discreto,
ha tweeter da 25 mm e woofer da
6,5” accoppiati secondo il principio
acustico del baffl e infi nito, eroga
90 dB SPL (1 W/1 m). Il mixer SAM412T, misura una
unità rack, è pensato per le installazioni fi sse: quattro
ingressi mic/linea con alimentatore Phantom +18 V,
con controllo di tono a tre bande su ciascun canale
regolabile con cacciavite (contro le manomissioni),
funzione talkover sul canale 1, uscite bilanciate
e sbilanciate, accesso diretto al bus di mix per
aumentare gli ingressi, controllo mute su tutti gli In per
la connessione ad allarmi antincendio.
www.ecler.com
Distribuito in Italia da Exhibo, www.exhibo.it
Componenti dell’IW6i
Il mixer da installazione
SAM412T
Gli inserzionisti
Agmultivision p. 19, 31Via Plinio, 4320129 MilanoTel 02.45471864 – Fax 02.45471865www.agmultivision,it
Bose p. 58, 59Via della Magliana 87600148 RomaTel 06.60292292 – Fax 06.60292159www.bose.it
Christie Digital Systems Canada Inc. p. 14,15EMEA Head Offi ceView Point, 200 Ashville WayWorkingham, Berkshire, RG41 2PL, U.K.Tel +44 (0) 118.9778000Fax +44 (0) 118.9778100www. christiedigital.co.uk
Crestron Italia S.r.l p. 11 Via Verona 1620063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel 02.9214375 – Fax 02.92729770www.crestron-int.be www.crestron.com
Euromet S.r.l p. 49 Z.i. Brodolini60025 Loreto (AN)Tel 071.976444 - Fax 071.978988www.euromet.com
Exhibo S.p.A. p. 25 Via L. da Vinci 620057 Vedano al Lambro (MI)Tel 039.49841 – Fax 039.4984280www.exhibo.it
FBT Elettronica S.p.A III copZona Industriale Squartabue62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920www.fbt.it
ISE- Integrated Systems Europe p. 23 Zuidplein 361077 XV Amsterdam, NLTel. +31 (20) 799 7736 - Fax +31 (20) 799 7801www.iseurope.org
JVC Professional Europe Ltd. p. 36, 37 Filiale italianaVia Cassanese 224, Pal. Tiepolo20090 Segrate (MI)Tel. 02.269431 – Fax. 02.26929361www.jvcpro.euNuova Videosuono S.r.l. p. 9Via Albertini 3660131 Ancona (AN)Tel 071.2868418 – 071.2910028
Panatronics S.r.l II cop, p. 43Via Maderna 8 20138 Milano. ITALIATel 02.55195561 - Fax 02.55195658www.panatronics.com
Promovisione S.r.l p. 29 Via Lombadia 2620098 San Giuliano M.se (Mi)Tel 02.99880359 – Fax 02.700500137www.promovisione.it
Rimini Fiera p. 45 Via Emilia 155 47900 Rimini (RN)Tel 0541.744111 – fax 0541.744200
Roland Systems Group p. 41 C.so Trapani 1610139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347www.rolandsystemsgroup.net
Sisme S.p.A. p. 53 Via Adriatica 1160027 Osimo Stazione (AN)Tel 071.7819666Fax 071.781494www.sisme.com
Yamaha Musica Italia IV copViale Italia, 8820020 Lainate (MI)Tel 02.93577241Fax 02.9370956www.yamahacommercialaudio.com/commercial_audio/italy
Le aziende citate
Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della
rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 –
61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla
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aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.
Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno
2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività
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d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs
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Anno 4° - n°20ottobre / novembre 2009
Direttore responsabile:
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In redazione:
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FBT elettronica SpA 62019 Recanati (MC) - ItalyTel. +39-071750591 Fax +39-0717505920www.fbt.it info@fbt.it
Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è
riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”
dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa
Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”
Sala Consiliare di Montelupone
Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone
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Montelupone,
“Borgo Ideale”,
ha inteso rendere
grande il suono sia in
ambienti chiusi che tra
le vie del paese.
Un suono che supera
il concetto di diffusione
sonora geometrica,
ma offre un effetto
olografico
e tridimensionale
attraverso diffusori
che non deturpano
l’architettura
medioevale dei palazzi.
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