Post on 16-Jul-2015
Obiettivi dell’intervento
Riflettere sulle relazioni costitutive che si creano tra spazi urbani e nuove forme dell’economia della condivisione/collaborazione
Proporre strumenti per identificare meglio potenzialità e rischi per quanto riguarda gli impatti di queste forme di produzione e consumo sui contesti urbani e le comunità locali
Comprendere meglio la natura necessariamente contestuale di queste pratiche
Due ipotesi
- nelle aree urbane dense e di maggiori dimensioni si generano in particolare le domande, le contraddizioni e i bisogni insoddisfatti cui queste pratiche provano a rispondere (disuguaglianze, segregazione, individualismo, anomia, …)
- d’altro canto proprio questi contesti offrono risorse latenti, ma anche densità, prossimità, diversità, che possono facilitare una loro messa in circolo
E inoltre
Provare a leggere i fenomeni legati all’economia collaborativa nello spazio per:
- Identificare reti di relazioni
- Comprendere meglio densità, prossimità, esclusione…
La città è il luogo dal quale emergono con maggiore forza le contraddizioni
dell’economia e della società contemporanee..
…il luogo in cui queste si presentano con maggiore durezza e in cui divengono
anche visibili, essendo spazializzate (ad esempio attraverso fenomeni di filtro,
segregazione, esclusione, ecc.)
rbaneDalla metropoli alla megalopoli, alla Megacity/Metacity (D. G. Shane)
Un complesso agglomerato, esteso su scala territoriale, che comprende tessuti urbani storici o recenti, spazi agricoli, infrastrutture, grandi macchine complesse, acque, …
Bisogni emergenti
La città contemporanea è il luogo delle contraddizioni, della crescente polarizzazione sociale, della crescente divaricazione delle opportunità lavorative, di una progressiva minore accessibilità di opportunità e servizi, del degrado delle condizioni ambientali, privatizzazione degli spazi pubblici, …
E’ anche il luogo in cui la durezza, le difficoltà, i costi della vita quotidiana sono percepiti con maggiore forza (abitare, mobilità, qualità degli spazi pubblici, verde, …)
…e opportunità di ‘mercato’
D’altro canto, il complesso mix di digitale e analogico che caratterizza le nuove forme di economia collaborativa, si appoggia a caratteri come
- Densità (concentrazione e accelerazione dei fenomeni)
- Prossimità (possibilità di scambio e di reti)
- Diversità (attori e gruppi differenti hanno differenti risorse)
Coworking, trasporto condiviso, attività sportive, recupero cibo, scambio oggetti, cene condivise, …
Alcuni rischi
Forte rischio di perpetuare forme di esclusione e accesso selettivo, nicchia per élites o cellula, creazione di beni di clubQuesti nuovi servizi mobilitano e mettono in circolo risorse poco utilizzate: occorre disporre di risorse in qualche modo ritenute di valore da qualcuno e che possano essere ‘estratte’ e fatte circolare facilmente
Rischio che forme di sperimentazione dal basso promettenti vengano poi appropriate da attori forti e accentrate
Rischi legati al fatto che le valutazioni sulla reputazione siano più di aggregato che collettive
Economia collaborativa e città come
bene comune?
La tensione tra domanda di comunità accoglienti e di simili ed apertura ad una dimensione più universale è uno dei tratti più tipici dell’abitare contemporaneo (civitas-polis)
Se osserviamo alcune pratiche dell’abitare contemporaneo, queste oscillano tra una ricerca individuale sempre più accentuata e la ricerca di nuove forme di comunità
A questo tipicamente rispondono molte sperimentazioni di collaborazione e condivisione (co-housing, orti condivisi, social street, messa in comune di spazi abbandonati, …)
Opportunità di ricostruzione politica
Nella città italiana ed europea contemporanea la cittadinanza non può essere data per scontata: sembra che oggi la cittadinanza possa piuttosto essere vista come una conquista faticosa, precaria, da rinegoziare al mutamento delle condizioni di contorno
In che modo le pratiche di economia collaborativa e di condivisione divengono occasione anche di attivazione, impegno civile, nuove pratiche di cittadinanza?