Post on 25-Feb-2019
CAACOMUNICAZIONE ALTERNATIVA AUMENTATIVA
Dott.sa Francesca Franciosi
Psicologa – Psicoterapeuta
Consulente Clinico ABA MIPIA - IESCUM
Supervisore ABA – progetto NOAH (New Organization for Autism Helthcare) presso «La Nostra Famiglia» sede di Castiglione Olona
CHI EMETTE COMPORTAMENTO
VERBALE?
Rita arriva a casa, si
toglie le scarpe
strette e dice: “chesollievo!!”.
Chiara, 17 mesi,
indica alla mamma
la scatola di biscotti. La mamma sorride
e gliene dà uno.
?
(Skinner, 1957)
L’Analisi del Comportamento Verbale prende
origine dal libro di Skinner del 1957 Verbal
Behavior nel quale descrive le funzioni del
linguaggio e gli effetti che colui che parla
(speaker) ha su colui che ascolta (listener).
Skinner (1957) propone una distinzione tra
relazione verbale e non verbale
ed assegna un ruolo centrale al
comportamento di ascolto.
ASSOCIAZIONI MIPIAIn una relazione verbale,
chi ascolta deve mediare leconseguenze del comportamento
verbale di chi parla…
VERBALE NON SIGNIFICA
VOCALE
VOCALE NON VOCALE
VERBALE Parlare: Emettere suoniattraverso l’apparato vocalela cui probabilità di emissionefutura è dettata da come glialtri rispondono.
Scrivere, fare gesti, indicare,fare segni, usare figure/foto.Comportamenti non vocali lacui probabilità di emissionefutura è dettata da come glialtri rispondono
NON VERBALE Tossire, sbadigliare,emettere suoni conl’apparato vocale come ilmastcare.
Camminare, andare allavoro, bere, raccoglierefragole
LA RELAZIONE VERBALE:
a) Una risposta è emessa da un individuo (parlante)
b)La conseguenza è mediata dal comportamento verbale
dell'ascoltatore
c) La comunità verbale a cui appartengono parlante e ascoltatore ha
modellato il comportamento verbale e non verbale di quest'ultimo
perché possa rispondere adeguatamente, cioè fornire le opportune
conseguenze agli stimoli prodotti da colui che parla
(Skinner, 1957, Moderato, Presti, Chase, 2002)
d)l'apprendimento del comportamento di ascolto implica
l'apprendimento di relazioni arbitrarie fra stimoli
(Chase e Danforth, 1991, Moderato, Presti, Chase, 2002)
comunicare con qualcuno è
definito “Comportamento verbale”:
Comportamento del parlante
Comportamento dell’ascoltatore
Comportamento del parlante
chiedere
commentare
ripetere
rispondere
Comportamento dell’ascoltatore
parole
frasi
racconti
film
situazioni
Comp. del parlante Operanti verbaliComp. dell’ascoltatore
Operanti non verbali
• Ecoico
• Imitazione motoria
• Mand
• Tact
• Intraverbale
• Discriminazione
• Abbinamento
Operanti verbali Operanti non verbali
Corso in: Applied Behavior Analyusis Modelli d’intervento intensivi e precoci
12
OPERANTI VERBALI
MAND TACT ECOICO INTRAVERB. ASCOLTAT.
OM
“acqua”
Riceve acqua
Il mare in un libro
“acqua”
“bravo, é ilmare!”
La mamma dice “Acqua”
“acqua”
Riceve solletico
A chimica “H2o sta per…”
“acqua”
“Braviss“
Ho sete, mi passi dell’acquaper piacere?”
Silvia va a prendere l’
INSEGNARE TUTTI I SIGNIFICATI
MAND (richiesta)
TACT (denominazione)
ACQUA ECOICO (imitazione)
INTRAVERBALE
ASCOLTATORE (ricettivo)
TESTUALE
Cenni sullo sviluppocomunicativo tipico
ASSOCIAZIONI MIPIA
www.mipia.it 18
assenza di parole
6 mesie comp. ripetitivi
assenza diparole
prime richiestegestuali
12 mesi
18 mesi
richieste nonappropriate
24/30 mesi
Assenza dilinguaggio enumerosicomp. nonfunzionali
36/40 mesi
Possibili parolenon funzionali enumerosi comp.problema
6 mesi
12 mesi
prime parolecon finesociale
18 mesi
i primicommenti
24/30 mesi
le prime frasi
36/40 mesi
Le prime rispostecon frasi
Sviluppo evolutivo del linguaggio
con funzione comunicativa
Acquisizione del linguaggio
=desiderio a comunicare
Il processo di acquisizione del linguaggio è
normalmente favorito e guidato da un innato
desiderio a comunicare, tuttavia se questo
desiderio si manifesta in maniera ridotta non
possiamo aspettarci un normale sviluppo
linguistico
ASSOCIAZIONI MIPIA
LA MOTIVAZIONE
La motivazione è legata alle condizioni ambientali che cambiano ilvalore di uno stimolo e di conseguenza cambiano la frequenza di un
comportamento che ha prodotto quello stimolo in passato.
ASSOCIAZIONI MIPIA
Come ogni
comportamento,
anche il
comportamento di
parlare e ascoltare
può essere
incrementato o
diminuito
Come si puòmodificare uncomportamentoverbale?
…attraverso una correttaanalisi funzionale descrittiva
(ABC)
LA CONTINGENZA A TRE TERMINI
ASSOCIAZI
www.mipia.it
ANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZE
Tutto quello
che accade
prima del
comportamento
Descrizione esatta
del
comportamento
problema
Tutto quello
che accade
dopo del
comportament
o
COME APPLICARLO ALLA COMUNICAZIONEANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZE
MAND A Marco piace
giocare con i
veicoli. La
mamma
sistema l’aereo
Marco lo vede
Mamma dammi
l’aereo
La mamma
consegna
l’aereo
TACT Marco è in
giardino con la
mamma vede
l’aereo nel
cielo
Marco dice
“L’aereo”
La mamma
dice “Bravo è
un aereo”
ECOICO La mamma
dice “Aereo”
Marco ripete
“Aereo”
La mamma
dice “Bravo hai
detto aereo”
INTRAVERBALE La mamma
dice “che cosa
vola in cielo”
Marco dice
“l’aereo”
La mamma
dice bravo
l’aereo
Differenze tra topografia efunzione di un comportamento
TOPOGRAFIAForma, aspetto di un
comportamento
Es. Acqua…
FUNZIONE
A cosa serve quel
comportamento
ASSOCIAZIONI MIPIA
www.iescum.org www.mipia.it
Come si sviluppa una comunicazione?
Chi non riesce a parlare,
può comunicare lo stesso…..
…l’importante è non inibire,
anzi incrementare la spontaneità
Comunicarecon…
… la lingua
dei segni
…CON LE IMMAGINI
COSA INSEGNARE PRIMA DI
TUTTO?
Cosa fare….
…osservare!!!
a) cosa guardab) cosa toccac) a cosa si avvicina
d) cosa prende in manoe) cosa vuole mangiaref) cosa vuole fare…
Osservare…
ASSESSMENT
DELLE
PREFERENZE
…per stimolare l’iniziativa
Controllare l’accesso alle
preferenze
a vista, ma non a portata di
mano
ASSOCIAZIONI MIPIA
Come stimolare l’iniziativa…
Usare materiali interessanti per il bambino ediniziare a giocare ….
…anche se i giochi servono per
stereotiparsi
1) Non imporsia) Vicinanza fisica
b) Contatto oculare
c) Voce
2) Non fare richieste
3) Prima di interagire aspettareun interazione del bambino
Aspettare e lasciar stare…
PAIRING
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE
Il linguaggio è lo strumento che noi usiamo per comunicare
La comunicazione fa riferimento a un processo mediante il quale gli
individui si scambiano informazioni attraverso un sistema condiviso
di simboli, segni, gesti
La comunicazione un complesso sistema di simboli convenzionali
usati in vario modo
(Barbera, 2007)
CHE COSA SIGNIFICA NON
COMUNICARE?
Non
esprimere i
propri
desideri
Non
potere
dire “No”
Non
comprendere
ciò che gli
altri dicono
Non
partecipare
a
conversazioni
sociali
(Bondy & Frost, 2011)
DEFICIT NEL COMPORTAMENTO VERBALE E
COMPORTAMENTI PROBLEMA
Non comunicare i propri desideri
Comportamenti problema
(Bondy & Frost, 2011)
Non comunicare la volontà di
interrompere
Comportamenti problema
Difficoltà a partecipare a conversazioni
Isolamento dai pari
Difficoltà a comprendere ciò
che gli altri chiedono
Comportamenti problema e
instaurarsi di routine
Deficit nella comunicazione
Ridotte interazioni con i
pari
Deficit abilità sociale
Isolamento sociale
COMUNICAZIONE ALTERNATIVA
AUMENTATIVA
Ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il
linguaggio verbale vocale.
Fa riferimento a interventi realizzati per compensare le difficoltà nella
comunicazione e nell’utilizzo del linguaggio vocale degli individui
Aumentativa fa riferimento a interventi volti a promuovere la
comunicazione attraverso gli strumenti della persona
Alternativa fa riferimento allo sviluppo di sistemi di comunicazione che
temporaneamente sostituiscono la comunicazione
QUALI SISTEMI DI CAA?
Vocalizzazioni;
Immagini
Braille
Gesti
Lingua dei segni
Supporti elettronici
PER CHI:
Chiunque non sia in grado di:
Utilizzare parole comprensibili
Esprimere mediante il linguaggio vocale i propri desideri
Formulare commenti vocali
Iniziare e mantenere una conversazione
Imitare o rispondere a domande
Comprendere ciò che gli altri chiedono
Le ricerche dimostrano come gli
strumenti di comunicazione alternativa
aumentativa non inibiscono lo sviluppo
del linguaggio, essi molto spesso
rappresentano un ponte per lo sviluppo
del linguaggio vocale
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
ALTERNATIVA AUMENTATIVA
I GESTI
I bambini a sviluppo neurotipico spontaneamente utilizzano i gesti
Il pointing
Importante incoraggiare l’utilizzo di questi gesti
Prompt imitativo o fisico
Insegnare in un contesto di insegnamento in ambiente naturale
I SOFTWARE
Vantaggi:
La motivazione dei bambini
La semplicità di utilizzo
Svantaggi:
Costi
Possono rompersi
Batteria
VOICE OUTPUT DEVICE
Sistemi che prevedono il bambino selezioni item
desiderati e il computer pronuncia ciò che il bambino
ha selezionato
Richiedono abilità di discriminazione;
Sono costosi
Richiedono tempo per essere aggiornati
(Barbera, 2007)
PECS E SEGNI
Sia i PECS che i segni comportano un aumento delle vocalizzazioni
(Tincani 2004, 2006)
I segni mostrano una maggiore efficacia nel promuovere l’emissione
di vocalizzazioni spontanee (Tincani, 2004).
I SEGNI
Può interessare sia
comportamento del parlante che
dell’ascoltatore;
Prompt fisico e imitativo
Differenza gesto (indicare,
salutare ecc..) e segno (un
simbolo usato al posto di, per
indicare che…)
Le mani sono sempre con noi
LA LINGUA DEI SEGNI
Lingua che utilizza sia componenti manuali (configurazione, posizione,
movimento delle mani) che non manuali (espressione facciale, postura
ecc..);
Lingua che usa canale visivo gestuale per rappresentare gli oggetti
Lingua con una propria struttura sintattica, regole grammaticali
Ai bambini con autismo solitamente vengono insegnati singoli segni e
non la struttura linguistica completa.
Non è una forma abbreviata dell’italiano
Esistono diverse Lingue dei Segni
Esistono i dialetti
L’insegnamento dei segni associato all’applicazione dell’estinzione
comporta una diminuzione nell’emissione di comportamenti problema
(Thompson et al., 2007)
COME INSEGNARLI?
Operatore mostra il segno e pronuncia nome oggetto
Dà prompt fisico al bambino per metterlo in atto e pronuncia il nome
dell’oggetto
Consegna l’oggetto e pronuncia il nome
(Carbone, Sweeney-Kerwin, Attanasio & Kasper, 2010;
Charlop, Schreibman & Thibodeau, 1985; Tincani,
2004; Tincani, Crozier & Alazetta, 2006)
MATERIALI
Dizionario dei segni, Zanichelli.
Dizionario dei segni “immaginario”.
INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:
Non insegnare più di 4/5 segni contemporaneamente, soprattutto quando
sono i primi.
Scegliere 4/5 segni appartenenti a categorie diverse (quando è possibile).
Dalle 10 alle 20 presentazioni al giorno per l’apprendimento.
Prima gli oggetti e dopo le azioni (generalmente).
I segni che usano una mano vanno fatti con la mano dominante
Quando si devono usare le due mani per lo stesso segno, la mano
dominante deve essere quella che si muove sull’altra mano.
Il prompter deve fare il modello “a specchio”.
Evitare, con i primi segni, di fare topografie simili
Accettare anche lontane approssimazioni
INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:
INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:
Inserite un’unica parola in corrispondenza all’emissione di un segno;
Esercitate in modo costante e frequente il segno;
Lo studente deve apprendere in un contesto rilassato
MANDStep 1: Operatore manipola Operazione Motivazionale
Step 2: Bambino mostra interesse per l’oggetto
Step 3 Operatore: mostra segno e pronuncia il nome
Step 4: Operatore: dà prompt fisico per emettere segno e pronuncia il
nome
Step 5: Operatore consegna item e pronuncia nome
MODELLO
PROMPT
CONSEGNA
CORREZIONE DELL’ERRORE
Mettere le mani in posizione neutra
Aspetta….
1…2…3…
Prompt del segno corretto
Verificare il segno con una prova a freddo (dopo
alcune distrazioni)
TOCCA A VOI
…COME PROGRAMMARE I MAND DA INSEGNARE
TACT
SD: che cos’è?
Risposta: segno di palla
C: sociale
Prompt: fisico e/o imitativo
Sfumare prima prompt fisico
INTRAVERBALE SEGNO
SD: Coma fai palla?
Risposta: segno di palla
C: sociale
Prompt: fisico e/o imitativo
Sfumare prima prompt fisico
TOCCA A VOI
COMUNICAZIONE CON L’UTILIZZO DI
IMMAGINI - PECS
PICTURE EXCHANGE COMMUNICATION
SYSTEM
Si basa sull’Analisi del Comportamento Verbale Skinneriana
Richiede un’interazione con altre persone
È un sistema di comunicazione basato sulle immagini elaborato per
bambini con deficit nelle abilità del parlante
Insegna una comunicazione funzionale immediatamente utilie allo
studente
Non ha limiti di età o (dis)abilità
Non trascura né inibisce lo sviluppo del linguaggi
Si inseriscono inizialmente le richieste (mand) e poi i commenti (tact).
Promuove l’iniziativa nella comunicazione e la spontaneità e non solo
la risposta
PECS
Il bambino consegna un’immagine raffigurante l’oggetto
desiderato all’interlocutore. L’interlocutore consegna l’oggetto
desiderato.
Il bambino mette in atto un atto comunicativo in un contesto
PREREQUISITI
È sufficiente il bambino si avvicini a qualcuno e consegni l’immagine
per comunicare
Indicare item preferito
Non sono necessarie abilità motorie: le PECS si adattano;
Non deve discriminare o sapere effettuare il tact dell’immagine prima
di iniziare a usare le PECS
NESSUN PREREQUISITO COGNITIVO
PECS non è qualunque scambio di immagine ma consiste in un
protocollo standardizzato preciso;
Prevede l’applicazione dello shaping, prompting, rinforzo,
generalizzazione
Consiste di 6 fasi
LE 6 FASI
1. Due operatori insegnano al bambino a scambiare
un’unica immagine per ottenere item desiderato
2. Espansione: si inserisce il quaderno e aumenta la
distanza
3. Discriminazione dell’immagine
1. Oggetto gradito e non gradito
2. Due oggetti graditi
4. Introduzione della frase: PECS Voglio
5. Introduzione di “Che cosa vuoi?”
6. Commento
IL PROTOCOLLO PECS
Prima di iniziare: Assessment delle preferenze
Accorgimenti per promuovere il mand:
Item in vista ma non a portata,
Porzioni piccole
Interrompere attività
Creare il bisogno di aiuto
Interrompere routine
Proporre una scelta
Violate le aspettative del bambino
Sorprendete il bambino
I FASE(FARE UNA VALUTAZIONE DEI RINFORZATORI)
Obiettivo: Insegnare al bambino a comunicare un bisogno/ desiderio
Materiali:
item rinforzanti e immagini item
Risorse:
Due educatori
Organizzazione:
Un educatore tiene rinforzatore il prompter fornisce il prompt
I FASE(FARE UNA VALUTAZIONE DEI RINFORZATORI)
Prompter fisico
Attende l’iniziativa/allungamento
Fornisce prompt fisici:
1. prendere,
2. allungarsi,
3. rilasciare il simbolo
Elimina i prompt in modo efficace
Interrompe comportamenti che lo
interferiscono
Non usa prompt vocali
Non rinforza lo studente
Partner comunicativo
Alletta senza parlare
Una immagine alla volta
Aprire la mano dopo l’iniziativa dello studente
Dice il nome del rinforzatore alla consegna del PECS
Dà il rinforzatore nel giro di ½ secondo (X ALMENO 10 SEC)
Elimina la mano aperta gradualmente
I FASE
Criterio di acquisizione: Lo studente è in grado di fare scambi
indipendenti per almeno 3-5 rinforzatori con almeno due interlocutori,
in almeno due posti o situazioni diverse.
II FASE
Obiettivo: rendere l’interazione più simile al contesto naturale:
La distanza tra bambino e partner comunicativo
La distanza tra bambino e immagine
Aumento numero item richiesti
Si inserisce il quaderno: un’unica immagine sulla copertina
II FASE
Prompter fisico
Attende l’iniziativa/allungamento
Fornisce assistenza fisica per andare dal pecs se nec
Fornisce assistenza fisica per andare verso il libro e poi il pecs
Evita prompt verbali e non rinforza
Partner comunicativo
Un’immagine alla volta
Alletta senza parlare
A poco a poco aumenta la distanza tra sé e lo studente
Elimina i prompt
Dice il nome dell’oggetto
Rinforza nel giro di ½ secondo
II FASE
Criterio di acquisizione: Lo studente deve essere in grado di attraversare il locale per raggiungere l’interlocutore e il libro
FASE III
Obiettivo: insegnare al bambino a discriminare nel
momento in cui effettua la richiesta tra più item.
Si possono inserire un item non gradito e un
rinforzatore
Si possono inserire item molto diversi (carta bianca…)
FASE IIIA
Allo studente vengono mostrati rinforzatori ed oggetti non graditi
L’interlocutore dispone entrambi gli oggetti in vista
Fornisce rinforzo vocale immediato al momento della scelta
Consegna ciò che il bambino chiede NON INTERPRETARE
E se il bambino inizia a giocare anche con l’item non gradito? Cambiate item
Si può inserire un cartoncino molto diverso per colore
o forma per cui un cartoncino bianco oppure di
dimensioni più piccole
Ricordarsi il fading del prompt
FASE IIIA
Criterio di acquisizione: Lo studente, pur avendo diversi simboli (preferiti e no) sul quaderno, dovrà essere in grado di scambiare il simbolo giusto l’80% delle volte.
FASE IIIA
FASE IIIB
L’interlocutore ha 2 oggetti preferiti
Usa un vassoio per presentare gli oggetti
Non dice il nome dell’oggetto al momento dello scambio
Offre le possibili scelte sul vassoio dicendo “prendi”
Dice il nome dell’oggetto se corrisponde al simbolo scambiato
Utilizza la correzione dei 4 passi se lo studente tenta di prendre l’oggetto NON corrispondente all’immagine scambiata.
Insegna il simbolo dell’oggetto che lo studente ha cercato di prendere:
1. Indica il simbolo
2. Prompta lo scambio
3. Cambia / fa una pausa
4. Ripete offrendo entrambi gli oggetti
5. Conclude con un altro controllo corrispondenza
FASE IIIB
Criterio di acquisizione:
- Lo studente prende l’oggetto corrispondente al simbolo l’80% delle volte.
- Lo studente prende il simbolo anche all’interno del libro.
FASE IV
Obiettivo: Ampliare la frase
Materiali:
item rinforzanti e immagini item quaderno con striscia frasi
Risorse:
Un educatore
IV FASE
Questa fase crea un ponte verso i commenti, aggiungendo i verbi d’inizio
frase; quest’ultimi danno informazioni all’interlocutore sulla funzione della
comunicazione.
Nella costruzione della frase è necessario seguire una sequenza:
Step 1: Il simbolo “Voglio” è già sulla striscia frase.
Il bambino stacca la PECS raffigurante oggetto gradito
Attacca la PECS sulla striscia frase
Stacca e scambia la striscia
IV FASE
Step 2:
Staccare il simbolo “Voglio”
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare il simbolo del rinforzatore
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare e scambiare la striscia.
IV FASE
Step 3:
Staccare il simbolo “Voglio”
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare il simbolo del rinforzatore
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare e scambiare la striscia
Bambino indica le immagini operatore pronuncia nome immagine
IV FASE
Step 3:
Staccare il simbolo “Voglio”
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare il simbolo del rinforzatore
Metterlo sulla striscia frasi
Staccare e scambiare la striscia
Bambino indica le immagini operatore pronuncia nome immagine con
pausa tra voglio e oggetto
IV FASE
• Si applica concatenamento retrogrado
• Si utilizza la correzione del “passo indietro”
Questa fase viene divisa in tre passi:
1. Passo (Mettere il simbolo del rinforzatore prima dello
scambio)
2. Passo (Aggiungere il simbolo “Voglio”)
3. Passo (“Leggere la striscia”)
1. Passo (Mettere il simbolo del rinforzatore prima dello scambio):
• Il simbolo “voglio” è già sulla striscia
• Aspetta che lo studente si allunghi
• Aiuta lo studente a mettere il simbolo sulla striscia e scambiarla
(prompt fisici)
• Dà il rinforzatore mentre leggi la striscia rapidamente
• Rinforza la nuova abilità -se indipendente- nel giro di ½ secondo
2. Passo (Aggiungere il simbolo “Voglio”):
• Aspetta che lo studente si allunghi
• Aiuta lo studente a mettere “Voglio” sulla striscia (prompt fisici)
• Aspetta che lo studente metta il simbolo del rinforzatore sulla
striscia e la scambi
• Dà il rinforzatore mentre leggi la striscia rapidamente
• Rinforza la nuova abilità -se indipendente- nel giro di ½ secondo
3. Passo (“Leggere la striscia”):
• Dopo l’assemblaggio e lo scambio della striscia, aiuta lo studente a
toccare/ indicare i simboli mentre tu leggi
• Una volta che lo studente tocca i simboli da solo, usa la pausa
costante (decisa a priori in base al bambino, max 3/5 secondi)
• Se lo studente parla usa il rinforzo differenziale (…fai una festa!!!).
• ATTENZIONE:
– NON insistere sul linguaggio;
– NON negare accesso al rinforzatore se lo studente non parla;
– Rinforza lo scambio in ogni caso.
IV FASE
Criterio di acquisizione: Lo studente è indipendente nel costruire e nello
scambiare la striscia nell’80% delle volte.
FASE INTERMEDIA
In questo passaggio intermedio insegniamo allo studente a richiedere
rinforzatori specifici utilizzando aggettivi ed altro (preposizioni, ecc..); il
prerequisito è sapere quali aggettivi sono importanti per lo studente.
QUALI ATTRIBUTI?
Colore
Dimensioni
Forma
Luogo
Quantità
Temperatura
Tessuto
Azioni
V FASE
• In questa fase si insegna allo studente a emettere il mand in risposta
alla domanda “Che cosa vuoi?”
• Inizialmente faremo la domanda mentre punteremo con il dito il
simbolo “Voglio”, in quanto con molta probabilità dovremmo, in
questa fase, ritornare a dare piccoli prompt.
• Una volta acquisita questa abilità, si dovranno alternare prove con
richiesta e prove spontanee per non far perdere allo studente
nessuna delle due prove acquisite.
V FASE
Criterio di acquisizione: Lo studente fa richieste sia in modo spontaneo
che in risposta alla domanda “Cosa vuoi?”
VI FASE
• Obiettivo: Insegnare allo studente a commentare eventi.
• Insegnare in ambiente naturale
• Creare situazioni realistiche che generino commenti:
• sorprese,
• novità,
• violazione di aspettative.
VI FASE
La conseguenza è un rinforzatore sociale e/o tangibile;
Riproporre tappe di acquisizione del tact neurotipiche
SD: che cosa vedi?
R: Bambino stacca vedo e gatto
C sociale
Prompt indicativo sul vedo
VI FASE
Continuare ad alternare prove di mand e di tact in modo
da promuovere discriminazione della domanda
VI FASE
Criterio di acquisizione: Lo studente deve essere in grado di:
commentare spontaneamente, richiedere spontaneamente,
richiedere in risposta a domanda ed usare verbi e nomi adeguati.
LA GENERALIZZAZIONE
A scuola
A casa
Con i pari
E SE IL BAMBINO INIZIA A
PARLARE?
Passare gradualmente a un altro sistema di comunicazione (vocale)
Inizialmente il PECS aiuta nella formulazione di frasi
Valutare il cambiamento quando il bambino pronuncia correttamente
il 70% delle parole
Valutare l’uso di strumenti tecnologici
L’UTILIZZO DELLE IMMAGINI COME
SUPPORTO ALLA COMPRENSIONE
Agende visive
Simbolo aspettare
Simbolo sorpresa
Simbolo imprevisto
Dott.ssa Francesca Franciosi
Psicologa – Psicoterapeuta – Consulente Clinico ABA
339-3290556 menni.fg@alice.it