Collezionismo: in Italia nel Novecento Assenze e presenze ...1381918478...• Laura Lombardi...

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IL GIORNALE DELL'ARTE, N. 320, MAGGIO 2012 I libri 57

SEGUE DA P. 56, VI COL.esprimere, in una sorta di fer-mo immagine, passioni e ge-sti forti. Il saggio della Ma-scalchi è un incastro sapientetra biografia, documentata danumerose lettere e testimo-nianze, e analisi acutissimadella temperie culturale diquegli anni cruciali: aspetti deltutto trascurati dall'altra bio-grafia, forse troppo frettolosa-mente redatta, di Emmanuelde Waresquiel, edita in Fran-cia nel 2011.Molto esposta e molto richiestadalla committenza per vari de-cenni, Félicie fu però in strettolegame anche con i domenica-ni di San Marco e con il criti-co Alexander Lindsay, stu-dioso dell'arte medievale; e percurare una certa nevrosi («madouleur» come la definiva) sirifugiò spesso a San Gimi-gnano, cittadina turrita alloraquasi ignota al turismo, mache proprio lei veicolerà nel-l'immaginario dei visitatorifuturi. Gli eventi politici se-gnano con la seconda metàdegli anni Sessanta il declinodella scultrice (che morirànel 1886), facendola cadere inun oblio dal quale la trae og-gi con passione e forza intel-lettuale il libro della Mascal-chi, che reca una prefazione diMaurizio Bossi.• Laura Lombardi

Félicie de Fau-veau. Una scul-trice romanticada Parigi a Fi-renze, di SilviaMascalchi, 208pp.,iH.b/n e colo-re, Olschki, Firen-ze 2012, € 28,00

La sezione Libriprosegue e si estendeoniine con recensioni,notizie, presentazioni

e testi in anteprima suilgiornaledellarte.com/libri

Geografia come metafora

Cartografi della contemporaneitàFrancesco Tedeschi indaga il rapporto tra disciplina

geografica e processo artistico

La geografia dell'arte è uncampo di studi variamente de-clinato nel corso degli ultimi de-cenni, a partire probabilmentedalla einaudiana Storia dell'ar-te italiana in cui temi relativi ailuoghi (centro-periferia, am-biente-territorio) trovano la pro-pria giustificazione all'internodi una trattazione storica dei fat-ti artistici.D'altra parte, per tradizione se-colare, la riflessione italiana sul-l'arte accentua tipicità regiona-li e inclinazioni localistiche.Tuttavia, ciò che Francesco Te-deschi si propone d'indagare inquesto volume di vasta portatanon riguarda i caratteri ascrivi-bili in generale al genius lori,bensì il rapporto tra disciplinageografica e processo artisticoal fine di sanare l'apparente con-flitto tra quanto rappresentereb-be l'esattezza scientificae quan-to, invece, la libertà critica e in-ventiva. La disamina, infatti,trae origine dai mutamenti del-la concezione della geografia alpassaggio tra modernità e post-modernità,quando la nozione di«geografia culturale» e i suoimetodi si diffondono, in un cli-ma di rimessa in discussionedello status di alcuni campi distudio e della sospensione dellebarriere che li separano per con-venzione acquisita. Dunque,dall'accettazione di «una geo-grafia che si definisce come"metafora" e non come saperecerto e definitivo», Tedeschimuove per affrontare cinqueviaggi, i quali nello spazio di uncapitolo tentano di dare un or-dine alla complessità. Difatti,l'andamento labirintico dei per-corsi eterogenei entro i qualil'autore conduce diventa una ci-

Mateo Maté, «Actos Heroicos», Sala La Galle-rà, Valencia, 2011: un appartamento di 35 mqracchiuso nella mappa della Penisola Iberica

fra costante, consentendo saltitemporali e di contesto a favoredell'esaurimento di una temati-ca di natura geografica. Pren-dendo avvio da opere di secolipassati (dal Guidoriccio da Fo-gliano di Simone Martini a «IIgeografo» di Jan Vermeer, dal-le vedute di Dresda di BernardoBellotto alle meditazioni co-smologiche di Caspar DavidFriedrich), è sulle esperienze ar-tistiche degli ultimi quaran-t'anni che il discorso si con-centra, tra Land art, arte con-cettuale, Arte povera e i nu-merosi protagonisti, non sem-pre ascrivibili a un'unica ten-denza. Secondo Tedeschi, nel-la contemporaneità la contrap-posizione tra storia e geografia,identificate rispettivamente neiconcetti di tempo e spazio, sievidenzierebbe a favore dellaseconda, dopo secoli di dominiodel fattore temporale, entrato incrisi. Se allo studio della storiagli intellettuali preferiscono cer-care nello spazio gli indizi peruna pur labile comprensione delpresente, allora gli stessi artistisi fanno carico del dovere di co-

noscenza agen-do quali «misu-ratori catasta-li», cartografi edisegnatori dimappe, alla ri-cerca ora delsenso dell'esi-stenza dei confi-ni, ora di un in-treccio di ricordipersonali e distratificazionicomunitarie, oradi una mappastabilita dal pro-prio attraversa-

mento o dall'acquisizione difrazioni minime di terreno. Giu-stapponendo teorie geografichee descrizioni di opere, l'autoremantiene comunque una pro-spettiva storica che gli consen-te di riflettere in generale sulladimensione che viene chiaren-do, quasi ad assumere il temadella geografia a pretesto permeglio spiegare la condizio-ne artistica attuale che inquella disciplina pare effetti-vamente rispecchiarsi e tro-vare il suo orientamento, cu-stodito, nella maggior partedei casi, in un'interpretazionesimbolica. Anch'essa sottesa adare qualche ragione, benchéprovvisoria e frammentaria,alla realtà.LI Miriam Panzeri

©Riproduzione riservata

II mondo ri-disegnato, diFrancesco Te-deschi, 430pp., ili. b/n, Vi-ta e Pensiero,Milano 2011,€ 25,00

Nel silenzio di un quadro olandeseFin dalle prime pagine diquesto breve, intenso ro-manzo, vincitore del Prix La-vinai 2011, esordio in cam-po narrativo della poetessafrancese Gaélle Josse(1960), ci rendiamo conto dileggere un «diario dell'ani-ma», in cui una donna olan-dese, Magdalena Van Beye-ren, annota quasi giornal-mente, nei giorni che prean-nunciano l'inverno, dal 12novembre al 16 dicembre1667, passioni, drammi ememorie lontane e recenti,dolori senza lenimento e bre-vi felicità (Gaèlle Josse, Leore del silenzio, trad. di Eileen Romano, 96 pp., Skira, Milano2012, € 15,00). Magdalena, sposata a un armatore, Pieter, cidischiude, pagina dopo pagina, il suo cuore, restituendoci le at-mosfere familiari, i modi di vivere e di sentire, i caratteri dellasocietà olandese del Seicento. Chi è Magdalena? È la signorasenza volto ritratta di spalle, con solo una parte del volto rifles-sa in uno specchio, in un celebre dipinto di Emanuel de Witte,«Interno con donna al virginale», esposto in mostre memorabi-li («Vermeer e gli intemi olandesi» al Prado di Madrid, 2003;«Music and Painting in thè Golden Age» ad Anversa, 1994). DeWitte (1617-92), pittore dalla vita turbolenta e dal destino tra-gico (muore annegato nell'acqua ghiacciata, dopo che la cordacui si era impiccato al ponte di un canale si spezza), è celebreper le sue chiese e per i suoi intemi dalle prospettive vertigino-se, inondate di luce. È contemporaneo di Vermeer, per il qualesta posando un'amica di Magdalena, che vorrebbe affidare a Ver-meer il ritratto delle figlie. Nel silenzio di una casa borghese,quando più non risuona l'«arte divina» della musica praticatadalle due figlie e da uno dei tre figli, e da Magdalena stessa, ec-co insinuarsi un'atmosfera di tensione, quasi il preannuncio didrammi e di dolorosi segreti che stanno per essere rivelati: delresto tutta la pittura olandese di intemi è intrìsa dei valori dellavita domestica e della famiglia, ma anche delle morbose tenta-zioni della carne. Solo a metà del romanzo Magdalena, segnatada un delitto cui assistette a dodici anni, confessa di essere sta-ta lei a volere essere ritratta di spalle, «in quelle ore in cui il so-le pallido intiepidisce la terra e vi disegna inafferrabili figure digeometria». Dietro la scelta non c'è solo una sensibilità atmo-sferica alla luce, ma una vicenda che lei vive come un lancinan-te dolore: la decisione del marito di non entrare più nella sua ca-mera, dopo che Magdalena ha rischiato di morire di parto, dan-do alla luce il settimo figlio, per evitare unanuova gravidanza che le sarebbe fatale. Dun-que, è Magdalena a decidere: «Sarei stata ri-tratta di schiena. Non più desiderata, ho an-cora un volto?». E nel ricostruire la sua esi-stenza, ci sciorina la verità: «La strada del de-stino s'imbocca in un attimo, e da quell'atti-mo dipende l'intero corso di una vita».• Sandro Parmiggiani

Collezionismo: in Sicilia tra Cinque e Seicento

Assenze e presenze nell'isolaDue studi riannodano ifili di un capitolo

misconosciuto dell'arte siciliana

Avidi di frammenti preziosi diantiche realtà, per quel filoininterrotto col mondo classi-co, eredità della stagione cul-turale di Federico II (esempli-ficativa la raccolta messinesedi Villadicani), di prodottidella natura di per sé eccezio-nali o artisticamente definiti,o, come si diceva allora, di na-turalia e artificialia, i «tesau-rizzatori» siciliani di cui rian-noda le trame di vita Vincen-zo Abbate ne La grande sta-gione del collezionismo. Me-cenati, accademie e mercatodell'arte nella Sicilia tra Cin-que e Seicento, pubblicato daKalós, all'interno dei loro mu-sei ante litteram, Stilleben (na-ture morte) su grande scala,non vivevano vite separatedalla propria e dall'altrui sto-ria, in quel binomio di vita at-tiva- vita contemplativa a fon-damento dell'umanesimo neo-platonico. E così il volumettorievoca gli oggetti materiali(ma anche i «musei» immagi-nar i, come quello a PalazzoAiutamicristo) e con essi leidee, le emozioni e le passio-ni, nonché le possibilità finan-ziarie di chi li ha sottratti altempo non solo per il proprionarcisistico diletto, ma perostentazione di prestigio so-

Una veduta d'interno, 1625-30 ca, del palermitano Michele Re-golia (dal libro di Vincenzo Abbate)

ciale e di potere (vecchia no-biltà e nuova aristocrazia), edel sapere (letterati, medici,uomini di legge, colti prelati).E come quegli oggetti compa-rivano in accostamenti i piùdisparati, ma sempre senza ge-rarchie, così, nella perdita ditroppi tasselli storici di media-zione, l'autore si serve di unasintassi fatta di giustapposi-zioni di eventi e personalità:protagonisti (Carlo d'Arago-na, Carlo Maria Ventimi-glia), comprimari (il mercanteDesiderio Segno) e comparse(figure di intermediari per

l'acquisto dei quadri e diesperti per effettuarne la sti-ma) , per riannodare una rete direlazioni culturali che si esten-de all'Europa, con aperture alpiù vasto sistema dell'arte: or-ganizzazione del lavoro all'in-terno delle botteghe; pittori«contagiati» dalla passioneantiquaria dei collezionisti;amateur, più esperti connois-seur, fino a personaggi comedon Fabrizio Valguarnera,«il trafficante d'arte più spre-giudicato di tutti tempi», or-ganizzatore della grande espo-

CONTINUA A P. 60,1 COL.

Collezionismo: in Italia nel Novecento

Più che collezionista, playerStoria, meccanismi, pratica e fenomenologia

«delpiacere dell'arte»

L'artista statunitense AndreaFraser, una bruna neanche ma-le e alquanto spigliata, famosaper i suoi lavori ad alta valenzacritica, ha messo in vendita almiglior offerente una propriaopera («Untitled», 2003) in cuimette a disposizione il propriocorpo per un'ora di sesso. La«performance», debitamenteripresa da una telecamera, è sta-ta aggiudicata a un collezioni-sta per ventimila dollari (1 oradi sesso più il video). Un po' ca-ro se si considera la cosa in sé.Non molto, a ben pensarci. In-fatti capita a pochi di entrare afar parte di un'operad'arte.Unodegli anticipatoli del genere èstato Helmut Newton che ave-va fotografato (però tenendosiaccuratamente dietro all'obiet-tivo) una coppia di bon vivant,per così dire in piena azione. Malà, si sa, era glamour; qui èun'altra storia, più concettuale,che indaga sul senso di posses-so. Sta di fatto che il collezioni-sta si è portato a casa il videodove compariva in fase perfor-mativa. L'avrà messo in came-ra da letto? Nel salone del con-siglio d'amministrazione? Ineffetti i collezionisti sono gentestrana. Tempo fa preferivanostare nascosti e, se prestavanoun'opera, pretendevano la di-

dascalia «collezione privata»:per salvarsi dai ladri, o dalla fi-nanza (tornerà di moda?). Oggicreano fondazioni, sovvenzio-nano artisti, competono con imusei. Sono diventati «playen>di un sistema, insomma diconola loro nello scacchiere dell'ar-te internazionale. Quale sia lasituazione in Italia lo raccontaAdriana Polveroni in // pia-cere dell'arte, pratica e feno-menologia del collezionismoin Italia, che già nel titolo in-dica i registri su cui l'autrice siè mossa: da un lato una piace-vole ma accurata narrazione difatti e accadimenti, dall'altroun'analisi puntuale dei mecca-nismi di sistema.La storia inizia negli anniQuaranta a Milano, città chevede la nascita del collezioni-smo che spesso va a sopperirealle assenze di una politica cul-turale dello Stato. Negli anniCinquanta la scena si spostanella Roma di «Poveri ma bel-li» e di «Vacanze romane». So-no le nascenti gallerie a svol-gere un ruolo primario, traastrattismo e arte al serviziodel popolo, tra invettive to-gliattiane e remore clericali.Torino negli anni Sessanta èla città della sperimentazionee della nuova ricerca con il De-

posito d'arte presente e la pat-tuglia di artisti che daranno vi-ta all'Arte povera. Negli anniSettanta tutto è cambiato. Lapolitica è al primo posto: unaparabola che va dalla speran-za rivoluzionaria alla cadutadelle illusioni. L'arte ne segueil percorso per poi chiudersi inse stessa. Ma sono anche glianni della nascita e dell'affer-marsi delle gallerie che pro-muoveranno l'arte italiana einternazionale e di un colle-zionismo più vicino alla speri-mentazione. Gli anni Ottantavedono il sistema dell'arte inItalia rafforzarsi di elementicostituenti che sino ad alloraerano assenti dalla scena. Apreil Castello di Rivoli, primomuseo dedicato al contempo-raneo e subito dopo il Pecci. Siafferma, in un acceso dibattitotra moderno e postmoderno, laTransavanguardia di AchilleBonito Oliva. Il gusto dei col-lezionisti si evolve, si compio-no scelte e le acquisizioni de-terminano anche carriere e for-tune. La fine del secolo è l'i-nizio della globalizzazione,dei nuovi musei, e dell'info-tainment. L'arte è sempre piùturismo e spettacolo. Oggi icollezionisti italiani svolgo-

CONTINUA A P. 60, VI COL.

60 I libri IL GIORNALE DELL'ARTE, N. 320, MAGGIO 2012

Collezionisti sicilianiSEGUE DA P. 57, III COL.sizione di pittura a Roma nelgiugno 1631, «anticipando diqualche anno una prassi [...]per porre l'artista a contattocon un pubblico sempre piùvasto; accademie nel cui am-bito prendono forma e conte-nuto dipinti particolarmentericercati; connubio tra scienzae collezionismo. Abbate riesceora a dare risposta a quesiti chesi era posto in passato, per cui,ad esempio, anche i collezio-nisti palermitani, proprio co-me Manfredo Settala a Mila-no, raccoglievano i disegni ap-positamente rilegati in volumi(Libro d'Arabeschi, Bibliote-ca Comunale di Palermo).Il bilancio finale però è tuttonell'amara constatazione che«con la perdita degli arredi deipalazzi signorili [...] ci sfuggedavvero la portata del colle-zionismo nella Sicilia del Cin-que e del Seicento». Ma in ef-fetti, non estesa, come purevorrebbe il titolo, all'interacompagine siciliana, l'indagi-ne è pressoché palermocen-trica e l'autore lascia il letto-re nel dubbio se il mancato ri-ferimento ad altre raccolte inaltre località dell'Isola (ad ec-cezione di Messina, con uncollezionista come don Anto-nio Ruffo, il più grande me-cenate siciliano del Seicento)sia da imputare alla minore vi-vacità dei luoghi o piuttostoagli ancora carenti studi in me-rito . Qual è la situazione a Tra-pani, dove c'è una fiorentemanifattura di capolavori incorallo, o a Siracusa o a Ca-tania? Per quest'ultima, adesempio, una risposta la si puòtrovare in un altro volume da-to contemporaneamente alle

stampe presso Maimone: As-senze e presenze. Opere artisticommittenti a Catania nelXVIIsecolo,dì Barbara Man-cuso, con la raccolta del ve-scovo Ottavio Branciforti equella del vescovo GiovanniTorres de Osorio, trasferitadallo studio e dimora aretuseaall'altra sede vescovile di Ca-tania^ in cui comparivano,ol-tre ai dipinti per la devozioneprivata, anche due soggetti digenere, «indizio di un'apertu-ra a temi di derivazione cara-vaggesca». Ma quello colle-zionistico è solo uno dei tantitemi trattati in questo volumesenza precedenti, che offre unconvincente e scientifico ri-ordino di notizie frammen-tarie da una città colpita a bre-ve distanza da disastrasi even-ti naturali (la colata lavica del1669 e il terremoto del 1693),e forse più oltraggiata dal pre-giudizio della storiografia che«suggeriva che nulla era ri-masto», alimentando il disin-teresse e creando «una que-stione catanese»: tra gli altri,circolazione di opere e arrivodi artisti dalle città vicine, o daRoma, come il Pomarancio oRaffaello Vanni, «da leggerecome attrazione esercitatadalla città e non [...] specchiodell'assenza di una scuola lo-cale di pittura»; aggiornamen-to dei committenti catanesi, inprimis i vescovi; opere inedi-te; pittori catanesi che rivivo-no di luce nuova, come Giro-lamo La Manna e soprattuttoPietro Abbadessa, il più noto,ma il cui profilo non era maistato prima tracciato, o il co-involgimento dei pittori-cono-scitori, di cui parlava ancheAbbate, qui interpellati nella

valutazione dei danni arrecatial patrimonio dalle catastrofi.Insieme all'ipotesi del preco-ce passaggio dell'«Ecce Ho-mo» di Caravaggio (Genova,Palazzo Bianco) a un nuovoproprietario identificato nelfuturo vescovo di Catania In-nocenzo Massimo, «fervidosostenitore dell'uso strumen-tale delle immagini» (denun-ciato come vessatore, se neserviva per dimostrare di averspeso il denaro per uso pub-blico), come dimostra la vi-cenda fin qui trascurata dellacommissione a Giovan Batti-sta Corradini (pittore appro-fondito per la prima volta) de-gli affreschi della Cattedralecatanese. Un capitolo dell'ar-te siciliana misconosciuto nonsolo negli aspetti minori, maanche nei casi più rilevanti, re-stituito sul piano storiografico;per le opere d'arte però, anchequesta, come la riflessione diAbbate sul collezionismo, unastoria più di «assenze» che di«presenze». • Silvia Mazza

© Riproduzione remata

La grande stagione del collezio-nismo. Mecenati, accademie emercato del-l'arte nella Si-cilia tra Cin-que e Seicen-to, di VincenzoAbbate, 156 pp.,ili. a colori, Ka-lós, Palermo2011, € 18,00

Assenze e presenze. Opere, arti-sti, commit-tenti a Cata-nia nel XVIIsecolo, di Bar-bara Maroso,304 pp., ili. b/n ecolore, Maimo-ne, Catania2011, € 28,00

XXXVMOSTRA NAZIONALE DIANTIQUARIATO

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SALUZZO18-27 MAGGIO 2012Antiche Scuderiepiazza Montebello, 1

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Lunedì, martedì, mercoledì,giovedì, venerdìdalle 15,00 alle 20,00

Sabato e domenicadalie 10,00 alle 20,00 ••• "."

Biglietto ingresso: 10 euroRidotto: 6 euroEnte organizzatore:Fondazione Amieto Bertoni • Città di SaluzzoPer Informazioni:Tei; 0175.43527 • Fax-. 0175.42427 • Celi: 346.9499587www.salu22oantkjuariato.it • www.fooda2ionebertooi.itJnfo9fondazionebertoni.it

n C o h M i - DI fownàu. » (nòno

Per capire l'arte parti dalla tecnologiaIn quésto libro Renato Barilli rivendica esplicitamente, aven-dola utilizzata a lungo, durante il trentennale periodo del suoinsegnamento universitario, il ruolo della cultura «materiale»,mettendola addirittura al primo posto come fattore per capirel'arte e in generale tutta la cultura «alta». Ma che cosa s'inten-de per cultura materiale? S'intende, sostiene l'autore, la rosadi strumenti, utensili, arnesi assunti dall'esterno dagli uo-mini per potenziare le proprie possibilità, che definiamo tec-nologia, e che vanno dalla scoperta del fuoco fino alle raffina-te protesi di specie elettronica di cui oggi l'uomo dispone. «£la tecnologia assunta da un gruppo umano a dare il volto alleistituzioni sociali, politiche, economiche su cui si regge». Mala cultura materiale include anche l'organizzazione della città,del territorio e le diverse forme che assumono nel tempo le ag-gregazioni umane. Non bisogna tuttavia cadere nel determini-smo, ma piuttosto introdurre «l'utilissima nozione di un rap-porto omologico da stabilirsi tra la struttura e le sovrastruttu-re, ovvero queste ultime, la letteratura, il romanzo... non sonoil riflesso speculare e a posteriori di quanto va imponendo lostrato materiale, ma agiscono valendosi di modelli del tutto af-fini, fondati cioè sul ricorso ai medesimi schemi di funziona-mento». L'uomo, infatti, oltre che «technologicum», è anche«animai symbolicum», capace di pensare una realtà ipoteticaed elaborare un pensiero astratto e complesso, «che attinge percanali diversi e in apparenza distanti dalla cultura bassa edelabora esiti affini o omologhi» .Barilli rende merito ad ArnoldHauser, a Ernst Cassirer, a Lucien Goldmann, a MarshallMcLuhan e agli altri che hanno contribuito a radicare la cul-tura nella storia, nella società, nella materialità. Alla luce di que-sta impostazione, un tempo trascurata ma oggi sempre più pre-sente all'attenzione degli studiosi, e che tra l'altro va utilizza-ta partendo dal livello alto a quello basso, Barilli racconta tre-mila anni di storia dell'arte in una narrazionegrandiosa e godibile a un tempo, in cui tuttala storia dell'arte occidentale si dipana in mo-do più fluido e chiaro di quanto non siamo abi-tuati a leggere. • Anna Mirrala

Arte e cultura materiale in Occidente, di Renato Ba-rilli, 610 pp., ili. b/n e colore. Bollati Boringhieri, Torino2011, €40,00

• Fino al 9 giugno nella Biblioteca dell'Archiginnasio a Bolognaè allestita la mostra «Un sacco di libri. Arnaldo Forni (1912-1983) libraio, antiquario, editore». Attraverso fotografie, cata-loghi e materiali a stampa si ripercorre la storia di Arnaldo For-ni che da venditore di libri sotto i portici bolognesi diventò pri-ma libraio e proprietario di librerie antiquarie e in seguito edi-tore, specializzandosi in copie anastatkhe, un mercato paral-lelo a quello antiquario che gli fece intuire l'interesse per la ri-stampa di opere antiche 0 moderne ormai introvabili.

Il giornale dei libri

Maggio in libreriaArchitettura

; Luigi Moretti, architetto del

: Novecento, di M.W., 496 pp., Gangemi,

[Roma 2012 €48,00

; Profezia dell'architettura di E. Persico,

: 96 pp., Skira, Milano 2012 €9,00

Cataloghi generali: Giovanni Boldlnl. Catalogo generale

; dei disegni, di B. Dona, 3 voli., 1.736 pp.,

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'• Enrico della Torre. Catalogo generale

; dell'opera grafica, a cura di S.

I Parmiggiani, 248 pp., Skira, Milano 2012

; € 120,00

; Leonardo Bazzaro. Catalogo ragionate

: delle opere, di E. Savoia, F i . Maspes, 544

• pp., Terra Ferma, Treviso 2011 € 150,00

Fotografia; Ma» Bay, la fotografia con» arte, di AA.W,

1160 pp., /fecondità, Milano 2012 € 34,00

Monografie: Beatriz Milhazes. SHOW In thè Trepics,

• 144 pp., Electa, Milano 2012 € 39,00

Musei e collezioni; Museo Nazionale del Palazzo di

I Venezia. Scultura in bronzo, di P Cannata.

I 286 pp., Gangemi, Roma 2012 € 35,00

• Musei e gallerie di Milano. Museo

I Diocesano, di AA.W., 496 pp., Electa,

: Milano 2012 €130,00

Narrativa: II ritratto di Venere. La storia segreta

• di Dieso VeMzquez, di R. De Palo, 336

I pp., Cavallo di terrò, Roma 2012 € 18,00

• Sacre Bleu, di C. Moore, 314 pp., Elliot,

•Roma 2012 €18,50

| Viaggio in Italia, di M. Werefkin. 84 pp.,: Le Lettere, Firenze 2011 €14,00

Thesauras di opere dal Medio Evo al

primo Novecento, di C. Chilosi, 312 pp.,

Silvana, Cinisello Balsamo 2011 € 40,00

SaggiViaggio nell'arte contemporanea, di P.

Baroni, 102 pp., Campanotto, Udine 2012

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Peggy Guggmhelm, una donna, una

collezione, Venezia, di P. Barozzi, 102

pp., Campanotto, Udine 2012 € 15,00

Pop. L'invenzione dell'artista come

star, di L. Beatrice, 196 pp., Rizzoli, Milano

2012 €18,00

Arte d'Oriente, arte d'Occidente, di F

Caroli. 160 pp., Electa, Milano 2012 € 19,90

II cuore in mane. Viaggio in una

Milano che cambia (ma non lo sa), di S.

Carrubba, 208 pp., Longanesi, Milano 2012

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Le signora dell'arte, di R. Ferrarlo, 180

pp., Mondadori, Milano 2012 € 18,00

Breve storia della globalizzazione in

arte (e delle sue conseguenze), di M.

Meneguzzo, 174 pp., Johan & Levi, Milano

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tolde thè White Cube. L'ideologia

dello spazio espositivo, di B. O'Ooherty,

146 pp., Johan & Levi, Milano 2012 € 20,00

Giacomo Serpotta nella chiesa di

Sant'Orsola di Palermo. Studi e

restauro, di P. Palazzotto e M. Sebastianelli,

78 pp., Congregazione Sant'Eligio, Museo

Diocesano, Palermo 2011 s.i.p.

Figura della malinconia, di E. Rasy, 96

pp., Skira, Milano 2012 € 9,00

Le passioni di Francis Bacon, di P

Sollers, 92 pp., Abscondita, Milano 2012

€13,00

L'arte contemporanea, di A. Vettese, 138

pp., Il Mulino, Bologna 2012 € 9,80

Reperton; Ceramiche della tradizione ligure.

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Collezionistiplayer

Adriana Polveroni

SEGUE DA P. 57, VI COL.no un ruolo fondamentalenel sistema dell'arte contem-poranea. Alcuni non solo so-stengono artisti, ma interven-gono anche in gallerie e musei.Altri hanno trasformato le lo-ro collezioni, facendole dive-nire istituzioni culturali aperteal pubblico.La seconda parte del volumeprende proprio in considerazio-ne la figura del collezionistaanalizzandola anche nei rap-porti con altri protagonisti delsistema arte. E, giustamente,l'autrice mette in rilievo qualene sia stata l'evoluzione, sia ne-gli aspetti positivi, come la pre-senza sempre più forte in un si-stema inizialmente carente dimusei del contemporaneo, siain quelli più complessi dove ilcollezionista può svolgere unruolo nelle politiche di sistemae sul territorio o, rinunciando aun ruolo di ricerca, correre il ri-schio di limitarsi a seguire «lamoda» del momento. Un capi- •tolo a parte tratta una delle ca-ratteristiche del collezionismoitaliano: il passaggio dal colle-zionismo «privato» alle fon-dazioni. Quest'ultime, nate dacollezioni private, realizzano-un proprio programma esposi-tivo e iniziative culturali, tantoda poter essere considerate atutti gli effetti, seppur private,come istituzioni con funzionisociali e culturali pubbliche.La terza parte del volume, a cu-ra di Marianna Agliottone,prende in considerazione gliaspetti tecnici del colleziona-re: le logiche di acquisto, il di-ritto di seguito, l'Iva sulle ope-re, la notifica, la conservazione,la deducibilità e la successione,tanto da costituire di per sé unmanuale d'avviamento all'atti-vità. Infine il volume si chiuderiportando una serie di inter-viste ad alcuni collezionistiitaliani. Si è detto di un dupli-ce registro su cui è impostatoil libro e di come ne costitui-sca il pregio. Infatti, se da unlato la ricostruzione storica edi sistema si basa su una scru-polosa ricerca confortata dadocumenti, dando ampio spa-zio alle testimonianze dei pro-tagonisti, dall'altro il volumeriesce a fare il punto su ciò chesta accadendo ora. Ne è unesempio il capitolo dedicatoall'evoluzione delle fondazio-ni, in cui, oltre alla storia e agliattuali sviluppi, l'autrice deli-nea i possibili percorsi tra ri-cerca artistica e l'ultima gene-razione di fondazioni e di co-me, attraverso queste, possapassare una nuova idea di arte.• Massimo Mekrtti

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II piacere dell'arte. Pratica e fe-nomenologia del collezionismocontempora-neo in Italia,di Adriana Pol-veroni e Ma-rianna Agliot-tone, 264 pp.,ili., Johan &Levi, Monza2012, € 22,00