antonio marseglia | portfolio

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portfolio di architettura

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architecture portfolioANTONIO MARSEGLIAuniversità di Ferrara

marseglia_antonio@libero.it

347-8892016

Indice

Museo del tempo. FerraraProf. Antonello Stella-Prof. Paolo Iotti

Residenza temporanea per artisti della Biennale.VeneziaProf. Paolo Felli

Biblioteca di quartiere. BolognaProf. Alessandro Gaiani, Prof. Tomas Ghisellini

Riqualificazione urbana. Centro polisportivo e residenze. RiminiProf. Marco Venturi, Prof. Emanuele Ferrarese

Un’azione urbana: booksharing. FerraraProf. Roberta Fusari

Riqualificazione dell’Arcispedale S.Anna. FerraraProf. Daniele Pini, Prof Gabriele Lelli

Fotografia: esercizio di osservazione e lettura di un albero.Prof. Roberta Fusari

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Il progetto della biblioteca di Bologna fonde archi-tettura, scultura e paesaggio al fine di creare un insieme di spazi che si rivelano gradualmente ai suoi fruitoriIl complesso è inserito all’interno di un’area de-limitata da una fascia boschiva ed è costituito da cinque elementi in vetro, connessi mediante un piano interrato. I cinque corpi deffiniscono in superficie una piazza e sono orientati come fari verso cinque punti distinti, in modo da creare un rapporto dialettico con il paesaggio.Lucernai col-locati sul fondo delle vasche che arredano la piaz-za proiettano la luce rifratta dall’acqua negli am-bienti sottostanti. I fari, composti da strati multipli di vetro traslucido, diffondono e rifrangono la luce, che sembra trasformarli in blocchi di ghiaccio. Di notte i volumi si illuminano attraendo i visitatori agli eventi ed alle attività che vi si svolgono.

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Trasversalità urbana

Pesi esistenti

Nuovi pesi

Residenziale

Terziario

Sportivo

Parchi

Parcheggi

Alberature

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L’idea nasce da una riflessione su come la moderna socialità non abbia più come luogo di espressione la strada. Questa, e nella fattispecie Via S.Romano, è diventata solo ed esclusivamente collegamento di spazi e funzioni,un link. Tale riflessione sullo spazio sociale è una deriva di un problema più grosso che sta a monte, la perdita di quel momento chiamato condivisione e partecipazione. Da qui l’idea di voler condividere un’esperienza culturale. Il Book Sharing, già sperimentato in altre città, e consistente nello scambio gratuito di libri, restituisce alla strada quella occasione di socialità creando uno spazio apposito.L’allestimento prevede delle sedute e la realizzazione di una serie di contenitori sovrapposti a formare una parete con più ripiani, che verrà provvista di libri. Si viene a creare così una situazione che favorisce la socialità attraverso la condivisione di libri, ed un’osmosi di opinioni e conoscenze, episodio puntuale che inserito in una rete cittadina favorirebbe la libera circolazione della cultura.

L’idea nasce da una riflessione su come la moderna socialità non abbia più come luogo di espressione la strada. Questa, e nella fattispecie Via S.Romano, è diventata solo ed esclusivamente collegamento di spazi e funzioni,un link. Tale riflessione sullo spazio sociale è una deriva di un problema più grosso che sta a monte, la perdita di quel momento chiamato condivisione e partecipazione. Da qui l’idea di voler condividere un’esperienza culturale. Il Book Sharing, già sperimentato in altre città, e consistente nello scambio gratuito di libri, restituisce alla strada quella occasione di socialità creando uno spazio apposito.L’allestimento prevede delle sedute e la realizzazione di una serie di contenitori sovrapposti a formare una parete con più ripiani, che verrà provvista di libri. Si viene a creare così una situazione che favorisce la socialità attraverso la condivisione di libri, ed un’osmosi di opinioni e conoscenze, episodio puntuale che inserito in una rete cittadina favorirebbe la libera circolazione della cultura.

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La rivitalizzazione di grandi aree monofunzionali dismesse all’interno dei centri urbani rappresenta il tema dominante dell’urbanistica a partire dagli anni novanta. La delocalizzazione di importanti funzioni all’esterno della città permette, in certi casi, di riutiliz-zare tali spazi come fulcro di operazioni urbanistiche su vasta scala a vantaggio della collettività e dei sog-getti direttamente interessati. Il trasferimento di gran parte delle funzioni socio-sanitarie dell’Arcispedale S.Anna di Ferrara al nuovo polo ospedaliero di Cona, approvato con delibera del Consiglio Comunale nell’Aprile del 1992 ed ancora in fase di ultimazione, pone una questione cruciale sul destino di una vasta area interna alla cinta muraria, la cui trasformazione offre un’importante occasione di

sviluppo per tutta la città. La tesi propone la riqualificazione urbana dell’area attraverso una serie di interventi, analiticamente e progettualmente approfonditi su scale differenti, che restituiscano una nuova gerarchia morfologica e fun-zionale, mettendo così in forte crisi un sistema inse-diativo monofunzionale avulso dal contesto. Data la collocazione così privilegiata del complesso ospeda-liero - ad est costeggiato dalle mura, a sud dall’asse Giovecca, ad ovest da Via Mortara, a nord dal polo Scientifico Universitario - si cerca di porre l’accento sulle enormi potenzialità inespresse del comparto, te-nendo conto, in modo rispettoso ma non per questo remissivo, delle presistenze interne all’area.

Edificato di progetto

Edificato esistente

Spazi per studenti

Scuola interaziendale

Auditorium

Museo

Ricettivo

Commerciale

Socio-sanitario

Uffici

Residenze

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Parcheggi

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