Post on 02-Apr-2016
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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianfranco
De Benedittis. Il professore ha cercato di valo-
rizzare in tutti i modi l'area archeologica di
Monte Vairano. Con mille difficoltà. Va a lui
l'Oscar per la determinazione e la volontà di
nella valorizzazione dei siti e dei reperti archeo-
logici che dicono inconfutabilmente della storia
di questa terra, del grande interesse che muove
nel novero degli studiosi di tutto il mondo e delle
persone colte, e di quant’altro ancora c’è da
scoprire e da valorizzare. Un plauso al quale,
ci auguriamo, seguano risposte da parte degli
enti interessati.
Il Tapiro del giorno
a Michele Iorio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Iorio.
Sulla questione ferrovie, l'ex presidente della
Giunta regionale non è riuscito mai a trovare
un'adeguata soluzione. Oggi la questione si
sprigiona in tutta la sua virulenza anche se
buona parte dei guasti vengono dal passato.
Possibile che mai e poi mai sia passato in
mente all'ex presidente di procedere all'effettua-
zione dei necessari controlli sulle linee e all'ap-
plicazione delle more? Possibile che la
questione ferroviaria non abbia mai interessato
il suo governo regionale? Oggi il problema si
pone e alla grande.
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Gianfranco De Benedittis
Noi molisani viaggiamo con molti mesi, se non anni, di ritardo ri-
spetto alla storia. Il 2013 è passato; siamo alle soglie del 2015; ma solo
da qualche settimana la giunta regionale ha trasmesso al consiglio le
proposte per l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020 ( plu-
rifondo Fse-Fesr e Por Psr ). Stando alla procedura, spetta alle com-
missioni consiliari al Bilancio, alla Programmazione, al Lavoro e alle
Attività Produttive organizzare il confronto con le parti sociali e le
associazioni di categoria.
Dopo di che, sarà il consiglio regionale a deliberare in via definitiva
la prossima programmazione settennale. E dovrebbe essere futuro.
Ma (purtroppo) c’è un passato da completare, da chiudere. Viaggiamo
con mesi ed anni di ritardo, lo abbiamo appena detto. L’esecutivo di
Palazzo Vitale pare abbia sollecitato le strutture regionali a raccoglier
finanche le briciole degli stanziamenti relativi alla precedente pro-
grammazione 2007/2013. Vuole rendersi conto quanto è stato speso
e quanto c’è ancora da spendere dei vari Fondi europei ( Fesr, Fas,
Fse e via dicendo), nonché quale la percentuale di spesa del progetto
Garanzia giovani (una fregatura per i giovani e un sollazzo per i gestori
della Formazione professionale - ndr), i Piani integrativi, il Welfare to
Work, eccetera, per meglio portarli a termine e, se necessario, per la
parte che rimane, rimodularli. Ricognizione e riprogrammazione che
testimoniano l’assurdità di una regione al bocchettone della bombola
d’ossigeno che si prende il lusso di traccheggiare sulle spese d’inve-
stimento. La ricognizione e la rimodulazione delle risorse relative ai
finanziamenti europei e nazionali 2007/2013 (circa 34 milioni di euro)
porterà via del tempo, probabilmente rimetterà in moto gli inverati
meccanismi d’interdizione tra gli assessorati, rinfocolerà le polemiche
tra i partiti e gli accaparramenti dei fondi tra i big, col rischio, frattanto,
di distorcere e di frammezzare le attività per la programmazione al
2020.
Crediamo starà qui il punto di divaricazione tra il passato e il futuro
del Molise e, soprattutto, della classe politica: la nuova dalla vecchia nel
guadagnare tempo e non nel perderlo. Cosa possibile se di pari passo,
senza ulteriori indugi, verrà dato un colpo di maglio alla ragnatela bu-
rocratica che avvolge gli enti e le istituzioni locali. Rompere gli schemi
abituali dei perditempo, dei traccheggiatori di professione, degli az-
zeccagarbugli che infestano gli apparati pubblici e li rendono una per-
durante vacca da mungere. Per far ciò sarà necessario rivoluzionare
la Pubblica amministrazione (Pa), inchiodarla alle proprie responsabi-
lità e se sbaglia, che paghi. Rompere, ossia, il patto surrettizio del clien-
telismo e del favoritismo che lega la Pa al potere politico. Riformare
innanzitutto la Regione: le strutture interne, gli uffici, il metodo di la-
voro, incentivando il senso di appartenenza, la coscienza di essere al
servizio della collettività e non un potere. Ridurre all’essenziale i pas-
saggi delle scartoffie, le verifiche, i controlli, i timbri, i visti, i pareri.
Snellire, velocizzare. Finora l’amministrazione regionale ha solo ester-
nato la volontà di riformare.
Quando ha tentato di modificare l’esistente, mettendo mano ai ser-
vizi e agli uffici regionali, ha dimostrato di non avere la determinazione
necessaria né le professionalità giuste per realizzarlo (del tutto in-
consistente l’opera del direttore generale Di Mirco). In ballo sono
cento e passa milioni di euro del plurifondo 2014/2020 e come ren-
derli efficaci alla ripresa economica e all’incremento dell’occupazione.
La lezione che viene dal come, e con che tempi, sono statati spesi i
fondi del settennato 2007/2013 dovrebbe indurre i regionali al go-
verno a cambiare registro. Soprattutto ad essere più responsabili, più
concreti, più lucidi e più coerenti con se stessi e con ciò che rappre-
sentano: la classe dirigente del Molise del Terzo millennio. Nella peg-
giore condizione di crisi.
Dardo
229 agosto 2014
Viaggiamo con mesi e anni di ritardo sulla storia
TAagliolto
di Simone Coscia
A termine di questa estate climaticamente incerta, d’un
tratto il ceto politico-professionale molisano si è improvvisa-
mente ridestato dal suo sereno torpore a causa della enne-
sima proposta di “Riforma della Giustizia”, così come
prospettata dal neo ministro Orlando dell’attuale Governo
Renzi.
Naturalmente, dei 12 punti previsti dal ministro proponente
( responsabilità civile dei magistrati, reato di falso in bilancio,
intercettazioni telefoniche, tribunali specializzati ecc…),
quello che ha creato scompiglio e reale attenzione nostrana
è quello previsto al punto 11 riguardante la “razionalizza-
zione della geografia giudiziaria”, dove si enunciano due
semplici regolette:a) abbandonare la regola che ha imposto
di mantenere almeno tre tribunali per ogni distretto di corte
di appello;b) rimuovere il divieto di soppressione dei tribunali
con sede nei capoluoghi di provincia, a prescindere dalla
conformità ad altri parametri funzionali.In pratica, l’applica-
zione dei sopra indicati principi, potrebbero determinare la
chiusura della Corte d’appello di Campobasso e di uno o più
Tribunali presenti nella nostra amata regione.
E’ ovvio che tale riforma – a parte la questione specifica
dell’organizzazione giudiziaria – se attuata avrebbe defla-
granti conseguenze economiche sulla nostra regione, difatti
più di qualcuno ne ha prospettato il prodromo per la sua so-
stanziale cancellazione. Le levate di scudi e le altisonanti di-
chiarazioni di guerra in difesa dell’attuale assetto giudiziario
non sono di certo mancate, sia da parte delle associazioni
di categoria, nonché della totalità dei politici (- avvocati),
molti dei quali sedicenti ortodossi renziani.
E’ difatti paradossale la circostanza dove flotte di neo “po-
litici rottamatori” ( o sedicenti tali), immortalati con tanto di
foto a fianco del neo Cesare, oggi si trovano nella condizione
di rischiare loro stessi tale decantata rottamazione e di pas-
sare alla storia come gli ultimi dei moicani.
Il problema della razionalizzazione delle sedi giudiziarie,
può essere anche “ matematicamente” ineccepibile ma il ta-
glio dei servizi, in una realtà come quella molisana, può
avere conseguenze devastanti che possono arrivare fino alla
vera e propria negazione del diritto alla giustizia.Il governo
dei “riformatori ad ogni costo” sembra procedere come se le
innovazioni tecnologiche che dovrebbero compensare il
venir meno delle sedi fisiche dei servizi fossero già attive e
rodate da diversi anni. Invece si procede ponendo il carro
davanti i buoi, tagliando i servizi senza tener conto delle di-
stanze e dei relativi tempi di percorrenza necessari ai citta-
dini per poter fruire degli stessi.
Viene così a crearsi una evidente disparità di accesso ai
servizi pubblici tra chi vive in aree densamente popolate e
chi invece vive in luoghi con una popolazione numerica-
mente più scarsa.
O dobbiamo credere che il ministro Orlando illustrerà in-
sieme alla riforma sulla “desertificazione dei servizi giudi-
ziari” anche il brevetto e la prossima messa in opera del
“teletrasporto renziano” fulgido esempio di risparmio ed effi-
cienza della futura Italia dalle “magnifiche sorti intergalatti-
che”. Il problema, secondo me, è anche metodologicamente
mal posto dall’attuale governo sotto l’aspetto organizzativo
istituzionale. In vero, prima di procedere alla c.d. “raziona-
lizzazione” ( o meglio sarebbe dire disintegrazione) dei ser-
vizi pubblici, si dovrebbe eventualmente riorganizzare tutto il
territorio statale in nuovi aggregati territoriali efficienti e solo
dopo prevedere i relativi servizi ( giudiziari, ospedalieri, uni-
versitari ecc..).
Sentite però le lacunose e per lo più fumose dichiarazioni
dei nostri (legali !) rappresentanti locali e nazionali, do-
vremmo comunque ringraziarli almeno da un punto di vista
dogmatico.Sarà anche grazie alla loro cieca sottomissione
che il nuovo titolo V della nostra Costituzione conterrà l’isti-
tuzione di un nuovo tipo di ente territoriale.Il Molise sarà “or-
gogliosamente” la prima regione a “Statuto ridotto”.
L’intervento
Il taglio dei servizi di Giustizia in Molisepuò avere conseguenze devastanti
La gestione dei fondi europei 2007/2013 e la programmazione dei fondi 2014/2020 dimostrano la scarsa capacità a spendere e a investire
Molise: regione al bocchettone della bombola d’ossigeno che siprende il lusso di traccheggiare sulle spese d’investimento
Un decreto ingiuntivo probabilmente metterà fine al rapporto tra la Regione Molise e Trenitalia. “Sarebbe
ora”, è il caso di aggiungere. Lo lascia intuire l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni in una breve
nota a commento, appunto, della decisione di Trenitalia di affidarsi alla giustizia per vedersi pagati gli emolumenti
arretrati (anno 2013 e primo trimestre 2014). Eppure, come racconta Nagni nella nota a commento, sul
punto, le parti si erano accordate nel corso del Comitato di gestione riunito il 6 giugno scorso, convenendo
che la Regione avrebbe versato 10 milioni a breve e il saldo entro la fine dell’anno in corso, mentre per il 2014
avrebbe presentato a stretto giro di posta, “un adeguato piano di pagamento del corrispettivo dei servizi resi”.
Che Nagni abbia preso cappello e minacci di ripensare se sia il caso o meno di rinnovare il contratto in sca-
denza a dicembre per i prossimi tre anni, appare più che giustificato. In fondo la Regione è un ente che un mi-
nimo di rispetto e di credibilità se lo meriti, nonostante, come abbiamo appreso, sia un cattivo pagatore. Ma
è altrettanto vero che Trenitalia, stando alla centinaia di proteste che ogni anno si accumulano sul tavolo re-
gionale per le carenze che presentano le carrozze, per i ritardi con cui spesso si viaggia, per i guasti alle mac-
chine, sia una erogatrice di servizi chiaramente insufficiente e inadeguata a soddisfare le esigenze di mobilità
su rotaia dei molisani.
Ora capiamo anche perché poi la Regione non abbia mai applicato a carico di Trenitalia alcuna sanzione di
fronte all’evidenza delle proteste e delle denunce da parte dei viaggiatori. Essa per prima era inadempiente.
Una volta venute a galla le rispettive magagne, appare logico, anzi doveroso, che la Regione si ponga il problema
se continuare il rapporto con la società che per farsi pagare è ricorsa all’intervento del giudice, oppure alla
scadenza contrattuale (dicembre 2014) voltare pagina. Cioè assegnare il servizio con apposita procedura di
evidenza pubblica, sperando in meglio.
329 agosto 2014
TAagliolto
di Massimo Dalla Torre
Mentre in Italia, Molise compreso, aumenta la
moda delle docce gelate che non sono seguite da
donazioni a favore della ricerca sulla SLA, negli ospe-
dali regionali, la gente continua ad affollare le sale di
attesa dei pronto soccorso. Situazione assurda per-
ché, chi ha la disavventura di dover ricorrere alle
cure di prima necessità, deve attendere anche cinque
ore se non addirittura giornate intere, è accaduto
l’altro ieri al nosocomio Cardarelli, per essere preso
in carico dalla struttura sanitaria che dovrebbe, ma
non può, assicurare efficienza e immediatezza nei
soccorsi.
Questo in estrema sintesi la cronaca di un pome-
riggio passato in attesa di avere assistenza e di con-
seguenza la diagnosi e la cura dell’abbisogna. Un
qualcosa che lascia esterrefatti e sconcertati, perché
denota, ancora una volta, di come il sistema sanitario
regionale, è in completo stato di abbandono, senza
che nessuno metta la parola fine alla debacle che au-
menta a dismisura. Un dissesto che è palese quando
si varca la porta d’ingresso della prima emergenza
che, nell’assurdità della questione, è ridotta a un
luogo di “parcheggio umano” mentre le ambulanze
fanno la spola come ci si trovasse ai varchi d’ingresso
delle autostrade, almeno quelle sono efficienti, forse!
Un dissesto causato dalle continue “rapine” che
quotidianamente mettono a rischio il sistema ospe-
daliero, leggasi tagli al personale, ai posti letto, alle
strutture e ai materiali. Tagli cui si aggiungono altri
problemi che non depongono assolutamente a fa-
vore di chi dovrebbe essere garante per la salute del
cittadino. Il quale, per tornare al caso di specie, è ab-
bandonato a se stesso e solo nel caso in cui “cono-
sce” riesce ad ottenere quello che è un suo diritto.
Un diritto che a quanto pare ha assunto i connotati
di una “roulette” basato su codici rossi, gialli, verdi e
bianchi, ritenuti, a noi non sembra, la soluzione allo
“smaltimento”, ci scusiamo la crudezza della parola,
di chi è in fila pur di vedere soddisfatte le aspettative
che si pagano a caro prezzo. Un prezzo che, e i fatti
sono alquanto palesi, costringe più delle volte a ri-
nunciare se non addirittura a farsi carico di viaggi
oltre regione, anche se la situazione extra confini
non è certamente più rosea. Un prezzo che è esoso
e mostra come è assolutamente insufficiente, anzi
nullo. Un prezzo che ricade pesantemente sulla col-
lettività che assiste inerme al dissolvimento di un
qualcosa di primaria importanza.
Un prezzo che ha due facce della stessa medaglia,
come il Giano bifronte: il primo le continue combine
tra chi gestisce il potere e chi è portatore d’interessi
privati, che apportano benefici unicamente a pochi e
a chi ha un portafoglio a mantice e di conseguenza
può permettersi le migliori cure, i migliori medici e
la migliore assistenza; il secondo l’estenuante attesa
su una barella o su una sedia, in sale di aspetto schiavi
del freddo o del caldo condizioni che non favori-
scono assolutamente il paziente. Un prezzo che pe-
nalizza gli stessi operatori della sanità e questo non
è assolutamente accettabile, che quotidianamente
denunciano carenze e quant’altro necessita affinché
il tutto possa funzionare senza alcun disagio per la
collettività.
Un prezzo che, visto i risultati, non ci sentiamo più
di pagare più perché, mentre le liste di attesa si allun-
gano a dismisura, c’è chi gioca con i nostri destini.
Personaggi più o meno noti che perdono tempo a
sedere dietro tavoli di concertazione che procrasti-
nano l’agonia della sanità.
Personaggi che danno il contentino alla collettività
promuovendo dibattiti o riunioni d’urgenza di orga-
nismi politici, pur sapendo che allontanano ancora di
più i tempi di risoluzione.
Un qualcosa che, se le cose non cambiano veloce-
mente, causerà ancora di più lo stato di “coma de
passe”. Condizione che i Molisani non merita perché
quando si tratta di sanità non esistono né corsie pre-
ferenziali né scale cromatiche che valutano lo stato
delle patologie.
Pronto soccorso: primo girone dell’inferno sanità
L’intervento
Il rapporto contrattuale tra la Regione Molise e Trenitalia a rischio rottura
Un decreto ingiuntivo per dirsi
ADDIO
CAMPOBASSO. Dopo le ripetute sollecita-
zioni formali e informali dell’Assessore Regio-
nale all’Istruzione, Michele Petraroia, che si è
mosso di concerto con la IX Commissione Na-
zionale e con la Conferenza Stato – Regioni, si
è sbloccata positivamente la vicenda dell’immis-
sione in ruolo di n. 620 dirigenti scolastici in Ita-
lia.
A partire dal 1° settembre, in Molise entre-
ranno in servizio n. 11 dirigenti scolastici vincitori
di concorso che aggiungendosi ai n. 40 dirigenti
di ruolo già in servizio, consentiranno, per la
prima volta dopo tanti anni, alla scuola molisana
di disporre di n. 51 dirigenti titolari diretti su n.
54 autonomie scolastiche con sommi benefici
per l’attività didattica e per le ricadute organizza-
tive in termini di qualità, efficienza e gestione.
Grazie ad un percorso avviatosi nel giugno
2014 presso l’Assessorato all’Istruzione è stato
possibile dotare il Molise di un nuovo Piano di
Dimensionamento Regionale che ha strutturato
in 54 il numero delle istituzioni scolastiche al
posto delle n. 82 del passato. In termini pratici
per il 2013-2014 su n. 82 autonomie se ne con-
tavano solo n. 40 con dirigenti titolari nel mentre,
altri n. 42 erano gestite da reggenti con le intui-
bili difficoltà operative, disfunzioni e penalizza-
zioni per gli studenti.
Dal 1° settembre 2014, sul territorio ci sa-
ranno n. 11 dirigenti scolastici aggiuntivi, smen-
tendo le voci allarmanti degli ultimi giorni, la
scuola molisana fa un passo avanti e si pone
nella condizione di affrontare la altre criticità con
maggiore possibilità di superarle.
Resta il tema della nomina dei dirigenti del’Uf-
ficio Scolastico Regionale e quello della sotto-
dotazione organica su cui bisognerà continuare
ad impegnarsi, ma il nuovo anno scolastico
parte con il piede giusto.
CAMPOBASSO. La materia delle opere pubbliche è stata in-
teressata negli ultimi anni da profonde e radicali modificazioni,
sia a livello comunitario che a livello nazionale, che hanno de-
terminato una totale innovazione della disciplina di settore. Da
qui, ora, la necessità di un'organica proposta di legge in materia
anche in Molise. a sollecitarlo erano state, nei mesi passati,
anche le associazioni di categoria per restituire vitalità al set-
tore.
Numerosi sono stati infatti gli interventi normativi attraverso i
quali si è operato il ridisegno delle procedure finalizzate all’af-
fidamento degli appalti pubblici, onde consentire di operare
nell’ambito di regole certe, trasparenti e garanti dell’effettiva
concorrenza fra imprese. L’attuazione dell’articolo 117 della Co-
stituzione rappresenta un’occasione notevole per definire un
quadro normativo regionale esaustivo e coerente con le diret-
tive comunitarie, con le norme costituzionali e con quelle della
legislazione statale che continuano ad essere applicabili.
Dal punto di vista della tecnica normativa, oggi, l’intendimento
sarebbe quello di organizzare l’ordinamento normativo regio-
nale in materia, analogamente a quanto avviene in sede nazio-
nale, mediante una legge che enunci principi e che rinvii a di-
sposizioni regolamentari per il completamento della disciplina.
In termini generali, pertanto, l’obiettivo cui dovrebbe tendere
la legge regionale sui lavori pubblici è quello di creare un qua-
dro normativo di riferimento stabile, definito e completo, nel ri-
spetto delle peculiarità proprie delle Regioni e nell’ottica di un
auspicabile contesto di maggior autonomia e responsabilità
degli enti locali e della valorizzazione e della crescita di tutti gli
attori, pubblici e privati, coinvolti nel processo di realizzazione
di un’opera pubblica.
Parallelamente a questo, l’obiettivo più rilevante che una
nuova legge dovrebbe prefiggersi è quella di conseguire una
più rapida conclusione delle opere attraverso forme di sempli-
ficazione e snellimento procedurale, che si rendono necessarie
in quanto alcune procedure appaiono troppo onerose quando
sono riferite alla maggior parte dei lavori che vengono realizzati
dagli enti locali e che sono di entità tale da non giustificare, in
termini di costi-benefici, l’attivazione di tutti gli adempimenti at-
tualmente previsti dalla disciplina statale.
Tali forme di snellimento e semplificazione passano attra-
verso la previsione di un sistema di programmazione delle
opere più flessibile di quello sancito dalla legge 109/94, di pro-
cedure di affidamento semplificate per le attività tecniche ed i la-
vori di minore importo, di semplificazione delle forme
contrattuali, della conferenza di servizi per la valutazione dei
progetti in un unico momento da parte di tutti i soggetti che de-
vono esprimersi a riguardo, di procedure contributive meno ri-
gide di quelle attualmente in vigore e di tutte le altre che
dovranno esser più puntualmente definite nella relazione ai sin-
goli articoli della proposta.
429 agosto 2014
TAagliolto
Da anni le associazioni chiedono una normativa in materia
CAMPOBASSO. L’Assessorato Regionale
al Lavoro prende atto positivamente del
buon esito delle sollecitazioni formali e infor-
mali che hanno indotto la Direzione Gene-
rale del Ministero a convocare per domani a
Roma le parti per trattare la Vertenza Esat-
torie. A latere di incontri in programma oggi
l’Assessore Michele Petraroia chiederà al
Ministro Poletti e alla sua segreteria tecnica
di seguire l’evoluzione della Vertenza per
evitare la collocazione in mobilità dei lavo-
ratori a partire dal 1 settembre. Il Vice-Pre-
sidente della Giunta anticiperà la proposta
di far ricorso agli ulteriori 3 mesi di cassa in
deroga previsti dal Decreto Ministeriale sugli
ammortizzatori sociali in deroga del 4 agosto
2014. Bisogna superare le resistenze e ado-
perarsi per utilizzare una norma nazionale
che tutela i lavoratori senza arrecare alcun
danno all’azienda o a terzi.
Domani la Regione Molise sarà presente
al tavolo vertenziale e seguirà il confronto
con l”auspicio che prevalga il senso di re-
sponsabilità da parte di tutti i soggetti coin-
volti.
Esattorie, il tavolo a RomaLe parti discuteranno con il ministro per cercare di evitare la mobilità del personale
Scuola, 11 nuovi dirigenti
Edilizia, regione senza una legge
Si è sbloccata la vicenda dell'immissione in ruolo dei funzionari
Hanno avuto il loro momento di gloria. Peccato sia stata effimero.
Ma, per le intenzioni e la volontà espresse, e per la determinazione
fatta trasparire nella circostanza, avrebbero meritato sorte migliore.
Quantomeno un seguito tangibile. La sortita infatti era parsa seria e
convinta. Chiedevano “largo ai giovani” in politica, un rinnovamento
in grado di corrispondere all’urgenza di nuove energie da mettere in
campo in prossimità delle primarie per scegliere il candidato sindaco
della coalizione di centrosinistra a Campobasso.
Si conclude oggi la campagna di scavi a Monte Vairano, a un tiro di
schioppo da Campobasso che di questa realtà progressivamente rile-
vante e importante sotto il profilo della documentazione storica re-
lativa agli abitati di età sannitica conosce poco niente, e poco niente
gli muove la curiosità. Non solo il capoluogo appare distratto, quanto,
purtroppo gli altri enti territoriali tra cui spicca al solito l’alterigia
degli amministratori regionali che ad un esame di cultura generale
probabilmente s’impappinerebbero. Almeno questo supponiamo del
presidente del consiglio Vincenzo Niro e dei delegati alla cultura, Do-
menico Ioffredi, e al turismo, Domenico Di Nunzio, stando alle loro
precedenti performance rese nelle circostanze e nelle occasioni dove
era d’uopo mostrare spessore culturale, oggi presenti alla cerimonia
con il rettore dell’Università del Molise, Palmieri, i sindaci di Baranello,
Busso e Campobasso, il commissario della Comunità montana Molise
Centrale e i responsabili del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’Università e il Consiglio Nazionale delle Ricerche sono i pilastri su
cui poggia l’opera di scavo condotta con grande acume e passione da
Gianfranco De Benedittis con un gruppo di studenti del corso di lau-
rea in beni culturali e da studenti dell’università olandese di Leiden .
Tant’è.
Oggi comunque di Monte Vairano verranno date informazioni, no-
tazioni e documentazioni che ne rivelano il valore storico-documen-
tale e la possibilità che gli scavi si amplino in tutta la loro dimensione.
Se accadrà, sarà un premio alla determinazione del professore De Be-
nedittis e alla volontà di coloro che sono impegnati nella valorizza-
zione dei siti e dei reperti archeologici che dicono inconfutabilmente
della storia di questa terra, del grande interesse che muove nel novero
degli studiosi di tutto il mondo e delle persone colte, e di quant’altro
ancora c’è da scoprire e da valorizzare. L’area archeologica di Monte
Vairano interessa tre ambiti comunali: Baranello, Busso e Campobasso.
Siano almeno i tre sindaci gli alfieri di una iniziativa politico-program-
matica nei confronti della Regione Molise che riesca a spingerla a dare
sostegno a ciò che meritoriamente stanno facendo l’Università del
Molise e il Consiglio Nazionale delle ricerche. Gli ultimi scavi ultimi
hanno portato alla luce in maniera ancor più netta la struttura viaria
dell’insediamento e ciò consentirà di offrire un ulteriore e rilevante
apporto alla conoscenza dell’urbanistica degli insediamenti italici. Un
campo d’indagine, questo, molto ancora da indagare e da portare alla
luce con la felice concomitanza che un pezzo di Molise sia tra le emer-
genze più significative.
Dovrebbe essere sufficiente questa condizione a decretare l’impe-
rativo di una sinergia istituzionale e territoriale tale da dare impulso
agli scavi con l’aiuto di moderni sistemi di rilevazione fotogrammetrici
(a Monte Vairano sono utilizzati, infatti, droni multi rotore, capaci di
fornire indicazioni ancor più precise di quelle disponibili). Non mar-
ginale infine, anzi molto significativa, nel corso della cerimonia odierna,
la consegna dei diplomi agli studenti che hanno preso parte allo scavo.
A margine di questa giornata dal chiaro valore e interesse culturale
e, perché no, turistico, almeno in prospettiva, dobbiamo purtroppo
prendere nota che nel giorno di Ferragosto, contravvenendo alle sol-
lecitazioni ministeriali e al comune buon senso, l’anfiteatro romano di
Larino è rimasto inaccessibile ai visitatori e ai turisti. Un vulnus al pro-
getto di rendere il territorio molisano un museo all’aperto.
DardoPeccato. Chissà dove sono e cosa fanno, cosa è rimasto di
quella volontà e di quella necessità di rinnovare. Se continuano a cre-
dere che siano le proposte a generare consenso in politica e non il
contrario.
Loro, chiedendo di prendere parte alle primarie avrebbero voluto
affermare il cambiamento e considerarsi linfa vitale nello stagno della
politica locale. Di fatto, gli è stato impedito. Sicché, soggetti peraltro
di ottima caratura intellettuale e professionale oltre che decisamente
volitivi e impegnati in questa loro rincorsa al cambio generazionale in
politica, contro il conservatorismo e il mantenimento di rendite di
posizione, sono stati impietosamente dispersi. Il rischio di creare una
frattura profonda all’interno dei partiti della coalizione, e nella coali-
zione stessa, li ha neutralizzati sul nascere.
C’è rimasta impressa però la chiarezza delle loro intenzioni e la
esplicita inequivocabile volontà di porsi ” in opposizione al leaderismo
strisciante che dispone senza confrontarsi o alla rete che demolisce senza
proporre”.
Magari fossero riusciti nell’intento. Oggi non assisteremmo, impi-
gliati nella ragnatela delle convenienze personali, della concordata
spartizione del potere, della sagra delle ipocrisie, allo spettacolo di
una classe politica che, pur di sopravvivere, non si fa scrupolo di cam-
biare colore politico, appartenenza ideologica e programmi e, per so-
vrappiù, dare lezioni di morale civica.
Chissà dove sono e cosa fanno, se hanno mantenuto la schiena
dritta o si sono piegati alle contingenze, passando da paladini del“rin-
novamento coraggioso e non procrastinabile, fondamentale per non ripetere
gli errori strategici del passato” a sostenitori più o meno espliciti di
questo o di quello tra gli improvvidi reggitori del potere.
Avevamo creduto che la pietra buttata nello stagno della politica lo-
cale avrebbe fatto sì che i cerchi concentrici raggiungessero i satrapi
delle segreterie dei partiti cui appartenevano, muovendoli dall’ina-
zione.
Nemmeno per sogno. Un’altra occasione per cambiare se n’è an-
data in fumo.
Dardo
529 agosto 2014
TAagliolto
di Alfredo Magnifico*
Ho letto dalle pagine della stampa locale le di-
chiarazioni di guerra dei mie esimi colleghi Guarra-
cino e Spina, rilasciate durante una conferenza
stampa tenutasi davanti alla sede della Regione Mo-
lise; hanno annunciato un “autunno caldo”, ma
come molti meteorologi, dimostreranno di aver
fatto un’errata previsione.
Peccato che il sottoscritto il 14 di agosto si pre-
parasse per una bella scampagnata come i restanti
50 milioni di Italiani, mentre i miei colleghi preferi-
vano il sole di Campobasso ed il lido della sede re-
gionale.
A mente fredda vorrei fare qualche semplice
considerazione sulle dichiarazioni di Guarracino e
Spina: le confederazioni CGIL-CISL-UIL, unitaria-
mente, hanno aperto una piattaforma nei confronti
della Regione ampiamente pubblicizzata e sostenuta
da tutte le categorie, tra le quali la FISASCAT-CISL
che mi onoro di rappresentare insieme al gruppo
dirigente che mi affianca.
Sul turismo, commercio e servizi, personalmente,
ho inviato piattaforme di trattativa alla Confcom-
mercio cadute nel vuoto, ma con la quale gradirei
confrontarmi per poi aprire un tavolo a livello re-
gionale; le idee e le prospettive ci sono, manca la
razionalità della realizzazione.
Il documento che i due Segretari sindacali hanno
sottoscritto e presentato, sempre nella stessa mat-
tinata, all’Assessore regionale Michele Petraroia, mi
ricorda il più noto documento “infinocchiatorio”
del Sig. Berlusconi definito “patto con gli Italiani”.
Sul commercio regionale, il competente e iperat-
tivo Assessore Scarabeo, ha aperto un Tavolo al
quale abbiamo partecipato tutti unitariamente, ma
alla fine della fiera si arriva sempre a porre il tema
della chiusura domenicale, come se fosse la Panacea
di tutti i Mali del Molise.
Guarracino a Spina dimenticano o non sanno che
certi argomenti travalicano l’interesse regionale e
diventano di competenza nazionale e che la loro
battaglia rischia di diventare una nenia senza senso.
Il rischio è quello di danneggiare quelle aziende che
sopravvivono attaccate alla canna dell’ossigeno, con
una Pubblica amministrazione che le soffoca a causa
dei ritardi nei pagamenti delle fatture, con la com-
plicità di un sistema finanziario che ha chiuso i ru-
binetti dello sconto delle fatture e tante società
sono costrette a chiudere i battenti.
Le vertenze, come quelle della Molise Dati, Esat-
torie, Molise Security, quest’ultima risolta grazie
all’accordo tra azienda e il sottoscritto, che ha sal-
vaguardato la stragrande maggioranza dei dipen-
denti assunti successivamente dalla Aldo Tarricone
Security.
La risoluzione di quest’ultima vertenza, seguita
con attenzione, ha evitato di riportare i lavoratori
sul lastrico e seguendo le sorti della società con la
curatela giudiziaria, lentamente si sta riportando alla
normalità il pagamento delle retribuzioni dei lavo-
ratori.
L’Istituto Aquila Vigilanza, nel quale su oltre cin-
quanta dipendenti solo una decina di persone
hanno seguito l’invito alla lotta dei colleghi, è vero
che fa registrare ritardi nel pagamento delle spet-
tanze, ma è anche vero che accusa mesi di ritardo
da parte della Pubblica Amministrazione nel paga-
mento delle Fatture.
Sul mancato rispetto del contratto collettivo di
lavoro della Vigilanza Privata, il Compagno Guarra-
cino dovrebbe dirci a quale CCNL si riferisca, visto
che la sua organizzazione si è defilata dal tavolo e
non ha mai firmato il suddetto contratto .
I due esimi colleghi, segretari sindacali, che
hanno puntato il dito contro le gare di appalto “sca-
dute ormai da anni e che causano situazioni incre-
sciose, come accade nella mensa ospedaliera gestita
dalle società All foods e Centro”, dovrebbero sa-
pere che il problema è a monte a causa dei tagli alla
sanità dovuti alla Spending Review .
La mia non vuole essere una difesa delle aziende
ma ho il terrore che si stia assistendo al gioco dei
ragazzini che lanciano le pietre dal monte innevato
e che le stesse si possano trasformare in una va-
langa devastatrice come è successo nel passato in
Molise.
*Seg.Gen.Agg. Abruzzo-Molise
Commercio e servizi, stop alle strumentalizzazioniL'intervento
Gli scavi di Monte Vairano meritano risorse e attenzione
Si conclude oggi la campagna di scavi. Verranno presentatati i risultati scientifici
e premiati gli studenti che hanno preso parte ai lavori guidati da Gianfranco De Benedittis
Messaggi subliminali al presidente del consiglio regionale Vincenzo Niro
e ai consiglieri con delega alla cultura e al turismo Ioffredi e Di Nunzio
Inizia questa sera alle 20 e prose-
gue domani sera fino a notte fonda
la prima edizione di “B.P.M. love fe-
stival. La manifestazione, proposta
all’amministrazione dall’associa-
zione culturale Costruttore di Eventi,
prevede “l’esibizione di una vasta
gamma di dj, nazionali ed internazio-
nali, particolarmente di tendenza in
questo periodo, la manifestazione,
unica in Italia per il suo genere, ha
l’obiettivo di richiamare un pubblico
non solamente locale ma anche re-
gionale ed interregionale”
L’amministrazione ha deciso di ac-
cettare la proposta perché, a causa
della mancanza di risorse residue
sul bilancio provvisorio, non è stato
possibile organizzare un’adeguata
programmazione di eventi per il pe-
riodo estivo e quindi la manifesta-
zione di questa sera e domani andrà
a colmare un vuoto con una propo-
sta di “divertimento” in grado di ri-
chiamare i giovani e di rivitalizzare il
centro cittadino in un periodo
“morto”. L’amministrazione ritiene
che l'iniziativa possa risultare utile
anche alla promozione del territorio,
con possibili ricadute positive in ter-
mini di flussi turistici verso il capo-
luogo. Considerando la “delicatezza”
dell’area la Giunta ne ha concesso
l’utilizzo in via del tutto eccezionale
stabilendo che in futuro la conces-
sione sarà più rigida e regolamentata
in maniera più dettagliata stabilendo
periodi, finalità, criteri e modalità.
E’ di 800 euro il contributo che il Comune mette a disposizione per la
festa di San Giovannello in programma da oggi a domenica. Tra gli
obiettivi fondamentali dell’amministrazione comunale c’è, infatti l’inten-
sificazione della presenza del Comune tra i cittadini attraverso mani-
festazioni teatrali e musicali, mostre pittoriche, fotografiche e altre
iniziative che siano allo stesso tempo di aggregazione sociale e di
educazione culturale. L’amministrazione, inoltre, intende non solo
rendere vivibile e visibile la città, ma mira anche a far scoprire, sia ai
cittadini campobassani sia ai turisti, le periferie, le contrade e quei luo-
ghi, ad alta intensità abitativa, fuori dal perimetro del centro abitato, vi-
tali e ricchi di umanità. L’amministrazione ha deciso quindi di offrire un
contributo di 800 euro all’associazione San Giovannello per la realizza-
zione della festa di San Giovannello che si terrà oggi, domani e dome-
nica 31 agosto. L’ iniziativa mira a coinvolgere non solo per gli abitanti
di San Giovannello, uno dei quartieri più popolosi del capoluogo ma
tutti i cittadini ed turisti presenti a Campobasso nel periodo estivo.
829 agosto 2014 Campobasso
Oggi e domani la manifestazione nel rettangolo di gioco
Periodo “morto”, l’amministrazione accende l’ex Romagnoli con “B.P.M. love festival”
Si è svolta ieri mattina, presso la
Caserma “M.O.V.M. E. Frate” di
Campobasso, sede del Comando
Legione Carabinieri “Molise” e
della Scuola Allievi Carabinieri,
alla presenza del Comandante In-
terregionale “Ogaden”, Gen. C.A.
Franco Mottola, la cerimonia di
cambio del Comandante della Le-
gione.
Il Col. t.SFP Vito Paparella è su-
bentrato al Gen. B. Giovanni Pietro
Barbano che ha lasciato il co-
mando della Legione dopo quasi
due anni di intensa attività svolta
sul territorio molisano.
In piazza d’armi, alla presenza
dei Reparti schierati, dei militari
della Legione e di una rappresen-
tanza dell’Arma in congedo, il Ge-
nerale Mottola ha rivolto al
Generale Barbano, destinato quale
Comandante del Centro Nazionale
Amministrativo di Chieti, un ringra-
ziamento per l’ottimo lavoro svolto.
Al Colonnello Paparella, prove-
niente dall’Istituto di Alti Studi per
la Difesa di Roma dopo aver rico-
perto l’incarico di Capo di Stato
Maggiore del Comando Interregio-
nale “Vittorio Veneto” in Padova,
ha invece indirizzato i migliori au-
spici per il nuovo e prestigioso in-
carico.
Cambio al comando della legione carabinieri, Paparella subentra a Barbano
Festa di San Giovannello,il Comune partecipa
con 800 euro
La commissione “Statuto e Regolamenti”del
Comune di Campobasso, sin dal suo insedia-
mento, sta lavorando ad una riforma del rego-
lamento delle Commissioni Consiliari
Permanenti, finalizzata, in via prioritaria, alla ri-
duzione del numero delle stesse commissioni
dalle attuali 12 a 9, una proposta in linea di
principio condivisibile anche per il Movimento
5 stelle, purché non intesa come mera opera-
zione di facciata senza una conseguente e
reale riduzione dei costi per l’amministrazione
e l’ ottimizzazione della produttività delle com-
missioni. Al riguardo, il gruppo consiliare M5S
non ha ritenuto di approvare la riduzione a
nove commissioni, comunque approvata a
larga maggioranza, avanzando, con spirito co-
struttivo e partecipativo, una serie di proposte
ad integrazione della riforma, finalizzate ad
elevare il livello qualitativo dei lavori di commis-
sione oltre che alla razionalizzazione dei costi.
Nella scorsa seduta del 26 agosto, dopo
ampia discussione, si è arrivati alla votazione di
dette proposte con l’esito di seguito illustrato:
• 1^ proposta: convocazione commissioni
con intervallo minimo di due ore una dall’altra,
per consentire una durata significativa dei la-
vori e poter discutere degli argomenti all’ordine
del giorno senza dover essere costretti ad inter-
rompere i lavori per l’incalzare di eventuali
altre commissioni convocate appena 60 minuti
dopo (che si riducono a 45 nel frequente caso
di inizio in 2^ convocazione), e riconvocare
quindi una nuova seduta (con raddoppio dei
costi) : bocciata all’unanimità, tranne il M5S;
• 2^ proposta: riduzione a 7 del numero dei
membri della commissione, in coerenza con la
riduzione del numero dei consiglieri comunali
e del numero delle stesse commissioni che a
breve sarà ridotto da 12 a 9: bocciata all’una-
nimità, tranne M5S;
• 3^ proposta: corresponsione del gettone di
presenza solo a chi presenzia per almeno 2/3
della durata della commissione, per contrastare
il malcostume, purtroppo abbastanza diffuso,
di consiglieri che presenziano solo per pochi
minuti alla commissione, guadagnando il get-
tone di presenza alla pari degli altri colleghi
che invece partecipano ai lavori per l’intera du-
rata della commissione: bocciata all’unanimità,
tranne M5S;
• 4^ proposta: possibilità di ripresa audio
video dei lavori delle commissioni con webcam,
per consentire la massima trasparenza e pos-
sibilità di partecipazione ed accesso da parte
dei cittadini: bocciata all’unanimità, tranne
M5S;
• 5^ proposta: pubblicazione sul sito dei ver-
bali dei lavori, comprensivi dei fogli presenza :
approvata con un solo voto contrario. Ovvia-
mente, l’esito della votazione, che ha palese-
mente giustificato la nostra contrarietà alla
riduzione “farlocca” del numero delle commis-
sioni, non ha sorpreso gli attivisti del movi-
mento, stante la chiara volontà, se non un vero
e proprio accordo tacito tra partiti e movimenti
di qualunque estrazione, di non voler “imbri-
gliare” o vincolare da norme scritte, le elasti-
cissime modalità di partecipazione alle
commissioni da parte dei consiglieri comunali.
E’ opportuno precisare che l’attribuzione del
gettone di presenza rappresenta l’unico stru-
mento di retribuzione per i consiglieri comunali
che, qualora partecipino ad almeno 23 com-
missioni/consigli (numero massimo di gettoni
attribuibili), potranno percepire al massimo
7/800 euro (siamo in attesa di conoscere le
cifre precise quando arriverà il primo cedolino).
Dopo due mesi di esperienza e lavoro nel-
l’ambito del Consiglio Comunale, possiamo se-
renamente affermare che trattasi di cifre
assolutamente congrue per l’espletamento dei
doveri nelle sedute di consiglio e commissioni,
nonchè delle relative attività propedeutiche e di
studio, spesso effettuate dai consiglieri sacrifi-
cando gran parte del tempo personale, al di là
di quello trascorso a palazzo San Giorgio. Ciò
non può però giustificare la consuetudine di
“apparizioni lampo” sia in consiglio che in com-
missione, che danno luogo, per la sola apposi-
zione di una firma, alla corresponsione
dell’intero gettone di presenza.
La ferma volontà del Movimento 5 Stelle è,
quindi, esclusivamente quella di contrastare
consuetudini immorali che purtroppo avven-
gono e che sono facilmente riscontrabili dalla
visione dei fogli firma delle sedute di commis-
sione, di cui abbiamo chiesto ed ottenuto la
possibilità di pubblicazione.
Adesso si dirà che questa maggioranza ha
voluto la riduzione del numero delle commis-
sioni, un provvedimento che allo stato dei fatti
non cambia assolutamente nulla in termini di
costi per l’amministrazione, poiché meno com-
missioni equivalgono a più sedute.
L’adozione delle nostre proposte avrebbe in-
vece comportato un indubbio innalzamento
della qualità dei lavori e posto un freno ad abi-
tudini di basso profilo evidentemente dure a
morire ed a cui difficilmente si vuole rinunciare.
Che dire inoltre dello strano fenomeno che
si manifesta in prossimità della fine del mese,
quando oramai molti membri hanno già rag-
giunto il massimo delle partecipazioni retribui-
bili? Abbiamo infatti riscontrato che il numero
dei partecipanti alle commissioni in questo pe-
riodo si affievolisce notevolmente, diversamente
di quelle di inizio mese, evidentemente più “af-
follate”, a conferma che lo strumento delle
commissioni consiliari, potenzialmente il “mo-
tore” dell’intera macchina amministrativa e
“braccio operativo” della massima espressione
civica cittadina, rappresenta per molti un mero
“gettonificio” per arrotondare lo stipendio men-
sile.
Si è spento, dopo una grave
malattia, Giuseppe Ruggiero
padre adorabile della nostra col-
lega, Giovanna Ruggiero. Di lui
se ne ricordano le doti di affabi-
lità e signorilità. Sempre pronto
ad impegnarsi sulle tematiche
sociali, politiche e sportive, è
stato consigliere comunale del
suo paese, Toro, cercando di
dare sempre il proprio contributo
alla crescita della comunità.
Come se ne ricorda la sua vici-
nanza alla squadra dell'Hermes
Toro anche in qualità di diri-
gente. Era dipendente dell'Inps
dove lascia un vuoto incolmabile
per la professionalità, la cordia-
lità e la vicinanza agli utenti
nella compilazione di moduli o
nel dare notizie. La malattia non
gli ha permesso di potere go-
dere fino in fondo degli adorati
nipoti Samuele e Alessandro
che gli hanno reso meno pesanti
le ultime sue giornate. In questo
momento siamo vicini alla nostra
Giovanna, alle sorelle Barbara e
Stefania, alla mamma Anna e a
tutta la famiglia Ruggiero.
I modi di fare della maggioranza indispettiscono i
consiglieri comunali di Polo Civico, Democrazia
Popolare, Città Amica e Campobasso Nuova . In
particolare a finire nel mirino degli esponenti di op-
posizione è l’assessore alla Cultura Emma de
Capoa. “Si manifestano ripetuti episodi di inade-
guatezza dell'attuale maggioranza di centrosini-
stra al Comune di Campobasso derivanti da
un'evidente scarsa conoscenza delle dinamiche
amministrative, condita da una buona dose di au-
toritarismo ingiustificato che sfocia nella prepo-
tenza. Quanto accaduto ieri mattina in sede di
Commissione Cultura è di una gravità estrema:
sono state negate informazioni sui contenuti di al-
cune delibere di Giunta, nonostante la disponibilità
dimostrata dall'opposizione a lavorare nell'ur-
genza con l'obiettivo di ben operare. Assurdo, poi,
l'atteggiamento dell'assessore competente che ha
testualmente affermato di non sapere se poter in-
formare i consiglieri circa il contenuto delle deli-
bere in questione, per assurdo approvate sotto
pressione della Regione Molise, come dallo
stesso assessore rivelato. Nonostante l'abban-
dono dei lavori, a nostro avviso giustificato, di al-
cuni consiglieri di maggioranza, altri esponenti
della stessa hanno addirittura preteso che argo-
menti importanti su questioni imminenti non do-
vessero essere discussi perché non inseriti
all'ordine del giorno. Eravamo consapevoli della
totale inadeguatezza della coalizione di centrosi-
nistra a governare la nostra città: episodi come
questi confermano che siamo stati, purtroppo, fa-
cili profeti.
929 agosto 2014Campobasso
LUTTO
Palazzo San Giorgio, i pentastellati puntano il dito contro la riduzione farlocca del numero delle commissioni
Assessore de Capoa nel “mirino” del Polo civico
ISERNIA. Tavolo tecnico venerdì 29
agosto 2014, presso la sala gialla della
provincia, con la partecipazione del-
l’assessore regionale alle attività pro-
duttive Massimiliano Scarabeo e
l’Amministratore dell’azienda Missardi
Massimo Calugi. Per intercettare e sti-
molare l’attuale maggiore propensione
a produrre in Italia, emersa in una re-
cente indagine realizzata dal Gruppo
di ricerca “Uni-Club MoRe Back-sho-
ring” (composto da ricercatori delle
Università di Catania, l’Aquila, Udine,
Bologna, Modena e Reggio Emilia),
l’associazione Euridit, l’Università degli
Studi di l’Aquila, l’Ordine dei Dottori
Commercialisti di Isernia e la rete di
imprese “100% made in Italy”, hanno
sottoscritto un protocollo d’intesa che
ha l’obiettivo di curare, coordinare ed
accompagnare lo sviluppo di nuove
iniziative imprenditoriali che, valoriz-
zando le competenze professionali e
manifatturiere presenti nel nostro terri-
torio, favoriscano uno “sviluppo distret-
tuale” del settore moda nell’area
“Molise – Sannio”. In questo contesto
l’adesione dell’azienda Missardi spa ri-
veste una particolare importanza in
quanto essa rappresenta una realtà
industriale leader a livello internazio-
nale nel settore moda e accessori
Uomo-Donna e dispone di una strut-
tura con un moderno Know-how tec-
nico e modellistico costruito e affinato
negli anni. In piena sintonia con il pro-
getto “100% made in Italy”, l’azienda
Missardi spa considera il “made in
Italy” una scelta irrinunciabile in consi-
derazione delle capacità e del talento
che caratterizzano le nostre mae-
stranze. La presenza dell’amministra-
tore, nonché fondatore, Massimo
Calugi segnala l’interesse all’iniziativa
e manifesta il concreto interesse ad
avviare una iniziativa imprenditoriale
nella nostra regione che, avvalendosi
del qualificato partenariato Istituzio-
nale e Scientifico coinvolto nell’inizia-
tiva, saprà proporsi come “esperienza
pilota” in ambito nazionale per ciò che
concerne le politiche di “reindustrializ-
zazione/rilancio del settore manifattu-
riero” le quali rappresentano
attualmente il principale obiettivo delle
politiche nazionali ed europee per ri-
lanciare la crescita economica e l’oc-
cupazione.
1029 agosto 2014 Isernia
Maltrattamento di animali, una denuncia
Caccia al cinghiale anche vicino al Parco
ISERNIA. E’ di quattro persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, l’esito di un controllo
straordinario del territorio predisposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Isernia
nelle ultime ore. Ad agire sul territorio, i militari delle locali Stazioni e quelli del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia di Isernia. Proprio nel capoluogo pentro, è
stato denunciato un 60enne del luogo, il quale è stato identificato quale responsabile del-
l’abbandono di un cane di razza meticcia, che l’uomo ha scaraventato dalla propria au-
tovettura sulla strada statale 17. La segnalazione di un cittadino e alcune riprese di un
sistema di video sorveglianza ubicato nelle vicinanze del luogo, hanno permesso in bre-
vissimo tempo ai carabinieri di identificare il responsabile tramite il numero di targa del-
l’autovettura, di soccorrere l’animale abbandonato ed affidarlo al locale servizio
veterinario. Ora il 60enne rischia una pena fino ad un anno di arresto, così come previsto
dall’attuale normativa in tema di maltrattamenti e abbandono di animali. Pochi giorni fa
i carabinieri avevano denunciato ad Agnone un 30enne del luogo, che armato di fucile
aveva sparato e ferito gravemente un cane. Sempre ad Isernia, i militari hanno denunciato
un 46enne del posto, per violazioni alle prescrizioni della misura di prevenzione della sor-
veglianza speciale di pubblica sicurezza cui è sottoposto per reati in materia di stupe-
facenti, furto e altri reati contro la persona e il patrimonio. Ancora ad Isernia, una 49enne
del luogo, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale, in quanto rifiutava di for-
nire le proprie generalità ed inveiva contro i militari che tentavano di identificarla in
quanto, essendo in stato di ebbrezza alcolica, recava disturbo ai passanti. Infine, sempre
ad Isernia, un 40enne del posto, è stato invece denunciato per guida senza patente, in
quanto trovato alla guida di una autovettura senza aver mai conseguito il prescritto do-
cumento di guida. Il veicolo è finito sotto sequestro. Nel corso delle operazioni sono stati
istituiti anche numerosi posti di blocco lungo le arterie principali del territorio, sottoposti
ad accertamenti 95 veicoli in transito, identificate 120 persone tra conducenti e passeg-
geri e contestate 18 violazioni alle norme del codice della strada. Eseguiti anche accer-
tamenti presso una decina di esercizi pubblici per verificare le condizioni igienico-sanitarie
e il rispetto delle autorizzazioni amministrative.
ISERNIA. La II Commissione consiliare ha approvato, su proposta della Giunta re-
gionale, il Calendario e il Regolamento per la stagione venatoria 2014/15. Soddisfatto
il Presidente, Carmelo Parpiglia: “Il Calendario tiene conto del parere dell’Istituto Su-
periore per la Promozione e la Ricerca Ambientale, delle esigenze di tutela del patri-
monio faunistico molisano e delle richieste pervenute dalla federazione e dalle
associazioni di categoria. Inoltre – continua il Capogruppo dell’Italia dei Valori a Palazzo
Moffa – recepiamo alcune Delibere di Giunta, tra cui la 43/2014, per la tutela dell’orso
bruno”. Il Delegato alla Caccia Cristiano Di Pietro, sollecitato dai Sindaci di Rocchetta
al Volturno, Scapoli, Cerro al Volturno, Castel San Vincenzo, Pizzone, Colli al Volturno,
Montenero Valcocchiara e Filignano, ha presentato un emendamento che supera il
vincolo della caccia al cinghiale, nell’area contigua al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio
e Molise, esclusivamente con la girata e con un unico cane limiere. “Né la Provincia
di Campobasso né quella di Isernia – spiega Di Pietro – hanno avviato i corsi prescritti
dall’Ispra per l’abilitazione alla caccia in forma collettiva, la cosiddetta girata. Una lacuna
istituzionale che non può essere scaricata sui cacciatori. Ecco perché, anche nei ter-
ritori dei Comuni amministrati dai Sindaci che hanno sensibilizzato la Regione su que-
sta problematica, sarà possibile cacciare il cinghiale come nel resto del Molise. Si tratta
di una semplice deroga di un anno e sarà mia cura convocare, in tempi brevi, i due as-
sessori provinciali competenti affinché il problema possa essere risolto prima della
prossima stagione di caccia”. Più in dettaglio, l’annata venatoria avrà inizio il 21 settem-
bre e terminerà il 31 gennaio 2015, con la sola eccezione delle Zone di Protezione
Speciale (ZPS) dove si partirà il 1 ottobre.
POZZILLI. “Dieta Mediterranea e
sport: quando la crisi economica
minaccia uno stile di vita”, questo il
titolo del convegno promosso dalla
Fondazione Neuromed in collabo-
razione con l’A.S.D. LUISS.
L’incontro si terrà venerdì, 29
agosto 2014, a Rivisondoli (AQ),
alle ore 15:00 presso il Centro cul-
turale del paese abruzzese, in
Piazza Municipio 6. Sarà un mo-
mento di contatto importante tra la
Fondazione Neuromed e la presti-
giosa università romana, volto ad
esplorare i legami tra il mondo
della salute, lo sport e il mondo
economico, approfondendo, attra-
verso il rigore degli studi scientifici,
un tema che coinvolge il futuro
stesso della salute nel nostro
Paese. L’occasione di questo sin-
golare incontro viene dal ritiro pre-
campionato della Luiss Calcio, che
si sta svolgendo in questi giorni
proprio a Rivisondoli. Gli atleti
della LUISS, tra un allenamento e
l’altro, avranno così l’occasione di
confrontarsi con uno dei gruppi
scientifici italiani maggiormente
impegnati nello studio degli stili di
vita, e della Dieta mediterranea in
particolare, come strumento di pre-
venzione delle malattie. Alimenta-
zione e sport, quindi, ma senza
dimenticare gli aspetti economici,
così vicini proprio al mondo della
LUISS.
All’incontro di venerdì, che sarà
introdotto e moderato dal profes-
sor Giovanni de Gaetano, respon-
sabile del Dipartimento di
Epidemiologia e Prevenzione del-
l’IRCCS Neuromed, prenderanno
parte il Presidente della Fonda-
zione Neuromed, Mario Pietra-
cupa; il Presidente del Coni
Abruzzo Enzo Imbastaro; il Sin-
daco di Rivisondoli, Roberto Ciam-
paglia nonché Leo Cisotta,
Responsabile progetto Calcio
LUISS e Paolo Del Bene Direttore
Associazione Sportiva LUISS.
Il primo spunto sarà proprio sulla
crisi economica, con l’intervento
del Professor de Gaetano dal titolo
“Dieta mediterranea e stili di vita ai
tempi della crisi: una ricerca ne-
cessaria”. Successivamente il rap-
porto tra alimentazione ed attività
fisica, nonché la centralità della
Dieta mediterranea come stile di
vita sano e di prevenzione, sarà
esplorato da Licia Iacoviello, Capo
del Laboratorio di Epidemiologia
Molecolare e Nutrizionale del-
l’IRCCS Neuromed, con la rela-
zione “Alimentazione e attività
fisica: dati preliminari dello studio
MOLI-SANI”. SeguiràMarialaura
Bonaccio,ricercatrice presso il La-
boratorio di Epidemiologia Moleco-
lare e Nutrizionale, con
l’approfondimento “Costo/efficacia
dell’adesione alla Dieta Mediterra-
nea”. L’esperienza non si esaurirà
con il solo convegno, che invece
rappresenterà solo il punto di par-
tenza per la valutazione di progetti
comuni volti ad investigare i rap-
porti tra stili di vita, aspetti econo-
mici e salute.
Missardi investe in Molise,l’incontro decisivo
L'uomo armato di fucile ha sparato ad un cane, ferendolo
A sollecitare la Regione i Sindaci dei Comuni prospicienti l'area naturalistica
Importante confronto per fare il punto della situazione degli studi
Dieta mediterranea, le positività
Oggi il tavolo tecnico in Provincia per l'area moda
LARINO. La battaglia per salva-
guardare l’accesso alla giustizia è
come quello per la garanzia della
domanda di salute, parte dal terri-
torio e si deve alimentare di ade-
sioni massicce per risultare
incisiva. L’assemblea dell’ordine
degli avvocati di Larino convocata
dal presidente Antonio De Mi-
chele al quinto piano del palazzo
di giustizia ha raccolto una buona
partecipazione, nonostante alcuni
professionisti siano ancora in
ferie, vista la vacatio delle
udienze. De Michele ha ribadito
con forza i concetti espressi su-
bito dopo il Ferragosto sul rischio
drammatico di perdita dei tribunali
di Larino, Isernia e della Corte di
Appello.Un incontro concomitante
con il Consiglio regionale mono-
tematico, a cui è stata rivolta una
severa critica, poiché nella con-
vocazione non ci sarebbe traccia
della difesa dei tribunali sul terri-
torio.Quasi due ore di fervido di-
battito, con lo spettro di una
macroregionalizzazione della giu-
stizia che non solo lederebbe i
cittadini, ma rischierebbe di but-
tare fuori dal mercato anche cen-
tinaia di legali, che faticano a
reggersi vista la crisi delle libere
professioni. L’obiettivo dell’as-
semblea era anche quello di rac-
chiudere una posizione comune e
congiunta in un documento forte
da inviare alle istituzioni locali e
centrali, ma si è scelta la linea
della mobilitazione, con il coinvol-
gimento di tutti i sindaci del terri-
torio, con l’invio di centinaia di
mail con proposte al sito del Mini-
stero e manifestazioni pubbliche
di protesta.
TERMOLI. Ancora cambi in
Diocesi: la storia e l’azione di don
Claudio D’Ascenzo presso la
chiesa parrocchiale di Sant’Anto-
nio di Padova, nel centro cittadino
termolese, potrebbe vedere la
sua fine già nei prossimi giorni o,
addirittura, qualcuno ipotizza un
suo rientro in terra natìa, a Mon-
tenero di Bisaccia, proprio nel
giorno della festa patronale del
comune molisano: un qualcosa in
“grande stile” e che si concretiz-
zerebbe il 21 settembre, ricor-
renza liturgica di San Matteo
apostolo. L’indiscrezione, trape-
lata dal palazzo curiale e dallo
stesso ambiente parrocchiale,
parrebbe essere molto fondata e
si trasformerebbe in gioia a Mon-
tenero (dopo la discutibile sop-
pressione delle parrocchie e la
nascita di una sola comunità che,
dapprima affidata a don Elio Mo-
retti con don Pio di Rosario e don
Stefano Chimisso, si è vista gui-
data successivamente dal solo
padre Luciano Pescatore e poi da
don Luigi Mastrodomenico) e in
tanti dubbi a Termoli.
Nell’ambito parrocchiale, infatti,
non sarebbe chiara la sorte riser-
vata alla parrocchia di Sant’Anto-
nio di Padova; ciò perchè da un
lato don Bruno Buri potrebbe di-
ventare parroco, ma dall’altro ci
sarebbero due spettri: il primo
vede l’arrivo di un nuovo presbi-
tero alla guida della parrocchia e
il secondo (ancor più rivoluziona-
rio) vedrebbe la “cancellazione”
della parrocchia.
Ancora tante ombre, quindi, su
queste scelte, soprattutto sull’ap-
pena citata possibilità di “sop-
pressione della parrocchia” e di
un suo essere inglobata ad altra
realtà (San Timoteo in primis),
ipotesi avvalorata anche dalla
mancanza di presbiteri in diocesi.
Intanto alcuni parrocchiani ser-
rano le fila e cercano di blindare
almeno don Bruno attraverso una
raccolta firme che a breve sarà
consegnata al vescovo diocesano
Gianfranco De Luca.
Un silenzioso ma tranquillo
“giallo” del quale a breve di sicuro
si parlerà soprattutto perchè la
paventata soppressione della
parrocchia “arriderebbe” a San Ti-
moteo con don Benito Giorgetta
che, a questo punto, potrebbe ri-
trovarsi a dover gestire non solo
il cinema Oddo ma anche il
Sant’Antonio, creando così una
sorta di plurisala cittadino: una
“vera chicca” per la città.
Beh, non male come idea … in-
tanto non resta che aspettare e,
volendo tenere “i piedi a terra”
ipotizzare che ad arrivare nelle
vesti di parroco a Sant’Antonio
potrebbe essere lo stesso don
Elio Moretti …
TERMOLI. Il Comune di Termoli non ha un piano di eliminazione delle
barriere architettoniche come previsto dalla legge 41/1986. Per questo,
i consiglieri Paolo Marinucci e Daniele Paradisi presentano una mozione
per impegnare, nel termine massimo di 6 mesi, il Sindaco e l’Ammini-
strazione comunale a realizzare insieme alle associazioni interessate e
alla Consulta Comunale Permanente sui problemi delle Persone con di-
sabilità, esso venga realizzato.
Chiedono, inoltre, che il 10% dei proventi annuali derivanti dalle con-
cessioni edilizie e dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia sia de-
stinato alla realizzazione di interventi per l’eliminazione di tali barriere.
La prima domenica di ottobre di ogni anno si celebra la “Giornata nazio-
nale per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. I consiglieri Mari-
nucci e Paradisi nella mozione chiedono anche che in questa giornata il
Comune, insieme alla Consulta ed alle associazioni interessate, pro-
muova iniziative volte a sensibilizzare i cittadini su questi temi.
1129 agosto 2014Termoli
Fiat, stop ai motori
“Giustizia, è un dramma”In assemblea gli avvocati del foro di Larino in merito alla situazione in essere
TERMOLI. I due volti della crisi a Termoli, arriva la cassa integrazione per
i motori, ma non per i cambi allo stabilimento Fiat di Termoli.
L’ultima decade di settembre vedrà fermare rispettivamente per tre e due
giorni gli addetti dei propulsori 16 e 8 valvole. I primi si asterranno dal recarsi
a Rivolta del Re da lunedì 22 a mercoledì 24 e ancora da lunedì 29 a mer-
coledì primo ottobre.
Per l’otto valvole i due mercoledì saranno di rientro in fabbrica. “Anche
dopo le ferie persiste lo stato di frenata del mercato dell’auto, anche se ri-
scontriamo con favore l’assenza di cassa integrazione nei reparti cambi”, il
commento del segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo.
Cassa integrazione a settembre per i lavoratori del settore
Barriere architettoniche,Termoli fuoriI ocnsiglieri Marinucci e Paradisihanno presentato una mozione
Intanto i parrocchiani pronti alla raccolta delle firme per non far sparire la realtà ecclesiastica
Rivoluzione a Sant’Antonio: via Don Claudio e parrocchia