Post on 17-Feb-2019
ISTITUTO STATALE “AUGUSTO MONTI”P.zza Cagni, 2 – 14100 ASTI www.istitutostatalemonti.gov.it
Tel. 0141/31787 – 0141/592782 Fax. 0141538786Succursale: Via Scarampi, 20 – Tel. 0141/352017
C.F. 80005420056 E-mail ATPM01000R@istruzione.it
2° INCONTRO
• Rischi connessi agli ambienti di lavoro (parametri igienici,
microclima ed illuminazione, utilizzo delle scale, ecc.).
• Rischi fisici e infortuni (elettrico, rumore, ecc.).
RISCHI PER LA SALUTE
PARAMETRI IGIENICI
POSTAZIONE DI LAVORO
ESPOSIZIONE A RUMORE
RISCHI PER LA SICUREZZA
RISCHI STRUTTURALI (passaggi, scale, pavimenti)
RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE DA
LAVORO (scale, macchine da ufficio, etc…)
RISCHI IMPIANTISTICI (es. impianti elettrici)
Scale semplici: caratteristiche
Le scale semplici portatili devono essere costruite
con materiale
adatto alle condizioni di impiego, devono essere
sufficientemente
resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e
devono avere dimensioni appropriate al loro uso.
Esse devono inoltre essere provviste di:
1) dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità
inferiori dei due montanti;
2) ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli
alle estremità
superiori, quando sia necessario per assicurare la
stabilità della
scala.
Qualora non sia possibile vincolarle con ganci,
legature od altro, le scale vanno trattenute al
piede da altra persona.
Scale doppie: caratteristiche
Le scale doppie non devono superare
l'altezza di 5 metri e devono essere
provviste di catene di adeguata resistenza
o di altro dispositivo che impedisca
l'apertura oltre il limite prestabilito di
sicurezza.
Per garantire la stabilità della posizione di
lavoro fin sugli ultimi gradini è opportuno
che la scala termini in alto con una piccola
piattaforma e con montanti prolungati di
almeno 60-70 cm.
Le catene o i tiranti inferiori servono per
mantenere un impedimento materiale al
transito di persone sotto la scala aperta.
Rischio elettrico
Svariate sono le possibilità di rischio connesse all’utilizzo
dell’energia elettrica nelle sue varie forme :
elettrocuzione (passaggio della corrente elettrica attraverso il
corpo umano);
incendi (es. causato da un cortocircuito);
altri tipi di rischio (mancanza improvvisa dell’energia elettrica,
avviamenti intempestivi del macchinario, ecc.).
La condizione di elevato pericolo nella elettrocuzione è
direttamente proporzionale:
all’intensità di corrente attraverso il corpo umano;
durata del contatto con parti in tensione.
Qualche mA che attraversi il corpo per alcuni millisecondi
(msec) può produrre nell’uomo effetti fisiologici dannosi.
ALCUNE SEMPLICI REGOLE…
1. L’impianto elettrico può essere modificato solo da mani esperte.
Un impianto elettrico ben progettato ed eseguito è estremamente
sicuro. Mani non esperte possono agevolmente trasformarlo in
un’arma letale.
Ad esempio basta per questo scambiare all’interno di una presa il
conduttore giallo-verde con un conduttore di fase!
2. Avere paura dell’elettricità: la presenza dell’interruttore differenziale
non dà l’immortalità rispetto agli infortuni elettrici!
L’interruttore differenziale costituisce soltanto una protezione
addizionale verso i contatti diretti. Pertanto toccare un filo scoperto è
comunque rischiosissimo, anche se “abbiamo il salvavita”
infatti prima di tutto non è detto che l’interruttore differenziale installato
sia ad alta sensibilità; inoltre esso è un elemento che deve intervenire
in questo caso attivamente per salvarci, e non si hanno sufficienti
garanzie che questo accada, e accada nei tempi giusti.
3. Un caso in cui può aversi accesso a parti in tensione senza
manomissione dell’impianto: sostituzione di una lampadina
In questo caso occorre il massimo rispetto per i rischi dell’elettricità e
effettuare la
sostituzione con concentrazione, avendo la massima cura di
mantenere la distanza da parti interne in tensione
ALCUNE SEMPLICI REGOLE…
4. L’utilizzo di apparecchi elettrici nel vano doccia o vasca da bagno
è molto pericoloso
Il normatore (CEI 64-8) richiede al progettista di non installare prese in
queste aree, in modo da scoraggiare l’utente. Occorre non scavalcare
questo blocco implicito con prolunghe per portare apparecchiature
elettriche ove non consentito!
5. Verificare la funzionalità degli interruttori differenziali
periodicamente
Si raccomanda normalmente l’esecuzione di questa verifica circa una volta
al mese.
Si tratta di una verifica qualitativa e non quantitativa, ma riesce a
discernere il guasto più grave e frequente, il blocco del relè differenziale.
ALCUNE SEMPLICI REGOLE…
Evitare grovigli di fili e di spine
multiple.
La ragione è che il peso accumulato e
distante dal muro tende a flettere
l’assieme e a sfilare il morsetto
superiore delle spine più vicine al
muro. Molte prese multiple non
consentono queste disposizioni in
quanto non hanno la presa frontale.
Non superare la potenza
complessiva massima indicata per
le prese multiple (tipicamente 1500
W).
NOTA L’uso delle ciabatte è sicuro.Se l’impianto è ben progettato esso non può dar luogo a
sovraccarichi pericolosi. E’ comunque saggio usare ciabatte per
carichi di modesta entità (poche centinaia di W, lasciando i carichi
più grossi (ad es. stufe elettriche) connessi a prese a muro.
ALCUNE SEMPLICI REGOLE…
Uso delle prese Schuko solo mediante
adattatore
Esiste un certo livello di compatibilità
meccanica fra gli spinotti di fase e di neutro
delle spine italiane e del Schuko ma non
dello spinotto di terra.
Pertanto se non si usa l’adattatore si ha la
corretta funzionalità (con illusione che tutto
vada bene) ma non la sicurezza!
PER CONCLUDERE: BASTANO POCHI ACCORGIMENTI
Un impianto elettrico progettato e realizzato a regola
d’arte è estremamente sicuro
Esso può divenire insicuro soltanto se utilizzato
scorrettamente o manomesso da personale inesperto
Esempi di uso scorretto sono:
mancata sostituzione di cavi “sbucciati” o in generale
di parti isolanti danneggiate
utilizzo di accoppiamenti incompatibili (spine schuko in
prese italiane)
utilizzo di apparecchi elettrici in zone della sala bagno
non ammesse (e dove non sono presenti prese)
eccesso di sicurezza verso l’elettricità (“tanto c’è il
salvavita...”)
RISCHIO BIOLOGICO
Le norme che regolano il rischio biologico siapplicano a tutte le attività lavorative nellequali vi è rischio di esposizione ad agentibiologici.Elenco esemplificativo di attività lavorative che possono comportare la presenza di agenti biologici:
INDUSTRIE
ALIMENTARIAgricoltura
ZootecnicaLaboratori clinici, veterinari, diagnostici
Servizi sanitari e obitori
Impianti di depurazione acque
Impianti smaltimento rifiuti
AGENTI BIOLOGICI
Gli agenti biologici possono essere:
Microrganismi (virus, batteri, funghi,
ecc.)
Allergeni di origine biologica (ad
esempio funghi aeroallergenici)
I prodotti della crescita microbica
(come le endotossine e le
micotossine).
MICRORGANISMI
Sono forme di vita che presentano
dimensioni microscopiche costituiti di
norma da una sola cellula.
Fra i microrganismi rientrano i batteri, i
virus, i funghi e i protozoi.
Essi si suddividono in:
Endoparassiti: parassiti presenti nelle
cellule e nei tessuti di un organismo ospite.
Ectoparassiti: parassiti vegetali o
animali che vivono sulla superficie esterna
dell’ospite (pidocchi, zecche, ecc.)
USO DELIBERATO
DI AGENTI BIOLOGICISi considera uso di agenti biologici quando microrganismiconsiderati agenti biologici ai sensi dell’art. 271 D.Lgs.81/2008 vengano volutamente introdotti nel ciclo lavorativoper subire trattamenti e manipolazioni affinché venganosfruttate le loro proprietà biologiche.
Attività con uso deliberato di agenti biologici:
Università e centri di ricerca (laboratori, ricerca e sperimentazione biologica)
Sanità, zootecnia e veterinaria (laboratori, prove, ricerca e sperimentazione)
Farmaceutica (produzione vaccini e farmaci, kit diagnostici con provebiologiche)
Alimentare (produzione vaccini e farmaci, kit diagnostici con prove biologiche)
Chimica (produzione per biotrasformazione di composti vari, es. detersivi)
Energia (produzione per biotrasformazione di vettori energetici, es. etanolo,metanolo)
Ambiente (trattamento rifiuti, impianti di depurazione acque, ecc.)
Miniere (uso di microrganismi per concentrazione metalli da soluzioniacquose)
Agricoltura (fertilizzazioni colture, inoculazione micorrize, uso antiparassitari)
Industria delle biotecnologie (produzione di microrganismi selezionati)
Industria bellica (produzione armi biologiche)
TRASMISSIBILITÀ DEI
MICRORGANISMIGli agenti biologici possono essere trasmessi all’uomo
attraverso:
La via respiratoria
La via orale
La via cutanea
La via parenterale
Tramite artropodi vettori
Nelle attività professionali assumono una certa importanza vie
di trasmissione come:
Quella respiratoria (microbi aerodispersi possono essere
presenti in molti ambienti di lavoro in concomitanza con
nebbie, fumi e polveri)
Quella orale (può avvenire tramite schizzi di materiale
infetto)
Quella parenterale (vi sono attività che comportano alta
probabilità di essere punti con bisturi, aghi, forbici ed altri
strumenti taglienti)
MISURE IGIENICHESono adempimenti che il datore di lavoro può anche non
adottare qualora i risultati della valutazione dimostrino
che tali misure non sono necessarie:
i lavoratori dispongano di servizi sanitari provvisti di
docce con acqua calda e fredda e di lavaggi oculari e
antisettici per la pelle, in caso di necessità.
i lavoratori utilizzino indumenti protettivi da porre in
posti separati rispetto agli abiti civili.
i D.P.I. siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogni
utilizzo.
gli indumenti da lavoro contaminati vengano tolti
quando il lavoratore lascia la zona di lavoro a rischio,
conservati separatamente dagli altri indumenti,
disinfettati, puliti e, se necessario, distrutti.
è fatto divieto assoluti di consumare cibi o bevande
e fumare nelle aree di lavoro in cui è presente il rischio
biologico.
LAVAGGIO DELLE MANIÈ buona norma lavare le mani con la frequenza e le
modalità richieste dalle specifiche situazioni.
È necessario in ogni caso lavare le mani PRIMA e DOPO:
- il contatto con materia biologico
- quando si ritenga di aver toccato una fonte di
patogeni
Il lavaggio delle mani può prevedere l'uso di acqua e
sapone e di sostanze antisettiche.
Antimicrobici consigliati per la disinfezione delle mani
sono:
- clorexidina
- iodioderivati
- alcoli.
Il semplice lavaggio delle mani con detergente è
sufficiente per le attività che non comportano il contatto del
microrganismo con la cute lesa o mucose.
Le mani devono comunque essere lavate DOPO tutte le
procedure in cui si è presentato il rischio di
contaminazione, indipendentemente dall'uso dei guanti.
RISCHIO DA ESPOSIZIONE A RUMORE
L’ufficio è uno degli ambienti di lavoro meno
rumorosi ma possono esserci comunque fonti di
rumore da limitare:
stampanti;
telefoni
fotocopiatrici;
le ventole di stampanti, fax, ecc.;
calcolatrici da tavolo;
taglia documenti;
ecc.
FATTORI DI RISCHIO: INTENSITA’ E DURATA
Il rischio uditivo non dipende solo dal livello del
rumore al quale siamo esposti (intensità)...
...ma anche dalla durata dell'esposizione al rumore.
FATTORI
SOSTANZE PERICOLOSE
NORMATIVA TITOLO IX D.lgs 81/08— SOSTANZE PERICOLOSE
CAMPO DI APPLICAZIONE
• Tutte le attività lavorative (compreso
immagazzinamento, trasporto, trattamento rifiuti)
• Tutti gli agenti chimici pericolosi: Sostanze e preparati
soggetti alle norme di etichettatura. Qualsiasi altro agente
chimico che può comportare un rischio per la salute o la
sicurezza!
SONO ESCLUSI:
" Amianto, Cancerogeni, Radioisotopi (perché
disciplinati da altre norme)
" Sostanze e preparati pericolosi solo per l’ambiente.
Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è
riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza
e per la Salute, connessi con la presenza,
nell’ambito dello svolgimento delle lavorazioni, di
“AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
RISCHIO CHIMICO
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
MATERIA
LIINERTI BITUME CONGLOME
RATI
EMISSIO
NI
POLVERI
MINERALIFUMI
VAPORI
140-160 °Cmeccanica
LE POLVERI MINERALI, I FUMI ED I VAPORI DI BITUME SONO MATERIALI
DERIVATI DALLE LAVORAZIONI PRESENTI “NON INTENZIONALMENTE”
SUL POSTO DI LAVORO. TALI PRODOTTI NON HANNO ETICHETTATURA NÉ
SCHEDE DI SICUREZZA. LE LORO CARATTERISTICHE CHIMICO
TOSSICOLOGICHE VANNO RICERCATE NELLA BIBLIOGRAFIA
INTERNAZIONALE DI SETTORE.
FUMI
VAPORI
RISCHIO CHIMICO
Rischi per la
sicurezza:
(R. infortunistici)
Rischi per la salute:
(R. igienico-
ambientale)
RISCHI di:
incendio, esplosioni, contatto
con sostanze aggressive e/o
corrosive (ustioni chimiche,
corrosione di materiali e
degrado di impianti, ecc.)
RISCHI da:
esposizioni a sostanze tossiche
e/o nocive e, se assorbite, con
potenziale compromissione
dell’equilibrio biologico
(intossicazione o malattie
professionale)
RISCHI DA ESPOSIZIONE
ESPOSIZIONE
condizione di lavoro per la quale sussiste la possibilità
che agenti chimici pericolosi, tal quali o sottoforma di
emissioni (polveri, fumi, nebbie, gas e vapori) possano
essere assorbiti dall’organismo attraverso:
INGESTIONECONTATTO
CUTANEOINALAZIONE
Assorbimento
gastricoAssorbimento
transcutaneo
Assorbimento
polmonare
Ad ogni categoria di pericolo è associato un SIMBOLO.
Alcune categorie non hanno un simbolo specifico e per
convenzione gli viene associato quello che meglio
descrive la gravità dell’effetto.
Definizione
È opportuno distinguere tra la nozione di pronto soccorso
e quella di primo soccorso.
Il “pronto soccorso” è l'intervento prestato dal personale
sanitario (comprende anche la somministrazione di
farmaci e l’esecuzione di manovre invasive).
Il “primo soccorso” è l'aiuto dato al soggetto, infortunato
o malato,da personale non qualificato, in attesa
dell'intervento specializzato (mantenimento delle funzioni
vitali, attivazione di soccorsi adeguati).
L’organizzazione del primo soccorso
Obiettivi:
• attivare in modo corretto il 118
• proteggere la persona coinvolta
• controllare l’incidente
• evitare o contenere i danni ambientali
• realizzare un primo soccorso in attesa dell’arrivo di
personale qualificato
Il Primo Soccorso negli ambienti di lavoro
Anche nelle Aziende, in base al D.Lgs. 81/08, il Datore di Lavoro in base
alla natura dell’attività svolta e alle dimensioni dell’unità produttiva, sentito
il parere del Medico Competente, prende i provvedimenti necessari
riguardanti il primo soccorso e l’assistenza medica di emergenza
stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni per il trasporto dei
lavoratori infortunati
Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti
del personale addetto e la loro formazione individuata in relazione
all’attività svolta, al numero dei lavoratori ed ai fattori di rischio sono
individuati dal Decreto Ministeriale 388/2003.
Omissione di soccorso
Articolo 593 del Codice penale: ogni cittadino
(indipendentemente dalla nomina formale ad addetto al primo soccorso) è
comunque tenuto a prestare soccorso alla persona infortunata
Il reato è consumato da chiunque “… trovando abbandonato ...
persona incapace di provvedere a sé stessa omette di darne avviso
all’Autorità. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo inanimato,
ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare
l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle Autorità.”
Per un soccorso efficace tengo presente che:
NON DEVO PERDERE LA CALMA
è mio preciso compito organizzare il primo soccorso
NON SONO UN SANITARIO
posso solo cercare di migliorare la situazione
IL TEMPO E’ PREZIOSO
meno tempo perso = soccorso più efficace
PROCEDURE PER IL SOCCORSO
Predisporre in ogni reparto accanto al telefono dei:
- numeri telefonici più importanti
- indicazioni sede del materiale sanitario
In caso di incidente chiamare immediatamente:
- addetto al primo soccorso
- responsabile del servizio di sicurezza
Gli addetti al primo soccorso valuteranno, sulla base delle condizioni
dell’infortunato, la necessità di far chiamare l’emergenza sanitaria, riferendo, ai
colleghi che condurranno la telefonata, tutti i dati relativi sia alle modalità
dell’’incidente che alle condizioni dell’ ’infortunato
INDICAZIONI PRATICHE PER IL SOCCORRITORE
LE PRIME COSE DA FARE
MANTENERE LA CALMA
osservare ed analizzare bene la situazione, cercando di capire che cosa
sia successo e se sussistono ancora condizioni di pericolo per
l’infortunato, per altri lavoratori o per i soccorritori
PROTEGGERSI DAI RISCHI
che si potrebbero incontrare attuando il primo soccorso:
- Indossare guanti
- Indossare mezzi di protezione delle vie respiratorie, se vi è inquinamento
da sostanze tossiche;
PROTEGGERE L’INFORTUNATO da un eventuale aggravamento della
situazione:
- Se esistono situazioni di pericolo incombenti (incendi, presenza di
sostanze tossiche nell’ambiente, pericolo di caduta di pesi, di franamenti,
rischio elettrico ecc.), prendere subito i necessari provvedimenti
- Spegnere le fiamme addosso all’infortunato, Spalancare le finestre,
prevedere vie di fuga per l’allontanamento d’emergenza,
- Staccare la corrente elettrica,
- Controllare lo stato di coscienza dell’infortunato;
- Assicurarsi che l’infortunato respiri ed abbia un’attività cardiaca;
-Se l’infortunato è cosciente, tranquillizzarlo, ma non affaticarlo;
-Impedire che un numero eccessivo di persone si accalchi intorno;
-Impedire che qualcuno compia sull’infortunato manovre scorrette che
potrebbero aggravare la situazione
AVVERTIRE IL PRONTO SOCCORSO
- Se sono presenti più persone, inviare subito una di loro a telefonare al
presidio di Pronto Soccorso;
- Se il soccorritore è solo assicurarsi che l’infortunato respiri prima di
andare a telefonare
SOCCORRERE L’INFORTUNATO
facendo le poche azioni essenziali (respirazione artificiale, massaggio
cardiaco) che verranno in seguito illustrate ed evitando di fare cose non
indispensabili e spesso pericolose
Informazioni telefoniche da fornire al 118
1. CHI SIAMO
2. INDIRIZZO
del luogo dove è avvenuto, (specificando bene il nome dell’Azienda,il
reparto ed il numero di telefono)
3. IL TIPO DI INFORTUNIO
(modalità e probabili conseguenze)
4. IL NUMERO DI PERSONE COINVOLTE NELL’INFORTUNIO
5. LE CONDIZIONI DELL’INFORTUNATO
(se risponde, se respira, se perde sangue).
6. EVENTUALI CONDIZIONI DI PERICOLO
(Sostanze infiammabili, rischio di esplosione, etc.)
Nel caso di soccorso con l’ambulanza
Dare chiare indicazioni sull’itinerario
Sgomberare il percorso per i mezzi di soccorso all’interno
dell’azienda
Accompagnare i soccorritori dall’infortunato
I parametri vitali
La vita dell’organismo è assicurata da 3 funzioni collegate l’una all’altra:
FUNZIONE RESPIRATORIA
FUNZIONE CIRCOLATORIA
FUNZIONE NERVOSA
La funzione respiratoria
La Respirazione serve all’organismo per:
- l’approvvigionamento dell’ossigeno
- l’eliminazione dell’anidride carbonica.
Caratteristiche della respirazione:
- Frequenza ( n° di atti al minuto)
- Ritmo (tachipnea RAPIDA e bradipnea LENTA)
- Profondità (respiro superficiale o profondo)
Respirazione artificiale
Porre il soggetto con la schiena a terra rimuovendo dalla bocca ogni oggetto mobile
(dentiera) per liberare le vie aeree.
Mettere due dita sotto il mento sollevando
la mascella e contemporaneamente mettere l’altra
mano sulla fronte portando bene la testa all’indietro
per evitare che la lingua ostruisca il passaggio dell’aria
Chiudere il naso del soggetto, mettendo due dita a pinza sulle parti laterali.
Inspirare profondamente e mettere le vostre labbra sulla sua bocca.
Soffiare decisamente controllando
che il torace si sollevi a seguito
dell’espansione dei polmoni
Togliere le labbra, aspettare che il
torace sia tornato in posizione normale e procedere ad
una nuova insufflazione.
Funzione Cardiocircolatoria
La valutazione dell’ attività cardiaca può essere effettuata con la
rilevazione del battito cardiaco.
La rilevazione del battito cardiaco può essere fatta:
1. Appoggiando un orecchio al centro del torace di una persona.
2. Rilevando i polsi arteriosi (radiale, carotideo).
Caratteristiche rilevabili :
Frequenza (bradicardia – tachicardia)
Ritmo (aritmie)
Massaggio cardiaco
Porre l’infortunato supino su una superficie dura e collocarsi a lato
dell’infortunato.
Porre la parte prossimale del palmo della mano al centro del torace (nella
metà inferiore torace (nella metà inferiore dello sterno) sovrapponendo
l’altra mano.
Praticare una compressione decisa, lo sterno dovrà abbassarsi di 4/5
cm, rilasciare la pressione senza spostare le mani e ripetere la
compressione
Funzione nervosa
La coscienza può essere definita come: facoltà immediata che un
individuo ha di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano
nell’ambiente interno ed esterno.
Come valutarla?
• Dal grado di reazione alle domande.
• Dal grado di orientamento temporo /spaziale.
• Dalla reazione pupillare agli stimoli luminosi.
PRINCIPALI POSIZIONI DI SOCCORSO
SE L’INFORTUNATO E’ INCOSCIENTE MA RESPIRA
a seguito di: folgorazione, intossicazione, avvelenamento, colpo di calore,
convulsioni, trauma con vomito
OSTRUZIONE NON COMPLETA PER
INGESTIONE ACCIDENTALE DI CORPO
ESTRANEO
• Il paziente con ostruzione non completa delle vie
aeree da corpo estraneo:
a) è in grado di respirare
b) tossisce tentando di espellere il corpo estraneo
In questo caso, chiama i soccorsi ed incoraggia
la vittima a tossire
OSTRUZIONE COMPLETA PER
INGESTIONE ACCIDENTALE DI CORPO
ESTRANEO
Il paziente con ostruzione completa delle vie aeree da corpo
estraneo:
a) non è in grado di respirare (oppure, effettua atti
respiratori inefficaci e rumorosi)
b) non è in grado di parlare
c) non è in grado di tossire
d) perde rapidamente conoscenza
… NEL CASO DI OSTRUZIONE COMPLETA
DA CORPO ESTRANEO IN SOGGETTO
ANCORA COSCIENTE, DOPO AVER
CHIAMATO I SOCCORSI:
…5 colpi tra
le scapole
… 5 compressioni
addominali
MANOVRA DI HEIMLICH
Soggetto cosciente
(MANOVRA controindicata
nel neonato e nella donna in gravidanza)
Abbracciare la vittima stando di spalle
Mettere il pollice nell’angolo formato dalle costole sotto lo sterno
e l’indice sull’ombelico
Mettere il pugno dell’altra mano al centro della “C”
Coprire il pugno con la prima mano ed effettuare 4-5
compressioni energiche spostando le mani verso la schiena, in
alto e verso i polmoni