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Partecipazione civica negli appalti e concessioni di servizio
Roma, 25 ottobre 2002 Convegno
Il lavoro svolto e le proposte della cooperazione per un mercato dalla
parte dei cittadini(lucidi predisposti per una illustrazione orale)
Intervento di Franco TuminoVice Presidente di Ancst Legacoop
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“Aprire le porte alla consultazione degli utenti nelle fasi di definizione, di
erogazione ed infine di riformulazione prima del
riaffidamento dell’appalto”.
Così, in una occasione precedente abbiamo riepilogato il nostro punto di vista.
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Nel mentre si costruisce, in sostanza, un mercato competitivo
occorre far avanzare una sua regolazione.
Quello che riteniamo si debba realizzare è un assetto che stia dalla parte delle buone pratiche delle Amministrazioni aggiudicatrici, dei cittadini e delle imprese serie e di qualità.
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Il riformato titolo V della Costituzionedà forza a questo orientamento ed
offre delle possibilità nuove in questa direzione (art. 118, IV comma)
• Il protagonismo consapevole e maturo dei cittadini è dunque a nostro avviso da riconoscere e da promuovere.
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Abbiamo iniziato tempo fa questo approfondimento con Cittadinanzattiva (allora MFD)
Una prospettiva originariamente riferita alle attività affidate in appalto…
…ma che è di assoluta pregnanza anche per le attività in concessione, il cui affidamento in concorrenza sta crescendo per effetto della progressiva apertura alla logica di mercato dei servizi pubblici locali
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Per questo, il lavoro ulteriore che intendiamo produrre come movimento cooperativo sulla base
del protocollo di intesa sottoscritto con Cittadinanzattiva allargherà l’attenzione ad un
campo molto vasto di comparti
• Ma abbiamo sentito l’esigenza di un confronto più ravvicinato e preventivo con le organizzazioni delle Amministrazioni aggiudicatrici, Anci e Upi, e con Confservizi, rappresentativa delle imprese pubbliche che condivideranno con noi sempre più l’assetto competitivo del mercato.
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La profondità del lavoro finora svolto, partito da un monitoraggio delle esperienze esistenti, ci conforta
a proporre alle Amministrazioni aggiudicatrici, particolarmente a livello locale, le metodologie
messe a punto (da Cittadinanzattiva per garantirne la terzietà).
• Queste metodologie sono state valutate con esito positivo nella scorsa legislatura dalla Direzione competente e dalla Consulta dei Consumatori del Ministero dell’Industria (ora Attività produttive)
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Ed hanno suscitato interesse dalla Direzione Mercato Interno della Commissione UE
• Ma, soprattutto, sono state verificate con esito positivo “sul campo”, attraverso sperimentazioni che hanno coinvolto le cooperative, le Amministrazioni aggiudicatrici e le organizzazioni dei cittadini.
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Dunque, coinvolgere i cittadini si può, e quindi, diciamo noi, si deve, non
considerando tale coinvolgimento un inutile fastidio, ma una risorsa.
• Ma, in sostanza, di che si tratta?
• Quali sono le finalità e gli strumenti che potrebbero essere, concretamente ed utilmente, a nostro avviso, essere messi già oggi in campo?
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In sintesi (faremo avere la documentazione completa a chi ce lo richiedesse) noi
riteniamo:
• > che essendo oramai questa materia tra i campi a legislazione concorrente (nuovo Titolo V), le Regioni possano legiferare in merito, senza attendere impulsi nazionali
• > che le stesse Amministrazioni territoriali possano introdurre comunque già oggi metodologie di coinvolgimento dei cittadini
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Ed inoltre
• in modo generalizzato, noi riteniamo, si possono emanare in questa direzione, da parte di ciascun livello “sovraordinato” atti di indirizzo tesi alla incentivazione della partecipazione civica e alla generalizzazione delle Carte dei servizi
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A proposito delle carte dei servizi
• Il lavoro svolto ha:– Indicato la necessità che rappresentino uno
strumento effettivo– Individuato le distinte fasi per la loro messa a
punto, attuazione e revisione, attraverso il coinvolgimento non solo dei cittadini, ma anche degli operatori, dell’ente appaltante e delle imprese
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Sempre a proposito delle Carte dei servizi
• Le metodologie individuate prevedono due “momenti” di coinvolgimento dei cittadini:
• A) una prima “a monte” dell’aggiudicazione, concernente le fasi di progettazione dei servizi e della definizione dei capitolati di appalto
• B) una seconda “a valle” dell’affidamento, con il monitoraggio dell’esecuzione dei servizi e la valutazione delle prestazioni
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Come è evidente, si tratta di metodologie tese in particolare a:
- migliorare l’informazione e la trasparenza (compreso l’accesso agli atti)
- attivare un’interlocuzione vasta e completa, con l’obiettivo di produrre un miglioramento continuo (Infatti, la fase della valutazione consente di individuare i mutamenti da
introdurre nella fase di riaffidamento
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Analoga l’ispirazione della “traccia” di norma quadro messa a punto, che noi riteniamo possa
oramai avere le Regioni come interlocutore principale da attivare congiuntamente tra le
organizzazioni degli Enti locali, delle imprese e dei cittadini
• Sono sette i punti scaturiti dall’approfondimento svolto che riteniamo debbano essere generalizzati nell’applicazione attraverso una norma; in sintesi:1) l’obbligo di indicare nei bandi regole e modalità di
partecipazione dell’utenza;
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I sette punti normativi (segue)
• 2) la destinazione di risorse finanziarie rivolte a promuovere la rappresentanza degli utenti
• 3) l’inserimento di standards specifici di qualità dei servizi
• 4) l’accessibilità a carico sia dell’Amministrazione che della impresa, al capitolato per le organizzazioni dei cittadini
• 5) l’adozione della carta dei servizi• 6) l’obbligo di verifica periodica, partecipata e
pubblica, dell’andamento del contratto
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I sette punti normativi (segue)
• Ed infine…
• 7) l’obbligo di adeguare procedure ed atti di gara:
A) Per essere ammessa a presentare offerta, l’impresa dovrà possedere, o dovrà obbligarsi ad adottare, un codice di regole e modalità di informazione e coinvolgimento degli utenti
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I sette punti normativi (segue)
• B) in caso di gare al massimo ribasso, il capitolato dovrà esso indicare il sistema di informazione e coinvolgimento dei cittadini, e l’impresa dovrà adeguarvisi;
• C) in caso di gare con la metodologia dell’offerta economica più vantaggiosa, il progetto di modalità di coinvolgimento dei cittadini dovrà essere uno degli elementi qualitativi dell’offerta, a cui attribuire un punteggio
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Ma in ogni caso, ne siamo convinti, lo ribadiamo, le amministrazioni locali
possono comunque già oggi promuovere tali metodologie di
coinvolgimento dei cittadini
•
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Certo, non ignoriamo in quale contesto cadono questo nostro Convegno e queste
proposte
• Un contesto di difficoltà dei conti pubblici, di restringimento delle risorse a disposizione degli Enti locali
• Ed un quadro normativo, quale delineato dall’art. 13 della proposta di legge finanziaria, di ispirazione del tutto diversa
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Ciò nonostante restiamo convinti che le ragioni di riconoscere e promuovere una
partecipazione consapevole dei cittadini negli appalti e nelle concessioni di servizi siano
strategiche e strutturali, e non debbano essere condizionate dalla congiuntura
Siamo sicuri che in questa direzione si possa fare un percorso di riflessione e di iniziative comuni