Post on 15-Nov-2019
38 TEMPI LIBERI Venerdì 23 Ottobre 2015 Corriere della Sera
Sapori & amori
In cartaSignorVino, etichette biologiche da degustareC’è una novità nella carta di «SignorVino», la catena di wine store nata tre anni fa da un’idea del presidente del gruppo Calzedonia Sandro Veronesi. Una selezione di vini biologici, prodotti con uve coltivate senza sostanze chimiche: «Le bottiglie bio mancavano tra le nostre 1.500 etichette ed era giusto rappresentare anche i produttori green,
sempre più numerosi in Italia». Dal Trentino all’Etna, in queste 5 bottiglie sono riassunti i profumi della Penisola. E con l’apertura del secondo locale di Milano (in via Dante, nella foto, oltre a quello in piazza Duomo) menu rinnovato: tra i nuovi ingressi, «tonno delle Langhe» e formaggio crudo delle Alpi.
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di Luciano Ferraro
Ferdinando e Mario Zanusso
Damjian Podversic
Silvan Primosic
Cristian e Michele Specogna
Lorenzo Mocchiutti
I Clivi
Damjian Podversic
Primosic
Specogna
Vignai da Duline
FRIULI VENEZIA GIULIA
Valter Fissore
Giancarlo Scaglione
Orlando Pecchenino
Elvio Cogno
Forteto della Luja
Pecchenino
PIEMONTE
Maddalena Bersi Serlini
Enrico Gatti
Mario Falcetti
Pietro Gussalli Beretta
Bersi Serlini
Gatti Franciacorta
Quadra Franciacorta
Lo Sparviere
LOMBARDIA
Ermes Pavese Ermes Pavese
VALLE D’AOSTA
Elena Walch Elena Walch
ALTO ADIGE
Anselmo Chiarli
Camillo Donati
Enio Ottaviani
Gaia Bucciarelli
Cleto Chiarli
Camillo Donati
Fratelli Ottaviani
Santa Giustina
EMILIA ROMAGNA
Rosa Padula e Matteo Trabocca Tenuta Parco dei Monaci
BASILICATA
Francesco de Franco
Salvatore Caparra
A’ Vita
Caparra & Siciliani
CALABRIA
Pasqualino di Prisco Di Prisco
CAMPANIA
Maria Camilla Pallavicini Principe Pallavicini
LAZIO
Giuseppe Pizzolante Leuzzi
Bruno Vespa
Cupertinum
Futura 14
PUGLIA
Angela Velenosi Velenosi
MARCHE
Bernardo e Nicolò Barberani
Roberto ed Emma di Filippo
Barberani
Di Filippo
UMBRIA
Diego e Alberto Cusumano
Augusto Reina
Silvia Maestrelli
Salvo Foti
Cusumano
Duca di Salaparuta
Tenuta di Fessina
I Vigneri
SICILIA
Simone Cecchetto
Arturo Stocchetti
Marinella Camerani
Elisa Dilavanzo
Ivo Nardi
Laura Albertini
Matteo Bisol
Ca’ di Rajo
Cantina del Castello
Corte Sant’Alda
Maeli Vini
Perlage
Terre di pietra
Venissa
VENETO
Antonella D’Isanto
Gian Annibale Rossi di Medelana
Massimo Ferragamo
Alessandro Mori
Filippo Mazzei
Francesco Rossi Ferrini
Edoardo Ventimiglia
I Balzini
Castello del Terriccio
Castiglion del Bosco
Il Marroneto
Mazzei
La Sala
Sassotondo
TOSCANA
Emanuele Lamedica
I 46 nuovi entrati
Ipiccoli e i magnati, gli arti-giani e i nobiluomini. Laterza edizione della guidaai «Vignaioli e vini d’Ita-
lia», in edicola da lunedì pros-simo, racconta le storie di 200donne e uomini uniti da unapassione produttiva ed umana.Come sempre, senza voti. Ognibottiglia descritta è un capola-voro fuori classifica, da scopri-re cercando di conoscere la sto-ria di chi sta dietro l’etichetta.
Nella selezione dei 200 l’ispi-razione è venuta, ancora unavolta, da Luigi Veronelli, padredella critica enologica italianae collaboratore del Corriere
della Sera. Il libro più recente su di lui si
intitola «La sovversione neces-saria» (Altreconomia edizioni),una raccolta di articoli, lettereprivate, interviste sul «Gino»politico. Negli ultimi anni siera messo in sintonia con i«giovani estremi» dei centrisociali e con loro aveva orga-nizzato «Critical Wine», unacontro-fiera. Racconta nel libroil fotografo Gianni Camocardi:«I piccoli vignaioli o quelligrandissimi erano alla pari,Giovanni Canonica e i Marchesidi Barolo stavano uno di fronteall’altro, pagavano la stessa(piccola) cifra e avevano lo stes-so spazio e lo stesso semplicis-simo tavolo. Gino voleva porta-re il vino, di qualunque livello,a tutti».
«Vignaioli e vini d’Italia»edizione 2016 intreccia storiedi ragazzi che tornano alla ter-ra, i contadini 2.0, con le saghedelle famiglie aristocratiche.Mondi diversi, ma non così in-conciliabili come appare ai pu-risti che dividono il mondo trai piccoli artigiani, virtuosi, e gliimprenditori dei numeri im-portanti che sarebbero quindidevoti, a parer loro, più al mer-cato che alla qualità.
Il pianeta vino non è mai sta-to così dinamico. Nuovi im-prenditori crescono, altri con-quistano mercati lontani. Sono46 i vignaioli che fanno capoli-no per la prima volta nella gui-da. Lo studioso di storia anticache ha resuscitato un vecchiopalmento sull’Etna, i fratellicampioni del Sauvignon friula-no, la signora dell’Amaroneche vive come un’artigiana delRinascimento, il grande pro-
duttore che abbatte le case peresaltare il paesaggio, l’ereticodella Franciacorta protagonistadi un racconto giallo, la donnache ha inventato il Merlot piùcaro d’Italia, l’enologo chepianta le viti sulle mura di uncastello, l’ex studente che cura
le piante di isole della lagunaveneziana, l’ex manager che halanciato la più piccola docd’Italia. E altri ancora.
Sette i nuovi vignaioli dal Ve-neto, altrettanti dalla Toscana, 5 dal Friuli Venezia Giulia, 4 daLombardia, Emilia Romagna eSicilia, 3 dal Piemonte, 2 daUmbria, Puglia e Calabria, 1 daValle d’Aosta, Alto Adige, Lazio,Marche, Campania, Basilicata.
Luca Gardini, super somme-lier, già campione del mondo,ha descritto, per ogni vignaioloe produttore, il vino portaban-diera che l’azienda ha sul mer-cato. Le 200 bottiglie seleziona-te sono il frutto della ricerca diuna qualità comune: l’autenti-cità dei vini. Vini veri, onesti,che mantengono quello chepromettono. E accanto alleschede sui vini ci sono indica-zioni pratiche sulle cantine davisitare. Infine un’appendice sucome conservare le bottiglie, inappartamento o, per i fortuna-ti, in stanze meno calde e piùattrezzate.
Come l’anno scorso, durantela presentazione della guida(lunedì 26 ottobre nella salaBuzzati del Corriere, in via Bal-zan a Milano) saranno conse-gnati tre premi: al vignaiolodell’anno, Beppe Rinaldi, detto«Citrico», intellettuale agricoloe barolista anarchico; al giova-ne vignaiolo Giovanni Neri, 23anni, di Casanova di Neri; e allavignaiola innovatrice Silvia Ma-estrelli, che è riuscita a trasferi-re i colori del cielo dell’Etna neivini.
Mentre si sta per chiuderel’Expo, si scorgono segnali deltermine della notte della crisi.Il vino italiano può diventareuna delle locomotive della ri-presa. Le premesse ci sono: sia-mo i primi al mondo per quan-tità, possiamo conquistare, pri-ma o dopo, il podio della quali-tà. È il momento — questo èl’auspicio che apre l’edizione2016 della guida — di lasciarsialle spalle i pessimismi. Ripe-tendo, con Veronelli, che «do-po l’uomo e prima dell’animaleil vino è una creatura capace diraccontare la qualità, il clima,la bellezza, la storia e gli uomi-ni che, nei secoli, lo hanno pro-dotto».
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I contadini e gli aristocratici, la guida dei 200
In edicola da lunedì l’edizione 2016 di «Vignaioli e vini d’Italia»Quarantasei i nuovi ingressi